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sabato 4 aprile 2009

Blues Tango's di Vito Antonio Conte


E se le ombre non fossero più materia
del tuo corpo
cercherò le tue labbra
in piccoli fogli di carta
E se la materia non potesse più dar vita
a nessuna ombra
libererò la mia anima
prigioniera del tuo abbraccio
E se la tua assenza
fosse più vicina del mio sonno
non ti chiederò più nulla
per sfuggire alla parola fine

Vito Antonio Conte, Quel che resta della polvere, Luca Pensa editore, gennaio 09. tiratura limitata di 188 copie

venerdì 3 aprile 2009

Orodè e Onehand jack

Fondo Verri
Presidio del libro di Lecce, via S.Maria del Paradiso 8

Sabato 4 Aprile, dalle 20.30
personale di pittura di Orodè "Per volontà di sinergia" a cura di Loredana Buccoliero
e “Onehand Jack” di Stefano Benni
con Giancarlo Russetti, Gianluca Milanese e Massimo Donno.


Doppio appuntamento al Fondo Verri, per sabato 4 Aprile, alle 20.30, il vernissage della personale di pittura di Orodè "Per volontà di sinergia" a cura di Loredana Buccoliero si apre con la performance “Tra la Fragmentart Crux e il velo di Maya”. A proposito della pittura di Orodè scrive l’artista e critico Gian Ruggero Manzoni: "Orodè si pone con un segno disperatamente poetico, testimone della fine di un’epoca. In un Occidente che precipita, stordendosi, danzando, avvelenandosi e guerreggiando, verso la catastrofe, il pittore e performer pugliese introduce una nota di tragico presagio e insieme ci regala il desiderio di eros, di vita, di passione, seppure le sue rasoiate e il suo continuo rapporto con l’oscuro, con la tenebra, con l’abisso. Quindi la sua diventa una drammatica avventura interpretata con lucida partecipazione al nostro tempo.
Seguirà alle 21.30 “Onehand Jack” di Stefano Benni con Giancarlo Russetti: voce recitante, Gianluca Milanese: flauto e Massimo Donno: voce e chitarra. Spettacolo brillante, costruito su una forte commistione tra narrazione e musica, racconta la storia fantastica di un uomo privo di una mano che grazie all’intervento di un dio impara a suonare il contrabbasso. Basato su un monologo di Stefano Benni, lo spettacolo prevede la presenza in scena di una voce recitante accompagnata dalla piccola orchestra musicale che proporrà in un dialogo serrato col testo, brani swing anni 40 e 50 passando dagli standard jazz il tutto in stile jam session. Al centro dello spettacolo vi è l’atto comunicativo, che insieme alla forma verbale diventa musica, il dire diventa ascolto. È la musica che permette al protagonista di entrare in relazione con l’altra protagonista del racconto, una cantante cieca. Due abilità differenti da ciò che definiamo “normalità”, che trovano il modo di dialogare tra loro e con la società.

Arte ecologica di Maria Beatrice Protino






L’arte ecologica o land art è nata negli Stati Uniti tra gli anni ’60 e ’70 come esperienza creativa collegata soprattutto all’arte concettuale (perché i progetti più ambiziosi rimanevano spesso solo sulla carta), ma anche a molti altri movimenti che prosperarono nella stessa epoca: la minimal art - così chiamata perché le forme create sono spesso molto semplici; l' arte povera - per l'uso di materiali di poco valore; happening e performance art - poiché l'opera creata era spesso temporanea.
Tale termine venne coniato nel 1969 da Gerry Schum (gallerista tedesco: primo a fondare addirittura una Video Gallery, una galleria, cioè, dedicata alle trasmissioni delle opere immateriali della videoarte), realizzatore di un videotape che raccoglie dal vivo gli interventi degli artisti come Richard Long, Barry Flanagan, Robert Smithson, Dennis Oppenheim, Walter De Maria, Christo, che agivano direttamente sul paesaggio, modificandone l’aspetto mediante interventi temporanei o facendo uso di materiali naturali.
Con l’arte concettuale ha in comune il rifiuto dei tradizionali media artistici e l’attenzione verso nuove possibilità espressive, eppure la land art trova origini molto più remote e spesso ignorate o trascurate. C’erano già, infatti, i giardini di sabbia Zen o i giardini di muschio giapponesi, e ancora i cimiteri svedesi coi loro recinti di ghiaia rastrellata a disegni geometrici, come le infinite varietà di parchi all’italiana o all’inglese: tutte forme di intervento atte a trasformare in opera d'arte frammenti di natura e paesaggi remoti e solitari, nella considerazione che i fenomeni naturali stessi possono costituire degli importanti eventi artistici quando vengono isolati, fissati, decontestualizzati.
La particolarità della land art, però, sta nell’intervento sulla e nella natura, non a scopo edonistico o semplicemente ornamentale, ma per quello che viene definito come una forte presa di coscienza dell’intervento dell’uomo su elementi che fanno parte di un ordine naturale e che, a causa dell’intervento umano appunto, ne rimangono sconvolti.
Sensibili alla ‘snaturalizzazione’ che la civiltà tecnologica in cui viviamo ci abitua, ma anche in linea con la filosofia hippy del ritorno alla natura, questi artisti esprimono il desiderio di allontanarsi dall'élite tradizionale e dal mondo delle gallerie interessate solo al risultato economico, avvertendo il disagio e il pericolo e ritornando ad utilizzare l’oggetto naturale o un oggetto quanto meno ricavato dall’ambito naturale per farsi testimoni del fatto che l’uomo può ancora trarre dalla natura degli ammonimenti, tanto più se il suo scopo è quello di integrarsi ad essa.
Le loro opere (un solco su un fiume ghiacciato o ad una fossa scavata nel terreno e poi riempita con terra presa altrove) spesso sono rimaste affidate esclusivamente alla ripresa fotografica o cinematografica delle stesse o alla loro descrizione e catalogazione attraverso tracciati o parole scritte, perdendo, così, buona parte della loro efficacia.

Lo scopo principale dell'artista land art è creare un impatto, un'esperienza con uno spazio depurato e libero da qualsiasi condizionamento.


Come operano questi artisti? Essi escono dagli spazi tradizionale quali gallerie o musei per intervenire direttamente sullo spazio macroscopico della natura e in scala col paesaggio. Per questo, le tracce e i segni lasciati dall’artista sono macroscopici ed evidenti e sono realizzati mediante strumenti tecnologici che reggono l’urto con la quantità di spazio da affrontare.

Il video è di Andy Goldsworthy e l’opera Rivers and Tides

giovedì 2 aprile 2009

CONCORSO FANDANGO – MERCOLEDI CAFFE’ CORTO

CONCORSO FANDANGO – MERCOLEDI CAFFE’ CORTO

Eccovi il regolamento - vedi anche su www.fandango.it


REGOLAMENTO

- La Fandango promuove un concorso di cortometraggi.


- Il festival avrà luogo ogni mercoledì dalle ore 21.30 alle ore 23.00 presso il Caffè Fandango, a partire da mercoledì 15 aprile 2009 e avrà una durata variabile anche in base al numero di opere presentate.


- Possono partecipare al concorso i cortometraggi italiani terminati dopo il 1 gennaio 2008, girati in qualsiasi formato e della durata massima di 15 minuti.


- Per la proiezione pubblica è ammesso esclusivamente il formato dvd.


- Il tema delle opere sarà libero.


- Ogni partecipante potrà iscrivere al festival una sola opera.


- Sono ammesse opere iscritte precedentemente ad altri festival o manifestazioni purché non coperte da esclusiva di riproduzione.


La richiesta di iscrizione al Concorso deve essere presentata direttamente al Caffè Fandango o spedita presso Caffè Fandango, Piazza di Pietra 32, 00186 Roma, presentando due copie dvd dell’opera, regolamento e modulo di iscrizione firmato a margine di ogni pagina per accettazione, unitamente a una scheda contenente il cast e i credits del film.


- Per le opere spedite farà fede la ricevuta della raccomandata mentre per i plichi consegnati a mano verrà rilasciata una ricevuta di avvenuta iscrizione.


- L’organizzazione del Concorso non si assume la responsabilità di eventuali furti, danneggiamenti o smarrimenti delle opere.


- L’autore garantisce che, nel caso vengano utilizzati all’interno del corto parti di opere o musiche coperte da diritto d’autore, gli oneri SIAE siano versati dall’autore per proiezioni pubbliche in Festival.


- Nel corso del festival verranno mostrate tutte le opere presentate, nei limiti di tempi e di spazi disponibili, nell’ordine indicativo di iscrizione delle opere stesse.


- L’organizzazione si riserva di escludere dal concorso i film che non avessero gli standard tecnici qualitativi minimi requisiti per la proiezione.


- Ogni singolo autore risponderà direttamente del contenuto della sua opera declinando qualunque tipo di responsabilità dell’organizzazione.


- Il calendario del festival verrà periodicamente aggiornato in un’apposita bacheca al caffè Fandango e su tutti i canali internet del Caffè (my space, sito ufficiale e facebook).


- Ogni mercoledì, al termine delle proiezioni, il pubblico sarà chiamato a esprimere la propria preferenza, e verrà così nominato un vincitore di serata, che sarà comunicato il mercoledì successivo prima delle proiezioni.


- Saranno presenti alle proiezioni anche uno o più responsabili della Fandango che potranno conferire una menzione speciale a propria discrezionalità.


- Il corto/i vincitore/i della serata, e quello/i eventualmente menzionato/i direttamente dalla Fandango, passano cosi direttamente alla selezione finale, che avrà luogo ogni quattro settimane.


