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domenica 9 gennaio 2011
Rapsodia su un solo tema Colloqui con Rafail Dvoinikov di Claudio Morandini (Manni)
sabato 8 gennaio 2011
Il libro del giorno: AL VOTO DALLE PARTI DI GOMORRA Il pamphlet del giovane candidato di Paolo Farina (Palomar)
Fiabe: Il Principe Felice - Il Gigante Egoista (Edizioni Angolo Manzoni)
Lo scrittore affermò di voler soprattutto divertire i bambini, come faceva divertire i grandi con le sue brillanti conferenze. Ma in queste fiabe preziose e struggenti si allude sottilmente alle ingiustizie sociali e alle contraddizioni della morale borghese di epoca vittoriana. E alla fine prevale un messaggio di amore incondizionato.
- Che cosa state facendo qui? - urlò con voce molto alterata e i bambini fuggirono.
- Il giardino mio è il giardino mio, - disse il Gigante; - chiunque può capirlo, ed io non permetterò che nessuno ci giochi al di fuori di me. Così vi costruì intorno un alto muro ed espose un cartello. I TRASGRESSORI SARANNO PERSEGUITI. Era un Gigante molto egoista.
venerdì 7 gennaio 2011
Il libro del giorno: Ogni cosa alla sua stagione di Enzo Bianchi (Einaudi)
La vita continua e sono gli uomini e le donne che si susseguono nelle generazioni, pur con tutti i loro errori, a dar senso alla terra, a dar senso alle nostre vite, a renderle degne di essere vissute fino in fondo».
«Ora che avverto quotidianamente l'incedere della vecchiaia, la memoria mi riporta sovente ai luoghi in cui ho vissuto... » dice Enzo Bianchi che parte con cuore, testa e memoria, alla ricerca di tutti i luoghi che hanno suscitato in lui affetti e sentimenti, dove ha trascorso l'infanzia o che ha raggiunto viaggiando.
E noi partiamo con lui.
Quelli che visitiamo sono angoli di mondo ma anche luoghi della vita e dell'anima.
Sono il Monferrato con le sue colline, i bric, il paese con la sua comunità, le usanze, i proverbi, l'esistenza grama, la fatica e i momenti di forte e gratuita solidarietà. Sono via Po a Torino, l'università, i portici con i caffè all'aperto.
Sono anche la più lontana Santorini con la sua luce impareggiabile e l'occhio puntato sul Mediterraneo. Sono la cella del monaco, un luogo da dove osservare il mondo, dove diventare consapevoli delle gioie e delle sofferenze e dove prendono forma le parole con cui narrare qualcosa della vita. Un luogo in cui si ripropone sovente la domanda: che ne è di noi?
Perché questo viaggio, naturalmente, è anche un viaggio nel tempo, un viaggio nella vita che scorre, nei giorni di un uomo e in quelli delle stagioni. I giorni degli aromi, ad esempio, che imprimono nella memoria di tutti la Teresina del Muchèt con il suo logoro abito nero, la saggezza popolare, le formaggette e le erbe profumate. O le luci lontane dei falò che brillavano un tempo sulle colline per segnare l'inizio e la fine dell'estate. Sono i giorni del focolare, passati a tavola conversando insieme ai famigliari e all'ospite, gustando il cibo preparato con cura e bevendo il vino che celebra e festeggia (ma che, a volte, è usato per non guardare negli occhi il proprio dolore).
Ma sono anche le vacanze di Natale, quando i bambini aspettavano la festa preparando il presepe e la sera della vigilia il grande ceppo, el süc 'd Nadàl, ardeva nel camino. Sono i giorni della memoria, quella dedicata ai morti e quella delle persone care. E le ore dell'amicizia che scalda il cuore e della fraternità, nonostante.
