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domenica 5 febbraio 2012

Globetrotting in Heels


“Hello, and welcome! Thank you for coming over to my corner of the blogosphere. My name is Elisa. I’m Italian, I was born in Sardinia, where I lived a lovely but somewhat sheltered life. And much to everyone’s hilarity, I had a dream of living an entirely different kind of life, one where I met people from other places and other cultures, and learned foreign languages. At the time, in my little-girl’s mind, that dream had a simpler shape: becoming a translator and moving to Los Angeles. That’s pretty much a fairy tale to someone born in a small island in the middle of the Mediterranean, so people had a tendency to chuckle when I shared my dream. Jerks. Of course, being me, people’s skepticism only made me more determined, as in “damn if I’m not going to do it now just so they can eat their words” and so at the age of 17 I moved to Milan, and then one year later to Los Angeles, where – that’s right, naysayers – I became a translator. There I also met my husband, and that’s where I stayed for 3 1/2 years. After that, our job took us to Copenhagen, Denmark. Short-lived adventure: 6 months later we moved to Switzerland, where my husband is from.One good thing that happened there was the birth of our two daughters. As for the rest… not so much. If  I had started a blog then, there would have been a serious lack of upbeat posts – dare I say, there may have been a few posts that consisted exclusively of swearing – because after spending the first few months in Zurich, I was seduced by the beauty of the Swiss countryside and made the (very, very bad) decision to move to said countryside for 5 years. If you don’t know me, let’s just say that “I’m not a country person” is a major understatement. After 5 years of farmland misery we finally moved back to Zurich, and just when Switzerland was starting to feel like a slightly better fit, we moved again. To New York this time. And that, my friends, is where I recovered the “me” that had been battered into oblivion by conservatism and “Judgy McJudgerson” syndrome, and started having fun again. I also started this blog, which was basically the “I’m the Anti-Martha” kind of thing. It later evolved into something else, like my passion for fashion, and more focus on expat life, when despite my protests we had to move back to Zurich, Switzerland. Alas, a challenge: can I keep busy and survive far away from New York without going crazy? Will the beautiful lake, the parks, the chocolate, the mountains, the cheese dishes and fabulous bakeries be enough? Or will I find  some hidden treasures? I’m ready Zurich – bring it on. As for you… glad you are still there and and still reading! I hope you enjoy my blog. If you do, feel free to drop me a comment or an e-mail! And remember: wherever you live, whatever you do… don’t let the bastards get you down! And also, no white socks with black shoes, ok?”


MIDNIGHT RISING: John Brown and the Raid That Sparked the Civil War by Tony Horwitz (Holt)


“Plotted in secret, launched in the dark, John Brown's raid on Harpers Ferry was a pivotal moment in U.S. history. But few Americans know the true story of the men and women who launched a desperate strike at the slaveholding South. Now, Midnight Rising portrays Brown's uprising in vivid color, revealing a country on the brink of explosive conflict. Brown, the descendant of New England Puritans, saw slavery as a sin against America's founding principles. Unlike most abolitionists, he was willing to take up arms, and in 1859 he prepared for battle at a hideout in Maryland, joined by his teenage daughter, three of his sons, and a guerrilla band that included former slaves and a dashing spy. On October 17, the raiders seized Harpers Ferry, stunning the nation and prompting a counterattack led by Robert E. Lee. After Brown's capture, his defiant eloquence galvanized the North and appalled the South, which considered Brown a terrorist. The raid also helped elect Abraham Lincoln, who later began to fulfill Brown's dream with the Emancipation Proclamation, a measure he called "a John Brown raid, on a gigantic scale." Tony Horwitz's riveting book travels antebellum America to deliver both a taut historical drama and a telling portrait of a nation divided—a time that still resonates in ours.”

IMMERGAS


“LEADER DI MERCATO IN ITALIA E ALL'ESTERO - Leader in Italia nella progettazione e costruzione di caldaie a gas per uso domestico, sia nel settore delle caldaie tradizionali che in quello delle caldaie a condensazione, Immergas è una realtà affermata ed apprezzata anche sui mercati internazionali, dall’Europa all’estremo Oriente, in costante crescita ed in continua espansione verso nuovi scenari esteri. La sede principale di Immergas, a Brescello dal 1964, occupa oltre 50.000 m2 e annovera più di 700 collaboratori.  Grazie ad una progressiva affermazione sui mercati internazionali, Immergas è presente in 30 Paesi, con 8 filiali in Europa, una in Cina e con partecipazioni in importanti aziende distributrici di tutto il mondo. Una rete commerciale in continua espansione, che sta continuando a crescere soprattutto verso Paesi strategici dell’est Europa e che viene supportata dallo sviluppo di nuovi prodotti /soluzioni, realizzati appositamente per le esigenze dei diversi mercati internazionali.
ISPIRATI DALL'INNOVAZIONE - L’innovazione è parte della filosofia di Immergas, una leva strategica che guida la nascita di ogni nuovo prodotto. La gamma dei prodotti Immergas è in continua evoluzione per soddisfare le nuove richieste del mercati, dal 2008 propone anche Soluzioni Solari per la produzione dell’acqua calda sanitaria. Il Centro Ricerca e Sviluppo Immergas si occupa dell’ideazione, progettazione e realizzazione di tutti i prodotti, in linea con le normative dei diversi Paesi. Per garantire standard qualitativi sempre più elevati per i prodotti Immergas, il Centro R&D può vantare un’innovativa struttura in grado di simulare contemporaneamente le diverse condizioni reali di un edificio in cui si trova ad operare una caldaia. La struttura, integrando i diversi sistemi di riscaldamento (caldaie a gas, pannelli solari, bollitori), consente di ricreare le condizioni atmosferiche interne ed esterne all’ambiente abitativo durante le diverse stagioni dell’anno, e di monitorare e verificare costantemente il funzionamento dei prodotti.
PRODUZIONE AD ALTI LIVELLI - Lo stabilimento di Brescello è anche la principale sede produttiva di Immergas, dove vengono realizzati i diversi modelli di caldaia. ll reparto Produzione di Immergas dispone di 14 linee di montaggio, cui si è affiancata una nuova linea di produzione in Slovacchia. La capacità produttiva di Immergas è di circa 1500 caldaie al giorno pari a 300.000 caldaie annue, con la possibilità di superare i 500.000 pezzi prodotti qualora vi siano particolari richieste del mercato. Tutta la fase della produzione Immergas è contraddistinta dal sistema “work and check” che prevede una serie di controlli mirati durante tutte le varie fasi del processo di assemblaggio. Ogni caldaia prodotta viene infine sottoposta a collaudi funzionali ed elettrici.
OLTRE I PRODOTTI, I SERVIZI - Immergas non è solo un’Azienda di prodotti, ma una realtà che crede nell’importanza dei servizi al cliente, per assicurare un alto livello di soddisfazione e conquistare nuovi mercati. Per questa ragione Immergas ha da sempre posto grande attenzione a tutti gli aspetti legati alla consulenza pre-vendita e all’assistenza post-vendita, strutturando appositi servizi ad alto valore aggiunto.   Immergas intrattiene un rapporto esclusivo con i propri installatori, che vengono costantemente aggiornati sulle novità di prodotto tramite corsi pre-vendita in sede e sul territorio. La capillare presenza di una rete di assistenza tecnica è un altro fiore all’occhiello del Service Immergas, per garantire un supporto qualificato a qualsiasi problematica post-vendita.”



