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venerdì 20 aprile 2012

Cocktails for Three by Madeleine Wickham (St. Martin's Press)


“At the first of every month, when the office has reached its pinnacle of hysteria, Maggie, Roxanne, and Candice meet at London's swankiest bar for an evening of cocktails and gossip. Here, they chat about what's new at "The Londoner," the glossy fashion magazine where they all work, and everything else that's going on in their lives. Or "almost "everything. Beneath the girl talk and the laughter, each of the three has a secret. And when a chance encounter at the cocktail bar sets in motion an extraordinary chain of events, each one will find their biggest secret revealed....”

Oggi mangio da … n. 216: Ristorante La Taverna del Conte di Diamante


“Diamante, bellissimo centro della Riviera dei cedri, tanto che Matilde Serao lo definì " La Perla del Tirreno" offre ai turisti uno dei mari più belli e puliti d'Italia, chi sceglie di venirci in vacanza può stare tranquillo, da giugno a settembre avrà tutto il sole che vorrà. Per la sua incantevole posizione sul mare, per la varietà della costa con spiagge immense e pulite e le stupende scogliere naturali, Diamante è una delle più importanti stazioni balneari della Calabria. Una delle sue caratteristiche è rappresentata dall'antistante isoletta di Cirella con i suoi splendidi fondali e dominata da una antica torre di vedetta. Con i suoi 150 murales, Diamante è il paese più dipinto d'Italia, un vero e proprio museo all'aperto realizzato nel centro storico del paese. Chi trascorre la vacanze a diamante non ha certo il tempo di annoiarsi, può "vivere la vita" 24 ore al giorno. Diamante da un pò di anni è diventata la capitale del piccante, infatti nella prima decade di settembre si svolge il Festival del Peperoncino, una kermesse che richiama gente da tutta Italia a godersi il folklore e la gastronomia locale, naturalmente a base di peperoncino, ingrediente fondamentale nella tradizione calabrese.  Il Ristorante - Oltre ad una vasta scelta di antipasti di mare, caldi o freddi, troverete una vasta scelta di primi piatti, sempre a base dipesce fresco, famosi per il loro delicato sapore come i "Gnocchetti al pesto e gamberi rossi", proposte rivisitate per i palati più esigenti, i pesci più... nobili cucinati a sale fino ed albume d'uovo, ed altre creazioni riconducibili all'esigenza del cliente, il tutto accompagnato da ottimi vini. Tra i ristoranti a Diamante, il Ristorante La taverna del Conte, è uno tra i più apprezzati, ogni giorno propone prelibatezze di pesce, rappresentando il meglio della tradizione italiana ma soprattutto regionale, avvalendosi della materia prima del territorio. Ogni piatto proposto rappresenta la giusta sintesi di gusto e genuinità degli ingredienti utilizzati e proposti.”

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Il libro del giorno: Gli irriducibili di Pino Casamassima (Laterza Edizioni)



Gli Irriducibili -
Storie di Brigatisti mai
 Pentiti


"Che significa essere irriducibile? Secondo il potere significa essere irriducibile alla dissociazione, opporsi al pentimento. Per non esserlo, bisogna quindi diventare un dissociato. Una mostruosità giuridica e storica". In questo libro parla Paolo Maurizio Ferrari, brigatista del primo nucleo storico cresciuto nella comunità dei cristiani di base Nomadelfia, che "pur in assenza di reati di sangue" ha scontato trent'anni di galera senza mai un permesso "perché a questo stato non si chiede nulla, lo si combatte" e una volta fuori, capeggia rivolte e contestazioni salendo anche sui tetti per difendere una casa occupata. Parla Cesare Di Lenardo, anche lui in galera da trent'anni, condannato per il sequestro del generale americano Dozier, che dalla cella ha rivendicato l'omicidio di Marco Biagi e in carcere ha subito torture che gli hanno impedito qualsiasi pensiero di pacificazione. Parlano Renato Curcio, Tonino Loris Parali e Prospero Gallinari, tre del nucleo fondativo del partito armato, cui si uniscono (per scelta d'uscita dalla lotta armata seppur con percorsi diversi) Raffaele Fiore, sua moglie Angela. Poi è la volta della storia di Nadia Lioce, una delle ultime terroriste arrestate, di fatto "seppellita" col duro regime del 41 bis nel carcere dell'Aquila. Una storia, quella dell'ultima leader delle Br-Partito comunista combattente, che inizia sui banchi delle scuole medie di Foggia. Pino Casamassima racconta la lotta armata attraverso le storie di chi non si è mai pentito né dissociato...

Combattler 5



Combattler V (Chōdenji robo Konbatorā Bui), ovvero robot superelettromagnetico Combattler V. Anime robotico prodotto dalla Nippon Sunrise nel 1976 tratto da un manga omonimo di Saburo Yatsude.

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Cento Micron di Marta Baiocchi (Minimum Fax)


Eva ha quarant’anni, fa la biologa e lavora in un dipartimento all’università che la costringe a scontrarsi con la desolante situazione della ricerca in Italia. Bibi è una sua ex compagna di scuola, figlia unica di una ricca famiglia romana che in passato con l’aiuto di Eva si è rivolta a una clinica per la fecondazione assistita. Il tentativo di inseminazione non era riuscito e adesso, rimasta vedova e definitivamente sterile, non può più procreare in modo naturale. Ma Bibi vuole un figlio a tutti i costi, anche se la legge italiana non le consente di impiantarsi gli embrioni già fecondati. Dopo che il tentativo di corrompere il direttore della clinica fallisce, Bibi viene a sapere che i suoi embrioni sono misteriosamente spariti. Sulle tracce della verità, Eva e Bibi scopriranno l’esistenza di un traffico internazionale di embrioni, finalizzato alla sperimentazione clandestina, che attraverso la Svizzera le porterà fino in un paese asiatico senza leggi né limitazioni dove avvengono esperimenti con esiti incredibili. Un romanzo coinvolgente che mescola spaccato sociale e riflessioni sul potere umano di creare e manipolare la vita: la maternità è un fenomeno naturale, un diritto o un lusso? Dove finisce il progresso scientifico e dove inzia l’abuso?

