“This work presents the
full history of the Exploded Planet hypothesis. There is ample evidence across
our solar system of cataclysmic and catastrophic destruction events, and many
planets are scarred from incredible impacts, and teeter in their orbits from
unexplained causes. Rejecting naturalist and materialist assumptions of
catastrophism forwarded by other researchers, Farrell seriously asserts that
the causes are based in ancient myths of a Cosmic War in the heavens.
Incorporating extraterrestrial artefacts, cutting-edge ideas in contemporary physics,
and the texts of ancient myths into his argument, Farrell maintains that an
ancient interplanetary war was fought in our own solar system with weapons of
extraordinary power and sophistication. The book includes: secret technology
behind the ancient Tablets of Destinies, the ancient texts telling of such
destructions: from Sumeria (Tiamats destruction by Marduk), Egypt (Edfu and the
Mars connections), Greece (Saturns role in the War of the Titans) and the
ancient Americas; ancient and current mechanisms which could explode planets;
and, the true scientific reason for our solar system's asteroid belt..”
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martedì 19 giugno 2012
L'ILIADE - LE GRANDI OPERE A FUMETTI (Marvel – Panini Comics)
“Cantami, o Diva” le avventure a fumetti del pelide Achille e della leggendaria
e logorante guerra tra i Greci e la città di Troia! Il caposaldo della
letteratura mondiale tramandato da Omero è adattato sotto forma di graphic
novel da un team di autori Marvel di altissimo livello: il veterano Roy Thomas
(Conan), uno degli sceneggiatori più a suo agio con i toni epici, e l’astro
nascente Miguel Angel Sepulveda (Thunderbolts). Gli intrighi, le battaglie, le
profezie, gli inganni, gli intrecci amorosi scaturiti dal rapimento di Elena,
moglie del re greco Menelao, da parte dell’innamorato principe troiano Paride… Un fumetto che non può mancare in
nessuna libreria!
Tengen Toppa Gurren Lagann
“Sfondamento dei cieli Gurren Lagann” (Tengen toppa Guren Ragan) è un anime shōnen di genere mecha-fantascientifico realizzato dallo studio GAINAX in co-produzione con Aniplex e Konami.
LA SOMMITA’ RELAIS - RISTORANTE CIELO
“L'idea dell'Italia come luogo di vacanza crea
determinate aspettative e determinati scenari: dai palazzi ed i canali di
Venezia alle strade di Roma, piene di motorini, dai tetti rossi ed i filari
della Toscana alle ville sulle scogliere della costa amalfitana. Ostuni invece
sembra un altro mondo: un insieme di edifici in pietra bianca raggruppati su
una collina che si eleva sulla pianura della costa adriatica pugliese. La vista
dalla terrazza de La Sommità,
su chilometri di ulivi e fino al mare, sui tetti bianchi della città, dà una
sensazione di infinito. Relais La Sommità Hotel 5 stelle ad Ostuni allieterà il
Vostro soggiorno con menu raffinati in armonia con le peculiarità stagionali
nel nostro elegante Ristorante Cielo con lo Chef Sebastiano Lombardi, di
recente premiato con la prima stella Michelin. Tradizione il passato,
innovazione il futuro: questa è la filosofia proposta dallo Chef Sebastiano
Lombardi, la cui cucina evoca ricordi lontani e nello stesso tempo conduce in
spazi del gusto non ancora esplorati. I suoi piatti raffinatamente elaborati
promettono viaggi sensoriali tra il passato e il presente, con la proiezione in
un futuro in cui dovrà regnare sempre più il rassicurante sapore della terra. Ecco
allora rivisitati in chiave contemporanea chiave contemporanea i piatti tipici
della memoria gastronomica pugliese: l’Acquasale di mare, un piatto travolgente
per la sua semplicità; l’Agnello della Valle d’Itria con polline di
finocchietto e taralli oppure i folcloristici Gnumarieddi con crema di peperoni
e capperi. Accompagna i nostri piatti una sapiente scelta di vini pugliesi e
italiani e d’estate la cena è servita nell’antico giardino spagnolo, dove
aranci ed ulivi fanno da cornice a questo splendido quadro. Una scala scavata
nella pietra ci guida verso tre antiche cisterne destinate in passato alla
raccolta dell’olio, oggi dedicate alla degustazione dei vini: la preziosissima
Vinoteca. Gli antichi salotti e le grandi logge del palazzo che ospita l’Hotel
5 stelle La Sommità
di Ostuni sono dedicate alla lettura ed alla prima colazione. Durante le ore
pomeridiane il relax viene arricchito da dolci appena sfornati, cioccolato, tè
e tisane. In aggiunta a tutto questo si organizzano Corsi di Degustazione,
Corsi di Arte Culinaria Locale, Cene a Tema, Degustazione di Vini e Olii,
Pranzi domenicali ed aziendali, Tour turistici e culturali, Eventi, Convegni
oltre ad implementare il Lunch e Cocktail Bar con Finger Food, Aperitivo e dopo
Cena per i Vostri momenti di socializzazione fra amici tra le armoniose ed
antiche mura del nostro Hotel.”
