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martedì 19 aprile 2011

Tim Powers, Mari stregati (Fanucci)












“Aggrappandosi a una delle cime verticali tese e sporgendosi più che poté oltre la battagliola, John Chandagnac aspettò che l’onda sollevasse l’enorme, scricchiolante struttura della poppa e del cassero su cui si trovava, e poi lanciò il biscotto con tutta la forza che aveva. Sulle prime gli era sembrato un lancio davvero lungo, ma appena il biscotto cadde in rapide spirali verso l’acqua, si accorse che non lo aveva lanciato poi così lontano; ma il gabbiano lo aveva visto. Accorse a volo radente sull’acqua verdastra e all’ultimo momento, come per esibirsi, lo afferrò al volo. Il biscotto si frantumò appena l’uccello si sollevò in volo verso altezze più congeniali, ma sembrò comunque che ne avesse preso un bel boccone. Chandagnac aveva un altro biscotto nella tasca della giacca, ma per un po’ si limitò a guardare il gabbiano che planava – notando appena il modo in cui non sembrava fare il minimo sforzo, battendo di tanto in tanto le ali, per mantenere la sua posizione proprio sopra la lucerna di poppa del Vociferous Carmichael –, annusando il vago odore di terra che si percepiva nella brezza sin dall’alba. Il capitano Chaworth aveva detto che avrebbero avvistato i monti verdi e porpora della Giamaica nel primo pomeriggio, aggirato Punta Morant prima di cena e attraccato nel porto di Kingston prima di sera; ma mentre le operazioni di scarico del Carmicheal avrebbero significato la fine delle preoccupazioni che avevano fatto deperire visibilmente il capitano durante quell’ultima settimana di viaggio, per Chandagnac lo sbarco avrebbe rappresentato l’inizio del lavoro. E ricordati, si disse freddamente, mentre tirava fuori il biscotto dalla tasca, che sia tu che Chaworth siete entrambi in parte responsabili dei vostri problemi.”

Le avventure del burattinaio John Chandagnac si svolgono nella prima metà del XIX nel Mar dei Caraibi, mentre il giovane è alla ricerca di uno zio che non ha mai incontrato, apparentemente responsabile della morte di suo padre, scappato con l’eredità di famiglia. Poco prima di giungere a destinazione, la nave su cui John Chandagnac e i suoi compagni di viaggio – Beth Hurwood e suo padre Benjamin, un folle scienziato – sono imbarcati viene attaccata dai pirati, che uccidono il capitano e costringono Chandagnac a unirsi alla loro ciurma. Chandagnac (ribattezzato Jack Shandy) viene a conoscenza della terrificante storia di Benjamin Hurwood e della sua defunta moglie, e dei piani di riportarla in vita, che coinvolgono anche la figlia Beth. Jack Shandy dovrà cercare in ogni modo di frenare i folli propositi di suo padre, e potrà farlo solo assumendo il controllo della nave su cui viaggiano. E tra emozionanti e incredibili avventure, incrocerà anche il cammino del celebre pirata Barbanera.

Timothy Thomas Powers, nato a New York nel 1952, è uno scrittore di romanzi fantasy e di fantascienza, in cui avvenimenti e personaggi storici si mescolano a elementi occulti e soprannaturali. Powers è stato amico di Philip K. Dick, al punto che il personaggio di David nel romanzo Valis trae ispirazione proprio da Powers. La sua prima opera ad avere successo è stato Il Re Pescatore nel 1979, ma il lavoro che lo ha fatto conoscere al grande pubblico è stato Le porte di Anubis (The Anubis Gates), vincitore del premio Philip K. Dick e tradotto in numerose lingue. Mari stregati ha vinto il World Fantasy Award e il Ditmar Award.

Il libro del giorno: VICTOR GISCHLER “NOTTE DI SANGUE A COYOTE CROSSING” (Meridiano Zero)












In mezzo allo sconfinato nulla dell’Oklahoma, nella contea di Coyote Crossing, gli abitanti dormono sonni tranquilli, o almeno così credeva il giovane aiuto sceriffo Toby Sawyer, prima di quella notte. I Jordan sono piombati in città, assetati di vendetta per l'omicidio del fratello Luke, ma il cadavere è scomparso e tutti sembrano avere troppe cose da nascondere per raccontare la verità. Toby deve ritrovare il corpo prima dell'alba, e scoprirà ben presto di non essere il solo a cercarlo: tre killer chicanos gli distruggono il trailer a raffiche di mitra, e lui fa appena in tempo a fuggire con il figlio in braccio, sotto una pioggia di proiettili. Nello spazio di una notte, senza potersi fidare di nessuno, uomo o donna, amico o collega, il giovane Toby diventerà uomo, scoperchiando segreti pericolosi che lo costringeranno a combattere contro il cuore marcio di un'intera città e a scontrarsi con i Jordan in un’ultima sfida che profuma di O.K. Corral.

Una frenetica corsa contro il tempo tra esplosioni, incendi e inseguimenti mortali. Victor Gischler, adorato non a caso da Joe R. Lansdale e Don Winslow, ancora una volta sfodera humour, velocità e colpi di scena in un noir mozzafiato dal sapore western.

Victor Gischler vive a Baton Rouge, in Louisiana.

È autore di sette romanzi tradotti in dodici lingue, è stato a lungo professore di Scrittura creativa presso la Rogers State University, in Oklahoma, ed è sceneggiatore Marvel per fumetti come The Punisher, Wolverine, Deadpool e la nuova serie degli X–Men che ha venduto solo nella prima settimana più di 100.000 copie.

Il suo romanzo “La gabbia delle scimmie”, che è stato nominato come miglior esordio agli Edgar Award, sta per diventare un film a Hollywood.

“Finsi un colpo di tosse e mi portai la mano alla bocca per nascondere il sorriso. Che non ci fosse niente da ridere era ovvio, ma l’espressione stupita in faccia al cadavere di Luke Jordan mi aveva colto di sorpresa. Mai visto un morto così da vicino, prima, al di fuori di una camera ardente. Il Capo della polizia, Frank Krueger, fece un lungo e rumoroso sospiro e si grattò la pancia, scostando il cappello di paglia per asciugarsi il sudore con un fazzoletto rosso. Abbassò lo sguardo sul corpo di Luke, che sporgeva dal vecchio pick-up, e si mise a contare puntando il tozzo indice in direzione del cadavere. — Nove fori di proiettile, per me, — disse alla fine. — Ti torna? Figurarsi se perdevo tempo a contare, io. — Come no. — Mi toccai la stella di latta che portavo appesa alla T-shirt dei Weezer, sentendomi veramente uno stupido tra le scarpe da basket slacciate e i pantaloni della tuta. Quando la telefonata del Capo ti scaraventa giù dal letto a mezzanotte, afferri la prima cosa che capita e fili via come una scheggia. Con una mano mi reggevo dietro la schiena la fondina con tanto di revolver. Avevo provato ad agganciarla ai pantaloni della tuta ma, da quanto era pesante, continuava a tirarmeli giù fino a metà delle chiappe. Così non mi misi a contare i fori di proiettile, ma fissai Luke: i suoi occhi sbarrati e stupefatti, il sangue grumoso che iniziava a rapprendersi sulla camicia a quadri. Luke era uno di quei rednecks di bell’aspetto e dall’aria un po’ ruvida, sempre in jeans stinti e T-shirt senza maniche. Stivali da cowboy in finta pelle – ma lui probabilmente aveva raccontato a tutti che erano di serpente a sonagli.”

lunedì 18 aprile 2011

Le nozze del secolo del principe William con Kate Middleton














Sembra che tutto sia pronto per le nozze del secolo. Il 29 aprile 2011 si avvicina e la curiosità di mezzo mondo aumenta. Cosa indosserà Kate Middleton il giorno del suo matrimonio con il principe William? Ma soprattutto, chi firmerà l’abito? Se qualcuno sostiene che la futura regina si disegnerà il vestito da sola, altri fanno già dei nomi. Il più insistente? Sophie Cranston vestirà (pare) la futura regina d’Inghilterra nel giorno più importante della sua vita. La stilista, inglesissima, già conosciuta nel mondo di Hollywood, sembra essere stata scelta per questo importantissimo compito.