Il libro del giorno: Storia della fisiognomica. Arte e psicologia da Leonardo a Freud di Flavio Caroli (Mondadori Electa)


La fisiognomica è una scienza antichissima che conosce un'ininterrotta evoluzione da Aristotele ai giorni nostri. Ma il suo ingresso nell'era moderna è segnato dall'opera di Leonardo da Vinci: il suo studio dei moti dell'animo a partire dai tratti del volto anticipa con straordinaria chiarezza critica un fondamentale cammino di idee e teorizzazioni che accompagna da un lato lo sviluppo della scienza psicologica, fino alla fondazione della psicoanalisi, e dall'altro il lavoro dei pittori lungo il corso dei secoli. Lo studio di Flavio Caroli è unico nel suo genere: con una ricchissima documentazione sia in campo artistico sia in campo teorico, è la storia del rapporto tra arte e psicologia, che distingue la cultura occidentale da qualsiasi altra tradizione culturale di questo pianeta.

Per la "Rassegna Bookatini … in maschera" Francesco Pasca presenta "Di Maschera e di Simbolo"

Dopo l’incontro con Franco Ungaro e il suo viaggio nella "Lecce sbarocca" continuano le attività culturali di “Cafè” a Veglie, in Via Italia Nuova 24 anche per il mese di febbraio. La rassegna dal titolo “Bookatini … in maschera!” partirà l’8 febbraio e proseguirà nelle giornate del 15 e del 21 febbraio e avrà come fonte di ispirazione una maschera appartenente alla storia del teatro popolare, classico e moderno.
La serata dell’8 febbraio si ispirerà a Pulcinella, la cui maschera per l’appunto, ha un significato che va al di là della storia dell’arte, e simboleggia la voglia di rivincita e riscatto del popolo nei confronti dei potenti. Verrà appositamente realizzata una degustazione ispirata alla tradizione culinaria della maschera protagonista della serata. Per questa occasione il protagonista sarà uno dei più stimati "provocatori" della scena culturale salentina, Francesco Pasca, che con l’arte e l’ironia del suo scrivere renderà omaggio al tema della serata con una performance artistico-letteraria.
Stefano Donno e Luciano Pagano terranno tenzone con Francesco Pasca, assistendo alla performance, discutendo insieme all’autore delle sue opere, intervistandolo e presentando al pubblico il succo della sua produzione.
Francesco Pasca, pittore, poeta, scrittore, giornalista, è attivo sulla scena letteraria e artistica, personaggio sempre fervido di spunti per la discussione e, soprattutto, intellettuale senza remore, lettore attento della realtà e di ciò che lo circonda. Ha pubblicato diversi libri tra i quali "Eu-topos" (Il Raggio Verde) e "Il gesto" (Lupo Editore). Insieme a Maurizio Nocera e Francesco Carrozzo è ‘estensore’ di "Diversalità poetiche", rivista di poesia a tiratura limitata pubblicata periodicamente e incentrata su un tema che viene affrontato, dai diversi autori, numero dopo numero.

sabato 4 febbraio 2012

Zeta Reticuli Aliens: Robert Lazar 4 of 4


Zeta Reticuli Aliens: Robert Lazar part 3 of 4


Zeta Reticuli Aliens: Robert Lazar part 2 of 4

 




Zeta Reticuli Aliens: Robert Lazar part 1 of 4

 

Bob Lazar goes on record to recount his experiences at the S4 Facility, Groom Lake, Nevada. He has passed two lie detector tests about his experiences, so he is either telling the truth or he is the greatest actor who ever lived. I am not the Lyra I am the song.



The Zetas are one of few races in a worse situation than humanity. By example we can still reproduce naturally. They cannot: they just clone themselves. I have great sympathy for their kind & I can understand the beliefs that sponsor their actions: unfortunately for all of us they broke the Rulz: (no typo) Let each soul go their own course. In doing so they took advantage of the human thirst for power & many years ago nearly doomed us all to their own fate. Research Dows, Dals, Zeta 1 & 2, Alex Collier & the book Gods of Eden by William Bramley.

