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domenica 17 luglio 2011

Piccole storie indaco. Il libro di debutto di Paolo Amoroso edito da Edizioni La Gru












Paolo Amoruso è un giovanissimo poeta: è nato il 17 luglio 1995 e vive a Bari. Il suo libro “Piccole storie indaco”, accolto nella collana Scintille, contiene trentotto poesie che sfiorano l’intimo del narratore attraversando diverse tematiche: il tormento adolescenziale, la ricerca della fede e di Dio, la nostalgia, la paura di crescere, gli affetti più veri e sinceri, narrando l’esistenza con un'alternanza di tratti dolci e amari. Per l’autore, la scrittura è in primo luogo un atto di riconoscenza e d’amore nei confronti di Alda Merini, poetessa grazie alla quale ha scoperto la forza e la bellezza delle parole.
La dedica infatti recita: “Ti ho conosciuta per caso e per caso il mio cuore ha deciso di legarsi al tuo. Oggi sono qui, attraverso la tua voce, le tue parole che ancora rileggo continuamente. Oggi posso dire di aver avuto una grande maestra di vita. A te che sei parte di me. A te, Alda Merini.”
Piccole storie indaco ha raccolto il consenso entusiastico da parte dal giornalista del Corriere della Sera Andrea Salvatici che ha spesso parlato di Paolo e delle sue poesie sul suo blog “Il posto delle fragole”: Piccole storie indaco. Il libro di debutto di Paolo Amoruso, una giovanissima voce poetica potente e destabilizzante! Complimenti! I poeti Mario Luzi e Alda Merini avrebbero letto volentieri le poesie di Paolo. Adesso dobbiamo solo proteggerla questa necessaria e meravigliosa allodola. Ci sono troppi cacciatori invidiosi del suo volo poetico. Sono grato per avermi fatto scoprire un talento simile. Peccato, Alda non c'è più altrimenti le avrei presentato volentieri Paolo.
Briciole del mio esistere
E facendo nuotare,
quelle briciole del mio esistere,
nella mia saliva sconosciuta
penso.
Certo, anche io
sono stato piccino.
Anche io vivevo in quel mondo, fatto di chimere, fantasie e
candide illusioni.
Lo amavo.
Poi,
quando anche
i suoni del mio pianoforte,
diventarono più robusti,
come tanti mi sono ritrovato
davanti a quella strada
dove ho dovuto
iniziare a percorrere quel viaggio
verso la ricerca della felicità.
Sarò stato anche iniquo, scorretto e immorale,
ma volevo ancora vivere in quel mondo fantastico,
dove le candide illusioni mi facevano compagnia
e le rughe del mio viso erano più marcate.
Amavo quel sognare e vivere ingenuamente
e il destino mi ha allontanato da tutto questo
senza pensare a quanto il mio cuore ne soffriva
e come, ingiustamente,
avrei dovuto percorrere
questo viaggio importante
con la tristezza che m'affogava.
Piangevo come un diverso
e mi sentivo tale,
in confronto a tutti quelli
che correvano allegramente, ridendo,
lungo quella strada.
Loro erano accompagnati,
ovunque la loro felicità li portava
da una meravigliosa luce
che illuminava il loro cammino,
mentre io ero perseguitato dal buio
che mi odiava e senza pietà mi torturava.
Cosa voleva il destino
dal mio cuore già in passato non compreso
e non amato dalla sua stessa esistenza
che lo portava dove sarebbe rimasto triste.
Avrei voluto addormentarmi
finché il mio vero cammino
verso la ricerca della felicità
non fosse venuto a farmi visita.
Oggi dormo ancora
vivendo in quel sogno non più fatto
di chimere, fantasie e candide illusioni
con un briciolo di speranza
che mi da ancora quella misera forza
di coraggio
che purtroppo non son riuscito
a trasmettere al mio destino
libero di manovrarmi come vuole.

sabato 16 luglio 2011

Spot di 3 Italia sulla Promo piani Power C, con Raoul Bova, Teresa Mannino e Madalina Diana Ghenea

I misteri della giungla nera di Emilio Carlo Giuseppe Maria Salgàri (Liber Liber on Ebookyou)












I misteri della jungla nera è il primo romanzo del ciclo indo-malese ideato dal più famoso scrittore italiano di romanzi d'avventura, Emilio Salgari. Fu pubblicato per la prima volta all'inizio del 1887 con il titolo di Gli strangolatori del Gange, in appendice al periodico "Il Telefono di Livorno"; tra il 1893 e il 1894 apparve come L'amore di un selvaggio sul giornale La Provincia di Vicenza. Solo nel 1895 il romanzo venne dato alle stampe in volume dall'editore genovese Antonio Donath, con il titolo con il quale è conosciuto.

Emilio Carlo Giuseppe Maria Salgàri (Verona, 21 agosto 1862 – Torino, 25 aprile 1911) fu uno scrittore italiano di romanzi d'avventura molto popolari. Autore straordinariamente prolifico, è ricordato soprattutto per il ciclo dei pirati della Malesia. Scrisse anche diverse storie fantastiche ed è considerato uno dei precursori della fantascienza in Italia. Molte sue opere hanno avuto trasposizioni cinematografiche e televisive.

