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giovedì 9 aprile 2009

In libreria per Sellerio Il Silenzio dei Chiostri di Alicia Giménez-Bartlett

“Il giallo è capace di raccontare la realtà e la società come una volta facevano i romanzi epici”.
Alicia Giménez-Bartlett


È Marina, la figlia di otto anni del suo nuovo marito, a lanciare Petra sulle tracce di un assassino.
Al convento del Cuore Immacolato, dove la piccola va a catechismo, è stato ucciso frate Cristóbal, monaco cistercense dedito a ricerche di storia sacra. Dalla cappella è scomparso il corpo incorrotto del beato Asercio, meta di pellegrinaggi e visite turistiche. Petra e Garzón si ritrovano ben lontani dai soliti bassifondi. Madre Guillermina, suora basca tutta d’un pezzo, fumatrice incallita, è ben decisa a dirigere le indagini dal suo ufficio surriscaldato al centro di un labirinto di silenziosi corridoi per preservare la pace delle consorelle. Suore e monaci si danno a formulare ipotesi. Un testimone viene trovato morto in un’officina abbandonata. Il commissario Coronas richiede la consulenza di uno psichiatra famoso. Il mondo mediatico ha gli occhi incollati su una vicenda che si fa sempre più morbosa via via che pezzi della salma del beato cominciano a comparire in giro per la città.
Come sempre ribelle, Petra non vuole saperne di identikit psicologici o di vecchie storie legate al culto delle reliquie o alla Settimana Tragica di Barcellona, ma questa volta il filo da seguire è veramente troppo sottile e lo stress rischia di far fallire anche il suo terzo matrimonio.
In quello che forse è il romanzo più ambizioso della serie, Alicia Giménez-Bartlett salta con disinvoltura fra il divertente ritratto delle nuove famiglie allargate e un acido compendio degli aspetti più oscuri della Spagna profonda.

“Giménez-Bartlett ha un’antenna pazzesca, racconta sempre le cose peggiori che abbiamo intorno”.
Daria Bignardi


“I gialli di Alicia Giménez-Bartlett raccontano la Spagna di oggi meglio di un’inchiesta sociologica”.
Concita De Gregorio


Alicia Giménez-Bartlett, nota al grande pubblico grazie al personaggio della investigatrice Petra Delicado, protagonista dei romanzi Giorno da cani, Messaggeri dell’oscurità, Morti di carta, Riti di morte, Serpenti nel Paradiso, Un bastimento carico di riso, Il caso del lituano, Nido vuoto (tutti pubblicati nella collana La memoria). Con questa casa editrice ha inoltre pubblicato, nella collana Il contesto i romanzi: Una stanza tutta per gli altri (Premio Ostia Mare 2004), Vita sentimentale di un camionista, Segreta Penelope e Giorni d’amore e inganno.
Nel 2006 ha vinto il Premio Piemonte Grinzane Noir e il Premio La Baccante nato nell’ambito del Women’s Fiction Festival di Matera. Nel 2008 ha vinto il Premio Raymond Chandler organizzato dal “Courmayeur Noir in Festival”.

INCONTRI NELLA LUNA PIENA: IGNAZIO LICATA

INCONTRI NELLA LUNA PIENA
Giovedì 9 Aprile 2009, ore 21,30


UN META FISICO SICILIANO
IGNAZIO LICATA


In diretta su internet
www.oistros.it/lunapiena



Ignazio Licata è un fisico teorico, professore presso l'Institute for Basic Research di Palm Harbor, Florida, Usa ed attualmente direttore scientifico dell'ISEM, Institute for Scientific Methodology a Bagheria, Palermo. Ha iniziato lavorando nel campo delle particelle e della cosmologia quantistica. Ha discusso le sue ricerche con teorici del calibro di David Bohm e J. P.Vigier.
Oltre ai numerosi contributi specialistici (www.i-sem.net) ha pubblicato: Osservando la Sfinge. La realtà virtuale della fisica quantistica, Di Renzo, Roma, 2006 e La Logica Aperta della Mente, Codice Edizioni, Torino, 2008 che hanno incontrato un notevole successo di pubblico.
A settembre dell’anno scorso ha ricevuto il Premio “Veneri di Parabita” per l’arte e la scienza che gli ha permesso di aprire un proficuo rapporto col Salento ed in particolare con le ricerche condotte dal gruppo Oistros sul tema del tarantismo.
Un Incontro nella luna piena del 9 aprile specialissimo, dunque, che prenderà le mosse da una domanda: se tanti percorsi di conoscenza si sono risolti in circoli viziosi, possiamo continuare a pensare entro le gabbie delle discipline come ci hanno insegnato a fare, o è possibile trovare percorsi virtuosi?
L'incontro è trasmesso in diretta su internet giovedì 9 aprile 2009 alle ore 21,30 all'indirizzo web http://www.oistros.it/lunapiena - si consiglia di prenotare gli interventi all’indirizzo email lunapiena@oistros.it oppure al contatto skype casaoistros.

L’Associazione culturale Oistros sta organizzando per l’anno 2009 una serie di "Incontri nella Luna piena" con persone speciali del mondo dell'arte, della scienza, dello spettacolo e della comunicazione. Le stanze della sede in via A. Russo, 29 a San Cesario, già Loophouse, diventano ad ogni Luna piena un flusso video trasmesso in diretta su internet in forma interattiva e partecipata.
Ogni plenilunio, dalla luna piena: stravaganti lunatici in dissertazione.
"Incontri nella Luna piena" è un progetto di rinascita culturale che utilizza i modelli interattivi del web per condividere storie, progetti idee innovative. Tutti coloro che sono stanchi della melassa di luoghi comuni che ci sta soffocando sono invitati a raccontare ed a raccontarsi. Ogni incontro sarà un Oistros (pungiglione) e sarà trasmesso sul web secondo licenza Creative Commons di libero utilizzo e redistribuzione

Ersilia Cacace, Il peso sottile dell'amore edito da Enrico Folci editore

In questi giorni è uscito in libreria per i tipi di Enrico Folci editore il primo romanzo di Ersilia Cacace dal titolo "Il peso sottile dell'amore" ... un giallo che parla d'amore.

Una storia che sembra riemergere dopo anni trascorsi sotto un velo di polvere. un mistero da sciogliere e comprendere. Sospetti da dissipare e dubbi da verificare. Sullo sfondo, forte eppure nascosto, un amore che non ha ancora trovato il coraggio di emergere.

Michele Caccamo, La Sindone è una morte solo umana. Poesia tratta da La stessa vertigine, la stessa bocca (Manni editori)


"la Sindone è una morte solo umana
la deportazione di un lino
una disgrazia senza profeta
un tranello ecclesiale
la morte è già regno
deposizione e dimora
capanna croce e spavalda lastra
un gradimento divino"

La stessa vertigine, la stessa bocca
(Manni editori) 2005

mercoledì 8 aprile 2009

Civiltà dell’ulivo e della vite / il Salento contemporaneo fotografato a cura di Massimo Guastella


Giovedì 9 aprile alle ore 18, allo Spazio in Via Calvario 77 di Erchie (BR), sarà inaugurata la mostra "Civiltà dell’ulivo e della vite / il Salento contemporaneo fotografato", a cura di Massimo Guastella, nell’ambito delle festività erchiolane dedicate alla patrona Santa Lucia, che quest’anno celebrerà la presenza delle sante reliquie provenienti da Siracusa e il gemellaggio con la città siciliana.

La mostra delle opere di 20 artisti/fotografi è allestita nelle sale di via Calvario 77, da Maddalena De Nuzzo. La scelta curatoriale propone non meri scatti fotografici a carattere documentale o di fotoreportage ma una più articolata contaminazione nella dimensione estetica. Invero non si è scelto, sostiene il prof. Guastella, “celebrare retoricamente i due "motivi", di vite e ulivo, sentinelle perenni del paesaggio salentino, e più in generale del Mediterraneo, ma carpirne la percezione contemporanea, che nello scorrere di una millenaria civiltà, osserva oggi un confronto tra scenari tradizionali e mutazioni ambientali”. Esiti fruibili attraverso la singolarità interpretativa di ventuno fotografi/artisti, che nei caratteri di disomogeneità stilistica ed espressiva per denominatore comune si legano alle origini ovvero al radicamento comune al territorio salentino non privo di relazioni con le dinamiche culturali della globalità.




Tra i fotografi/artisti una certa rilevanza assume la presenza di Pio Tarantini (sua l’immagine logo della mostra), fotografo originario di Torchiarolo da anni trasferitosi a Milano e con un curriculum di ricerca fotografica, espositivo, critico e didattico di certo spessore. Il suo “ritorno” professionale nel Salento rappresenta uno stimolo e un incoraggiamento a sostenere le potenzialità creative del medium fotografico.

Al pari va considerata la partecipazione alla collettiva di Fernando Bevilacqua, riconosciuto esponente di spicco della fotografia salentina, autore di “scatti” assai noti a chi pratica gli ambienti culturali del territorio, che sarà presente con sue opere insieme a quelle del figlio Carlo Elmiro: giusto per indicare una trasversalità non solo generazionale che connota la mostra. In tal senso rilevanti sono le presenze di due accreditati fotoreporter salentini quali Claudio Longo e Massimiliano Spedicato, più noto come “Massimino”, e della fotogiornalista Nancy Motta a cui si affiancano i nomi degli artisti visivi Francesco Bramato, Giuseppe Scarciglia, Francesca Speranza. Partecipano inoltre: Pippo Affinito, Nico Barile, Federica Bruno, Arianna D’Accico, Angelo Locorotondo, Terasia Panagrosso, Alessandro Rodia, Ida Santoro, Luigia Scardicchio, Gabriele Spedicato e Giovanni Membola.

Uno spazio specifico nel percorso espositivo è stato riservato a Carlo Michele Schirinzi, giovane videomaker affermato sul piano nazionale, che presenta Addestramento all’Apocalisse un lavoro sul tema della guerra dove costante è la presenza simbolica di un ulivo.
La mostra, corredata dal catalogo stampato da Locorotondo editore resterà aperta fino al 3 maggio.

Erchie (BR) Spazio via Calvario, 77 dal 9 aprile al 3 maggio 2009
Orari mostra: tutti i giorni feriali 18-21; prefestivi e festivi 10-13, 18-21
Info: tel. 3921040404 - 333 5030680 - fax 0831 767573 - vincenzoconte69@yahoo.it


l'immagine è di Pio Tarantini, Ombra su parete rosa, Salento 2007

martedì 7 aprile 2009

MADREZMA - White Angel

In tutta sincerità ho dovuto prendermi il tempo necessario per ascoltare il lavoro dei Madrezma, e quando ci vuole tempo per metabolizzare un prodotto in ambito culturale o musicale, vuol dire che non si tratta di roba da poco.
O meglio richiede quel tanto di impegno per andare oltre rispetto a considerazioni superficiali che comunque vanno fatte per poter offrire un quadro quanto più esatto possibile. Sul loro myspace fanno un elenco di possibili influenze che nella loro musica si registrano, si percepiscono a pelle, ed è giusto visto che sono all’inizio e non si può certo parlare di maturità sia sul piano compositivo, che su quello prettamente tecnico. Devo comunque dire che il livello della band dalla batteria che non sdegna preziosi virtuosismi anche in controtempo, al basso e alla chitarra, risulta essere di un livello medio alto.
Il sound è vigoroso, a tratti acidulo, buona la resa vocale anche nei momenti corali, insomma come nella migliore tradizione dai Nirvana sino ai Subsonica. Interessante la ricerca testuale dalla quale traspira un forte decadentismo naturalmente di matrice post-moderna, macchiato di una giusta dose di noir, dark e filosofia punk (Abitudine e Schiacciami) Se fossero un libro potrei solo indicare un titolo: Costretti a sanguinare di Marco Philopat edito da Einaudi qualche anno fa.