They're not necessarily evil, they have a balance of gifts and turmoil just as we do. It's my view that they're just trying to save their kind. However there are many species of Zetas and while most of them are benevolent, some are not. They are also, like most of who's out there, both physical and non-physical beings - extremely spiritual.


Area 51 - tecnologia Aliena






L'Area 51 consiste in una vasta zona militare operativa di 26.000 km2, situata vicino al villaggio di Rachel a circa 150 km a nord-ovest di Las Vegas, nel sud dello stato statunitense del Nevada. Nonostante sia situata nella vasta regione appartenente alla Nellis Air Force Base, le strutture nei pressi del Groom Lake sembrano essere gestite come se fossero un distaccamento dell'Air Force Flight Test Center della base aerea di Edwards nel Deserto del Mojave e, come tale, la base è nota con il nome di Air Force Flight Test Center (Detachment 3). Le strutture della base sono anche note come "Dreamland", "Paradise Ranch", "Home Base", "Watertown Strip", "Groom Lake" e più recentemente "Homey Airport". Spesso i piloti militari chiamano lo spazio aereo attorno alla base come "The Box". Gli elevati livelli di segretezza che circondano la base e il fatto che la sua esistenza sia solo vagamente ammessa dal governo statunitense ha reso questa base un tipico soggetto delle teorie del complotto e protagonista del folklore ufologico. Nel corso del 2009 diversi ex-funzionari che hanno lavorato nell'Area 51 sono stati autorizzati a rilasciare dichiarazioni, affermando che l'Area serviva per lo sviluppo e il test di apparecchiature tecnologicamente all'avanguardia (jet militari, moduli lunari, ecc.) nella massima segretezza. (…)
In foto satellitari dell'area provenienti da Giappone e Russia, e recentemente in mappe satellitari pubbliche disponibili attraverso alcuni software gratuiti come Google Earth (37° 14' 14" N - 115° 48' 05" O), nella zona occupata dall'area 51 si può notare, tra le altre, una pista (con orientamento 14R/32L) lunga circa 3775 m con un prolungamento asfaltato rettilineo che porta la lunghezza totale all'eccezionale valore di circa 7 km, che attraversa il lago e vari hangar di contenimento, caserme, uffici. Alcuni[senza fonte] ritengono che questa sia soltanto la punta di un iceberg e che la base si estenderebbe nel sottosuolo, 90 piani sotto terra dove il livello di segretezza e protezione aumenterebbe con l'aumentare della profondità. La maggior parte ritiene che nel sottosuolo si trovino soltanto ulteriori ricoveri per aeromobili segreti[senza fonte], specialmente per quelli ancora allo stadio di prototipo. La base è molto nota per l'attenzione ad essa dedicata da parte di alcuni ufologi che sostengono che il governo degli Stati Uniti ha o avrebbe avuto contatti con extraterrestri[senza fonte], mantenuti per diverse ragioni all'oscuro dell'opinione pubblica generale. In particolare tra gli ufologi è diffusa la convinzione che dopo il cosiddetto incidente di Roswell (1947), i resti di un UFO e del suo equipaggio fossero stati trasportati all'interno della base. Teoria cospirativa sostenuta, tra gli altri, almeno in parte, anche dall'ex ministro alla difesa canadese Paul Hellyer (si veda la voce corrispondente per i riferimenti). Vi sono ufologi che sostengono[senza fonte] di aver ricevuto informazioni da scienziati e militari che avrebbero lavorato ai progetti segreti per poi disertare scomparendo dalla circolazione, i quali avrebbero successivamente rivelato al mondo i segreti della base . Il segreto militare fa sì che poco si sappia sui lavori effettuati all'interno dell'area 51, favorendo lo sviluppo di leggende e teorie cospirative di ogni sorta, che hanno alimentato anche la fantasia di sceneggiatori e scrittori. Un esempio fra tutti è la ben nota serie televisiva X-Files. (fonte Wikipedia)

Oggi mangio da … n. 145: Caffè La Crepa


“Piazza Matteotti a Isola Dovarese, di origine cinquecentesca, è una delle più belle dell'Italia minore. Su questa piazza si affacciano il Palazzo Pretorio, il Teatro e il Palazzo della Guardia; proprio quest'ultimo ospita il Caffè La Crepa, nome attribuitogli dalla gente del paese per le evidenti fenditure del Palazzo. Non conosciamo l' esatta data di nascita del locale, ma abbiamo testimonianze della sua presenza già nel 1832. In questa suggestiva cornice, al Caffè alla Crepa, offriamo degustazioni di vini d' annata accompagnati da piatti tradizionali di elevata qualità.”


