Akris has written over 80 years of history as
the Swiss family company in St. Gallen. With just one sewing machine, Albert
und Peter Kriemler’s grandmother, Alice Kriemler-Schoch, laid the foundations
for the current operation in 1922 and at first, made only aprons. In 1945, son
Max followed in her footsteps and over a period of 40 years, built Akris up
into a couture house known all over the world, as well as producing for other
fashion houses, such as Hubert de Givenchy and Ted Lapidus, to name only two. Together
with his wife Ute, Max Kriemler created a company culture that defined the
highest quality and style as their most important values, which won them
international accolades. Since the 1980’s, his two sons have jointly run the
company. Albert Kriemler is responsible for design and marketing and Peter
Kriemler directs management and production. The company’s headquarters remain
located in the embroidery capital of St. Gallen, a small city in eastern Switzerland.
The Akris collection is entirely produced in Switzerland
in the firm’s own production centers in St. Gallen, Zurich
and the Ticino.
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domenica 2 ottobre 2011
Oggi mangio da n…25: La Terrazza dell’Eden (in via Ludovisi a Roma)
Con un'ampia scelta di panorami
eccezionali, piatti internazionali e delicata musica per pianoforte, l'hotel
soddisfa gli stati d'animo e i gusti di tutti i suoi ospiti. L'Eden Hotel di
Roma è orgoglioso di presentare alla sua clientela il ristorante e bar La Terrazza, completamente
restaurato. Situato al 6° piano, offre una magnifica vista panoramica della
città. Aperto per colazione, pranzo e cena, questo elegante ristorante serve
deliziosi piatti della cucina mediterranea, accompagnati da una carta di vini
degna di un intenditore.
In passato, La Terrazza dell'Eden ha
ricevuto numerosi riconoscimenti e premi che ne fanno uno dei migliori e più
popolari ristoranti di Roma. E anche se il locale è stato completamente
restaurato per creare un'atmosfera ancora più ariosa e affascinante, alcune
cose sono rimaste invariate: la professionalità di tutto il personale che si
prende cura dei clienti in modo attento e cordiale e l'intelligenza dello Chef
Fabio Ciervo. Senza dimenticare che questo ristorante rimane una cornice unica
e ammaliante nella città eterna, accompagnata dalle morbide note della musica
dal vivo e da una vista mozzafiato che non ha eguali a Roma.
Il Giardino dell'Eden - Aperto
durante l'estate, il Giardino dell'Eden è il luogo migliore dove godersi un
cocktail ammirando uno dei tramonti più belli al mondo. Aperto per pranzo e
cena, il ristorante offre una scelta deliziosa di piatti mediterranei.
Ancora oggi "La Terrazza dell' Eden"
simboleggia l' essenza di un benvenuto molto speciale. Quando l' Eden aprì le
sue porte, 120 anni fa, sulla stessa amata terrazza, le cameriere stendevano ad
asciugare i panni e le lenzuola di lino.
Quelli erano giorni nei quali i
Reali, i Capi di Stato e personalità mondiali delle Arti e delle Scienze
passavano per questo antico edificio situato tra Villa Borghese, Villa Ludovisi
e Villa Malta.
Nei nostri giorni la leggendaria terrazza è
come una casa per personalità italiane e internazionali, ospiti prestigiosi
circondati da un ambiente cordiale e discreto e da un servizio caloroso ed
efficiente.
The Scroll - a novel by Grant R. Jeffrey and Alton L. Gansky (Random House)
L'Arca dell'Alleanza esiste
ancora? Se sì, dove è nascosta? Potrebbe essere stata trovata dagli archeologi
seguendo indizi occulti lasciati da monaci ebrei circa 2.000 anni fa? Questa è
la premessa del romanzo di Grant R. Jeffry e Alton L. Gansky. Il personaggio
principale è un archeologo esperto in sacre scritture di nome David Chambers,
il quale riceve dal suo ex mentore, uno storico di fama mondiale in questioni
teologiche, un invito a condurre uno scavo sotterraneo nella parte più antica di
Gerusalemme. Nel corso di questa avventura Chambers dovrà affrontare i fantasmi
di una fede non proprio salda e i rischi di una scoperta in grado di
sconvolgere le fondamenta della cristianità. Nel complesso, ho trovato questo
lavoro un romanzo nella media. Non male, ma certamente non eccezionale. Ci si
sente da subito immersi nella storia, anche se si ha la sensazione di aver
letto o già sentito “in giro” cose di questo genere, soprattutto tra i generi
di pubblicazioni che si occupano di misteri e affini. Ad ogni modo per una
valutazione di massima la lettura è assolutamente piacevole, anche se le
diverse digressioni sul “mestiere dell’archeologo all’Indiana Jones” si fanno
sentire sul ritmo della scrittura facendo a volte perdere l’attenzione circa
gli sviluppi più interessanti delle vicende narrate. Alcuni dialoghi suonano un
po’ toppo artificiosi e il finale per certi aspetti prevedibile, anche se … In un mondo dove la fede è stato eclissata dal
fascino del dubbio, questo libro si offre come una strada alternativa per la
ricerca della verità in questi ambiti, tanto che spesso si ha la sensazione che
molte delle informazioni contenute sia messe lì non a caso!
sabato 1 ottobre 2011
Sopravvivenza Estrema di Ivan Bertuccini (Macro edizioni)
E se succedesse davvero?! E se
una grande catastrofe colpisse la
Terra, trasformando completamente le nostre abitudini di
persone civilizzate? Senza dubbio la maggior parte di noi non sarebbe in grado
di sopravvivere, perché abbiamo perso l’istinto, la capacità di adattamento e
le preziose conoscenze che sono state fondamentali all’uomo durante la sua
evoluzione.
