Cerca nel blog

sabato 29 ottobre 2011

RIGONI DI ASIAGO

















I cimbri - In un’epoca lontanissima, un popolo proveniente dal nord, forse dalla Germania, forse dalla Scandinavia, probabilmente ciò che restava dell’esercito sconfitto dal Console romano Cajo Mario nelle pianure di Verona, scelse come “terra promessa” un’area di montagna che si estendeva attraverso due antiche vie di comunicazione tra la pianura veneta e il nord Europa. Era un territorio vasto, di terra verde, cinta da alte vette. Un’area di montagna che oggi si chiama Altopiano di Asiago, o degli Otto Comuni. Qui i Cimbri, così si chiamava quel popolo, conservarono per secoli la loro lingua e le loro tradizioni. In questo paesaggio di boschi, di prati, di fiori e di frutti i Cimbri sapevano ricavare dalla natura alimenti ed utensili. Producevano un ottimo formaggio, lavoravano la lana e ottenevano dai fiori e dai frutti mieli e confetture squisite. Tutti i prodotti della Rigoni di Asiago prendono spunto da quelle ricette originali.
Nonna Elisa - Elisa Antonini (la nonna di Andrea, Antonio, Luigi e Mario Rigoni che rappresentano l’attuale vertice aziendale della Rigoni di Asiago Spa) aveva la tempra combattente della gente di montagna e il piglio di chi fronteggia la vita a viso aperto. Quella vita che le aveva già presentato un conto salatissimo. Un marito, Antonio, morto nel Varesotto, da sfollato della Prima guerra mondiale e, una volta tornata ad Asiago, nove figli da crescere, due malati di poliomielite, Mario e Paolo. Questi due erano il cruccio di Elisa, in quanto non potevano, Mario e Paolo, fare sforzi pesanti. La madre li indirizzò verso l’attività di rilegatori di libri, ma le venne in mente anche un dopolavoro legato al miele. Già, le api, la grande passione del marito Antonio. Da questo punto di vista, per altro, Asiago, sull’Altopiano vicentino, offriva il meglio, sia per l’aspetto naturalistico, sia per gli insegnamenti sulla lavorazione del miele e delle confetture tramandati dai Cimbri.
Il miele, una passione - Mario e Paolo ci misero pochissimo ad abbracciare totalmente la passione di famiglia. Così, appena terminati gli impegni di rilegatori, correvano dietro casa, nel prato delle arnie. Col tempo, la famiglia Rigoni notò che il miele prodotto principalmente per uso domestico trovava consensi sempre più larghi. La richiesta cresceva. Così decise di vendere la produzione eccedente. Andò tutto talmente bene che l’apicoltura divenne per loro una seconda attività vera e propria. Mario e Paolo Rigoni furono i primi titolari dell’Apicoltura Rigoni Snc, azienda a conduzione famigliare, in quanto tutti in casa erano chiamati a collaborare, a cominciare da Vittorio, Narciso e Giuseppe, gli altri figli. Gli affari andarono bene, tanto che l’apicoltura divenne la prima attività della famiglia Rigoni. Scomparsi Paolo e Mario, subentrarono nella gestione Vittorio e Narciso.
L’ultima generazione Rigoni - Andrea, Antonio e Luigi, i figli di Vittorio, e Mario, l’erede di Narciso, a loro volta crebbero tra boschi, prati, alberi da frutta, fiori, arnie e api. Dando una mano tra le arnie. E a subentrare nella conduzione dell’attività quando i tempi furono maturi. Dalla nascita e fino al 1978 l’impegno della famiglia Rigoni fu concentrato esclusivamente sull’allevamento delle api nell’Altopiano di Asiago. Api e miele. A partire dal 1979, con l’insediamento della terza generazione dei Rigoni, iniziò l’attività di trasformazione e commercializzazione di altri tipi di miele, oltre a quelli di propria produzione. In breve tempo, l’attività di trasformazione assunse la preminenza rispetto a quella produttiva. Con un’ulteriore novità: la proposta di tante varietà di miele, legate all’origine botanica. In sostanza, l’offerta dei mieli tipici della terra d’origine si allargava, comprendendo i mieli caratteristici di più regioni italiane. Sempre e comunque ritagli di natura accuratamente selezionati e inseriti nella “mappa dei Rigoni”, diventata sinonimo di qualità. In questo contesto, i Rigoni furono i primi ad introdurre nel mercato italiano il miele monoflora. Parallelamente, iniziarono altre produzioni: in particolare confetture al miele e integratori a base di prodotti apistici. Anche la commercializzazione venne rivista, lasciando i negozi specializzati in favore della grande distribuzione.
Il miele non basta più -Nel novembre del 1989 cadde il muro di Berlino. Rivoluzionando l’Europa anche per il mercato del miele. Presero ad arrivare dall’Est prodotti venduti a prezzi molto bassi e di qualità dubbia. Inoltre, la crisi dei consumi degli anni ‘90-’91 si trascinò appresso l’avvento, nel mercato della distribuzione, dei negozi discount. L’effetto immediato fu uno sconvolgimento delle richieste dei clienti. Tanto che la marginalità del prodotto venduto scese moltissimo. L’Apicoltura Rigoni dovette fronteggiare questa crisi nel momento meno adatto, in quanto esposta finanziariamente con un investimento importante: l’apertura, datata 1990, del nuovo centro produttivo, anche questo scelto sull’Altopiano, a Foza, dotato di moderni impianti e nuove strutture produttive.
 La scelta del biologico - Le difficoltà aguzzano l’ingegno, come si suole dire. Accadde anche per i fratelli Rigoni. Il mercato cambiava e richiedeva decisioni all’altezza di questi cambiamenti. Se prima veniva coperta col marchio Apicoltura Rigoni una parte importante del mercato italiano, era giunto il momento di cambiare posizionamento. A ciò, i Rigoni, una “squadra” sempre più compatta e decisa, affiancarono un’altra scelta, una scelta di vita, dettata dalla loro storia, dalle loro tradizioni e dalla natura che li circondava da sempre: furono tra i primi in Italia a sposare la causa del biologico e a rivolgersi a quella “nicchia” di mercato. La svolta è datata 1992 e segna un ulteriore senso di appartenenza dell’azienda e dei suoi uomini al territorio, alla montagna.
Nasce Fiordifrutta - In primo luogo, vengono ampliate le varietà di miele commercializzate, tutte biologiche, poi nel laboratorio di Foza vengono studiati nuovi prodotti, in particolare marmellate, inizialmente dolcificate con il miele, ingrediente progressivamente abbandonato, in quanto comportava problematiche qualitative, e sostituto con un dolcificante naturale ottenuto dal succo di mela. Fu la mossa vincente. Nacque Fiordifrutta, una confettura che abbinava la scelta del biologico a competenze esclusive di dolcificazione naturale, attraverso tecniche di cottura a bassa temperatura. Registrò subito un grande successo. Grazie alla sua straordinaria bontà abbinata alla genuinità. La scelta del nuovo mercato venne premiata dal consenso di venditori e consumatori. La strada intrapresa era giusta. Per stare adeguatamente al passo con l’evolversi della situazione, venne redatto un piano industriale incentrato su nuovi macchinari che garantivano un altissimo grado di tecnologia e automazione. Lo scopo era invariabilmente quello: mantenere uno standard qualitativo superiore a quello dei concorrenti, contenendo i costi di mano d’opera e di energia.
 Una porta sulla Bulgaria - Nel 1993 venne aperta una porta importante sulla Bulgaria, con la nascita di società collegate e destinate soprattutto alla raccolta di alcuni tipi di frutta biologica impiegati per Fiordifrutta, l’unica confettura prodotta con sola frutta e succo di mela biologici. Un’attività di coltivazione e di trasformazione che è andata via via sviluppandosi negli anni. Il 1997 è un’altra data importante per la società, che vede la storica Apicoltura Rigoni Snc diventare la Rigoni di Asiago Spa, adeguandosi alla crescita costante. Nello stesso periodo nasce anche la Rigoni Usa Inc che distribuisce sul mercato statunitense la gamma completa dei prodotti. Nel 1999 entrano nella compagine societaria due nuovi partner, la società pubblica Sviluppo Italia (12,3%) e la finanziaria regionale Veneto Sviluppo (29,8%). I fratelli Rigoni mantengono la maggioranza delle quote azionarie.
Leader del biologico - Con l’apporto del nuovo capitale, la Rigoni di Asiago conosce uno sviluppo straordinario e diventa leader del biologico in Italia. La ricerca costante della qualità e l’inflessibile etica imprenditoriale premiano l’azienda e il suo lavoro, largamente apprezzato dai consumatori, e portano alla nascita di nuovi prodotti, sempre fedeli alla filosofia aziendale del naturale: tra questi spiccano DolceDì, lo zucchero delle mele, e Nocciolata, la crema spalmabile di nocciole biologiche. Nel 2005 i fratelli Rigoni riacquistano le quote societarie di Sviluppo Italia e Veneto Sviluppo tornando ad avere il pacchetto completo delle azioni della Rigoni di Asiago Spa.
Leader delle marmellate - Il mese di giugno del 2006 segna un’altra data fondamentale per la Rigoni di Asiago, ma anche per il mercato italiano del biologico in generale. Fiordifrutta conquista la prima posizione nella classifica italiana delle confetture più vendute. Una leadership raggiunta con un prodotto biologico contro concorrenti che, al contrario, puntano su marmellate tradizionali. Il 2008, infine, segna un’altra svolta aziendale. Con Fruttosa, la Rigoni di Asiago, spiazza i mercati del settore commercializzando un dessert di frutta che non ha eguali sul mercato. La Rigoni di Asiago è oggi un’azienda di successo, ma anche una tradizione di famiglia che è stata tramandata e viene sviluppata dalle nuove generazioni. I fratelli Antonio, Andrea, Luigi Rigoni e il cugino Mario continuano l’attività con lo stesso entusiasmo di nonna Elisa, alla quale va il merito di essere riuscita a trasmettere ai nipoti la saggezza e l’amore per la natura dei Cimbri.