Il loro myspace è http://www.myspace.com/madrezma
Il loro album ha come titolo White Angel


Il progetto MADREZMA nasce dall'incontro di Pablo Abbrescia (voce,chitarra), Dodo Sibillano (basso,voce) e Rino Petrosino (batteria) alla fine del 2007. Dopo meno di un mese si esibiscono per la prima volta insieme dal vivo e capiscono che non possono più farne a meno. Seguono quindi presto altre esibizioni live,tra cui quella in acustico al Teatro Kismet Oper di Bari,in occasione del "Controfestival 2007".
Alla formazione iniziale si unisce a gennaio del 2008 "il Dona" Alessandro Donadei (chitarra solista, col guanto) l'elemento mancante che rende esplosiva la reazione MADREZMA

Il Sesto di Stefano Delacroix per Lupo editore

La raccolta di racconti dal titolo Il sesto (pp. 168, euro 12), scritta da Stefano Delacroix e pubblicata da Lupo Editore nella collana incipit diretta da Michelangelo Zizzi, si presenta come un lavoro affascinante, e ricco di suggestioni. Non è propriamente appartenente al genere noir sulle dimensioni per intenderci alla Giancarlo Fusco, e nemmeno potrebbe rientrare in quello del giallo o del pulp. O meglio sembra che l’autore abbia trovato una sua personalissima chiave stilistica per fondere in maniera bilanciata tutte e tre le precedenti latitudini della scrittura appena citate. Cerco di essere più preciso. I giovanissimi aficionados della Disney/Pixar andando oggi nelle sale cinematografiche e vedendo ad esempio un film come Mostri contro Alieni, avrebbero una chiave di lettura del film molto superficiale, non cogliendo riferimenti del mainstream pop che magari un pubblico un po’ più adulto e maturo coglie immediatamente: Blob, L’uomo invisibile, Il mostro della laguna nera. E la stessa cosa potrebbe dirsi per il lavoro di Stefano Delacroix: Agata Christie, Alfred Joseph Hitchcock, Charles Bukowsky, e anche H. P. Lovecraft (per il racconto Marianera). Non sfugge inoltre il riferimento a tutto quell’universo che va dalla Legge d’Attrazione, alla Fisica Quantistica dei viaggi nel tempo come teorizzato dal “Dott. Quanto” Fred Alan Wolf nel suo lo Yoga della Mente edito da Macro edizioni, nel racconto il Sesto. La scrittura di questo narratore, si pone in bilico tra la ricercatezza di soluzioni formali eleganti, e il desiderio di lavorare al potenziamento dell’immaginifico proveniente dall’odierno mercato dello spettacolo. Ma perché poi questo libro viene definito psycotropic noir? Ce lo spiega Domenico Fumarola: «Gli otto racconti - ha scritto Domenico Fumarola - che compongono Il Sesto, infatti, si fondano tutti su un dubbio percettivo, psicologico, che disperde le energie dei protagonisti, facendoli cadere nella follia che, in questo caso, diventa una distrazione della percezione. Nel noir psicotropo in cui sono immersi i protagonisti dei racconti di Delacroix vengono meno le due coordinate esistenziali fondamentali nelle quali l’essere umano si trova a vivere: lo spazio e il tempo. Nel primo racconto della raccolta, intitolato “Il volgere del tempo”, il protagonista inizia a vivere la sua vita al contrario, tornando indietro nel tempo, fino a vedere la donna amata nascere dal grembo della madre; nel racconto che dà il titolo al libro una madre invia una lettera d’addio al figlio, anni luce lontano da lei».

Stefano Delacroix nasce a Taranto nell'agosto '66, da genitori leccesi. Dopo la militanza tra le band giovanili, scoperto da Maurizio Montanari, approda alla corte di Mimmo Locasciulli, pubblicando tra il '94 e il '97 i primi due album da solista, Ribelli e La legge non vale (entrambi per Ed. Hobo e distribuzione Sony Music). Delacroix ha già esordito nella letteratura nel 2007, con due romanzi, La memoria del mare (ed. La Riflessione) e Peristalsi (ed. Il Foglio).

lunedì 6 aprile 2009

Da Simona Dolce a Claudio Morandini a Zammù Libreria

Dalla A allo Zammù :: alfabeto letterario
a cura di Zammù Libreria e Casa Lettrice Malicuvata
Via Saragozza 32/a - Bologna


7 Aprile 2009 :: h. 21.30

Simona Dolce, Madonne nere, Nutrimenti edizioni
introducono Luigi Bernardi e Marco Nardini


Madonne nere è una cruda storia di famiglia. L’arcaico retaggio, le consuetudini e il potere del silenzio di una terra antichissima redenti in una commovente confessione corale – coro voce dell’anima, coro di “signori e signore” e il miscuglio di questi.

Negli spazi di Zammù, tra sculture di cartapesta, vini e formaggi, una rassegna letteraria per tutti i gusti, un vero e proprio alfabeto letterario. Otto mesi in compagnia di libri e autori, reading, installazioni video, teatro.

Informazioni
sito web: myspace.com/zammu - malicuvata.wordpress.com
e-mail: zammu@tiscali.it – malicuvata@gmail.com
telefono: 051-330303




8 Aprile 2009 :: h. 20.30

Francesco Dell’Olio, Vivere adagio, Historica.

Può capitarvi di tutto, a un appuntamento al buio. Potreste incontrare la vostra futura sposa o una serial killer che vi mangerà il cuore a colazione. Potreste passare una meravigliosa notte d’amore in una camera d’albergo o tirarvi addosso i menù del ristorante dopo aver ferocemente discusso di politica. [...] Cosa c’entra questo con Vivere adagio? Eh, girate pagina, su.”



9 Aprile 2009 :: h. 19. 30

Claudio Morandini, Le larve, Pendragon
introducono Marco Nardini e Bruno Fiorini

Strisciano e sgattaiolano i personaggi di questo romanzo, si muovono furtivi, si accoppiano in anfratti bui, tramano nei corridoi di un palazzo tetro, i cui sotterranei inesplorati sprofondano come radici nella terra nera, tra miriadi di larve.


Casa lettrice malicuvata
da martedì 7 aprile a giovedì 9 aprile 2009

Zammù, bologna
via saragozza 32/a
Bologna, Italy

Morgan, Depeche Mode e chi più ne ha più ne metta sul nuovo numero di XL di Repubblica

XL questo mese si sdoppia e offre due copertine alternative. Una è dedicata a Morgan: viene dalla scena indipendente, leader dei Bluvertigo poi in fuga solitaria. Ha fatto dischi bellissimi ma nessuno se lo filava fino al successo tv di X Factor. Ora è imitato dai comici, braccato dai paparazzi, risucchiato dallo show business e spiazza tutti con un cd di classici italiani, perché "non c'è differenza tra Duran Duran e Sergio Endrigo".
Chi lo ha seguito nel tempo sapeva già dell'amore di Morgan per i Depeche Mode, di cui qui mostriamo il nuovo videoclip Wrong. Oggi la sua passione per il sound elettronico più rappresentativo degli 80's è chiara anche al più ampio pubblico televisivo, che ha scoperto e conosciuto il Morgan "giudice" di X Factor. Per questo XL ha chiesto a Marco Castoldi (il suo vero nome) di traformarsi in inviato e intervistare per il mensile i suoi idoli di sempre. Martin Gore ha confessato al leader dei Bluvertigo come la sua vita e la sua musica (soprattutto quella dell'ultimo album) siano cambiate dopo aver smesso di bere e di tirar tardi in giro per locali.

Il resto dell'incontro tra Morgan e i Depeche Mode lo potete leggere su XL 44, in edicola ormai già dal 2 aprile.

fonte www.xl.repubblica.it

domenica 5 aprile 2009

Fabbricanti di Libri 09 - Il Bando

FABBRICANTI di LIBRI 2009
CONCORSO INTERNAZIONALE DEL LIBRO D’ARTISTA
3a edizione
Comune di ARADEO (LE)


L’Associazione Culturale VERBAMANENT-PRESÌDIO Del Libro di SANNICOLA-ARADEO (LE), bandisce il Concorso Internazionale del Libro d’Artista FABBRICANTI di LIBRI 2009, 3a edizione, patrocinato dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, dalla Regione Puglia e dalla Provincia di Lecce, dal Comune di Aradeo.

REGOLAMENTO


Articolo 1


Il Concorso è riservato ad Artisti italiani e stranieri di età non inferiore ai 18 anni ed è finalizzato a stimolare ed incentivare la ricerca nell’ambito del libro d’Artista.
La partecipazione è gratuita.

Articolo 2

Ogni Artista può partecipare con un solo libro manufatto a tema libero, di qualsiasi forma e materiale, eseguito con qualsiasi tecnica, formato massimo cm 40x50 chiuso, spessore massimo cm 50, peso massimo kg 1,50, non premiato o segnalato in altri Concorsi.
Per installazioni o progettazioni speciali è necessaria la convalida del progetto da parte dell’Associazione.
Ogni manufatto deve essere firmato dall’Artista e risultare fruibile dal pubblico.
Sono ammesse opere collettive
Le opere che non corrisponderanno a suddetti criteri saranno escluse dal Concorso.

Articolo 3

Ad ogni opera va allegato il modulo di adesione (allegato n.1, scaricabile anche dal sito www.verbamanent.net) contenente tutti i dati inerenti all’opera unitamente a cognome, nome, indirizzo completo, recapito telefonico, eventuale indirizzo e-mail e firma autografa dell’autore.
Alla spedizione va allegato un CD-ROM con:
• una foto a colori ad alta risoluzione dell’opera, necessaria per la realizzazione del catalogo on-line;
• un file in Word contenente: cognome, nome, titolo e anno dell’opera, tecnica utilizzata, dimensioni in cm., valore e descrizione dell’opera.
L’Associazione si impegna a non diffondere, secondo quanto stabilito dalle recenti disposizioni di legge in materia, i dati personali di ogni concorrente al fine di garantirne la privacy.

Articolo 4

Pur impegnandosi nella massima cura dei manufatti, gli organizzatori declinano ogni responsabilità su furti, atti vandalici, danneggiamenti ecc. che le opere potrebbero subire in fase di trasporto, allestimento, esposizione e disallestimento della mostra.
Eventuali polizze assicurative sono pertanto a carico degli Artisti.

Articolo 5

I nomi dei componenti della Giuria saranno resi noti all’atto della premiazione.
Il giudizio della Giuria è insindacabile.

Articolo 6

Le opere dovranno essere inviate, tramite Posta Raccomandata, Pacco Postale Celere, Corriere Espresso entro e non oltre il 30 ottobre 2009 (farà fede il timbro postale) al seguente indirizzo:

Associazione culturale VerbaManent-Presìdio Del Libro
c/o Maddalena Castegnaro
Via Martin Luther King, 7
73017 – SANNICOLA (LE)


Le opere non potranno essere sostituite previa esclusione dalla manifestazione.
Tutti gli allegati pervenuti non saranno restituiti.