Leggendo Sopravvivenza Estrema
apprenderete in maniera chiara e dettagliata, grazie anche all'utilizzo di
tabelle esplicative, gli accorgimenti, le tecniche e le soluzioni
indispensabili per sopravvivere a qualunque situazione.
L'autore ci chiarisce tra
l'altro: quale equipaggiamento e abbigliamento scegliere, come reperire
l'acqua, in che modo organizzare lo zaino, come orientarsi e segnalare la posizione
a distanza, come preparare un kit d'emergenza, cosa mangiare e come cucinarlo.
Sopravvivenza Estrema è una sorta
di guida tascabile, grazie alla quale qualsiasi esperienza di vita all’aria
aperta, da un’innocua passeggiata in montagna a un temibile Day After, si
trasformerà in un’emozionante avventura, dalla quale tornerete sani e salvi!
CALVIN KLEIN and Zoe Saldana
Calvin Klein, Inc. is one of the leading fashion
design and marketing studios in the world. It designs and markets women's and
men's designer collection apparel and a range of other products that are
manufactured and marketed through an extensive network of licensing agreements
and other arrangements worldwide. Brands/lifestyles include Calvin Klein
Collection, ck Calvin Klein, Calvin Klein, Calvin Klein Jeans and Calvin Klein
Underwear. Product lines under the various Calvin Klein brands include apparel,
accessories, shoes, sleepwear, hosiery, socks, swimwear, belts, eyewear,
watches, jewelry, coats, suits and fragrances, as well as products for the
home.
PVH Corp. is one of the world's largest apparel
companies. It owns and markets the Calvin Klein brand worldwide. It is the
world's largest shirt and neckwear company and markets a variety of goods under
its own brands, Van Heusen, Calvin Klein, IZOD, Arrow, Bass and G.H. Bass &
Co., and its licensed brands, including Geoffrey Beene, Kenneth Cole New York,
Kenneth Cole Reaction, BCBG Max Azria, BCBG Attitude, MICHAEL Michael Kors,
Sean John, Chaps, Donald Trump Signature
Collection, JOE Joseph Abboud, Tommy Hilfiger, and Perry Ellis Portfolio.
calvin klein inc.
205 West 39th
Street
new york, new york, 10018
Oggi mangio da n…24: Ristorante Perbellini (Via Muselle, Isola Rizza - Verona)
Giancarlo Perbellini, erede di
una dinastia di pasticceri veronesi, coadiuvato in sala dalla moglie Paola, dal
1989 gestisce questo ristorante di famiglia situato a pochi minuti da Verona.
Forte di importanti esperienze
dapprima al fianco di chef di fama internazionale del panorama italo-francese,
poi attraverso gli oltre 20 anni di gestione del proprio ristorante e della
consapevolezza di quella che è la sua passione più grande, cioè l'arte della
gastronomia, presenta una cucina dotta e classicheggiante, votata all'eleganza,
moderna e protesa a valorizzare l'italianità e la tradizionalità degli
ingredienti. Il ristorante dispone di una sala conferenze completamente
attrezzata e capace di ospitare fino a 60 persone.
Cages di Dave McKean (Magic Press)
Cages è l'opera definitiva di
Dave Mckean: uno straordinario, vibrante graphic novel, ma anche una
dissertazione sull'arte, sull'ispirazione che la attiva e sugli usi creativi e
innovativi delle sue tecniche. Pubblicato tra il 1990 e il 1996, e raccolto in
volume nel 1998, è diventato subito un best-seller. Da una trama scarna ed
essenziale (le vite di un pittore, uno scrittore e un musicista che si
incrociano l'una con l'altra), il racconto gradualmente si trasfigura in una
allegoria immaginifica e l'intreccio di storie innesca un susseguirsi di
stimoli visivi.
Gran parte del libro sfrutta la
tecnica del disegno a penna, ricordando molto da vicino l'arte di Egon Schiele.
Spesso, però, si concede delle variazioni, passando da un medium e da uno
stile all'altro (acquerello, aerografo, xilografia); l'effetto complessivo è
un'esplosione di colori e motivi.