SULLE ORME DI IDRUSA ALL’EX CONSERVATORIO S.ANNA DI LECCE
Mercoledì 20 giugno 2012 alle
18:00 presso l’Ex Conservatorio S.Anna di Lecce in Via G. Libertini nell’ambito
della personale di Silvana Bissoli “Quello che gli ulivi ci dicono...” è prevista la presentazione del volume “Sulle
orme di Idrusa” di Wilma Vedruccio edito da Kurumuny. Ci sarà un’azione di lettura con voce
narrante di Wilma Vedruccio con l’accompagnamento alla fisarmonica di Rocco
Nigro.
Protagonista del racconto di
Wilma è Idrusa, personaggio di donna otrantina creata da Maria Corti e
trasfigurata dalla storia nel mito. Quella raccontata da Wilma è quasi
un’epopea e Idrusa ha la potenza di un’eroina della classicità: è senza età,
non è soggetta alle categorie del tempo e dello spazio, incarna l’archetipo di
donna proviene dal passato e si proietta indomita nel futuro.
Idrusa ci riporta alla mente il
ricordo di donne eccezionali, dotate di una straordinaria e inquietante
personalità che si esterna nei rapporti interpersonali o che emerge a livello
della coscienza individuale. Idrusa ha la stessa forza di Didone innamorata,
che per amore mette in discussione il suo ruolo di regina e sempre per amore
decide di uccidersi sulla spada di quello che è stato il suo uomo pur di non
rinunciare a nulla di se stessa. Ogni scelta di Idrusa sembra scaturire da un
sentimento di inadeguatezza, dalla percezione del divario incolmabile tra lei e
la realtà circostante: Idrusa si ribella alle convenzioni della sua intera
comunità, stretta tra esigenze razionali e istanze emotive. Ma Idrusa non cede
il suo cuore, non si rassegna, rivendica la sua anima e la sua intelligenza,
resiste fino a incontrare l’amore e la passione sfrontata, che stravolge il
cuore e imprime una svolta decisiva e irreversibile alla sua esistenza.
Al libro è allegato il CD con il
racconto di Idrusa letto da Wilma, che ci porge la sua voce con il giusto
pudore, senza pretese attoriali, ma lasciandosi trasportare, come è naturale
per l’autrice, dal desiderio del racconto.
La musica di Rocco Nigro segue
con grande sensibilità il disegno di Wilma, amplifica le emozioni, sa
allontanarsi fino a farsi bordone, oppure sa far danzare a fianco della voce il
proprio tema. Personaggi del libro sono anche Otranto, il profumo del mare, i
colori di certe albe, gli odori delle erbe, il Salento dei tratturi e delle
pietre parlanti, civette dagli “occhi dolci come lampade a petrolio”.
SIMULAZIONI ALL'ACAYA GOLF CLUB
Nella splendida cornice
dell’Acaya Golf Club (Strada Comunale di Acaya Km 2) dal 20 giugno al 12 luglio
2012 ci sarà una prestigiosa mostra d’arte che vedrà coinvolti alcuni tra i più
prestigiosi artisti contemporanei viventi salentini di fama nazionale e
internazionale: Raffaele Capraro, Fabio De Donno, Sandro Greco, Corrado
Lorenzo, Cosimo Marullo, Antonio Massari, Piero Paladini, Paola Scialpi.
L’appuntamento che ha il titolo emblematico di “Simulazioni” nasce da un’idea
della fotografa leccese Ornella Cucci, e aprirà al pubblico con
un’inaugurazione prevista per il 20 giugno alle 19,30. Ciascun artista seguendo
il proprio percorso di ricerca è intervenuto pittoricamente sulle foto della
Cucci, trasformando un immagine fotografica in un ibrido foto-pittorico di
grande impatto emotivo ed evocativo.
Ogni immagine foto-pittorica presentata offre un modello di esistenza altro, e
consente al fruitore di osservare lo svolgersi dinamico di una serie di eventi
che attingono alla quotidianità più pura, ovvero si parte da azioni e contesti
che ciascuno può vivere giorno dopo giorno e che necessitano di un salto logico
per comprenderne il simbolo, la bellezza e la forza della vita. Il progetto a
cui hanno aderito Raffaele Capraro, Fabio De Donno, Sandro Greco, Corrado
Lorenzo, Cosimo Marullo, Antonio Massari, Piero Paladini, Paola Scialpi su invito di Ornella Cucci non è una
trasposizione logico-matematica-procedurale di un "modello concettuale"
della realtà ... anzi è un percorso d’emozione che inchioda il pubblico a
riflettere attraverso le immagini su ciò che è veramente conta
INFO
DOUBLETREE BY HILTON ACAYA GOLF RESORT
Strada Comunale di Acaya Km 2
Cap: 73029
Città: ACAYA–FRAZ. DI VERNOLE
Prov.: LECCE
E - mail: info.acaya@hilton.com
Tel.0832/861385 - fax:0832/861384
Sulla strada per Leobschütz di DANIELE SANTORO (La Vita Felice). Intervento di Alessandra Peluso
Sulla strada per Leobschütz di Daniele Santoro, docente e
critico letterario, si affronta adottando il linguaggio della poesia - “la casa
dell’essere” (M. HEIDEGGER) - un tema
drammatico della storia: i campi di concentramento e l’olocausto nel periodo
del nazismo. Di questi lunghi e tragici anni compresi tra le
due guerre mondiali, nessun uomo deve e può dimenticare. Come lo Zarathustra, Daniele Santoro
ripercorre quelle tappe servendosi di documenti, fonti cercate con lavoro
certosino e attento, animato da una volontà di potenza. Sembra infatti come se
volesse ad ogni modo imporre la sua forza, animosità di pensiero su ogni
lettore perchè ricordi il passato, ricordi parte della storia, nella quale a
causa di menti folli sono state compiute azioni disumane, che nulla hanno a che
fare con l’essere umano. Non si può dire che sia insolito scrivere in poesia la
storia, come appare azzardato banalizzare il modo di fare poesia oggi. Tuttavia molti hanno scritto e poetato sui
campi di sterminio, come Salvatore Quasimodo, o Primo Levi che nei suoi libri
narra la dura sopravvivenza di deportato ad Auschwitz nel 1944 e sopravvissuto
avverte il bisogno di scrivere e lasciare una testimonianza nei versi in cui
raccomanda e comanda nell’incipit di Se questo è un uomo: «Voi che siete sicuri
nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo [...]