- I corti vincitori di ciascun ciclo di 4 settimane saranno pubblicati nell’area cortometraggi della Web Tv Fandango (www.fandangowebtv.it) e visionati da una giuria di esperti del settore che a loro insindacabile giudizio eleggeranno il vincitore della rassegna. I nomi dei componenti della giuria saranno pubblicati a partire dal 1aprile sulla bacheca al caffè Fandango e su tutti i canali internet del Caffè (my space, sito ufficiale e facebook).


- Il premio che Fandango Cinema mette a disposizione consiste in 4 settimane di proiezione del corto vincitore di ciascun ciclo in testa alle proiezioni serali del Politecnico Fandango.


- La partecipazione al festival implica l’accettazione del presente regolamento.

ALESSANDRA CELLETTI in concerto a Lecce

Il 17 aprile chiude il programma degli eventi di SUONI A SUD, Rassegna Musicale giunta quest’anno alla sua terza edizione, organizzata dall’Associazione Culturale L’Orchestrina in collaborazione con il Conservatorio Musicale “Tito Schipa di Lecce.
Ospite dell’ultimo appuntamento Alessandra Celletti, pianista, compositrice e interprete che terrà alle ore 11.00, nell’Auditorium del Conservatorio Tito Schipa di Lecce, il workshop “Piano in the air” e alle ore 21.00, presso il Teatro Paisiello il concerto per pianoforte solo dal titolo “Chi mi darà le ali”.

Ulteriori informazioni sul programma della Rassegna disponibili sul sito www.orchestrina.it o scrivendo a lorchestrina@gmail.com

La prevendita dei biglietti e le iscrizioni al workshop sono disponibili a Lecce presso Erriquez strumenti musicali in via monte San Michele, 12 e presso Pick-up in via Trinchese 27/c.

Per informazioni e prenotazioni tel. 0832.314056 - 347. 0851926.

ALESSANDRA CELLETTI in concerto a Lecce

venerdì 17 aprile 2009

Teatro Paisiello - Conservatorio "Tito Schipa" Lecce
Lecce, Italy

Info
Telefono: 3294123339
E-mail: lorchestrina@gmail.com

mercoledì 1 aprile 2009

Diego Morga alla Saletta della cultura "Gregorio Vetrugno" di Novoli

La rassegna Tele e Ragnatele, realizzata con il contributo della Regione Puglia e in collaborazione con la Cooperativa Coolclub, ospita venerdì 3 aprile il concerto di Diego Morga.

Diego Morga appartiene a quel genere di musicisti che sfuggono alle facili classificazioni. E' un artista dalle attitudini molteplici: ama il jazz, scrive per la danza e il teatro, coltiva l'arte dell'improvvisazione ma ammira alcuni compositori post-minimalisti (da Nyman a Wim Mertens).

"Da Qui Passano i Venti" è il suo secondo lavoro discografico che contiene dodici tracce, temi "immaginifici"
le cui le musiche sono state concepite e composte dall'autore in un arco di tempo di circa quattro anni. Il pianoforte è il centro di tutto, ma non mancano qui e là i contributi di altre voci strumentali: il contrabbasso di Ferruccio Spinetti, il violino di Emanuela Lioy, insieme a loro ospiti di questo nuovo album anche Sergio Rubini, Roberto Ottaviano, Pippo D'Ambrosio.


Diego Morga alla Saletta della cultura "Gregorio Vetrugno"

venerdì 3 aprile 2009 e sabato 4 aprile 2009
Saletta della cultura "Gregorio Vetrugno"
Via Matilde 7 - Novoli, Italy

Lezioni di danza on-line: Mondays with Merce… Cunningham di Maria Beatrice Protino


È l’ultima idea geniale della eclettica mente del quasi novantenne Merce Cunningham, il più rivoluzionario ballerino e coreografo d’arte contemporanea americana: mettere in rete le sue lezioni di danza, accompagnate da interviste da lui stesso rilasciate, spezzoni di vecchi spettacoli, nuove performance e testimonianze di artisti di ogni nazionalità, disciplina e tempo (Robert Rauschenberg, Frank Stella e Andy Warhol), che hanno collaborato con lui in settant’anni di carriera.
In realtà, non si tratta della prima volta che M. C. sperimenta il mezzo informatico: già nel 1986 ha ideato il primo software di animazione 3d per la notazione dei movimenti di danza Life Form, poi ribattezzato Dance Forms - di proprietà della Credo Interactive. Dalla sua intuizione di poter utilizzare un sistema elettronico che potesse aiutarlo a scoprire nuovi movimenti per le sue coreografie è nato un programma che gli permette di muovere un danzatore virtuale, inventando così nuove dinamiche e possibilità per il corpo.
Mondays with Merce non sono lezioni per dilettanti: non sono movimenti che la gente può provare a casa, ma dirette ad un pubblico di addetti ai lavori. Si tratta, infatti, di tecniche avanzate della grande compagnia di ballo Merce Cunningham Dance Company, composta da 14 selezionatissimi ballerini (sette donne e sette uomini) che ripropongono le coreografie di Merce Cunningham con la collaborazione di validi musicisti contemporanei e visual artists. Le principali attività di questa compagnia (rehearsals, performances, residencies, tours) sono supportate dalla “ Cunningham Dance Foundation”(direttori, managers, staff dello sviluppo, Merce Cunningham Studio).
A rendere possibile le ‘lezioni del lunedì con C.’ , in particolare, sono stati i contributi delle fondazioni Mellon, Rockefeller e Ferris, oltre alla collaborazione della New York University. Ed infatti, il sito www.merce.org avrà anche un secondo formato più ampio, disegnato su misura per le università interessate ad una sorta di corso a distanza, impegnando gli stessi insegnanti di danza a
Le sue lezioni sono dirette sia a mantenere la potenza del corpo, sia a sperimentare movimenti sempre nuovi, che richiedano un uso diverso dei muscoli. Questa, infatti, è l’idea cardine che ha sempre ispirato l’attività di M. C.: pensare la danza e il corpo del ballerino in modo sempre nuovo, indagando il movimento nello spazio e nel tempo.



Merce Cunningham è considerato il padre della danza post moderna: prendendo le distanze dal repertorio classico e proponendo una separazione tra danza e musica, ha anticipato l’era di internet.


M. C. ha danzato una volta alla presenza di Helen Keller, scrittrice americana sordomuta che aveva ispirato con la sua vicenda il romanzo Anna dei miracoli. Lui stesso racconta che la scrittrice, accompagnata da un assistente che toccandole la mano coi polpastrelli le spiegava cosa accadeva, chiese di poter toccare il ballerino mentre danzava. < Così andai alla sbarra. Lei si fece accompagnare fino a me e mi mise le mani sui fianchi. Mani da uccellino: riesco ancora a sentirle. Ovviamente non potevo muovermi molto senza perderla. Per cui feci solo dei piccoli salti. E sentii Helen Keller dire: < Così leggero, come la mente > e capii esattamente cosa intendesse dire>. (riportato in un articolo de Il Magazine del sole 24 ore).

martedì 31 marzo 2009

Valery Koshlyakov alla Fondazione Volume

La Fondazione Volume!, in concomitanza con la fiera The Road to Contemporary Art di Roma, presenta un progetto speciale di Valery Koshlyakov, scultore tra i più rappresentativi dell’arte contemporanea russa che, per l’occasione, realizza un percorso installativo ed architettonico impostato su un equilibrato rapporto tra antichità, modernità e immaginazione.

La mostra, curata da Claudia Gioia, sarà accompagnata da un catalogo in italiano e inglese con testi di Viktor Misiano, Mikhail Dmitreiv, Franco Purini e dello stesso artista.

In occasione dell’ intervento di Valery Koshlyakov in via San Francesco di Sales 86/88, la Fondazione Volume! inaugura un nuovo spazio espositivo nella sede dei suoi uffici in via Santa Maria dell’Anima 15.
In coerenza con l’identità della Fondazione, la nuova vetrina si pone quale luogo cerniera con lo storico spazio. L’intento è quella di offrire all’artista un ulteriore cornice al suo lavoro, con la possibilità di mostrarne le diverse
prospettive.


Da venerdì 3 aprile 2009 a venerdì 15 maggio 2009
Fondazione Volume!, Via San Francesco di Sales 86-88, Rome, Italy

Info

Telefono: 066892431
E-mail: press@fondazionevolume.com

lunedì 30 marzo 2009

Mariana Ferratto, Inside # 4- Nascondino

MARIANA FERRATTO

INSIDE #4 - Nascondino

The Gallery Apart - Roma - Via della Barchetta, 11

Inaugurazione: 3 aprile 2009 ore 20,00


Il vernissage della mostra è parte integrante del Freaky Friday organizzato in occasione della seconda edizione di ROMA – The Road to Contemporary Art.


Per il quarto appuntamento INSIDE, The Gallery Apart propone nella sua sede di via della Barchetta 11 la videoanimazione Nascondino, ultimo lavoro di Mariana Ferratto che si affianca alla videoinstallazione I pesci rossi crescono in base alla dimensione dell’acquario, contemporaneamente in mostra presso la Fondazione Adriano Olivetti di Roma.

Anche in questo caso si tratta di una prima volta. Così come ne I pesci rossi crescono in base alla dimensione dell’acquario l’artista, finora sempre impegnata nella realizzazione di video che la vedevano attrice protagonista, esordisce nel ruolo di regista lavorando con una troupe e con altri attori, con Nascondino Mariana Ferratto si cimenta per la prima volta con la tecnica della videoanimazione, proponendoci una storia breve ed eterea che al primo impatto produce un cortocircuito tra lo spessore del lavoro di produzione, che comporta centinaia e centinaia di disegni a formare pochi secondi di movimento, e la levità dell’immagine restituita.