venerdì 28 ottobre 2011

GQ n. 47: HEIDI KLUM ... e le altre!!!


Il libro del giorno: Innamorarsi a Manhattan di Kate Parker (Leggereditore)





















Un uomo e una donna, i loro destini sembrano essere già scritti. Lei è un’infermiera pediatrica con il mito di Audrey Hepburn, lui uno scrittore di successo che ha dimenticato cosa significa sognare. Poi l’incontro da Tiffany, uno sguardo e il tempo si ferma. In un attimo le loro vite vacillano, ed entrambi intravedono la possibilità di un futuro diverso, senza però riuscire a mettersi in gioco fino in fondo. Il loro momento è intenso ma sembra che siano destinati a separarsi e a non vedersi mai più. Ma un anno dopo si ritrovano, protagonisti di un romanzo del quale toccherà a loro scrivere il finale... Riuscirà la magia di Tiffany a trasformare un semplice istante in qualcosa di speciale che durerà per sempre? Un romanzo delicato e profondo, che risplende a ogni pagina. Una storia che ci ricorda il potere dell’amore, e la meraviglia che si nasconde dietro un incontro inaspettato che può stravolgere una vita intera e forse dare felicità a chi osa rischiare fino all’ultimo respiro.

Kate Parker ha sempre vissuto a Manhattan, New York, città che adora. È per questo che ha scelto di ambientare il suo romanzo d’esordio proprio fra le strade che l’hanno vista crescere. Kate ha deciso di dedicarsi alla scrittura per due motivi: realizzare un sogno che nutriva sin da bambina, e trasmettere ai suoi lettori la voglia di provarci, di crederci sempre e comunque. Le sue sono storie di persone comuni, disposte a tutto pur di lottare per ciò in cui credono. Lo stile limpido, l’accurata descrizione psicologica dei personaggi e la capacità di far rivivere sulla pagina emozioni forti e indimenticabili, conquisteranno le lettrici, per non abbandonarle più in questo primo libro di una trilogia.

