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giovedì 21 luglio 2011

L'hotel a zero stelle. Inferni e paradisi di uno scrittore senza fissa dimora, di Tommaso Pincio, (Laterza). Intervento di Nunzio Festa












Da tempo, ormai, dobbiamo applaudire a ogni uscita delle collana di Laterza “Contromano”; infatti, per l'ennesima volta, e per il romanzo di Tommaso Pincio “L'hotel a zero stelle” possiamo e dobbiamo confermare che Contromano non prende una buca. "Ho immaginato il mio albergo ideale. Un hotel a zero stelle – inventa l'inafferrabile (lo diciamo in tono positivo, chiaramente) Pincio - i cui ospiti tipo dovrebbero essere i vagabondi dell'anima, coloro che ancora gironzolano alla ricerca di sé, senza troppa arte né parte. In questo albergo non poco scalcinato si può stare fin quando si desidera, perlomeno fintanto che non si è diventati ciò che si è”. E in questo luogo, che è tutto l'opposto d'un non-luogo: “Si può persino bussare alla stanze degli altri ospiti, i quali, essendo vagabondi dell'anima anch'essi, saranno più che felici di accogliervi e scandagliare in vostra compagnia il senso dell'esistere e tutte le questioni a questo senso legate, che sono poi la chiave per orientarsi nel mondo all'esterno, spesso assai meno inospitale del vostro albergo”. Se dunque inizialmente lo scrittore conduce il lettore, accuratamente, fuori strada, ovvero fa immaginare a chi legge che ci sarà una specie d'elenco, al quale dannatamente si troverà di fronte e lo sarà in maniera impotente, degli alberghi che l'autore ha avuto quale tana temporanea, con il seguito, sin dall'inizio dobbiamo però aggiungere, Pincio introduce l'elemento decisivo: si tratta del classico viaggio dell'anima: insomma Tommaso Pincio parla di quello che gli piace e degli scrittori e degli artisti più in generale che desidera re-incontrare. Fra Parise e Pasolini. Tra Kerouac e Burroughs. Ma con in mezzo, tra gli altri, Dick e Simenon. Per citare gli autori più interessanti. Se pur tutti, in qualche modo, sono interessanti. Ma grazie all'Hotel a zero stelle, quindi, il soggetto più soggetto del romanzo da pittore che era diventa pittore e scrittore. Mangiano e bevendo, dentro le stanze dell'albergo diffuso nella selva d'anime, le penne che mostrano la via. Senza tralasciare che la formazione del romanzo di formazione, usiamo 'sti termini sapendo di far tanto danno, si fortifica con musiche e gettoni che alimentano certa musica. Il romanzo che abbiamo sotto le dita, in pratica, si spoglia della narrazione per essere più della narrazione e decisamente più del saggio, genere al quale senza dubbio l'opera assomiglia parecchio. Qui allora si fa avanti l'infanzia di Pincio. E' stato detto, per il libro, che la letteratura deve dare conforto. Affermazione profondamente sbagliata. Perché, d'altronde, quest'opera di Tommaso Pincio dice che gli sconforti di molti scrittori e il materiale sconfortante della vita del Pianeta non possono che farci diventare sconfortati e alla ricerca di luoghi ideali utili a confortare il mondo al futuro.

mercoledì 20 luglio 2011

MasterCard ora … anche online!

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Venere ed Imene al tribunale della penitenza: manuale dei confessori di Jean-Baptiste Bouvier (Liber Liber on Ebookyou)












In questo libro, destinato esclusivamente ai preti e ai diaconi, noi abbiamo tentato di raccogliere ciò che sarebbe pericoloso ignorassero i sarcerdoti, esercenti il ministero della confessione, e ciò che non può essere spiegato negli atti pubblici dei seminarii, nè confidato indistintamente a giovani alunni senza peccare di indecenza." Così inizia questo "Manuale dei confessori" che "...si svolge intorno al VI comandamento del Decalogo e ai doveri matrimoniali, e contiene una quantità di questioni di pratica quotidiana che non di rado lasciano indecisi e inquieti i più dotti confessori, i quali non le han mai finora trovate esposte e discusse con ordine e lucidità [...] Perciò abbiamo stimato far cosa utile ai giovani preti e ai diaconi il trattare dei peccati contro la castità e dei mutui doveri degli sposi..." L'opera è la traduzione in italiano dell'originale latino fatta da Osvaldo Gnocchi Viani (1837-1917) eclettico mazziniano e garibaldino, nonchè attivo educatore socialista dalle pagine de la "Plebe", fondatore delle Camere del Lavoro, della Società Umanitaria di Milano e dell'Università Popolare.
Jean-Baptiste Bouvier nacque a St. Charles-la-Forêt nel 1783 da umile famiglia. Dopo essersi dedicato nel tempo libero allo studio dei classici, sotto la direzione del suo parroco, entrò nel seminario di Angers. Ordinato sacerdote nel 1808 venne nominato professore di teologia presso il collegio di Château Gonthier e poi trasferito al seminario di Le Mans dove insegnò filosofia e teologia morale. Diventò vescovo di Le Mans nel 1834.

Porca miseria ... storie da salumeria!