Sono tutti giorni che attraversano il tempo e fanno parte del nostro vivere: alcuni ci fanno soffrire, altri ci rallegrano e ancora ci stupiscono. Dentro ognuno di questi ricordi, così come per Il pane di ieri, ci sono tante cose: c'è un senso esatto dell'esistenza, dello scorrere del tempo e delle stagioni dell'uomo. C'è un guardare avanti. E c'è una parola per la vita di ognuno di noi.
Più forti del male di Padre Amorth e Roberto Italo Zanini (San Paolo edizioni)
giovedì 6 gennaio 2011
Il llibro del giorno: Life di Keith Richards (Feltrinelli)
2004 - 2011 Sette anni di Musicaos.it. Intervento di Luciano Pagano
Luciano Pagano, Webook,
9 gennaio 2004/3 febbraio 2004
http://www.musicaos.it/interventi/04_webook.htm
Se volete comunicare direttamente con la redazione inviate un email a lucianopagano [at] gmail [punto] com
Per festeggiare il settimo compleanno postiamo una poesia postuma di Charles Bukowski, "e così vorresti fare lo scrittore?".
se non ti esplode dentro a dispetto di tutto, non farlo. a meno che non ti venga dritto dal cuore e dalla mente e dalla bocca e dalle viscere, non farlo.
se devi startene seduto per ore a fissare lo schermo del computer o curvo sulla macchina da scrivere alla ricerca delle parole, non farlo.
se lo fai per soldi o per fama, non farlo.
se lo fai perché vuoi delle donne nel letto, non farlo. se devi startene lì a scrivere e riscrivere, non farlo.
se è già una fatica il solo pensiero di farlo, non farlo. se stai cercando di scrivere come qualcun altro, lascia perdere.
ruggito,
allora aspetta pazientemente.
fai qualcos’altro.
se prima devi leggerlo a tua moglie
o alla tua ragazza o al tuo ragazzo
o ai tuoi genitori o comunque a qualcuno,
non sei pronto.
non essere come tutte quelle migliaia di
persone che si definiscono scrittori,
non essere monotono e noioso e
pretenzioso, non farti consumare dall’auto-
compiacimento.
le biblioteche del mondo hanno sbadigliato
fino ad addormentarsi
per tipi come te.
non aggiungerti a loro.
non farlo.
a meno che non ti esca
dall’anima come un razzo,
a meno che lo star fermo
non ti porti alla follia o
al suicidio o all’omicidio,
non farlo.
a meno che il sole dentro di te stia
bruciandoti le viscere,
non farlo.
e se sei predestinato,
si farà da
sé e continuerà
finché tu morirai o morirà in
te.
traduzione di Simona Viciani
poesie tratte dal volume Sifting through the Madness for the Word, the Line, the Way
mercoledì 5 gennaio 2011
Il libro del giorno: Il giorno in cui non ci incontrammo di Niklas Asker (Elliot)
"Ci incontrammo dopo il concerto, parlammo e parlammo, e improvvisamente era tutto come la prima volta. Più tardi, tra le mie lenzuola, le chiesi perché. Lei rispose che ero stato il suo rifugio durante l'ultimo anno. Erano capitate tante cose, e tante erano cambiate. Per lei ero stato una sorta di isola tranquilla nella sua mente, in cui rifugiarsi ogni volta che il ritmo si faceva troppo frenetico. Ero stato il suo sogno a occhi aperti. Il suo segreto". (segnalazione di Alessandra Puggioni 10 righe dai libri)
Tradotto da Irene Pepiciello
Elliot 2010
Medusa di Chiara Cordella (Lupo editore). Un estratto
È difficile svegliarsi la mattina, maledetto Bar. Devo cercarmi un altro lavoro, che non mi costringa ad alzarmi la mattina alle cinque. Stamane un trapano mi perfora le tempie; esco in strada e il mondo mi dà il suo buongiorno, una nebbia fitta che si addentra nelle mie ossa scuotendo ogni muscolo ribelle.