Se fossi fuoco, arderei Firenze, di Vanni Santoni (Laterza) e Bar Atlantic, di Bruno Osimo (Marcos y Marcos). Intervento di Nunzio Festa

I gambrini, per inteso, coi ragazzi di vita nulla han a che fare. Nonostante Vanni Santoni, in un passaggio alquanto istrionico ma pur sempre e semplicemente sempre estroso di "Se fossi foco, arderei Firenze", citi il poeta del fazzoletto rosso. Mentre una delle tante voci, accompagnate dalla voce principale, anorché esterna la seconda, fa il giro di boa in una delle traverse della capitale del Rinascimento. Una scorribanda senza corsa cominciata da uno studente di lettere e proseguita da una straniera allampanata. Che a sua volta finisce nello squardo del giovane che spera e spererà che un giorno il suo presidiare il Gabinetto Viesseux si trasformi nella casuale non casualità d'incrociare un grande e affermato che si voglia affidare ai suoi servigi di studioso in erba. Prima che dal Gambrinus, un gambrino si faccia ingoiare dalla foga di scrive grazie a un gruppo di lettori e scrittori giovani che dedicano parte del loro tempo libero a queste attività dello 'spirito' e della "vita". Duccio, insomma, potrebbe esser nato dappertutto. Ma solamente a Firenze avrebbe potuto farsi sfregare dai passaggi di Santa Croce e l'Oltrarno. Duccio in qualsiasi altra città avrebbe potuto conoscere la redazione sotterranea che gli fa amare la scrittura, eppure solamente nel capoluogo toscano è spiato dalla Stazione Leopolda. La traccia del romanzo ha poco da darci; non che sia frivola: più che altro per il fatto che veramente i personaggi sono troppo abbozzati. C'arrivano, quindi, difronte in forma di scarabocchio. Eppure quel che vivono potrete trovarlo in giro, a ben vedere. A incuriosirsi di certi ambienti. Perché si devono amare le tentazioni d'arte per assecondare gli istinti dei protagonisti del libro di Santoni. Il quale, dal suo canto, registra la vitalità e le fiacchezze  d'una città da toglier di cartolina. E, adesso, chiediamoci, con una guida romanzata sulla Firenze che fu medicea come attacca il "Bar Atlantic" di Bruno Osimo? E noi, al dunque, da cinta ci mettiamo il superlativo spettacolo teatrale di Renzo Martinelli interpretato a Matera da Federica Fracassi e Guido Baldoni, dall'omonimo libro d'Aldo Nove, "Mi chiamo Roberta, ho 40 anni, guadagno 250 euro al mese...". E state per comprenderne la ragione. La precarietà dei giovani fiorentini, il precariato agito sotto al Gambrini dai gambrini e le esperienze fatte rivivere da Fracassi e Baldoni per via di Nove e Martinelli, sono praticamente l'altra faccia della trama-storia-vicenda dell'Adàm dell'ultimo libro del traduttore e cultore dell'ebraico Osimo. Un professionista dell'insegnamento che deve, materia che affronta con una certa apparente dose di tranquillità, divincolarsi tra treni e città del Settentrione italiota delle sedi universitarie nelle quali arriva a dar lezioni e sesso. Ebraico e sesso accanito. Mentre la moglie Ada, per lui Hhava attende a casa e il pene garantito durante il sonno insieme a un'altra mole di riti domestici. Ada, Paola, Monìca, Teresa, Fernanda, Sasha. Tutti giorni, l'intera settimana tranne il sabato del riposo, conditi da gesti abitudinari, nonostante quindi la precarietà di sottofondo, e le scopate. Nonostante l'affetto e lo stranissimo rispetto riservato alla mogliettina-commercialista Ada, l'intrigante e fedifrago Adàm si svuota con le altre, dunque, ma soprattutto come se avesse il culto del mantra si decida ai doveri che s'è imposto. "La sua vita è un mosaico di momenti vissuti al volo, tra carrozze ferroviarie, amanti diverse in città diverse e un beato stordimento, che lo porta a lasciarsi andare a questo flusso ininterrotto di esperienza con ironia e spirito giocoso. Lo stesso che l’autore mette nelle spassose note a pie’ di pagina, che costellano il libro con un tocco che mi viene spontaneo associare ad alcune delle uscite più felici di Woody Allen. Ma i temi, dicevo, sono seri. Su tutti, il precariato; lo spaesamento che induce in chi lo vive e si ritrova spezzettato in una serie sfilacciata di momenti. Manca un baricentro. Per Adàm il surrogato di questo ancoraggio interiore è l’adorata moglie, che pur cornifica abbondantemente, e anche il bar del titolo dell’opera, dove si consuma una confortante ritualità di gesti", scrive infatti in un'acuta, intelligente e sintetica recensione Giovanni Agnoloni. "Ma in questo suo mondo galleggiante sul mare dell’instabilità rientra anche la lingua ebraica, l’oggetto del suo lavoro", aggiunge Agnoloni. E in questo marasma di vicissitudini, non poteva mancare la sorpresa. Perché il professore deciderà per optare, in conclusione, per una scelta di vita in un certo qual senso e modo radicale. Che, appunto, modificherà gran parte d'abitudini e, prima di tutto, farà chiarezza sulla vera inadeguatezza e sul profondo sentimento d'insicurezza che il colto e attraente docente si preoccupava di mascherare. 