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Il libro del giorno: La gabbia dei matti di Luca Rinarelli (Agenzia X, collana inchiostro rosso, illustrazione di copertina Maurizio Rosenzweig)












Cercheranno di coprire la verità. Sai quanti casi come quello di Jack ci sono stati negli ultimi anni? Mai un colpevole. Mai un poliziotto colpevole. La chiusura di una struttura pubblica è la scintilla che sconvolge gli operatori e i disabili mentali in cura. La successiva morte di uno di loro, forse ucciso dalla polizia, crea un vortice di rabbia cieca che li spinge a organizzare il rapimento di un vicequestore, ritenuto responsabile. Si barricano armati in una fabbrica dismessa e pretendono giustizia. Per suscitare clamore pubblicano su internet i video degli estenuanti interrogatori cui sottopongono il prigioniero. Il cortocircuito claustrofobico farà detonare la situazione fino alle estreme conseguenze. Il web e YouTube al servizio di una vendetta per una narrazione al cardiopalma ispirata dai casi Cucchi e Aldrovandi. Luca Rinarelli vive a Torino, fa parte da anni di un’associazione che si occupa di persone senzatetto e in difficoltà. È autore di lavori fotografici. Ha pubblicato il romanzo In perfetto orario e racconti su diverse antologie.

Mi gira la testa. Ho bevuto troppo e mi gira la testa. Ho paura.

«Lasciatemi andare! Liberatemi le mani!».

«Stai calmo, va bene?».

«Io non ho fatto niente! Dove mi avete portato?».

«Buono, buono! Boschiazzi …segna sul verbale che siamo rientrati con il fermato alle tre del mattino. Ehi, voi altri. Non è in sé, fate attenzione.».

Ma cosa vogliono da me?

«Datti una calmata,. Non abbiamo molta pazienza. Siamo stanchi delle tue urla. E’ tutto il giorno che stiamo lavorando.».

«Ciao, Pini. E’ il ragazzo che abbiamo preso in collina, dietro la Gran Madre. E’ ubriaco e un po’ su di giri.».

«Lasciatelo a me. Vedete che lo calmo subito. ».

«Pini, per favore. ».

«Voi due non dovete finire il turno?».”

Problemi di distribuzione?












Quella che vedete in foto è una cinghia di distribuzione, un pezzo indispensabile che si trova all’interno di ogni auto. La distribuzione con cui abbiamo spesso a che fare con Overeco è la distribuzione dei libri e la loro libera circolazione nella repubblica delle lettere. Assieme alla distribuzione, però, siamo consapevoli che ci vuole una buona promozione. Overeco offre i suoi servizi di promozione web, ufficio stampa, comunicazione e realizzazione di piani per valutare un testo, dalla sua redazione fino alla sua proposizione. Contattateci per saperne di più.

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venerdì 15 luglio 2011

Fiat Summer tris – Riflettiamo … con Luca e Paolo

Summer Tris per Fiat Punto con i testimonial Luca e Paolo (by Fiatontheweb)

Il libro del giorno: Dialogo nel quale la Nanna insegna alla Pippa di Pietro Aretino (Liber Liber on Ebookyou)














Il Dialogo, nel quale la Nanna insegna alla figlia Pippa l'arte della puttaneria, riprendendo lo schema del dialogo puttanesco e alcuni personaggi del Ragionamento, fu pubblicato a Venezia dall'Aretino nel 1536. Nelle prime due giornate delle tre in cui è suddivisa l'opera, la Pippa ascolta con attenzione gli ammaestramenti della madre su come divenire una perfetta cortigiana. Nella terza giornata, invece, sia la Nanna sia la Pippa seguono in silenzio una lezione sull'arte della ruffianeria tenuta da una specialista in questo campo, la Comare, e da una sua esperta allieva, la Balia.
Pietro Aretino (Arezzo, 20 aprile 1492 – Venezia, 21 ottobre 1556) è stato un poeta, scrittore e drammaturgo italiano. È conosciuto principalmente per alcuni suoi scritti dal contenuto considerato quanto mai licenzioso (almeno per l'epoca), fra cui i conosciutissimi Sonetti lussuriosi. Scrisse anche i Dubbi amorosi e opere di contenuto religioso tese a renderlo benvoluto nell'ambiente cardinalizio che a lungo frequentò. Figura di letterato amato quanto discusso, se non odiato (e per molti fu semplicemente un arrivista ed uno spregiudicato cortigiano). Per questa che oggi potrebbe apparire incoerenza fu, per molti versi, un modello dell'intellettuale rinascimentale, autore anche di apprezzati Ragionamenti. La Cortigiana è una commedia in prosa in cinque atti di Pietro Aretino, composta in prima stesura a Roma tra il febbraio ed il luglio del 1525. La commedia venne poi riscritta e data alle stampe in seconda stesura a Venezia nel 1534.

