Theodore
Herman Albert Dreiser (Terre Haute, 27 agosto 1871 – Hollywood, 28 dicembre
1945) è stato uno scrittore e drammaturgo statunitense fra i maggiori esponenti
del realismo e caposcuola del moderno romanzo americano. Undicesimo di dodici
figli di immigrati tedeschi cattolici, nacque a Terre Haute, nello Stato
dell'Indiana, dove la sua famiglia rimase in condizioni economiche molto
precarie: durante l'adolescenza, passata in piccoli insediamenti urbani dello
stato, conobbe fame e privazioni. Riuscì ad arrivare all'università dopo aver
fatto moltissimi mestieri. Pubblicò il suo primo romanzo, Sister Carrie, nel
1900: il libro racconta la storia di una ragazza che si vende per raggiungere
il successo. L'opera, considerata il suo capolavoro, fu ritirata e poi epurata
perché considerata offensiva per la morale pubblica. Dreiser, tuttavia, ne
trasse qualche vantaggio professionale e nel 1907 diventò direttore di una casa
editrice. Poté poi fare esclusivamente lo scrittore nel 1911, quando il suo
secondo romanzo Jennie Gerhardt, altra storia censurata di giovane donna perduta,
ebbe un discreto successo. Nel 1912 pubblicò Il finanziere, primo titolo della
Trilogia del desiderio; nel 1914 continuò con Il titano, libro nel quale
tratteggiò la figura del protagonista Frank Cowperwood, la cui scalata
plutocratica ricalca la figura del vero industriale Charles Yerkes; per
terminare con l'incompiuto, e postumo, Lo stoico, uscito nel 1947. Fu con la
Trilogia che Dreiser assunse un preciso connotato letterario: divenne
interprete e cronista dello sviluppo finanziario ed industriale capitalista
degli USA, che allora spostava il suo baricentro dalla East Coast alla neonata
città di Chicago (1871). Egli affrescò nelle sue pagine, avvalendosi di
ricerche documentate e di osservazioni di prima mano, un mondo ricco di nuove
opportunità, spinte creative, di entusiasmi, gestito nei modi del determinismo
sociale e della legge del più forte in contrasto con l'astuzia strisciante alla
ricerca spasmodica del profitto. Smania di potere, sesso ed intrighi sono il
crogiuolo dal quale Dreiser ricavò le sue trame, talvolta risolte in uno stile
un po' pesante e farraginoso, ma con una scrittura decisamente secca, ricca di
sfumature e diretta in un inglese ineccepibile, sassone, con spunti vividi e la
riscoperta di suoni dimenticati (echi di Balzac e Zola). Stile che può
riferirsi all'introspezione acuta e terapeutica del romanzo, ora proteso alla
ricerca della felicità, come scelta di ritorno ai classici, ora ai poemi etici
moderni, come nella sua opera più riuscita, Una tragedia americana, allucinante
parabola di un social climber ("arrampicatore sociale"), dalla quale
è stata tratta anche una commedia di successo di Patrick Kearney, un film del
1931 (Una tragedia americana) ed uno sceneggiato televisivo dal medesimo
titolo. Sempre nel 1931 fu il cofondatore e primo presidente della Fortean
Society.
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