giovedì 19 aprile 2012

LAURA CRISTIN


 “Nata a Gorizia nel 1954. Insegnante nelle scuole elementari fino al 1993, si dedica alla pittura su vetro fin dai primi anni Ottanta, per ampliare e approfondire successivamente la ricerca con l'illustrazione e la creazione di opere bi/tridimensionali (installazioni e sculture). Nel 1995 partecipa al film della Televisione Slovena "La Storia del Cantastorie". In questo percorso che è anche una ricerca della propria identità, parte dai paesaggi per confrontarsi infine con la corporeità (serie dipinti e sculture MySELF, SHE, Siren) e scegliere la performance come strumento espressivo preferenziale. Le prime azioni sono in Irlanda nel 2003, in occasione della "visiting artist residency" al Cill Rialaig durante la quale sviluppa un progetto sul delfino Fungi che mette in rapporto con la preesistente identità artistica di Sirena (SHEren). Seguono performance a Madrid (2003, 2005 e 2006), in Finlandia (2004), in Germania per il Minden Art Festival (2005 e 2007), a Città del Messico (a "Performagia4" nel 2006, dove tiene anche la conferenza "SHEren in A-MexicO"), a Londra per la London Biennale (2006) e in Italia. Ha raccolto immagini di persone, luoghi e situazioni coinvolti nella poetica 'cetacea' nel progetto aperto "SHEren&dolpHEn". È attiva nel network dell'arte postale e nel web. Con la preziosa collaborazione del musicista Dario Della Rossa (compositore e pianista di Cosenza) sperimenta, indaga, esplora il ponte tra la fisicità del movimento e l'intangibilità della musica. Insieme realizzano progetti 'aperti' (performance, CD multimediali o azioni 'libere'). Talvolta, come nel caso di Santa Maria di Leuca nel 2005, delle Musiche da Viaggio per il Museo di Riola di Vergato (Bologna), di "Action in G" per Garibaldi o di "Son@Da per Trio" per la Giornata della Memoria, si ritrovano 'dal vivo' per studiare, sperimentare e realizzare percorsi comuni. Ha esposto in Italia e all'estero” (l’opera qui proposta è di Laura Cristin)

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THERMO FISHER SCIENTIFIC


“Thermo Fisher Scientific Inc. (NYSE: TMO) is the world leader in serving science. Our mission is to enable our customers to make the world healthier, cleaner and safer. With revenues of $12 billion, we have approximately 39,000 employees and serve customers within pharmaceutical and biotech companies, hospitals and clinical diagnostic labs, universities, research institutions and government agencies, as well as in environmental and process control industries. We create value for our key stakeholders through three premier brands, Thermo Scientific, Fisher Scientific and Unity™ Lab Services, which offer a unique combination of innovative technologies, convenient purchasing options and a single solution for laboratory operations management. Our products and services help our customers solve complex analytical challenges, improve patient diagnostics and increase laboratory productivity.”

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The Sun Also Rises by Ernest Hemingway (Frontal Lobe Publishing)


“Paris in the twenties: Pernod, parties and expatriate Americans, loose-living on money from home. Jake is wildly in love with Brett Ashley, aristocratic and irresistibly beautiful, but with an abandoned, sensuous nature that she cannot change.When the couple drifts to Spain to the dazzle of the fiesta and the heady atmosphere of the bullfight, their affair is strained by new passions, new jealousies, and Jake must finally learn that he will never possess the woman he loves.Powerful, intense, visually magnificent, Fiesta: The Sun Also Rises is the novel which established Ernest Hemingway as a writer of genius.”

Oggi mangio da … n. 215: Ristorante La Capanna di Reggio Calabria


“Gentile ospite, scegliere il ristorante La Capanna significa assaporare il fascino, l'eleganza e la bontà della meravigliosa e rinomatissima cucina mediterranea, con le sue pietanze a base di ottimo pesce e freschissimi crostacei, scoprendo i sapori, le bellezze e i colori che solo la Calabria e il suo mare possono offrire. Il ristorante sorge infatti, sulla costa calabrese, precisamente ad Occhio di Pellaro. Inserito in un contesto paesaggistico assolutamente spettacolare, offre a tutti i commensali una vista mozzafiato dello Stretto di Messina. All'arrivo al ristorante il sig. Canale vi accoglierà con un bicchiere di prosecco e vi accompagnerà nei caratteristici salotti in vimini sistemati nel giardino antistante, dove potrete stare comodamente seduti e trascorrere il tempo nell'attesa di piatti unici in grado di viziare anche i palati più esigenti..”.
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Il libro del giorno: Il Libro della Quiete Interiore di Gerd B. Achenbach (Feltrinelli)