Articolo 7

E’ data facoltà agli Artisti di far dono delle opere all’Associazione che provvederà ad aggiungerle al già esistente Fondo d’Archivio del Libro d’Artista DROSOS - Palazzo “Luigi Grassi”, Via della Costituzione 29 - ARADEO (LE).
Inoltre le opere verranno utilizzate per l’allestimento di Mostre itineranti di Libri d’Artista.

Articolo 8

Gli Artisti che desiderano la restituzione dell’opera devono:
1.chiederne rispedizione con esplicita richiesta nel “Modulo di adesione”
2.allegare ricevuta di versamento di 15,00 Euro effettuato sul c/c postale n. 83571398, intestato a Enrico Rapinese – Sannicola (LE).
Se la spesa di spedizione dovesse superare i 15 Euro, si chiede di versarne il relativo importo.
In caso di mancato versamento della quota, le opere non verranno restituite.

Articolo 9

La cerimonia di premiazione si svolgerà il 8 dicembre 2009 in Palazzo “Luigi Grassi”, Via della Costituzione, 29 – Aradeo (LE).

Articolo 10

PREMI
Ai primi tre classificati verranno assegnati Premi in beni per un valore complessivo di euro 1000 così suddivisi:
1° Premio – Euro 500
2° Premio – Euro 300
3° Premio – Euro 200
L’opera vincitrice diventerà il Logo del Concorso Fabbricanti di Libri 2010.
L’Associazione e la Giuria si riservano di assegnare menzioni speciali ad opere meritevoli di segnalazione.
Articolo 11
I premi potranno essere ritirati personalmente dai vincitori, in occasione della cerimonia di premiazione, o inviati previa richiesta scritta all’Associazione.
Vincitori e segnalati saranno preavvertiti e i loro nomi saranno inseriti nel sito www.verbamanent.net.
Non saranno date comunicazioni via telefono o via mail circa gli esiti del Concorso in quanto l’Associazione informerà per iscritto solo i vincitori e i segnalati.

Articolo 12

Sarà prodotto, e inserito nel sito www.verbamanent.net, un Catalogo on-line di tutte le opere ammesse al Concorso.

Articolo 13

La partecipazione al Concorso implica l’integrale accettazione di tutti gli articoli e clausole del presente Regolamento.
Date e luoghi possono subire variazioni.


Presidente VerbaManent e Referente del Presìdio del Libro
Maria Maddalena Castegnaro

vERBAmANENT

Presidio del libro di SANNICOLA-ARADEO
Via M. L. King, 7 - 73017 SANNICOLA (LE)
tel./fax: 0833.232261 - www.verbamanent.net
C.F. 91014710759

sabato 4 aprile 2009

Blues Tango's di Vito Antonio Conte


E se le ombre non fossero più materia
del tuo corpo
cercherò le tue labbra
in piccoli fogli di carta
E se la materia non potesse più dar vita
a nessuna ombra
libererò la mia anima
prigioniera del tuo abbraccio
E se la tua assenza
fosse più vicina del mio sonno
non ti chiederò più nulla
per sfuggire alla parola fine

Vito Antonio Conte, Quel che resta della polvere, Luca Pensa editore, gennaio 09. tiratura limitata di 188 copie

venerdì 3 aprile 2009

Orodè e Onehand jack

Fondo Verri
Presidio del libro di Lecce, via S.Maria del Paradiso 8

Sabato 4 Aprile, dalle 20.30
personale di pittura di Orodè "Per volontà di sinergia" a cura di Loredana Buccoliero
e “Onehand Jack” di Stefano Benni
con Giancarlo Russetti, Gianluca Milanese e Massimo Donno.


Doppio appuntamento al Fondo Verri, per sabato 4 Aprile, alle 20.30, il vernissage della personale di pittura di Orodè "Per volontà di sinergia" a cura di Loredana Buccoliero si apre con la performance “Tra la Fragmentart Crux e il velo di Maya”. A proposito della pittura di Orodè scrive l’artista e critico Gian Ruggero Manzoni: "Orodè si pone con un segno disperatamente poetico, testimone della fine di un’epoca. In un Occidente che precipita, stordendosi, danzando, avvelenandosi e guerreggiando, verso la catastrofe, il pittore e performer pugliese introduce una nota di tragico presagio e insieme ci regala il desiderio di eros, di vita, di passione, seppure le sue rasoiate e il suo continuo rapporto con l’oscuro, con la tenebra, con l’abisso. Quindi la sua diventa una drammatica avventura interpretata con lucida partecipazione al nostro tempo.
Seguirà alle 21.30 “Onehand Jack” di Stefano Benni con Giancarlo Russetti: voce recitante, Gianluca Milanese: flauto e Massimo Donno: voce e chitarra. Spettacolo brillante, costruito su una forte commistione tra narrazione e musica, racconta la storia fantastica di un uomo privo di una mano che grazie all’intervento di un dio impara a suonare il contrabbasso. Basato su un monologo di Stefano Benni, lo spettacolo prevede la presenza in scena di una voce recitante accompagnata dalla piccola orchestra musicale che proporrà in un dialogo serrato col testo, brani swing anni 40 e 50 passando dagli standard jazz il tutto in stile jam session. Al centro dello spettacolo vi è l’atto comunicativo, che insieme alla forma verbale diventa musica, il dire diventa ascolto. È la musica che permette al protagonista di entrare in relazione con l’altra protagonista del racconto, una cantante cieca. Due abilità differenti da ciò che definiamo “normalità”, che trovano il modo di dialogare tra loro e con la società.

Arte ecologica di Maria Beatrice Protino






L’arte ecologica o land art è nata negli Stati Uniti tra gli anni ’60 e ’70 come esperienza creativa collegata soprattutto all’arte concettuale (perché i progetti più ambiziosi rimanevano spesso solo sulla carta), ma anche a molti altri movimenti che prosperarono nella stessa epoca: la minimal art - così chiamata perché le forme create sono spesso molto semplici; l' arte povera - per l'uso di materiali di poco valore; happening e performance art - poiché l'opera creata era spesso temporanea.
Tale termine venne coniato nel 1969 da Gerry Schum (gallerista tedesco: primo a fondare addirittura una Video Gallery, una galleria, cioè, dedicata alle trasmissioni delle opere immateriali della videoarte), realizzatore di un videotape che raccoglie dal vivo gli interventi degli artisti come Richard Long, Barry Flanagan, Robert Smithson, Dennis Oppenheim, Walter De Maria, Christo, che agivano direttamente sul paesaggio, modificandone l’aspetto mediante interventi temporanei o facendo uso di materiali naturali.
Con l’arte concettuale ha in comune il rifiuto dei tradizionali media artistici e l’attenzione verso nuove possibilità espressive, eppure la land art trova origini molto più remote e spesso ignorate o trascurate. C’erano già, infatti, i giardini di sabbia Zen o i giardini di muschio giapponesi, e ancora i cimiteri svedesi coi loro recinti di ghiaia rastrellata a disegni geometrici, come le infinite varietà di parchi all’italiana o all’inglese: tutte forme di intervento atte a trasformare in opera d'arte frammenti di natura e paesaggi remoti e solitari, nella considerazione che i fenomeni naturali stessi possono costituire degli importanti eventi artistici quando vengono isolati, fissati, decontestualizzati.
La particolarità della land art, però, sta nell’intervento sulla e nella natura, non a scopo edonistico o semplicemente ornamentale, ma per quello che viene definito come una forte presa di coscienza dell’intervento dell’uomo su elementi che fanno parte di un ordine naturale e che, a causa dell’intervento umano appunto, ne rimangono sconvolti.
Sensibili alla ‘snaturalizzazione’ che la civiltà tecnologica in cui viviamo ci abitua, ma anche in linea con la filosofia hippy del ritorno alla natura, questi artisti esprimono il desiderio di allontanarsi dall'élite tradizionale e dal mondo delle gallerie interessate solo al risultato economico, avvertendo il disagio e il pericolo e ritornando ad utilizzare l’oggetto naturale o un oggetto quanto meno ricavato dall’ambito naturale per farsi testimoni del fatto che l’uomo può ancora trarre dalla natura degli ammonimenti, tanto più se il suo scopo è quello di integrarsi ad essa.
Le loro opere (un solco su un fiume ghiacciato o ad una fossa scavata nel terreno e poi riempita con terra presa altrove) spesso sono rimaste affidate esclusivamente alla ripresa fotografica o cinematografica delle stesse o alla loro descrizione e catalogazione attraverso tracciati o parole scritte, perdendo, così, buona parte della loro efficacia.

Lo scopo principale dell'artista land art è creare un impatto, un'esperienza con uno spazio depurato e libero da qualsiasi condizionamento.


Come operano questi artisti? Essi escono dagli spazi tradizionale quali gallerie o musei per intervenire direttamente sullo spazio macroscopico della natura e in scala col paesaggio. Per questo, le tracce e i segni lasciati dall’artista sono macroscopici ed evidenti e sono realizzati mediante strumenti tecnologici che reggono l’urto con la quantità di spazio da affrontare.

Il video è di Andy Goldsworthy e l’opera Rivers and Tides

giovedì 2 aprile 2009

CONCORSO FANDANGO – MERCOLEDI CAFFE’ CORTO

CONCORSO FANDANGO – MERCOLEDI CAFFE’ CORTO

Eccovi il regolamento - vedi anche su www.fandango.it


REGOLAMENTO

- La Fandango promuove un concorso di cortometraggi.


- Il festival avrà luogo ogni mercoledì dalle ore 21.30 alle ore 23.00 presso il Caffè Fandango, a partire da mercoledì 15 aprile 2009 e avrà una durata variabile anche in base al numero di opere presentate.


- Possono partecipare al concorso i cortometraggi italiani terminati dopo il 1 gennaio 2008, girati in qualsiasi formato e della durata massima di 15 minuti.


- Per la proiezione pubblica è ammesso esclusivamente il formato dvd.


- Il tema delle opere sarà libero.


- Ogni partecipante potrà iscrivere al festival una sola opera.


- Sono ammesse opere iscritte precedentemente ad altri festival o manifestazioni purché non coperte da esclusiva di riproduzione.


La richiesta di iscrizione al Concorso deve essere presentata direttamente al Caffè Fandango o spedita presso Caffè Fandango, Piazza di Pietra 32, 00186 Roma, presentando due copie dvd dell’opera, regolamento e modulo di iscrizione firmato a margine di ogni pagina per accettazione, unitamente a una scheda contenente il cast e i credits del film.


- Per le opere spedite farà fede la ricevuta della raccomandata mentre per i plichi consegnati a mano verrà rilasciata una ricevuta di avvenuta iscrizione.


- L’organizzazione del Concorso non si assume la responsabilità di eventuali furti, danneggiamenti o smarrimenti delle opere.


- L’autore garantisce che, nel caso vengano utilizzati all’interno del corto parti di opere o musiche coperte da diritto d’autore, gli oneri SIAE siano versati dall’autore per proiezioni pubbliche in Festival.