SALVATORE ANELLI


“Salvatore Anelli, nasce a Comiso in Sicilia ma vive e lavora a Rende, in Calabria. La sua attività artistica ha inizio negli anni '70 con opere pittoriche in cui compare l'elemento figurativo ma solo in chiave citazionistica. Nel 1977 è membro attivo del gruppo "Arte Insieme", le cui iniziative nascono dalla volontà di conciliare arte e impegno politico. In occasione dell'installazione a Comiso della base americana NATO organizza e partecipa a diverse iniziative pacifiste, tra cui una mostra a carattere internazionale presso il Centro Studi Mancini di Cosenza, che tra gli ospiti include anche lo scienziato Thomas Siemer, progettista e poi obiettore dei missili cruise. A partire dagli anni '80 fondamentale è la partecipazione al Laboratorio di poesia e arti visive, un'associazione di poeti e pittori che, mantenendo assai stretto il rapporto vita-arte-poesia, hanno realizzato momenti di scambio e importanti iniziative collettive. Nel 1986, La rassegna Lembi pitagorici (tenutasi prima nell'aula Caldora dell'Università della Calabria e poi nel Museo Civico di Rende), documenta l'utilizzo di un nuovo linguaggio artistico, fatto di materiali extrapittorici, e di esperienze visive e multimediali. La riflessione sul tema dell'uomo e delle sue condizioni induce l'artista a sperimentare nuove tecniche pittoriche e ad adoperare materiali poveri, come catrame, bende ingessate, tele e carta straccia imbevuta di pigmenti, che nel loro farsi materia rivelano l'essenza più intima e più profonda della crisi della modernità. A questo periodo appartengono le opere dal titolo Celle silenziose, intese come veri e propri accumuli in introspezione di luoghi, eventi ed immagini del nostro vissuto, che ben si prestano a diventare inedite scenografie per quinte teatrali. Nel 1992 l'artista intensifica la collaborazione con il Teatro dell'Acquario di Cosenza e, in particolare, con il regista Massimo Costabile. Produce installazioni sceniche per "Cani Randagi" (1992), "L'Edipo di Sofocle" e "Il velo e la sfida. Tommaso Campanella e l'arte della dissimulazione onesta" (1998), "Medea" (1999), "Antigone da Sofocle" e "Nel ventre della bestia" (2001), "Jenin. Incubi di guerra" (2004) ed "Emigranti" di Slawmir Mrozek (2006). Nel 2002, a seguito di una mostra documentativa sugli animali in fase di estinzione organizzata in collaborazione con l'Università della Calabria presso la Casa delle Culture di Cosenza, nascono i cosiddetti "anellidi", animali scaturiti dall'ingenio arteficis, dalla fantasia dell'artista e intesi come intelligenze in divenire, che rivelano le tracce di un humus cosmico nonché il viaggio eterno del segno, che assume nuove forme nel suo divenire dialettico nello spazio. Dal 2004 presiede un centro culturale espositivo, Vertigo, fondato a Cosenza con un gruppo di intellettuali che, in piacevole convivialità, sono mossi dalla voglia di stare insieme e di porsi alcune domande di fondo fra le maturazioni delle avanguardie e la volontà di segnare nella storia il tempo in divenire. In questo clima di speculazione concettuale e di interazione tra artisti, nasce nel 2007 Specchio alterato, un'idea – progetto da realizzare a quattro mani e, come scrive il critico d'arte Paolo Aita, l'idea dello sdoppiamento creativo dà vita ad un gioco di sostituzioni, di completamenti e di integrazioni che rompono il vecchio concetto di unitarietà compositiva dell'opera. Il tema del teschio è al centro della progetto Di catrame e di anima (2008) in cui Salvatore Anelli coinvolge sedici amici poeti: un confronto dialettico ma anche un momento di riflessione sulle mille incertezze del futuro e sulla caduta dell'utopia. Le poesie diventano parte integrante delle opere in cui il cranio è declinato in svariate forme dai disegni a carboncino alle sculture intrise di catrame e di pigmenti fino alle più moderne tecniche digitali. La rassegna, organizzata negli spazi della galleria Vertigoarte di Cosenza e, successivamente, nella galleria Nube D'oort di Roma, è documentata da un catalogo e da un video.
La ricerca nell'ambito della contaminazione tra pittura e poesia prosegue nel 2009 e con il progetto Tornare @ Itaca, ideato da Mimma Pasqua, l'artista crea un'installazione sonora dal titolo Vele - il Canto delle Sirene, allocata nell'ex sacrestia del chiostro dei Domenicani, spazio rifunzionalizzato dal Comune di Cosenza. Nel 2010 con Viaggio nella poesia di Lorenzo Calogero e Alda Merini, iniziativa progettuale di Vertigoarte, l'artista ripercorre le esperienze tecniche del passato e mediante l'uso di bende, cartone pressato e garze ingessate realizza le opere dal titolo libri muti, con i quali ripercorre emozioni quotidiane e momenti del proprio sé, segni e momenti di sconforto, di amore, di felicità e la ricerca della verità tra le costanti inquietudini della vita. Una di queste opere è stata donata all' Auditorium di Milano, Fondazione Carialo (Monia Anelli)” (l’opera presentata in questa sede è di Salvatore Anelli)


White House Hangout with Startup America




Gene Sperling, Steve Case, and Aneesh Chopra answer questions about Startup America in a Google Hangout

La Cassa del Vaticano di Jason Berry (Newton Compton)


La Cassa del Vaticano


Perché il Vaticano ­lo Stato più piccolo ma più ricco al mondo­ ci chiede continuamente soldi per le sue missioni e le sue opere di carità? Dove va a finire tutto il denaro che ogni giorno confluisce nelle casse pontificie sotto forma di oboli, lasciti e donazioni pubbliche e private? Dopo aver smascherato ­ con un'inchiesta e un documentario ­ i crimini commessi dal fondatore della congregazione "I legionari di Cristo", Maciel Degollado, Jason Berry firma un altro resoconto degli scandali sessuali e finanziari di cui si è macchiata la Chiesa di Roma negli ultimi anni.
Attraverso gli occhi di un credente che tenta inutilmente di non far chiudere la propria parrocchia, travolta dai casi di pedofilia e costretta a risarcire lautamente le famiglie delle vittime, l'autore offre un excursus nella recente storia vaticana da un punto di vista economico: da Pio IX a Benedetto XVI, passando per alcuni episodi fondamentali del legame tra Chiesa e denaro (i Patti Lateranensi, lo IOR e il ruolo di Wojtyla, i rapporti tra Sodano e il Cile di Pinochet e quelli tra Bertone e Maciel).