Con una resa volutamente primaria e quasi infantile nel tratto, a sottolineare l’essenzialità della materia trattata, Ferratto torna su problematiche tipiche della sua poetica, riconducibili fondamentalmente all’identità di genere e ai rapporti interpersonali, in questo caso alla relazione tra uomo e donna.

Le immagini, nel contempo esplicite e misteriose, coltivano il dubbio e l’ambiguità, nell’intento da una parte di rendere il punto di vista dell’artista e dall’altra di rappresentare per lo spettatore una base di lancio dei propri pensieri e delle proprie visioni. Pochi secondi per affermare l’immagine complessa di relazioni fondate sulla complementarietà, sulla dipendenza, sulla competizione, sulla sopraffazione, sull’amore e sul dolore, poi l’artista lascia il campo ai sogni e agli incubi di ciascuno.

Mike Samaniego ha composto la colonna sonora originale del video, una libera reinterpretazione dell’aria di Papageno de Il flauto magico di Wolfgang Amadeus Mozart.

Inside #4 - Nascondino - Mariana Ferratto

da venerdì 3 aprile 2009 a lunedì 4 maggio 2009
Luogo: The Gallery Apart Via della Barchetta 11 - Roma, Italy

Telefono: 0668809863
E-mail: info@thegalleryapart.it

Inversi sentieri di Dino Lorusso (Altrimedia edizioni, 2009)

A Massimo, postino del poeta

In un cielo triste di settembre
Il volto abbronzato di fatica
Di un figlio d’ignoranti pescatori
Rivedo, con le lacrime in coda
E malinconiche vicende
Che riempiono il cuore di poesia
Rivivono per ravvivare il ricordo.

Termina la scena in bianco e nero
Tra le parole sbattute
Su una barca di infinita tenerezza
Grazie, per le metafore ingenue


Dino Lorusso, Inversi Sentieri, Altrimedia edizioni, pp. 64 euro 8,00

Ogni poesia di Dino Lorusso, sa raccogliere colori, odori, umori, amori, in un modo che il suo vissuto diventi tracciato biografico di un sentire universale, e la Poesia può trovare allocativamente la sua dimora in maniera consona. Maggiormente egli predilige la prosa poetica, e il suo modo per versi mai ridondante, quanto piuttosto misurato, e comunque elegante, parla di oggetti, eventi, sensazioni, dove il narrare stesso è ricerca di verità, di continui resoconti del proprio vissuto, per poi divenire pausa e silenzio, trampolino di slanci per gettarsi nel mondo, viverlo, gustarlo, e farlo diventare combustibile per un rogo dove il cattivo gusto dell’odierno mondo d’oggi lascia il posto alla cenere dell’oblio.

domenica 29 marzo 2009

Cluck Close: il paradosso dell’arte realista di Maria Beatrice Protino


L’opera di Chuck Close, al pari di quella di Andy Warhol o di Roy Lichtenstein, è senz’altro una della manifestazioni più significative della figurazione realista americana dagli anni sessanta al oggi.
Chuck Close nasce nel 1940 a Monroe, nello stato di Washington.
Fin dagli esordi nel campo della pittura, alla fine degli Anni ’60, dipinge ritratti di dimensioni colossali ponendo in essere un procedimento estremamente lungo e complesso: dapprima l'artista scatta molte fotografie polaroid dello stesso soggetto, quindi scompone ogni foto riportandola sulla tela per mezzo di reticoli. L'utilizzo della griglia gli consente, quindi, di aumentare moltissimo le dimensioni dell'immagine, mantenendo allo stesso tempo intatta la somiglianza, che, anzi, viene acuita dalla nitidezza quasi maniacale nella resa dei particolari (si possono addirittura contare i peli della barba e vedere i pori della pelle). Si tratta evidentemente di un procedimento estremamente lungo e faticoso, che porta l'artista ad impiegare vari mesi per realizzare una sola opera.
Alla ricerca di inaspettati effetti, impiega decine e decine di tecniche diverse - dalla vasta gamma di tecniche riproduttive incisorie, quali litografie, serigrafie, cera molle, acquatinte, mezzetinte, all'arazzo, al mosaico, al ricamo a mano, al pastello. L'artista - per alcuni da ritenersi quasi il precursore della pittura digitale - in questi passaggi filtra rigorosamente il suo studio sulla figura approdando a risultati che proprio la metodicità del suo fare rende simili agli effetti del digitale, il cui avvicinamento testimonia quanto le sue immagini siano radicate in strutture di pensiero e di azione fortemente disciplinate.
In realtà, come sottolineato da molti critici (si pensi al saggio sull’estetica di C. di Robert Storr, scritto in occasione della mostra antologica dell’artista al Museum of Modern Art di New York), non si tratta di un pittore fotorealista: per lui il realismo non è il fine, ma un passaggio obbligato per fornire un’analisi linguistica che risponde a delle precise leggi scientifiche.
Si pensi, infatti, a C. che, ancora studente, rimane colpito dai dipinti di Pollock, dal modo di pensare di chi faceva Action Painting (più che dal modo di dipingere): il dripping (il fare sgocciolare il colore sulla tela), infatti, è affascinante nel suo farsi, in quanto prende corpo attraverso una sorta di griglia gestuale che può essere ripetuta con metodologia scientifica, addirittura oggettiva, sostituendo così l’ispirazione con la tecnica.
Ecco, dunque, i suoi famosi ritratti: oggettivi e impersonali perché manca la partecipazione di chi li esegue, realisti perché pongono l’accento sul rapporto tra l’autore e il mondo esterno, eppure paradossalmente privi di interpretazione da parte dell’autore, che fa un uso esclusivamente strumentale della realtà riprodotta sulla tela, scavalcando le tematiche psicanalitiche o di certa critica d’arte per cui non può esistere un’arte oggettiva.


L’opera di Chuck Close è una delle più importanti manifestazioni della figurazione realista americana degli ultimi 40 anni. Molti critici sottolineano il paradosso della sua estetica oggettiva, realizzata con metodologia scientifica
.



C. racconta di aver letto di un’intervista pubblicata sul New York Times relativa a de Kooning (insieme a Pollock ritenuto fondatore dell’espressionismo astratto americano), dove l’intervistatore diceva a de K. che l’unica cosa che proprio non si può più fare in arte sono i ritratti, e che lui gli aveva risposto: “Già. Ma non puoi neanche fare a meno di farne”. Allora C. ricorda di aver pensato: “Vaffanculo. Troverò il modo di farlo”.

Corpi d'arco sulla settima stella

Associazione APE Gabriele Toma e Comune di Racale

Presentano

CORPI D’ARCO SULLA SETTIMA STELLA

Francesco Del Prete e Maria Pia Romano

Domenica 5 aprile ore 19 presso I Giardini del Sole, Piazza Beltrame, Racale, Lecce

Serata all’insegna della musica e della poesia a Racale dove domenica 5 aprile presso I Giardini del Sole, in piazza Beltrame, alle 19 Maria Pia Romano presenterà il suo libro “La settima stella (miscuglio di seme di sesamo e riso), Besa, accompagnata dalla chitarra di Giuseppe Napoli, e a seguire Francesco Del Prete presenterà il suo cd “Corpi D’Arco”.
L’evento è organizzato dall’Associazione APE Gabriele Toma di Racale. Presenta Rita Santantonio, direttrice dell’Associazione, interviene Walter Spennato, direttore del Kube Spazioletterario di Gallipoli.

“LA SETTIMA STELLA” è una raccolta di poesie e pensieri divisa in tre parti: la prima, con l’occhio liquido a Sud, racchiude poesie geograficamente e intimamente ambientate a Sud, nella sfrenata solarità del cielo e le trasparenze del mare, tra pietre di case e scirocco da deglutire. La seconda, danze d’acqua sulla vita, racchiude le vite degli altri: l’uomo senza libri, il collezionista di chitarre, il mercante di racconti, clown di circhi immaginari e cavalieri tristi. La terza parla di amori liquidi, vissuti sulla pelle e, a volte, sulla carta. Tre prose poetiche sono le ideali cuciture di queste parti: la donna che apparteneva alle cento pietre, la donna che non aveva mai avuto vent’anni, la donna che non voleva chiudere il cerchio. Il libro termina con un postscriptum sotto il livello del mare. Ogni sezione si apre con una citazione letteraria e una musicale, una sorta di colonna sonora per la lettura presa da myspace.
“Troviamo in queste poesie echi che rinviano ad immagini e volti diluiti nei tempi dell’incomprensione, dei silenzi meridionali, delle amicizie perdute. Quei silenzi, che sono urla, fratture e distanze, ritroviamo accomunati nella vernice di una pittura o nel suono dei versi.”, scrive Giovanni Invitto.