Un estratto – “Prologo - New York, luglio 2011. La città sembrava brillare mentre il cielo livido si tingeva del turchese e oro di un’alba ormai avanzata. Le poche nubi si stavano rapidamente ritirando incalzate dal calore di quel sole che presto avrebbe illuminato New York. Mentre l’aereo cominciava l’atterraggio, Matías osservava fuori dal finestrino un punto imprecisato, senza in realtà vedere nulla. Erano arrivati in anticipo. Mentre l’aereo rollava sulla pista, Matías riusciva a stento a contenere l’eccitazione. Aveva predisposto ogni cosa, e si era preso anche un mese di ferie. E se quel tempo non fosse bastato a ritrovarla, ne avrebbe preso dell’altro. Tutto quello necessario, pensò. Una volta recuperato il suo bagaglio, raggiunse la sala dove trovò Steve ad attenderlo. «Buongiorno, signore, come sta? Sono molto felice di rivederla. È passato tanto tempo.». Matías strinse la mano che gli porgeva l’autista. «Che piacere vederti, speravo che mandassero te.». L’uomo sorrise. «Ho fatto in modo di liberarmi» gli disse aprendogli la portiera della macchina. «C’è molta agitazione per via della presentazione del suo libro. Non mi aveva detto che scriveva romanzi del genere, signore. Ci sono stati dei punti in cui mi è costato molto mantenere il mio proverbiale aplomb.».  Incredulo e divertito, Matías scoppiò a ridere. «Lo prenderò per un complimento, Steve» disse scuotendo la testa. «Non sapevo che l’avessi letto.». L’uomo lo fissò dallo specchietto. «Io leggo tutti i suoi libri, signor Matías.». Ecco un’altra sorpresa, pensò lui. «La porto direttamente in albergo, o preferisce andare da qualche altra parte?». Matías ci pensò su un momento. «Se non ti è di disturbo, vorrei andare da Tiffany sulla Fifth Avenue.». L’autista inarcò un sopracciglio. «Caspita, le deve piacere davvero tanto quel posto. Mi pare che sia lo stesso in cui l’ho accompagnato l’altra volta. Un anno fa, giusto?».  «Sì, un anno fa. Ma questa volta mi aspetterai, okay?». «Naturalmente, signore.».  Steve sorrise, e cominciò a fargli delle domande sul libro, poi a un certo punto s’interruppe e spalancò gli occhi. «Vuol dire che sta andando da Tiffany per comprare quello che credo?». Un sorriso enorme fu l’unica risposta. L’amava. Che dio lo aiutasse perché amava quella donna disperatamente.


ETRO






















"Etro" è sinonimo di stile. Uno stile di vita all'insegna della qualità e  della ricercatezza non solo estetica, ma  anche dei materiali e delle lavorazioni. Un universo di eleganza che nasce  dall'innata passione di Gimmo Etro per i  viaggi e per la storia, divenuti oggi il  leitmotiv di tutte le linee della maison. La fondazione della Etro S.p.A. nel 1968  deriva quindi dall'estremo amore di  Gimmo per la cultura e per le cose belle.  L'attività iniziale si concretizza nella  produzione di stoffe di grande pregio, rese eleganti da fibre nobili ed originali ed  impreziosite da eleganti disegni e  colorazioni. A partire dal 1981 la decorazione Paisley  entra a far parte delle collezioni Etro, essa  diventerà non soltanto il masterpiece della  produzione, ma anche un simbolo che  contraddistinguerà negli anni a venire il  marchio Etro. La linea di tessuti per  l'arredamento viene ben presto affiancata  dagli accessori per l'abbigliamento  maschile e femminile, sempre  interpretando le idee attraverso materiali  preziosi ed ornamenti originali. Il passo successivo dell'ampliamento di gamma riguarda la pelletteria.  Il tessuto jacquard Paisley, trattato con una speciale tecnica di plastificazione, diventa uno degli status-symbol dello chic anni '80. La casa e gli accessori che la rendono un  ambiente raffinato sono l'obiettivo  seguente nello sviluppo produttivo e  creativo della Etro.  La linea di complementi d'arredo veste le dimore di eleganti suggestioni. Gli anni Novanta accolgono la Etro nel  mondo del prêt-à-porter.  Lo stile e la ricerca si rivolgono alla  realizzazione delle collezioni di  abbigliamento maschile e femminile,  rivelando la straordinaria abilità artigianale associata all'originalità e alla creatività nelle scelte di materiali e soluzioni sartoriali.  Ha origine la "New Tradition", che diventerà uno dei concetti peculiari e rafforzativi del brand Etro.



IL MANUALE DEL GIOVANE MAGO di Cornelius Rumstuckle (MACRO EDIZIONI)