Continua su Gossip Italiano. Fonte iconografica Industria del Turismo

Il libro del giorno: Ne uccide più la penna di Mario Baudino (Rizzoli)












Splendida uscita per la Rizzoli, perché si tratta di un’operazione editoriale molto intelligente, colta, raffinata, e soprattutto che può incontrare veramente il gusto e l’attenzione di un pubblico variegato e poliforme. In una parola una trovata degna di attenzione e profondo rispetto. Parliamo di “Ne uccide più la penna” di Mario Baudino, che si preoccupa di cercare con la lente d’ingrandimento tra le pagune dei noir e gialli più belli e avvincenti, la figura “ancestrale” e quasi mitologica del libraio, quasi a voler suggerire in punta di penna che dietro una scia di sangue ci può essere il detective bibliofilo e a volte bibliomane, o il libraio agguerrito dal grande acume investigativo. Mario Baudino ci procura una grande letizia attraverso questo lavoro, e si prodiga in un'indagine suadente, mai banale, di numerosi “casi” della letteratura di genere da Umberto Eco a Hans Tuzzi, dal mystery classico a Nero Wolfe, da Alexandre Dumas all’hard boiler. Dunque il viaggio si fa sempre più interessante, pagina dopo pagina, e il lettore non tema di lasciarsi ammaliare da questa “cartografia” delittuosa messa in piedi dall’incredibile maestria di Baudino. E allora sia esso un manoscritto dalle pagine avvelenate, un codice con oscure profezie o un'introvabile prima edizione coronata da refuso, questo testo maledetto diventa “la chiave di volta” in nome del quale uccidere e morire.

SULL'ONDA DELLE LEGGENDE DEL SALENTO (Kurumuny edizioni)





















“…all’improvviso vede un’ombra furtiva che risale dal mare attraverso quella spaccatura, scavalca il muretto a secco, si mangia l’uva e se ne torna velocemente in mare! Che cos’era?” Guarda il DVD per scoprirlo “Sull’onda delle leggende del Salento” è un’opera multimediale composta da un libro-guida con all’interno un documentario che raccoglie le leggende di mare della costa Salentina. Partendo da Roca, sul versante Adriatico, giungendo sino a S. Caterina, sullo Jonio, passando per Otranto, Leuca, Gallipoli e tutti quei luoghi in cui si narra ancora oggi una leggenda. Testi, foto, interviste, riprese, registrazioni: il materiale prodotto durante la ricerca sul campo, svolta nel 2010, viene arricchito da illustrazioni e animazioni, dando poi vita ad un documentario coinvolgente, che seguendo gli scrosci del mare e le note del pianoforte, ci accompagna alla scoperta di leggende tramandate da secoli. I racconti non sono riadattati o ritoccati, sono narrati in prima persona dagli abitanti del luogo come gli hanno ascoltati da sempre. Torre del Serpente, Rupe della Dannata, Grotta della Poesia, Isola della Fanciulla. Ogni leggenda è all’origine del nome del luogo dove si svolge. “Sull’onda delle leggende del Salento” non è solo una raccolta di leggende popolari, è anche un viaggio alla scoperta dei misteriosi luoghi che le hanno ispirate: per far scoprire un territorio unico, dove le pietre hanno ancora un posto nella memoria degli uomini. Non è solo un libro, non è solo un documentario, è un vero e proprio tuffo multimediale nella cultura popolare.

Il grande libro di Giovanni Paolo II a cura di Elio Guerriero (Edizioni San Paolo)














Un volume di grande pregio, riccamente lavorato, che alterna immagini a colori e parole, e ripercorre l’esistenza e il pontificato di Giovanni Paolo II. Curato da Elio Guerriero, il volume consta di quattro parti. Nella prima Luigi Accattoli racconta la vita di Karol WojtyBa: l’infanzia e l’adolescenza, la vita in seminario e il sacerdozio, l’elezione al soglio pontificio e l’attentato subito, la malattia e la morte. La seconda parte, dedicata al suo Ministero, raccoglie i contributi del suo successore, Benedetto XVI e di Camillo Ruini e Vincenzo Paglia. Angelo Comastri e StanisBaw Dziwisz, che gli sono stati vicini fin negli ultimi momenti di vita, fanno conoscere al lettore la grandezza di Giovanni Paolo II nella sofferenza, nel suo completo affidarsi al Signore e rivelano l’immediata percezione della sua santità. In appendice una selezione di scritti di papa WojtyBa: l’omelia per l’inizio del pontificato, la Lettera alle donne e quelle agli anziani, ai bambini e ai giovani.
Il volume è racchiuso in un cofanetto cartonato con immagine fotografica di Giovanni Paolo II.

domenica 17 aprile 2011

Il libro del giorno: Volevo essere una gatta morta di Chiara Moscardelli (Einaudi)












La gatta morta è la più controversa categoria femminile. Non seduce, non diverte, non esprime apertamente le sue convinzioni, la borsa le pesa, c’ha lo sbuffo incorporato, le mestruazioni per le i sono un calvario, gli amici del suo ragazzo per lei sono off-limits, i thriller per lei sono come “l’anticristo”, non te la da al primo appuntamento, e in testa ha un chiodo fisso: il matrimonio. Chiara Moscardelli è stata per anni una studiosa diligente, obiettiva, imparziale del fenomeno “gatta morta”, giungendo alla conclusione che “la gatta morta” ha la stessa mortalità del morso di un mamba: è mortale. Splendido romanzo d’esordio di un’altrettanto splendida trentacinquenne, che ti fa iniziare con un sorriso e ti lascia con un sorriso. Ecco un piccolo assaggio: «Con le mutande alle caviglie e il sedere all'aria non ebbi il tempo di pensare, né tanto meno di rivestirmi. Ero circondata da una cinquantina di militari con i mitra puntati, che mi intimavano di alzare le mani. Cosí per lo meno credetti di capire. E io le alzai. L'unica frase che mi venne fu: - Molto mal di pancia. - Montezuma, - mi rispose un militare senza abbassare l'arma. Quella sera imparai due cose. Era scoppiata la guerra in Chiapas: quelli che salivano sul pullman erano guerriglieri zapatisti. E avevo contratto un'infezione intestinale chiamata la vendetta di Montezuma. Comune cacarella».

Anteprima: "Finalmente libero" il nuovo romanzo di Salvatore Tornese (EDIZIONI ESPERIDI)















"Ben vengano le memorie di chi ha vissuto bene il suo tempo, altrimenti i tasselli che compongono il quadro unitario di un'epoca si perderebbero nelle brume dell'anonimato. La vicenda di Cosimo è una di quelle che si incuneano in un così grande quadro, quello della guerra, da non risultare essenziale a prima vista" (dall' introduzione di Laura d'Arpe, autrice)
"Tale pubblicazione ricade opportunamente nella ricorrenza delle celebrazioni del 150° ann.o dell'Unità d'Italia e consente di ricordare che il processo di unificazione passa anche dalla nostra Città (Monteroni di Lecce, n.d.r.) patria di perseguitati politici e di martiri per la libertà (...) "
(dalla presentazione di Pasquale Giorgio Guido, Sindaco di Monteroni di Lecce)
In copertina, illustrazione di Gianfranco Belfiore.

sabato 16 aprile 2011

Prima della "cinecolomba" ecco "Io sono Thor", il volume di Panini sul Dio di Asgard!