Il libro del giorno: Instant English 2 di P. John Sloan (Gribaudo)
A un anno dall'uscita del primo
volume, "Instant English 2" fornisce a John Peter Sloan la
possibilità di aggiungere nuovi building blocks e di costruire edifici più
stabili là dove erano state poste le fondamenta del metodo più innovativo del momento
per l'apprendimento dell'inglese. Il nuovo titolo propone tante lezioni, ricche
di esercizi e di esempi esilaranti come gli sketch di Zelig o i corsi in
pillole che hanno catturato gli internauti su YouTube. Come il primo, questo
volume proporrà argomenti di grammatica, box per arricchire il vocabolario,
esempi di comunicazione in varie situazioni e modi di dire inglesi. Sarà dato
più spazio a esempi ed esercizi e ci saranno due nuove parti, che John ha
pensato ispirandosi, ancora una volta, agli italiani: i trucchi per memorizzare
le pronunce più difficili, in modo da evitare spiacevoli inconvenienti, e
alcuni tra i "grandi classici" degli errori che gli italiani fanno
quando parlano in inglese, che John, con la sua vena ironica, riporta e
commenta.
IL CAVOLETTO DI BRUXELLES – cucina con fotografia
Mi chiamo Sigrid, sono belga, ho
33 anni, sono bilancia (e si nota, sempre a esitare fra una cosa e l’altra…) e
sarei, nell’ordine cronologico, fiamminga, poi francofona e infine italiana
d’adozione (beh, eh…), tra i miei errori d’infanzia c’è da segnalare una laurea
in lettere, un baccalaureato in filosofia e un master (molto meno serio quello
lì) in comunicazione enogastronomica. Ho sempre voluto scrivere (quando dico
sempre intendo ‘fin da quando ricordo’, ché prima di sei anni non ricordo cosa
volessi fare da grande, boh, forse pompiere… :-), l’ho fatto in belgio prima su
delle riviste letterarie poi su dei giornali, dopodiché sono emigrata a Roma
(da quasi credo sette anni ormai – posso dire ‘per motivi familiari’? ecco…), e
poco a poco, al desiderio di raccontare si sono aggiunte altre fisse, la
gastronomia e sopratutto la foto. Ora, dopo aver lavorato per due anni al
Gambero Rosso, lavoro come fotografa indipendente (mi sento ancora male a usare
il termine fotografa :-), e continuo a raccontare, in genere di cucina in senso
lato e spesso con le immagini al posto delle parole (o quasi, sono anche un
filino logoroica). (la foto qui sopra è di Maurizio Camagna)
IL BLOG - ‘Il cavoletto di
bruxelles’ esiste dal marzo 2005. L’idea di partenza era semplicemente di
tenere un quaderno di ricette, il mio, per me e magari anche per chi di
passaggio ci fosse interessato, in modo da raccogliere le ricette fatte a casa.
Un tentativo di sostituire con qualcosa di pulito e ordinato il vecchio faldone
pieno di ritagli macchiati, ecco. Inutile dire che quel faldone esiste ancora,
ma cinque anni e passa più in là, ci sono qui dentro oltre mille ricette, e
ovviamente non mi sono ancora del tutto stancata di cucinare. Comunque sia, il
cavoletto è e rimane il mio personalissimo terreno di gioco, il luogo dove
racconto liberamente umori, esperimenti, viaggi e qualsiasi altra cosa che quel
giorno mi passa per la mente. Le ricette che trovate qui sono la mia cucina di
casa, i miei luoghi e sapori del cuore, criticabili e parziali e con tutti i
limiti e i difetti di una cosa che è chiaramente più un diario personale che
una testata giornalistica.
venerdì 30 settembre 2011
CARLO PIGNATELLI
Carlo Pignatelli nasce a Latiano
in provincia di Brindisi nel 1944. La sua griffe è nota nel mondo soprattutto
per i suoi abiti maschili da cerimonia. Sono oltre 40 gli anni che scandiscono
la storia del designer iniziata presso laboratori sartoriali prestigiosi da cui
apprese l'arte della sartoria. Lo stile sartoriale lo contraddistingue da
sempre in maniera inequivocabile sin dalle prime collezioni uomo e donna legate
alla cerimonia. E' proprio nel settore della Cerimonia e degli sposi che il
designer opera una "rivoluzione". La sua creatività ed il suo
continuo bisogno di evoluzione lo hanno portato a ridisegnare le forme e i
contenuti stilistici di un comparto moda tanto legato alle tradizioni. E nel
rispetto delle tradizioni sartoriali che nel 1980 a Torino debutta la
prima collezione uomo confezionata artigianalmente dallo stilista. In
passerella uno sposo insolito, linee, colori e tessuti inediti, vengono
proposti per un uomo protagonista di una cerimonia sino ad allora rivolta
esclusivamente alla donna. Per la prima volta nella storia della moda maschile,
una collezione Alta Moda. Da quel momento inizia il suo successo, destinato a
spaziare velocemente in Italia e nel mondo.
"Per me la sartorialità è
un'etica, lo strumento unico per la ricerca della perfezione e del bello sul
corpo. La mia sfida è applicarla costantemente alla ricerca ed alla creatività
fondendo, in tal modo, la tradizione all'innovazione."