- Nel corso del festival verranno mostrate tutte le opere presentate, nei limiti di tempi e di spazi disponibili, nell’ordine indicativo di iscrizione delle opere stesse.


- L’organizzazione si riserva di escludere dal concorso i film che non avessero gli standard tecnici qualitativi minimi requisiti per la proiezione.


- Ogni singolo autore risponderà direttamente del contenuto della sua opera declinando qualunque tipo di responsabilità dell’organizzazione.


- Il calendario del festival verrà periodicamente aggiornato in un’apposita bacheca al caffè Fandango e su tutti i canali internet del Caffè (my space, sito ufficiale e facebook).


- Ogni mercoledì, al termine delle proiezioni, il pubblico sarà chiamato a esprimere la propria preferenza, e verrà così nominato un vincitore di serata, che sarà comunicato il mercoledì successivo prima delle proiezioni.


- Saranno presenti alle proiezioni anche uno o più responsabili della Fandango che potranno conferire una menzione speciale a propria discrezionalità.


- Il corto/i vincitore/i della serata, e quello/i eventualmente menzionato/i direttamente dalla Fandango, passano cosi direttamente alla selezione finale, che avrà luogo ogni quattro settimane.


- I corti vincitori di ciascun ciclo di 4 settimane saranno pubblicati nell’area cortometraggi della Web Tv Fandango (www.fandangowebtv.it) e visionati da una giuria di esperti del settore che a loro insindacabile giudizio eleggeranno il vincitore della rassegna. I nomi dei componenti della giuria saranno pubblicati a partire dal 1aprile sulla bacheca al caffè Fandango e su tutti i canali internet del Caffè (my space, sito ufficiale e facebook).


- Il premio che Fandango Cinema mette a disposizione consiste in 4 settimane di proiezione del corto vincitore di ciascun ciclo in testa alle proiezioni serali del Politecnico Fandango.


- La partecipazione al festival implica l’accettazione del presente regolamento.

ALESSANDRA CELLETTI in concerto a Lecce

Il 17 aprile chiude il programma degli eventi di SUONI A SUD, Rassegna Musicale giunta quest’anno alla sua terza edizione, organizzata dall’Associazione Culturale L’Orchestrina in collaborazione con il Conservatorio Musicale “Tito Schipa di Lecce.
Ospite dell’ultimo appuntamento Alessandra Celletti, pianista, compositrice e interprete che terrà alle ore 11.00, nell’Auditorium del Conservatorio Tito Schipa di Lecce, il workshop “Piano in the air” e alle ore 21.00, presso il Teatro Paisiello il concerto per pianoforte solo dal titolo “Chi mi darà le ali”.

Ulteriori informazioni sul programma della Rassegna disponibili sul sito www.orchestrina.it o scrivendo a lorchestrina@gmail.com

La prevendita dei biglietti e le iscrizioni al workshop sono disponibili a Lecce presso Erriquez strumenti musicali in via monte San Michele, 12 e presso Pick-up in via Trinchese 27/c.

Per informazioni e prenotazioni tel. 0832.314056 - 347. 0851926.

ALESSANDRA CELLETTI in concerto a Lecce

venerdì 17 aprile 2009

Teatro Paisiello - Conservatorio "Tito Schipa" Lecce
Lecce, Italy

Info
Telefono: 3294123339
E-mail: lorchestrina@gmail.com

mercoledì 1 aprile 2009

Diego Morga alla Saletta della cultura "Gregorio Vetrugno" di Novoli

La rassegna Tele e Ragnatele, realizzata con il contributo della Regione Puglia e in collaborazione con la Cooperativa Coolclub, ospita venerdì 3 aprile il concerto di Diego Morga.

Diego Morga appartiene a quel genere di musicisti che sfuggono alle facili classificazioni. E' un artista dalle attitudini molteplici: ama il jazz, scrive per la danza e il teatro, coltiva l'arte dell'improvvisazione ma ammira alcuni compositori post-minimalisti (da Nyman a Wim Mertens).

"Da Qui Passano i Venti" è il suo secondo lavoro discografico che contiene dodici tracce, temi "immaginifici"
le cui le musiche sono state concepite e composte dall'autore in un arco di tempo di circa quattro anni. Il pianoforte è il centro di tutto, ma non mancano qui e là i contributi di altre voci strumentali: il contrabbasso di Ferruccio Spinetti, il violino di Emanuela Lioy, insieme a loro ospiti di questo nuovo album anche Sergio Rubini, Roberto Ottaviano, Pippo D'Ambrosio.


Diego Morga alla Saletta della cultura "Gregorio Vetrugno"

venerdì 3 aprile 2009 e sabato 4 aprile 2009
Saletta della cultura "Gregorio Vetrugno"
Via Matilde 7 - Novoli, Italy

Lezioni di danza on-line: Mondays with Merce… Cunningham di Maria Beatrice Protino


È l’ultima idea geniale della eclettica mente del quasi novantenne Merce Cunningham, il più rivoluzionario ballerino e coreografo d’arte contemporanea americana: mettere in rete le sue lezioni di danza, accompagnate da interviste da lui stesso rilasciate, spezzoni di vecchi spettacoli, nuove performance e testimonianze di artisti di ogni nazionalità, disciplina e tempo (Robert Rauschenberg, Frank Stella e Andy Warhol), che hanno collaborato con lui in settant’anni di carriera.
In realtà, non si tratta della prima volta che M. C. sperimenta il mezzo informatico: già nel 1986 ha ideato il primo software di animazione 3d per la notazione dei movimenti di danza Life Form, poi ribattezzato Dance Forms - di proprietà della Credo Interactive. Dalla sua intuizione di poter utilizzare un sistema elettronico che potesse aiutarlo a scoprire nuovi movimenti per le sue coreografie è nato un programma che gli permette di muovere un danzatore virtuale, inventando così nuove dinamiche e possibilità per il corpo.
Mondays with Merce non sono lezioni per dilettanti: non sono movimenti che la gente può provare a casa, ma dirette ad un pubblico di addetti ai lavori. Si tratta, infatti, di tecniche avanzate della grande compagnia di ballo Merce Cunningham Dance Company, composta da 14 selezionatissimi ballerini (sette donne e sette uomini) che ripropongono le coreografie di Merce Cunningham con la collaborazione di validi musicisti contemporanei e visual artists. Le principali attività di questa compagnia (rehearsals, performances, residencies, tours) sono supportate dalla “ Cunningham Dance Foundation”(direttori, managers, staff dello sviluppo, Merce Cunningham Studio).
A rendere possibile le ‘lezioni del lunedì con C.’ , in particolare, sono stati i contributi delle fondazioni Mellon, Rockefeller e Ferris, oltre alla collaborazione della New York University. Ed infatti, il sito www.merce.org avrà anche un secondo formato più ampio, disegnato su misura per le università interessate ad una sorta di corso a distanza, impegnando gli stessi insegnanti di danza a
Le sue lezioni sono dirette sia a mantenere la potenza del corpo, sia a sperimentare movimenti sempre nuovi, che richiedano un uso diverso dei muscoli. Questa, infatti, è l’idea cardine che ha sempre ispirato l’attività di M. C.: pensare la danza e il corpo del ballerino in modo sempre nuovo, indagando il movimento nello spazio e nel tempo.



Merce Cunningham è considerato il padre della danza post moderna: prendendo le distanze dal repertorio classico e proponendo una separazione tra danza e musica, ha anticipato l’era di internet.


M. C. ha danzato una volta alla presenza di Helen Keller, scrittrice americana sordomuta che aveva ispirato con la sua vicenda il romanzo Anna dei miracoli. Lui stesso racconta che la scrittrice, accompagnata da un assistente che toccandole la mano coi polpastrelli le spiegava cosa accadeva, chiese di poter toccare il ballerino mentre danzava. < Così andai alla sbarra. Lei si fece accompagnare fino a me e mi mise le mani sui fianchi. Mani da uccellino: riesco ancora a sentirle. Ovviamente non potevo muovermi molto senza perderla. Per cui feci solo dei piccoli salti. E sentii Helen Keller dire: < Così leggero, come la mente > e capii esattamente cosa intendesse dire>. (riportato in un articolo de Il Magazine del sole 24 ore).

martedì 31 marzo 2009

Valery Koshlyakov alla Fondazione Volume

La Fondazione Volume!, in concomitanza con la fiera The Road to Contemporary Art di Roma, presenta un progetto speciale di Valery Koshlyakov, scultore tra i più rappresentativi dell’arte contemporanea russa che, per l’occasione, realizza un percorso installativo ed architettonico impostato su un equilibrato rapporto tra antichità, modernità e immaginazione.

La mostra, curata da Claudia Gioia, sarà accompagnata da un catalogo in italiano e inglese con testi di Viktor Misiano, Mikhail Dmitreiv, Franco Purini e dello stesso artista.

In occasione dell’ intervento di Valery Koshlyakov in via San Francesco di Sales 86/88, la Fondazione Volume! inaugura un nuovo spazio espositivo nella sede dei suoi uffici in via Santa Maria dell’Anima 15.
In coerenza con l’identità della Fondazione, la nuova vetrina si pone quale luogo cerniera con lo storico spazio. L’intento è quella di offrire all’artista un ulteriore cornice al suo lavoro, con la possibilità di mostrarne le diverse
prospettive.


Da venerdì 3 aprile 2009 a venerdì 15 maggio 2009
Fondazione Volume!, Via San Francesco di Sales 86-88, Rome, Italy

Info

Telefono: 066892431
E-mail: press@fondazionevolume.com

lunedì 30 marzo 2009

Mariana Ferratto, Inside # 4- Nascondino

MARIANA FERRATTO

INSIDE #4 - Nascondino

The Gallery Apart - Roma - Via della Barchetta, 11

Inaugurazione: 3 aprile 2009 ore 20,00


Il vernissage della mostra è parte integrante del Freaky Friday organizzato in occasione della seconda edizione di ROMA – The Road to Contemporary Art.


Per il quarto appuntamento INSIDE, The Gallery Apart propone nella sua sede di via della Barchetta 11 la videoanimazione Nascondino, ultimo lavoro di Mariana Ferratto che si affianca alla videoinstallazione I pesci rossi crescono in base alla dimensione dell’acquario, contemporaneamente in mostra presso la Fondazione Adriano Olivetti di Roma.

Anche in questo caso si tratta di una prima volta. Così come ne I pesci rossi crescono in base alla dimensione dell’acquario l’artista, finora sempre impegnata nella realizzazione di video che la vedevano attrice protagonista, esordisce nel ruolo di regista lavorando con una troupe e con altri attori, con Nascondino Mariana Ferratto si cimenta per la prima volta con la tecnica della videoanimazione, proponendoci una storia breve ed eterea che al primo impatto produce un cortocircuito tra lo spessore del lavoro di produzione, che comporta centinaia e centinaia di disegni a formare pochi secondi di movimento, e la levità dell’immagine restituita.

Con una resa volutamente primaria e quasi infantile nel tratto, a sottolineare l’essenzialità della materia trattata, Ferratto torna su problematiche tipiche della sua poetica, riconducibili fondamentalmente all’identità di genere e ai rapporti interpersonali, in questo caso alla relazione tra uomo e donna.