Il Libro della Quiete
Interiore


Si può raggiungere la quiete interiore, in mezzo alla confusione, al movimento e al rumore del mondo moderno? Una quiete che non sia scossa dalle avversità del quotidiano e permetta di trovare sempre un proprio equilibrio, conforto e pace? Non esiste una risposta che valga per tutti e ovunque, ma la tradizione filosofica ha sempre dedicato molto spazio a questi temi, e Gerd B. Achenbach ci presenta le intuizioni, i suggerimenti per trovare la propria strada verso la serenità. Lo fa prendendo spunto da una scelta di testi i cui autori vanno da Seneca e Marco Aurelio a Plutarco, Montaigne e Pascal, Schopenhauer e Nietzsche. Testi ricchi di ispirazione, profondi, ma spesso anche non privi di humour, che mostrano come sia possibile fermarsi, ribellarsi alla superficialità del mondo e prendere coscienza della pesantezza e della leggerezza del vivere. Seguendo un'idea che era già degli stoici antichi, questo parlare di quiete interiore non è una proposta di intimismo, ma ricerca di un atteggiamento che porta a prenderci cura con attenzione, compassione e delicatezza di noi stessi e degli altri esseri umani: perché solo chi è attivo conosce la vera quiete.

Brave Police J-Decker (Super Build Tiger)






Brave Police J-Decker è stata la quinta serie dell’anime  Meta Brave (Yusha), andato in onda in Giappone nel corso del 1994 e del 1995.  Brave Police J-Decker si concentra maggiormente sul concetto di "robot” guidato da umani e dotato di intelligenza artificiale La serie si svolge nella città immaginaria di Nanamagari City.

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: La fame della donne Marosia Castaldi (Manni)


Rosa è una donna tormentata alla ricerca di sé. Se mai è possibile scoprirsi, pacificarsi, ella trova la propria identità nella cultura millenaria della cucina appresa dalla madre. E ritrova se stessa nella figlia che la sfugge e di lei è gelosa. E anche nella passione verso altre donne: la vicina Tina col suo aspirapolvere infernale, Caterina geisha golosa e viziata, Edda austera, che viene dal Sud e le sue forme sono guglie. In un ristorante da grande abbuffata della bassa Padania, le ricette napoletane di Rosa profumano di erotismo e lussuria e gli squisiti cibi, godimento e ossessione, sublimano l’amore celebrandolo come cerimonia sacra. In un vorticoso flusso del pensiero che scorre e non s’acquieta, questa storia è il libro della vita, architettura del dolore cui fa sempre pendant un’architettura del piacere.

"OLTRE IL SEGNO, Donne e scritture nel Salento (sec. XV-XX) di Rosanna Basso (Lupo Editore) il 21 aprile a Copertino



Per la rassegna La Settimana della Cultura indetta dal Ministero dei Beni e delle attività culturali, sabato 21 aprile ore 18,00 presso il Castello di Copertino a Copertino (Lecce) ci sarà l'incontro di presentazione del libro "OLTRE IL SEGNO, Donne e scritture nel Salento (sec. XV-XX) di Rosanna Basso (Lupo Editore) INTERVERRANNO: ROSANNA BASSO (CURATRICE DEL TESTO), DARIA DE DONNO E MARIACARLA DE GIORGI (AUTRICI), SANDRINA SCHITO (RELATRICE). MODERATORE DELL'INCONTRO: FAUSTO GUBELLO.
Il volume propone il nesso donne e scritture nel Salento in una prospettiva di lungo periodo, ma è lungi dal volersi e dal proporsi come antologia di profili biografici o come silloge di documenti poco noti o del tutto sconosciuti. Le "donne" e le "scritture" sono coniugate insieme per raccontare altro; anzi, un "oltre". Oltre il segno, recita il titolo.
[...] attraverso l'attenzione prestata ad un gran numero di soggettività, nate e/o fortemente intersecate con la terra salentina, e ad una grande quantità di testi diversi, si vuole superare il valore, pure importante delle singole voci e dei singoli frammenti, per riuscire ad intrecciare questi lembi in una doppia narrazione: una inedita storia della presenza femminile nel Salento nel corso del tempo e un Salento raccontato in una prospettiva inusuale e, forse, inattesa.(dall'Introduzione)
Rosanna Basso è Professore Associato di Storia Contempora nea presso la Facoltà di Lingue e letterature straniere dell'Università del Salento. È interessata allo studio della società meridionale nei secoli XIX-XX ed ha sviluppato, nell'ottica della storia sociale e dei gender studies, ricerche sulle povertà urbane nell'Ottocento, sull'alfabetismo e sull'istruzione popolare, sulle maestre, sulla produzione editoriale femminile. È responsabile del progetto Archivio della scrittura femminile salentina a cui si raccordano varie iniziative di ricerca e di divulgazione scientifica: edizione di studi e documenti, collezione digitale di testi (www.salentofemminile.unisalento.it), mostre storico-documentarie.
Ha pubblicato tra l'altro: Stili di emancipazione (Lecce, Argo, 1999); Donne in provincia (Milano, FrancoAngeli, 2000); Il Filo d'Arianna (Lecce, Milella, 2003); Introduzione e cura del fascicolo monografico di «Studi salentini», Donne e giornali. La rappresentazione del femminile nelle pagine di alcuni periodici salentini (1884-1943) (2009).