“CORPI D’ARCO” è l’innovativo lavoro che segna il debutto discografico da solista di Francesco Del Prete, primo violino della Grande Orchestra della Notte della
Taranta: quattordici tracce in cui archetto e violino si lasciano prendere per mano da loop machine e pedaliera, per scoprire tutte le inaspettate emozioni che un violino può regalare. Il cd uscito ufficialmente a fine 2008, sta ottenendo i consensi della critica e del pubblico.
“Corpi D’Arco nasce dall’esigenza e dalla voglia di superare quello stereotipo, ormai radicato, che identifica il violino come uno strumento ad utilizzo prettamente melodico. Esso rappresenta un lungo percorso intriso di improvvisazioni e arrangiamenti, che si rincorrono l’un l’altro, fino a diventare due entità interdipendenti, dove l’una richiama l’altra e l’altra ricama attorno all’una.”, sottolinea Francesco Del Prete.
Uno spettacolo innovativo, in cui il volino D&H a 5 corde francese utilizzato in ogni passo dell’esibizione sarà accompagnato da loop machine e pedaliera multieffetto.
Ed ecco che i colpi d’arco diventano corpi d’arco ed un normale violinista diventa bassista, chitarrista, percussionista… nella costruzione di brani originali.


Organizzatore : Rita Santantonio

domenica 5 aprile 2009
Ora: 19.00 - 21.30
Giardini del Sole
Piazza Beltrame
Racale, Italy

Telefono: 3391221806
E-mail: redazione@nightchannel.it

sabato 28 marzo 2009

Domani su Ombra del Riformista

Domani su Ombra, la domenica del Riformista

Una questione di Testa (Annamaria) di Tonia Mastrobuoni
Raffaele Fiengo, 40 anni di lotta e di Corriere di Alberto Alfredo Tristano
Al gaio intelletto piace “Amici” e le defilippiche di Luca mastrantonio
Parwin Mushthal, la sventura di essere donna in Afghanistan di Emanuele Giordana
Le memorie di Lanzmann, Dall’olocausto alla de Beauvoir di Guido Vitiello

e le rubriche

Fulvia La Riformata di Fulvio Abbate
La Zona Cieca di Chiara Gamberale
Le strisce di Stefano Disegni

2.0: EVOLUZIONE PER L'IMPRESA INNOVATIVA

Non siamo 'La Settimana Enigmistica' e non ti proponiamo un rebus. Ci limitiamo a farti una domanda: tu hai compreso davvero cos’è il Web 2.0? C’è già chi parla di Web 3.0 e moltissime persone che si occupano di comunicazione, business, pubbliche relazioni e creatività ancora non hanno chiaro che cosa indichi l’espressione esoterica Web 2.0.
Per questo motivo, Siris Media Factory ha organizzato sul tema, martedì 31 marzo, un evento, per conto di Assintel e Asseprim, associazioni legate a Confcommercio, a cui è possibile iscriversi on line su http://www.duepunto0.it (l'ingresso è gratuito). Non un’adunata fumosa di guru che parlano un linguaggio incomprensibile. E’ piuttosto un incontro in cui i relatori daranno spiegazione concreta dello scenario e delle implicazioni che il Web 2.0 comporta dal punto di vista sociale e del mercato. Da Google ad Adobe, da Burson & Marsteller a SAP, interverranno vertici di aziende che, il Web 2.0, lo stanno praticando con efficacia e profitto.
Ecco il programma della giornata:

# ore 8.45
REGISTRAZIONE DEI PARTECIPANTI

# 9.15
SALUTO DI BENVENUTO
Umberto Bellini (Presidente Asseprim) e Giorgio Rapari (Presidente Assintel)

# 9.40
ENTERPRISE 2.0 NELLE IMPRESE ITALIANE: SCENARIO, TREND, OPPORTUNITÀ
Alfredo Gatti (Managing Partner Nextvalue)

# 10.10
PRENDIAMO LE MISURE: STORIE DI SUCCESSO DEL NUOVO WEB 2.0
Paolo Spada (Amministratore Delegato Siris Media Factory)

# 10.40
L'ENGAGEMENT DI CLIENTI, PARTNER E DIPENDENTI PER UN'IMPRESA PIÙ COMPETITIVA
Giuseppe Verrini (Amministratore Delegato Adobe Systems Italia)

# 11.05
OLTRE FACEBOOK: DALLA RELAZIONE ALLA NARRAZIONE
Giuseppe Genna (Mondadori, Vanity Fair)

# 11.20
COFFEE BREAK

# 11.45
L’IMPRESA 2.0: IL CASO WIKISAP
Augusto Abbarchi (Amministratore Delegato SAP Italia)

# 12.05
COME CALCOLARE, SOSTENERE E PROMUOVERE LA REPUTAZIONE ONLINE
Tommaso Valle (Managing Director Burson and Marsteller)

# 12.30
GOOGLE E YOUTUBE: L’ORIZZONTE FUTURO
Massimiliano Magrini (Country Manager Google Italia)


SIRIS media factory

martedì 31 marzo 2009
Palazzo Castiglioni - Sala: Orlando
Corso Venezia 49
Milano, Italy

Telefono: 0276020405
E-mail: asseprim@unione.milano.it

Omega Poetico (Ovvero sa di spine sulla lingua, il segno VERO della Poesia) di Irene Leo

Ho qui sullo stomaco una sorta di anello di metallo, che stringe, stringe forte. Mi serve per tenermi dentro i pensieri e le parole che potrebbero scagliarsi contro enormi muri di gomma, in maniera spaventosa, storpiandoli. Mi sto spogliando di veli e rime, mi sto spogliando di ogni orpello, e di maschere mai avute, fino all’osso, alla polpa interna del mio sentire che brucia forte a volte, e non c’è digestivo che tenga. No non c’è. C’è così tanto oro attorno e suppellettili di avorio di ferro di legno pregiato, che quasi si dilegua poi il volto reale delle cose, dietro magnifiche ombre barocche. Mi stride forte nelle orecchie, è una nota diesis fuori controllo che le armonie non le conosce affatto, o quantomeno finge di conoscerle. E’ una musica densa ed inquinante come il petrolio questa che vorrebbe vestirsi di sinfonia. Soffoco, soffoco nel cuscino di una radice che vorrebbe mettermi all’angolo, ma nei miei limiti sono assoluta, tremendamente, e combatto contro mulini a vento che non mutano di direzione. Sono così piccola quaggiù, nelle mani mi porto l’indispensabile, uno stralcio di verità, che probabilmente a nessuno può interessare. Troppo semplice la mia dinamica del gioco all’apparenza, perchè io non gioco, non ho mai giocato con le anime che ci credono nel viaggio, non l’ho mai fatto. Ma accade, accade ancora che tutto l’amore venga visto come un qualcosa che altri additano con occhi sporchi. Ho sempre solo amato, non ho mai odiato nessuno, nemmeno chi mi ha spezzato deliberatamente. Ma ho visto cose tremende che non potrei descrivere, ho visto tanta finzione voluta e senza buona fede, fino a che non mi sono imbattuta in una rivelazione. La mia stanchezza o inerzia, stanchezza del mondo, di questo business che brucia i colori delle cose, e che appella col nome di Poesia cento cose buttate là che fanno quantità di pagine.
Ho avuto la mia rivelazione, ma non salvifica stavolta bensì maligna e crudele, mentre il sole mi brillava nelle orecchie ed il silenzio era intorbidito da un gallo fuori tempo che cantava per tre volte.
Nessuna smentita.
Non volevo, non volevo affatto aprire gli occhi, poi è avvenuto, e la farfalla si è lasciata morire sugli scogli.
Ora lo so, so che Poesia è morta. L’ho vista piangere in un alba rossa di fuoco, mentre declinava il capo avvilita. Pochi prescelti ascoltano la sua verità e la portano in braccio, altri ne fanno triste bandiera. Ora che anche io sono un po’ morta con lei, chiedo di rinascere bruco, per andare a cercarla nei luoghi più bassi, nel carbone più nero dei semplici, tra le carte gialle di una dimenticanza, o negli scaffali di una mensola buia, nella coerenza di chi non ha mezzi termini, e nelle parole più spigolose e graffiate. Nel boccaccetto del sale unto di olio, e di vita, tra le calze distrutte di un uomo, che ha messo le sue scarpe al sole nei pressi della strada più ricca, nella pioggia, sì nella piogga acida di una vendetta di madre, nel buio che avvolge tra le lenzuola il sonno la notte, respirandosi addosso. Sarò così in basso, che sotto di me sentirò solo l’inferno, incalzare, sarò così strisciante che le mie costole saranno orizzonti a metà, si la cercherò in tutti gli angoli disprezzati. Lascerò ad altri il gusto del volo e la sua leggiadra bellezza vacante. La seguirò ovunque mi chiamerà…seguirò solo la sua voce.
Non fermatemi.
Sto cercandomi.
Sto cercandola.
Non fermatela.
E’ solo Poesia, ma ben presto tornerà ancora, e si farà carne. La vedo, la vedo quasi che “si torce al riflesso di un miraggio /insegna la favola più antica”.

venerdì 27 marzo 2009

Lo Yoga della Mente di Fred Alan Wolf (Macro edizioni)

Da qualche tempo seguo con una certa regolarità una serie di pubblicazioni che hanno messaggi sicuramente molto forti, e che nel campo dell’auto-aiuto danno un contributo notevole. Alcuni titoli che mi sento di indicare sono Miracoli di Stuart Wild, The Key di Joe Vitale e non per ultimo Lo Yoga della Mente del dott. “Quanto” Fred Alan Wolf per i tipi di Macro Edizioni. Il volume descrive come il pensiero possa produrre non solo eventi, ma attirare particolari condizioni di esistenza e dirigere il corso degli eventi. Non si tratta certo di saggi che riguardano la magia o la stregoneria, né hanno a che fare con qualsivoglia branca della letteratura esoterica e quindi cerimoniali o cose del genere. Per sommi capi (alla base la cosiddetta Legge d’Attrazione) vengono fusi con un approccio olistico, Fisica Quantistica, Tantra Yoga, bioenergetica e meditazione trascendentale. Ed ecco che come in uno splendido mosaico, i tasselli trovano ordinatamente il loro posto passando in rassegna Teoria della relatività speciale di Albert Einstein e lo Yoga di Patanjali. Ad ogni modo una lettura singolare e affascinante

A Fior di Pelle alla GC.AC di Monfalcone

L’esposizione, curata da Andrea Bruciati in collaborazione con Alice Ginaldi e Maria Beatrice Giorio presenta una scelta di lavori provenienti dalla collezione di disegni della Galleria selezionati attraverso un percorso che indaga il nuovo, l’inaspettato e l’originale.
L’idea nasce dalla volontà di rendere itineranti e sempre visibili al pubblico le opere della collezione esponendole all’interno dei diversi spazi espositivi del Comune di Monfalcone, e di proporre chiavi di lettura diverse, a diretto contatto con l’arte di questi ultimi anni.
In un’epoca in cui i supporti digitali sembrano sostituirsi ad ogni altro medium, la materia cartacea assume un nuovo significato, quasi euristico, che porta l’artista a recuperare non soltanto un materiale scontato, ma anche una nuova percezione della sua attività creativa.