SAFEWAY


“In 1915, M.B. Skaggs, an ambitious young man in the small Idaho town of American Falls, purchased a tiny grocery store from his father. M.B.'s business strategy, to give his customers value and to expand by keeping a narrow profit margin, proved spectaculary successful. By 1926 he was opening 428 Skaggs stores in 10 states. M.B. almost doubled the size of his business that year when he merged his company with 322 Safeway (formerly Selig) stores. Two years later M.B. listed Safeway on the New York Stock Exchange. M.B. did not let the difficulties of the Great Depression dilute his pioneering focus on value for customers. In the 1930s Safeway introduced produce pricing by the pound, opening dating on perishables to assure freshness, nutritional labeling, even some of the first parking lots.
Today M.B. Skagg's value vision still drives Safeway, though on a dramatically larger scale. There are 1,702 Safeway stores across the US and Canada. These include 312 Vons stores in Southern California and Nevada, 112 Randalls and Tom Thumb stores in Texas, 37 Genuardi's store in the Philadelphia area, as well as 17 Carrs stores in Alaska.”.

Julie Anne Rhodes Jewels


“Julie Anne Rhodes, nicknamed Jewels, is a mother, former top model and actress, food activist, and ex pop star wife. Today, Julie Anne owns The Roving Stove® Personal Chef Service in Los Angeles. Recognizing that the skills she’d developed cooking for busy celebrities could benefit everyone, Julie Anne created The Personal Chef Approach™ (PCA™) in 2011. Born in Des Moines, Iowa, Julie Anne attended schools in both Boston and New Orleans before moving to Los Angeles, where she began a 15-year international modeling career. During that time, she was photographed by some of the world’s greatest fashion photographers, including Norman Parkinson, Matthew Rolston, Peter Beard, and Albert Watson. She appeared in magazines such as W, Elle, British Vogue, and Interview. At a yacht party in Long Beach, she met her future husband, Nick Rhodes of Duran Duran, and the couple moved to London in 1982. Years of touring with Duran Duran while pursuing a modeling career introduced Julie Anne to a variety of recipes and cooking techniques from around the world. The couple’s love for entertaining gave her further opportunity to hone her skills among their food-savvy friends. When their daughter, Tatjana, was born, Julie Anne became increasingly interested in healthy eating. She became a founding member of England’s Parents for Safe Foods, a group of concerned, high-profile mothers who put pressure on the government to implement safer food production and better labeling. When the group’s book, The Safe Food Handbook, was published in May 1990, she contributed to the introduction. During the same period, Julie Anne starred in a fringe production of the play, “Breakfast, Lunch, and Dinner.” After Fergie, the Duchess of York, attended the show twice during its opening week, the play gained international attention. Soon thereafter, Julie Anne received acclaim for her burgeoning acting career, which began with a small role in the film Une Femme Ou Deux, starring Gerard Depardieu. After her divorce from Nick Rhodes, Julie Anne moved back to Los Angeles where she continued working as an actress and hosting dinner parties for her friends. To her delight, not only was her food praised but friends encouraged her to pursue a cooking career. The timing was fortuitous. L.A. had become an important culinary destination where there was always an abundance of fresh, local ingredients. With purpose and planning, Julie Anne launched The Roving Stove® personal chef service in September 2002. Her business took off immediately, with Julie Anne planning and preparing weekly meals for a full roster of clients ranging from busy families to A-list actors, athletes, and musicians. She’s been awarded a Golden Whisk Award for “Best Newbie Personal Chef,” the Personal Chef’s Network Pacesetter Award, and earned the title of “Best Poultry Burger in America” on Food Network’s Ultimate Recipe Showdown (a recipe that’s earned more five-star reviews than any other in the entire series). “Jewels” has been taking her blog followers from “VIP entrances in Versace to service entrances in her apron,” for several years now.  Jewels’ from The Roving Stove was recognized in the Blogger’s Choice Awards as being a “Top 10 Food” and “Top 10 Entertainment” blog in 2010, one of Blogcatalog’s “Top 10 Food Blogs” in 2011, and she was nominated by her peers for a “Stylish Blogger” award. Julie Anne has also written for The Collective Review, Keith Haring Foundation, Focus on Style and The Daily Basics. Recently, she’s appeared on The Cooking Channel’s “Food(ography)” and “The Lost Chronicles of Food,” as well as several episodes of “Community Cooking in Torrance.” Some of her most-requested dishes include: Mama’s Artichoke Lasagna, Cashew-Crusted Halibut, Jewels’ Cocoa Magic Grilled N.Y. Strips with Roasted Butternut Squash and Pear Mash, Apricot Lamb Chops with Apricot-Almond Couscous—and, of course, Jewels’ Turkey-Jasmine Burger.
Julie Anne actively raises funds for the Children’s Hunger Relief Fund with 100% of the proceeds benefitting Save the Children. She is a member of the British Academy of Film & Television Arts LA and the Personal Chef’s Cooperative. She has also participated in both AIDS WALK LA and the Crohn’s & Colitis Association of America’s Guts & Glory Walk/Run.”




THE MEMORY CHALET by Tony Judt (Penguin Press)


“It might be thought the height of poor taste to ascribe good fortune to a healthy man with a young family struck down at the age of sixty by an incurable degenerative disorder from which he must shortly die. But there is more than one sort of luck. To fall prey to a motor neuron disease is surely to have offended the Gods at some point, and there is nothing more to be said. But if you must suffer thus, better to have a well-stocked head." -Tony Judt

The Memory Chalet is a memoir unlike any you have ever read before. Each essay charts some experience or remembrance of the past through the sieve of Tony Judt's prodigious mind. His youthful love of a particular London bus route evolves into a reflection on public civility and interwar urban planning. Memories of the 1968 student riots of Paris meander through the divergent sex politics of Europe, before concluding that his generation "was a revolutionary generation, but missed the revolution." A series of road trips across America lead not just to an appreciation of American history, but to an eventual acquisition of citizenship. Foods and trains and long-lost smells all compete for Judt's attention; but for us, he has forged his reflections into an elegant arc of analysis. All as simply and beautifully arranged as a Swiss chalet-a reassuring refuge deep in the mountains of memory.”

