Prima di tutto non invecchiare. Ma, comunque, poi, non
dimenticare i compleanni; o te ne ricorderà fb (facebook, per chi non l'avesse
capito): altrimenti non sei trendy: e soprattutto vorrà dire che dimostri di
non aver scoperto i miti della società successiva a Barthes. L'antropologo
Marino Niola, quasi aggiornando - appunto - la lezione di Roland Barthes,
ragiona sui mitoidi dei nostri tempi. Spiegando, nello specifico, cosa sono e
che rappresentano: blog, card, classifiche, compleanni, corpo, doni, ferragosto,
giovinezza, allhoween, happy hour, ilife, la fine del mondo, l'etico, lotterie,
low-last, madre teresa, magrezza, mostri, natale, natura, nuvole digitali,
outlet, pop star, potere e seduzione, rifarsi, rottamazzioni, slow food, spa,
stranieri, suv, tattoo you, tecnoleggende, twitter generation, vegetariani.
"Simboli che danno corpo a sogni e incubi, passioni e ossessioni del
presente. Ologrammi della mutazione antropologica di cui siamo attori e
spettatori, questi oggetti-concetti hanno gli stessi caratteri del nostro
tempo. Leggerezza, virtualità, precarietà. A differenza dei miti antichi, che
erano grandi narrazioni fatte perdurare, quelli contemporanei sono frammenti
d'immaginario a tempo determinato. Sono mitoidi, schegge luminose che si
staccano da una realtà che cambia alla velocità della luce e come asteroidi
infiammano l'etere con la loro luce effimera". E la descrizione delle
"nuove icone della vita quotidiana" nessuno è in grando di mostrarla.
Lo scorrevole, fluido e illuminato discorso di Niola, e si pensi che si tratta
d'una raccolta di scritti, rende gradevole l'analisi di contenuti che sappiamo
supportati dalle nostre stesse esistenze, dai nostri comportamenti e da quallo
che l'uomo combina. Per avere un'idea più precisa, si prendano le righe che ci
dicono d'Hallowee: oltre la certezza oramai appurata del carattere d'oggetto e
abitudine d'importazione logata Usa. In quanto, insomma, il saggista ci
racconta in che maniera adesso e sempre di più bisogna leggere il passeggio di
zucchine e bare non solamente in qualità di materia da villaggio globale solo
sorella della coca cola. Perché, alla fine, invece, dobbiamo chiederci che cosa
pensiamo nel 2012 della morte. Che rapporto abbiamo con la morte? Ma, ancora,
con la paura in genere? Volendo continuare a sfogliare l'agile libretto. Pure
con la convinzione che specie nelle riflessioni su velocità e lentezza, si
sofferma l'autore. Nonostante, alla fine, Marino Niola non l'abbia voluto
affatto, inoltre, i dubbi nostri sulla missionaria albanese Madre Teresa non
possono che aumentare.
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martedì 11 settembre 2012
Via Chanel n° 5 di Daniela Farnese (Newton Compton)
È possibile assomigliare a una delle più grandi icone dello
stile, indipendente, bella, desiderata ed elegante come Coco Chanel? Rebecca ha
trentatré anni, più di cento paia di scarpe, un armadio pieno di tubini neri,
completi di tweed e una smisurata passione per la magnifica Coco. È romantica,
sognatrice, e follemente innamorata di Niccolò, che sta per raggiungere a
Milano, dopo un anno di relazione a distanza. Un nuovo lavoro come wedding
planner, una vita vicino all'uomo che ama: la felicità sembra a portata di
mano. Ma una brutta sorpresa è in agguato: appena giunta nella metropoli,
Niccolò le confessa di essersi innamorato di un'altra. Rebecca si ritrova così
in una città che non conosce e con il cuore a pezzi. Ma il suo mito, la grande
Coco, come avrebbe reagito? Indossando degli enormi occhiali scuri, alzando la
testa in segno di sfida, non avrebbe mai permesso a un uomo di schiacciare il
suo spirito ribelle e anticonvenzionale! "Per essere insostituibili
bisogna essere unici", e forse Niccolò, unico non lo era. Dopo intere
giornate chiusa a casa, Rebecca è pronta a voltare pagina: si tuffa
nell'intensa vita mondana milanese e, con lo stile della sua eroina, assapora
la sensazione di sentirsi una donna cercata e desiderata. Resterà un'eterna
mademoiselle, come l'intramontabile Coco? O forse il destino le riserverà
sorprese inattese e capaci di rivoluzionare la sua vita?