Il 1993 è l'anno in cui per la
prima volta la griffe torinese solca le passerelle dell'allora Milano
Collezioni Uomo. Il successo inducono la sartoria a razionalizzare il ciclo
produttivo trasportando sull'impostazione artigianale alcune tecniche
industriali. A Torino sede attuale della Carlo Pignatelli SPA lo stilista
supportato da uno staff progetta tutte le collezioni la cui prototipia è
realizzata interamente dalla sartoria. Tutt'oggi quest'ultima confeziona per i
personaggi dello spettacolo e per i più esigenti abiti su misura. Il '95 segna
lo storico sodalizio con la
Juventus per cui disegna le divise ufficiali. Alla Juventus
seguiranno la
Nazionale Italiana di calcio, l'Olympic Marsiglia (1999), il
Torino (2001) e il Watford (2002).
Oggi le oltre venti collezioni
Carlo Pignatelli spaziano dal mondo maschile a quello femminile nei diversi segmenti
compreso quello degli accessori. "In tutte le mie collezioni troverete
parte della mia formazione, l'arte sartoriale, la ricerca della qualità e
dell'innovazione, principi cardini del nostro made in Italy".
Il libro del giorno: ESPERIENZA - Poesie di Gabriella Maleti (LaRecherche.it)
Ora siamo nella soffitta che
respira misteriosamente, / esecrati prima anche da noi, ora concetti privi di /
gloria terrena, bianchi come neve nella soffitta, / soffitte di neve, e
uccellini mai più sparuti.
Gabriella Maleti è nata a Marano
sul Panaro (MO) nel 1942 e vive a Firenze. Fotografa è anche autrice di
numerosi video. È stata redattrice della rivista “Salvo imprevisti” e lo è de
“L’area di Broca”. Con Mariella Bettarini ha fondato e cura le Edizioni Gazebo.
Ha pubblicato nove volumi di poesia tra i quali si ricordano: Il cerchio
impopolare (1980), Madre padre (1981), Memoria (1989), Fotografia (1999),
Parola e silenzio (2004), Trialogo (2006).
Come narratrice ha pubblicato:
Morta famiglia (1991), Due racconti (1992), Amari asili (1995), tradotto in
inglese dalla casa editrice Carcanet di Manchester nel 1999. Queneau di Queneau
(2007), Sabbie (2009). Nel 2010 un suo eBook fotografico è stato presentato su
LaRecherche.it, con il titolo Cosmo vegetale (www.ebook-larecherche.it/ebook.asp?Id=50).
È presente su riviste e antologie di poesia e narrativa italiana.
Sito internet:
www.gabriellamaleti.it
Oggi mangio da n…23: Ristorante Al FOGHER (Contrada Bellia - S.S. 117 Bis - Piazza Armerina a ENNA)
Il ristorante Al Fogher di Piazza
Armerina, ad Enna, è rinomato per: la cucina d'autore dello chef, la cantina
con oltre 450 etichette di vini, i piatti unici ed esclusivi, che accostano
creatività e sapori con effetti ricercati e di classe. L'attenzione e la cura
per le esigenze di gusto dei suoi clienti rendono il luogo un punto di
riferimento nel settore, e contraddistinguono ogni sua offerta, selezionata con
attenzione tra le migliori proposte della cucina italiana. All'interno del sito
si troveranno le più esclusive proposte culinarie del ristorante. Navigate
pure: potreste trovare il piatto che stuzzica occhi e palato, e vi fa venir voglia
di venirci a trovare.
All'interno del ristorante si
potranno gustare moltissime specialità tra cui: un flan di piacentino con una
riduzione di nero d'avola al profumo di cacao, un filetto di triglia croccante
in crema di peperone giallo e riso nero selvatico al pistacchio, filetto di
maialino al pepe nero con salsa alla bottarga di tonno e asparagi e, per
finire, piramide di cioccolatto con uva passa e cedro.
Il tutto accompagnato da una
delle nostre etichette tra vini, spumanti, champagne selezionati tra le
migliori offerte del mercato nazionale ed internazionale.
Senza padrini. Resistere alla mafia fa guadagnare di Filippo Astone con la prefazione di Andrea Camilleri (Tea). Intervento di Nunzio Festa
Il nuovo libro d'inchiesta del
giornalista Filippo Astone, “Senza padrini”, fosse stato scritto in maniera
meno tecnica, certamente l'avremmo persino consigliato quale libro di testo per
le scuole; ma non usando una formula trita e ritrita, bensì per sottolineare
che questo sforzo titanico di dipingere i caproni - ovvero i mafiosi siciliani
- con le loro stesse grasse malefatte serve perfettamente l'imposizione e
impostazione etica di lavorare contro l'Illegalità: cioè raccontando il bene e
il male delle mafie, e per spingere giovani e meno giovani, come suol dire, a
vivere con lo schifo dell'Illegalità mafiosa. E, soprattutto, spiegando questa
necessità raccontando 'persino' che, tipo per l'impreditore sicialiano
qualsiasi, eppure anche non necessariamente siciliano, in quest'Italia comunque
maltrattata dal malcostume generalizzato, “Resistere alla mafia fa guadagnare”.