Venerdì 22 Luglio alle ore 21.30, presso la Piazzetta Mazzini a Copertino (LE), Lupo Editore in collaborazione con l’Associazione Culturale NUBES e la Salumeria Cosimo Negri, organizza “Porca Miseria. Storie da salumeria”, un’inedita formula che coniuga la lettura dal vivo e il racconto di storie per riflettere sul clima di austerità e di tagli alla cultura; Lupo Editore inviterà gli scrittori presenti a raccontare la propria storia operando, anziché un taglio alla propria creatività, un molto più consono taglio...di salame (rigorosamente con affettatrice ‘a manovella’ d’epoca), insieme a un recupero di una dimensione conviviale della cultura.

Tra gli scrittori invitati a raccontare le proprie storie ci saranno Raffaele Polo, Piero Rapanà, Mauro Marino, Loredana De Vitis (vincitrice di recente del premio Subway Letteratura 2011), Massimiliano Manieri, gli autori del gruppo “Contrabbando Poetico”, Giuseppe Cristaldi, Gianluca Conte, Stefano Donno, Luciano Pagano, Silvana Zaccaria, Simone Franco, Gianni Minerva, Antonio Tarsi, Marco Montanaro.

La serata a ingresso libero e con degustazione di vino gratuita si concluderà con una performance live in concerto acustico di Mino De Santis, che presenterà alcuni brani del suo disco d’esordio “Scarcagnizzu – vento dal basso”.

Info:

www.lupoeditore.com

Media Partner:

OVERECO

Anteprima: Tentazioni deliziose (Leggereditore) di Sherry Thomas












Lisa Kleypas dice dell’autrice: “Sherry Thomas è la migliore scrittrice del romance storico del momento. Travolgente, incantevole e appassionata, la sua scrittura è una vera rivelazione.”. E noi le crediamo … Dunque Sherry Thomas torna in libreria con un romanzo che parla di… “seduzione” e “gusto” in ogni senso! Chiunque lo desiderasse può condividere con l’editore le sue ricette più sfiziose e seducenti, partecipando all’estrazione di una copia del libro e di una degustazione gastronomic…perché l’appetito vien leggendo! (http://www.leggereditore.it/blog.php?id=107)

Famosa a Parigi per i suoi piatti indimenticabili, Verity Durant è altrettanto impopolare a Londra per la sua scandalosa vita privata. Ma questa è l’ultima delle sorprese che colpiscono il suo nuovo datore di lavoro quando la donna arriva a Farleigh Park, in seguito all’improvvisa morte del fratello. Per Stuart Somerset – astro nascente della politica londinese –, l’affascinante Verity non è altro che una donna come le altre, esattamente come il cibo è nient’altro che cibo, o almeno finché non prova uno dei suoi piatti. C’è stata solo un’occasione in cui ha provato una sensazione così forte e dirompente: la notte in cui ha incontrato una splendida sconosciuta che gli ha lasciato solo il ricordo di un’incredibile passione, per poi dissolversi nel nulla. Dieci anni sono passati da allora, e quando Stuart incontra Verity, capisce che c’è solo una cosa che potrà finalmente saziare il suo appetito. Ma cosa sarà a spingerlo? Si tratta solo di desiderio, di sete di vendetta, o anche del più delicato dei sentimenti? Il passato di Verity cela segreti che potrebbero separarli per sempre, e si insinua minaccioso, proprio mentre loro cercano di assaporare il frutto delizioso dell’amore.

Sherry Thomas ha esordito nel 2008 con Intime promesse, nominato miglior romanzo dell’anno dalla prestigiosa rivista Publishers Weekly. Emigrata dalla Cina negli Usa, alla fine degli anni Ottanta, ha imparato l’inglese leggendo romanzi rosa. I suoi romanzi sono stati pubblicati in Germania, Francia, Spagna, Giappone, Russia, Slovenia, Thailandia e Turchia. Con il suo romanzo d’esordio, Intime promesse, si è conquistata l'ammirazione del pubblico italiano.

martedì 19 luglio 2011

Peugeot 207 Sweet Years - Intervista a Melissa Satta e Luca Calvani

Intervista ai testimonial dello spot Peugeot 207 Sweet Years http://www.peugeot.it/

Il libro del giorno: Alkymia di Angie Sage, con traduzione di Gloria Pastorino e illustrazioni di Mark Zug (Salani)









Spesso in buona fede vengono commessi catastrofici errori. Silas Heap lo ha appena fatto: senza volerlo ha liberato dalla sua prigione il terribile spirito della Regina Etheldredda, spaventosa da viva quanto da morta. La perfida Regina non ha abbandonato il suo diabolico piano: conquistare la vita eterna, grazie a una pozione che può essere preparata solo tornando indietro nel Tempo e solo attraverso una profonda conoscenza dell’arte dell’Alkymia. E questo costringerà Septimus a viaggiare nel Tempo e a studiare l’Alkymia e la Medycina, e a cercare disperatamente di impedire che Etheldredda raggiunga il suo scopo... Un altro capitolo delle straordinarie avventure di Septimus Heap e della strampalata e fiabesca comunità di maghi a cui appartiene: un mondo in cui niente è come sembra e dove la vita quotidiana ha il fascino incantevole dei fuochi d’artificio, imprevedibili, colorati, inaspettati e... pericolosi.
"La Regina ha un naso lungo e appuntito e porta i capelli arrotolati ai lati della testa in due crocchie molto simili a paraorecchie. Aggrappato alla sua gonna c'è un Aie-Aie, un’orribile piccola creatura con il viso di ratto, artigli affilati e una lunga coda di serpente. I suoi occhietti rossi e tondi fissano Silas come se l’esserino volesse morderlo col suo unico dente lungo e aguzzo... Gringe rabbrividisce. 'Non mi piacerebbe proprio incontrarla in strada da solo in una notte buia.' Silas pensa che l’amico ha senz’altro ragione, perché neanche a lui piacerebbe incontrarla in una notte buia... e neppure alle sue preziose pedine. 'Dovrà andarsene' afferma. 'Non voglio che turbi la mia colonia di pedine prima ancora che si siano stabilite qui.' Ma ciò che Silas non sa è che la Regina se n’è già andata. Non appena lui ha Dissigillato la stanza, i fantasmi della Regina Etheldredda e della sua creatura sono usciti fuori dal ritratto, hanno aperto la porta, e coi nasi appuntiti rivolti altezzosamente verso l’alto, sono usciti... sfiorando Silas e Gringe. La Regina e il suo Aie-Aie non li hanno degnati di uno sguardo, perché avevano cose più importanti da fare... e finalmente sono liberi di farle."
Angie Sage è nata a Londra. Vive nel Somerset in una vecchissima casa con un tunnel sotterraneo. I primi quattro volumi della saga di Septimus Heap sono bestseller internazionali. Angie Sage è anche autrice della serie di Araminta Lividis.