Per prepararci al meglio ad uno degli eventi cinematografici tanto attesi di quest’anno, ovvero il film di Thor, Panini Comics propone un’infinità di volumi per “studiare” al meglio il personaggio creato dal Stan Lee e Jack Kirby. Partiamo dal mega volume (anche nel prezzo) Io sono Thor in uscita il prossimo 21 aprile al prezzo di 29,90 euro per 304 pagine. Il volume raccoglie al suo interno i racconti che hanno segnato un’epoca come Guerra ad Asgard, La morte di Odino, Asgard sulla Terra e La battaglia degli dei. In più uno stupefacente apparato redazionale con tutto quello che avreste voluto sapere sul Figlio di Odino.

Fonte Aizercast il podcast sui fumetti, birra e rock’n rol.

Vittorio Sgarbi e Marco Travaglio ad Annozero condotto da Michele Santoro





Vittorio Sgarbi perde letteralmente il senno nel momento in cui Marco Travaglio sostiene che Enzo Biagi è stato cacciato dalla Rai. Travaglio, dopo essere stato stoppato un numero esorbitante di volte come suggerimento l'intervento della neuro. La giornalista che viene inquadrata e sorride "discretamente" è Barbara Serra, giornalista italiana "newsreader" per Al Jazeera a Londra.
Il video fa riferimento alla trasmissione Rai del 01/05/2007 Annozero condotta da Michele Santoro. (fonte Youtube)

Il libro del giorno: Sopdet di Lara Manni (Fazi editore)












Ho apprezzato il primo lavoro di lavoro di Lara Manni “Esbat” edito da Feltrinelli nel 2009, una vera e propria “fan fiction” ovvero in gergo tecnico una storia che si ispira liberamente a un manga, che uscì in rete nel 2007 ed è stato con un semplice passaparola un vero e proprio successo. Ne apprezzai la freschezza dello stile, e quella capacità di descrivere contesti che ti inchioda alla pagina e non vedi l’ora di capire come va a finire. E lo stesso posso dire dell’ultimo lavoro edito dalla casa editrice Fazi “Sopdet, la stella della morte” (la civiltà egizia era solita indicare la celeberrima – anche in campo ufologico – stella Sirio), dove Lara Manni è in grado di creare meticciamenti e ibridazioni di genere dal manga al fantastico con pochi tocchi di penna così stuzzicanti da farti leggere tutto d’un fiato le ben 380 pagine. Dunque grazie a Sirio, i demoni Hyoutsuki e Yobai giungono nella nostra dimensione assumendo sembianze terrestri, ovviamente sotto mentite spoglie! Una guerra millenaria intanto si protrae da millenni ed ha come scenario le guerre degli uomini. Splendide le “quote in rosa” del romanzo: una Dea che ne controlla il Destino degli uomini, ostacolandoli e traendoli in inganno, e due donne, la misteriosa Adelina e la teeny Ivy dai capelli bianchi e dagli occhi melanconicamente “tristi e mielosi”, che adora le storie fantastiche e ha il dono di poterle trasformare a suo piacimento. Il libro è un simbolico viaggio interiore alla scoperta dei limiti dell’uomo e delle sue potenzialità, nel Bene e nel Male. Un libro imperdibile.

Sulu di Dario Muci (Anima Mundi edizioni/ Kurumuny)













Cantautore, cantore e musicista salentino, Dario Muci presenta Sulu, il suo secondo disco solista (dopo Mandatari, Anima Mundi edizioni, 2007), pubblicato in collaborazione da AnimaMundi e Kurumuny. Dopo l’esperienza di sperimentazione con l’etno jazz di Mandatari, Muci sceglie qui uno stile acustico, che ritorna alla tradizione musicale del meridione d’Italia per raccontare il suo Sud, senza però rinunciare a misurate tessere blues e jazz. L’amore profondo per la terra che vive da sempre lo rende sensibile verso la faccia scura del Sud, e in particolare del Salento. Quella lontana dalle bandiere blu e dall’edonismo estivo, quella dei mali eterni e irrisolti, a cui se ne aggiungono di nuovi come le difficili condizioni dei migranti. E proprio la sofferenza che ne scaturisce lo spinge a denunciare «le sue spiagge libere che appartengono ai privati del Sud / le terre abbandonate, le coste deturpate dal cemento / e le facili concessioni con i permessi dello stato». Un impegno sociale per cui compone (Il mio sud, Tre doni) e reinterpreta alcuni classici della canzone di denuncia, sia tradizionali (Canto di carcere, l’America) sia d’autore (Quistione meridionale, della fervida intellettuale salentina Rina Durante, La ballata de li porci e Soccu vonnu del cantautore siciliano Pino Veneziano). Sulu è accompagnato da un libretto di 45 pagine (brossura 13x17) con interventi di studiosi, musicisti, scrittori e degli editori sull’autore e sulla cultura popolare salentina. Per la sua pubblicazione hanno collaborato due realtà editoriali salentine complementari. L’etichetta indipendente AnimaMundi è proiettata verso il presente della tradizione e impegnata a perpetuarla nella modernità, in equilibrio tra musica popolare e world music (con in catalogo alcuni tra i più importanti artisti pugliesi, come Officina Zoè, Ghetonìa, Tonino Zurlo, Mascarimirì, Enza Pagliara, Anna Cinzia Villani, Raffaella Aprile, Insintesi, Rossella Piccinno), mentre la casa editrice Kurumuny documenta e ripropone i tesori della cultur ra popolare, attraverso un vasto repertorio di studi, racconti, documentari, poesie e canti dei portatori della musica salentina (Ernesto de Martino, Antonio Verri, Cecilia Mangini, Gianfranco Mingozzi, Rossella Piccinno, Uccio Bandello).
Track list:
1. Tre doni
2. La ballata di li porci
3. Quistione meridionale
4. Lu tristu furese
5. Soccu vonnu
6. Canto di carcere
7. Il mio sud
8. L'America
9. Jundulu di mare
Musicisti: Dario Muci, voce e chitarra; Valerio Daniele, chitarra acustica ed elettrica, tar, kazoo, glockenspiel; Rocco Nigro, fisarmonica; Emanuele Licci, chitarra classica, voce; Raffaella Aprile, voce; Marco Bardoscia, contrabbasso; Fiore Benigni, organetto; Mauro Semeraro, mandolino; Paolo Rocca, clarinetto, clarinetto basso; Marco Tuma, armonica; Angela Cosi, arpa
Interventi di Eugenio Imbriani, Antonio Errico, Luigi Chiriatti, Sabrina Chiarelli, Umberto Leone, Valerio Daniele, Dario Muci