Pure. Cosa, ovviamente e giustamente, ripresa non a caso in sottotitolo al
saggio. Il nuovo libro d'Astone, giornalista dalla penna acunimata quanto
puntigliosa, soprattutto saggista privo di scrupoli e che mai scende a
compromessi, lungi dall'osannare i comportamenti naturali e oggi tipici di
Confindustria, comunque considerata in fondo ferma su se stessa e realmente non
disposta sempre a tentare strade per rilanciare l'economia complessiva
italiana, prende idealmente e in maniera franca le mosse dalla scelta iniziata
con un atto quasi eretico di Confindustria Sicilia. Quando la componente sicula
di Confindustria, insomma, decise di sanzionare i propri iscritti che finivano
per cedere alle lusinghe della mafia oppure che solamente crollavano di fronte
alle richieste di silenzio della mafia – quelle post richiesta estorsiva. Ivan
Lo Bello e Antonello Montante, per i loro atti di disobbedienza, non
casualmente furono raggiunti da proiettili intimidatori che si dovevano
spartire con il procuratore generale di Caltanissetta, Sergio Lari e il procuratore
capo di Reggio Calabria, Giuseppe Pignatone. Perché proprio chi spezza l'asse
borghesia mafiosa – corruzione fa un danno molto rilevante alle mafie. “Specie
se, come hanno fatto Lo Bello e Montante, riesce a dimostrare che è possibile
operare senza le mafie. Anzi, che liberarsi dal crimine organizzato, oltre che
giusto, conviene. E che ormai chi paga il pizzo non lo fa perché costretto, ma
perché ritiene che la collusione sia vantaggiosa”. Dunque Astone, dopo aver
narrato, illuminandoci e usando la dovizia di particolari cara sempre ai grandi
giornalisti, dei pochi padroni che tengono in mano l'Italia e dei metodi che
usano per moltiplicarsi e rigenerarsi, racconta un'altra verità del percorso
adesso di Confindustria. Quello che dovrebbe diventare esempio per un vero
cammino verso il distacco dalle mafie e soprattutto contro la sottocultura
mafiosa. Infine, e non lo si dimentichi, nell'ultima parte del testo, Filippo
Astone spiega altre “storie di economia mafiosa”: “Olga Acanfora, la camorra
per scontare le fatture”, “Ivano Perego, 'ndranghetista lumbard” ecc. Perché
come ormai sappiamo non esiste solamente “cosa nostra” e non esiste solamente la Sicilia. Ma dalla
Trinacria, questa volta, nasce un fiore che dovrebbe divenire il fiore d'una
nuova primavera dell'onestà. E, come dice Camilleri, rivedere la Storia, con la “S”
maiuscola appunto.
RITALIN E CERVELLO di Heinrich Kremer (Macro edizioni)
Il Ritalin (metilfenidrato) è un
potente stimolante del Sistema Nervoso Centrale, simile alla cocaina. Anche in
Italia, dopo gli USA, migliaia di bambini, diagnosticati come disattenti ed
irrequieti (ADHD), rischiano di essere trattati con questo narcotico, efficace
solo attraverso un costante incremento di dosaggio. Il danno alle funzioni
cerebrali di questi piccoli pazienti potrebbe risultare irreparabile e il loro
futuro essere per sempre condizionato dall’assunzione di psicofarmaci. Una
descrizione scientifica che medici, pediatri, educatori e genitori devono
conoscere per impedire la rovina di tanti bambini e adolescenti. Completano
l’articolo preziose indicazioni di efficaci alternative terapeutiche.
giovedì 29 settembre 2011
DARK SOULS (FROM SOFTWARE, Inc. and NAMCO BAN DAI)
Dark
Souls è un nuovo action GDR (gioco di ruolo) ambientato in un profondo universo
fantasy dark. Rischiose esplorazioni di dungeon, terribili scontri con i nemici
e innovative caratteristiche online sono i punti di forza di questo suggestivo
titolo. Dark Souls abbatte ogni barriera con la presenza di un intero mondo che
incoraggia l'esplorazione e permette di provare diverse esperienze di gioco.