Il Manuale del Giovane
Mago Buono

“La Teoria della Magia. La Magia lavora dall’interno - Ecco, l’ho detto: questo è uno dei più grandi segreti esistenti della Magia, in passato ti rinchiudevano in una caverna di cristallo se lo svelavi a qualcuno, oppure ti bruciavano sul rogo. Eppure eccolo qui, perché tutti possano conoscerlo.
La Magia lavora dall’interno - Tuttavia sono pronto a scommettere che tu non abbia la benché minima idea di cosa significhi. Mi fa uno strano effetto uscire allo scoperto come Mago e spiegartelo, ma è quello che farò. Ecco qui... Se vuoi fare magia, della vera magia, non della prestidigitazione o qualunque altro tipo di trucco, dovrai guardare dentro la tua testa. Anche quando userai le bacchette, gli incantesimi o i simboli segreti, la magia inizierà sempre nello spazio che sta tra le tue orecchie. Provaci adesso: chiudi gli occhi e scopri cosa c’è nella tua testa. È buio vero?
Ed è anche rumoroso, tu chiacchieri continuamente da solo. Sì, lo fai, sempre. Ogni minuto del tempo che trascorre, da quando ti svegli, lo passi sempre a parlare, parlare, parlare, parlare, ciarlare, chiacchierare, cicalare. In seguito ce ne occuperemo in modo più approfondito, ma prima di tutto voglio che tu faccia qualcosa contro quel buio. Voglio che immagini una luce splendente. Adesso potrai notare due cose: la prima è che all’interno della tua testa non è più buio, perché l’hai illuminata, ridecorandone l’interno. La seconda è che hai il controllo di ciò che vi avviene dentro: hai appena acceso una luce, puoi spegnerla altrettanto facilmente. Dentro alla tua testa puoi fare tutto quello che vuoi, è questo che intendo con la parola “controllo”. Adesso usiamo un po’ di quel controllo. Invece di immaginare solo una luce splendente, voglio che immagini una scena agreste: boschi, colline, erba, un fiume, delle mucche felici, insomma, tutte quelle sciocchezze. Non è stato difficile vero? Per nulla, anche se in una scena campagnola ci sono molti più elementi rispetto a quando hai immaginato una luce splendente, ti è risultato comunque facile come l’esercizio precedente. Credo sia dovuto al fatto che hai acquisito molta esperienza nel sognare ad occhi aperti.
(Oh sì, so tutto anche sui tuoi sogni ad occhi aperti. So bene di cosa vai fantasticando, ed è scandaloso, assolutamente scandaloso). Però lascia che ti dica questo: adesso non stai semplicemente sognando ad occhi aperti, ma fantasticando in modo controllato, e c’è una differenza abissale tra le due cose. Ecco il secondo grande segreto della magia:
Se controlli ciò che succede dentro la tua testa, riuscirai a controllare ciò che succede
al suo esterno. Sembra facile, vero? Ti viene da domandarti perché non sono tutti Maghi, no? Be’, non è per niente facile! Prova a fare questo: prendi un orologio per cronometrarti, quindi smetti di pensare. Guarda quanto puoi restare senza avere un solo pensiero per la testa.
A-ha! Per quanto tempo ci sei riuscito? Venti minuti? Dieci? Cinque? Nemmeno uno? Sei molto fortunato, se riesci a stare anche solo dieci secondi senza pensare, a meno che tu non ti sia allenato in precedenza. Magari sei lì seduto, con la mente vuota, poi pensi: “Ehi, non sto pensando!” Ta-dàn! Hai appena ricominciato a pensare.
Questo mi porta all’ultimo segreto della Magia:
Puoi riuscire a controllare quello che succede nella tua testa nello stesso modo in cui puoi fare un concerto al Teatro della Scala. Sai come si fa a suonare alla Scala? Certo che lo sai, basta esercitarsi! Avrai molte opportunità di fare pratica con i tuoi pensieri, mentre ti addestrerai per diventare un Mago. Ok, basta con la teoria per il momento, facciamo qualcosa di più emozionante. Svolgi il compito per questa lezione (ti ci vorranno otto secondi in tutto). Secondo me, un giovane Mago va allenato gradualmente, poi ti dirò come trovare il tuo Nome Segreto di Mago.
Compito per la 1a Lezione - Scrivi i tre segreti della Magia sul tuo Diario del Mago. Poi guarda se riesci a volare su una scopa (ovviamente sto scherzando).”

OGGI MANGIO DA ... N. 50: VILLA FELTRINELLI (GRAND HOTEL A VILLA FELTRINELLI in VIA RIMEMBRANZA 38-40 - 25084 GARGNANO, Italy)






















“The Feltrinelli family in Gargnano, the tale of a dynasty. In 1892, the sons of "lumber magnate," Faustino Feltrinelli, built what we know today as Villa Feltrinelli in Gargnano, on Lake Garda. The Villa was built as one of the "summer seats" of a lumber empire that stretched from the woods of Northern Italy, Austria, Hungary and Turkey to the stock market and banking centers of Milan. At the time the villa was being built, the two Feltrinelli brothers, Angelo and Giacomo, were busy developing new businesses and expanding the budding "empire" that their father Faustino had begun in 1846. They shared the use of the villa in the summer months, while Angelo stayed in Gargnano most of the year, taking a keen interest in its development.”