venerdì 15 aprile 2011

TRAMONTALBA Lirica e poesia in scena al Teatro Paisiello di Lecce














Domenica 17 aprile (ore 20.30) il Teatro Paisiello di Lecce ospiterà Tramontalba, serata di lirica e poesia organizzata dall’Associazione Culturale Nubes e Lupo Editore in collaborazione con Paul Gilcrist, con il patrocinio del Comune di Lecce e l'intensa attività organizzativa del dott. Gianluca Pasca, uno dei collaboratori personali del Sindaco Paolo Perrone. Un concerto-spettacolo inedito che condurrà il pubblico in un viaggio fatto di musica e parole con brani che attingono a piene mani non solo al repertorio della lirica ma anche a quello popolare. Protagonista della serata è il tenore Salvatore Cordella accompagnato da Eliana Eunjoo Park, soprano coreana al suo debutto e dal poeta e scrittore Pierluigi Mele che leggerà brani tratti dai suoi libri “Ho provato a non somigliarti”, “Tramontalba” e “Da qui tutto è lontano”. Sul palco i maestri Eliseo Castrignanò e Vincenzo Rana curatori degli arrangiamenti, Matteo Spedicato (percussioni), Antonio Mariano (chitarra) e Salvatore Mariano (chitarra).
Tramontalba è anche un’occasione speciale per presentare l’anteprima del tour mondiale Pietro e Lucia - The Requiem for 20th Century, rock-opera in due atti firmata Dusan Rapos e realizzata con il patrocinio del Ministero della Cultura della Russia, in cui Salvatore Cordella è protagonista insieme al soprano Doriana Milazzo. Lo spettacolo, che ha debuttato al Tesla Arena di Praga lo scorso dicembre 2010, è ispirato al romanzo “Pierre et Luce” di Romain Rolland, umanista francese nobel per la letteratura nel 1916. Pietro e Lucia racconta la storia sofferta di due innamorati tragicamente colpiti dal primo conflitto mondiale, una relazione che diventa il pretesto per raccontare una società in cui i contrasti sociali impediscono il fiorire di quell’amore che Rolland definiva “puro”, una storia che è inevitabilmente tragica forse anche a volerla immaginare in assenza di una guerra così cruenta. Nel “Pietro e Lucia” di Dusan Rapos non c’è solo un tentativo di porre le basi per una riflessione sul senso della guerra e più in generale sulla sofferenza dell’uomo ma c’è soprattutto l’anelito alla riconciliazione, al superamento dei conflitti e la speranza in un nuovo millennio di pace. Dopo l’anteprima italiana il tour farà tappa in Russia e da qui toccherà moltissimi teatri europei per poi arrivare in Cina, Giappone, Australia, Nuova Zelanda e concludersi nel 2012 in Sud America, Stati Uniti e Canada.
(la tournée e tutte le informazioni sull’opera sono visibili sul sito www.pietroelucia.com) Ingresso per invito fino alle 20,15 - Libero dopo le 20,15 fino ad esaurimento posti

Natale a Saint Oyen" (Youcanprint) di Giuseppe Lascala a Saint Oyen













La Biblioteca di Saint Oyen e il Comune di Saint Oyen presentano sabato 16 Aprile 2011 alle ore 20.30 presso la Casa Ospitaliera Chateau–Verdun - Rue de Flassin, a Saint Oyen (AO) il romanzo di Giuseppe Lascala dal titolo "Natale a Saint Oyen" (Youcanprint.it)
Il Romanzo - I dipendenti di un’azienda organizzano una gita a Parigi. Al termine di quel viaggio, una serie di circostanze spingono l’Autore ad approfondire la conoscenza di Ferruccio, Ciccino e Fabienne (tre dei cinquanta partecipanti alla gita) e a farci conoscere le loro storie personali. Nel passaggio dall’uno all’altro degli stessi racconti copriamo anche la grande forza evolutiva che è in lui e che lo sta portando a cambiare in maniera profonda il suo rapporto con Dio e il proprio modo di muoversi nel mondo.
L’Autore - Giuseppe Lascala è nato ad Arzona, piccolo e antico borgo del Vibonese, nel 1949. Da oltre quarant’anni vive e lavora a Milano. Autore di pubblicazioni su varie riviste e vincitore di premi letterari con brevi racconti e poesie, è alla sua seconda esperienza con l’impegnativo genere del romanzo.
Segreteria organizzativa: Biblioteca di Saint Oyen - Rue du G. S. Bernard, 64 - Saint Oyen (AO)
Tel. e Fax: 0165/78578 E-mail: biblioteca@comune.saintoyen.ao.it

Il libro del giorno: Storie dal Salento di Raffaele Polo (Lupo editore)











In questo libro sono compresi gli scritti principali che Raffaele Polo ha ambientato nel “suo” Salento. Inediti, correzioni e aggiornamenti che rendono il testo fluido ed attuale. C’è il seguito de “Il silenzio del Pesciolino Rosso”, ovvero “I disegni di Albarosa” con la riproduzione delle opere originali. E anche per “L’isola delle Pazze” è prevista un’aggiunta con nuovi spunti ...e prospettive. Ma la cosa più consigliabile sta nel considerare questi scritti come un vero e proprio cantiere aperto. Ce ne sono e ce ne saranno altri, che aggiungeranno tessere colorate a questo mosaico che si va componendo e che, come la tela di Penelope, pare non debba mai terminare di ripercorrersi. Immergersi in queste storie vuol dire comprendere l’anima del Salento, dei suoi abitanti, della sua contemporaneità. Scoprire un luogo affascinante e misterioso che nessuna carta geografica può delimitare. Scrive l’autore: “Ho raccolto alcune storie dal Salento, nel tentativo, nell’illusione che la lettura di queste pagine possa dare un’idea di questa terra, che io, come tanti, mi illudo di conoscere; ma che, in realtà, è un vero e proprio mistero, ricchissimo di sollecitazioni e curiosità. Basta fermarsi ad osservare il pinnacolo di un campanile o il fregio di un portone e ci si incammina subito in un percorso fiabesco surreale che chissà dove può portarci. Ho vissuto in questa Terra respirando il profumo del mare e della campagna, ascoltando il dolce idioma dei suoi abitanti, ammirato dalla bellezza e dalla cultura che promana da ogni piccola realtà del suo tessuto. Ho sperato, per lungo tempo, di poter cantare l’incredibile fascino che il Salento offre ai visitatori. Ma ho capito, quando era forse troppo tardi, che l’omaggio più vero, più sincero, più giusto da fare a questi luoghi è di fermarsi. Fermarsi e stare ad ascoltare. Il vento, i rumori della quotidianità, i sospiri e le voci. Ascoltare con il cuore, con il sentimento. E accorgersi che non si può descrivere tutto questo. Non si può neppure tentare di spiegare perché, adesso, mi viene da piangere così, senza motivo. Forse perché sono diventato vecchio ma sento ancora che la vita è bella, e mi dispiace andarmene perché devo abbandonare questi luoghi, questi volti, questi sorrisi. Restano le Storie. Le Storie dal Salento che sono il mio testamento, il mio microscopico contributo alla Memoria dei Padri, dei Nonni, dei nostri Avi che, anche loro, erano tutti, ma proprio tutti, innamorati della propria terra.
Raffaele Polo (Piacenza, 1952) è uno scrittore e giornalista italiano. Ha cominciato la sua attività di scrittore nel 1985, scrivendo testi pubblicati da case editrici come Cingolani Editore, Edizioni del Grifo, Editore La Notizia, Acustica Edizioni, Lupo Editore e Edizioni Antica Roma.

Il Muchacho, il libro di Roberto Parpaglioni (Cavallo di Ferro)




Da ieri in libreria Il Muchacho, libro di Roberto Parpaglioni, Cavallo di Ferro. Un viaggio Un viaggio nell'Italia che cambia, l'Italia del Boom economico, attraverso il rock 'rivoluzionario' dei Rolling Stones, dei Beatles o dello Spencer Davis Group, la chitarra di Trini Lopez e Nat King Cole e le canzoni di Gilbert Becaud, Nilla Pizzi e Claudio Villa, o il grande cinema di Fellini, Antonioni, Visconti. Il Muchacho è Saverio, un bambino di otto anni, che ci racconta un'infanzia a Roma, tra il 1962 e il 1967. Siamo nel pieno del boom economico, è la Roma della Dolce Vita, di Cinecittà, delle industrie cinematografiche. Si ascolta "We can work it out" dei Beatles, "Let's spend the night together" dei Rolling Stones, "Gimme some lovin" dello Spencer Davis Group. Si viaggia in Fiat 850. Escono film come "Il Gattopardo", "Per un pugno di dollari"...
Di seguito il booktrailer e qui il link per leggere le prime 36 pagine del libro

Al libro Il Muchacho è stato dedicato un sito http://www.ilmuchacho.it/ ricco di materiale: si possono ammirare le foto delle auto d'epoca, vedere le partite di calcio con i campioni famosi e spezzoni di film che ricordano quei magici anni. Presto arriveranno anche dei premi speciali per il lettori e appassionati degli anni 60.