scolpite nel cuore queste parole, ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia
la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi». Analogamente Santoro intende riportare
all’attenzione ogni lettore “se questa è una vita degna di essere vissuta”, una
vita per la quale Camus si chiederebbe “se ne vale la pena di vivere”, una vita
senza dignità che uomini, donne, bambini, anziani deportati, erano costretti a
subire. Leggiamo così nei versi: «voi
non sapete un uomo che significhi / sfinito, sfilare nudo a passo militare / il
piede congelato nel suo zoccolo di legno / malgrado la diarrea gli coli per le
cosce / ... / sfilare invece,
addirittura correre / quando sarà il tuo turno, non dimenticare / di togliersi
il berretto, non guardarlo in faccia». (p. 13). L’inequivocabile condizione di
disagio e di realtà conduce il lettore alla riflessione che oggi, se pur con
tante difficoltà, viviamo nel benessere e godiamo di molti benefici. Esiste
nella società occidentale la possibilità di scelta e di decisione secondo
volontà e ragione. Pertanto, il sorriso
e la felicità dovrebbe esternarsi in ognuno di noi solo perchè viviamo o per lo
meno la maggior parte dell’umanità vive in condizioni privilegiate. E ancora si legge: «dillo che sei un
filosofo, un intellettuale / e che sai a menadito Platone, Plotino, Porfirio /
e che hai insegnato ad Heidelberg, a Friburgo. / La tua chiara presenza al
campo ci lusinga / un corno, Professore, un fico secco / delle tue
irrefragabili elucubrazioni. / ... / più convincente qui dei tuoi filosofami è
il nerbo / di bue che stringe l’SS nelle mani / e il logos fa tremare, il nous,
il nomos / e manda la tua metafisica a riposo». (p.19). Nessuna parola avrebbe
senso in questo momento, significato, come direbbe Wittgenstein “ci sono delle
cose sulle quali è meglio tacere”. Inspiegabili questi versi, toccano il
profondo, scuotono l’animo umano e rinsaviscono persino i sensi perchè mai
niente di tutto questo sia rimosso e dimenticato.
«Là dove c’è il
recinto (il campo della morte - per intenderci) / pali per le fustigazioni non
esistono / e nel piazzale non si fanno appelli / la ragione - diciamocelo è
semplice: / la minima infrazione e sei fregato / sul posto ti fucilano, ti
bruciano sulla / graticola - due volte non ci pensano, / mio caro». (p. 45).
Appare lo stesso stile descrittivo, lineare, chiaro, di Salvatore Quasimodo che
scrive: «Da quell’inferno aperto da una
scritta bianca: “Il lavoro vi renderà liberi” uscì continuo il fumo di migliaia
di donne spinte fuori all’alba dai canili contro il muro del tiro a segno o
soffocate urlando misericordia all’acqua con la bocca di scheletro sotto le
doccie a gas».
È paralizzante lo
scenario che appare alla nostra vista, leggendo infatti questi versi si ha
l’impressione di vedere, vivere tali scene orribilanti che non hanno nulla da
condividere con la ragione. Qui peraltro è assurdo e inconcepibile identificare
realtà e ragione, non si può ammettere il panlogismo hegeliano: qui non si
scorge nulla che sia razionale, niente che sia frutto di una ragione.
Così si leggono i
bellissimi versi: «Calma / la sua preghiera a sera, viva fiamma / illuminava il
cuore / e lo stringeva forte. / Peccato che durasse poco lo stupore / se dalla
branda il tonfo della morte...». (p. 30). La morte, condizione condivisa anche
dai bambini che «avevano i piedi congelati/ e sotto le percosse delle guardie /
le mamme si inchinavano a staccarglieli da terra / ... / poi insieme entravano
tenendosi per mano». ( p. 38).