Esce in libreria "Sulle orme di Idrusa" (Kurumuny) di Wilma Vedruccio


Protagonista del racconto di Wilma è Idrusa, personaggio di donna otrantina creata da Maria Corti e trasfigurata dalla storia nel mito. Quella raccontata da Wilma è quasi un’epopea e Idrusa ha la potenza di un’eroina della classicità: è senza età, non è soggetta alle categorie del tempo e dello spazio, incarna l’archetipo di donna: proviene dal passato e si proietta indomita nel futuro. Idrusa ci riporta alla mente il ricordo di donne eccezionali, dotate di una straordinaria e inquietante personalità che si esterna nei rapporti interpersonali o che emerge a livello della coscienza individuale. Idrusa ha la stessa forza di Didone innamorata, che per amore mette in discussione il suo ruolo di regina e sempre per amore decide di uccidersi sulla spada di quello che è stato il suo uomo pur di non rinunciare a nulla di se stessa. Ogni scelta di Idrusa sembra scaturire da un sentimento di inadeguatezza, dalla percezione del divario incolmabile tra lei e la realtà circostante: Idrusa si ribella alle convenzioni della sua intera comunità: sposa un uomo non amato, stretta tra esigenze razionali e istanze emotive, ma non cede il suo cuore, non si rassegna, rivendica la sua anima e la sua intelligenza, resiste fino a incontrare l’amore e la passione sfrontata, che stravolge il cuore e imprime una svolta decisiva e irreversibile alla sua esistenza. Al libro è allegato il CD con il racconto di Idrusa letto da Wilma, che ci porge la sua voce con il giusto pudore, senza pretese attoriali, ma lasciandosi trasportare, come è naturale per l’autrice, dal desiderio del racconto. La musica di Rocco Nigro segue con grande sensibilità il disegno di Wilma, amplifica le emozioni, sa allontanarsi fino a farsi bordone, oppure sa far danzare a fianco della voce il proprio tema. Personaggi del libro sono anche Otranto, il profumo del mare, i colori di certe albe, il Salento dei tratturi e delle pietre parlanti, delle civette dagli “occhi dolci come lampade a petrolio”.

"Sulle orme di Idrusa" di Wilma Vedruccio, Kurumuny, 2012, ISBN 978-88-95161-69-3, cm. 13,5x16 48 PAGINE, € 10,00, ALLEGATO AUDIO LIBRO

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Info:

Il Livello Undiciottavi rischia di chiudere!


“VOGLIONO IMPEDIRCI DI ENTRARE AL LIVELLO UNDICIOTTAVI, GESTORI COMPRESI!!! La nostra splendida avventura rischia di giungere al suo epilogo come fosse l'ultimo atto di una commedia tragicomica. ABBIAMO BISOGNO DI AIUTO! Abbiamo lavorato, in questi anni, prefiggendoci un unico scopo, dare forza alle nostre passioni regalando emozioni, superando gli ostacoli che immancabilmente investivano il nostro cammino. Siamo sempre noi 11/8 Records al Livello Undiciottavi. Quel tono armonico, quasi stonato, il disequilibrio dell'equilibrio armonico, che ha permesso al nostro piccolo e straordinario territorio di essere riferimento importante, anche a livello internazionale, della musica. Quelli che hanno permesso ai nostri giovani talenti di coltivare le loro passioni nella loro casa, la Casa della Musica. La Casa della Musica, fiore all'occhiello dei Laboratori Urbani finanziati dal programma regionale Bollenti Spiriti, sfiorisce perché non ha alcuna possibilità di accesso. Come fosse una casa costruita su di una nuvola. Sembra un paradosso, ma di fatto né gestori (11/8 Records, vincitore di bando pubblico per attività di valorizzazione del territorio), né fruitori, possono oggi varcare i cancelli della Casa della Musica di Trepuzzi (Le). L'immobile (ex mercato dei fiori), di proprietà della Provincia di Lecce, dato in affidamento all'Unione dei Comuni a Nord Salento e ristrutturato con i fondi del programma regionale Bollenti Spiriti, si trova sulla strada statale 7 ter, gestita dall'Anas. Il problema dell'accesso, di cui la struttura soffre sin dal 2009 (data di consegna dell'immobile per la gestione), è stato sempre superato, di volta in volta, attraverso permessi temporanei concessi grazie ad accordi privati fra 11/8 Records e i proprietari dei terreni retrostanti che hanno consentito di sfruttare un percorso di ingresso alternativo all'entrata principale sulla ss 7 Ter e grazie anche alla disponibilità delle istituzioni preposte alla sicurezza (Vigili Urbani, Carabinieri). Non siamo nemmeno in grado di comprendere quale sia il reale nodo della questione.  "Pericolosità della strada?1?!" Siamo i primi a favorire la sicurezza e lo abbiamo fatto a nostre spese. In questo tratto di strada, però, di attività e di attraversamenti come quelli verso la nostra casa, ce ne sono tanti altri che, per loro fortuna, continuano a svolgere la propria attività. Dalla sottoscrizione del contratto per la gestione, dopo regolare bando pubblico, con 11/8 Records (società di produzione discografica, eventi e management), abbiamo dovuto combattere battaglie estenuanti per ottenere permessi di accesso che pure erano previsti contrattualmente; conosciamo tutti gli uffici tecnici comunali, provinciali e quelli dell'Anas, rimbalzando dall'uno all'altro senza ottenere alcuna risposta. Un labirinto nel quale non abbiamo ancora trovato il bandolo di Arianna. Il risultato è che una delle più operose realtà gestite con successo da giovani imprenditori salentini, distintasi per le buone pratiche, è costretta a fermarsi a causa delle inadempienze degli Enti di riferimento o solo per lassismo di alcuni dipendenti… «A nulla», dichiara Cesare Dell'Anna, direttore artistico di 11/8 Records, «sono serviti i nostri sforzi per rendere la struttura perfettamente funzionante dopo la sua consegna, per farla diventare punto di riferimento sul territorio di attività artistiche di altissimo livello culturale. Non siamo noi a dirlo, ma la nutrita rassegna stampa a livello locale e nazionale che documenta il nostro lavoro. È assurdo, inconcepibile, per me e per il mio staff, essere costretti ad annullare la programmazione artistica per il raggiungimento della quale abbiamo investito mesi di lavoro. Un cartellone che coinvolge artisti internazionali e produzioni esterne. Il danno economico è elevatissimo, ma quello d'immagine è in quantificabile! Posso solo sottolineare con rammarico che a nulla sono valse le nulle trattative intercorse con gli enti titolati a dare risposte». Il nostro laboratorio è - e vuole continuare ad essere -  un esempio di come si possono ben investire le risorse pubbliche. Livello Undiciottavi non può essere la testimonianza di come si possono distruggere gli investimenti pubblici e le buone prassi. 11/8 Records ha raccolto la sfida che la Regione Puglia ha lanciato con Bollenti Spiriti, investendo tutte le energie a disposizione sia in termini economici che di risorse umane. Nonostante questo, per il Livello Undiciottavi, le potenzialità di lavorare 365 giorni all'anno e, dunque di portare a regime la struttura, sono state frenate dalle lentezze della macchina burocratica. Non vogliamo accettare che investimenti di tale portata si traducano in fallimento. La nostra casa non diventerà una cattedrale nel deserto per colpa di chi, con approssimazione, non permette di mettere a valore e a tutela un bene comune che ad oggi è costato circa 700.000,00 € (importo che ha riguardato la sola ristrutturazione e riconversione della struttura). In questo particolare momento di recessione, non è giustificabile dichiarare che un fallimento sia figlio della burocrazia o dell'approssimazione e non frutto della crisi. È facile e retorico dire che in generale, e per i giovani in particolare, non c'è lavoro. Non siamo dipendenti che, sicuri del loro stipendio a fine mese, possono dormire sonni tranquilli, senza riuscire a immaginare cosa significhi costruire con sacrificio un'ipotesi di futuro economico. Noi il lavoro ce lo siamo costruito, ma di fatto, ci stanno impedendo di continuare a produrre gli ottimi risultati che la nostra azienda ha raggiunto con tanta difficoltà e in così poco tempo. Da oggi 18 aprile 2012, ad oltranza, invitiamo tutti gli operatori della cultura, organizzatori, artisti, musicisti, giornalisti e tutti gli amici che credono nel nostro "fare cultura", ad aderire alla nostra PETIZIONE (www.firmiamo.it/livelloundiciottavi) e a tutte le iniziative volte a far sì che il Livello Undiciottavi non marcisca nell'indifferenza. Utilizzeremo tutti gli strumenti di tutela per il sacrosanto riconoscimento del nostro diritto.”