ORIENTALIA


















“Questo è il blog di Enrica Garzilli, specialista di indologia e di studi asiatici e docente di Storia del Pakistan e dell’Afghanistan presso il Dip. di Studi Politici dell’Università degli Studi di Torino. Mi sono laureata in sanscrito all’università di Roma La Sapienza con Raniero Gnoli, allievo di Giuseppe Tucci, il più grande esploratore italiano dell’Asia e studioso di fama internazionale. Ho studiato con altri suoi famosi allievi quali Mario Bussagli e Luciano Petech. Nel 1987-1990 sono stati pubblicati i miei primi articoli sulla legge indiana tradizionale e coloniale inerente alle donne (strīdharma) e le fonti del diritto induista (due negli Annali della Facoltà di Lettere e Filosofia della Università degli Studi di Perugia: Studi Classici e uno nella rivista Sinistra Europea). Ho vinto una borsa di ricerca nell’ambito del Programma per gli Scambi culturali fra il Ministero degli Affari Esteri e il Governo indiano e sono stata per due anni alla University of Delhi come Research Affiliate (1988-1990). Il mio maestro e supervisor è stato Nityanand Sharma, specialista di Dharma (legge induista) e di poetica e presidente del PGDAV College. Nel 1989 ho pubblicato il mio primo libro, Lo Spandasadoha di Kemarāja, l’edizione critica e traduzione di un testo filosofico in sanscrito del XII secolo mai tradotto prima. Ho conseguito un Master in Informatica per le scienze umanistiche, in cui ho imparato anche dei rudimenti di LISP e ho svolto 150 ore di pratica su mainframe IBM; successivamente ho conseguito un Master nell’Insegnamento della storia italiana per stranieri. In quest’ultimo insegnavano, fra gli altri, Giovanni Pugliese Carratelli e Jacques Le Goff. Dal 1991 all’agosto 1996 ho insegnato alla Harvard University, sono stata Senior Fellow al Center for the Study of World Religions, Lecturer al Department of Sanskrit and Indian Studies ed Editor-in-Chief della Harvard Oriental Series, Opera Minora, che ho inaugurato con il volume Translating, Translations, Translators: From India to the West. Fino al 2004 sono tornata ogni estate a Harvard per collaborare con il mio ex direttore di dipartimento, Michael Witzel, e insegnare sanscrito. Ho frequentato le lezioni di Diritto internazionale e Diritti umani della Harvard Law School e sono stata chiamata come Visiting Researcher (1994-1996). Ho avuto come maestro anche l’avvocato William P. Homans, paladino dei diritti civili e primo oppositore della guerra del Vietnam. Nel 1995 ho aperto le prime riviste accademiche online del mondo, l’International Journal of Tantric Studies e il Journal of South Asia Women Studies, di cui sono tuttora Editor-in-Chief. Nel 1997 ho fondato, insieme ad altri studiosi, un’associazione culturale senza fini di lucro per promuovere e diffondere lo studio delle culture orientali: l’Asiatica Association. Tornata in Italia, dal 1996 e per quattro anni sono stata docente di sanscrito e materie affini (letteratura indiana, studi nepalesi, storia e diritto dell’Asia meridionale) all’Università di Perugia; nel 2000-2006 sono stata all’Università di Macerata, dove ho fatto ricerca e ho insegnato buddhismo, induismo, confucianesimo e taoismo e istituzioni dell’Asia meridionale. Grazie agli anni trascorsi in Asia mi sono sempre più interessata a questo grande continente, ai suoi problemi attuali, alle relazioni con l’Occidente, alla sua politica, la sua storia e le sue istituzioni. Ho scritto libri e articoli scientifici. Collaboro a diverse testate giornalistiche cartacee quali Limes, ISPI – Istituto per gli Studi di Politica Internazionale, Nòva del Sole 24 ore, ioProgrammo e altre. Gli ultimi due anni li ho dedicati principalmente a terminare un volume di circa 1000 pagine su di un grande studioso, protagonista della politica culturale fascista insieme a Giovanni Gentile, e ho ricostruito i sogni di Mussolini in Asia. Il libro sarà pubblicato nella primavera del 2011 (Inshallah!). Oltre che docente, lavoro come Research Assistant di sanscrito ad Harvard University e come esperta di problemi asiatici per istituzioni pubbliche. Questa è la lista delle mie pubblicazioni (incompleta), queste le mie conferenze e le mie interviste, e questa è la mia email: info_at_asiatica.org.”

giovedì 27 ottobre 2011

GQ n. 46: PAZ VEGA ... il sexo di Paz!


LOTTO LEGGENDA E AVRIL LAVIGNE

















“Nel Giugno del 1999 l’Azienda viene rilevata da un gruppo di imprenditori locali, già attivissimi nel settore dello sport, con a capo Andrea Tomat che assume il ruolo di Presidente e Direttore Generale della nuova Società, ribattezzata Lotto Sport Italia S.p.A. Obiettivo della nuova proprietà, quello di valorizzare i punti di forza del marchio - dinamismo, innovazione, qualità, design made in Italy e passione per lo sport - uniti ad un servizio sempre più attento ed efficace nei confronti del Cliente. Oggi, in linea con la nuova missione aziendale, è stato potenziato il settore performance dando particolare enfasi alle calzature e all’abbigliamento tecnico, a sostegno anche della leadership mondiale del marchio attraverso prodotti d’avanguardia per innovazione e design. In parallelo, sulla base di un know how produttivo, tecnico e stilistico, è stata sviluppata un’idea di abbigliamento e calzature leisure per uomo e donna con un’immagine e un gusto sport inspired nella scelta dei tessuti, dei colori e delle forme. Sempre con marchio Lotto vengono, inoltre, prodotte e distribuite su licenza, da aziende terze, linee di intimo sportivo, cartotecnica, cosmesi, calze, occhiali e orologi. Nato dalle ultime lettere del cognome del suo fondatore, il marchio Lotto è oggi sinonimo in tutto il mondo di ricerca tecnologica e design. La doppia losanga che lo accompagna, due campi da gioco parzialmente sovrapposti, è la testimonianza evidente di una strategia aziendale dedicata da sempre al calcio e al tennis e di una vocazione innata allo sport attivo. Il logo Lotto è nato nel 1973. Da allora sono state apportate pochissime e lievi variazioni grafiche al fine di garantire la continuità di immagine del marchio e la massima riconoscibilità nel tempo. Lotto sarà protagonista anche sul palcoscenico musicale grazie alla coloratissima partnership con la giovane e popolarissima cantante canadese Avril Lavigne. Grazie a questo accordo eccezionale di 2 anni, Avril Lavigne - una delle star più celebri del panorama pop-rock mondiale - sarà più di una semplice testimonial di immagine, perché firmerà delle linee di abbigliamento, calzature e accessori per uomo e donna realizzati in esclusiva per Lotto nel mercato cinese. Inoltre la cantante canadese parteciperà ad eventi speciali in Cina, quali concerti e autograph session, indossando i prodotti Lotto. Un progetto creativo unico nel suo genere, che unisce lo stile pop rock della star canadese e l'Italian Sport Design che ha fatto di Lotto un simbolo nel mondo. Una collaborazione che celebra l'unione di due anime, rock e fashion, per la creazione di un nuovo rock'n'roll style perfetto per lo spirito dei mercati del Far East, così vivaci e in costante evoluzione.”