Le immagini, nel contempo esplicite e misteriose, coltivano il dubbio e l’ambiguità, nell’intento da una parte di rendere il punto di vista dell’artista e dall’altra di rappresentare per lo spettatore una base di lancio dei propri pensieri e delle proprie visioni. Pochi secondi per affermare l’immagine complessa di relazioni fondate sulla complementarietà, sulla dipendenza, sulla competizione, sulla sopraffazione, sull’amore e sul dolore, poi l’artista lascia il campo ai sogni e agli incubi di ciascuno.

Mike Samaniego ha composto la colonna sonora originale del video, una libera reinterpretazione dell’aria di Papageno de Il flauto magico di Wolfgang Amadeus Mozart.

Inside #4 - Nascondino - Mariana Ferratto

da venerdì 3 aprile 2009 a lunedì 4 maggio 2009
Luogo: The Gallery Apart Via della Barchetta 11 - Roma, Italy

Telefono: 0668809863
E-mail: info@thegalleryapart.it

Inversi sentieri di Dino Lorusso (Altrimedia edizioni, 2009)

A Massimo, postino del poeta

In un cielo triste di settembre
Il volto abbronzato di fatica
Di un figlio d’ignoranti pescatori
Rivedo, con le lacrime in coda
E malinconiche vicende
Che riempiono il cuore di poesia
Rivivono per ravvivare il ricordo.

Termina la scena in bianco e nero
Tra le parole sbattute
Su una barca di infinita tenerezza
Grazie, per le metafore ingenue


Dino Lorusso, Inversi Sentieri, Altrimedia edizioni, pp. 64 euro 8,00

Ogni poesia di Dino Lorusso, sa raccogliere colori, odori, umori, amori, in un modo che il suo vissuto diventi tracciato biografico di un sentire universale, e la Poesia può trovare allocativamente la sua dimora in maniera consona. Maggiormente egli predilige la prosa poetica, e il suo modo per versi mai ridondante, quanto piuttosto misurato, e comunque elegante, parla di oggetti, eventi, sensazioni, dove il narrare stesso è ricerca di verità, di continui resoconti del proprio vissuto, per poi divenire pausa e silenzio, trampolino di slanci per gettarsi nel mondo, viverlo, gustarlo, e farlo diventare combustibile per un rogo dove il cattivo gusto dell’odierno mondo d’oggi lascia il posto alla cenere dell’oblio.

domenica 29 marzo 2009

Cluck Close: il paradosso dell’arte realista di Maria Beatrice Protino


L’opera di Chuck Close, al pari di quella di Andy Warhol o di Roy Lichtenstein, è senz’altro una della manifestazioni più significative della figurazione realista americana dagli anni sessanta al oggi.
Chuck Close nasce nel 1940 a Monroe, nello stato di Washington.
Fin dagli esordi nel campo della pittura, alla fine degli Anni ’60, dipinge ritratti di dimensioni colossali ponendo in essere un procedimento estremamente lungo e complesso: dapprima l'artista scatta molte fotografie polaroid dello stesso soggetto, quindi scompone ogni foto riportandola sulla tela per mezzo di reticoli. L'utilizzo della griglia gli consente, quindi, di aumentare moltissimo le dimensioni dell'immagine, mantenendo allo stesso tempo intatta la somiglianza, che, anzi, viene acuita dalla nitidezza quasi maniacale nella resa dei particolari (si possono addirittura contare i peli della barba e vedere i pori della pelle). Si tratta evidentemente di un procedimento estremamente lungo e faticoso, che porta l'artista ad impiegare vari mesi per realizzare una sola opera.
Alla ricerca di inaspettati effetti, impiega decine e decine di tecniche diverse - dalla vasta gamma di tecniche riproduttive incisorie, quali litografie, serigrafie, cera molle, acquatinte, mezzetinte, all'arazzo, al mosaico, al ricamo a mano, al pastello. L'artista - per alcuni da ritenersi quasi il precursore della pittura digitale - in questi passaggi filtra rigorosamente il suo studio sulla figura approdando a risultati che proprio la metodicità del suo fare rende simili agli effetti del digitale, il cui avvicinamento testimonia quanto le sue immagini siano radicate in strutture di pensiero e di azione fortemente disciplinate.
In realtà, come sottolineato da molti critici (si pensi al saggio sull’estetica di C. di Robert Storr, scritto in occasione della mostra antologica dell’artista al Museum of Modern Art di New York), non si tratta di un pittore fotorealista: per lui il realismo non è il fine, ma un passaggio obbligato per fornire un’analisi linguistica che risponde a delle precise leggi scientifiche.
Si pensi, infatti, a C. che, ancora studente, rimane colpito dai dipinti di Pollock, dal modo di pensare di chi faceva Action Painting (più che dal modo di dipingere): il dripping (il fare sgocciolare il colore sulla tela), infatti, è affascinante nel suo farsi, in quanto prende corpo attraverso una sorta di griglia gestuale che può essere ripetuta con metodologia scientifica, addirittura oggettiva, sostituendo così l’ispirazione con la tecnica.
Ecco, dunque, i suoi famosi ritratti: oggettivi e impersonali perché manca la partecipazione di chi li esegue, realisti perché pongono l’accento sul rapporto tra l’autore e il mondo esterno, eppure paradossalmente privi di interpretazione da parte dell’autore, che fa un uso esclusivamente strumentale della realtà riprodotta sulla tela, scavalcando le tematiche psicanalitiche o di certa critica d’arte per cui non può esistere un’arte oggettiva.


L’opera di Chuck Close è una delle più importanti manifestazioni della figurazione realista americana degli ultimi 40 anni. Molti critici sottolineano il paradosso della sua estetica oggettiva, realizzata con metodologia scientifica
.



C. racconta di aver letto di un’intervista pubblicata sul New York Times relativa a de Kooning (insieme a Pollock ritenuto fondatore dell’espressionismo astratto americano), dove l’intervistatore diceva a de K. che l’unica cosa che proprio non si può più fare in arte sono i ritratti, e che lui gli aveva risposto: “Già. Ma non puoi neanche fare a meno di farne”. Allora C. ricorda di aver pensato: “Vaffanculo. Troverò il modo di farlo”.

Corpi d'arco sulla settima stella

Associazione APE Gabriele Toma e Comune di Racale

Presentano

CORPI D’ARCO SULLA SETTIMA STELLA

Francesco Del Prete e Maria Pia Romano

Domenica 5 aprile ore 19 presso I Giardini del Sole, Piazza Beltrame, Racale, Lecce

Serata all’insegna della musica e della poesia a Racale dove domenica 5 aprile presso I Giardini del Sole, in piazza Beltrame, alle 19 Maria Pia Romano presenterà il suo libro “La settima stella (miscuglio di seme di sesamo e riso), Besa, accompagnata dalla chitarra di Giuseppe Napoli, e a seguire Francesco Del Prete presenterà il suo cd “Corpi D’Arco”.
L’evento è organizzato dall’Associazione APE Gabriele Toma di Racale. Presenta Rita Santantonio, direttrice dell’Associazione, interviene Walter Spennato, direttore del Kube Spazioletterario di Gallipoli.

“LA SETTIMA STELLA” è una raccolta di poesie e pensieri divisa in tre parti: la prima, con l’occhio liquido a Sud, racchiude poesie geograficamente e intimamente ambientate a Sud, nella sfrenata solarità del cielo e le trasparenze del mare, tra pietre di case e scirocco da deglutire. La seconda, danze d’acqua sulla vita, racchiude le vite degli altri: l’uomo senza libri, il collezionista di chitarre, il mercante di racconti, clown di circhi immaginari e cavalieri tristi. La terza parla di amori liquidi, vissuti sulla pelle e, a volte, sulla carta. Tre prose poetiche sono le ideali cuciture di queste parti: la donna che apparteneva alle cento pietre, la donna che non aveva mai avuto vent’anni, la donna che non voleva chiudere il cerchio. Il libro termina con un postscriptum sotto il livello del mare. Ogni sezione si apre con una citazione letteraria e una musicale, una sorta di colonna sonora per la lettura presa da myspace.
“Troviamo in queste poesie echi che rinviano ad immagini e volti diluiti nei tempi dell’incomprensione, dei silenzi meridionali, delle amicizie perdute. Quei silenzi, che sono urla, fratture e distanze, ritroviamo accomunati nella vernice di una pittura o nel suono dei versi.”, scrive Giovanni Invitto.

“CORPI D’ARCO” è l’innovativo lavoro che segna il debutto discografico da solista di Francesco Del Prete, primo violino della Grande Orchestra della Notte della
Taranta: quattordici tracce in cui archetto e violino si lasciano prendere per mano da loop machine e pedaliera, per scoprire tutte le inaspettate emozioni che un violino può regalare. Il cd uscito ufficialmente a fine 2008, sta ottenendo i consensi della critica e del pubblico.
“Corpi D’Arco nasce dall’esigenza e dalla voglia di superare quello stereotipo, ormai radicato, che identifica il violino come uno strumento ad utilizzo prettamente melodico. Esso rappresenta un lungo percorso intriso di improvvisazioni e arrangiamenti, che si rincorrono l’un l’altro, fino a diventare due entità interdipendenti, dove l’una richiama l’altra e l’altra ricama attorno all’una.”, sottolinea Francesco Del Prete.
Uno spettacolo innovativo, in cui il volino D&H a 5 corde francese utilizzato in ogni passo dell’esibizione sarà accompagnato da loop machine e pedaliera multieffetto.
Ed ecco che i colpi d’arco diventano corpi d’arco ed un normale violinista diventa bassista, chitarrista, percussionista… nella costruzione di brani originali.


Organizzatore : Rita Santantonio

domenica 5 aprile 2009
Ora: 19.00 - 21.30
Giardini del Sole
Piazza Beltrame
Racale, Italy

Telefono: 3391221806
E-mail: redazione@nightchannel.it

sabato 28 marzo 2009

Domani su Ombra del Riformista

Domani su Ombra, la domenica del Riformista

Una questione di Testa (Annamaria) di Tonia Mastrobuoni
Raffaele Fiengo, 40 anni di lotta e di Corriere di Alberto Alfredo Tristano
Al gaio intelletto piace “Amici” e le defilippiche di Luca mastrantonio
Parwin Mushthal, la sventura di essere donna in Afghanistan di Emanuele Giordana
Le memorie di Lanzmann, Dall’olocausto alla de Beauvoir di Guido Vitiello

e le rubriche

Fulvia La Riformata di Fulvio Abbate
La Zona Cieca di Chiara Gamberale
Le strisce di Stefano Disegni

2.0: EVOLUZIONE PER L'IMPRESA INNOVATIVA

Non siamo 'La Settimana Enigmistica' e non ti proponiamo un rebus. Ci limitiamo a farti una domanda: tu hai compreso davvero cos’è il Web 2.0? C’è già chi parla di Web 3.0 e moltissime persone che si occupano di comunicazione, business, pubbliche relazioni e creatività ancora non hanno chiaro che cosa indichi l’espressione esoterica Web 2.0.
Per questo motivo, Siris Media Factory ha organizzato sul tema, martedì 31 marzo, un evento, per conto di Assintel e Asseprim, associazioni legate a Confcommercio, a cui è possibile iscriversi on line su http://www.duepunto0.it (l'ingresso è gratuito). Non un’adunata fumosa di guru che parlano un linguaggio incomprensibile. E’ piuttosto un incontro in cui i relatori daranno spiegazione concreta dello scenario e delle implicazioni che il Web 2.0 comporta dal punto di vista sociale e del mercato. Da Google ad Adobe, da Burson & Marsteller a SAP, interverranno vertici di aziende che, il Web 2.0, lo stanno praticando con efficacia e profitto.
Ecco il programma della giornata:

# ore 8.45
REGISTRAZIONE DEI PARTECIPANTI

# 9.15
SALUTO DI BENVENUTO
Umberto Bellini (Presidente Asseprim) e Giorgio Rapari (Presidente Assintel)

# 9.40
ENTERPRISE 2.0 NELLE IMPRESE ITALIANE: SCENARIO, TREND, OPPORTUNITÀ
Alfredo Gatti (Managing Partner Nextvalue)

# 10.10
PRENDIAMO LE MISURE: STORIE DI SUCCESSO DEL NUOVO WEB 2.0
Paolo Spada (Amministratore Delegato Siris Media Factory)

# 10.40
L'ENGAGEMENT DI CLIENTI, PARTNER E DIPENDENTI PER UN'IMPRESA PIÙ COMPETITIVA
Giuseppe Verrini (Amministratore Delegato Adobe Systems Italia)

# 11.05
OLTRE FACEBOOK: DALLA RELAZIONE ALLA NARRAZIONE
Giuseppe Genna (Mondadori, Vanity Fair)

# 11.20
COFFEE BREAK

# 11.45
L’IMPRESA 2.0: IL CASO WIKISAP
Augusto Abbarchi (Amministratore Delegato SAP Italia)

# 12.05
COME CALCOLARE, SOSTENERE E PROMUOVERE LA REPUTAZIONE ONLINE
Tommaso Valle (Managing Director Burson and Marsteller)

# 12.30
GOOGLE E YOUTUBE: L’ORIZZONTE FUTURO
Massimiliano Magrini (Country Manager Google Italia)


SIRIS media factory

martedì 31 marzo 2009
Palazzo Castiglioni - Sala: Orlando
Corso Venezia 49
Milano, Italy

Telefono: 0276020405
E-mail: asseprim@unione.milano.it

Omega Poetico (Ovvero sa di spine sulla lingua, il segno VERO della Poesia) di Irene Leo

Ho qui sullo stomaco una sorta di anello di metallo, che stringe, stringe forte. Mi serve per tenermi dentro i pensieri e le parole che potrebbero scagliarsi contro enormi muri di gomma, in maniera spaventosa, storpiandoli. Mi sto spogliando di veli e rime, mi sto spogliando di ogni orpello, e di maschere mai avute, fino all’osso, alla polpa interna del mio sentire che brucia forte a volte, e non c’è digestivo che tenga. No non c’è. C’è così tanto oro attorno e suppellettili di avorio di ferro di legno pregiato, che quasi si dilegua poi il volto reale delle cose, dietro magnifiche ombre barocche. Mi stride forte nelle orecchie, è una nota diesis fuori controllo che le armonie non le conosce affatto, o quantomeno finge di conoscerle. E’ una musica densa ed inquinante come il petrolio questa che vorrebbe vestirsi di sinfonia. Soffoco, soffoco nel cuscino di una radice che vorrebbe mettermi all’angolo, ma nei miei limiti sono assoluta, tremendamente, e combatto contro mulini a vento che non mutano di direzione. Sono così piccola quaggiù, nelle mani mi porto l’indispensabile, uno stralcio di verità, che probabilmente a nessuno può interessare. Troppo semplice la mia dinamica del gioco all’apparenza, perchè io non gioco, non ho mai giocato con le anime che ci credono nel viaggio, non l’ho mai fatto. Ma accade, accade ancora che tutto l’amore venga visto come un qualcosa che altri additano con occhi sporchi. Ho sempre solo amato, non ho mai odiato nessuno, nemmeno chi mi ha spezzato deliberatamente. Ma ho visto cose tremende che non potrei descrivere, ho visto tanta finzione voluta e senza buona fede, fino a che non mi sono imbattuta in una rivelazione. La mia stanchezza o inerzia, stanchezza del mondo, di questo business che brucia i colori delle cose, e che appella col nome di Poesia cento cose buttate là che fanno quantità di pagine.
Ho avuto la mia rivelazione, ma non salvifica stavolta bensì maligna e crudele, mentre il sole mi brillava nelle orecchie ed il silenzio era intorbidito da un gallo fuori tempo che cantava per tre volte.
Nessuna smentita.
Non volevo, non volevo affatto aprire gli occhi, poi è avvenuto, e la farfalla si è lasciata morire sugli scogli.
Ora lo so, so che Poesia è morta. L’ho vista piangere in un alba rossa di fuoco, mentre declinava il capo avvilita. Pochi prescelti ascoltano la sua verità e la portano in braccio, altri ne fanno triste bandiera. Ora che anche io sono un po’ morta con lei, chiedo di rinascere bruco, per andare a cercarla nei luoghi più bassi, nel carbone più nero dei semplici, tra le carte gialle di una dimenticanza, o negli scaffali di una mensola buia, nella coerenza di chi non ha mezzi termini, e nelle parole più spigolose e graffiate. Nel boccaccetto del sale unto di olio, e di vita, tra le calze distrutte di un uomo, che ha messo le sue scarpe al sole nei pressi della strada più ricca, nella pioggia, sì nella piogga acida di una vendetta di madre, nel buio che avvolge tra le lenzuola il sonno la notte, respirandosi addosso. Sarò così in basso, che sotto di me sentirò solo l’inferno, incalzare, sarò così strisciante che le mie costole saranno orizzonti a metà, si la cercherò in tutti gli angoli disprezzati. Lascerò ad altri il gusto del volo e la sua leggiadra bellezza vacante. La seguirò ovunque mi chiamerà…seguirò solo la sua voce.
Non fermatemi.
Sto cercandomi.
Sto cercandola.
Non fermatela.
E’ solo Poesia, ma ben presto tornerà ancora, e si farà carne. La vedo, la vedo quasi che “si torce al riflesso di un miraggio /insegna la favola più antica”.

venerdì 27 marzo 2009

Lo Yoga della Mente di Fred Alan Wolf (Macro edizioni)

Da qualche tempo seguo con una certa regolarità una serie di pubblicazioni che hanno messaggi sicuramente molto forti, e che nel campo dell’auto-aiuto danno un contributo notevole. Alcuni titoli che mi sento di indicare sono Miracoli di Stuart Wild, The Key di Joe Vitale e non per ultimo Lo Yoga della Mente del dott. “Quanto” Fred Alan Wolf per i tipi di Macro Edizioni. Il volume descrive come il pensiero possa produrre non solo eventi, ma attirare particolari condizioni di esistenza e dirigere il corso degli eventi. Non si tratta certo di saggi che riguardano la magia o la stregoneria, né hanno a che fare con qualsivoglia branca della letteratura esoterica e quindi cerimoniali o cose del genere. Per sommi capi (alla base la cosiddetta Legge d’Attrazione) vengono fusi con un approccio olistico, Fisica Quantistica, Tantra Yoga, bioenergetica e meditazione trascendentale. Ed ecco che come in uno splendido mosaico, i tasselli trovano ordinatamente il loro posto passando in rassegna Teoria della relatività speciale di Albert Einstein e lo Yoga di Patanjali. Ad ogni modo una lettura singolare e affascinante

A Fior di Pelle alla GC.AC di Monfalcone

L’esposizione, curata da Andrea Bruciati in collaborazione con Alice Ginaldi e Maria Beatrice Giorio presenta una scelta di lavori provenienti dalla collezione di disegni della Galleria selezionati attraverso un percorso che indaga il nuovo, l’inaspettato e l’originale.
L’idea nasce dalla volontà di rendere itineranti e sempre visibili al pubblico le opere della collezione esponendole all’interno dei diversi spazi espositivi del Comune di Monfalcone, e di proporre chiavi di lettura diverse, a diretto contatto con l’arte di questi ultimi anni.
In un’epoca in cui i supporti digitali sembrano sostituirsi ad ogni altro medium, la materia cartacea assume un nuovo significato, quasi euristico, che porta l’artista a recuperare non soltanto un materiale scontato, ma anche una nuova percezione della sua attività creativa.

A fior di pelle presenta opere di 5 artisti eterogenei, David Casini, Francesco De Grandi, Dacia Manto, Norma Jeane e Sissi.
La pelle come la carta è l’involucro della sostanza, l’organo attraverso cui il nostro corpo comunica con l’esterno e, ugualmente, attraverso cui il disegno si esprime.
Nelle opere presentate l’intuizione artistica nasce e si sviluppa attraverso formati mai eccessivamente sovradimensionati, quasi l’intimità del processo creativo esigesse una superficie altrettanto rarefatta, delimitata, e assolutamente confidenziale, come la pelle di un corpo conosciuto, il proprio, ma ugualmente quello dell’altro, tante volte scrutato e ripercorso. Il supporto cartaceo diventa un medium indispensabile attraverso cui stabilire un contatto tattile, corporeo, sensuale; il segno grafico si fa largo sul candore di una superficie mai prima intaccata, e tesse trame e intrecci con una sicurezza da tatuatore

GC.AC Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Monfalcone

dal 28 marzo 2009 al 3 maggio 2009 alle ore 19.00

Luogo: DEPOT GC. AC
c/o Palazzetto Veneto, via Sant'Ambrogio 12
Monfalcone, Italy

Telefono: 390481494360
E-mail: galleria@comune.monfalcone.go.it

giovedì 26 marzo 2009

Qui, se mai verrai al Politeama Greco di Lecce

Associazione Culturale
Fondo Verri
Presidio del libro di Lecce


La poesia odora / è poesia da tutte le parti
ed io mi fingo lo specchio in cui trafugo / quei sogni accorti che ti racconto
Antonio L. Verri

Viviamo in un incantesimo, / tra palazzi di tufo, / in una grande pianura
Vittorio Bodini


Il Fondo Verri è lieto di invitarvi alla replica leccese di “Qui, se mai verrai. Il Salento dei poeti” concerto-recital dedicato al Salento e ai suoi poeti, che avrà luogo il 2 aprile al Teatro Politeama Greco di Lecce, dalle ore 21.00.

Un concerto di suoni e di voci, un omaggio alla poesia e ai poeti del Salento: Vittorio Bodini, Girolamo Comi, Ercole Ugo D'Andrea, Rina Durante, Vittore Fiore, Vittorio Pagano, Claudia Ruggeri, Salvatore Toma, Antonio L. Verri con i loro versi fanno la traccia, segnano l'itinerario di una visita che racconta la bellezza dei luoghi. Le gioie, le malinconie, i rumori, i silenzi. Una geografia ideale, un tessitura di parole che trova nelle voci di Piero Rapanà, Simone Giorgino e Angela De Gaetano il giusto passo recitativo. E nei suoni degli Adria – Claudio Prima organetto e voce Maria Mazzotta, voce; Redi Hasa, violoncello; Emanuele Coluccia, sax tenore e soprano – l'impatto e la forza suggestiva.
L'opera è composta di due sezioni. Una ampiamente rivolta a Lecce l'altra al Salento con versi dedicati ad Acaya, a Roca, a Martano, a Otranto, a Castro, a Poggiardo, a Palmariggi, a Vitigliano, a Cocumola, a Porto Badisco, a S. Maria di Leuca e a Gallipoli.