M° Cesare Dell'Anna – direzione artistica
Avv. Marinella Mazzotta – direzione produzione, booking, management – ufficio legale
Avv. Marco Marenaci  - direzione amministrativa
11/8 Records s.a.s.

mercoledì 18 aprile 2012

OLGA DANELONE


 “Olga Danelone è nata a Udine nel 1964, compie studi artistici e multimediali a Udine e ad Urbino. Inizia ad esporre nel 1986. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private. Ha lo studio a S. Giovanni al Natisone - Udine (IT).” (l’opera qui proposta è di Olga Danelone)

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Marsh & McLennan Companies'


“Marsh & McLennan Companies' history dates back to 1871. Marsh, our risk and insurance services subsidiary, has a long and distinguished history as the world's leading insurance broker and risk management advisor. In 1923 we made our first major business extension – into reinsurance broking – with the acquisition of the newly formed Guy Carpenter & Company. In 1959 we expanded our presence in human resource consulting with the acquisition of Canadian benefits consultant William M. Mercer Limited. That company is known today as Mercer, and is a global leader for HR and related financial advice, products, and services. Marsh & McLennan Companies entered the business of investment management in 1970 through the acquisition of Putnam Investments. Founded in 1937, Putnam has grown into one of the largest mutual fund companies in the United States. In the 1980s, we began to expand into specialty consulting. Today, our subsidiary the Oliver Wyman Group delivers advisory services to clients via three operating units: management consulting through Oliver Wyman, corporate branding and identity consulting through Lippincott, and economic analysis and advice through NERA Economic Consulting. In 2004 we broadened our risk consulting services significantly with the acquisition of Kroll, which provides a broad range of investigative, intelligence, financial, security, and technology services. The following Marsh & McLennan Companies milestones provide an overview of significant developments in our history:”

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Dorchester Terrace by Ann Perry (Ballantine Books)


“Anne Perry's acclaimed Charlotte and Thomas Pitt novels have made London's exclusive world of wealth and power an addictive literary destination for readers everywhere. This new masterpiece, a haunting story of love and treason, invites us not only into the secret places of Britain's power but also into the innermost sanctums of the fin de siecle Austro-Hungarian Empire. Thomas Pitt, once a lowly policeman, is now the powerful head of Britain's Special Branch, and some people fear that he may have been promoted beyond his abilities. He, too, feels painful moments of self-doubt, especially as rumors reach him of a plot to blow up connections on the Dover-London rail line--on which Austrian duke Alois Habsburg is soon to travel to visit his royal English kin. Why would anyone destroy an entire train to kill one obscure Austrian royal, or are the rumors designed to distract Pitt from an even more devastating plot? He must resolve this riddle at once, before the damage is done. Meanwhile, in a London sickroom, an old Italian woman--at the end of a romantic career as a revolutionary spy--is terrified that as she sinks into dementia, she may divulge secrets that can kill. And a beautiful young Croatian woman, married to a British power broker, hoards her own mysteries. Apparently all roads lead to the Continent, and Pitt suspects that between them these two fascinating women could tell him things he desperately needs to know. But as the hours tick by, it seems that the only woman Pitt can count on is his clever wife, Charlotte. No one sustains mesmerizing suspense better than Anne Perry. In Pitt's trial by fire, his wrenching moral dilemma, and his electrifying moment of decision, the beloved bestselling author gives us a climax never to be forgotten.”