giovedì 14 aprile 2011

Il libro del giorno: La voce del ventre di Giovanna Politi (Aletti)












“Ricordi …// Ritorni infedeli// appropriazioni indebite// di immagini, colori, parole.// Pause nostalgiche rubate alla realtà//sincera!// Del passato il ricordo come lo svuole//bello, sempre, comunque, // … nostalgia sleale!”. Questi sono alcuni dei versi di Giovanna Politi salentina che esordisce con una casa editrice “fuori dalle mura” pugliesi di grande tradizione e impegno nel fare libri di qualità: Aletti editore. Il titolo della raccolta poetica è “La voce del ventre”, e descrive una vera e propria geografia delle emozioni di un tracciato biografico che va oltre l’intimismo e al di là di superficiali stereotipi sentimentalistici. Scrive Antonio Alemanno nella prefazione “La Voce del ventre è il racconto di un “sentire” esplorato nelle sue diverse manifestazioni: dalle infinite sfumature affettive della percezione sensoriale alla vicenda degli stati d’animo, dagli umori alle emozioni, dai sentimenti alle passioni. Libera da ogni metrica, come la vibrazione di un suono profondo, questa raccolta esprimere la verità di ciò che vuole trasmettere attraverso l’incarnazione della poesia nel corpo stesso dell’autrice.Sono infatti soprattutto le sensazioni del corpo a descrivere la scoperta di un’alterità in ciò che appare più prossimo e scontato. L’amore, gli affetti, la solitudine, la passione, la femminilità sono spesso scoperti con i cinque sensi, sempre pronti a cogliere le vibrazioni tra coscienza e mondo.”.

Canti di Passione 2011 "CE CUSTI O GADDHO NA CANTALÌSI" dal 15 al 23 Aprile 2011







UNIONE DELLA GRECIA SALENTINA, KURUMUNY EDIZIONI, PARCO PALMIERI, SUD ETHNIC presentano nei comuni di Martano, Soleto, Lecce, Cutrofiano, Castrignano De' Greci, Zollino, Sternatia, Carpignano Salentino, Martignano, Melpignano, Corigliano D'Otranto, Calimera la nuova edizione di Canti di Passione 2011 "CE CUSTI O GADDHO NA CANTALÌSI" che si terrà dal 15 al 23 Aprile 2011. Nella Grecìa Salentina il Canto di Passione ha resistito al tempo e alle mode, consegnandoci, attraverso il suo svolgimento liturgico, l’essenza del divenire umano. La Passione in lingua grica può sicuramente essere considerata una delle forme più antiche di teatro popolare e espressione più genuina delle Sacre rappresentazioni che nel XII secolo erano presenti in tutta Italia. La Passione, infatti, può essere inserita a pieno titolo nella grande tradizione italiana del “Bruscello”, nome con cui si intende solitamente una rappresentazione popolare che ha per oggetto eroi o personaggi biblici e che avveniva nella piazza o nei crocicchi dei paesi, di solito in un periodo dell’anno che andava dal carnevale alla settimana delle Palme, su dei palcoscenici che avevano come scene rami fronzuti. La Passione veniva cantata nella settimana delle Palme: la vita nelle comunità a base agricola-pastorale era scandita dai grandi avvenimenti liturgici e fra essi c’era sicuramente la Pasqua con la sua liturgia complessa e piena di simbolismi, quali morte rinascita e resurrezione, che sono un chiaro riferimento al risveglio della natura, al passaggio dall’inverno alla primavera. In genere due cantori, un fisarmonicista o organettista accompagnati da un portatore di palma si presentavano nei crocicchi dei paesi e a turno, una strofa a testa, cantavano e mimavano la Passione di Gesù. Spesso si recavano anche nelle masserie a portare e a rappresentare la morte e resurrezione di Gesù. Il ramo di palma (un pezzo di ulivo) era adornato con nastrini rossi o arance. Essendo la Passione un rito di passaggio, e cadendo anche in un momento assolutamente particolare della vita cioè il passaggio dall’inverno alla primavera, che simboleggia la vita e la morte, questo canto si inserisce nei riti di passaggio propiziatori di benessere. Il contenuto della Passione narra della vita e delle pene che patisce Cristo e del dolore straziante di una madre che si aggira dolente in cerca del frutto della vita: il figlio. La Passione rappresenta la pietas popolare e la modalità più complessa e articolata attraverso la quale il popolo esprime il suo misticismo e la necessità di comunicare con la divinità. La Passione è anche una delle poche rappresentazioni sonore e gestuali presente in tutti i paesi della Grecìa salentina, tanto forse da poter affermare che uno egli elementi caratterizzanti e unificanti la stessa Grecìa sia proprio la Passione. Ogni paese ha avuto in passato, ma anche adesso, dei cantori che hanno caratterizzato il canto della Passione attraverso la propria personale interpretazione sia gestuale che mimica. Da qualche tempo il canto della Passione è stato ripreso nel suo più genuino significato sia canoro che gestuale e in quasi tutti i paesi della Greca gruppi di giovani, spesso aiutati e guidati da qualche cantore anziano, hanno ripreso a cantare la Passione. Anche nelle scuole, negli oratori, il canto della Passione è riproposto e a volte drammatizzato. Durante la settimana delle Palme cantori locali e alcuni provenienti dall’Italia centro-meridionale danno vita ad avvenimenti di grande interesse sia spettacolare che devozionale.

“CANTI DI PASSIONE”

CE CUSTI O GADDHO NA CANTALÌSI

15-23 aprile 2011

Calendario

Venerdì 15 aprile

• Martano – Chiesa Maria Ss. Rosario ore 19.30

- Compagnia di Casarano

- Cantori di Zollino della Bottega del Teatro

• Soleto – Circolo Anziani ore 19.30

- Fratelli De Santis ensemble

• Lecce – Chiesa Greca ore 17.00

- Antonio Melegari e Andrea Stefanizzi

- Asteria.

Sabato 16 aprile

• Cutrofiano – Piazza Municipio ore 19.00

- Cantori di Alezio e Sannicola

- Gruppo Melegari-Stefanizzi

- Arakne Mediterranea

- Lina Bandello

e con la partecipazione dei ragazzi delle Scuole Medie ed

Elementari

• Castrignano De' Greci – Chiesa Maria Ss. Annunziata ore 19.30

- Asteria

- Giovani Cantori di Galatina

Domenica 17 aprile

• Martano – Piazza Assunta ore 10.30

- I Cantori di Martano

• Zollino – pressi Chiesa SS. Pietro Paolo Apostoli

ore 11.00

- Cantori di Zollino della Bottega del Teatro; ore 19.30

- Marce di Banda

- Stella Grande e Anime Bianche

Lunedì 18 aprile

• Sternatia – Centro Studi Chora-Ma, ore 20.00

- Asteria

- Stella Grande e Anime Bianche

• Carpignano Salentino – Chiesa dell’Assunzione di Maria Vergine; ore 19.30

- Lina Bandello

- Antonio Melegari e Andrea Stefanizzi

- Cantori di Zollino della Bottega del Teatro

• Sogliano Cavour – Chiesa di San Lorenzo ore 19.00

- Arakne Mediterranea e Cantori di Martignano

Martedì 19 aprile

• Martignano – Chiesa di Santa Maria dei Martiri ore 19.30

- Arakne Mediterranea;

- Cantori di Zollino della Bottega del Teatro.

• Melpignano – Chiesa degli Agostiniani ore 19.30

- Fratelli De Santis

- Antonio Melegari e Andrea Stefanizzi

Mercoledì 20 aprile

• Corigliano d’Otranto – Castello De’ Monti – Sala Cavallerizza ore 19.30

- Cantori di Zollino della Bottega del Teatro;

- I Lazareni Matinesi.