Neonomicon di Alan Moore e Jacen Burrows (Bao Publishing)








Cthulhu, un nome che può imporre solo orrore e angoscia. Sovrano indiscusso della cosmogonia di dei ciechi e idioti creati dalla mente di un grande scrittore come Howard Phillips Lovecraft. Un autore sovente in bilico tra fantasia e magia. Basti pensare a come ancora oggi molti studiosi cerchino di capire se il suo Necronomicon (Fanucci in Italia ha pubblicato diverse edizioni di questo libro) sia frutto di un parto immaginifico o qualcosa di oscuro realmente alberghi tra le pagine del grimorio maledetto. Infatti secondo lo stesso Lovecraft, il Necronomicon (il cui titolo originale in arabo è Al Azif) è un’opera di magia nera dello stregone arabo di nome Abdul Alhazred, vissuto nello Yemen nell'VIII secolo e morto a Damasco in circostanze oscure. Ora scopro un lavoro editoriale che definire splendido è poco. Per i tipi di Bao Publishing esce il Neonomicon di Alan Moore e Jacen Burrows, i cui autori hanno perfettamente reso lo stile, i testi e i contesti del mondo lovecraftiano. Il ritmo per tutte le 160 pagine è semplicemente allucinogeno e psichedelico. Il senso della realtà illustrata e narrata non solo è deformata, ma porta il lettore lungo crinali di disperazione nell’escalation di perdizione del protagonista che in un’indagine estrema rasenta i reami della follia, divenendo a sua volta uno spietato “killer” del Caos. Mentre una setta dalle origini incerte e dal culto blasfemo, si prepara a “importare” sul nostro miserrimo pianeta il Dio del Disordine, ovvero Cthulhu. Il cerchio si chiude in un silenzio profondo eoni, mentre calano “ i titoli di coda” su aberrazioni sessuali, death metal, complotti e assassini seriali. Sicuramente per chi ha molto “pelo” sullo stomaco

giovedì 14 luglio 2011

Nuova Ford Focus. Start More Than A Car

Scoprila su www.nuovafordfocus.it

Sa leggere i segnali stradali. Da sola. (Traffic Sign Recognition)

Sa cambiare marcia. Da sola. (Cambio PowerShift)

Sa spegnere e riaccendere il motore quando serve. Da sola. (Stat&Stop)

Sa parcheggiare. Da sola. (Active Park Assist )

Il libro del giorno: I segreti della massoneria. L'ombra di Salomone di Laurence Gardner (Newton Compton)











Le misteriose origini della più enigmatica, influente e discussa confraternita del mondo occidentale. Quale antico mistero si nasconde dietro le origini della Massoneria? Un segreto così potente che la stessa confraternita è alla sua ricerca da oltre trecento anni. Lo straordinario libro di Laurence Gardner rivela finalmente la verità a tutti coloro che si chiedono quali siano le reali origini di questa misteriosa società segreta. L’autore, massone egli stesso per oltre vent’anni, apre le porte del sancta sanctorum del Tempio massonico. In queste pagine, che rappresentano il punto d’arrivo di anni di ricerche d’archivio, vengono svelati i segreti-chiave della Massoneria e torna alla luce quel mondo scomparso nel quale sono rimasti sepolti per secoli.
Laurence Gardner - membro della Società degli Antiquari della Scozia, è uno storico del diritto che ha scritto libri per le autorità governative britanniche, russe e canadesi. Ha ricoperto la carica di priore della Sacred Kindred di St Columba, e dei Cavalieri Templari di St Anthony. È attivo in campo sia artistico che musicale, è un genealogista di famiglie reali e di cavalieri di fama internazionale e Storiografo Reale Giacobita. Di Gardner la Newton Compton ha pubblicato I segreti dell’arca perduta, I segreti della massoneria, La linea di sangue del Santo Graal e L'enigma del Graal.

Mastro Don Gesualdo di Giovanni Verga (Liber Liber on Ebookyou)












Mastro Don Gesualdo, pubblicato nel 1889, è uno tra i più conosciuti romanzi di Giovanni Verga. Narra la vicenda dell'omonimo protagonista, ed è ambientato a Vizzini, in Sicilia, nella prima metà dell'Ottocento in periodo risorgimentale. L'operazione linguistica condotta dallo scrittore risulta in questo romanzo particolarmente complessa, a causa dell'eterogeneità delle classi sociali rappresentate, ognuna portatrice di un lessico proprio. Mastro Don Gesuardo uscì a puntate sulla Nuova Antologia dal 1º luglio al 16 dicembre 1888, e poi in volume presso l'editore Treves, nel 1889, ma datato 1890. Secondo romanzo del "ciclo dei Vinti", è questo il frutto di un lungo lavoro preparatorio proseguito incessantemente per nove anni. I primi abbozzi risalgono al 1881-1882, subito dopo la pubblicazione de I Malavoglia. L'elaborazione dell'opera è stata ricostruita filologicamente da Carla Riccardi, curatrice anche dell' Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga. La filologa ha accolto come definitivo il testo così come appare nel manoscritto inviato in tipografia, e lo ha corredato di un ricco apparato genetico nel quale sono però anche presenti alcune varianti evolutive.

Giovanni Carmelo Verga (Catania, 2 settembre 1840 – Catania, 27 gennaio 1922) fu uno scrittore italiano, considerato il maggior esponente della corrente letteraria del verismo. Giovanni Verga nacque il 2 settembre 1840: fu registrato all'anagrafe di Catania. Il padre, Giovanni Battista Catalano, era di Vizzini, dove la famiglia Verga aveva delle proprietà, e discendeva dal ramo cadetto di una famiglia alla quale appartenevano i baroni di Fontanabianca; la madre si chiamava Caterina Di Mauro e apparteneva ad una famiglia borghese di Catania. Il nonno di Giovanni, come testimonia il De Robertoin un articolo raccolto, insieme a molti altri, in un volume a cura di Carmelo Musumarra, era stato carbonaro e, nel 1812, eletto deputato per Vizzini al primo Parlamento Siciliano.