Oggi mangio da … n. 214: Ristorante La Vecchia Miniera



“Il ristorante La Vecchia Miniera sorge sui ruderi del lavatoio di un vecchio centro minerario, dove si lavorava il molibdeno, minerale che serviva per fare gli acciai duri. Dalle colline vicine, dove erano situate le miniere, arrivavano all'interno, con la teleferica, i carrelli carichi di minerale incastonato naturalmente nei sassi e si svuotavano nelle trimoggia. Qui, questi sassi venivano triturati, e il minerale liberato dalle scorie e lavato, veniva trasportato con i muli e con i carri alle fonderie della vicina Ferdinandea. Il ristorante La Vecchia Miniera, sito nel comune di Bivongi, è immerso nel verde riposante degli ulivi secolari, in un paesaggio popolato da cespugli di fichi d'india, vivacizzati dal giallo intenso dei fiori di ginestra in primavera.
L'ambiente del paese di Bivongi è giovane e sportivo, adatto agli appassionati di escursioni, agli amanti della storia e dell'arte.”.

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Il libro del giorno: Risvegliare la Macchina Biologica Umana di Salvatore Brizzi (Antipodi Edizioni)



Risvegliare la Macchina Biologica
Umana Buono


Come ha detto lo stesso autore in un'intervista: In verità non c'è molto da scrivere sul risveglio. Per fare il Lavoro pratico non servono incomprensibili testi di Esoterismo e Alchimia. Questi sono libri molto utili per altri versi, sui quali anch'io ho studiato, ma per sapere come fare a svegliarsi basterebbero tre pagine scritte bene... e tanta, tanta voglia di lavorare. "Al di là delle parole che vi sono scritte, in questo libro è impressa una Forza che lo rende un amuleto. Proprio il fatto che sia breve evita le dispersioni e lo "polarizza" in un'unica direzione - il risveglio - rendendolo un laser. Il mio consiglio è di acquistarlo come acquistereste un oggetto magico da tenere sempre con voi (è agevolmente contenibile in una borsetta o in una tasca). Un amuleto è un oggetto "caricato" che agisce sui piani sottili della persona che lo porta con sé. Toccarlo, guardarlo, leggerne alcune righe aprendolo "a caso" servirà a ricordarvi che state lavorando su voi stessi, che siete voi ad aver attratto la realtà che osservate in questo momento nella vostra vita, e che proprio voi potete cambiarla cambiando voi stessi. Lo scopo di questo piccolo libro è farvi tornare costantemente al Centro... che lo vogliate o meno!" (Salvatore Brizzi)

BAXINGER




Galactic Gale Baxinger (Ginga Reppū Bakushingā?) è  una serie animata andata  in onda dal 1982 al 1983 in Giappone. La serie era costituita da 39 episodi. Altri nomi sono liberamente tradotti "Baxingar", "Galactic Stormwind Baxinga", "Cosmo Rangers".

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Sospiri rivoluzionari di Deborah Govoni (Youcanprint)


Le poesie di Deborah Govoni vivono della vena naturale di un lirismo istintivo e trasparente, di grande forza comunicativa, filtrato da elementi linguistici appropriati e maturi, capaci di creare un immediato rapporto col lettore, che non resta mai spettatore passivo degli eventi narrati. E' un vitalissimo pullulare d’immagini e metafore che nascono dalla raffinata volontà di esplorare la vita in tutti i suoi momenti, in una concreta aderenza al reale, spaziando dalla quotidianità minuta, intima e privata, a temi più universali, sempre con la medesima energia espressiva, mai fine a se stessa. La rivoluzione anelata dall'Autrice non conosce soluzioni di continuità, e coinvolge sentimenti ed emozioni private, quali l'amore, l'amicizia, i rapporti umani; così come il pubblico in senso stretto, il sociale, il politico, l'economico, con una purezza d’intenti e una pulizia di scopi tali da rendere ogni lirica un momento irripetibile, da sorseggiare lentamente, meditando ogni singola parola, traendone spunto per meditazioni e sensazioni personali. Tutto ciò rende quest'opera un viaggio intimo e segreto, da vivere con complicità e curiosità. Poesia in movimento, quindi, mai statica e vuota, ma pulsante di verità e vita. (Prefazione di Paolo Ursaia)