Daniele Santoro
nell’ultima parte del libro intitolata “Principio e fine” continua la
descrizione della misera quotidianità nei campi di sterminio a Leobschütz, una
città polacca poco distante dal confine con la Repubblica Ceca,
chiamata in questo modo dai tedeschi. Pertanto, nelle poesie conclusive si
assapora la libertà, una “libertà ch’è sì cara” e si leggono dei versi
commoventi: «straniero amico compagno di questa sciagura senza senso / è qui
che si separano le nostre strade. Addio. [...] di Te che non conosco nome,
nazionalità so quanto basta / so la parola dello sguardo milleniaria antica
nella sofferenza / e so la breve intensa gioia, l’incanto che si prova se a
rapirci, / se a liberarci dall’angoscia è una giusta una misura di stupore, /
una bellezza che dia senso, amico, come quella sera/ che puntavamo al cielo gli
occhi e ci sorprese / il pieno delle stelle immenso il firmamento» (p. 54).
Colmi di pathos i
versi: la gioia provata alla vista delle stelle, dopo tanta sofferenza. Questo
vuole insegnarci Santoro ad apprezzare la natura, le cose semplici, pure, che
gratificano l’animo, danno gioia e appaiono importanti quando e solo quando si
è potuto assaporare il valore inestimabile della libertà.
lunedì 18 giugno 2012
La Paura di Francesca Bertuzzi (Newton Compton)
Un capanno lontano dalla città e avvolto nel
buio. Due ragazze legate a una sedia, una di fronte all’altra. Cos’hanno in
comune? Apparentemente nulla. Solo una serata trascorsa a bere nello stesso bar
di Torino. Eppure qualcuno le ha stordite, rapite e rinchiuse entrambe in un
luogo che odora di morte. E con implacabile e spietato calcolo si accanisce
contro una di loro, torturandola fino a ucciderla. Ma non Giuditta: l’ignoto
carnefice ha deciso di risparmiarla e lasciarla andare. Pur sconvolta e sotto shock,
in mente ha un solo obiettivo: allontanarsi dalla casa delle torture e
mantenere una promessa. «Via Exilles 12. Emma. Promettilo. Emma»: le ultime
parole della ragazza rapita insieme a lei. La sorpresa non tarderà ad arrivare:
Emma è una bambina di soli cinque anni e la casa in cui vive rivela torbidi e
inquietanti particolari sulla madre che non vedrà mai più. Un lavoro in un
ambiguo locale, tanti soldi in contanti di dubbia provenienza, nessun legame.
Ma cosa nascondeva nel suo passato? Chi può avere avuto una ragione per
vendicarsi di lei? Giud inizia a cercare, scavare, indagare nella sua vita,
senza che nulla emerga. Qual è il particolare che le sfugge e che potrebbe dare
un senso a ciò che è accaduto? Forse è qualcosa di importante, qualcosa che la
sua memoria ha voluto rimuovere…
Babylon's Banksters: The Alchemy of Deep Physics, High Finance and Ancient Religion by Joseph P. Farrell (Feral House)
“In this latest installment
of his remarkable series of books of alternative science and history, Joseph P.
Farrell outlines the consistent pattern and strategy of bankers in ancient and
modern times, and their desire to suppress the public development of
alternative physics and energy technologies, usurp the money creating and
issuing power of the state, and substitute a facsimile of money-as-debt. Here,
Farrell peels back the layers of deception to reveal the possible deep physics
that the “banksters” have used to aid them in their financial policies. Feral
House also published Farrell’s Philosopher’s Stone: Alchemy and the Secret
Research for Exotic Matter.”
FANTASTICI QUATTRO 333 (Marvel – Panini Comics)
Albo-evento per celebrare Fantastic Four 600. Una cover wraparound metallica
di Joe Quesada sancisce il ritorno al fantastico del “fumetto più bello del
mondo”, la testata Marvel più longeva. Fondazione Futuro e Vendicatori uniti
per combattere minacce aliene al di là di ogni immaginazione! Le forze Kree e
le legioni della Zona Negativa di Annihilus sono pronte a distruggere la Terra! Poi, i retroscena
della morte della Torcia Umana! Un numero “tutto FQ” by Hickman, Epting, Di
Giandomenico, Doyle & Yu.
TEKKAMAN BLADE
Tekkaman (Uchu no Kishi Tekkaman) è un anime di stampo mecha risalente agli anni settanta. Alla serie originale si aggiunsero due serie Uchu no Kishi Tekkaman Blade e Uchu no Kishi Tekkaman Blade II. La casa di produzione Tatsunoko è la stessa di Hurricane Polimar, Kyashan e Gatchaman. Nel 2005 la casa editrice Dynit ha proposto in DVD l'intera serie rimasterizzata e restaurata, e con speciali contenuti extra del tutto inediti.
HOTEL SAN ROCCO
“Chi Siamo - Affacciato sulle sponde del
magico Lago d’Orta, in un contesto naturale e delimitato dalle mura di un
antico monastero, questo complesso conserva la propria identità grazie alle
innovazioni che il Gruppo Giacomini, di cui fa parte, ha saputo attuare,
coniugando l’austerità delle caratterischiche architettoniche con la
funzionalità high-tech, il tutto a salvaguardia della natura e dell’ambiente,
per cui nel 2010 ha
ottenuto la certificazione ICIM come primo edificio alberghiero ecosostenibile.