• Martignano – Cappella del Mantovano ore 19.30

- Arakne Mediterranea e Cantori di Martignano

- Famiglia Giagnotti “Mascarimirì - Criamu”

Giovedì 21 aprile

• Zollino – Chiesa SS. Pietro e Paolo Apostoli ore 20.30

Ta Prakalìmmata jô Paska (Le Preghiere per Pasqua)

Tratte da “Prakàlıso mín glòssasu” (Prega con la tua lingua)

Lettura di preghiere in lingua grika per la Pasqua a cura

dell’Associazione Kaliglossa

Venerdì 22 aprile

Ta Prakalìmmata jô Paska (Le Preghiere per Pasqua)

Tratte da “Prakàlıso mín glòssasu” (Prega con la tua lingua)

Lettura di preghiere in lingua grika per la Pasqua a cura

dell’Associazione Kaliglossa

• Sternatia Chiesa di Maria SS. Assunta ore 11.30

• Calimera – Chiesa Madre ore 15.00

Sagrato Chiesa Madre 19.30

- Asteria

- Compagnia di Casarano

Sabato 23 aprile

• Zollino – Chiesa di S. Anna ore 7.30

- Cantori di Zollino della Bottega del Teatro

Edizione 2011 Gruppi Ospiti

Antonio Melegari e Andrea Stefanizzi

Già dalla prima edizione dei Canti di Passione sono stati invitati a partecipare perché Antonio Melegari e Andrea Stefanizzi sono i portatori de Lu Santu Lazzaru di Cutrofiano tradizionale. Antonio e Andrea sono stati da sempre attratti dal canto de Lu Santu Lazzaru, ed è per questo che hanno fatto un'accurata ricerca per tramandare e portare avanti la melodia originale, priva di variazioni. I due insieme ad altri musicisti da sempre seguono la tradizione de Lu Santu Lazzaru come proprio la storia insegna, andando in giro per le case a cantarlo la notte. In questo 2011 lu Santu Lazzaru eseguito da Melegari-Stefanizzi è interamente dedicato ad Uccio Aloisi, l’ultimo cantore di Cutrofiano scomparso lo scorso Ottobre con il quale i due hanno sempre eseguito Santu Lazzaru.

Arakne Mediterranea e Cantori di Martignano

La Compagnia Arakne Mediterranea, fondata da Giorgio Di Lecce e diretta daImma Giannuzzi, con l’utilizzo di tamburelli, chitarre, organetto, violino, flauti, nacchere, le mani, la voce, mette in scena il suo viaggio sonoro – ritmico, vocale e danzato della tradizione popolare che va dalle tarantelle più antiche ai canti di taranta, dalle ninne nanne alle serenate, dalle pizziche della Puglia ad arie e cantilene grike, per coinvolgere e trasportare lo spettatore nella magica terra del Salento. In questa edizione propongono Lu Santu Lazzaru e, accompagnati dai Cantori di Martignano, i Passiùna tu Cristù.

Asteria

Il gruppo nasce nel 1993 su iniziativa di Giorgio V. Filieri appassionato di cultura e tradizioni della Grecìa Salentina ed erede di una famiglia di “sonaturi atse travudia”, cioè suonatori di canti popolari. Grazie a questo gruppo sono ritornate a vivere a Sternatia tante tradizioni come I Passiuna tu Cristù, cantata in griko nelle masserie della zona durante la settimana santa, e la Strina, canto natalizio della Strenna e tante manifestazioni legate al carnevale ed alle feste dei santi. Cantori di Alezio e Sannicola Sono un gruppo di amici provenienti da Alezio e Sannicola che da qualche anno portano avanti il canto tradizionale de Lu Santu Lazzaru nella versione in minore, proprio come si esegue nei paesi come Sannicola, Alezio, Aradeo, e limitrofi.

Cantori di Zollino della Bottega del Teatro I Passiuna tu Christù rappresenta per Zollino la testimonianza più alta della propria identità grica. Antimo Pellegrino, uno dei cantori più anziani della Greca Salentina, è depositario dell’autenticità di questa cantica tramandata, con viva voce ed appassionata gestualità, sino ad oggi.

Compagnia di Casarano

Casarano è una delle cittadine salentine che conservano la tradizione de “U Santu Lazzaru”, tramandato da generazione in generazione fino ai nostri tempi. Il quartetto ripropone la nenia quaresimale così come imparata dai predecessori, ancora viventi, portandola ancora per quelle poche masserie o case di gente che non aspetta altro durante la settimana fatidica. Il quartetto è composto, da Luigi Cavalera, Salvatore (Totò) Cavalera, Michele Costantini e Francesco De Donatis.

Famiglia Giagnotti “MASCARIMIRÌ - CRIAMU”

La "Famiglia Giagnotti", è l'ensemble nel quale confluiscono gli elementi di Mascarimirì e Criamu, ovvero Claudio "Cavallo" Giagnotti (Voce, Ciaramella), Cosimo Giagnotti (Voce), Katia Giagnotti (Voce), assieme a Valentina Mazzotta (Chitarra), Vito Giannone (Mandolino) e Alessio Amato (Piano Forte). "lu Santi Lazzaru" è il canto sacro e tradizionale che affonda nella nostra cultura più profonda. Il progetto dei Mascarimirì e la loro "tradinnovazione" prendono inizio sul finire degli anni novanta, tra il 1997 e il 1998, per poi assumere forma definitiva e consolidarsi negli anni duemila, grazie alle collaborazioni con alcuni tra i musicisti più importanti della scena internazionale della World Music. Claudio "Cavallo" Giagnotti è fin dall'inizio anima di questa condivisione musicale. Con la loro ultima produzione "Gitanistan. Lo stato immaginario delle famiglie rom salentine" pongono accento e riflessione sulla valorizzazione degli aspetti e influssi della cultura rom, punto di partenza del loro 'viaggio' sonoro. Criamu è il gruppodi Cosimo Damiano Giagnotti, che con Valentina Mazzotta e Valeria Giagnotti e Katia Giagnotti, ripercorre la tradizione musicale salentina. L'unione artistica degli elementi amplia in senso artistico l'idea della famiglia, epicentro di irradiazione della cultura, tradizionalmente inteso.

Fratelli De Santis

Gianni e Rocco, Cultori della Poetica ancorata alle proprie radici, depositari di un tesoro che conserva come uno scrigno la propria memoria grika, eredi di una lingua e una cultura in grave pericolo di estinzione, figli d’uno straordinario cantore e poeta come Cesare De Santis. Fratelli De Santis ensemble Cultori della Poetica ancorata alle proprie radici, depositari di un tesoro che conserva come uno scrigno la propria memoria grika, eredi di una lingua e una cultura in grave pericolo di estinzione, figli d’uno straordinario cantore e poeta come Cesare De Santis, Gianni e Rocco accompagnati dalla fisarmonica di Rocco Nigro e dalla voce narrante di Laura Giannoccaro elaborano una commistione fra vecchio e nuovo con uno spettacolo che mozza il fiato per tensione emotiva e forza espressiva.

Giovani Cantori di Galatina

Il giovane gruppo, presenterà Lu Santu Lazzaru, cercando di far rivivere gli stessi vecchi momenti che hanno caratterizzato i giorni della Quaresima. I componenti dei Giovani Cantori di Galatina presenti da anni nella scena della musica popolare salentina perché fondatori e membri del gruppo Scazzacatarante.