Con te fino alla fine del mondo di Nicolas Barreau (Feltrinelli)
"Mon cher Monsieur, vi starete
chiedendo chi è che vi scrive. Non ve lo dirò. Non ancora. Rispondetemi, e provate
a scoprirlo. Forse vi aspetta un'avventura che farà di voi l'uomo più felice di
Parigi. La Principessa"
Così comincia la lettera che stravolgerà la vita di Jean-Luc Champollion,
l'affascinante proprietario di una galleria di successo in rue de Seine. Molto
sensibile al fascino delle donne, che lo ricambiano volentieri, Jean-Luc vive
in uno dei quartieri più alla moda di Parigi, in perfetta armonia con il suo
fedele dalmata Cézanne. Tutto procede al meglio, tra vernissage, allegri
ritrovi con gli amici nei café di Saint-Germain-des-Prés e romantiche
passeggiate au clair de lune lungo la Senna. Finché, una mattina, Jean-Luc scorge
qualcosa nella posta: una busta azzurra, scritta a mano. È una lettera d'amore,
o meglio, una delle più appassionate dichiarazioni d'amore che lui abbia mai
ricevuto, ma non è firmata: la misteriosa autrice, nascosta dietro uno
pseudonimo, lo sfida a smascherarla dandogli una serie di indizi. Per quanto
perplesso, Jean-Luc sta al gioco. Ma l'impresa non sarà affatto semplice: chi
sarà mai la deliziosa impertinente che sembra conoscere così bene le sue
abitudini e si diverte a stuzzicarlo? Stregato dalle sue parole, Jean-Luc
cercherà di dare un nome a quella donna così intrigante e sfuggente il cui
volto gli è del tutto sconosciuto. O forse no?
lunedì 10 settembre 2012
Animal Collective - Summertime Clothes
Video for Animal Collective's 'Summertime Clothes' featuring the Brooklyn based FLEX dance crew. 'Merriweather Post Pavilion' is out now on Domino.
Director & Editor: Danny Perez
Director of Photography: Ryan Samul
Producer: Lizz Morhaim, Daniel GrossmanDomino Recording Company is an independent record label founded in 1993. Subscribe to Domino: http://goo.gl/kdcyu
http://dominorecordco.com
http://facebook.com/dominorecordco
http://twitter.com/dominorecordco
http://open.spotify.com/app/domino
Economia dell'abbastanza. Gestire l'economia come se del futuro ci importasse qualcosa di Diane Coyle edito da Edizioni Ambiente (Intervento di Vander Tumiatti Fondatore di Sea Marconi Technologies)
Tra le letture che mi hanno maggiormente colpito di recente, c’è una delle ultime pubblicazioni di Edizioni Ambiente, un editore che seguo da tempo e con grande interesse. Sto parlando del lavoro di Diana Coyle, dal titolo “Economia dell'abbastanza. Gestire l'economia come se del futuro ci importasse qualcosa”. Diana Coyle ha conseguito un PhD in economia ad Harvard e guida una società di consulenza specializzata in tecnologia e fenomeni della globalizzazione ed è inoltre autrice di diverse pubblicazioni scientifico – economiche e consigliere della BBC, nonché visiting professor alla University of Manchester.