Nel 2002 il complesso si è arricchito della prestigiosa Villa Gippini, elegante
edificio barocco annesso all’hotel.
Storia
- Il canonico Angelo Fara riporta, nella sua opera "La Riviera di San Giulio,
Orta e Gozzano" pubblicata a Novara nel 1861, che il nucleo centrale
dell'attuale Hotel San Rocco era stato in un primo tempo abitazione a vita del
sacerdote Giovanni Gemelli d'Orta, (canonico dell'Isola di San Giulio), il
quale cedette in seguito il San Rocco ed alcuni suoi terreni, per la fondazione
nel 1647 di un collegio dedicato a S. Orsola, tenuto dalle suore Orsoline. A
sostegno di questa tesi, ancora oggi è possibile ammirare nella hall dell'hotel
un dipinto ad olio, datato 28 ottobre 1605, raffigurante la prima badessa, Anna
Theodora Silana, fondatrice del collegio. Soppresso e venduto nel 1813 con
Napoleone imperante, il San Rocco ridiventò luogo di meditazione qualche anno
dopo: l'edificio, infatti, dopo aver assunto una configurazione architettonica
molto simile all'attuale, fu acquistato da Sua Eminenza Monsignor Giacomo
Felice Gentile, allora vescovo, che ne fece una scuola femminile, sotto la
direzione delle suore di Giuseppe. Fu per quasi 150 anni convento di clausura,
fino agli anni '60, quando le suore Giuseppine a loro volta lo cedettero per
farne l'attuale albergo..”
GLI OROLOGI DEL PAESE DI ZAULù di Carla Saracino (Lupo editore)
Nel paese di Zaulù gli orologi improvvisamente smettono di
funzionare: è l'occasione per entrare in un mondo antico abitato da creature
curiose che hanno il coraggio nel cuore, la sfida dell'impossibile nelle vene,
la promessa della bellezza sugli occhi. Dieci fiabe per dieci avventure che
passeggiano sulla corda dell'immaginazione: dal capriccioso Orologaio, un
orologiaio al contrario che invece d'aggiustar orologi li distrugge, a Benblù,
eroe per caso chiamato a salvare l'amore di una caraffa ballerina, passando per
ombrellai, ginepri parlanti, mercanti, Re e Principesse, fabbricanti di
Destini, fornai scalzi, fantasmi di vescovi e impavide ragazze. Sullo sfondo
luoghi riposti nelle scatole degli incantesimi, sopravvissuti alle eccedenze
della modernità, scenari di grandi sentimenti ma anche di minuscoli dettagli in
grado di trasformare la morte in vita e la vita in un sogno perfetto. Un libro
di cartone che può essere letto tanto dai bambini quanto dagli adulti e che
invita a riflettere sulle responsabilità della parola e dei suoi poteri
visionari.
Carla Saracino - Nasce nel 1980 a Maruggio (Taranto).
Autrice in versi, ha pubblicato I milioni di luoghi (Lietocolle, 2007, Premio
Saba Opera Prima). Sue poesie sono apparse su Nuovi Argomenti (Mondadori),
Specchio di La Stampa,
l’immaginazione (Manni), Tabula rasa (Besa) e su varie antologie, tra cui
quella curata da Giuseppe Goffredo, Poeti Circus (poiesis). Ha partecipato a
diverse rassegne e letture di poesia, in particolare a quelle del teatro Out
Off e a quelle della Casa della Poesia di Milano. Nel febbraio 2009 è uscito il
suo libro di fiabe “14 fiabe ai 4 venti” (Lupo editore). E’ stata finalista al
Premio Cetonaverde Poesia. Insegna Lettere a Milano.
In libreria SCIROCCHI BAROCCHI RACCONTI MERIDIANI DI AMORE E RANCORE di GIUSEPPE RESTA e con la prefazione di Livio Romano (KURUMUNY)
Bozzetti, istantanee, schizzi, novelle, documentari, registrazioni e
cartoline non illustrate provenienti dal profondo sud-est della penisola. Un
viaggio nel presente e nel recente passato, tra personaggi e interpreti del
Salento di ieri e di oggi. I racconti, alternandosi tra commedia e tragedia, si
sviluppano intorno a quella pulitica
intesa dai vecchi salentini come dignità civica, come rigore etico,
presentabilità sociale. Un ritratto ironicamente impietoso, e senza
infingimenti, su di una realtà sociologica sciroccata. Da un rapporto d’amore
contrastato con questa terra, la riflessione su come eravamo e come siamo
diventati, così da ripartire per migliorarci.