Luce gialla e fredda, le solite Api cariche di attrezzi, silenzio in strada e nel bar, solo il ronzio del frigorifero a spezzare la monotonia sospesa di questa mattinata. Mi siedo sullo sgabello alto dietro il bancone. Guardo fuori e poi dentro, l’odore stantio di fumo e birra mi nausea sempre, non mi abituerò mai, le sedie sui tavoli e le tazze nel lavandino, mozziconi dappertutto, i segni lasciati dai bicchieri solitari sul bancone. Questo posto non cambia mai maledizione.
martedì 4 gennaio 2011
Il libro del giorno: Il Viaggio Iniziatico ovvero i 33 Gradi della Saggezza di Christian Jacq (edizioni L'Età dell'acquario)
L’autore racconta il suo incontro con un Maestro d’Opera del XX secolo, Pierre Delœuvre, che ha conosciuto in una fredda giornata d’inverno mentre contemplava alcune sculture collocate intorno ai portali della cattedrale di Metz. Da lui ha appreso che, osservando queste autentiche «pietre parlanti», è possibile cogliere il messaggio trasmesso dalle confraternite di costruttori e la loro visione del mondo.
Per giungere alla Conoscenza è necessario percorrere le 33 tappe – ciascuna dedicata a una virtù che deve essere fatta propria – di un rituale iniziatico che porta dall’albero secco, simbolo della morte spirituale, all’albero fiorito, simbolo del Maestro realizzato e dello spirito della confraternita.
Con l’aiuto di Delœuvre, l’autore intraprende il cammino verso la terra celeste, quello che ogni postulante, desideroso di vivere nello spirito e nella verità, deve compiere per essere ammesso nella cattedrale di luce, la comunità dei costruttori, e conseguire uno stato di pienezza spirituale e di vera intelligenza.
L'AUTORE - Christian Jacq è nato a Parigi nel 1947. Egittologo, scrittore di fama mondiale, è autore di numerosi romanzi e saggi dedicati all’antico Egitto, tra i quali i cinque volumi della «saga di Ramses». Tra le sue opere più recenti ricordiamo i quattro volumi del «romanzo di Mozart». Da molti anni, insieme alla moglie e a un gruppo di collaboratori, cura e incrementa un archivio fotografico dedicato all’Egitto per la tutela dei siti archeologici in pericolo. Presso L’Età dell’Acquario ha pubblicato i volumi La confraternita dei Saggi del Nord e Il messaggio dei costruttori di cattedrali.
Canto che amavi, poesie scelte, di Gabriela Mistral ( Marcos y Marcos). Intervento di Nunzio Festa
lunedì 3 gennaio 2011
Il libro del giorno: Impero. Viaggio nell'Impero di Roma seguendo una moneta di Alberto Angela (Mondadori)
Mozzarella stories”, dalla Campania al Salento con amore. Intervento di Angela Leucci
Le mozzarelle come parabola del prodotto made in South Italy per rivalutare il Salento attraverso il cinema. Assume questa valenza il primo film realizzato dalla Sharoncinema Production, casa di produzione magliese, amministrata da Rita Surdo avvalendosi della consulenza del Dott. Roberto Bessi in qualità di Produttore Delegato, che esordisce con “Mozzarella stories” lungometraggio del regista Edoardo De Angelis e che vede come protagonisti gli attori Luisa Ranieri, Massimiliano Gallo, Andrea Renzi, Giampaolo Fabrizio, Massimiliano Rossi, Tony Laudadio, Giovanni Esposito e con la partecipazione di Luca Zingaretti, Marina Suma e Yoon C. Joyce. Un film del quale è terminata la postproduzione ed uscirà a fine marzo, con una grande premiere presso il multisala Moderno di Maglie. “Mozzarella stories” è prodotto da Bavaria Media Italia, Eagle Pictures, Centro Sperimentale di Cinematografia Production, in associazione con Sharoncinema Production, Cinecittà Studios, Pinball Productions, Emir Kusturica regista serbocroato con Rasta-International e Teatri Uniti. Il distributore per l'Italia è Eagle Pictures, quello per l'estero Bavaria Film International.