Il libro in questione è già diventato un caso letterario negli USA, ma va letto soprattutto perché ci fa riflettere su una necessità di fondo che sembra richiedere, e in maniera sempre più stringente, risposte serie e concrete: occorre pensare un altro modo di concepire l’economia, e di farla, perché al di là di ogni ragionevole dubbio il sistema va radicalmente cambiato, partendo proprio da una riorganizzazione delle libertà che coinvolgono diversi settori della società, e della produzione. E’ giunto insomma il momento di elaborare una nuova sintesi, un grande piano di fuga, un’ idea che possa risolvere le quattro emergenze parallele dell'economia, della politica, della natura, e della morale.
Domanda: è possibile cambiare? E’ possibile cioè ridiscutere i termini di ciò che fino ad oggi ha rappresentato la struttura della nostra economia su scala planetaria? Nel bel mezzo di una gigantesca crisi finanziaria, l’economia non guarda più a sé stessa come a un possibile interlocutore con la realtà sociale. Anzi, ha abbandonato proprio del tutto la “questione”. Non è possibile formulare delle risposte, proporre alternative se prima non si comprendono a fondo i termini di questa deriva economica, i nodi insoluti, i meccanismi e le contraddizioni che hanno inceppato il sistema con conseguenze pesantissime. Per la Coyle sono cinque le sfide da affrontare per cercare di lasciarci alle spalle questo consumismo distruttivo: Felicità, Natura, Posterità, Equità, Fiducia. Ed ecco il suo “Manifesto dell'Abbastanza” nel quale pone le regole per consumare evitando di distruggere, edificare una società meno stressata, e lasciare ai nostri figli un futuro più sereno. All'origine dei nostri probemi, spiega la Coyle in un'analisi che potremmo definire “ideologica” e che sta raccogliendo vasti consensi a prescindere dagli orientamenti politici, è la caduta verticale del nostro "capitale sociale". Cioè la fiducia che abbiamo nei nostri concittadini, nei nostri governanti, nelle élite, nelle istituzioni.
Ma gli spunti di riflessione che l’autrice propone in questo libro sono molteplici e rappresentano un vero e proprio percorso esplorativo all’interno di un’economia che fondamentalmente disprezza e non riconosce la categoria del “futuro sostenibile”. Già, perché l’umanità è giunta a produrre non solo più di quanto le necessita ma ha accantonato, quasi con noncuranza, l’idea di un approccio critico al consumo, da qualsiasi punto di vista si voglia considerare il termine CONSUMO. Il saggio di Diane Coyle si offre al lettore come pubblicazione che allo stesso tempo propone una sfida e tenta di costruire una speranza: la sfida sta nel pensare ad un salto di paradigma che ridisegni i meccanismi economici e finanziari, il sogno invece accarezza la volontà di individuare operativamente tutte le vie d’uscita che ci permettano di realizzare il tipo di società in cui vorremmo vivere, ritrovando la fiducia indispensabile per continuare a crescere, ma in modo più sano e consapevole. Il libro è inoltre da apprezzare per le riflessioni della scrittrice su ambiente e natura, sistemi che non possono essere trascurati dal momento che è sempre più indispensabile un’inversione di tendenza al fine di eliminare le emissioni di C02 e i consumi di energia in tutto il mondo, soprattutto nei paesi maggiormente industrializzati. Anche se per fare questo occorrerebbe un vasto consenso internazionale in materia ambientale, cosa che oggi appare quasi un sogno e, ancor più di un sogno, irraggiungibile.