I racconti, molto diversi tra loro ma accomunati da un irrefrenabile spirito
savonaroliano sono scritti in una lingua sincera, potente e sfrenata che è
anche cifra stilistica che pervade l’intero volume. Resta mette in scena
frammenti di realtà paesana, attuali e antichi, appunti di viaggio, notarelle
nostalgiche sulla propria e altrui esistenza: costantemente animato
dall’indignazione, animata da un forte sentimento etico-politico ma anche dal
rimpianto per valori antichi che sembrano essere stati spazzati via dalla
massificazione prima, dalla globalizzazione poi. In molti dei pezzi di questo
collage, risuonano parole come “onore”, e si avverte, inconfondibile, una
basilare scelta di campo che è quella di raccontare le storie degli uomini dal
punto di vista della storia della lotta fra le classi. Ed è così che scorrono
istantanee di vita giovanile degli anni Settanta, scritte con lingua mimetica e
contaminatissima, e pagine di minuziosi ricordi d’infanzia in cui la personale
madeleine dell’autore si incarna nella sessula, sorta di paletta per
raccogliere i legumi da un sacco di juta. Gente che si arricchisce, gente che
fallisce miseramente, donne virtuose e donne sfrontate, figli che crescono “con
pane e senza pane” e monumenti zurighesi all’emigrante e resoconti di vita
quotidiana che devono tutto alla propagazione orale e, per questo, via via più
contraffatta. In un quadro d’insieme in cui la fiducia per il futuro è assai
tenue: come scrive Resta, nel dialetto salentino non esiste il tempo futuro, ma
siamo pieni zeppi di passati remoti, c’è ancora spazio per l’incanto dorato di
un bagno purificatore in questo nostro mare amato non meno che deturpato di
Così cambia la vita.
domenica 17 giugno 2012
Sands of Destruction
World Destruction latter named sands of Destruction by FUNimation you can find all the Episode's by FUNimation at http://www.youtube.com/show?p=z2cK-KZTOhI&feature=fvsp
PASTICCERIA ARIANNA
“Nel
1985 il maestro pasticcere Francesco Viazzi eredita dalla storica pasticceria
Savoini l’antico sapere dolciario locale e da allora coltiva e custodisce la
produzione tipica di Orta San Giulio delle Roselline D’orta e degli Amaretti
del Sacro Monte.
Ma
si tratta anche di una tradizione di famiglia, infatti i genitori dei fratelli
Viazzi iniziano ad operare nell’ambito della ristorazione negli anni ’60 a
Cavaglietto (NO) e ancora prima nonni gestivano la locale panetteria con
annesso negozio. Successivamente i figli hanno frequentato la scuola
alberghiera e/o con attività di apprendistato si sono inseriti
indipendentemente nel mercato della ristorazione. Oggi Pier Giuseppe Viazzi è
proprietario e Chef del Ristorante Arianna di Cavaglietto, Giovanni Viazzi
gestisce la Club House
presso il Golf club dei laghi a Travedona sul lago di Monate in provincia di
Varese, mentre Francesco Viazzi svolge in proprio l’attività di pasticcere in
Orta San Giulio.”
The Grid of the Gods: The Aftermath of the Cosmic War and the Physics of the Pyramid Peoples Joseph P. Farrell and Scott D. de Hart (Adventures Unlimited Press)
“THE ANCIENT POWER GRID
REVEALED - Consider the possibility that there is an alchemical cosmology in
very ancient stone monuments, and that this is connected to the Mayans, their
myths, and the mysterious machined ruins of Pumu Punkhu. Consider the
possibility that an ancient and hidden elite laid out an entire global
construction grid, and then built it over millennia. Also consider that the "elite"
behind this alchemical agenda disguised an advanced science within religious
myths and concealed a highly sophisticated physics. Finally, consider that when
the first hydrogen bombs were tested, they might have tapped into the unknown
sources of energy from that grid ... with runaway results! Join popular
Oxford-educated researcher Dr. Joseph P. Farrell and fellow Oxford-educated
scholar Dr. Scott D. de Hart as they take you on an alarming and breath-taking
ride through ancient sites, secret and advanced technologies, and explore the
topological metaphors behind the physics of the "pyramid peoples." As
always, with Farrell and contributing author de Hart, painstaking research
leads to fresh and astonishing conclusions.
Topics include: Alchemical
Cosmology and Quantum Mechanics in Stone; Paradoxes at Pumu Punku; Anomalies at
the Temples of Angkor; Mesopotamian Pyramid Peoples; Grid Geopolitical Geomancy;
The Ancient Prime Meridian: Giza; Divination, Animation, Healing, and Numerical
Traditions; Transmitters, Temples, and Nazis; The Master Plan of a Hidden Elite.”
SPIDER-MAN DI JOHN ROMITA JR. 1 (Marvel – Panini Comics)
Pronti per un nuovo time warp? Questa volta facciamo un salto nel 1982 per
riscoprire un celeberrimo ciclo di The Amazing Spider-Man di Roger Stern
(Capitan America: Ricordi di guerra) e del mitico John Romita Junior. Niente
può fermare il Fenomeno! Il nemico imbattibile! Colto sul fatto! Hyde scende in
campo! Queste alcune delle gemme preziose raccolte nel volume.