E' stato riconosciuto film di interesse Culturale Nazionale dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, racconta una storia all'interno della quale si muovono differenti personaggi, accomunati dalla produzione e dal commercio di mozzarelle di bufala campane. Il lavoro è infatti ambientato a Caserta e provincia: sulla sfondo di una crisi economica della quale si vede alla fine una luce in fondo al tunnel, si succedono alterne vicende legate all'economia e ai sentimenti, in cui, come sempre, chi percepiamo come il nemico, avrà il suo riscatto positivo. In un momento come questo, in cui tantissime produzioni cercano di ambientare nel Salento i propri prodotti, la Sharoncinema Production si propone di cavalcare quest'onda, donando al territorio un possibile volano per lo sviluppo turistico. Dopo “Mine vaganti” di Ferzan Ozpetk, infatti, la Salento-mania è esplosa in tutta la sua virulenza e ci troviamo nella condizione di poter rifiutare di barattare la nostra cultura per un piatto di lenticchie. Tra i prossimi progetti della Sharoncinema Production, ci sono inoltre due progetti ambientati a Maglie e nel Salento. Il primo è il docufilm-fiction intitolato “Diciannove e settantadue” basato sulla storia e carriera sportiva del primatista mondiale Pietro Mennea, originario del barese, presso cui saranno girate anche alcune scene. Il secondo è il lungometraggio dal titolo “Amori elementari” realizzato in cooproduzione con il Centro Sperimentale Cinematografico Production di Roma e la UNITED PICTURES di Mosca. La regia sarà di Sergio Basso, le riprese inizieranno a luglio 2011 e prende le mosse dalle letterine sui primi amori che si scambiano tra i banchi di scuola.
domenica 2 gennaio 2011
Il libro del giorno: Vivo o morto di Tom Clancy e Grant Blackwood (Rizzoli)
“Caffè blues”, una miscellanea da premio. Intervento di Angela Leucci
È sempre molto difficile parlare di qualcosa quando si è direttamente coinvolti. Si è sempre divisi tra la soddisfazione di aver fatto bene e il rimpianto di non essere riusciti a fare tutto quello che si sarebbe voluto. “Caffè blues” nasce per scherzo, quando presso il caffè letterario Art Cafè di Maglie si è voluto dare una possibilità a tutti coloro che scrivono ma di cui non si ha sempre reale percezione. Sembra come se, negli ultimi tempi, complici anche i blog, ormai soppiantati dai social network o dal social netowork per eccellenza, Facebook, ognuno cerchi di raccontare qualcosa attraverso la scrittura, come se l'urgenza di dire la propria sia tanto impellente da non badare alla grammatica, neppure a quella dell'uso. Questo genera un problema, l'inflazionarsi della scrittura come mezzo di espressione, che poi diventa preclusione di esordienti da parte delle grosse case editrici, che cercano di tutelarsi in qualche modo dallo tsunami di produzioni scadenti che si abbatte quotidianamente su di loro. Tra tutto questo materiale scadente esiste però una cospicua fetta di persone che conosce il mestiere di scrivere, nonostante non sia il suo “mestiere”: molti appassionati posseggono infatti l'intelligenza, la sensibilità e le tecniche narrative per fare di un racconto o di una poesia qualcosa che valga la pena di leggere. Il materiale giunto in questo primo concorso Art Cafè è stato assolutamente lusinghiero: la maggior parte degli elaborati aveva una buona o un'ottima qualità, tanto che si è deciso di dare voce a tutti i partecipanti, anche perché la giuria composta da Lina Leone, Orlando D'Urso, Paola