Economia dell'abbastanza. Gestire l'economia come se del futuro ci importasse qualcosa
di Diane Coyle (intervento apparso sul Paese Nuovo del 7 settembre 2012)
Follia Profonda di Dorn Wulf (Corbaccio)
Un mazzo di bellissime rose rosse senza biglietto. Un
inquietante disegno sotto il tergicristallo dell'auto... Lo psichiatra Jan
Forstner è l'oggetto delle attenzioni insistenti di una sconosciuta. All'inizio
pensa si tratti semplicemente dei sentimenti innocui di una paziente. Ma quando
un amico giornalista, che stava per fargli delle rivelazioni sconvolgenti che
lo riguardavano da vicino, viene trovato barbaramente ucciso, Forstner comincia
a temere di essere il bersaglio finale di una pazza omicida. Una stalker che
non si ferma davanti a nulla pur di ottenere ciò che vuole. E ciò che vuole è
lui, Jan, per sempre...
L’amore rubato di Dacia Maraini (Rizzoli)
Sono tutte qui le donne raccontate da Dacia Maraini, in
questo piccolo libro importante. Sono qui a mostrarci qualcosa di intimo,
qualcosa di necessario e doloroso. Le donne di Dacia sono forti, hanno lottato,
a volte hanno perso ma non si sono mai arrese. Le protagoniste de "L'amore
rubato" combattono una battaglia antica e sempre attuale, contro gli
uomini amati che sempre più spesso si dimostrano incapaci di ricambiarle, di
confrontarsi con il rifiuto, il desiderio. Davanti a queste donne, mariti,
amanti, compagni si rivelano ragazzini che stentano a crescere e confondono la
passione con il possesso e, per questo, l'amore lo rubano: alle bambine che non
sanno, alle donne che si donano troppo. Come Marina, che si ostina a cadere
dalle scale, come Ale, che sceglie con sofferta determinazione di non far
nascere il frutto di una violenza o ancora come Angela, che si addossa,
aderendo alle parole della Chiesa, le colpe che una antica misoginia
attribuisce alla prima disobbedienza femminile. In tutte queste storie affilate
e perfette, dure e capaci di emozionare e indignare, Dacia Maraini racconta di
un mondo diviso fra coloro che vedono nell'altro una persona da rispettare e
coloro che, con antica testardaggine, considerano l'altro un oggetto da
possedere e schiavizzare.
domenica 9 settembre 2012
CHESA SALIS
“Siamo a Bever, un paese dove il tempo sembra essersi
fermato! La Chesa Salis
era in passato una casa contadina con la stalla e il fienile. Proprietari erano
dei ricchi commercianti di Bergamo, che la usavano per trascorrervi l'estate.
Nel 1877 la vendettero a Rudolf von Salis-Muralt, discendente di una delle più
importanti famiglie dell' Engadina e della Bregaglia. Nel 1883 si incaricò
Nicolaus Hartmann, un architetto da poco arrivato in Engadina dal Grigione
settentrionale, di trasformarla in una villa aristocratica. Hartmann intervenne
coniugando armoniosamente il rispetto per il preesistente con l'estetica del
periodo, cioé lo stile eclettico. Dove c' era la stalla ricavò una splendida
sala da pranzo, e all' esterno aggiunse un loggiato di legno. Sulle facciate
distribuí una serie di decorazioni architettoniche a sgraffito, incidendo nell'
intonaco le cornici delle finestre, gli archi delle porte e illusionistici muri
bugnati che rimandano all' architettura di Biagio Rossetti, ma anche a quella,
più vicina alla sua estrazione culturale, di Schinkel e Semper. Curò molto i
dettagli come i ferri battuti disegnati con creatività ed eseguiti da abili
artigiani. All' interno non mancano le sorprese: per esempio, i motivi floreali
dipinti a olio sulla boiserie di alcune stanze (in origine erano stüe). Oggi la
dimora ospita il nostro albergo-ristorante - da venticinque anni proprietà
della famiglia Degiacomi - mettendo così a disposizione di tutti il proprio
charme. L' accurata ristrutturazione dell' autunno 2003 è una prova di come l'
antico artigianato e l'arredamento moderno si fondano armoniosamente.”