Il ritorno di Casanova di Arthur Schnitzler (Liber Liber on Ebookyou)













Il ritorno di Casanova (Casanovas Heimfahrt) è un romanzo del 1918 dello scrittore e drammaturgo austriaco Arthur Schnitzler, ambientato nell'Italia del XVIII secolo, con protagonista Giacomo Casanova.

Arthur Schnitzler (Vienna, 15 maggio 1862 – Vienna, 21 ottobre 1931) è stato uno scrittore, drammaturgo e medico austriaco. È conosciuto soprattutto per aver messo a punto un artificio narrativo conosciuto come monologo interiore al quale fece spesso ricorso nelle sue opere per descrivere lo svolgersi dei pensieri dei suoi personaggi.

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Sindrome giapponese. La catastrofe nucleare da Chernobyl a Fukushima, Alessandro Tessari (cur.) edito da Mimesis Edizioni












Come si è inserito il nucleare in Italia? Non solo grazie alla sistematica disinformazione e alla manipolazione di dati tecnico-scientifici, ma anche grazie all’assoluta mancanza di un progetto e ad un risvolto clandestino e malavitoso. (Il primo capitolo è UNA FAVOLA NUCLEARE, cronistoria parlamentare della legge 10 gennaio 1983, n. 8.). La tragedia di Fukushima ci pone ancora una volta di fronte al devastante potere distruttivo delle tecnologie nucleari. Anche quando l’intento è pacifico, e nonostante le possibili misure di sicurezza, l’impatto di una centrale nucleare in avaria sul territorio e sulle popolazioni è tale da pregiudicare la vita stessa per migliaia di anni. Ovviamente, gli enormi interessi economici in gioco hanno avuto il potere di tacitare i rischi e di evidenziare risultati spesso solo ipotetici. Scienziati interessati, politici assoldati e divulgatori a pagamento, hanno a lungo fornito – anche in Italia – l’immagine illusoria di un’energia pulita, sicura e a basso costo, alternativa al petrolio e al carbone. Ora la realtà della catastrofe fornisce un’altra dimostrazione di come la tecnologia non sia “neutrale” e una fonte energetica creata come arma di distruzione di massa non possa magicamente riciclarsi per usi pacifici senza perdere la sua pericolosità intrinseca. Anche la proverbiale saggezza giapponese rivela un inquietante risvolto: l’atavico istinto di sottomissione ai poteri costituiti e un pericoloso fatalismo. Il mescolarsi proficuo di tradizione e innovazione trova i suoi limiti nella mancanza di senso critico e nel conformismo. Eppure proprio un disastro nucleare (Hiroshima e Nagasaki) aveva segnato la data di inizio del Giappone contemporaneo. Fukushima segna nuovamente un punto di svolta. Una nuova consapevolezza del volto osceno del potere, per quanto tardiva, offre una speranza nell’ora del pericolo estremo.

Interventi di: Alessandro Tessari, Hiroki Azuma, Kojin Karatani, Roberto Terrosi, Florian Coulmas, Marcello Ghilardi, Francesco Paparella.

Alessandro Tessari, docente universitario, già deputato e poi senatore della Repubblica, prima nel PCI, poi coi Radicali, ha fin dagli inizi combattuto la battaglia contro il nucleare. è stato uno tra i più importanti promotori del referendum che nel 1987, dopo la tragedia di Chernobyl, ha abrogato il nucleare in Italia.

lunedì 18 luglio 2011

TIM INTERNET PACK con Neri Marcorè e Bianca Balti

La nuova avventura di Cristoforo Colombo (Neri Marcorè) e Bianca Balti (la sua aiutante) che hanno finalmente toccato terra. Vivi il nuovo spot TIM! Cosa faranno adesso che si possono finalmente rilassare?