Mentre i giocatori affronteranno terrificanti nemici e scopriranno nuove aree
di gioco, le fondamenta del gameplay costruite su un solido rapporto tra sfida
e ricompensa permetteranno di offrire un impareggiabile senso di appagamento. Rispetto
a Demon's Souls, Dark Souls avrà una componente esplorativa sensibilmente
maggiore: ampie vallate da attraversare nella loro interezza, una mappa di
gioco gigantesca e la possibilità di visitare qualsiasi luogo ammirato a
chilometri di distanza, comprese decine di dungeon e di castelli. L'universo di
Dark Souls non è lo stesso di Demon's Souls, mostrerà ambientazioni in uno stile
fantasy medievale più variegato e avrà una narrazione tutta propria. (fonte
gamestar.it)
Oggi mangio da … n. 22: Casa Grugno a Taormina in via Santa Maria dei Greci
Ventata
di novità a “Casa Grugno”. L’elegante ristorante, che una decina di anni fa
Enrico Briguglio apre al piano terra del palazzetto cinquecentesco dalle
splendide architetture gotico-catalane nel centro di Taormina, si presenta al
pubblico dei gourmet con una new-entry di tutto rispetto: il trentaseienne chef
toscano David Tamburini. “È un nuovo inizio, annuncia il patron Briguglio,
resteremo legati alla tradizione esprimendo come sempre qualità e novità con
una rinnovata attenzione per il cliente in sala, affidato come accade da ben 6
anni, al maitre sommelier Antonio Currò. Il connubio tra la blasonata Casa
Grugno e lo chef “giramondo” Tamburini è di quelli decisamente promettenti e
ricco di “provocanti” prospettive. Tamburini ha un forte entusiasmo ed idee
molto chiare in proposito: nessuno stravolgimento, niente “fusion”, piuttosto
enfatizzazione originale dei sapori con l’utilizzo di cibi “antichi” e materie
prime “povere” ma dal gusto eccellente, attorno a cui creare il piatto perché …
“un cuoco è un interprete di ciò che ha intorno!”.
La storia
spesso si compie negli anni, ma nell’epoca moderna la storia racconta i fatti,
e i fatti raccontano che nel 2001 da un’idea di Enrico Briguglio nasce Casa
Grugno e nel giro di pochi anni la storia è fatta.
Si
afferma da subito come uno tra i migliori ristoranti dell’isola con consensi
unanimi da parte delle maggiori guide nazionali e nel 2005 arriva la prima
meritata stella michelin.
La forza
di Casa Grugno può racchiudersi in alcuni semplici aggettivi; cura, passione e
amore.
Come Impedire al Vostro Medico di Nuocervi di Vernon Coleman (Macro edizioni)
|
La persona che ha maggiori
probabilità statistiche di uccidervi non è un ladro, un rapinatore o uno
squilibrato ubriaco alla guida della sua auto. Questa persona è semplicemente
il vostro medico.
Il tutto scientificamente
provato:
- «Soltanto il 15 per cento dei
trattamenti medici è supportato da solide prove scientifiche».
- «Quattro pazienti su dieci tra
quelli che assumono farmaci soffrono di disturbi fastidiosi o molto gravi e
perfino mortali che insorgono a causa dei farmaci e un paziente su sei tra
quelli ricoverati in ospedale si trova lì perché un medico lo ha fatto
ammalare».
- «Diversi esperti indipendenti
che hanno studiato l’uso degli antibiotici dichiarano che tra il 50 e il 90 per
cento delle prescrizioni fatte non sono necessarie».
- «Molte più persone vengono
uccise dai farmaci prescritti che dalle droghe illegali come l’eroina o la
cocaina».
- «Tanti farmaci sono stati
ritirati o sono soggetti a restrizioni perché considerati troppo pericolosi.
Alcuni sono stati ritirati dal mercato dopo qualche mese, mentre molti altri
dopo diversi anni. Potete immaginare le proteste se succedesse la stessa cosa
per i metodi usati per testare le automobili o i prodotti alimentari, e tanti
tipi di auto o di alimenti dovessero essere ritirati dal mercato?».
- «Un gruppo di ricercatori ha
esaminato le cartelle cliniche di 100 pazienti che, come rilevato poi
dall’autopsia, erano deceduti in seguito a infarto. Lo studio ha rivelato che
solo il 53 per cento di quegli infarti era stato diagnosticato. Ma quello che
rende questa notizia ancora più allarmante è che la metà dei pazienti in
questione era seguita da specialisti in cardiologia».
- «Uno studio condotto su 131
pazienti psichiatrici scelti a caso ha dimostrato che per circa tre quarti (cioè
per il 75 per cento) dei pazienti la diagnosi probabilmente era sbagliata».
E poi cancro, AIDS, antibiotici,
interventi chirurgici, ospedali, esami diagnostici, farmaci, infezioni,
tranquillanti, Ritalin ecc. Con una mole infinita di consigli pratici per
difendere la vostra salute in modo naturale e per tutelarvi dalla
superficialità, e talvolta dall’arroganza, del sistema medico ufficiale.
Il libro del giorno: Come Tex non c’è nessuno di Sergio Bonelli e Franco Busatta (Mondadori)
Nel sessantesimo anniversario
della nascita del ranger più famoso d'Italia Franco Busatta intervista Sergio
Bonelli, l'editore di Tex nonché suo storico sceneggiatore, nonché figlio di
Gianluigi, il creatore del personaggio entrato nel mito del fumetto italiano.
Con i suoi ricordi e grazie alla riproduzione di tavole e disegni d'epoca,
l'editore ripercorre le tappe fondamentali della storia di Tex e degli autori
che l'hanno fatto grande. Lasciandoci scoprire come si sia trasformato, da uno
dei tanti protagonisti dei poveri giornalini a striscia del dopoguerra, in
un'icona pop capace di conquistarsi un posto speciale nel cuore di molte
generazioni di lettori.