DI COSA PARLIAMO QUANDO PARLIAMO DI ANNE FRANK (EINAUDI)
Si respira un'aria antica fra le pagine di questa nuova
raccolta di racconti di Nathan Englander. C'è l'immutabilità della parabola e
la sapienza della narrazione ebraica, c'è il grottesco di Gogol' e
l'ineludibilità di Kafka, l'intelligenza caustica di Philip Roth e la
spiritualità applicata di Marilynne Robinson. E intorno a tutto, incontenibile,
liberatoria, un po' sacrilega, una sonora risata. La scrittura di Englander
corre agile sul filo teso fra il religioso e il secolare, agile e mai leggera,
esplora gli obblighi e le complessità morali dei due versanti, ne assapora le
esilaranti debolezze, strappando sorrisi pronti a congelarsi in smorfie
attonite. Il marito esemplare e avvocato di successo di "Peep show"
cerca la trasgressione in uno squallido locale a luci rosse, e incontra invece
la sua cattiva coscienza travestita (o meglio svestita) da rabbino della sua
vecchia yeshiva. Le nudità flaccide e pelose dell'esimio dottore della legge
restano comiche solo fino al successivo, terrorizzante, travestimento. Si ride
di gusto anche delle piccole manie geriatriche degli ospiti del centro estivo
"Camp Sundown", finché riguardano spray antizanzare e allarmi
antifumo, ma quando le vetuste menti dei villeggianti credono di riconoscere in
un compagno di soggiorno un carceriere nazista di ben altro campo del loro
passato, la commedia si tinge di nero. L'ombra dell'Olocausto, o di una sua
rivisitazione, occhieggia insistente...
IL DIAVOLO E LA ROSSUMATA DI SVEVA CASATI MODIGNANI (MONDADORI ELECTA)
1943, Milano è sotto le bombe degli Alleati. Una famiglia è
sfollata in una cascina fuori città. Una bambina affidata alle cure dei nonni
cresce immersa in un universo rurale, dove ha inizio il suo apprendistato alla
vita. La bambina protagonista di questo libro è Sveva Casati Modignani, la
quale affida per la prima volta a un racconto autobiografico i ricordi della
sua infanzia, che si intrecciano con la memoria di cibi e sapori. Sono anni di
fame, di mercato nero e di succedanei. Le donne si ingegnano a cucinare con
fantasia i pochi ingredienti di cui dispongono. Nel racconto i ricordi
dell'infanzia spaziano tra ricette golose e le attività solitarie della bambina
che osserva silenziosa il mondo degli adulti sempre indaffarati: tra questi una
nonna amorevole e un po' ruvida, che la crede posseduta dal Diavolo, e una
mamma che, incapace di esprimere altrimenti il suo amore, cuce per lei abitini
raffinati e cucina cibi gustosi. Il libro include un ricettario, con i piatti
della cucina lombarda rivisitati dalle consuetudini di famiglia, tutti
singolarmente commentati dall'autrice che rievoca con rara autenticità una
cultura gastronomica radicata nel territorio, in un mondo di tradizioni e
sapori dimenticati. "Il Diavolo e la rossumata" è un racconto
personale, intenso, ironico, al quale non mancano tuttavia momenti intimi e a
tratti drammatici, in cui Sveva Casati Modignani svela ai suoi lettori qualcosa
di sé.
Ponderosa - Black Hill Smoke
"Black Hill Smoke" - From Ponderosa's new album 'Pool Party.'
Available Now:
iTunes: http://itun.es/i6js6NZ
Amazon: http://amzn.to/OUbgVp
By Lord Sampson
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sabato 8 settembre 2012
Rifugio Città di Amandola
“Il rifugio "Città di
Amandola" (aperto tutto l'anno) è situato ai piedi del monte Amandola a 1.200 metri sul livello
del mare, da cui si può gustare un panorama superbo che abbraccia l'intera
regione. Comodamente raggiungibile in auto, al rifugio "Città di
Amandola" avrete la possibilità di pernottare e di gustare l'ottima
cucina. Punto di partenza per escursioni a piedi o in mountain bike, verso le
sorgenti dell'Ambro, il Monte Castel Manardo, il Pizzo Tre Vescovi, il Monte
Priora. E' anche il luogo ideale per trascorrere una giornata in relax e tranquillità. Nella
stagione invernale potrete divertirvi lungo i binari della pista di fondo,
potendo compiere gratificanti escursioni fino a Vallecaprina ed al suo
incantevole bosco di faggi.”