Cillo e Danila Canitano, “pescata” nel mondo della cultura e dell'associazionismo a essa legato, ha espresso una tale forbice di voti, in cui sindacare sul gusto personale dei singoli giudici era impresa impossibile. E poi, come dicevano i latini, sui gusti non si discute, per cui è nato “Caffè blues”, l'ebook scaricabile gratuitamente dal sito prestatoci per l'occasione www.paolomerenda.it (un hacker ci ha momentaneamente derubato di quello istituzionale, ma torneremo presto on line), che contiene tutte le opere pervenute al concorso letterario di Art Cafè, che con tutta probabilità replicherà l'esperienza il prossimo anno. Mentre le poesie sono di argomento vario, ma ripercorrono affetti familiari, storie di vita o immaginarie ispirate ai classici della letteratura, i racconti ci mostrano un universo decisamente più variegato, anche se in molti casi pasciuto sotto l'egida di Facebook, il luogo–non luogo dove in molti casi tutto accade. Tra i vincitori di narrativa si è distinta in particolare Marina Piconese, della quale tutti i racconti pervenuti sono stati giudicati eccezionali. La narrativa di Marina è assolutamente fluida, oltre che scritta in un italiano impeccabile: racconta di storie semplici, molto brevi ma arabescate in ardite soluzioni linguistiche. Tra i racconti che non sono riusciti a salire sul podio, ci sono anche il divertentissimo “Il cliente scomodo” di Pietro Sansò, che racconta di strani e mitologici gatti vampiro abili nel succhiare qualunque liquido corporeo, “L'abito adatto per l'eterno nulla” di Paolo Merenda, la storia ironica di un individuo intriso di megalomania che sceglie la TV al suicidio, “Il grano turco” di Paolo Colavero, la narrazione degli incontri assurdi in un espresso notte, e “Questione di stile”, il secondo classificato, che secondo la stessa autrice Valentina Luberto è un racconto strano per chi sa apprezzarlo. Tra le poesie spiccano gli arditi componimenti di Massimiliano Manieri, noto performer salentino, lo stile anacronistico e “maledetto” di Gloria Costante, i vincitori Lucio Causo e la giovanissima Azzurra Chirico, e Francesco Bucci, arrivato terzo con “Thelonius”, poesia visiva dall'afflato beat ispirata al grandissimo musicista jazz T.S. Monk, letta magistralmente dal giudice D'Urso nella serata di premiazione. Un concorso è così archiviato, ma la morale preferiamo imprestarcela da uno dei racconti della vincitrice Marina, “Cicchetto e l'equilibrista felice”: “non si trovano ali adatte a chi non sa buttarsi”.
sabato 1 gennaio 2011
Il libro del giorno: I dolori del giovane Walter di Luciana Litizzetto (Mondadori)
Nuovo numero di 451
E' uscito il primo numero di 451, nuova rivista multimediale che si rifà alla formula della New York Review of Books. Si apre con una “Memoria del Risorgimento” di Gianfranco Pasquino il primo numero di 451, nuova rivista di letteratura, scienza e arte, in libreria dal 13 dicembre e che può essere letta su www.451online.it. La rivista fa riferimento alla formula de The New York Review of Books di cui pubblica la traduzione degli articoli insieme a contributi di studiosi italiani. The New York Review of Books è una delle più autorevoli riviste culturali del mondo per l’elevatolivello delle sue firme e tratta di tutti i campi del sapere. Così fa anche 451 con articoli che offrono ampie analisi dei vari argomenti trattati prendendo spunto da una recente o imminente uscita editoriale, da una mostra, da un film, da un evento di politica interna o internazionale.