Il libro del giorno. La Notte degli Spiriti a cura de Il Clan del Lupo (Macro edizioni)


La Notte degli Spiriti Sufficiente

Lo sapevate che le nostre feste tradizionali e agricole derivano dalle antiche celebrazioni celtiche?
E che la maggior parte delle feste religiose si sono sovrapposte a precedenti celebrazioni pagane di cui hanno assunto in parte anche il significato? La Notte degli Spiriti ci svela un universo di tradizioni, feste e spiritualità legate al mondo agrario, fatto di cicli e di feste del Sole, tradizioni il cui significato più profondo oggi è quasi completamente rimosso e delle quali si sente sempre più l'esigenza di un recupero, per imparare nuovamente a rispettare e salvaguardare la Natura e noi stessi. La più significativa di queste celebrazioni sta tornando oggi a farsi conoscere col nome di HALLOWEEN. Chi non la conosce? Pochi però sanno che le sue radici non sono in America, ma proprio nella vecchia Europa, più precisamente in Irlanda, dove scandiva la festa del Capodanno. Il nome con cui era conosciuta è Samhain e rappresentava l'inizio della "stagione oscura". Questa e molte altre antiche celebrazioni celtiche vengono rivelate pagina dopo pagina dagli autori di questo libro affascinante e misterioso. Inoltre sciamanesimo, stregoneria, odinismo e druidismo, fino al culto della Dea, vengono spiegati alla luce dei cambiamenti sociali e spirituali in atto nel nostro tempo. La riscoperta del femminino occupa uno spazio importante ne La Notte degli Spiriti, con il mistero e la forza che lo caratterizzano, dopo essere stato per secoli osteggiato ed escluso da una cultura improntata al maschile, più dedita alla distruzione e alla depredazione che alla creazione e alla solidarietà. Il recupero del culto della Dea può essere una chiave per cambiare strada e salvare l'uomo da se stesso? Tornare a venerare la Dea Madre Terra, come facevano i nostri antenati, può essere il mezzo per ritrovare la sintonia con l'ambiente, la cui perdita ci sta rendendo malati e sofferenti? Il recupero e la reintegrazione del principio femminile nell'individuo e nella collettività può costituire la soluzione che l'umanità sta cercando in questo suo momento di crescita.



OGGI MANGIO DA ... N. 49: RISTORANTE ST. HUBERTUS (Strada Micurá de Rü, 20 39030 San Cassiano in Badia Italia)



















“La prima Pietra dell'Hotel & SPA Rosa Alpina di San Cassiano Nel 1850, viene posta la prima pietra dell‘odierno Rosa Alpina. Tramite la famiglia Crazzolara, che ha fatto una donazione alla Chiesa, é stato costruito un „Vidum“, una casa parrocchiale. Fin dall‘inizio i parrocchiani gestiscono in questa casa un piccolo ristorante, un‘osteria ed alcune stanze per ospiti. A quei tempi, San Cassiano ha poco più di 100 abitanti e il paese è formato dalla chiesa, dalla casa parrocchiale, dalla scuola, dall‘abitazione del sagrestano e da dieci masi sparsi.
Il fiore all'occhiello dell'Hotel & Spa Rosa Alpina è il Ristorante St. Hubertus: elegante, misurato, con solo 11 tavoli. Il ristorante esiste dal 1996 e deve il suo nome al Santo protettore dei cacciatori. A quel tempo una piccola parte dell'allora pizzeria fu dedicata alla cucina di Norbert Niederkofler. Da una parte questa necessità è nata dalla famiglia Pizzinini che aveva come obiettivo di entrare con il loro hotel nel Relais & Châteaux per cui serviva un ristorante importante. D'altro canto gli ospiti diventavano sempre più esigenti. Nel 2000 arriva la prima stella Michelin. Questo successo del ristorante porta nel 2001 all'eliminazione della pizzeria e alla ristrutturazione del locale. I tavoli sono stati dislocati in maniera molto confortevole, lasciando uno spazio generoso tra l'uno e l'altro. In sala si trovano solamente nove tavoli, il "tavolo dello chef" in una saletta privata con una finestra verso la cucina e un tavolo più appartato vicino al camino aperto. Il ristorante è aperto solo la sera, in concomitanza con la stagione alberghiera.”


ANICE E CANNELLA – il blog
















“Questo blog nasce senza alcuna pretesa, ma solo con il desiderio di unire le mie più grandi passioni, cucina e fotografia. Pur amando la cucina in tutte le sue forme, ho una predilezione particolare per quelle che sono le ricette della tradizione, ed ho forte la sensazione che, con la fotografia, queste possano essere fissate in modo indelebile, insieme ai gesti e ai sentimenti che ci legano a queste. Se vuoi partecipare ai corsi di panificazione dolce e salata, organizzati insieme a Adriano Continisio, o acquistare una foto, pubblicare il tuo banner, o anche un link commerciale, contattami all'indirizzo email aniceecannella@alice.it