LOVE GIRL
Love Girl è il nuovissimo marchio
di accessori pronto a rendere la vita di ogni ragazza, glamour e trendy!
Direttamente dal mondo fashion, il mix perfetto dove la moda incontra il mondo
di noi teenagers. Scopri le novità che la linea Love Girl ti offre: dagli
accessori di design per la scuola, alle borse trendy dai particolari ricercati.
Vogliamo accompagnare nella vita di tutti i giorni la nostra Love Girl con uno
stile inconfondibile, energico, per la ragazza che sa godersi le giornate con
le amiche e divertirsi. Fatti allora conquistare dal gusto fashion della linea
Love Girl, a scuola, per il centro a fare shopping, in palestra o dovunque tu
voglia.
BOOMERANG - Travels in the New Third World By Michael Lewis (W. W. Norton & Company)
Michael Lewis nel suo nuovo libro
"Boomerang", si occupa di argomenti scottanti come la crisi che ha
attanagliato il Fondo Monetario Internazionale e la Banca Centrale Europea in un
modo che nessuna testata giornalistica ha mai potuto fare in questi ultimi due
anni. E infatti il libro non poteva essere più tempestivo data la crisi del
debito che rischia di affondare l’Europa intera e chissà cos’altro. Combinando allora
la sua grande familiarità riguardo argomenti come la finanza e il fisco, e la
sua dote innata di talentuoso scrittore di viaggi, Michael Lewis consegna ai
suoi potenziali lettori una visita guidata attraverso alcuni dei luoghi colpiti
dallo tsunami fiscale del 2008, come la Grecia, l'Islanda e l'Irlanda, giungendo a
tracciare l’identikit di persone e popoli molto diversi tra loro che per
altrettanti disparati motivi si sono trovati sull’orlo del disastro economico.
Il libro – realizzato sulla base di una serie di articoli che Lewis ha scritto
per la celebre rivista Vanity Fair - non aspira a fornire una panoramica esaustiva
della crisi globale, ma fornisce un piccolo e oltremodo brillante prisma con
cui vedere e analizzare il problema che sta attualmente attanagliando
l’Occidente. Lewis scrive ad esempio: "I leader europei non hanno fatto altro
che ritardare l'inevitabile resa dei conti, rimaneggiando incautamente i
bilanci, e lavorando indefessamente solo per tamponare le falle sempre più grandi
in Grecia, Irlanda e Portogallo … e con la ambigua speranza di riuscire a
occultare gli allarmanti buchi neri di Spagna, Italia e Francia ".
Un libro assolutamente da non
perdere, soprattutto se si vuole avere un’onesta, obiettiva, lucida e
imparziale analisi di quello che sta accadendo, e le sue cause. Ma soprattutto
si tratta di un libro che va ricordato per una frase emblematica ovvero che la
causa scatenante la crisi del 2008 è derivata da persone che prendono quello
che possono, proprio perché possono, senza riguardo per gli interessi della
collettività. Meditate gente meditate!
mercoledì 28 settembre 2011
La prova evidente del danno di David Kirby (Macro edizioni)
Negli
anni '90 i casi di autismo registrati tra i bambini americani hanno avuto
un'impennata, passando da 1 ogni 10.000 nel 1987 alla scioccante incidenza,
oggi, di 1 ogni 100. Questo trend coincide con l'introduzione nel programma
vaccinale nazionale di numerosi nuovi vaccini, somministrati contemporaneamente
e quasi subito dopo la nascita o nei primi mesi di vita. In molte di queste
dosi è presente un eccipiente poco conosciuto chiamato thimerosal, che contiene
una certa quantità di mercurio e di alluminio. La Prova evidente del Danno
studia e approfondisce questa preoccupante situazione, che ha indotto molti
genitori, medici, pubblici ufficiali ed educatori a parlare di una vera e
propria epidemia‚ e dei bambini che ne sono colpiti. Seguendo le vicende di
diverse famiglie, David Kirby racconta la loro battaglia per capire come e
perché i loro figli, nati sani, sono scivolati nel silenzio e si sono perduti
in disturbi di comportamento che spesso provocano anche patologie fisiche.
Allarmate dalla quantità di mercurio presente nei vaccini, queste famiglie
hanno cercato risposte, senza trovarle, dai loro medici, dalla scienza, dalle
case farmaceutiche, rivolgendosi infine ai Centri per il Controllo delle
Malattie e la Prevenzione
(CDC) e alla Food and Drug Administration (FDA). Scavando in profondità, hanno
trovato anche importanti alleati all'interno del Congresso e in quel piccolo
gruppo di medici e ricercatori che crede che l'aumento dell'autismo e di altre
patologie sia correlato ai livelli tossici di mercurio che si sono accumulati
nell'organismo di alcuni bambini. La
Prova evidente del Danno pone interrogativi importanti,
rivela ostacoli e difficoltà impensabili che persone disperate si sono trovate
ad affrontare; persone che hanno scelto di opporsi all'intreccio di potere tra
governo federale, enti sanitari e giganti farmaceutici.