Il libro del giorno: "I colori dei precipizi" di Camelliti Michelangelo – (LietoColle - Collana Aretusa, progetto I Giardini della Minerva n. 2 a cura










Camelliti ha composto un poemetto, articolato secondo le linee di un chiaro progetto, un progetto che si avvale anche di un singolare ap­poggio esterno cromatico, indicato nelle tre parti riferite ai pittori, alla pittura. Un poemetto che è anche il racconto di una vicenda, di un precipizio che innesca altri precipizi, vissuti o potenziali, reali o mentali, in un complesso intreccio di intenso smarrimento e di dolore dalle sfaccet­tature varie. Eppure, quello che più colpisce nel poemetto di Camelliti, è la fermezza della mano, la verità che vuole porgerci senza nessuna sottolineatura retorica, senza il minimo accenno di infingimento. Il suo procedere è infatti aspro e risentito, ma la sua voce si esprime senza eccessi, senza impennate, rifuggendo dall’enfasi in ogni dettaglio. Un procedere opportunamente prosastico, fitto di dolore e verità, ap­punto, che non si vogliono esibire, ma che si devono necessariamente esprimere, perché il cuore in cui risiedono ne trabocca. Il dolore e gli affetti più cari dominano il tracciato di questi precipizi. […] si muove sempre confortato da un pensiero diffuso d’amore, e in quel suo andare, pur sempre “a passi storti” nella libera composizione dei suoi versi, prosegue sostenuto da una viva forza mora­le, quella che gli consente di osservare con sguardo fermo la consistenza disgregata delle cose, nella convinzione che la ricerca di un senso sia pur sempre possibile, o che sia semplicemente necessaria. (dalla prefazione di Maurizio Cucchi)

Dalla sezione GRIGIO PICASSO

A mezzo tronco, incrociata a un ramo, // una ghirlandetta quasi secca. // Sulla corteccia del tronco erano incisi due nomi.// – Guarda, la nostra corona c’è sempre – // nel profilo deformato del corpo astragalico// lo vedi lo vedi, si disloca verso il basso, nella tumefazione // nel seno del tarso.// Una elegante tricromia minuziosa // i miei sandali ai piedi, // pesci miracolosi della dea, che muoiono // di un morbo ignoto.// Il più gigliato balbettamento d’amore // si è rotto il giorno dell’Angelo // tralci penduli sul precipizio a cogliere l’ombra.// La più bella architettura gettata // a passaggio di fiume // e l’angelo custode, lo vedo lo vedo, // distratto dalla primavera.

I mille di Giuseppe Garibaldi (Liber Liber on ebookyou)












L'opera "I MILLE", fu scritta da Giuseppe Garibaldi dieci-dodici anni dopo la sua famosa impresa, quindi all'incirca dal 1870 al 1872, come del resto si rileva dalle affermazioni stesse dell'Autore nel testo, dalle sincrone situazioni politiche internazionali, e da una lettera che Garibaldi inviò a Riboli il 20 febbraio 1872, nella quale gli dà notizia che il manoscritto è pronto per la stampa. Da Caprera Garibaldi vi aggiunse il 21 gennaio 1873 la prefazione "Alla Gioventà italiana". Rifiutato da vari editori per l'aspro contenuto, in certi casi fortemente irriverente (nei confronti della Francia, dei preti, dei mazziniani, di tutti e di tutto). L'opera, solo tramite una sofferta (con grande delusione di Garibaldi) sottoscrizione fu pubblicata (la prima ed unica volta fino al 1933) l'anno dopo, nel 1874 in pochi esemplari (4322), con i tipi di Camilla e Bertolero di Torino.

Giuseppe Garibaldi nasce a Nizza, nell'attuale Place de l'Ile de Beauté è stato un generale, patriota e condottiero italiano. Noto anche con l'appellativo di Eroe dei due mondi per le sue imprese militari compiute sia in Europa, sia in America meridionale, è la figura più rilevante del Risorgimento ed uno dei personaggi storici italiani più celebri nel mondo. È considerato, insieme a Giuseppe Mazzini, Vittorio Emanuele II e Camillo Benso, conte di Cavour, uno dei padri della Patria.

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Anticipazione: Azioni e Natura Umana. Un breve viaggio tra complessità e filosofia della vita di Leonardo Caffo (Fara Editore)












Di cosa siamo veramente responsabili? Qual è il margine di libertà delle nostre azioni, anche di quelle che crediamo dipendano esclusivamente dalla nostra volontà? Fino a che punto la società capitalistica globalizzata “svia” i caratteri fondamentali della nostra natura umana? Quanto c’è di innato e di culturale in questa “natura”? La violenza e la guerra sono naturali? Leonardo Caffo, analizzando una serie di situazioni ed esempi intriganti, e proponendo una proficua interazione fra approcci scientifici e filosofi ci diversi, risponde in modo avvincente a queste domande e a numerose altre questioni ad esse collegate, suggerendoci che, se affiniamo gli strumenti per avere consapevolezza delle (spesso subdole) limitazioni a cui siamo soggetti nelle nostre società così apparentemente libere e complesse, è possibile dare il nostro contributo per cambiare in meglio lo stato delle cose e recuperare gli aspetti più veri della nostra natura di animali umani.
Leonardo Caffo, nato a Catania nel 1988, attualmente vive a Milano. Ha pubblicato, tra l’altro, Soltanto per loro (2011, Aracne) ed in autunno uscirà il suo primo romanzo Finalmente è la fine del mondo (2011, Zona). Scrive o ha scritto di varie cose su «L’Ateo», «Lettera Internazionale», «Liberazione» e altrove. Ha fondato e diretto la «Rivista Italiana di Filosofi a Analitica Junior», divenuta, sotto la sua supervisione, la prima uffi ciale della prestigiosa Società Italiana di Filosofi a Analitica; ha partecipato al progetto InKoj dell’Università di Milano patrocinato dal CELE, Centro di studi Linguistici per l’Europa, ed è membro dell’Associazione Culturale Liberazioni collaborando alla realizzazione della rispettiva rivista accademica dedicata alla filosofia antispecista. Alcune sue ricerche sono apparse su Scienza & Filosofia, Dialettica & Filosofia, Neuroscienze-net, e altrove. Attivista per la liberazione animale, è socio attivo della onlus Oltre la Specie. Web: caffoleonardo.wordpress.com
Copertina di Laura Timpano, studio Kaleidon

domenica 17 luglio 2011

Dior Addict - Dior Makeup with Kate Moss

Discover Kate Moss and the official Dior Addict video. Be iconic with Kate Moss and Dior makeup. Discover the making of the Dior Addict film on www.dioraddict.com. Music by Duran Duran