IGV


“Fondata da Giuseppe Volpe nel 1966, ingegnere con la propensione per l’invenzione, IGV è oggi presente in 50 paesi nel mondo con una gamma di ascensori, home lift e componenti, frutto di una solida tradizione produttiva. In oltre quattro decenni di attività, l’azienda ha progettato e costruito per i suoi clienti un'ampia varietà di soluzioni per la mobilità verticale, divenendo leader del prodotto su misura. Tra i fattori strategici del successo dell'azienda la costante tensione verso l'innovazione tecnologica e il design. Sin dalla sua fondazione, IGV ha puntato sulla ricerca estetica, sullo studio di materiali ed accessori inediti, lanciando nuove tendenze nel settore ascensoristico che hanno consolidato la sua identità di azienda italiana produttrice di stile.

Tra i marchi più noti dell’azienda lanciati a livello internazionale:
gli ascensori SuperDomus, MRL e Programma Save,
gli elevatori domestici DomusLift,
la linea di cabine per ascensori Carbon, Chrome e Titanium
i montascale DomuStair.”


Il libro del giorno: La Cassa del Vaticano di Jason Berry (Newton Compton)


Perché il Vaticano ­lo Stato più piccolo ma più ricco al mondo­ ci chiede continuamente soldi per le sue missioni e le sue opere di carità? Dove va a finire tutto il denaro che ogni giorno confluisce nelle casse pontificie sotto forma di oboli, lasciti e donazioni pubbliche e private? Dopo aver smascherato ­ con un'inchiesta e un documentario ­ i crimini commessi dal fondatore della congregazione "I legionari di Cristo", Maciel Degollado, Jason Berry firma un altro resoconto degli scandali sessuali e finanziari di cui si è macchiata la Chiesa di Roma negli ultimi anni.
Attraverso gli occhi di un credente che tenta inutilmente di non far chiudere la propria parrocchia, travolta dai casi di pedofilia e costretta a risarcire lautamente le famiglie delle vittime, l'autore offre un excursus nella recente storia vaticana da un punto di vista economico: da Pio IX a Benedetto XVI, passando per alcuni episodi fondamentali del legame tra Chiesa e denaro (i Patti Lateranensi, lo IOR e il ruolo di Wojtyla, i rapporti tra Sodano e il Cile di Pinochet e quelli tra Bertone e Maciel).

Oggi 4 febbraio 2012 parte Kids – La Feltrinelli dei ragazzi

Sabato 4 Febbraio 2012 dalle ore 16:30 alle ore 17:30 partirà la rassegna “Kids – la Feltrinelli dei Ragazzi”alla Feltrinelli Point di Lecce in via Cavallotti 7/a. Questo primo appuntamento vedrà protagonista  Leo Lionni autore per Babalibri di opere come  “Piccolo blu e piccolo giallo”,
“Un colore tutto mio”, “Federico”, o “Il Bruco Misuratutto”. E’ previsto inoltre il laboratorio “Dipingo con i pallini”all’interno del quale verranno realizzati simpatici serpenti, lucertole, granchi, tartarughe e pesci stampati!

Leo Lionni - Nasce ad Amsterdam nel 1910 da un padre tagliatore di diamanti e da una madre cantante lirica. Emigrato negli Stati Uniti nel 1939, naturalizzato americano, diviene il direttore artistico di una grande agenzia di pubblicità, dove chiama a collaborare artisti quali Calder, De Koonig, Fernand Léger. Prima di trasferirsi in Italia, a Radda in Chianti, dirige la rivista «Fortune» e approda quasi per caso ai libri per bambini. Scrittore, scultore, pittore, muore nel 1999