451, rispetto alle altre riviste finora disponibili offre una innovazione: per alcuni articoli sarà disponibile una versione video, prodotta da Kamel Film, accessibile sul sito o con uno smartphone direttamente dalle pagine della rivista inquadrando con la fotocamera un codice QR. Giorgio Celli: “una rivista non solo da leggere ma che parla. Non solo di figure ma di immagini che si mettono in movimento, il cartaceo sfuma nel virtuale e diventa più reale”. Gli argomenti del primo numero della rivista spaziano dalla rivoluzione tecnologica introdotta dall’iPad (Sue Halpern), al corporativismo fascista fra le due guerre (Michela Nacci), alla crisi fra le due Coree, ai grandi temi del dibattito scientifico (“Darwin. Una selezione non così naturale” di Richard Lewontin; “Il significato della biodiversità” di Giorgio Celli), alle grandi mostre (Otto Dix, le foto di Allen Ginsberg, le foto di Pino Ninfa), alla grande musica (duecentesimo anniversario della nascita di Chopin), alle nuove analisi critiche della letteratura antica (“Dall’ira di Achille alla saggezza di Senofonte” di G.V. Bowersock), alle nuove proposte per affrontare i grandi temi sociali (“Fame e sazietà” di Andrea Segrè). “La nuova rivista – dice Andrea Segrè, direttore editoriale di 451 – è un esempio importante, se non unico, nel panorama attuale di fusione fra saperi. Importante anche in relazione ai recenti dibattiti sul valore della cultura e della conoscenza: la rivista affronta i problemi della contemporaneità con uno sguardo interdisciplinare, abbracciando ampie prospettive e intensificando la riflessione su temi fondamentali per la società umana. È proprio questa la sfida che più mi piace: un incrocio di orizzonti e un dialogo costante fra discipline. Così si riduce la frammentazione dei saperi: Dante con la teoria della relatività, Goethe con la fisica quantistica, Shakespeare con la termodinamica, Kant con il Dna. Insomma, i saperi vanno in coppia, in un binomio quasi perfetto fra umanisti e scienziati”. “Parlare di libri - dice Gianfranco Pasquino, direttore di 451 - fa bene alla cultura e alla vita. Magari serve anche a incoraggiare a leggere. Parlare di libri non vuole dire soltanto recensire quanto è stato scritto. Vuole dire confrontarsi con le idee degli autori, metterle in discussione, proporre idee diverse. È già un compito interessante e impegnativo. Ma una ‘rivista di libri’ e di idee, come vuole essere 451, ha anche un'altra ambizione, più alta. Vuole diventare quello spazio pubblico che purtroppo non esiste in Italia, dove nasca e si sviluppi, aperto, vigoroso, argomentato, senza freni e ipocrisie, un discorso su tutte le tematiche più importanti che riguardano l'Italia e l'Europa, la politica e la società, l'economia e l'ambiente. L'impegno dei nostri collaboratori sarà grande. Contiamo molto sul sostegno e sull'apporto dei lettori ai quali promettiamo di fare una rivista utile, divertente, stimolante, insostituibile, imperdibile”.
http://www.facebook.com/pages/451-Via-della-Letteratura-della-Scienza-e-dellA...
venerdì 31 dicembre 2010
Il libro del giorno: Limit di Schätzing Frank (Nord editrice)
Apocalisse a domicilio, Matteo B. Bianchi (Marsilio). Intervento di Nunzio Festa
Quando la morte, o la paura della morte, fa proprio bene. Potremmo chiudere in questo enunciato trama e finalità dell'ultimo romanzo del talentuoso quanto brioso Matteo B. Bianchi; autore già da tempo affermato, Bianchi affida a eventi raccontati con fettucce di simpatia e scanso d'equivoci l'esperienza d'un professionista che invece di sentire realmente soddisfatto si sentirà in debito con atti di felicità in pratica da compiere e 'ri-compiere'. Con questo “Apocalisse a domicilio” lo scrittore inventa una giovane donna che s'aggira fra diverse città e in diverse strade per