UNA PREGHIERA TRA DUE BICCHIERI DI GIN- Il jazz italiano si racconta di Nicola Gaeta (Caratteri Mobili)












Esiste una scena italiana del jazz? E, se sì, quali sarebbero i tratti della sua “riconoscibilità”? Attraverso le interviste inedite a trentatré protagonisti di una vicenda artistica e umana che si dipana dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri, il libro guida il lettore nei territori italiani del jazz e dei suoi immediati dintorni. Ma cos’è il jazz? «Una preghiera mormorata tra due bicchieri di gin», risponde Giorgio Gaslini, distillando dai ricordi personali una frase di Duke Ellington, che segna il passaggio del testimone tra uno dei padri fondatori e un veterano della scena nostrana. Organizzate in tre sezioni, che raccontano la nascita, la maturazione e le nuove prospettive del jazz in Italia, le interviste interrogano musicisti e produttori tra i più rappresentativi. Con introduzioni narrative, piccoli “a solo” sulle persone dei protagonisti, l’autore si ritaglia uno spazio interpretativo che miscela licenze letterarie al rigore della cronaca. Quasi un romanzo, quasi un’enciclopedia, quasi un’inchiesta, il libro è la testimonianza appassionata di una grande storia italiana ancora tutta da raccontare.
Interviste a: Franco Cerri, Giorgio Gaslini, Enrico Rava, Franco D’andrea, Giovanni Tommaso, Antonello Salis, Aldo Romano, Giovanni e Flavio Bonandrini, Enrico Pieranunzi, Paolo Fresu, Roberto Gatto, Nicola Stilo, Stefano Bollani, Stefano Di Battista, Danilo Rea, Roberto Ottaviano, Furio Di Castri, Emanuele Cisi, Sergio Veschi, Gianluca Petrella, Francesco Bearzatti, Fabrizio Bosso, Vito Di Modugno, Giovanni Falzone, Rosario Giuliani, Gaetano Partipilo, Fabio Morgera, Gianni Lenoci, Mirko Signorile, Daniele Di Bonaventura, Nicola Conte, Marco Valente.
NICOLA GAETA, medico, critico musicale, conduttore radiofonico, ha maturato una lunga esperienza di deejay nei club e nelle radio tra anni Settanta e Novanta. Collaboratore di testate quotidiane e specializzate, tra le quali il Corriere del Mezzogiorno e Jazz Magazine, è stato inviato presso i più importanti festival nazionali e internazionali, da Roccella Jonica , al Montreux Jazz Festival al North Sea Jazz Festival. Questo è il suo primo libro.
ENZO MANSUETO, poeta, saggista, critico letterario e musicale, insegnante, è stato autore di testi e voce solista della band postpunk The Skizo, le cui vicende ha narrato in Lumi di Punk (a cura di Marco Philopat, Agenzia X 2006). Ha collaborato con diverse testate. Tra le sue ultime pubblicazioni, il libro/cd di poesia fonografica Scassatadentro (Edizioni d’If 2010), con i contributi sonori di Davide Viterbo e Angelo Ruggiero.
FILIPPO BIANCHI è direttore da molti anni della rivista Musica Jazz. Si è occupato di musica in generale, e di jazz in particolare, in qualità di giornalista, di conduttore radiofonico, di produttore e direttore artistico. Nel 1987 ha fondato l'associazione Europe Jazz Network, prima rete telematica al mondo in ambito culturale

Il libro del giorno: Il richiamo della foresta di Jack London (Liber Liber on Ebookyou)












Il richiamo della foresta è uno dei più famosi romanzi dello scrittore statunitense Jack London. Il romanzo può essere considerato uno dei classici della letteratura per ragazzi. Il libro è ambientato inizialmente negli Stati Uniti, l'azione si sposta poi verso il Nord America, durante la "corsa all’oro", periodo che London aveva vissuto in prima persona, essendo stato egli stesso un cercatore d'oro.

Jack London, (San Francisco, 12 gennaio 1876 – 22 novembre 1916), è stato uno scrittore statunitense, noto per romanzi quali Martin Eden, Zanna bianca e Il richiamo della foresta. Nato a San Francisco (in California) nel 1876, figlio illegittimo (secondo Clarice Stasz e altri biografi) di un astrologo ambulante irlandese, William Henry Chaney, e di Flora Wellman figlia di un ricco inventore dell'Ohio. Dopo aver finito la scuola elementare nel 1889, frequentando compagnie poco raccomandabili, nel 1896 riuscì ad entrare all'Università della California, che lasciò nel 1897 a causa di problemi finanziari. Il 25 luglio di quell'anno partì per unirsi alla corsa all'oro del Klondike: è in quella regione che scriverà i suoi primi racconti di successo. Dopo il successo del suo romanzo più famoso, Il richiamo della foresta, si dedicò interamente alla scrittura, trattando i temi sociali che preferiva; anche se poco noto sotto questo aspetto al grande pubblico, tra gli appassionati di fantascienza i suoi racconti di questo genere sono spesso citati come dei classici e precursori di genere; in numerosi racconti ricorre il tema del 'giorno dopo', descrivendo un'umanità ritornata ai primordi o in procinto di farlo, anticipazioni della 'guerra batteriologica.