Si accede per invito

Gli inviti sono disponibili e possono essere ritirati nella sede dell' Associazione Culturale Fondo Verri, in Via S.Maria del Paradiso 8 Lecce, Telefax: 0832.304522 Mobile: 333.3679640
e.mail: fondoverri@tiscali.it

Marthia Carrozzo, Pelle alla pelle, LietoColle collana Delta di Venere (09)

Marthia Carrozzo, è una poetessa che ha già superato la dimensione dell’esordio. L’ha fatto con Utero di Luna edito da Besa dove ha forgiato con il suo respiro e la sua forza un verso che si spinge a connotare ogni gesto e movimento del corpo e dell’anima. Utero di Luna è stato un titolo misterico, che mischiava all’ancestralità del sentire naturale, matrice delle forme universe, la condizione d’un femminile che cerca e chiede ascolto, una sovradimensione del ritmo e del respiro, attraversata dalla luce, dal kaos e capace di ri-fare versi, in nuove forme, forse in dimensioni altre.
Ora la poetessa, pubblica per i tipi di LietoColle nella collana Delta di Venere, un’interessante raccolta di versi dal titolo Pelle a Pelle. Ogni poesia, è un canto sottile, ammaliante, dolcissimo a volte, altre forte come un’onda impetuosa di mare, o come il nostro vento di tramontana, che sa raccogliere in grembo colori, odori, umori, amori, in un modo che il suo vissuto diventi tracciato biografico di un sentire universale, sublimandosi in un’estasi per versi dove la Poesia, e in questo caso dandole la P maiuscola la connotiamo in tutta la sua sacralità, trova la sua dimora più consona, ideale per far fiorire in più di qualche occasione una prosa poetica delicatissima, dove oggetti, eventi, sensazioni, il narrare stesso non sono solo narcisismo della parola, ma ricerca di verità, continui resoconti del proprio vissuto, per poi divenire pausa e silenzio, trampolino di slanci per gettarsi nel mondo, viverlo, gustarlo. Tracciati di pelle e gola, e sudore, riempiono le pagine di Pelle alla pelle, perennemente in bilico tra il senso dell’oblio e la ricerca di un’identità corporea, sciolta e ricomposta incessantemente dalla parola, quasi in un’estasi orgasmica che brucia i ricordi, gli attimi, i non-detti, che solo il gesto orgasmico, per l’appunto, è in grado di realizzare, architettare. I versi di quest’opera costruiscono “more geometrico” un dialogo multi-dermico che scavalca la dimensione dell’erotismo stesso, e si occupano, accudiscono con grande raffinatezza, dei lati del corpo, della bocca, dei corpi e del loro percepirsi, e di infinite carezze dolci come il miele, talvolta letali come fiele. “Non lasciarmi . Non lasciarmi, non lasciarmi ora. Non lasciarmi, ancora. Non darmi cenerentola inferma all’invito del mondo. Ho emesso suoni di me, raccolto e accolto, ho rimbeccato, ho dato mie gambe smagrite nel ballo del mondo”. Marthia Carrozzo fondamentalmente in questo suo lavoro ci racconta una storia. E’ la storia di una relazione. Ogni relazione incomincia con un incontro. Un pò alla volta ci si rende conto che si sta bene insieme, che si prova interesse l’un l’altro e si è pronti a rivelare qualcosa di sè. Tutto ha inizio con un incontro, un leggersi, un sorriso, una parola. Dopo i primi momenti, si sviluppa un sentimento di attrazione che rende felici. E’ il momento dell’innamoramento. Progressivamente emerge una realtà nuova: il noi, la coppia. A mano a mano che ci si conosce meglio, è probabile che ci si partecipi l’un l’altro del proprio mondo interiore dei propri sentimenti. E’ scelta gioiosa, entusiasmante, ma anche dura. E’ l’incontro di due storie diverse, di tanti vissuti gestiti altrove, ma poi convergenti in un tenero abbraccio. Ciascuno ha i suoi interessi, le sue idee; di qui viene la ricchezza dell’incontro. Ognuno deve rispettare la soggettività dell’altro e aiutarlo a realizzare se stesso.
Il rapporto a due diviene così scelta di stare insieme, di camminare lungo i sentieri dello spazio e del tempo, di costruire una realtà nuova. Ed è l’amore. Questo in fondo racconta Marthia Carrozzo. Della sua storia d’amore per la Poesia. Scrive Gabriella Rusticali nell’introduzione al libro: "Pelle alla pelle" giunge alla consapevolezza di Marthia Carrozzo e del suo lavoro per la voce, dove la ridondanza supera l'allitterazione e di­venta anche riverbero d'immagine. Questa poesia si stacca dalla parola ed entra nella totalità, nel periodare lungo e gonfio, nel sentire più forte e del corpo tutto” . Ma i suoi versi forse parlano già di per se. “E mi diede ciò che non si può rifiutare./E si prese ciò che non si può negare./Come la terra./Come la pioggia./Come terra non può rifiutare la pioggia./Delicata/presenza/di mare./Della stessa sostanza/quando viene sui fianchi sottili/a segnarne i contorni corallo,/a scucirli e bagnarli e mangiarne”.

rec. apparsa anche su Paese Nuovo

Marthia Carrozzo, Pelle alla pelle, LietoColle collana Delta di Venere, pp.82. Euro 13,00

Il nuovo cliente di Maria Beatrice Protino

Il nuovo cliente: nell’era della crisi anche il SESSO si prepara ad accogliere la recessione.


Con un ragionevole supplemento si può salire in camera, ma, coi tempi che corrono, uno sconto è d’obbligo.



si legge sull’homepage del sito del più famoso bordello d’Europa, dove, accanto all’immagine di una donna in abitino succinto e mutandine tirate e ferme alle caviglie, si consiglia di registrarsi e diventare soci VIP per accedere a mille offerte convenienti e .
In Europa sono centinaia di migliaia le prostitute cd. regolari, col libretto di lavoro al posto del giglio sulla spalla. Del resto, se in Italia siamo abituati alla prostituzione da strada o alla galassia delle escort dei cataloghi su Internet – dove la cornice si riduce semmai al numero di stelle dell’albergo -, nel resto del Vecchio Continente le cose vanno in modo decisamente diverso: in Austria le prostitute pagano un forfait del 20% tra tasse e contributi; in Germania le 400 mila prostitute regolari pagano al fisco il 30% dei guadagni e quindi godere dei servici sociali (sussidio di disoccupazione, tredicesima, assegni familiari, assistenza sanitaria, pensione); in Grecia e in Turchia sono sottoposte a controlli medici periodici; in Catalogna e nei paesi Baschi (Spagna) anche i bordelli sono stati legalizzati; in Danimarca addirittura vengono dati sussidi ai disabili che vanno con prostitute.
I bordelli Babylon rientrano nella gamma cd. alta ed esclusiva e si autodefiniscono - con parecchi dipendenti fra cuochi, camerieri, concierge e guardarobieri, oltre alle prostitute. Ma tanti sono in Europa le cd case di piacere: il Big Sister di Praga o l’Artemis di Berlino e ancora il Globe di Zurigo. Tra stanze arredate con lusso, in cui elefanti di legno fanno da braccioli e la Jacuzzi troneggia gigante, con un cliente che, per una serata completa, paga dai 350 euro in su, una ragazza riesce a incassare almeno 8 mila euro al mese con 2-3 clienti al giorno, mentre il locale ne incassa in media almeno 300 mila al mese e 2/3 milioni e mezzo all’anno – anche perché una grossa percentuale del fatturato viene dalle aziende che affittano l’intero bordello per le feste.
Eppure, come dimostrano i cartelloni pubblicitari presenti a Milano che fanno eco ai bordelli oltrefrontiera – era impensabile fare pubblicità a questi luoghi che si riempivano da soli con il passaparola -, c’è chi parla di crisi, di clienti quasi dimezzati e di un calo dei fatturati del 20/30% negli ultimi 2 anni.
Così, ad Amburgo, la città tedesca famosa per la Reeperbahn, la strada a luci rosse, una nota casa di appuntamento ha pensato di ricorrere ai saldi di fine stagione per mettere una pezza al periodo di recessione, ottenendo dei risultati a dir poco soddisfacenti. Ai clienti è stato offerto un pacchetto con una tariffa fissa di 38,50 euro per mezz'ora di sesso scegliendo in un bouquet di 8 prostitute, con maggiorazione di prezzo per servizi extra: come insegna Sasà, l’arte di arrangiarsi non conosce manette.

mercoledì 25 marzo 2009

Io sono un ariano. Monografia su Fabio Mauri (Volume!Edizioni/Lampi di Stampa)

Esce, a partire dal 26 marzo 2009 nelle principali librerie italiane la monografia edita da Volume! Edizioni e Lampi di Stampa su Fabio Mauri con introduzione di Achille Bonito Oliva.
Il volume avvolto in una particolare sovraccoperta racconta tutta l'opera artistica di Fabio Mauri ed è composto da ben 341 immagini
con 49 schede di testi e commento.
Tutte le immagini presenti sono impaginate al vivo a piena pagina e questo da la sensazione mentre si sfoglia il libro di entrare e immergersi fino in fondo nell'arte di Fabio Mauri e nella sua vita.
Una monografica unica quella su Fabio Mauri come mai erano state realizzate prima, un omaggio per celebrare l'importanza culturale
di un grande artista.


Info
E-mail: press@fondazionevolume.com

Laura Tedeschi ... allo specchio!

Ricevo e pubblico con piacere il dialogo con lo specchio di Laura Tedeschi. La Sfida, l'opera qui proposta, è una sua creazione


Sono nata nel 1968 a Rapallo, cresciuta ad Asiago e poi 16 anni fa trasferita a Vienna,dove curo il mio Atelier.
Il mio avvicinameto all’arte avviene da subito nell’ambiente familiare,grazie a mio padre, maestro impressionista. Da lui apprendo lo spirito dell’artista, le tecniche pittoriche, mi avvicino a grandi maestri, e non meno importante vivo a diretto contatto con il mercato dell’arte. Dedico anni e anni di silenzioso studio al disegno e seguendo il mio carattere sensibile ma solare sono portata fin da subito all’introspezione.
Dopo una „gavetta“ da disegnatrice, mi avvicino timidamente all’impressionismo arrivando all’espressionismo, stile che caratterizza la mia arte attuale.
Ho vissuto sempre a contatto con la natura e anche adesso che abito a Vienna il mio Studio é situato ai piedi del Wienerwald, sulle scie di Klimt e Schiele


Laura Tedeschi
www.lauratedeschiarte.blogspot.com
www.lauratedeschi.com

Il fenomeno Facebook

Un incontro aperto, nell’Università Roma Tre, per cominciare a studiare il significato e l’impatto di Facebook e interpretare la sua rapida crescita. Partecipano docenti (dalle comunicazioni di massa alla psicologia, all’estetica), studenti, giornalisti, imprese ICT.

Sono previste due sessioni successive:
a) Ore 15-17: l’impatto sociale di Facebook e ai suoi riflessi sulla sfera pubblica, con introduzione di Enrico Menduni (Università Roma Tre);
b) Ore 17-19: gli aspetti identitari, privati, personali di Facebook con particolare riferimento alla costruzione del sé e alle sue relazioni con gli altri, con una introduzione di Sebastiano Bagnara (Università di Sassari)
Le relazioni saranno brevi (20’) e seguite da interventi, informali, di 10’.