A fior di pelle presenta opere di 5 artisti eterogenei, David Casini, Francesco De Grandi, Dacia Manto, Norma Jeane e Sissi.
La pelle come la carta è l’involucro della sostanza, l’organo attraverso cui il nostro corpo comunica con l’esterno e, ugualmente, attraverso cui il disegno si esprime.
Nelle opere presentate l’intuizione artistica nasce e si sviluppa attraverso formati mai eccessivamente sovradimensionati, quasi l’intimità del processo creativo esigesse una superficie altrettanto rarefatta, delimitata, e assolutamente confidenziale, come la pelle di un corpo conosciuto, il proprio, ma ugualmente quello dell’altro, tante volte scrutato e ripercorso. Il supporto cartaceo diventa un medium indispensabile attraverso cui stabilire un contatto tattile, corporeo, sensuale; il segno grafico si fa largo sul candore di una superficie mai prima intaccata, e tesse trame e intrecci con una sicurezza da tatuatore

GC.AC Galleria Comunale d'Arte Contemporanea di Monfalcone

dal 28 marzo 2009 al 3 maggio 2009 alle ore 19.00

Luogo: DEPOT GC. AC
c/o Palazzetto Veneto, via Sant'Ambrogio 12
Monfalcone, Italy

Telefono: 390481494360
E-mail: galleria@comune.monfalcone.go.it

giovedì 26 marzo 2009

Qui, se mai verrai al Politeama Greco di Lecce

Associazione Culturale
Fondo Verri
Presidio del libro di Lecce


La poesia odora / è poesia da tutte le parti
ed io mi fingo lo specchio in cui trafugo / quei sogni accorti che ti racconto
Antonio L. Verri

Viviamo in un incantesimo, / tra palazzi di tufo, / in una grande pianura
Vittorio Bodini


Il Fondo Verri è lieto di invitarvi alla replica leccese di “Qui, se mai verrai. Il Salento dei poeti” concerto-recital dedicato al Salento e ai suoi poeti, che avrà luogo il 2 aprile al Teatro Politeama Greco di Lecce, dalle ore 21.00.

Un concerto di suoni e di voci, un omaggio alla poesia e ai poeti del Salento: Vittorio Bodini, Girolamo Comi, Ercole Ugo D'Andrea, Rina Durante, Vittore Fiore, Vittorio Pagano, Claudia Ruggeri, Salvatore Toma, Antonio L. Verri con i loro versi fanno la traccia, segnano l'itinerario di una visita che racconta la bellezza dei luoghi. Le gioie, le malinconie, i rumori, i silenzi. Una geografia ideale, un tessitura di parole che trova nelle voci di Piero Rapanà, Simone Giorgino e Angela De Gaetano il giusto passo recitativo. E nei suoni degli Adria – Claudio Prima organetto e voce Maria Mazzotta, voce; Redi Hasa, violoncello; Emanuele Coluccia, sax tenore e soprano – l'impatto e la forza suggestiva.
L'opera è composta di due sezioni. Una ampiamente rivolta a Lecce l'altra al Salento con versi dedicati ad Acaya, a Roca, a Martano, a Otranto, a Castro, a Poggiardo, a Palmariggi, a Vitigliano, a Cocumola, a Porto Badisco, a S. Maria di Leuca e a Gallipoli.


Si accede per invito

Gli inviti sono disponibili e possono essere ritirati nella sede dell' Associazione Culturale Fondo Verri, in Via S.Maria del Paradiso 8 Lecce, Telefax: 0832.304522 Mobile: 333.3679640
e.mail: fondoverri@tiscali.it

Marthia Carrozzo, Pelle alla pelle, LietoColle collana Delta di Venere (09)

Marthia Carrozzo, è una poetessa che ha già superato la dimensione dell’esordio. L’ha fatto con Utero di Luna edito da Besa dove ha forgiato con il suo respiro e la sua forza un verso che si spinge a connotare ogni gesto e movimento del corpo e dell’anima. Utero di Luna è stato un titolo misterico, che mischiava all’ancestralità del sentire naturale, matrice delle forme universe, la condizione d’un femminile che cerca e chiede ascolto, una sovradimensione del ritmo e del respiro, attraversata dalla luce, dal kaos e capace di ri-fare versi, in nuove forme, forse in dimensioni altre.
Ora la poetessa, pubblica per i tipi di LietoColle nella collana Delta di Venere, un’interessante raccolta di versi dal titolo Pelle a Pelle. Ogni poesia, è un canto sottile, ammaliante, dolcissimo a volte, altre forte come un’onda impetuosa di mare, o come il nostro vento di tramontana, che sa raccogliere in grembo colori, odori, umori, amori, in un modo che il suo vissuto diventi tracciato biografico di un sentire universale, sublimandosi in un’estasi per versi dove la Poesia, e in questo caso dandole la P maiuscola la connotiamo in tutta la sua sacralità, trova la sua dimora più consona, ideale per far fiorire in più di qualche occasione una prosa poetica delicatissima, dove oggetti, eventi, sensazioni, il narrare stesso non sono solo narcisismo della parola, ma ricerca di verità, continui resoconti del proprio vissuto, per poi divenire pausa e silenzio, trampolino di slanci per gettarsi nel mondo, viverlo, gustarlo. Tracciati di pelle e gola, e sudore, riempiono le pagine di Pelle alla pelle, perennemente in bilico tra il senso dell’oblio e la ricerca di un’identità corporea, sciolta e ricomposta incessantemente dalla parola, quasi in un’estasi orgasmica che brucia i ricordi, gli attimi, i non-detti, che solo il gesto orgasmico, per l’appunto, è in grado di realizzare, architettare. I versi di quest’opera costruiscono “more geometrico” un dialogo multi-dermico che scavalca la dimensione dell’erotismo stesso, e si occupano, accudiscono con grande raffinatezza, dei lati del corpo, della bocca, dei corpi e del loro percepirsi, e di infinite carezze dolci come il miele, talvolta letali come fiele. “Non lasciarmi . Non lasciarmi, non lasciarmi ora. Non lasciarmi, ancora. Non darmi cenerentola inferma all’invito del mondo. Ho emesso suoni di me, raccolto e accolto, ho rimbeccato, ho dato mie gambe smagrite nel ballo del mondo”. Marthia Carrozzo fondamentalmente in questo suo lavoro ci racconta una storia. E’ la storia di una relazione. Ogni relazione incomincia con un incontro. Un pò alla volta ci si rende conto che si sta bene insieme, che si prova interesse l’un l’altro e si è pronti a rivelare qualcosa di sè. Tutto ha inizio con un incontro, un leggersi, un sorriso, una parola. Dopo i primi momenti, si sviluppa un sentimento di attrazione che rende felici. E’ il momento dell’innamoramento. Progressivamente emerge una realtà nuova: il noi, la coppia. A mano a mano che ci si conosce meglio, è probabile che ci si partecipi l’un l’altro del proprio mondo interiore dei propri sentimenti. E’ scelta gioiosa, entusiasmante, ma anche dura. E’ l’incontro di due storie diverse, di tanti vissuti gestiti altrove, ma poi convergenti in un tenero abbraccio. Ciascuno ha i suoi interessi, le sue idee; di qui viene la ricchezza dell’incontro. Ognuno deve rispettare la soggettività dell’altro e aiutarlo a realizzare se stesso.
Il rapporto a due diviene così scelta di stare insieme, di camminare lungo i sentieri dello spazio e del tempo, di costruire una realtà nuova. Ed è l’amore. Questo in fondo racconta Marthia Carrozzo. Della sua storia d’amore per la Poesia. Scrive Gabriella Rusticali nell’introduzione al libro: "Pelle alla pelle" giunge alla consapevolezza di Marthia Carrozzo e del suo lavoro per la voce, dove la ridondanza supera l'allitterazione e di­venta anche riverbero d'immagine. Questa poesia si stacca dalla parola ed entra nella totalità, nel periodare lungo e gonfio, nel sentire più forte e del corpo tutto” . Ma i suoi versi forse parlano già di per se. “E mi diede ciò che non si può rifiutare./E si prese ciò che non si può negare./Come la terra./Come la pioggia./Come terra non può rifiutare la pioggia./Delicata/presenza/di mare./Della stessa sostanza/quando viene sui fianchi sottili/a segnarne i contorni corallo,/a scucirli e bagnarli e mangiarne”.

rec. apparsa anche su Paese Nuovo

Marthia Carrozzo, Pelle alla pelle, LietoColle collana Delta di Venere, pp.82. Euro 13,00

Il nuovo cliente di Maria Beatrice Protino

Il nuovo cliente: nell’era della crisi anche il SESSO si prepara ad accogliere la recessione.