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Piccole storie indaco. Il libro di debutto di Paolo Amoroso edito da Edizioni La Gru












Paolo Amoruso è un giovanissimo poeta: è nato il 17 luglio 1995 e vive a Bari. Il suo libro “Piccole storie indaco”, accolto nella collana Scintille, contiene trentotto poesie che sfiorano l’intimo del narratore attraversando diverse tematiche: il tormento adolescenziale, la ricerca della fede e di Dio, la nostalgia, la paura di crescere, gli affetti più veri e sinceri, narrando l’esistenza con un'alternanza di tratti dolci e amari. Per l’autore, la scrittura è in primo luogo un atto di riconoscenza e d’amore nei confronti di Alda Merini, poetessa grazie alla quale ha scoperto la forza e la bellezza delle parole.
La dedica infatti recita: “Ti ho conosciuta per caso e per caso il mio cuore ha deciso di legarsi al tuo. Oggi sono qui, attraverso la tua voce, le tue parole che ancora rileggo continuamente. Oggi posso dire di aver avuto una grande maestra di vita. A te che sei parte di me. A te, Alda Merini.”
Piccole storie indaco ha raccolto il consenso entusiastico da parte dal giornalista del Corriere della Sera Andrea Salvatici che ha spesso parlato di Paolo e delle sue poesie sul suo blog “Il posto delle fragole”: Piccole storie indaco. Il libro di debutto di Paolo Amoruso, una giovanissima voce poetica potente e destabilizzante! Complimenti! I poeti Mario Luzi e Alda Merini avrebbero letto volentieri le poesie di Paolo. Adesso dobbiamo solo proteggerla questa necessaria e meravigliosa allodola. Ci sono troppi cacciatori invidiosi del suo volo poetico. Sono grato per avermi fatto scoprire un talento simile. Peccato, Alda non c'è più altrimenti le avrei presentato volentieri Paolo.
Briciole del mio esistere
E facendo nuotare,
quelle briciole del mio esistere,
nella mia saliva sconosciuta
penso.
Certo, anche io
sono stato piccino.
Anche io vivevo in quel mondo, fatto di chimere, fantasie e
candide illusioni.
Lo amavo.
Poi,
quando anche
i suoni del mio pianoforte,
diventarono più robusti,
come tanti mi sono ritrovato
davanti a quella strada
dove ho dovuto
iniziare a percorrere quel viaggio
verso la ricerca della felicità.
Sarò stato anche iniquo, scorretto e immorale,
ma volevo ancora vivere in quel mondo fantastico,
dove le candide illusioni mi facevano compagnia
e le rughe del mio viso erano più marcate.
Amavo quel sognare e vivere ingenuamente
e il destino mi ha allontanato da tutto questo
senza pensare a quanto il mio cuore ne soffriva
e come, ingiustamente,
avrei dovuto percorrere
questo viaggio importante
con la tristezza che m'affogava.
Piangevo come un diverso
e mi sentivo tale,
in confronto a tutti quelli
che correvano allegramente, ridendo,
lungo quella strada.
Loro erano accompagnati,
ovunque la loro felicità li portava
da una meravigliosa luce
che illuminava il loro cammino,
mentre io ero perseguitato dal buio
che mi odiava e senza pietà mi torturava.
Cosa voleva il destino
dal mio cuore già in passato non compreso
e non amato dalla sua stessa esistenza
che lo portava dove sarebbe rimasto triste.
Avrei voluto addormentarmi
finché il mio vero cammino
verso la ricerca della felicità
non fosse venuto a farmi visita.
Oggi dormo ancora
vivendo in quel sogno non più fatto
di chimere, fantasie e candide illusioni
con un briciolo di speranza
che mi da ancora quella misera forza
di coraggio
che purtroppo non son riuscito
a trasmettere al mio destino
libero di manovrarmi come vuole.

sabato 16 luglio 2011

Spot di 3 Italia sulla Promo piani Power C, con Raoul Bova, Teresa Mannino e Madalina Diana Ghenea

I misteri della giungla nera di Emilio Carlo Giuseppe Maria Salgàri (Liber Liber on Ebookyou)












I misteri della jungla nera è il primo romanzo del ciclo indo-malese ideato dal più famoso scrittore italiano di romanzi d'avventura, Emilio Salgari. Fu pubblicato per la prima volta all'inizio del 1887 con il titolo di Gli strangolatori del Gange, in appendice al periodico "Il Telefono di Livorno"; tra il 1893 e il 1894 apparve come L'amore di un selvaggio sul giornale La Provincia di Vicenza. Solo nel 1895 il romanzo venne dato alle stampe in volume dall'editore genovese Antonio Donath, con il titolo con il quale è conosciuto.

Emilio Carlo Giuseppe Maria Salgàri (Verona, 21 agosto 1862 – Torino, 25 aprile 1911) fu uno scrittore italiano di romanzi d'avventura molto popolari. Autore straordinariamente prolifico, è ricordato soprattutto per il ciclo dei pirati della Malesia. Scrisse anche diverse storie fantastiche ed è considerato uno dei precursori della fantascienza in Italia. Molte sue opere hanno avuto trasposizioni cinematografiche e televisive.