SCARICABILE QUI

La guerra degli Angeli di Heather Terrell (Newton Compton)











La sempre più brava Newton Compton porta in libreria un libro “fuori stagione” nel senso che può tranquillamente leggersi senza pregiudiziali stagionali come il mercato dell’editoria impone. Parlo de La Guerra degli Angeli dell’avvocatessa e scrittrice tra le più celebri dell’urban fantasy (vi consiglio un giro sul suo sito http://www.heatherterrell.com/content/index.asp) ma autrice anche di imprtanti romanzi storici tradotti in diversi paesi del mondo. La storia ci parla di Aurelia, inquieta sedicenne, che vive nello sperduto Maine dove a malapena riesce a contenere un suo straordinario potere: quello che sfiorando le persone riesce a entrare nella loro memoria destinale. Lei lo sapeva si sentiva lontana dai suoi coetanei, si sentiva distante anni luce da un destino comune … Un giorno nella sua città arriva Michael, giovane solitario, seducente, biondo, dalla carnagione diafana. Scoppia tra loro un piccolo “big-bang” e prepotente la sensazione di non essersi conosciuti solo in quell’occasione e che qualcosa, un segreto forse che si perde nella notte dei tempi, li rende vicini l’una all’altra. Ritmo incalzante, scrittura piena di colpi di scena, per chi ama il genere urban/gothic/fantasy questo libro sarà una leccornia!
“Vidi le tende gonfiarsi al vento dei primi giorni d’autunno che soffiava lieve dalla finestra aperta della mia camera. La notte mi chiamava, e io risposi al suo invito. Scostai le coperte, andai alla finestra e mi librai nel cuore buio della notte. Il vento soffiò più forte dietro di me, mentre volavo tra le strade scure e indistinte della mia piccola città. Serpeggiando tra le case in mattoni dei vicini immersi nel sonno, mi godetti il puro piacere del volo e la segretezza del mio viaggio. Ero così persa in quella sensazione, che l’altissimo campanile della chiesa settecentesca della mia città si stagliò all’improvviso dinanzi a me. L’esile guglia imbiancata bloccò il mio volo, costringendomi per un momento a scendere e a librarmi a mezz’aria davanti al rosone istoriato della chiesa. Benché la vetrata fosse pallida e incolore nel cielo notturno, ebbi l’impressione che mi fissasse come un predicatore dal pulpito. Giudicandomi. Come mai non l’avevo mai notata prima? Negli altri sogni che avevo fatto? All’improvviso, una raffica di vento mi sferzò il volto; era freddo e umido, impregnato di salsedine. D’un tratto, la chiesa e le strutture della città, e persino le strade, mi parvero opprimenti, e desiderai intensamente l’oceano aperto. Sollevai e allargai le scapole. Distesi le gambe e le braccia per acquistare velocità. Mi allontanai dalla chiesa con una svolta brusca a sinistra e puntai verso l’aria tonificante – e liberatoria – del mare poco lontano. La civiltà scomparve mentre sfrecciavo lungo le scogliere frastagliate e le spiagge sassose della costa del Maine.”

mercoledì 13 luglio 2011

Bacardi … together!

Spot Bacardi Together - Inventions

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Il libro del giorno: John Barleycorn. Memorie alcoliche di Jack London (Mattioli 1885)












Jack London scrisse queste Memorie alcoliche subito dopo un tormentato viaggio a New York all’inizio del 1912, durante il quale ebbe una ricaduta tremenda nel vizio del bere: una sbronza colossale in preda alla quale lo scrittore decise di rasarsi a zero. Qui London sviluppa la sua particolare forma di non fiction che avrebbe in seguito caratterizzato il Novecento letterario americano come forma di saggistica narrativa. In quest’autobiografia del suo alcolismo, London affronta una tragedia che è privata e di molti esseri umani, individuando nell’alcol una viva figura luciferina chiamata John Barleycorn. Un’opera che rimette in primo piano un tema fondamentale e mai risolto dell’America, della sua letteratura e della società moderna. "Il liquore si impadronì di me e i discorsi di Scotty e del fiociniere si riversavano nella piccola cabina dell’Idler entrandomi nel cervello come potenti raffiche di un libero vento selvaggio. Stavo già vivendo gli anni a venire con la mia immaginazione, cullato dal glorioso universo folle e selvaggio di infinite avventure."
TRADUZIONE E PREFAZIONE a cura di Davide Sapienza
Jack London (1876-1916), nel corso della sua turbolenta giovinezza, è pirata, hobo vagabondo, cacciatore di foche e cercatore d’oro. Da queste avventurose esperienze, lo scrittore trae materiale prezioso per i suoi romanzi, capolavori come Il richiamo della foresta, Zanna Bianca, Martin Eden, Burning Daylight, La crociera dello Snark. Tra il 1900 e il 1916 scrive più di cinquanta libri, centinaia di racconti e numerosi articoli. Considerato uno dei grandi classici della letteratura, London è letto e tradotto in tutto il mondo.

Mazinkaiser Skull

Consiglio http://dpcrew.lega-z.com/

Le confessioni di Lev Tolstoj (Liber Liber on Ebookyou)












Le Confessioni è una breve opera di Lev Tolstoj di argomento religioso. Distribuito per la prima volta in Russia nel 1882, esso venne subito sequestrato per il suo contenuto ritenuto blasfemo[1]. Venne pertanto pubblicato per la prima volta a stampa a Ginevra nel 1884[2]. Ne Le confessioni Tolstoj respinge il misticismo, prendendosi gioco dei sacramenti («Il maggior nemico del vero cristianesimo è la chiesa organizzata»)[3] e dell'ortodossia cristiana («Sono stato battezzato e educato nella fede cristiana ortodossa. Me la insegnarono fino dall'infanzia e durante tutto il periodo della adolescenza e della prima giovinezza. Ma quando, a diciotto anni, abbandonai l'università al secondo corso, io non credevo ormai più a nulla di quello che mi avevano insegnato.