Con un ragionevole supplemento si può salire in camera, ma, coi tempi che corrono, uno sconto è d’obbligo.



si legge sull’homepage del sito del più famoso bordello d’Europa, dove, accanto all’immagine di una donna in abitino succinto e mutandine tirate e ferme alle caviglie, si consiglia di registrarsi e diventare soci VIP per accedere a mille offerte convenienti e .
In Europa sono centinaia di migliaia le prostitute cd. regolari, col libretto di lavoro al posto del giglio sulla spalla. Del resto, se in Italia siamo abituati alla prostituzione da strada o alla galassia delle escort dei cataloghi su Internet – dove la cornice si riduce semmai al numero di stelle dell’albergo -, nel resto del Vecchio Continente le cose vanno in modo decisamente diverso: in Austria le prostitute pagano un forfait del 20% tra tasse e contributi; in Germania le 400 mila prostitute regolari pagano al fisco il 30% dei guadagni e quindi godere dei servici sociali (sussidio di disoccupazione, tredicesima, assegni familiari, assistenza sanitaria, pensione); in Grecia e in Turchia sono sottoposte a controlli medici periodici; in Catalogna e nei paesi Baschi (Spagna) anche i bordelli sono stati legalizzati; in Danimarca addirittura vengono dati sussidi ai disabili che vanno con prostitute.
I bordelli Babylon rientrano nella gamma cd. alta ed esclusiva e si autodefiniscono - con parecchi dipendenti fra cuochi, camerieri, concierge e guardarobieri, oltre alle prostitute. Ma tanti sono in Europa le cd case di piacere: il Big Sister di Praga o l’Artemis di Berlino e ancora il Globe di Zurigo. Tra stanze arredate con lusso, in cui elefanti di legno fanno da braccioli e la Jacuzzi troneggia gigante, con un cliente che, per una serata completa, paga dai 350 euro in su, una ragazza riesce a incassare almeno 8 mila euro al mese con 2-3 clienti al giorno, mentre il locale ne incassa in media almeno 300 mila al mese e 2/3 milioni e mezzo all’anno – anche perché una grossa percentuale del fatturato viene dalle aziende che affittano l’intero bordello per le feste.
Eppure, come dimostrano i cartelloni pubblicitari presenti a Milano che fanno eco ai bordelli oltrefrontiera – era impensabile fare pubblicità a questi luoghi che si riempivano da soli con il passaparola -, c’è chi parla di crisi, di clienti quasi dimezzati e di un calo dei fatturati del 20/30% negli ultimi 2 anni.
Così, ad Amburgo, la città tedesca famosa per la Reeperbahn, la strada a luci rosse, una nota casa di appuntamento ha pensato di ricorrere ai saldi di fine stagione per mettere una pezza al periodo di recessione, ottenendo dei risultati a dir poco soddisfacenti. Ai clienti è stato offerto un pacchetto con una tariffa fissa di 38,50 euro per mezz'ora di sesso scegliendo in un bouquet di 8 prostitute, con maggiorazione di prezzo per servizi extra: come insegna Sasà, l’arte di arrangiarsi non conosce manette.

mercoledì 25 marzo 2009

Io sono un ariano. Monografia su Fabio Mauri (Volume!Edizioni/Lampi di Stampa)

Esce, a partire dal 26 marzo 2009 nelle principali librerie italiane la monografia edita da Volume! Edizioni e Lampi di Stampa su Fabio Mauri con introduzione di Achille Bonito Oliva.
Il volume avvolto in una particolare sovraccoperta racconta tutta l'opera artistica di Fabio Mauri ed è composto da ben 341 immagini
con 49 schede di testi e commento.
Tutte le immagini presenti sono impaginate al vivo a piena pagina e questo da la sensazione mentre si sfoglia il libro di entrare e immergersi fino in fondo nell'arte di Fabio Mauri e nella sua vita.
Una monografica unica quella su Fabio Mauri come mai erano state realizzate prima, un omaggio per celebrare l'importanza culturale
di un grande artista.


Info
E-mail: press@fondazionevolume.com

Laura Tedeschi ... allo specchio!

Ricevo e pubblico con piacere il dialogo con lo specchio di Laura Tedeschi. La Sfida, l'opera qui proposta, è una sua creazione


Sono nata nel 1968 a Rapallo, cresciuta ad Asiago e poi 16 anni fa trasferita a Vienna,dove curo il mio Atelier.
Il mio avvicinameto all’arte avviene da subito nell’ambiente familiare,grazie a mio padre, maestro impressionista. Da lui apprendo lo spirito dell’artista, le tecniche pittoriche, mi avvicino a grandi maestri, e non meno importante vivo a diretto contatto con il mercato dell’arte. Dedico anni e anni di silenzioso studio al disegno e seguendo il mio carattere sensibile ma solare sono portata fin da subito all’introspezione.
Dopo una „gavetta“ da disegnatrice, mi avvicino timidamente all’impressionismo arrivando all’espressionismo, stile che caratterizza la mia arte attuale.
Ho vissuto sempre a contatto con la natura e anche adesso che abito a Vienna il mio Studio é situato ai piedi del Wienerwald, sulle scie di Klimt e Schiele


Laura Tedeschi
www.lauratedeschiarte.blogspot.com
www.lauratedeschi.com

Il fenomeno Facebook

Un incontro aperto, nell’Università Roma Tre, per cominciare a studiare il significato e l’impatto di Facebook e interpretare la sua rapida crescita. Partecipano docenti (dalle comunicazioni di massa alla psicologia, all’estetica), studenti, giornalisti, imprese ICT.

Sono previste due sessioni successive:
a) Ore 15-17: l’impatto sociale di Facebook e ai suoi riflessi sulla sfera pubblica, con introduzione di Enrico Menduni (Università Roma Tre);
b) Ore 17-19: gli aspetti identitari, privati, personali di Facebook con particolare riferimento alla costruzione del sé e alle sue relazioni con gli altri, con una introduzione di Sebastiano Bagnara (Università di Sassari)
Le relazioni saranno brevi (20’) e seguite da interventi, informali, di 10’.

Partecipano: Alberto Abruzzese (Università Iulm, Milano), Raffaele Barberio (K4Biz), Sara Bentivegna (Università di Roma La Sapienza), Simona Biancalana (Università Roma Tre), Robert Castrucci (Isimm), Antonio Catolfi (Università per Stranieri, Perugia), Gianni Celata (Università di Roma La Sapienza), Giovanni Fiorentino (Università della Tuscia), Piero Gaffuri (RAI), Giampiero Gamaleri (Università Roma Tre), Marco Maria Gazzano (Università Roma Tre), Paolo Gentiloni (Deputato PD), Stefano Gorelli (Università della Tuscia), Carlo Infante (docente performing media), Enrico Manca (Fondazione Bordoni), Roberto Maragliano (Università Roma Tre), Alberto Marinelli (Università di Roma La Sapienza), Giovanna Melandri (deputata, responsabile cultura PD), Marco Mele (il Sole-24ore), Pietro Montani (Università di Roma La Sapienza), Lorenzo Mosca (Università Roma Tre), Edoardo Novelli (Università Roma Tre), Mauro Paissan (Autorità Garante Privacy), Antonio Palmieri (Deputato PDL), Mario Pireddu (Università Roma Tre), Marco Pratellesi (Corriere della sera), Luca Simeone (Design Athropologist - Vianet), Michele Sorice (LUISS), Stefano Santinelli (Microsoft), Vincenzo Susca (Sorbonne), Anna Lisa Tota (Università Roma Tre), Christian Uva (Università Roma Tre).

Il nostro punto di partenza è il Web 2.0, collocato in un crocevia fra la privatizzazione della sfera pubblica e la pubblicizzazione di quella privata, che sembra essere tipico delle società occidentali nella post-modernità. Il Web 2.0 con le sue grandi capacità di empowerment degli utenti/partecipanti/produttori e quindi con la crisi dei tradizionali mediatori (a cominciare dai media). I blog, i mondi virtuali come Second Life, YouTube, e complessivamente tutti i social network in tempi e modi diversi hanno interpretato il ruolo dei protagonisti su questo palcoscenico a più piani, tra vita privata-intima, relazioni sociali, marketing, sfera pubblica e politica. Oggi è Facebook, per complessi motivi che intendiamo indagare, che raccoglie attorno a sé il massimo dell’interesse, con una capacità di praticare tutti i livelli del palcoscenico, econ una capacità di replicazione virale e di adattamento alle varie sfaccettature della globalizzazione finora inedita.

La nostra speranza è che l’università, i centri di ricerca, l’informazione dedichino a questi fenomeni una attenzione adeguata, non superficiale o episodica; vogliamo cominciare a studiare insieme, collegando vari ambiti e varie discipline, costituendo un network, portando il nostro contributo.