mercoledì 26 ottobre 2011

“... e senti questa, Loredana!” le storie d’amore inventato di Loredana De Vitis



















Una serata dedicata all’amore, scritto e vissuto (e viceversa?), sulla scia dei racconti di “Storie d’amore inventato”, il libro di Loredana De Vitis. Appuntamento giovedì 27 ottobre alle ore 21.30 presso la Rubens Brasserie di Lecce, in via Matteotti 36, con l’autrice e gli interventi musicali di Cristina Cagnazzo. Una serata che sarà un vero e proprio spettacolo, perché le storie che ha raccontato Loredana in “Storie d’amore inventato” verranno messe in scena in dialogo con il pubblico. Come l’amore spoglia gli uomini e le donne e li mette faccia a faccia con se stessi e con i propri sentimenti e emozioni, così la scrittura di De Vitis entrerà in un dialogo giocoso e irriverente con autori e lettori. Si racconterà l’amore degli sms, dei biglietti dei cioccolatini, delle chat ma soprattutto delle vite concrete delle persone.
Per raccontare la propria, basta cercare la pagina dell’evento su facebook e “prenotare” un intervento nel corso della serata. Ma attenzione, l’autrice avverte: qualunque cosa racconterete, potrebbe finire in un prossimo racconto.
Loredana De Vitis, classe ‘78, scrittrice e giornalista salentina, narratrice di talento, si è imposta di recente all’attenzione nazionale grazie al libro di racconti ”Storie d’amore inventato”. Con il racconto “rossella e andrea. e Rossella e Andrea” ha vinto il premio Subway Letteratura 2011, che le ha permesso di essere letta da centinaia di migliaia di lettori nelle metropolitane e nelle stazioni bus delle più importanti città d’Italia. Il suo ultimo ‘concept’, una mostra narrativa itinerante dal titolo ”Io sono bellissima” (www.iosonobellissima.it), ha esordito a Roma nel settembre 2011 ospitata dall’Unione Donne in Italia. Osservatrice acuta della realtà nelle sue relazioni con l’immaginario, la scrittura di Loredana De Vitis propone un’immagine della donna nitida e priva di stereotipi.
Cristina Cagnazzo impugna per la prima volta una chitarra a dodici anni, e non la molla più. Dal 1999, come cantante e musicista, in diverse formazioni spazia dal punk al metal, dal grunge all’hard rock. Nel 2007 fonda la band Shotgun Babies, che ha all’attivo un centinaio di concerti, un demo cd, due videoclip, concorsi vinti, un album autoprodotto, un singolo in uscita e tre compilation, di cui una statunitense. Il gruppo, che ha già in varie occasioni accompagnato Loredana De Vitis nelle presentazioni dei suoi racconti, è presente nella sezione relativa alla musica contemporanea del libro “Le ragazze del rock”, della giornalista de “Il Manifesto” Jessica Dainese.
Parteciperanno, insieme agli altri autori che hanno aderito Gianluca Conte, Stefano Donno, Luciano Pagano, Massimiliano Manieri, Francesca Lamberti, Lorenzo Gasparrini

Info: http://www.loredanadevitis.com/
scrivi@loredanadevitis.com

GQ n. 45: Rebecca Romijn-Stamos ... X GIRL!



EMILIO PUCCI















"Emilio Pucci, a dashing Florentine aristocrat, began his fashion career unexpectedly on the slopes of Zermatt in 1947 when the photo of a revolutionary ski suit he’d designed for a female friend found its way to the pages of Harper’s Bazaar. Emilio Pucci naturally embodied the post war, jet set glamour which captivated a new group of modern, active women. The Pucci family home, a Renaissance-era Palazzo in the heart of Florence, was the ideal location for the young couture fashion house, enthralling press and clients who came to see the collections there. In the 1990’s, Emilio Pucci’s daughter, Laudomia, took the reins of the family business and in April of 2000, formed an alliance between the Pucci family and LVMH, with the French luxury group acquiring 67% of the capital. She continues to champion her father’s vision in her role as Image Director and Deputy Chairman of the brand.
Backed by the LVMH Group, the company has soared once again on the international fashion stage, building a global store network of more than 50 monobrand stores, including the Virtual Boutique, the brand’s online store."


Il libro del giorno: Tu prepara il filtro di Francesco De Giorgi (Besa editrice)





















Tu prepara il filtro è un romanzo generazionale che descrive in modo puntuale la crisi di ideali e il disagio dei trentenni di oggi schiacciati dal nuovo mostro del ventesimo secolo: il precariato. Attraverso le vicende del ventinovenne Matteo Fabbri, l’autore racconta in modo scanzonato il senso di vuoto e la perdita di speranza che travolgono non solo il protagonista/narratore ma anche gli amici storici a lui vicini, vittime dello stesso male: la disattesa ricerca di una realizzazione professionale che nel profondo sud non sembra fattibile.

Francesco De Giorgi è nato a Casarano, in provincia di Lecce, nel 1984. Nel 2007 si è laureato in scienze della comunicazione presso l’università degli studi di Siena. Tu prepara il filtro è il suo romanzo d’esordio.

Favolisticamente Magia - Imparare la Magia in modo semplice per sognare e vivere felicemente di Michela Chiarelli (Eriche Alchimilla) edito da Macro edizioni


Favolisticamente
Magia Da non perdere

Il suggestivo percorso iniziatico di una giovane donna che, sotto la guida di una speciale Maestra, impara i segreti più antichi della magia. Un viaggio tra i misteri della realtà, del pensiero e della natura umana che condurrà il lettore fino alle affascinanti teorie della fisica quantistica. In queste pagine non si parla della magia dei maghi come è sempre stata intesa nella nostra società, con le sue regole meccaniche, acritiche e talvolta ridicole, ma della magia autentica, quella che nasce da una reale conoscenza esoterica, appresa interrogando il lato più profondo di noi stessi e della natura. Favole emozionanti e ricche di mistero, racconti fantastici e incredibili personaggi tratti dalla straordinaria vita della protagonista, grazie ai quali impareremo a conoscere la vera magia in modo semplice ma approfondito. Una lettura coinvolgente e appassionante che regala utili spunti sul vero significato della vita e che può aiutarci ad accedere al nostro vero Io, in uno stato di unione con la natura e gli altri. Un libro che ci ricorda come la magia faccia da sempre parte della natura umana e come possa essere in grado di trasformare la nostra realtà quotidiana.


OGGI MANGIO DA ... N. 48: Vıajante (Patriot Square, London E2 9NF Reservation)






















"Situated in the imposing grandeur of Town Hall, Viajante is a mecca for food-lovers. Designed by award-winning architects, Rare, and featuring installations from fashion and lighting designers as well as some of the East End’s most brilliant young artists, the restaurant forms the perfect setting for an exquisite series of courses.Viajante creates perfectly balanced tasting menus for up to 40 covers. Choose from between three, six and twelve courses to experience the full range of chef Nuno Mendes’s dazzling cuisine.
Bar - Featuring a fantastical chandelier art-installation, this stylish but welcoming bar marries contemporary flair with timeless elegance. Along with the decadent cocktail list and extensive wine selection, a seasonal cocktail tasting menu is served. Amuse bouche created by Viajante-trained chefs are matched with cocktails russled up by talented mixologists.
The cocktail tasting is available Sunday to Wednesday between 5:00 pm and 10:00 pm. To book a cocktail tasting please email us at info@viajante.co.uk or call us on 020 7871 0461.
‘I grew up with the tradition of eating little snacks with drinks and the more I travelled the more I loved discovering these wonderful tasting plates in every country: fresh Sushi in Tokyo’s fish markets, garlicky chimichurri in Nicaragua, hearts of palm freshly cut in coastal Kenya Viajante bar is my chance to showcase the finest of these in new and, I hope, irresistible combinations.’  NM"