Lev Tolstoj (Jasnaja Poljana, 28 agosto 1828 – Astapovo, 20 novembre 1910[1]) Divenuto celebre in patria grazie ad una serie di racconti giovanili sulla realtà della guerra, il nome di Tolstoj acquisì presto risonanza mondiale per il successo dei romanzi Guerra e pace e Anna Karenina, a cui seguirono altre sue opere narrative sempre più rivolte all'introspezione dei personaggi ed alla riflessione morale. La fama di Tolstoj è legata anche al suo pensiero pedagogico, filosofico e religioso, da lui espresso in numerosi saggi e lettere che ispirarono, in particolare, la condotta non-violenta dei tolstoiani e del Mahatma Gandhi. La vita di Tolstoj fu lunga e tragica, nell'accezione più vera del termine, ossia nel senso che essa fu dominata da una profonda, segreta tensione: la si potrebbe definire una tragedia dell'anima. Tolstoj ebbe un'incessante, tormentosa evoluzione interiore, lottò con se stesso e con il mondo, e questa lotta, talora impetuosa, alimentò senza sosta l'impulso creativo.

scaricabile qui

Salento, amore mio di Pierfrancesco Pacoda (Kowalski)











A Pierfrancesco Pacoda, consiglierei in spirito di conoscenza e amicizia, una serie di testi che in futuro lo potranno aiutare a capire da ulteriori punti di vista questa terra e che si compenetrano perfettamente rispetto al suo ultimo lavoro sul Salento edito da Kowalski: “Il mio Cinquantennio salentino” edito da Pensa MultiMedia dello scomparso Ennio Bonea; il mio “L’altro novecento – giovane letteratura salentina dal 1992 al 2004” che si avvalse della splendida provocazione recensiva di Andrea Di Consoli su L’Unità, edito da Luca Pensa editore; il lavoro di Donato Valli e Anna Grazia D’Oria “Novecento letterario leccese” edito da Manni e il mastodontico lavoro di Ettore Catalano edito da Progedit dal titolo “La Letteratura del Novecento in Puglia (1970-2008)”. Perché la letteratura è una parte fondamentale del Salento che ha cresciuto e “ucciso” poeti del calibro di Salvatore Toma, Claudia Ruggeri, Antonio Verri (che in molti sino a Mario Desiati hanno amato e continuano ad amare), e Vittorio Bodini che oggi viene pubblicato esclusivamente in Italia da Besa editrice. Il Salento è una terra strana, così controversa da far scrivere allo stimato Pierfrancesco Pacoda non solo “Salento, amore mio”, ma addirittura lo fa parlare di “renaissance” salentina, quando qualche anno fa proprio lo stesso Andrea Di Consoli parlava di un Salento affetto da elefantiasi culturale dove a ogni angolo c’erano artisti, scrittori, poeti, pizzicati e registi. Ad ogni modo l’autore di questa preziosa pubblicazione edita da Kowalski, scrive pagine ricche di entusiastici giudizi e di attenti esami folk/pop/antropologici su come la terra della taranta, la terra dello storico primo maggio a Kurumuny (c’è anche l’omonima casa editrice diretta da Giovanni Chiriatti), la terra dei rave, dei Sud Sound System, la terra del rimorso di Ernesto De Martino, dei documentari sulle Ferrovie del Sud Est della Fluid Video Crew, della danza delle spade di Torrepaduli, e dell'officina culturale di Edoardo Winspeare abbia prosperato all’ombra di ulivi secolari. L’intelligente e vivo sguardo di Pierfrancesco Pacoda, ha il merito comunque di restituire al Salento una serie di colori, suoni e odori un po’ più ad alta definizione rispetto alle tante cartoline stereotipate che anche interessanti realtà editoriali da qualche tempo stanno immettendo sul nostro mercato. E “Salento, amore mio” potrebbe, anzi dev’essere letto non solo come geografia esoterica di realtà culturali ad oggi conosciute dagli addetti ai lavori, ma anche come punto i riferimento da cui partire per parlare di queste latitudini in maniera altra e forse più corretta.

Pierfrancesco Pacoda, leccese, è critico musicale e saggista. Ha scritto, tra gli altri, Potere alla Parola (Feltrinelli, 1996), Discotech (Adn Kronos Libri, 1999) e Hip Hop Italiano (Einaudi, 2000). Un suo saggio compare sull'Enciclopedia Einaudi della musica. Ha curato il volume Se mi tingo i capelli di verde è solo perché ne ho voglia (Castelvecchi, 1999) e Io, dj insieme a Claudio Coccoluto (Einaudi, 2007). Collabora con Il Resto del Carlino, L'Espresso, il manifesto e Il Mulino

martedì 12 luglio 2011

Red Bull ... e la zebra!