SUPER ROBOT 28
Super Robot 28 (Tetsujin 28 Go) è un anime del 1980, remake di una serie prodotta nel 1963. La serie è incentrata sulle avventure di Shotaro Kaneda, che controlla un robot costruito dal suo defunto padre. Le storie sono tratte da un manga scritto e illustrato da Mitsuteru Yokoyama a partire dal 1956.
IL PASSO DELLA NOTTE DI ELIO RIA (LUPO EDITORE)
«La notte mesce il vino della poesia»: inebriante e
carezzevole. Privilegiato luogo della poesia, essa si lascia interrogare dai
poeti, apre con loro un colloquio, ne accoglie ansie e trasalimenti, accorda il
suo al loro canto. L’intesa tra i poeti e la notte è profonda esaltante. Anche
nello svelare gli inganni della vita e della società in cui siamo immersi.» (Luigi Scorrano)
Elio Ria è nato Tuglie (Lecce) nel 1958. Ha
conseguito la maturità tecnica nel 1997.
È iscritto alla facoltà di Filosofia dell'Università del Salento. Ha collaborato con la redazione del sito web "la
Mente e il Cuore". Conduce la trasmissione radiofonica Tuttolibri su
Radio Studio 104. Cura la rubrica di approfondimento letterario sul
proprio sito (www.elioria.com)
"La lente di Elio".
Ha pubblicato: La mia solitudine (2007), La
maledizione del tempo (2008), Altri versi (2009), solosette
(2011).
MARILYN
http://www.corriere.it/marilyn
"Una meraviglia" - "Michelle Williams tocca la perfezione" - "Un Cast da Oscar" - *Candidato a 2 Premi Oscar* *Vincitore del Golden Globe per la migliore attrice protagonista - Michelle Williams*
Dai produttori de "Il Discorso Del Re" e "The Artist", scopri la leggenda dal primo giugno al Cinema. Nel cast Michelle Williams, il candidato all'Oscar Kenneth Branagh, il Premio Oscar Judi Dench, Emma Watson, Eddie Redmayne e Dominic Cooper. All'inizio dell'estate del 1956 la star americana Marilyn Monroe metteva piede sul suolo inglese per la prima volta. In luna di miele con il marito, il famoso drammaturgo Arthur Miller, la Monroe era andata in Inghilterra per girare Il principe e la ballerina, il film che doveva interpretare al fianco di Sir Laurence Olivier, leggenda del teatro e del cinema inglese, e che del film era il regista e il protagonista. Quella stessa estate il ventitreenne Colin Clark era per la prima volta nella sua vita su un set cinematografico. Appena laureato ad Oxford, Clark, che aspirava a diventare un regista, aveva trovato un modesto impiego sul set de Il principe e la ballerina. Quarant'anni dopo Clark ha raccontato la sua esperienza di quei sei mesi di riprese in un'autobiografia in forma di diario dal titolo The prince, the showgirl and me. Ma nel resoconto di Clark manca una settimana. E' stato solo alcuni anni dopo che Clark ne ha rivelato il perché. Nel suo secondo libro, intitolato My Week with Marilyn, racconta infatti la vera storia della magica settimana che aveva trascorso da solo con la più grande star del mondo: Marilyn Monroe. A tratti comico, a tratti commovente, Marilyn è un ritratto intimo della celebre icona hollywoodiana e traccia la storia del breve ma intenso legame che la star stabilì con un ragazzo in grado di capirla meglio di chiunque altro.
In libreria dal 21 giugno 2012 L’ermellino di porpora di Pierre Borromée. Traduzione di Valentina Pasquali (Time Crime – Fanucci)
L’ermellino di porpora, opera prima, è stato coronato dal
Prix du Quai des Orfèvres 2012. L’autore scrive sotto pseudonimo, ed è un
avvocato di quarant’anni che vive e lavora nella provincia francese. La
scrittura misurata e solida, l’accurato ritratto di una provincia che amplifica
e inasprisce inimicizie e frustrazioni, la caustica ricostruzione dei rapporti
di potere che oppongono autorità giudiziaria e forze dell’ordine e un intrigo
che sfida il lettore ad ogni svolta investigativa candidano l’esordio di Pierre
Borromée a divenire un classico del noir francese contemporaneo.
Villecomte, Borgogna. Il cadavere di una giovane donna,
Juliette Robin, affonda tra le lenzuola insanguinate del proprio letto: il
ventre è stato squarciato, decine di colpi di martello le sono stati inflitti
sul viso. I sospetti cadono inizialmente sul marito, Pierre Robin, un avvocato
piuttosto rinomato nella regione. C’è un elemento inspiegabile che aggrava la
posizione dell’uomo: incredibilmente, dopo cinque anni di matrimonio, la
vittima era ancora vergine. Polizia e tribunale sono costretti a collaborare,
in un ginepraio di scontri e veleni, per tentare di scoprire il colpevole. Il
procuratore incarica dell’inchiesta il commissario Baudry, un poliziotto
all’antica, ruvido e scaltro, che inizia a indagare nella vita della coppia. Le
piste, nel frattempo, si moltiplicano: sette anni prima è stato compiuto un
altro terribile omicidio, il cadavere mutilato di una quindicenne è stato
ritrovato nei pressi di un paese vicino. I due crimini portano forse la stessa
firma, e l’assassino potrebbe colpire di nuovo…
Pierre Borromée è lo pseudonimo di un avvocato quarantenne
che vive e lavora nella provincia francese.