Gruppo Melegari-Stefanizzi

Già dalla prima edizione dei Canti di Passione sono stati invitati a partecipare perché Antonio Melegari e Andrea Stefanizzi sono i portatori de Lu Santu Lazzaru di Cutrofiano tradizionale. Antonio e Andrea sono stati da sempre attratti dal canto de Lu Santu Lazzaru, ed è per questo che hanno fatto un'accurata ricerca per tramandare e portare avanti la melodia originale, priva di variazioni. I due insieme ad altri musicisti da sempre seguono la tradizione de Lu Santu Lazzaru come proprio la storia insegna, andando in giro per le case a cantarlo la notte. Quest’anno lu Santu Lazzaru eseguito da Melegari-Stefanizzi è interamente dedicato ad Uccio Aloisi, l’ultimo cantore di Cutrofiano scomparso lo scorso Ottobre con il quale i due hanno sempre eseguito Santu Lazzaru. Per l’occasione Melegari-Stefanizzi saranno accompagnati da Stefano Calò alla chitarra, Totò Cavalera al Mandolino.

I Cantori di Martano

Martano è stata da sempre una delle culle del canto della Passione. Sin da tempi remoti si sono susseguiti una serie di cantori fra più importanti e più bravi della Grecìa salentina. Dagli anni cinquanta essi sono stati preziosi cantori per Alan Lomax, Gianni Bosio e altri studiosi. Hanno contribuito con la loro passione e la loro bravura mimica a tenere viva una tradizione fra le più importanti dell’intera zona. Attualmente Cosimo Chiriatti, Luigi Trové, Antonio Costantini e molti altri tengono viva la memoria di un canto e di una gestualità antica presente nell’immaginario collettivo.

I LAZZARENI MATINESI

Giovani Cantori di Matino nasce quando un gruppo di amici decidono di ripristinare l’antica tradizione di “Santu Lazzaru”, ormai andata persa da molti anni (a Matino), nell’intento di aiutare le famiglie più bisognose del proprio paese con gli oboli delle famiglie generose… Questo progetto è stato apprezzato e sostenuto dall’associazione “Arco Della Pietà” e dal Comune di Matino, che hanno fatto tutto il possibile per far sì che l’evento si svolgesse nel migliore dei modi. Si può facilmente dedurre dal nome il fatto che tutti i componenti siano originari di Matino.

Lina Bandello

Lina Bandello è figlia dello storico Uccio Bandello, ed eseguirà i Canti della Settimana Santa non solo il tradizionale Santu Lazzaru. E’ accompagnata per l’occasione da Agostino Cesari (Chitarra) e Michele Bianco (fisarmonica).

Marce di Banda

“Marce di Banda” è un collettivo di ragazzi tutti nati nelle Bande di Paese, e per i Canti di Passione eseguiranno con trombe, clarinetti, sassofoni, ecc Santu Lazzaru, Passiùna tu Cristù, e altre marce del Venerdì Santo.

Stella Grande e Anime Bianche

Le Anime Bianche coniugano la tradizione popolare con una poesia attuale e coinvolgente. Musica e testi di tradizione ma non solo. La cantante Stella Grande è affiancata da, Michele Bianco (fisarmonica), Mattia Cavaiola (chitarra) Luigi Marra (violino), Silvia Calò (percussioni), Elio Coriano (voce recitante) fondatore del gruppo, è uno dei poeti più affermati in campo nazionale e inoltre un attento animatore culturale.

“Canti di passione” è un evento dell'Unione dei Comuni della Grecìa Salentina, prodotto da Kurumuny in collaborazione con Parco Palmieri e Sud Ethnic.

www.cantidipassione.it

Info Point Evento - Parco Palmieri 0832.821827

mercoledì 13 aprile 2011

Il libro del giorno: Gli alieni mi hanno salvato la vita di Maurizio Baiata (BooXtore/XPublishing)












Svariate persone nel mondo sostengono non solo di essere in contatto con entità extradimensionali ed extraterrestri provenienti da altri pianeti, ma sostengono di essere stati più volte oggetto di adduzioni da parte di queste creature, per fini sperimentali e ricerche biologiche sulla nostra razza. Maurizio Baiata, giornalista investigativo, ex-critico musicale e da più di un ventennio ricercatore UFO, indaga questa tipologia di fenomeni, passando al setaccio componenti, testimonianze, ma cosa ancora più interessante vivendole (secondo sue asserzioni) in prima persona. Frutto di allucinazioni, fantasie malate di chi racconta storie di questo tipo, o c’è un fondo di verità? Ai lettori il compito di farsi autonomamente un’opinione Trasferitosi da poco negli Stati Uniti, Maurizio Baiata, sembra trovare uno scopo verso le ragioni del contatto con altre entità partecipi e forse artefici del nostro destino.

La neve nera di Oslo, di Luigi Di Ruscio, prefazione di Angelo Ferracuti (Ediesse). Intervento di Nunzio Festa




















Con l'ostinazione e la fluidità cattiva della lava. La prosa di Luigi Di Ruscio, tipo in questo ultimo, per il momento, esempio di “La neve nera di Oslo”, che sta arrivando “Memorie immaginarie” (presso altro editore combattivo e giovanissimo e fuori dalla cerchie) - davvero lascito estremo del poeta scomparso a febbraio, proprio con l'ostinazione e la fluidità cattiva della lava si palesa. Si presenta sopra e sotto i nostri occhi. Nelle menti nostre, è chiaro. La lingua Di Ruscio, quella che oramai, al pari d'un altro autore nostro, non è più così sconosciuta ai più attenti, trova nell'approssimarsi ai campi della poesia il suo punto più alto, migliore, proprio quando e solamente quando esce dal classico giro delle parole messe e pronunciate in punta di versi. Una scrittura che trova il suo luogo di fermento oltre lo stesso incedere troppo fermo o residuale della sosta raccontata, sia questo un momento di fabbrica o meglio e maggiormente un attimo tolto dallo spirito della casa norvegese tutta, minima e statale. L'esilio del poeta, volontario come necessario, si pensi alla possibilità raggiunta solo fuori dall'Italia del Di Ruscio di diventare operaio, è uno dei contenuti della stessa trama. Dove oltre il verso sotterraneo, appunto, si deve navigare in una prosa che abbiamo detto, e non ce ne pentiamo assolutamente con l'avanzare dei fogli a venire, fluida e allo stesso tempo più che incandescente. Lo scrittore Luigi Di Ruscio si gongola, a volte, rileggendosi difronte allo specchio. Perché non ha trovato, mai, compromesso alcuno. E quindi quel vetro non ha paura d'affrontare. E allora allo specchio nasce, anzi rinasce, l'italianitudine che oltre a essere dichiarata in tante occasioni dallo stesso autore, si vive nelle dimensioni letterarie inventare, anzi riportate, nel racconto “La neve nera di Oslo”. Molti aspetti del volume sono giustamente analizzati, in sede di premessa quasi, da Ferracuti. Prossimo, nonostante la distanza, al Di Ruscio, lo scrittore Angelo Ferracuti entra nelle fretta allucinante e soggiogante che è la stessa e tante scrittura del poeta. La fluidità, molto cattiva, del discorso fa davvero a cazzotti con i tanti cambi d'argomento, il più delle volte repentini, che si rintracciano nel libro e servono a tanto. Ma che, soprattutto, hanno il compito e assolvono al dovere di cantare il pensiero intimo e universale di Luigi Di Ruscio. Che verità alla mano sporca l'immaginario sornione delle menti più affinate. Scomparso appena due mesi fa, è il momento d'attendere le corse delle cosiddette major italiane dell'editoria a ricostruire il personaggio. Però prima del lavoro loro, salviamoci.