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Il libro del giorno: La gabbia dei matti di Luca Rinarelli (Agenzia X, collana inchiostro rosso, illustrazione di copertina Maurizio Rosenzweig)












Cercheranno di coprire la verità. Sai quanti casi come quello di Jack ci sono stati negli ultimi anni? Mai un colpevole. Mai un poliziotto colpevole. La chiusura di una struttura pubblica è la scintilla che sconvolge gli operatori e i disabili mentali in cura. La successiva morte di uno di loro, forse ucciso dalla polizia, crea un vortice di rabbia cieca che li spinge a organizzare il rapimento di un vicequestore, ritenuto responsabile. Si barricano armati in una fabbrica dismessa e pretendono giustizia. Per suscitare clamore pubblicano su internet i video degli estenuanti interrogatori cui sottopongono il prigioniero. Il cortocircuito claustrofobico farà detonare la situazione fino alle estreme conseguenze. Il web e YouTube al servizio di una vendetta per una narrazione al cardiopalma ispirata dai casi Cucchi e Aldrovandi. Luca Rinarelli vive a Torino, fa parte da anni di un’associazione che si occupa di persone senzatetto e in difficoltà. È autore di lavori fotografici. Ha pubblicato il romanzo In perfetto orario e racconti su diverse antologie.

Mi gira la testa. Ho bevuto troppo e mi gira la testa. Ho paura.

«Lasciatemi andare! Liberatemi le mani!».

«Stai calmo, va bene?».

«Io non ho fatto niente! Dove mi avete portato?».

«Buono, buono! Boschiazzi …segna sul verbale che siamo rientrati con il fermato alle tre del mattino. Ehi, voi altri. Non è in sé, fate attenzione.».

Ma cosa vogliono da me?

«Datti una calmata,. Non abbiamo molta pazienza. Siamo stanchi delle tue urla. E’ tutto il giorno che stiamo lavorando.».

«Ciao, Pini. E’ il ragazzo che abbiamo preso in collina, dietro la Gran Madre. E’ ubriaco e un po’ su di giri.».

«Lasciatelo a me. Vedete che lo calmo subito. ».

«Pini, per favore. ».

«Voi due non dovete finire il turno?».”

Problemi di distribuzione?












Quella che vedete in foto è una cinghia di distribuzione, un pezzo indispensabile che si trova all’interno di ogni auto. La distribuzione con cui abbiamo spesso a che fare con Overeco è la distribuzione dei libri e la loro libera circolazione nella repubblica delle lettere. Assieme alla distribuzione, però, siamo consapevoli che ci vuole una buona promozione. Overeco offre i suoi servizi di promozione web, ufficio stampa, comunicazione e realizzazione di piani per valutare un testo, dalla sua redazione fino alla sua proposizione. Contattateci per saperne di più.

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venerdì 15 luglio 2011

Fiat Summer tris – Riflettiamo … con Luca e Paolo

Summer Tris per Fiat Punto con i testimonial Luca e Paolo (by Fiatontheweb)

Il libro del giorno: Dialogo nel quale la Nanna insegna alla Pippa di Pietro Aretino (Liber Liber on Ebookyou)














Il Dialogo, nel quale la Nanna insegna alla figlia Pippa l'arte della puttaneria, riprendendo lo schema del dialogo puttanesco e alcuni personaggi del Ragionamento, fu pubblicato a Venezia dall'Aretino nel 1536. Nelle prime due giornate delle tre in cui è suddivisa l'opera, la Pippa ascolta con attenzione gli ammaestramenti della madre su come divenire una perfetta cortigiana. Nella terza giornata, invece, sia la Nanna sia la Pippa seguono in silenzio una lezione sull'arte della ruffianeria tenuta da una specialista in questo campo, la Comare, e da una sua esperta allieva, la Balia.
Pietro Aretino (Arezzo, 20 aprile 1492 – Venezia, 21 ottobre 1556) è stato un poeta, scrittore e drammaturgo italiano. È conosciuto principalmente per alcuni suoi scritti dal contenuto considerato quanto mai licenzioso (almeno per l'epoca), fra cui i conosciutissimi Sonetti lussuriosi. Scrisse anche i Dubbi amorosi e opere di contenuto religioso tese a renderlo benvoluto nell'ambiente cardinalizio che a lungo frequentò. Figura di letterato amato quanto discusso, se non odiato (e per molti fu semplicemente un arrivista ed uno spregiudicato cortigiano). Per questa che oggi potrebbe apparire incoerenza fu, per molti versi, un modello dell'intellettuale rinascimentale, autore anche di apprezzati Ragionamenti. La Cortigiana è una commedia in prosa in cinque atti di Pietro Aretino, composta in prima stesura a Roma tra il febbraio ed il luglio del 1525. La commedia venne poi riscritta e data alle stampe in seconda stesura a Venezia nel 1534.