leggere il futuro agli innocenti e incolpevoli passanti: persino quelli che non ne avevamo fatto richiesta, ma su questo aspetto creando qualche danno nell'animo della giovinetta stessa. Anzitutto. Che, infine, la stessa sensitiva se sfiora qualcuno si ritrova episodi d'altri, e che non avrebbe voluto, fra le mani e, soprattutto, negli occhi dunque nella mente. E il fratello (Stefano) del protagonista del romanzo, è appunto uno degli avventori che quasi per gioco, si potrebbe dire, si lancia nelle braccia sensitive della donna (Giulia) che lo ringrazia avvisando l’uomo come di portare una lieta e leggerina novella al fratello autore televisivo. Che quest’ultimo nel girar di pochi mesi dovrà morire. Stefano, inizialmente incredulo, poi si lancia verso la città del fratello che nel frattempo è a lavoro, ovviamente per dir lui della morte in arrivo. E visto che quest’ultimo alla fine, giustamente, manco lui riesce a dormire più per il regalino, decide di mettersi in ferie. Per andare a rincontrare i suoi amori. Persino l’unica donna con la quale aveva fatto sesso. Ma, soprattutto, uno dei due uomini che l’autore televisivo d’oggi aveva dovuto lasciare, un giovane adesso zitato sempre nella sua Sardegna. Ma passando, in seguito, per la libertina san Francisco. La struttura nella quale le figure di Bianchi vivono concretamente e con concretezza è di quelle che si possono dire tranquillamente le meglio riuscite. Persino, va aggiunto, quel ricorso a, spesso, una terza persona che aumenta di solito fra le pagine di “Apocalisse a domicilio” l’attesa d’ogni avventura piccola e grande di vita che guarda alla morte, anzi di morte preannunciata dalla vita. E’ dunque tempo di ripetere che la paura della morte porta bellissimi giorni e chiarezza, o giustamente il suo contrario, nella vitalità che s’era inceppata del protagonista del romanzo. A fare, più che apocalisse, “esperienza” indimenticabile. Questa vitalità da respirare è tutt’altro che neutra. Permette, invece, a lettrice e lettore di ripagarsi il tempo dell’ozio con un piacere che sente qualche spazietto di riflessione sul grande tema universale.
giovedì 30 dicembre 2010
Il libro del giorno: Progetto Omega - I Dossier Ufo del Santo Uffizio di Alfredo Lissoni (M.I.R)
Sisters’ diary di Ilaria D’Alessandro (Enzo Delfino editore)
“Dopo tante chiacchiere, il 2000 eccolo qui. Dopo circa due anni, l’Italia intera si stava ancora riprendendo dall’ansia che qualche pazzo di scienziato ci aveva messo addosso per tutto il 99, sparando la storia della fine del mondo con la stronzata del blackout. In quegli anni un po’ trasandati pensavo di essere troppo emotiva. Avevo paura di tutto. Paura anche del minimo rumore. Di quei classici rumorini che provengono dal frigo, creati dal vento che sbatte sulle finestre o dalla tenda di plastica fuori la porta di casa. Questi rumori che sembrano prendere vita soltanto quando sei sola, in casa, di notte, con il silenzio tombale, e che di giorno non esistono. Sono come i pipistrelli, non li vedi ma li puoi sentire, e vivono solo di notte. La notte per me è sempre stata un bel mistero. Mi ha sempre inquietato. È pericoloso uscire di casa, la notte. È pericoloso girare da sola, di notte. Me lo diceva sempre mia madre e lo dicono tutti. Perché, poi. E poi perché, appena cala il buio, in noi cala la stanchezza. Come la batterie dei videogiochi. Per ricaricarci dobbiamo metterci a letto, sul divano, dove capita: comunque sia, dobbiamo dormire. Mi sono chiesta spesso cosa mi succede, intendo fisicamente, in quelle lunghe otto-dieci ore in cui dormo. Chissà come mi muovo, come respiro, se faccio delle smorfie o se resto semplicemente immobile. Svenire per dieci ore, ecco come lo rappresento il sonno, come un lungo svenimento. Mi ha sempre fatto sentire così impotente”.