La neve nera di Oslo, di Luigi Di Ruscio Prefazione di Angelo Ferracuti, Ediesse (Roma, 2010)

martedì 12 aprile 2011

Finisce l'amore tra Christian Vieri e Melissa Satta









Sembrava aver messo la testa a posto, finalmente, ma non è così. Christian Vieri, ex calciatore dell’Inter, lascia la sua ragazza, l’ex velina di Striscia la Notizia Melissa Satta. Dopo 5 anni la loro storia d’amore è giunta al capolinea. La causa dell’inevitabile rottura sembrano essere i numerosi flirt attribuiti all’ex giocatore. Prima saltarono fuori notizie di gossip che volevano Christian cotto di Aida Yespica, poi uscirono fuori delle foto compromettenti tra Vieri e la showgirl Sara Tommasi. La notizia della separazione è stata confermata dallo stesso ex calciatore mentre invece, solo una settimana fa, la bella Melissa continuava a dire di essere ancora fidanzata con Bobo: “Stiamo insieme da cinque anni e come è normale che sia abbiamo affrontato momenti belli e brutti. Ma stiamo ancora insieme. Siamo talmente in crisi che lunedì sera ha organizzato a sorpresa una cenetta romantica“.

Fonte iconografica e prosecuzione articolo su Sport Inside

Un ponte tra la Puglia dell'editoria e la Macedonia











L'Università “Ss. Cirillo e Metodio”, la Skopje Facoltà di Filologia “Blaže Koneski” Skopje, l'Istituto Dante Alighieri di Skopje Fondazione Gramsci, il Centro Multi-Informativo Italiano di Skopje, presentano la “PRIMAVERA DEL LIBRO” dal 12 al 17 aprile a Skopje La “PRIMAVERA DEL LIBRO” è il nome dell’evento che si terrà a Skopje dal 12 al 17 aprile 2011, organizzato dalla Regione Puglia - Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo, con la partecipazione dell’Ambasciata d’Italia a Skopje, dell’Ambasciata di Svizzera in Macedonia e dell’Università “Ss. Cirillo e Metodio” - Facoltà di Filologia “Blaže Koneski” Skopje - Dipartimento di Italianistica. L’evento, vede l’impegno e la presenza dell’Associazione Pugliese Editori cui si aggiunge quello della Fondazione Gramsci in Puglia (come soggetto attuatore), e, come ente organizzat, del Centro Multi-Informativo Italiano di Skopje. Divella è lo sponsor dell'evento. L'Associazione Pugliese Editori sarà presente nella manifestazione che si terrà nella capitale macedone, tra gli editori ospiti Besa Editrice, entrata nel suo ventennale di attività, insieme ad altri facenti parte dell'APE. Tra questi, per fare alcuni nomi, saranno presenti anche Kurumuny, con i suoi testi dedicati alla conservazione della cultura tradizionale e al rapporto tra la cultura salentina (dal punto di vista etno-musico-antropologico) e la cultura grika e Lupo Editore, con il suo catalogo dedicato alle novità di narrativa, poesia, saggistica e letteratura per ragazzi. L’appuntamento che si terrà a Skopje va letto come un importante evento nella costruzione di relazioni culturali e rapporti di collaborazione stabili tra gli operatori culturali, in primis gli editori, “al di qua” e “al di là” dell’Adriatico, striscia di mare che diventa sempre più spesso - grazie a simili eventi - tessuto connettivo tra diverse culture.

Info: cell. 3290629451/3288258358

http://overeco.wordpress.com

L’Associazione Pugliese Editori (APE) in Macedonia per la “PRIMAVERA DEL LIBRO” dal 12 al 17 aprile 2011 a Skopje










Primo appuntamento internazionale per l’Associazione Pugliese Editori (APE), costituitasi nel 2010 e della quale fanno parte ventidue soci editori pugliesi. Dal 12 al 17 aprile 2011 infatti, diversi editori aderenti all’APE saranno ospiti della manifestazione “Primavera del libro” a Skopje. La “PRIMAVERA DEL LIBRO” è il nome dell’evento che si terrà nella capitale macedone dal 12 al 17 aprile 2011, organizzato dalla Regione Puglia – Assessorato al Mediterraneo, Cultura e Turismo, con la partecipazione dell’Ambasciata d’Italia a Skopje, dell’Ambasciata di Svizzera in Macedonia e dell’Università “Ss. Cirillo e Metodio” – Facoltà di Filologia “Blaže Koneski” Skopje – Dipartimento di Italianistica. L’evento, vede l’impegno e la presenza dell’Associazione Pugliese Editori, cui si aggiunge quello della Fondazione Gramsci in Puglia (come soggetto attuatore), e, come ente organizzatore, del Centro Multi-Informativo Italiano di Skopje. Divella è lo sponsor dell’evento. Questo appuntamento arriva appena dopo la conclusione di Expolibro 2011 a Bari, manifestazione che ha visto la partecipazione di tutti gli aderenti all’Associazione Pugliese Editori e che ha catalizzato l’attenzione del pubblico ospite per la varietà di offerta e, soprattutto, la vivacità del panorama editoriale della nostra regione.

L’Associazione Pugliese Editori trova grazie all’appuntamento di Skopje una prima occasione di confronto con le realtà culturali di uno dei paesi che, al di là dell’Adriatico, guarda con attenzione reciproca la nostra produzione culturale.

Il libro del giorno: La rivoluzione dei gelsomini di Tahar Ben Jelloun (Bompiani)













Il Nord Africa diventa parte di un respiro universale fatto di gente che invade le strade e riempie le piazze. La polizia è divisa tra il sostenere e il reprimere. Schegge impazzite del fondamentalismo si “meticciano” a tutta quella gente che chiede diritti, democrazia e libertà. Il mondo a malapena riesce a prendere posizione. Tahar Ben Jelloun con la sua scrittura spiega in modo chiaro cosa è accaduto, cosa sta accadendo e cosa accadrà. Nei paesi del mondo arabao stanno scoprendo, il valore e l’autonomia dell’individuo in quanto cittadino. Ora questo grande autore di nazionalità francese torna a prendere di petto l’attualità più scottante con tesi a volte azzardate ma di grande lucidità. Un libro che appare indispensabile conoscere ora per capire il domani del Mediterraneo e del Medio Oriente intero.

Missione in Alaska di Mykle Hansen (Meridiano Zero). Un estratto




















“Voi pensate di avere dei problemi? Be’, qui c’è un orso che mi sta mangiando! Oooh, mi dispiace, scusatemi tanto, no, no, avete ragione, parliamo dei vostri, di problemi. Mmmhmm, ma non mi dite! Il capo vi tratta male? L’auto è da cambiare? E siete anche preoccupati per l’ambiente? Be’, sapete che c’è? A me, il vostro ambiente ha appena mangiato un piede! Ci sto sanguinando, sul vostro ambiente! Ed è una magra consolazione, considerando la paura e il dolore – che senza dubbio sentirei se non fossi così ben preparato per ogni avversità e non mi stessi imbottendo di pastiche portentose – una ben magra consolazione, dicevo, poter affermare a gran voce, senza tema di smentite, che i miei problemi sono in-fi-ni-ta-men-te più seri dei vostri. Per cui, fatemi un favore: dei vostri guai evitate di parlarmene ora, okay? Se voi foste reali, se foste qui, e foste persone appena decenti, sono certo che in questo momento stareste cercando soccorso. O forse, prima vi sareste arrampicati su un albero, per non farvi vedere dall’orso, ma non appena lui avesse finito di masticarmi e se ne fosse tornato a casa sua, sono certo che scendereste dal vostro comodo rifugio e verreste a controllare i miei parametri vitali per accertarvi che sto bene, o quanto meno che non sono ancora tecnicamente morto, e se mi trovaste non ancora tecnicamente morto correreste a cercare un Ranger, un’ambulanza, o un elicottero del Search & Rescue con un’autonomia sufficiente per arrivare fino a questa stupidissima e così trendy zona selvaggia dell’Alaska, con un’intera squadra Rescue per soccorrermi e un’intera squadra Search per stanare quel maledetto orso e riempire di piombo il suo lurido muso nero!”

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