Neonomicon di Alan Moore e Jacen Burrows (Bao Publishing)








Cthulhu, un nome che può imporre solo orrore e angoscia. Sovrano indiscusso della cosmogonia di dei ciechi e idioti creati dalla mente di un grande scrittore come Howard Phillips Lovecraft. Un autore sovente in bilico tra fantasia e magia. Basti pensare a come ancora oggi molti studiosi cerchino di capire se il suo Necronomicon (Fanucci in Italia ha pubblicato diverse edizioni di questo libro) sia frutto di un parto immaginifico o qualcosa di oscuro realmente alberghi tra le pagine del grimorio maledetto. Infatti secondo lo stesso Lovecraft, il Necronomicon (il cui titolo originale in arabo è Al Azif) è un’opera di magia nera dello stregone arabo di nome Abdul Alhazred, vissuto nello Yemen nell'VIII secolo e morto a Damasco in circostanze oscure. Ora scopro un lavoro editoriale che definire splendido è poco. Per i tipi di Bao Publishing esce il Neonomicon di Alan Moore e Jacen Burrows, i cui autori hanno perfettamente reso lo stile, i testi e i contesti del mondo lovecraftiano. Il ritmo per tutte le 160 pagine è semplicemente allucinogeno e psichedelico. Il senso della realtà illustrata e narrata non solo è deformata, ma porta il lettore lungo crinali di disperazione nell’escalation di perdizione del protagonista che in un’indagine estrema rasenta i reami della follia, divenendo a sua volta uno spietato “killer” del Caos. Mentre una setta dalle origini incerte e dal culto blasfemo, si prepara a “importare” sul nostro miserrimo pianeta il Dio del Disordine, ovvero Cthulhu. Il cerchio si chiude in un silenzio profondo eoni, mentre calano “ i titoli di coda” su aberrazioni sessuali, death metal, complotti e assassini seriali. Sicuramente per chi ha molto “pelo” sullo stomaco

giovedì 14 luglio 2011

Nuova Ford Focus. Start More Than A Car

Scoprila su www.nuovafordfocus.it

Sa leggere i segnali stradali. Da sola. (Traffic Sign Recognition)

Sa cambiare marcia. Da sola. (Cambio PowerShift)

Sa spegnere e riaccendere il motore quando serve. Da sola. (Stat&Stop)

Sa parcheggiare. Da sola. (Active Park Assist )

Il libro del giorno: I segreti della massoneria. L'ombra di Salomone di Laurence Gardner (Newton Compton)











Le misteriose origini della più enigmatica, influente e discussa confraternita del mondo occidentale. Quale antico mistero si nasconde dietro le origini della Massoneria? Un segreto così potente che la stessa confraternita è alla sua ricerca da oltre trecento anni. Lo straordinario libro di Laurence Gardner rivela finalmente la verità a tutti coloro che si chiedono quali siano le reali origini di questa misteriosa società segreta. L’autore, massone egli stesso per oltre vent’anni, apre le porte del sancta sanctorum del Tempio massonico. In queste pagine, che rappresentano il punto d’arrivo di anni di ricerche d’archivio, vengono svelati i segreti-chiave della Massoneria e torna alla luce quel mondo scomparso nel quale sono rimasti sepolti per secoli.
Laurence Gardner - membro della Società degli Antiquari della Scozia, è uno storico del diritto che ha scritto libri per le autorità governative britanniche, russe e canadesi. Ha ricoperto la carica di priore della Sacred Kindred di St Columba, e dei Cavalieri Templari di St Anthony. È attivo in campo sia artistico che musicale, è un genealogista di famiglie reali e di cavalieri di fama internazionale e Storiografo Reale Giacobita. Di Gardner la Newton Compton ha pubblicato I segreti dell’arca perduta, I segreti della massoneria, La linea di sangue del Santo Graal e L'enigma del Graal.

Mastro Don Gesualdo di Giovanni Verga (Liber Liber on Ebookyou)












Mastro Don Gesualdo, pubblicato nel 1889, è uno tra i più conosciuti romanzi di Giovanni Verga. Narra la vicenda dell'omonimo protagonista, ed è ambientato a Vizzini, in Sicilia, nella prima metà dell'Ottocento in periodo risorgimentale. L'operazione linguistica condotta dallo scrittore risulta in questo romanzo particolarmente complessa, a causa dell'eterogeneità delle classi sociali rappresentate, ognuna portatrice di un lessico proprio. Mastro Don Gesuardo uscì a puntate sulla Nuova Antologia dal 1º luglio al 16 dicembre 1888, e poi in volume presso l'editore Treves, nel 1889, ma datato 1890. Secondo romanzo del "ciclo dei Vinti", è questo il frutto di un lungo lavoro preparatorio proseguito incessantemente per nove anni. I primi abbozzi risalgono al 1881-1882, subito dopo la pubblicazione de I Malavoglia. L'elaborazione dell'opera è stata ricostruita filologicamente da Carla Riccardi, curatrice anche dell' Edizione Nazionale delle Opere di Giovanni Verga. La filologa ha accolto come definitivo il testo così come appare nel manoscritto inviato in tipografia, e lo ha corredato di un ricco apparato genetico nel quale sono però anche presenti alcune varianti evolutive.

Giovanni Carmelo Verga (Catania, 2 settembre 1840 – Catania, 27 gennaio 1922) fu uno scrittore italiano, considerato il maggior esponente della corrente letteraria del verismo. Giovanni Verga nacque il 2 settembre 1840: fu registrato all'anagrafe di Catania. Il padre, Giovanni Battista Catalano, era di Vizzini, dove la famiglia Verga aveva delle proprietà, e discendeva dal ramo cadetto di una famiglia alla quale appartenevano i baroni di Fontanabianca; la madre si chiamava Caterina Di Mauro e apparteneva ad una famiglia borghese di Catania. Il nonno di Giovanni, come testimonia il De Robertoin un articolo raccolto, insieme a molti altri, in un volume a cura di Carmelo Musumarra, era stato carbonaro e, nel 1812, eletto deputato per Vizzini al primo Parlamento Siciliano.

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