Alice. Di poco ha superato i 14 anni. Al liceo, scopre il b/side del mondo: eccessi, pestaggi, e sballo. Ma c’è molto di più. Perché questo non è solo un romanzo “generazionale”, questo è un libro che incarna l’orizonte del “no/futur”. Intrigante per chiudere l’anno in bellezza.
mercoledì 29 dicembre 2010
Il libro del giorno: Giorgio Bongiovanni stigmatizzato. L'avventura di una vita di Paola Giovetti (Ed. Mediterranee)
Signora Ava, di Francesco Jovine, prefazione di Goffredo Fofi, postfazione di Francesco D'Episcopo (Donzelli). Intervento di Nunzio Festa
martedì 28 dicembre 2010
Il libro del giorno: Natuzza Evolo. Il miracolo della vita di Luciano Regolo (Mondadori)
“W Zappatore”, il Salento suona il rock. Intervento di Angela Leucci
Stanchi della pizzica salentina, idolatrata senza averne coscienza, inflazionata e deformata? Attenti a quello che il sottobosco delle sonorità rock del nostro territorio? “W Zappatore” è il film che fa per voi. Ispirato a un personaggio molto noto nella scena underground della musica rock salentina, Marcello Zappatore, il film racconta una strana storia di satanismo e fede cristiana. Marcello, omonimo dell'attore che interpreta il protagonista della storia, è il chitarrista di una metal band satanica, che un giorno si sveglia con degli strani segni sulle mani e sul resto del corpo. Il passo per credere che siano delle stimmate è breve. La band non può più avere un chitarrista del genere: un satanista con le stimmate non è esattamente credibile, così Marcello è costretto a lasciare il gruppo e a tornare dalla madre bigotta (Guia Jelo) e dalla nonna (Sandra Milo) che invece ha il rock nelle vene. Nella storia ci sono un Marcello buono e uno cattivo, spesso contraddistinti dal costume (una maglietta bianca o nera, con la croce nel verso giusto o al rovescio), ma chi può dire cosa sceglierà di seguire? E soprattutto, come la teoria dello yin yang insegna, le due cose sono esattamente divisibili? Il film, girato interamente nel Salento, ha terminato la postproduzione e dovrebbe uscire a breve. In un Salento che viene percepito bidimensionale, in cui la musica appare solo folk, o quella che viene diffusa dai differenti talent show, “W Zappatore” ci mostra un sottobosco di musica di qualità, avulsa dagli interessi della musica commerciale, quella di chi si esibisce anche nei nostri locali e riesce a darci qualcosa di diverso, di diversamente tecnico e di diversamente emozionante.
lunedì 27 dicembre 2010
La scomparsa del corpo di Antonio Porta (Manni editori)
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domenica 26 dicembre 2010
Il libro del giorno: Il regalo di Daniel Nesquens e Valerio Vidali (Topipittori)
Lo spazio sfinito di Tommaso Pincio (Minimum Fax)
In un mondo alternativo terribilmente bello e malinconico, Jack Kerouac si prepara a passare nove settimane nello spazio per conto della Coca-Cola Enterprise. Marilyn Monroe fa la commessa in una libreria. Il tirannico Arthur Miller si è comprato una casa sulla cascata dove vive con sua moglie, la triste e bellissima Norma Jeane. Qualche conto sembra in effetti non tornare. Norma e Marilyn non dovrebbero ad esempio essere la stessa meravigliosa ragazza, colei che illuminò i desideri di milioni di persone accendendo una luce nelle stanze più buie degli animi maschili?
Ambientato durante gli anni Cinquanta - reinventati in modo da diventare tra i più veri e struggenti mai raccontati - Lo spazio sfinito è popolato dai personaggi del nostro immaginario collettivo (oltre a Kerouac, Marilyn e Miller c'è Neal Cassady, e il giovane Holden...), i quali però, attraverso le loro vicende di solitudine, desiderio, amicizie infrante, cuori spezzati e vite da ritrovare, si rivelano paurosamente simili a noi.
Questo di Pincio è uno dei romanzi più intensi e commoventi degli ultimi anni, nelle pagine del quale tutto ciò che credevamo di conoscere mostra il suo lato più intimo e nascosto e ci parla più vicino di quanto non sia mai accaduto: date una maschera a uno scrittore, a un'attrice di Hollywood, al mondo intero, e finalmente vi dirà la verità.
I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno
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