Dagli
incontri segreti tra FDA, CDC e ditte farmaceutiche alla misteriosa clausola
inserita nel 2002 nel testo della legge sulla sicurezza interna, che vieta
cause giudiziarie sulla questione del thimerosal, fino alle audizioni pubbliche
davanti al Congresso, questo libro mostra un establishment medico deciso a
negare la "prova del danno" che potrebbe confermare il legame tra
l'autismo e il thimerosal nei vaccini.
Il libro del giorno: L’arte di ricordare tutto di Joshua Foer (Longanesi)
Quaranta
giorni. È il tempo che ciascuno di noi spreca in media ogni anno per rimediare
a ciò che dimentica: per andare a recuperare il cellulare lasciato chissà dove,
per cercare le chiavi di casa o per rintracciare informazioni importanti.
Joshua Foer rientrava a pieno titolo in questa media, ma dopo un anno di
allenamento si è ritrovato alla finale del Campionato statunitense della
memoria. Dunque la memoria si può davvero migliorare, chiunque può riuscire a
imparare 1528 numeri a caso in un'ora e ricordarseli tutti, come il
pluricampione del mondo Ben Pridmore. Ripercorrendo la storia della
mnemotecnica dall'antica Grecia ai giorni nostri e illustrando metodi concreti
grazie ai quali possiamo tenere a mente le informazioni che ci interessano,
Joshua Foer ci dimostra che "in ognuno di noi si nasconde un piccolo Rain
Man". Che la memoria è un dono che tutti possediamo ma di cui spessissimo
ignoriamo le potenzialità. "Che cosa ha significato per l'individuo e per
la società" si chiede Foer "il passaggio da una cultura fondata sulla
memoria interna a una cultura basata sulle memorie immagazzinate al di fuori
del cervello? Tutto questo per noi è stato senz'altro un guadagno, ma con che
cosa l'abbiamo barattato? Come affrontiamo il fatto di aver perso la
memoria?" A queste e a molte altre domande cerca di rispondere il saggio
di Joshua Foer, che ha suscitato un grande interesse nella stampa e nel
pubblico degli Stati Uniti.
Oggi mangio da … n. 21: Ristorante Duomo (Ragusa - Località Ragusa, Ibla)
“Innovazione o tradizione? Un rebus inestricabile come a voler stabilire se è nato prima l’uovo o la gallina, tanto per restare in tema. La nostra cucina è entrambe le cose e la filosofia che guida le nostre mani nel preparare i piatti si può riassumere nel concetto di - Sperimentare ma nel solco della tradizione - . Nei nostri piatti cerchiamo di esprimere l’essenza del territorio, la gente di un tempo, le suggestioni del nostro vissuto. Il Leit Motiv è "riscoprire e riportare alla luce i sapori perduti della tradizione e rinnovarli", deturnarli in un contesto moderno e innovativo, ma rispettoso della storia dell'uomo nel suo territorio. Grande protagonista della nostra cucina è l’ingrediente genuino e naturale, è la cura che mettiamo nella selezione delle materie prime, l’esaltazione della loro essenza pura all’interno di una sinfonia di sapori e profumi che non si annullano ma si esaltano e si valorizzano a vicenda. Il piatto che realizziamo deve avere un’anima, deve essere in grado di raccontare una storia al palato e alla mente. I piatti che proponiamo non sono basati sul concetto del sottrarre ma su quello dell’aggiungere, sono intimamente barocchi, stimolano ludicamente la curiosià ma seducono con la schiettezza, la linearità, la simmetria, con l’equilibrio di tutti i loro elementi, che, per un attimo, smarriscono il loro tono per amalgamarsi in una nuova realtà gustativa. Il nostro fine è di riuscire a impossessarci e fare una sintesi di una cultura, quella siciliana, che è, per definizione e per evoluzione, piena di contrasti, contraddizioni, mutazioni, contaminazioni. Dai sicani ai romani, dagli arabi ai francesi, dagli spagnoli agli inglesi, qui ci sono stati tutti. Una cucina stratificata, nata dalla mescolanza infinita di razze e culture, probabilmente la cucina più complessa del bacino del Mediterraneo.
I
confini? Non esistono. Perché, gli elementi di mare di terra e di cielo che
abitano lo stesso pianeta non possono vivere nello stesso piatto (e nella
stesso stomaco)?
Oggi il
nostro obiettivo è di essere un grande ristorante siciliano, italiano,
internazionale.
Con
impegno quotidiano lavoriamo al Progetto Duomo, spinti dalla passione e dalla
ricerca costante delle migliori materie prime che pretendono l’eccellenza del
servizio che offriamo ai nostri clienti.
Sfide
queste che ci pongono costantemente sotto pressione e ci stimolano a migliorare
continuamente il nostro lavoro e il nostro livello.” (Ciccio Sultano e Angelo
Di Stefano)
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