Scopri la coppia più irresistibile del web: un Red Bull e una zebra con il pallino per gli accesori di moda. Red Bull ti mette le aaali: http://redbull.it

De monarchia di Dante Alighieri (Liber Liber on Ebookyou)












Il De Monarchia (pronuncia Monàrchia) è un trattato in latino di Dante Alighieri. Con questo testo il poeta volle intervenire in uno dei temi più “caldi” della sua epoca: il rapporto tra l’autorità laica (rappresentata dall’imperatore) e l’autorità religiosa (rappresentata dal papa). Ormai è noto quale fosse il punto di vista di Dante su questo problema, poiché durante la sua attività politica egli aveva lottato per difendere l’autonomia del Comune fiorentino dalle pretese temporali di papa Bonifacio VIII. Secondo la cronologia più accreditata, il De Monarchia fu composto negli anni 1312-13, cioè al tempo della discesa di Enrico VII di Lussemburgo in Italia; secondo altri, bisognerebbe anticipare almeno al 1308 la data di composizione; altri ancora, infine, posticipano la composizione del trattato al 1318, pochi anni prima della morte dell’autore (1321). L’opera si articola in tre libri, ma il più importante è sicuramente il terzo, quello in cui Dante affronta più espressamente il tema dei rapporti tra il papa e l'imperatore. Dante, anzitutto, condanna la concezione ierocratica del potere elaborata dalla Chiesa romana e solennemente ribadita attraverso la bolla Unam Sanctam del 1302. La concezione teocratica assegnava la pienezza dei poteri al papa, la cui autorità era superiore anche a quella dell'imperatore: questo significava che il papa era legittimato ad intervenire anche negli affari che di norma competevano all’autorità laica. A questa concezione teocratica Dante oppone l’idea che l’uomo persegue essenzialmente due fini: la felicità della vita terrena e quella della vita eterna. Mentre al papa spetta la conduzione degli uomini alla vita eterna (in cui Dante riconosce comunque il fine più alto), all’imperatore spetta, invece, il compito di guidarli alla felicità terrena. Ne deriva perciò l'autonomia della sfera temporale, di competenza dell'imperatore, rispetto alla sfera spirituale, di competenza del papa. L’autorità del pontefice non deve influenzare quella dell'imperatore nello svolgimento suoi compiti. Ragionamento: Dante vuole dimostrare che l’autorità dell’Impero dipende immediatamente da Dio. Infatti se non dipende dal vicario di Dio, cioè il Pontefice, allora dipenderà direttamente da colui da cui dipendeva l’autorità del Pontefice, cioè Dio stesso. Per intendere questo bisogna pensare che l’uomo è l’unico tra gli esseri ad occupare una posizione intermedia tra corruttibilità e incorruttibilità. Se si considera l’uomo soltanto per le due parti che lo compongono, cioè l’anima e il corpo, egli è corruttibile, mentre solo per l’anima egli è incorruttibile. L’uomo allora ha la funzione di unire la corruttibilità con la incorruttibilità.

Dante nacque a Firenze nel 1265, si sa (con la lettura delle sue opere) che è nato sotto il segno dei gemelli. il suo vero nome di battesimo era Durante, egli apparteneva all'importante famiglia degli Alighieri a Firenze. La madre morì durante la sua fanciulla età. il padre, esattore, accordò con Manetto Donati, padre di Gemma Donati, il matrimonio dei propri figli. Da questo matrimonio nacquero i figli Jacopo, Pietro, Antonio e Giovanni, quest'ultimo però molti pensano non sia figlio suo. Le opere principali di Dante sono le "Rime", tra questi brani Dante scelse quelli che avrebbero fatto parte della "Vita Nova", quest'ultima racconta della vita spirituale e l'evoluzione poetica di Dante, e interpreta anche l'amore provato per Beatrice. Inoltre c'è il "Convivio", in cui emerge l'interessamento per la filosofia di Aristotele, e il "De Vulgari Eloquentia" che scrisse durante i primi anni del suo esilio. Importante è anche l'opera "De Monarchia". Il capolavoro del poeta come tutti sappiamo è La Divina Commedia, essa si divide in 3 libri: l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso.

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Linda McCartney, Life In Photographs (Taschen Books)












Nel 1966 nell’ambito di una piccola esperienza per la rivista Country, Linda Eastman riesce a strappare un accredito come addetto stampa per un evento molto esclusivo di promozione per i Rolling Stones a bordo di uno yacht sul fiume Hudson. Da subito i suoi scatti per la loro freschezza, intimità, bellezza e liricità, risultarono di molto superiori alle istantanee formali e stereotipare deò realizzate dal fotografo ufficiale della band. Ed è così che Linda Eastman si immise con prepotenza sulla strada del successo sino al gota dei fotografi del mondo del rock. Nel maggio del 1968, con il suo ritratto di Eric Clapton, entrò di peso nel libro dei record come la prima donna fotografa ad avere il suo lavoro sulla copertina di Rolling Stone. Durante tutto questo periodo di grandi successi e soddisfazioni come il fotografo leader della scena musicale a partire dalla fine del 1960 ', ha catturato molti tra i più importanti musicisti rock come in un gigantesco film: Aretha Franklin, Jimi Hendrix, Bob Dylan, Janis Joplin, Simon & Garfunkel, The Who, The Doors, e i Grateful Dead. Nel 1967, Linda si trasferì a Londra per documentare i "mitici anni sessanta", e lì incontrò Paul McCartney al Bag 'O Nails club. Paul e Linda si innamorarono, e si sposarono il ​​12 marzo 1969. Per i successivi tre decenni, fino alla morte prematura, Linda si dedicò alla sua famiglia, al vegetarianismo, ai diritti degli animali, e alla fotografia. I suoi scatti vanno da foto di famiglia spontanei ritratti di sessioni in studio con Stevie Wonder e Michael Jackson. La sua arte la si può qualificare come estremamente dotata di freschezza e sensibilità tanto da riuscire a cogliere l’attimo in cui si rivela l'essenza di ogni soggetto. Questa retrospettiva in volume pubblicata da Taschen è un metissage di immagini selezionate dal suo archivio di oltre 200.000 scatti, è prodotta in stretta collaborazione con Paul McCartney e i suoi figli. Sono incluse prefazioni di Paul, Stella e Mary McCartney. Come tale, è un diario personale in movimento e una testimonianza eccezionale del talento di Linda.