Lsdi e i ‘giornalismi possibili’
















Lsdi – Libertà di stampa, diritto all’ informazione – è un gruppo di lavoro nato dall’iniziativa di alcuni amici impegnati a vario titolo nel mondo dell’informazione e, in parte, nella Fnsi (Federazione nazionale della stampa, il sindacato unitario dei giornalisti italiani). Obiettivo è far confluire in un unico “spazio” varie esperienze di riflessione, analisi e dibattito sui temi dell’informazione onde costituire un laboratorio di senso della professione giornalistica nel mondo contemporaneo e cercare di dare corpo all’utopia del buon giornalismo. Un’ attenzione particolare viene rivolta al mondo del giornalismo dal basso, alla fine del Giornalismo e alla nascita dei ‘’giornalismi’’, al plurale e in minuscolo. Con la consapevolezza che lo sviluppo delle nuove modalità del fare informazione – quelli che possiamo chiamare, appunto, i giornalismi possibili – va molto al di là del solo aspetto professionale o industriale. Si tratta di capire quale peso avranno tali modalità sulla cultura di base della società e quali trasformazioni indurranno nella struttura del mondo contemporaneo. Dove, comunque, il peso dell’ industria giornalistica e dei media tradizionali è ancora molto rilevante e continua a determinare vistosamente il quadro dei rapporti di forza. Imponendo ai protagonisti tradizionali del giornalismo organizzato – incusa la Federazione nazionale della stampa, di cui Lsdi è in parte un’espressione – di rafforzare le proprie strategie di rappresentanza e di egemonia ‘’politica’’ (il buon giornalismo come canale fondamentale del discorso pubblico). Questa nuova versione del sito (gennaio 2008) nasce dalla fusione fra il precedente – che ha lavorato soprattutto nel campo della documentazione e dell’ approfondimento – e l’annesso blog “giornalismi possibili”, includendo anche strumenti immediati di azione collaborativa e di convers-azione sull’intero ventaglio dei temi affrontati.


martedì 25 ottobre 2011

GQ n. 44: Michelle Hunziker ... altro che Miss Zelig!



ELISABETTA FRANCHI



A tribute is paid to feminine beauty, to the 1970s liberation of the body and to the sinuosity of shapes and colours -- both in the female body as well as in the accessories. For fashion designer Elisabetta Franchi there are no fixed rules, the body is naked -- yet how can one give up shoes, bags and jewellery? Accessories are this season's real protagonists. Prying eyes and a voyeuristic gaze through a moving light uncover the silhouette of a female body, dressed only with clutches, belts and shoes. As in a daydream, the moving image uncovers the beauty of feminine curves and reveals the silhouettes of accessories. Designed for a woman who knows how to find beauty and who surrounds herself with it, even in her most intimate moments. Clutches, satchel bags, vertiginous heels, golden touches and shining gems emphasize the allure of all women, and create an appeal beyond clothes. Soft hazelnut and beige tones, with the inevitable black, embellished by the touch of colour of the quintessential accessory -- every woman's object of desire: a pair of irresistible red open-toe pumps.


OGGI MANGIO DA ... N. 47: Da Caino (Via della Chiesa, 4 - Montemerano 58050 Manciano, GR)















Solo percorrendo una strada lunga, tutta a curve, talvolta stretta e ripida si arriva a Montemerano, borgo medioevale dove il tempo sembra essersi fermato. E’ una gioia per il cuore e la vista, intravederlo all’improvviso dagli ultimi tornanti. Un paese con una lunga storia alla spalle, che non ama raccontarsi, ma che si svela in ogni anfratto. Tra angoli romantici, antiche case in pietra una addossata all’altra e i vicoli ciottolati e in pendenza del centro storico, si intravede l’insegna di Caino posta sopra un piccolo ingresso fatto da una porta in legno e tre scalini in discesa che portano nel regno della famiglia Menichetti. Era il 1971 quando Angela e Carisio, detto Caino, aprirono una rivendita di vino dove poter spiluccare salumi, formaggi e alcune preparazioni fredde. Da allora molta strada è stata fatta e oggi è annoverato fra i migliori d’Italia, rinomato in patria quanto all’estero. Nella veste attuale si è accolti in due sale separate da un camino comune, travi a vista sul soffitto, finestrelle che danno sulle vie del borgo, mura solide e protettive dalle tonalità calde dell’ocra, travertino di Montemerano tutt’intorno. Pochi tavoli, soltanto nove, dove si accomodano poco più di venti persone al massimo, apparecchiati con prezioso tovagliato, bicchieri in cristallo, posateria d’argento e fini porcellane. E' in questa cornice che Valeria si esprime attraverso le sue inconfondibili ricette L’amore per quello che fa trapela dalla grazia ed il rispetto con cui maneggia i prodotti e compone i piatti. Partita dalla tradizione la supera senza mai dimenticarla . I suoi sono piatti che la rispecchiano: succulenti, dai sapori netti e precisi, giocati su contrasti di aromi, consistenze e temperature. Il risultato deve essere una vera e propria gioia per tutti i sensi, dove il gusto è fondamentale e solo in un secondo momento arriva l’aspetto estetico, che pur è sempre curato. Tuttavia Valeria non preserva gelosamente i propri segreti in cucina, ma dispensa consigli; è esigente con il suo staff, ma anche materna e comprensiva.


I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno

I prodotti qui in vendita sono per chi cerca di più della realtà

Cerca nel blog

Acerola: scopri questi benefici

Acerola C - Integratore di Acerola in Compresse Aroma di fragola - Favorisce le naturali difese dell'organismo Ligne De Plantes € 20,50 ...