venerdì 3 febbraio 2012

Domenica 5 febbraio il Tg1 incoronerà la scrittrice Vittoria Coppola


Il caso editoriale dell’anno è il libro di una ventiseienne salentina, Vittoria Coppola: Gli occhi di mia figlia  (Edizioni Anordest/Lupo Editore). A dirlo non una giuria di intellettuali, ma la rete, a suon di voti, più di 160.000 per la precisione. A proclamarla la redazione del Tg1 con un servizio che andrà in onda domenica 5 febbraio dopo il Tg delle 13:30 su RAI1.
CONCORSO ON LINE Ogni anno in gennaio la rubrica libri del Tg1, “Billy il vizio di leggere”, in onda la domenica in coda al tg delle 13:30, indice un concorso per eleggere il miglior libro dell’anno. L’incoronazione del vincitore di quest’anno è attesa domenica 5 febbraio, quando sarà messo in onda il servizio su Vittoria Coppola, autrice di “Gli occhi di mia figlia” (Edizioni Anordest/Lupo Editore). Il concorso è semplice: la redazione sceglie 10 titoli e li getta in pasto alla rete, dando la possibilità di votarli direttamente dal sito de Tg1. L’anno scorso l’ha spuntata Antonio Pennacchi, quello precedente Roberto Saviano.
UN TALENTO DALLA RETE Quest’anno, dopo 581.000 voti (record della trasmissione), vince Vittoria Coppola, classe 1986, con “Gli occhi di mia figlia”, edito da Edizioni Anordest e Lupo Editore. Dietro di lei, tra gli altri, gente come Carofiglio, Maraini, Buttafuoco, Pansa. Sorprendente è dir poco. Oltre il 28% di preferenze significa oltre 160.000 clic a favore di un libro che, in qualche modo, ha scatenato un furioso passa parola nella rete che ha decretato la vittoria di Davide contro Golia, sparigliando le carte e rovesciando facili pronostici. Vittoria Coppola quindi non solo è una giovane scrittrice che promette di essere uno dei casi letterari del 2012, ma rappresenta la versione italiana nel campo editoriale di una delle tante storie ormai diffuse a livello mondiale di successi figli della rete e del passaparola.
LA RAGAZZA DELLA PORTA ACCANTO Già docenti universitari si lanciano ad analizzare il fenomeno, ma forse la chiave è nella simpatia anche telemantica che Vittoria Coppola ha saputo trasmettere, oltre che nei confronti della storia da lei raccontata, che “parla di un rapporto conflittuale tra madre e figlia, dal respiro classico ma di una freschezza contemporanea”, anche nei suoi personali confronti: è la ragazza della porta accanto, che pubblica un libro per un editore indipendente, che senza raccomandazioni ottiene una possibilità, quella di confrontarsi con grossi nomi del mercato editoriale, e li straccia.
SEMPRE PRIMO Per i maligni e per i curiosi che si chiedono come Vittoria Coppola e il suo “Gli occhi di mia figlia” possa essere arrivato alla selezione fatta da Billy e dalla redazione del Tg1 la spiegazione è semplice: lo stesso conduttore, Bruno Luverà, ne aveva letto, e bene, nella rete. Ancora una volta lei, la rete. Il giornalista si è poi appassionato tanto alla storia e alla scrittura, alla sua freschezza, che ha convinto la redazione a cambiare un po’ il concorso, ai soliti dieci in lizza per il titolo di miglior libro dell’anno ne ha voluto aggiungere un unidicesimo, figlio proprio della rete, a svecchiare una formula che già nella sua apertura al voto on line dimostra la disponibilità a rischiare e rinnovarsi. Sin dall’inizio “Gli occhi di mia figlia” si è imposto in cima alle preferenze, salvo alcune discese al secondo posto. C’era nell’aria sin dal principio che stesse accadendo qualcosa di inaspettato. Così è stato: Vittoria Coppola si ritrova ad essere l’autrice del “Miglior libro dell’anno”.
VITTORIA COPPOLA Nata nel 1984 a Casarano in provincia di Lecce, Vittoria Coppola è laureata in Lingue e Letterature straniere e lavora come receptionist in un albergo del Salento. “Gli occhi di mia figlia”, un romanzo breve di meno di 150 pagine, racconta con freschezza un intrigo familiare, al centro il rapporto tra madre e figlia. Una storia che piace, semplice e mai banale, i sentimenti al centro dell’azione. Uno di quei libri che una volta chiuso lascia qualcosa nel lettore, non è acqua fresca, ma pura.
UN CASO EDITORIALE Ora per il libro si apre una nuova vita. Ad editarlo Edizioni Anordest e Lupo editore, due editori indipendenti, l’uno veneto, l’altro salentino, fuori dai grandi gruppi editoriali ma distribuiti a livello nazionale. “Gli occhi di mia figlia” potrebbe arrivare in classifica, già la prima ristampa porta a 10.000 le copie diffuse. Nel frattempo il fenomeno Vittoria Coppola sembra già essersi consolidato: ennesima creatura di talento cresciuta in quel Salento che ultimamente ha saputo generare in campo artistico nomi che si sono imposti a livello nazionale, manifestazione di un rinnovamento culturale, di un territorio dove si è in grado di trasformare la cultura in sistema. Già un quotidiano le ha offerto una rubrica, già in cantiere un nuovo libro, nel frattempo il “Gli occhi di mia figlia” si prepara ad essere uno dei casi editoriali di questo 2012.

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La Rivoluzione del Pensiero Integrale di Patrick Drouot (Amrita edizioni)


La Rivoluzione del
Pensiero Integrale


Da "pesci fuor d'acqua" a "maghi del nostro tempo", il passo è fattibile. Con il rigore tipico della sua formazione scientifica, Drouot enuncia i fondamenti di una nuova architettura della coscienza per muoverci più armoniosamente in questo mondo e comprenderne i complessi meccanismi, traducendo il tutto in una pratica serie di strumenti di cui appropriarci per analizzare una situazione, decidere e agire. Impariamo, come gli sportivi di alto livello, a vedere in una sola occhiata tutto ciò che accade, a giocare d'anticipo sul nostro futuro personale e collettivo, e a compiere precisamente l'azione "giusta" con istantanea fluidità. Metodi ed esercizi di immediato impiego, indipendentemente da ciò che ci interessa fare nella vita o dalle nostre competenze: arte, salute, cultura, management, economia, sviluppo sostenibile...: per primi l'hanno capito i manager, che si contendono oltralpe il libro e l'autore.


SEARS HOLDINGS CO.


“Sears Holdings Corporation (NASDAQ: SHLD) is the nation's fourth largest broadline retailer with over 4,000 full-line and specialty retail stores in the United States and Canada. Sears Holdings is the leading home appliance retailer as well as a leader in tools, lawn and garden, consumer electronics and automotive repair and maintenance. Sears Holdings is the 2011 ENERGY STAR® Retail Partner of the Year. Key proprietary brands include Kenmore, Craftsman and DieHard, and a broad apparel offering, including such well-known labels as Lands' End, Jaclyn Smith and Joe Boxer, as well as the Apostrophe and Covington brands. It also has the Country Living collection, which is offered by Sears and Kmart. We are the nation's largest provider of home services, with more than 11 million service calls made annually. Sears Holdings Corporation operates through its subsidiaries, including Sears, Roebuck and Co. and Kmart Corporation. The merger of Kmart and Sears as Sears Holdings Corporation closed on March 24, 2005, following affirmative shareholder votes of both companies. The company’s corporate headquarters is in Hoffman Estates, Ill. Sears Holdings Corporation operates through its subsidiaries, including Sears, Roebuck and Co. and Kmart Corporation. The company will continue to market products under brands held by both companies. Sears Holdings is committed to improving the lives of our customers by providing quality services, products and solutions that earn their trust and build lifetime relationships. In our associates we value teamwork, integrity and positive energy. Our culture is defined by a clear vision, mission, pace and values”.