L’ermellino di porpora, opera prima, è stato coronato dal prestigioso
Prix du Quai des Orfèvres 2012, la cui giuria, presieduta da Christian Flaesch,
direttore della polizia giudiziaria della prefettura di Parigi, è composta da poliziotti, magistrati e
giornalisti.
«Mi hanno chiesto come abbia fatto a descrivere con tale
esattezza e realismo l’ambiente giudiziario. Semplice : è un ambiente che
conosco dall’interno. Quello che racconto è un mondo con il quale mi confronto
e mi scontro ogni giorno.» Pierre Borromée.
Gotye - Somebody That I Used To Know (feat. Kimbra)
Film clip
for the Gotye song Somebody That I Used To Know, featuring Kimbra from the
album Making Mirrors. Buy Somebody That I Used To Know here:
http://www.smarturl.it/gotyesomebody
Buy Making
Mirrors here http://www.smarturl.it/gotye
sabato 16 giugno 2012
Saucers, Swastikas and Psyops: A History of A Breakaway Civilization: Hidden Aerospace Technologies and Psychological Operations by Joseph P. Farrell (Adventures Unlimited Press)
“Oxford-educated historian Farrell continues
his best-selling book series on suppressed technology, Nazi survival and the
postwar psyops with his new book Saucers, Swastikas and Psyops. Farrell
discusses SS Commando Otto Skorzeny; George Adamski; the alleged Hannebu and
Vril craft of the Third Reich; The Strange Case of Dr. Hermann Oberth; Nazis in
the US and their connections to "UFO contactees;” The Memes-an idea or
behavior spread from person to person within a culture-are Implants; Adamski's
ET Message: The Danger of Weaponized Gravity; and tons more. What do the
following things have in common: George Adamski, Fascists, Nazi scientists,
American engineers, the CIA, the Wall Street Morgan interests, I.G. Farben,
ITT, SS Commando Otto Skorzeny, the post-war Nazi International, American
Intelligence and the Mafia Drug Lords? Answer: they are all components of a
"breakaway civilization” seeking to protect its control over advanced
technologies and to project itself into outer space while waging a covert war
here on earth with the same advanced technologies-and the rest of humanity be
damned. Join internationally-known researcher Joseph P. Farrell in this next
chapter in his expose of secret Nazi wartime and postwar research that he began
in The SS Brotherhood of the Bell
and Nazi International.”
OSBORN IL DIAVOLO DIETRO LE SBARRE - MARVEL MEGA 78 (Marvel – Panini Comics)
Un volume completo dedicato a uno dei più famosi criminali dell’Universo
Marvel: Norman Osborn! Imprigionato dopo gli eventi di Dark Reign, durante il
quale prese il controllo della difesa degli USA scavalcando il Congresso,
Osborn continua a tramare nel carcere di massima sicurezza Raft! Testi di Kelly
Sue Deconnick (Rescue, Sif) e disegni di Emma Rios (Cloak & Dagger, Amazing
Spider-Man). In più, una storia breve di Ellis & McKelvie sempre con
protagonista Osborn!
Plawres Sanshiro
Plawres Sanshiro (Puraresu Sanshiro) è un manga giapponese scritto e disegnato da Jiro Gyu. E 'stato serializzato nella rivista di Akita Shoten Shukan Shonen Champion dal 6 agosto 1982 al 3 maggio 1985. Un adattamento anime è andato in onda nel 1983 in Giappone, Hong Kong, Medio Oriente, Grecia e Algeria.
Tenacious D - Rock Is Dead
Music video by Tenacious D performing Rock Is Dead. (C) 2012 Columbia Records, a Division of Sony Music Entertainment
TENUTA GORGHI TONDI
“Era
stato sufficiente visitare questo spicchio di terra siciliana, agli inizi del
secolo scorso, per capire che avrebbe dato frutti straordinari per vini
d'eccellenza. a qui, la decisione del bisnonno di Annamaria e Clara Sala di
acquistare circa centotrenta ettari a due passi da Mazara del Vallo,
accarezzati dalla brezza del mare e immersi in una zona, dal 1999, protetta
come Riserva Naturale del WWF. Essi facevano parte di un antico feudo, di oltre
1500 ettari,
riserva di caccia dei Principi Saporito.
La
cantina - Nel 2000 Annamaria e Clara Sala hanno deciso di costruire la cantina
al centro dell'azienda agricola. É da queste mura, realizzate proprio come un
antico baglio siciliano, che seguono passo dopo passo ogni fase delle
lavorazioni. Alla base di tutto la passione per la terra: il contatto diretto e
continuo con il frutto che permette di capire quando é il momento di cominciare
la vendemmia. Insomma, oltre alla scelta del luogo e della struttura e
l'utilizzo di tecnologie avanzate, ancora una volta il valore aggiunto é dato
dalla scelta sapiente dei professionisti che sanno ascoltare la terra.”
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I prodotti qui in vendita sono per chi cerca di più della realtà
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