Organizzatore:: Isimm e Università Roma Tre
mercoledì 25 marzo 2009
Ora: 15.00 - 19.00
Luogo: Aula Magna del Rettorato di Roma Tre
Indirizzo: Ostiense 159 (Metro Garbatella)
Città/Paese: Roma, Italy


Info

Telefono: 390632111676
E-mail: areaconvegni@simm.it

martedì 24 marzo 2009

Fototessere del delirio urbano, di Antonio Veneziani, Hacca (Macerata, 2009). Recensione di Nunzio Festa

Tasselli da un cronico cronista della periferia. Antonio Veneziani, che Hacca rimette 'sul mercato' attraverso la ristampa del suo Fototessere del delirio urbano, ha una dote che pochi hanno. Veneziani, sa restituire – in poco tempo fatto di scrittura – a lettrice e lettore la prova che la situazione che ha raccolto con l'occhio non è altro che una piccolezza sconvolgente. Un gesto, quello di Antonio Veneziani, che pochi possono permettersi e sanno d'avere. E un gesto, quello raccolto, che la letteratura solamente è sicura di poter ripetere o quasi. Fototessere del delirio inzuppate nella bellezza d'una prosa poetica più naturale che della natura. Infatti, l'autore (che non abbiam voglia alcuna di ripresentare) con facilità e amara gioia racconta. Parlando, con racconti brevi, della periferia della vita, delle sue vicinanze con miliardi di solitudini rese più appariscenti grazie al ricorso all'accostamento con scatti allo scrittore. Ci sono, nel volume, bocconi d'erotico. Vibrazioni di passione. Eppure si tratta della stessa penna che soffre e non vuole negarlo. Con lo stesso editore, non a caso, Veneziani aveva dato alle stampe il suo Cronista della solitudine. In quella altro angolino della vita grande dell'autore le somiglianze con questa “nuova” opera sono diverse. I piaceri dati da Veneziani sono dolori e viaggi fra drogati e omosessuali. Dove poi un cenno al corpo e all'interno del corpo offre quel battito più strepitoso. Questo dandy non-dandy della letteratura italiana ha il di più del grandissimo e puro. La critica, spesso, affianca il suo nome a quelli di 'una scuola romana' che altro non era che un gruppo di persone fisicamente più in contatto, e idealmente più pronte a condividere (almeno fra loro). Però le differenze fra Veneziani, Penna, Bellezza, Pasolini e così viam, sono tantissime. A questo punto, molto meglio tenere a mente dell'originalità sprigionata da ogni lettera e/o consonante del Veneziani.

Fototessere del delirio urbano, di Antonio Veneziani, Hacca (Macerata, 2009), pag. 126, euro 12.00.

70 OPERE D’ARTE CONTEMPORANEA PER ADISCO Lombardia

Sono 70 le opere che mercoledì 25 marzo, dalle ore 19.00 saranno battute in un’Asta a favore di ADISCO nella sede milanese di Sotheby’s, che anche per questa quarta edizione offre i suoi Spazi in via Broggi 19.
E’ grazie alla generosità di giovani artisti, di maestri già affermati, di numerosi galleristi di tendenza e dello staff di Sotheby's, capitanato da Filippo Lotti che batterà la seduta d'asta, che aderendo con entusiasmo all'iniziativa hanno reso possibile questa manifestazione benefica.
L'idea è quella di fare di questa asta in favore di ADISCO anche una interessante occasione per esplorare il panorama attuale dell’arte contemporanea, unendo opere di maestri come Gabrilele Basilico, Ugo La Pietra e Maria Mulas a quelle di giovani artisti come - tra gli altri – Marco Belfiore, Massimo Gurnari, Marcella Vanzo.
Tendenze post-pop e new folk, ricerche liriche e concettuali si allineano in una selezione energica e intrigante, che comprende Pittura e Fotografia, ma anche Disegno.
Non saranno richiesti i diritti d’Asta.

MISSIONE

I fondi raccolti dalla vendita delle opere d'arte saranno destinati ad ADISCO Lombardia per istituire borse di studio per biologi o tecnici che si occuperanno della messa a punto di nuove metodiche per il frazionamento del sangue placentare e della crioconservazione presso la Milano Cord Blood Bank e per l’acquisto di contenitori dedicati: tank ad azoto liquido dove le cellule sono conservate a –196 gradi per un tempo illimitato.

BREVE STORIA DI ADISCO

Il sangue “normale” a volte non basta: quando si parla di gravi malattie ematologiche, quali leucemie, linfomi, malattie ereditarie, la speranza di guarigione arriva dal sangue placentare, quello contenuto nel cordone ombelicale e nella placenta, ricchi di cellule staminali compatibili con un maggior numero di pazienti rispetto al trapianto del midollo osseo.
Per questa ragione nel 1995 è nata l’Associazione Donatrici Italiane Sangue Cordone Ombelicale che ha come scopo principale quella di promuovere la donazione del cordone ombelicale, normalmente gettato dopo il parto.
Raccoglierlo significa invece avere la possibilità di ricostruire il midollo danneggiato attraverso l’utilizzo delle cellule staminali del cordone ombelicale, capaci di generare globuli rossi, bianchi e piastrine.
Una scoperta rivoluzionaria che ha dato origine in tutto il mondo alle banche di sangue placentare, tra le quali la Milano Cord Blood Bank, con circa 6.100 unità disponibili e 310 trapianti eseguiti sino ad ora, è una delle piu'importanti a livello mondiale.

ARTISTI

Piero Addis, Gabriele Amadori, Gabriele Basilico, Andy, Marco Belfiore, Berse, Sergio Borrino, Danilo Buccella, Daniela Cavallo, Mauro Ceolin, Marco Cerutti, Nicola Cioni, Martino Coppes, Giordano Curreri, Massimo Dalla Pola, Sabine Delafon, Raffaella Della Olga, Antonio De Luca, Lucio Del Pezzo, Florence Di Benedetto, Alexander Djikia, Nathalie Du Pasquier, El Rana, Eron, Jo Fabbri, Barbara Fässler, Enzo Forese, Giovanni Franzi, Gatto tdk, Giuliano Guatta, Massimo Gurnari, Eloisa Gobbo, Patrizia Guerresi Maimouna, Alberto Guidato, Debora Hirsch, Bobo Ivancich, Ugo La Pietra, Marco Lodola, Cesare Maestrelli Michot, Amedeo Martegani, Andrea Mastrovito, Antonella Mazzoni, Fulvia Mendini, Marzia Migliora, Valentina Morandi, Maria Mulas, Michela Muserra, Anna Muzi Falconi, Nadia Nava, Stéphanie Nava, Jorge Pedro Nunez, Tommaso Ottieri, Tom Porta, Luigi Presicce, Adele Prosdocimi, Elena Rapa, Antonio Riello, Michael Rotondi, Roberta Savelli, Samuel Sanfilippo, Massimo Soldati, Philippe Terrier-Hermann, Michele Tocca, TV BOY, Marcella Vanzo, Pieter von Balthasar, Lawrence Weiner, Andrea Zucchi

LE GALLERIE:
ALLEGRA RAVIZZA ART PROJECT, ANTONIO COLOMBO ARTE CONTEMPORANEA, AREA B , ARTOPIA, CA DI FRA’, GALLERIA PAOLA COLOMBARI, RICCARDO CRESPI, GALLERIA MASSIMO DE CARLO, STUDIO GUENZANI, FOTOGRAFIA ITALIANA ARTE CONTEMPORANEA, LE CASE D’ARTE, LITTLE ITALY ART GALLERY, GALLERIA NINA LUMER, N.O. GALLERY, NOWHERE GALLERY, OTTO ZOO, GALLERIA RUBIN, GALLERIA LIA RUMMA, GALLERIA SPAZIO ARTE DUE, GALLERIA SPAZIOINMOSTRA, ZERO…

SI RINGRAZIANO:

Sotheby’s e Fiilppo Lotti
StartMilano e Pasquale Leccese
Apstudio e Aldo Premoli
Giancarlo Politi Editore e lo staff di Flash Art
Exibart e Massimiliano Tonelli
Germana Breda
Federica Ghizzoni
Silvia Ferri
Ginevra Benvenuti
Valentina Scuero
Livia Tavallini



Info:

Organizzatore:: Sotheby's
da martedì 24 marzo 2009 a mercoledì 25 marzo 2009
Luogo: Sotheby's
Indirizzo: Via Broggi 19, Milano
Telefono: 0270120481
E-mail: averna@apstudio.net

FEM DOM di Giorgio Santucci (Coniglio editore)

Due cari amici mi hanno regalato per il mio compleanno due splendidi regali, e quando dico splendidi parlo ovviamente di libri. Il primo è stato Howard Jacobson, Kallooki Nights, per i tipi di Cargo, e il secondo Fem Dom di Giorgio Santucci edito da Coniglio, uno dei più interessanti esponenti del fumetto italiano. Fem Dom, si presenta senza troppi peli sulla lingua, per farla breve è molto pulp, pure troppo. Di cosa si parla? A caratteri cubitali sull’ultima di copertina è scritto SESSO! ORRORE! MOTOCICLETTE! E tutto ciò ve lo assicuro viene mantenuto dalla prima all’ultima pagina. Al di là di considerazioni estetiche sul segno e la resa iconografica che l’arte di Santucci presenta al suo pubblico, decisa, mai banale, ricercata quando si tratta di lavorare sul corpo, visionaria quanto alla strutturazione e composizione delle sceneggiature, passa in rassegna una serie di personaggi femminili, quasi post-atomici, dotati dell’eccesso in fatto di dominazione sul sesso qualche millennio fa definito forte, amazzoni, poliziotte maschie, dotate di un appettito smisurato … anzi cannibalico! Una vera e propria enciclopedia in miniatura di cultura pulp, politicamente scorretta, radicale nel messaggio e nei tratti! Imperdibile!!!