Partecipano: Alberto Abruzzese (Università Iulm, Milano), Raffaele Barberio (K4Biz), Sara Bentivegna (Università di Roma La Sapienza), Simona Biancalana (Università Roma Tre), Robert Castrucci (Isimm), Antonio Catolfi (Università per Stranieri, Perugia), Gianni Celata (Università di Roma La Sapienza), Giovanni Fiorentino (Università della Tuscia), Piero Gaffuri (RAI), Giampiero Gamaleri (Università Roma Tre), Marco Maria Gazzano (Università Roma Tre), Paolo Gentiloni (Deputato PD), Stefano Gorelli (Università della Tuscia), Carlo Infante (docente performing media), Enrico Manca (Fondazione Bordoni), Roberto Maragliano (Università Roma Tre), Alberto Marinelli (Università di Roma La Sapienza), Giovanna Melandri (deputata, responsabile cultura PD), Marco Mele (il Sole-24ore), Pietro Montani (Università di Roma La Sapienza), Lorenzo Mosca (Università Roma Tre), Edoardo Novelli (Università Roma Tre), Mauro Paissan (Autorità Garante Privacy), Antonio Palmieri (Deputato PDL), Mario Pireddu (Università Roma Tre), Marco Pratellesi (Corriere della sera), Luca Simeone (Design Athropologist - Vianet), Michele Sorice (LUISS), Stefano Santinelli (Microsoft), Vincenzo Susca (Sorbonne), Anna Lisa Tota (Università Roma Tre), Christian Uva (Università Roma Tre).

Il nostro punto di partenza è il Web 2.0, collocato in un crocevia fra la privatizzazione della sfera pubblica e la pubblicizzazione di quella privata, che sembra essere tipico delle società occidentali nella post-modernità. Il Web 2.0 con le sue grandi capacità di empowerment degli utenti/partecipanti/produttori e quindi con la crisi dei tradizionali mediatori (a cominciare dai media). I blog, i mondi virtuali come Second Life, YouTube, e complessivamente tutti i social network in tempi e modi diversi hanno interpretato il ruolo dei protagonisti su questo palcoscenico a più piani, tra vita privata-intima, relazioni sociali, marketing, sfera pubblica e politica. Oggi è Facebook, per complessi motivi che intendiamo indagare, che raccoglie attorno a sé il massimo dell’interesse, con una capacità di praticare tutti i livelli del palcoscenico, econ una capacità di replicazione virale e di adattamento alle varie sfaccettature della globalizzazione finora inedita.

La nostra speranza è che l’università, i centri di ricerca, l’informazione dedichino a questi fenomeni una attenzione adeguata, non superficiale o episodica; vogliamo cominciare a studiare insieme, collegando vari ambiti e varie discipline, costituendo un network, portando il nostro contributo.


Organizzatore:: Isimm e Università Roma Tre
mercoledì 25 marzo 2009
Ora: 15.00 - 19.00
Luogo: Aula Magna del Rettorato di Roma Tre
Indirizzo: Ostiense 159 (Metro Garbatella)
Città/Paese: Roma, Italy


Info

Telefono: 390632111676
E-mail: areaconvegni@simm.it

martedì 24 marzo 2009

Fototessere del delirio urbano, di Antonio Veneziani, Hacca (Macerata, 2009). Recensione di Nunzio Festa

Tasselli da un cronico cronista della periferia. Antonio Veneziani, che Hacca rimette 'sul mercato' attraverso la ristampa del suo Fototessere del delirio urbano, ha una dote che pochi hanno. Veneziani, sa restituire – in poco tempo fatto di scrittura – a lettrice e lettore la prova che la situazione che ha raccolto con l'occhio non è altro che una piccolezza sconvolgente. Un gesto, quello di Antonio Veneziani, che pochi possono permettersi e sanno d'avere. E un gesto, quello raccolto, che la letteratura solamente è sicura di poter ripetere o quasi. Fototessere del delirio inzuppate nella bellezza d'una prosa poetica più naturale che della natura. Infatti, l'autore (che non abbiam voglia alcuna di ripresentare) con facilità e amara gioia racconta. Parlando, con racconti brevi, della periferia della vita, delle sue vicinanze con miliardi di solitudini rese più appariscenti grazie al ricorso all'accostamento con scatti allo scrittore. Ci sono, nel volume, bocconi d'erotico. Vibrazioni di passione. Eppure si tratta della stessa penna che soffre e non vuole negarlo. Con lo stesso editore, non a caso, Veneziani aveva dato alle stampe il suo Cronista della solitudine. In quella altro angolino della vita grande dell'autore le somiglianze con questa “nuova” opera sono diverse. I piaceri dati da Veneziani sono dolori e viaggi fra drogati e omosessuali. Dove poi un cenno al corpo e all'interno del corpo offre quel battito più strepitoso. Questo dandy non-dandy della letteratura italiana ha il di più del grandissimo e puro. La critica, spesso, affianca il suo nome a quelli di 'una scuola romana' che altro non era che un gruppo di persone fisicamente più in contatto, e idealmente più pronte a condividere (almeno fra loro). Però le differenze fra Veneziani, Penna, Bellezza, Pasolini e così viam, sono tantissime. A questo punto, molto meglio tenere a mente dell'originalità sprigionata da ogni lettera e/o consonante del Veneziani.

Fototessere del delirio urbano, di Antonio Veneziani, Hacca (Macerata, 2009), pag. 126, euro 12.00.

70 OPERE D’ARTE CONTEMPORANEA PER ADISCO Lombardia

Sono 70 le opere che mercoledì 25 marzo, dalle ore 19.00 saranno battute in un’Asta a favore di ADISCO nella sede milanese di Sotheby’s, che anche per questa quarta edizione offre i suoi Spazi in via Broggi 19.
E’ grazie alla generosità di giovani artisti, di maestri già affermati, di numerosi galleristi di tendenza e dello staff di Sotheby's, capitanato da Filippo Lotti che batterà la seduta d'asta, che aderendo con entusiasmo all'iniziativa hanno reso possibile questa manifestazione benefica.
L'idea è quella di fare di questa asta in favore di ADISCO anche una interessante occasione per esplorare il panorama attuale dell’arte contemporanea, unendo opere di maestri come Gabrilele Basilico, Ugo La Pietra e Maria Mulas a quelle di giovani artisti come - tra gli altri – Marco Belfiore, Massimo Gurnari, Marcella Vanzo.
Tendenze post-pop e new folk, ricerche liriche e concettuali si allineano in una selezione energica e intrigante, che comprende Pittura e Fotografia, ma anche Disegno.
Non saranno richiesti i diritti d’Asta.

MISSIONE

I fondi raccolti dalla vendita delle opere d'arte saranno destinati ad ADISCO Lombardia per istituire borse di studio per biologi o tecnici che si occuperanno della messa a punto di nuove metodiche per il frazionamento del sangue placentare e della crioconservazione presso la Milano Cord Blood Bank e per l’acquisto di contenitori dedicati: tank ad azoto liquido dove le cellule sono conservate a –196 gradi per un tempo illimitato.

BREVE STORIA DI ADISCO

Il sangue “normale” a volte non basta: quando si parla di gravi malattie ematologiche, quali leucemie, linfomi, malattie ereditarie, la speranza di guarigione arriva dal sangue placentare, quello contenuto nel cordone ombelicale e nella placenta, ricchi di cellule staminali compatibili con un maggior numero di pazienti rispetto al trapianto del midollo osseo.
Per questa ragione nel 1995 è nata l’Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale che ha come scopo principale quella di promuovere la donazione del cordone ombelicale, normalmente gettato dopo il parto.
Raccoglierlo significa invece avere la possibilità di ricostruire il midollo danneggiato attraverso l’utilizzo delle cellule staminali del cordone ombelicale, capaci di generare globuli rossi, bianchi e piastrine.
Una scoperta rivoluzionaria che ha dato origine in tutto il mondo alle banche di sangue placentare, tra le quali la Milano Cord Blood Bank, con circa 6.100 unità disponibili e 310 trapianti eseguiti sino ad ora, è una delle piu'importanti a livello mondiale.

ARTISTI

Piero Addis, Gabriele Amadori, Gabriele Basilico, Andy, Marco Belfiore, Berse, Sergio Borrino, Danilo Buccella, Daniela Cavallo, Mauro Ceolin, Marco Cerutti, Nicola Cioni, Martino Coppes, Giordano Curreri, Massimo Dalla Pola, Sabine Delafon, Raffaella Della Olga, Antonio De Luca, Lucio Del Pezzo, Florence Di Benedetto, Alexander Djikia, Nathalie Du Pasquier, El Rana, Eron, Jo Fabbri, Barbara Fässler, Enzo Forese, Giovanni Franzi, Gatto tdk, Giuliano Guatta, Massimo Gurnari, Eloisa Gobbo, Patrizia Guerresi Maimouna, Alberto Guidato, Debora Hirsch, Bobo Ivancich, Ugo La Pietra, Marco Lodola, Cesare Maestrelli Michot, Amedeo Martegani, Andrea Mastrovito, Antonella Mazzoni, Fulvia Mendini, Marzia Migliora, Valentina Morandi, Maria Mulas, Michela Muserra, Anna Muzi Falconi, Nadia Nava, Stéphanie Nava, Jorge Pedro Nunez, Tommaso Ottieri, Tom Porta, Luigi Presicce, Adele Prosdocimi, Elena Rapa, Antonio Riello, Michael Rotondi, Roberta Savelli, Samuel Sanfilippo, Massimo Soldati, Philippe Terrier-Hermann, Michele Tocca, TV BOY, Marcella Vanzo, Pieter von Balthasar, Lawrence Weiner, Andrea Zucchi

LE GALLERIE:
ALLEGRA RAVIZZA ART PROJECT, ANTONIO COLOMBO ARTE CONTEMPORANEA, AREA B , ARTOPIA, CA DI FRA’, GALLERIA PAOLA COLOMBARI, RICCARDO CRESPI, GALLERIA MASSIMO DE CARLO, STUDIO GUENZANI, FOTOGRAFIA ITALIANA ARTE CONTEMPORANEA, LE CASE D’ARTE, LITTLE ITALY ART GALLERY, GALLERIA NINA LUMER, N.O. GALLERY, NOWHERE GALLERY, OTTO ZOO, GALLERIA RUBIN, GALLERIA LIA RUMMA, GALLERIA SPAZIO ARTE DUE, GALLERIA SPAZIOINMOSTRA, ZERO…

SI RINGRAZIANO:

Sotheby’s e Fiilppo Lotti
StartMilano e Pasquale Leccese
Apstudio e Aldo Premoli
Giancarlo Politi Editore e lo staff di Flash Art
Exibart e Massimiliano Tonelli
Germana Breda
Federica Ghizzoni
Silvia Ferri
Ginevra Benvenuti
Valentina Scuero
Livia Tavallini



Info:

Organizzatore:: Sotheby's
da martedì 24 marzo 2009 a mercoledì 25 marzo 2009
Luogo: Sotheby's
Indirizzo: Via Broggi 19, Milano
Telefono: 0270120481
E-mail: averna@apstudio.net

I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno

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