lunedì 11 luglio 2011

Bitch Slap - Le Superdotate

Facebook: http://www.facebook.com/eaglepictures

Sito ufficiale: http://www.lesuperdotate.it

Bitch Slap-Le Superdotate è un omaggio post-moderno ai 'B' Movie e al genere degli Exploitation movie tipico degli anni '50 e '70, ma è anche una parodia affettuosa e sagace di questo stesso genere. Ispirato a film come "Dragstrip Girls", "Faster Pussycat, Kill, Kill", "Kung fu Nun", oltre che alle pellicole di genere Blacksploitation, Bitch Slap-Le Superdotate mescola ragazze sexy, macchine veloci, armi di grosso calibro, lingue affilate, una dose di azione a dir poco bizzarra e bellone da sballo con un messaggio....non vi conviene fare i birichini!

Il libro del giorno: Sandman Slim di Richard Kadrey (Fanucci editore)












Dopo undici anni passati all'inferno a uccidere mostri per conto di Azazel, uno dei generali di Lucifero, James Stark fugge e torna sulla Terra, a Los Angeles, pervendicare l'uccisione dell'amata Alice da parte dei suoi ex compagni del circolo di magia, il cui capo è Mason Faim, un uomo dai poteri magici stra-ordinari. Starkè deciso a trovare Mason e i compagni e a eliminarli tutti, e per fortuna ha degli amici ad aiutarlo: Allegra, una ragazza che lavora al videonoleggio di proprietà di Kasabia; Vidocq, un alchimista ultracentenario che veste i panni del saggio, e Kinski, un medico in grado di curare attraverso la magia. Grazie al possesso di una chiave che ha rubato ad Azazel e che porta nel petto, Starkha accesso alla Stanza delle tredici porte, dalla quale è possibile andare in qualunque luogo dell'universo. Starkha già aperto tutte le porte tranne la tredicesima. Alla fine, con l'aiuto del Golden Vigil - un antico ordine dedito a proteggere il mondo -, della Sicurezza nazionale e di Candy, l'infermiera vampira di Kinski, riesce a uccidere numerosi amici di Mason Faim, e infine trova anche lui e il suo braccio destro, e riserva loro una vendetta lucida e spietata.

Cinque Canti di Ludovico Arisoto (Liber Liber on Ebook You)












I Cinque canti sono cinque nuovi canti che Ludovico Ariosto preparò come aggiunta ai primi quaranta canti dell'Orlando furioso. Questa aggiunta però non fu mai inserita dal poeta, anzi, gli episodi inseriti nell'edizione del 1532 non sono tratti da questa appendice che così è rimasta isolata ed accantonata dall'autore.

Ludovico Ariosto (Reggio Emilia, 8 settembre 1474 – Ferrara, 6 luglio 1533) è stato uno scrittore e drammaturgo italiano, autore dell'Orlando furioso (1516-32). È considerato uno degli autori più celebri e influenti del suo tempo. Le sue opere, il Furioso in particolare, simboleggiano una potente rottura degli standard e dei canoni epocali. La sua ottava, definita "ottava d'oro", rappresenta uno dei massimi della letteratura pre-illuminista.

QUI

Dante nella numerologia esoterica di Giorgia Riezzo (Arcadia Lecce edizioni Ebooks)












Il 13 ottobre 1307 all’alba, tutti i templari di Francia e a seguire quelli d'Europa vengono arrestati nelle loro case per ordine di re Filippo IV il Bello. L’accusa, contenuta in un libello redatto dal cancelliere del regno Guglielmo di Nogaret (1260 ca.-1313), parla di pratiche idolatriche e altre accuse terribili. I templari da quel momento non sono definitivamente scomparsi e si sono adattati nel tempo ai testi e i contesti della modernità e contemporaneità. Dunque per loro il tempo ha scandito l'evolversi dell'ordine sotto qualsiasi punto di vista, certo mantenendo intatti i valori e le regole, ma guardando al progresso con attenzione e aderenza nei progetti e negli sviluppi anche della moderna tecnologia. L’obiettivo dell’Associazione d’ispirazione templare Arcadia Lecce, è quello di risvegliare i valori della Cavalleria e della Tradizione dei Cavalieri Templari. Il Cavaliere Templare di oggi è un cavaliere nelle azioni, nella comunione d'intenti, nei sentimenti di fratellanza verso i propri fratelli e sorelle della Congregazione e non solo. E’ una persona di buona volontà di cui sono provate le doti morali e professionali. Inoltre l’associazione (il blog è su piattaforma blogspot http://ilblogdiarcadialecce.blogspot.com/) dalla sua fondazione si è spesa non solo con azioni concrete nei confronti dei più bisognosi, ma anche ha voluto concretamente promuovere la cultura a 360 gradi, impegnandosi inoltre nella conoscenza e diffusione della cultura esoterica ed essoterica in ambito poetico, saggistico e narrativo. Dunque chi pubblicherà con Arcadia Lecce Edizioni E/books potrà esplorare un nuovo modo di fare editoria, proponendo contenuti che sposeranno appieno una linea editoriale semplice, dai costi concorrenziali, dall’illimitata capacità distributiva, e di alto e indiscusso valore. Ed è proprio con questo spirito che nasce Arcadia Lecce Edizioni E/books sotto la direzione di Valentino Zanzarella, con la redazione composta da Daniela Pispico, Giorgia Riezzo, Eleonora Sorrento. Arcadia Lecce Edizioni E/books realizzera’ pubblicazioni in formato digitale e a richiesta su formato cartaceo con cadenza aperiodica, i cui proventi verranno impiegati a sostenere solo ed esclusivamente le attività di carattere sociale e culturale promosse dall’associazione d’ispirazione templare Arcadia di Lecce Per le pubblicazioni in digitale l’ass. Arcadia si avvarrà delle piattaforme distributive ebookyou (http://www.ebookyou.it/) e all’occorrenza Youcanprint (http://www.youcanprint.it/) della Boré srl di Tricase (Lecce).