FEM DOM
di Giorgio Santucci, Coniglio editore
ISBN 978-88-6063-145-9
17×24, B, 72 pp. € 12,00

Annamaria Ferramosca e il suo Curve di Livello a Lecce per Itinerario Rosa 09

Nell’ambito della rassegna
Itinerario rosa 2009 – percorsi al femminile

Città di Lecce, Assessorato alla cultura
Sala conferenze ex Conservatorio S. Anna ( Lecce)


giovedì 2 aprile 2009, ore 18
sarà ospite


Curve di livello,
MARSILIO editore, collana Elleffe, Lingue di poesia


di Annamaria Ferramosca



Letture dell’autrice - Interventi di Elisabetta Liguori e Bianca Madeccia

Al violoncello Antonio Cavallo, all’arpa Carmela Cataldo



Perché i segni realizzino il processo di traghettare il tempo, a non arrendersi di fronte alla storia dicendola impossibile o finita, occorre che la parola poetica recuperi questo suo compito attraverso la componente mitica; occorre che la poesia non smetta una sua tensione anche utopica a farsi mitopoiesi, a isolare cioè i personaggi che schiude, le dimensioni che rappresenta, presentandole con quel nitore che è proprio del mito, come figure che in qualche modo si consegnano alla nostra memoria. E questa mitopoiesi, come attraversamento e confronto con le culture e con la tradizione, è un tratto distintivo della poesia di Annamaria Ferramosca.”

(Marcello Carlino, “poiein.it”)

Annamaria Ferramosca ha saputo proporre con questa sua nuova, convincente opera poetica, “Curve di livello” uno scandaglio ampio e incisivo del mondo. Ha saputo oscillare con moto isocrono tra la concretezza dei dati di fatto dell’essere e quell’aspirazione, ugualmente solida, a crearsi una “mitologia del quotidiano Questo libro è un utile e ispirato “manuale di volo” da leggere prima, dopo e durante i tentativi di decollo e di atterraggio sui suoli sassosi del nostro tempo.”
(Ivano Mugnaini, vicoacitillo.net )



Chiudiamo il libro avendo attraversato la densità di un'esperienza certamente adulta, pagine nelle quali si assume su di sé il tempo e il suo portato di scenari con energia e leggerezza e che hanno dietro l'eco della grande poesia, da Leopardi a Saffo al già citato Rilke.” ( Maria Grazia Calandrone, “La Mosca di Milano” )


In questa raccolta i suggestivi graffiti di ipotetiche grotte di Lascaux “traghettano” il tempo come sulle pagine la scrittura, in un abbattimento di barriere spazio-temporali come solo la magica forza del poiein sa operare.
(Valeria Serofilli , motivazione Premio Astrolabio)

Curve di livello è finalista al Premio Camaiore 2007, è Primo Premio Astrolabio,

Città di Castrovillari-Pollino , Violetta di Soragna, finalista ai Premi Lerici Pea e Pascoli.

lunedì 23 marzo 2009

Dalla A allo Zammù :: alfabeto letterario a Bologna dal 24 al 27 marzo 09

Dalla A allo Zammù :: alfabeto letterario
a cura di Zammù Libreria e Casa Lettrice Malicuvata
Via Saragozza 32/a - Bologna


24 Marzo 2009 :: h. 21.30

Enduring Poetry, Simone Molinaroli e David Napolitano.
ENDURING POETRY di Simone Molinari, David Napolitano e Jacopo Andreini è un atto performativo nato tra il 2002 e il 2003 in cui la protagonista principale è la parola. La parola con il suo suono, il suo carico semantico, i suoi vuoti e le sue mancanze. Un reading dove i lettori più che agire sono agiti dalla parola e dal suo ritmo. Dove alla parola è restituita la dignità del respiro.


25 Marzo 2009 :: h. 19.30

Jacopo Andreini, Macabre danze di sagome bianche, Miraviglia editore – introduce Marco Nardini e Alessandra Maestrini
Un campo da tennis illuminato dalla luna, un uomo senza testa e uno scambio infinito al quale non ci si può sottrarre: è l’inizio fulminante di un romanzo e della sua genesi, di una costruzione incessante che batte più rapida dell’intenzione, più frastornante dei tasti e delle dita. È la storia di uno scrittore che vorrebbe governare la propria arte e rischia di caderne vittima, di una ragazza che scavalca i confini del racconto per salvare l’uomo nato dalle sue pagine, di una minaccia con il cappotto nero che li insegue alla ricerca di qualcosa che non è lecito svelare.


26 Marzo 2009 :: h. 19.30

Piero Pieri, Vaporidis in carcere, Fernandel – introduce Aurora Scudieri, letture di Alice Keller
Ben lontano dall'essere un libro sulla delinquenza e il disagio giovanile, Vaporidis in carcere è un romanzo di formazione in cui la sfida alla morte è una costante, sia in moto sia attraverso lo scarso rispetto della legge, fino alle estreme conseguenze dell'omicidio.


27 Marzo 2009 :: h. 21.30

Valentina Gaglione, Sul viso tutte le parole del tempo (Parole Sparse Edizoni)
Video Performance & Letture dal volume Sul viso tutte le parole del tempo



Info
sito web: myspace.com/zammu - malicuvata.wordpress.com
e-mail: zammu@tiscali.it – malicuvata@gmail.com

Per volontà di sinergia di Orodè

L’ass. cult. Fondo Verri di Lecce ospiterà una selezione di disegni e pitture di Orodè.

A proposito della pittura di Orodè scrive l’artista e critico Gian Ruggero Manzoni:
"Orodè si pone con un segno disperatamente poetico, testimone della fine di un’epoca. In un Occidente che precipita, stordendosi, danzando, avvelenandosi e guerreggiando, verso la catastrofe, il pittore e performer pugliese introduce una nota di tragico presagio e insieme ci regala il desiderio di eros, di vita, di passione, seppure le sue rasoiate e il suo continuo rapporto con l’oscuro, con la tenebra, con l’abisso. Quindi la sua diventa una drammatica avventura interpretata con lucida partecipazione al nostro tempo. La caduta è evidente, ma il rappresentato si muove in senso contrario rispetto a una decadenza estetizzante o a un freddo distacco, come possiamo vedere in molta pittura giovane. L’originalità di Orodè sta in tali componenti, in modo che il simbolo diventa parte integrante della figura e la malattia e la morte sono spesso trattate con una visione polarizzante. Nelle sue raffigurazioni, espressioniste e di getto, l’artista non vuole mostrare ciò che appare, infatti per lui è importante ciò che è lo "sguardo verso l’interno". Nei numerosi ritratti da lui eseguiti, Orodè riflette, in modo molto pregnante, una visione delle abitudini socio-culturali che alienano il mondo."


Da sabato 4 aprile 2009 a sabato 18 aprile 2009
Fondo Verri
via Santa Maria del Paradiso, 8
Lecce, Italy

TO/LET

Buscart nasce e cresce per invadere e stravolgere.
Apparizioni, laboratori d’atmosfera, incursioni aliene, occupazioni ludiche.
Buscart è un’idea di Marcella Loconte e Federica Patti intorno alle situazioni di fruizione culturale ed ai momenti di socialità. Riorganizzare e proporre l’arte in tutte le sue forme attraverso luoghi, modalità e tempi alieni ed insoliti,creando cortocircuiti che coinvolgano operatori culturali, spettatori ed organizzatori stessi.
Esperienze di arte sensuale, happening d’atmosfera, creazioni ambientali.
Microeventi in cui tutto e tutti sono invitati ad interagire con l’ambiente ospitante attraverso multiformi sollecitazioni sinestetiche.
Invasioni estetiche capaci di proporre azioni che prendono forma in luoghi e contesti non convenzionali, irrompendo in spazi quotidiani dove, solitamente, non è prevista alcuna presenza di produzioni artistiche.
Caroselli e carovane colorate, fragorose, caotiche, strampalate, circensi; talmente variegate che ognuno potrà trovarci qualcosa di interessante.
Effetto Barnum: tendenza di alcuni individui di credere che qualcosa sia stata fatta proprio su misura per loro.
Gli spazi bianchi e neutri del “Mood” ospiteranno le atmosfere create appositamente dagli artisti, invitati a presentare le proprie opere ed a confrontarsi con la creazione di allestimenti site specific volti a solleticare i 5 sensi umani: sconfinamento dell'atto creativo nel flusso della vita quotidiana, in nome dell’arte totale.

In the mood for art!

TO/LET [marinangeli/placucci] è nato nel 2005.
TO/LET è un gruppo che sperimenta, gioca e progetta senza limiti, dalle installazioni agli interventi pubblici, dalla fotografia al video, dalla grafica all'illustrazione, fino ad arrivare al fumetto.
TO /LET disegna e realizza grafiche e serigrafie per t-shirt, abbigliamento, gadgets, oggetti di design di piccole e grandi dimensioni, per ambienti pubblici e privati.
TO/LET è fondatore e collabora alla gestione dello spazio espositivo polifunzionale FRAGILECONTINUO, che organizza mostre e eventi, promuovendo l’autoproduzione in in tutte le sue forme.
Diverse grafiche, illustrazioni, e storie a fumetti sono state pubblicate su riviste e libri in Italia, Francia, Brasile e Austria.
Da due anni TO/LET lavora frequentemente con MP5, con la quale realizza installazioni site-specific di public-art, oltre che Design&Wearing elements.

Sapori, colori e odori dell’evento saranno enfatizzati dalle composizioni gastroartistiche di Chiara Sapiente.


Buscart

Data: domenica 5 aprile 2009
Ora: 19.00 - 23.30

Mood via arienti 25
Bologna, Sudan

E-mail: buscart@gmail.com

I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno

I prodotti qui in vendita sono per chi cerca di più della realtà

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