RUMORS BOUTIQUE


“Rumors is Richmond's premiere thrift boutique, providing the south with pre-selected & pre-loved clothing for guys & girls. We buy, sell & trade clothing daily from our customers, handpicking each item to ensure we offer a wide & varying selection of  high quality clothing at starving artist prices.
We (owners Casey & Marshe) met at a party in 2003 and had a lemonade stand the following day to make enough money to get some Chinese food.
Fast forward a few years and you'll find us sharing a bedroom, teaching ourselves graphic design & living off of pretzels and white rice to save up for our boutique.
We opened Rumors doors in 2007 without owing anyone a dime, meaning we slept on the store's floor and showered at the YMCA. We opened as an independent boutique offering locally designed products, as well as exclusive international indie lines from countries such as South Africa, Colombia, Iceland, Belgium, Finland, Tokyo, France, that weren't available anywhere remotely close to Virginia. In our first year we had over 400 bands play in our shop, held fundraisers for over 25 nonprofits, and were exhausted, broke and loving our lives.
Months later, still young, broke & inspired by our friendship and our city, we revamped our store into Richmond's first thrift boutique. We are both grown up country girls, raised with hand me downs and thrift store shopping as our only options, so this change came pretty naturally. Three years later, we are still trading daily with the diversely fashionable community of Richmond, traveling the states in search of lucky finds and spreading as much positive energy as we possibly can.”


Lagune (quasi) blu - Condizioni di vita e di salute degli stagni costieri in Italia di Mauro Lenzi, (Effequ). Di Vander Tumiatti*


Tra un viaggio di lavoro e l’altro ho avuto modo di acquistare e leggere un agevole saggio edito dalla casa editrice Effequ. La collana ha per denominazione “Saggi Pop” e, a dispetto di quello che potrebbe indurre a credere il nome, si tratta (in libreria ho osservato e apprezzato più di un titolo) di pubblicazioni che si occupano in maniera “soft” e mai banale o superficiale di tematiche che possono interessare e toccare da vicino la nostra quotidianità, quella vita che conduciamo talvolta in maniera distratta, senza fermarci a riflettere su questioni che riguardano la nostra comunità, la nostra società, il nostro futuro e, last but not least, la tutela dell’ambiente. In precedenti interventi su queste pagine mi sono occupato di autori come Ferdinando Boero, Antonio Galdo, Rossella Barletta solo per citarne alcuni, che mi hanno incuriosito per i diversi approcci alla salvaguardia ambientale che hanno evidenziato nei rispettivi lavori.
Per mia natura sono un lettore onnivoro e devo dire che, anche in questo caso, non mi smentisco. Già, perché esce dunque “Lagune (quasi) blu - Condizioni di vita e di salute degli stagni costieri in Italia” di Mauro Lenzi per i tipi di Effequ edizioni. Lenzi è membro della Società italiana di biologia marina, co-fondatore della rete italiana per la ricerca lagunare Lagunet, dirige le attività di ricerca del laboratorio di ecologia della laguna di Orbetello per la società Orbetello pesca lagunare e collabora con le università di Pisa, Firenze, Siena, Parma, Venezia e Roma, oltre che con l’Ispra (Istituto di ricerche protezione dell’ambiente) di Roma, con il WWF Italia, con l’Arpat (Protezione ambientale toscana), con la Fao Roma, con il Cnr Italia (Comitato Nazionale Ricerche) e con l’Enea (Agenzia nazionale per la nuova tecnologia). Autore di tutto rispetto, Lenzi ha scritto un libro che si legge con grande agilità e piacevolezza, il cui intento fondamentale è di guidare il lettore all’esame delle lagune costiere (“zone di transizione”) lungo la costa del Mediterraneo e poi tra Spagna, Francia e Italia. Ma cosa ancora più interessante è che tenta di farne una fotografia, la più lucida possibile.
Ma cosa sono in realtà le “zone di transizione?”. Parliamo di zone al confine tra mare e terraferma che furono individuate dai nostri avi per costruirvi le loro palafitte e apprezzate per le opportunità di sopravvivenza offerte dall’habitat, perfetto per innumerevoli specie animali e vegetali. Si tratta pertanto di territori ambiti dall'uomo, che in essi ha potuto cacciare e pescare con estrema facilità. L’autore dichiara che tuttora le lagune e gli acquitrini italiani sono zone di grande importanza da un punto di vista ecologico, naturalistico, paesaggistico, ma anche economico, con il loro indotto di attività lavorative (turismo, pesca, allevamento ittico). Si pensi per esempio alla Laguna di Venezia, la più grande d’Europa, dove ha potuto fiorire, anche grazie alla protezione offerta da queste “Terre incerte”, la repubblica marinara che estese il suo dominio, nel corso di vari secoli, dall’Adriatico ai Balcani, fino all’Asia Minore. Ma al di là dell’argomento specifico, non appena terminato di leggere questo bel lavoro di Lenzi mi sono prontamente balzati alla mente numerosi spunti di riflessione. Viene spontaneo chiedersi, infatti, perché non si possa, magari su argomenti delicati in ambito ambientale, a partire dalle cosiddette “zone di transizione”, sino a questioni concernenti l’eolico, il fotovolatico, le bioenergìe, armonizzare le idee spesso contrastanti di ecologi, ingegneri, cacciatori, pescatori, agricoltori, gestori di attività turistiche, amministratori, opinion leader e operatori dell’informazione in questi ambiti. Territori di transizione anch’essi, quindi potenzialmente adatti a fornire un habitat metaforico e ideale al confronto dialettico tra l’uomo e l’ambiente, la società, la propria coscienza. Una domanda, almeno una, rimane però sospesa nell’aria, ancora in attesa di una plausibile risposta: come mai è possibile che tra economia, informazione e ambiente ci sia uno iato così forte?

Fondatore di Sea Marconi Technologies Italia

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