L'INATTUALITA' DI PRIMO LEVI. INTERVENTO DI VITTORIA COPPOLA


“La chiave a stella” (Einaudi) di Primo Levi  è un romanzo pubblicato nel 1978, che impreziosisce il filone della letteratura industriale in voga negli anni Sessanta. In ogni sua pagina lo scrittore mantiene la semplicità e la vivacità del registro colloquiale. Un libro composto da 14 capitoli, ognuno con un titolo che racconta una storia. Protagonista di gran parte dei quattordici racconti è Tino Faussone, un montatore specializzato nella costruzione di gru, ponteggi e tralicci, che racconta all'autore le avventure capitategli nel corso delle varie missioni di lavoro. Primo Levi e Faussone si incontrano alla mensa per stranieri di una fabbrica di vernici. Primo Levi dice di Tino: “ha una faccia seria, poco nobile e poco espressiva”. In tutti i racconti, la figura di Faussone emerge in maniera nitida e positiva: un uomo semplice, concreto e pieno di entusiasmo, fiero della propria professionalità, in grado di coordinare il proprio lavoro con quello degli altri e di assumersi ogni responsabilità nell'affrontare compiti difficili e pericolosi. Una peculiarità di Tino Faussone sta certamente nel suo essere distaccato dalla realtà politica e sociale italiana del suo tempo. Levi, in una intervista del 1978, spiega anche come questo possa essere un difetto del protagonista del suo racconto, ma un difetto spiegabile: Faussone viaggia, vede molti paesi, non si arrende alla realtà italiana del 1978. In effetti, l'amore per il lavoro, risulta risulta un valore fortemente contrastante con la contestazione del decennio '68-'78, proprio del concetto di “piacere del lavoro”.La chiave a stella è definito da Primo Levi un libro contro la “neo indifferenza” dei giovani del tempo. Una nuova indifferenza che scaturisce certamente da fattori sociali, politici, economici che “scavalcano” l'uomo. Levi spera, però, che una via d'uscita ci sia, e la propone con fermezza: il valore del lavoro. <> La chiave a stella raccoglie tra le sue pagine un reale scambio tra un narratore ed un ascoltatore, con parole schiette e dirette. Non a caso Primo Levi sceglie la parola viva, inquinata anche, a volte, dai vizi di forma, dai luoghi comuni, dai nuovi gerghi.  Attraverso lo scambio tra Faussone e l'autore, si realizza il contatto tra lo scrittore ed il suo pubblico. La chiave a stella è, come asserì un giornalista Rai appena l'opera fu pubblicata, “felicemente inattuale”.

NUVOLE … A COPERTINO!


Presso il Castello di Copertino nell’ambito della settimana della cultura (in tutta Italia dal 14 al 22 aprile) per il 20 aprile 2012 è previsto un grande evento culturale in memoria di Fabrizio De Andrè dal titolo Nuvole, realizzato da Lupo editore in collaborazione con Poiesis, Nubes, Acme Lab, Castello di Copertino. Con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Interverranno Mino De Santis (chitarra e voce); Rachele Andrioli (voce); William Greco (Pianoforte) e la partecipazione di Marco Bardoscia (contrabbasso); Pierluigi Mele (poesia) che per l’occasione leggerà dei suoi componimenti inediti dedicati al grande cantautore italiano. La manifestazione voluta da Lupo editore ha un filo rosso con la musica per due aspetti principali: la casa editrice compie nel 2012 vent’anni di attività editoriale; secondo aspetto il nuovo progetto di Lupo editore che lancerà nei prossimi mesi una nuova etichetta discografica cha ha già in programma delle ghiotte sorprese.
Un omaggio al grande Fabrizio De Andrè è doveroso soprattutto in un momento della nostra storia così delicata fatto di profonde incertezze e disequilibri,  soprattutto perché si parla di un uomo che con grande coraggio morale e coerenza artistica  ha scelto di sottolineare i tratti degli emarginati, affrancandoli dal "ghetto" degli indesiderabili e dandogli grandissima dignità. Un omaggio dunque non solo al poeta De Andrè, ma all’uomo impegnato a denunciare “i punti caldi” del malcostume italiano senza peli sulla lingua. (nella foto Rachele Andrioli)

martedì 17 aprile 2012

CLAUDIO COLAONE


 “LE VIE DELL’ARTE . Mi piacciono i colori di confine dove non si sa quando finisce il turchese e quando comincia il verde. Mi piacciono i colori del dubbio, dei viaggi e dei sogni. Mi piace il bianco perché non fa niente e il nero perché non esiste. Mi piace la luce e il buio, i serpenti e le lucertole, l’arancione e il celeste e tutto quello che non c’entra niente. Mi piace il vuoto più del pieno, togliere più che mettere e tacere più che parlare. E mi piacciono le vie dell’arte.
Arte come pane per gli occhi e vino per l’anima.
Arte grande come il mare, alta come i monti e tanta come le stelle.
Arte che unisce, che accontenta l’occhio e che gonfia l’uomo.
Arte che se non ci fosse sarebbe meglio.
Arte che nasconde, che assolve, arte come scusa.
Arte senza tempo e spazio.
Arte nichilista.
Arte che profuma, odore di colore.
Mi piace l’arte perché si può fare quello che si vuole. Si può fare quello che si vuole perché  i piedi non sono per terra e la testa non è sulle spalle.
Arte come chiave di lettura del mondo.
Arte come chiave per rinchiudere il mondo.
Arte che non c’entra niente.
Arte come anello mancante per arrivare sulle stelle.
Arte come anello mancante per andare all’inferno.
Arte per stare qui.
Mi piace l’aspetto zingaro dell’arte. C’è e non c’è, va e viene.
Arte come antidoto alla paura.
Arte che gioca con la morte e stuzzica la vita.
Arte maleducata.
Arte che non guarda in faccia nessuno.
Arte vuota, come la pensi è già svanita.
Arte che dà dignità ciò che l’ignoranza getta nel fango.
Arte come carnevale dove tutto vale.
Arte imprendibile, arte troppo lontana.
Arte che serve poca.
Arte sempre fatta.
Coraggio di farla.
Mi piacciono le vie dell’arte.  (Claudio Colaone)” (l’opera qui proposta è di Claudio Colaone)

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