Non basta aver passato al setaccio la Divina Commedia dell’immenso Dante Alighieri, o conoscere gli aspetti più nascosti dal punto di vista storiografico e filologico dell’opera più conosciuta della storia della letteratura internazionale. Esiste tutto un mondo nascosto, dai significati occulti in bilico tra la luce e l’ombra, che rivelano aspetti del Sommo Poeta, che meritano di essere conosciuti. Dunque questo agevole saggio di Giorgia Riezzo proposto da Arcadia Lecce Edizioni E/books ci aiuta a capire una serie di punti di vista che sfuggono a molti standardizzati manuali di storia della letteratura italiana nelle nostre scuole e presso alcune cattedre di Letteratura Italiana, e che legano Dante Alighieri ad una numerologia che di esoterico conserva molte preziose sorprese

Il primo titolo di Arcadia Lecce Edizioni E/books qui

domenica 10 luglio 2011

Capitan America: il film!

Trailer in italiano del Film sul Primo Vendicatore, in ordine cronologico, della Marvel: Capitan America. Distribuzione a cura della Universal Pictures.

La vicenda vede un giovane Steve Rogers, durante la Grande Depressione, cercare di arruolarsi, disgustato dall'escalation nazista. Ritenuto non idoneo, si vede proporre dal generale Chester Phillips un programma sperimentale (il "siero del super-soldato", più bombardamento di vita-rays), che lo trasforma in un super-uomo, alias Capitan America. Dopo tre mesi di addestramento intensivo, viene inviato alla sua prima missione. (fonte coming soon.it)

REGIA: Joe Johnston

SCENEGGIATURA: Christopher Markus, Stephen McFeely

ATTORI: Chris Evans, Hugo Weaving, Tommy Lee Jones, Stanley Tucci, Hayley Atwell, Natalie Dormer, Sebastian Stan, Richard Armitage, Dominic Cooper, Toby Jones, Neal McDonough, JJ Feild, Derek Luke, Kenneth Choi, Anatole Taubman, Christian Black, Marek Oravec, Eric Edelstein, Duncan JC Mais

Il libro del giorno: Un marziano in Italia. Omaggio a Flaiano di Pascal Schembri (Edizioni Anordest)












Una biografia che omaggia l’Oscar Wilde italiano, il nostro Woody Allen del dopoguerra, romanziere e sceneggiatore, soprattutto fustigatore della stupidità nazionale. Che ne è del Premio Strega assegnato per la prima volta proprio a Ennio Flaiano nel 1947? Che ne è del cinema italiano alla cui grandezza nel Novecento il Nostro ha dato massimo contributo? Si dice che di Flaiano rimangano soprattutto gli aforismi e questo, è segno di vitalità della memoria, di segno indelebile lasciato nella cultura del Paese. Pascal Schembri delinea il profilo di Ennio Flaiano, attingendo agli aforismi che l’autore ha donato al suo Paese quale eredità d’arguzia. Anche se alla domanda: “Che ne pensi dell’Italia?” Flaiano rispondeva: “è un aforisma venuto male”. Pascal Schembri, dopo aver inaugurato lo stile del "saggio-pirata" in "Essere Frangoise Sagan", ne reimpiega il metodo a metà tra l'esegesi e il surfing mediatico in un omaggio a Ennio Flaiano nel centenario della sua nascita. Ne esce il ritratto di un artista unico. Attingendo agli aforismi e agli scritti che l'autore di "Tempo di uccidere" ha donato al suo Paese quale eredità d'arguzia, come pure analizzando le sceneggiature che il genio abruzzese ha elaborato per alcuni tra i più grandi film italiani, Schembri delinea il profilo di uno spirito indomito, di un artista febbrile, di un intellettuale senza pregiudizi in un'Italia talora vicina alla nostra. Prefazione di Walter Pedullà.

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Bruce Lee: 50 anni dalla scomparsa, l'eredità di un'icona globale (MERCHANDISING LICENCE SDCC 2022 Bruce Lee VHS Action Figure Standard)

 PUBBLICITA' / ADVERTISING Sono passati 50 anni da quando il mondo ha perso Bruce Lee, leggenda delle arti marziali, attore e filosofo. ...