Ristorante La Lucciola
“Dal 1987 il Ristorante La Lucciola è gestito con
amore e passione dalla famiglia Frateschi. Laura ha raccolto con capacità
l’eredità di suo marito Roberto, elbano doc e maestro nell’arte
dell’accoglienza, e da due anni si occupa del locale assieme alla figlia Alice.
Da quando Roberto e Laura si lanciarono in questa avventura il ristorante è
cresciuto, imponendosi con originalità nel panorama della ristorazione elbana e
non solo, Ottimi piatti, un servizio accurato e attento ed una calda atmosfera
hanno reso La Lucciola
un appuntamento irrinunciabile per chi decide di passare una vacanza all’Isola
d’Elba.
Tanti clienti sono diventati veri
e propri amici, confermando la bravura di Roberto e sua moglie nel far sentire
speciali i propri ospiti.
Per tutto il nostro staff
cortesia e qualità sono elementi imprescindibili. I ragazzi di sala e bar
compongono da anni un team affiatato che lavora in armonia e con grande
professionalità infondendo nel cliente la sensazione di trovarsi in una grande
famiglia.
Da oltre 10 anni, inoltre, è lo
Chef Marcello Rossi a dirigere la cucina, con un tocco di genio e follia da
grande artista qual è.
Alla Lucciola ci si può fermare
per una colazione a base di paste fresche, uno spuntino prima di andare in
spiaggia, un aperitivo per rilassarsi con i colori del tramonto, o una cena
romantica, spesso accompagnata da musica dal vivo.
Chi passa dalla Lucciola,
comunque, ne conserverà per sempre il ricordo nel cuore…”
Criminal Jokers - This Was Supposed to Be the Future
Primo video per i Criminal Jokers! This Was Supposed to Be the Future è
stato girato e montato da Annapaola Martin nel mese di ottobre tra le
colline di Ponsano (Volterra) presso il White Rabbit recording studio.
I dipinti sono di Laura Gianetti, pittrice e fotografa livornese, che vive e lavora a Berlino.
I dipinti sono di Laura Gianetti, pittrice e fotografa livornese, che vive e lavora a Berlino.
In libreria per Besa editrice “Il cuore della terra” Svetislav Basara
Il cuore della terra è un romanzo basato dall’inizio alla fine
su falsi storici e falsi letterari. Il falso storico è quello del ritrovamento
a Cipro di un manoscritto nel quale un anonimo scrittore racconta i giorni del
soggiorno di Friedrich Nietzsche nell’autunno del 1892 nell’isola, dove il
filosofo si era rifugiato nel tentativo di liberarsi dall’influenza malvagia di
Richard Wagner. In questa saga della finzione Nietzsche appare come un uomo
mite, ossessionato da un demoniaco Wagner. Da questa invenzione letteraria
prende le mosse Svetislav Basara per scrivere un romanzo folle e affascinante,
dove il vero e il falso si mescolano, i documenti reali sono contraddetti da
documenti apocrifi, inserti filosofici tratti dalle opere di Nietzsche sono
piegati a supporto di tesi insostenibili. L’ironia devastante di questo grande
romanzo satirico non si placa mai, Basara procede a colpi d’ascia, chiudendo
l’opera con una serie di testimonianze (finte, naturalmente) di uomini eminenti
su Nietzsche: Gillo Dorfles, Günter Grass, Salvador Dalí, Sigmund Freud, Andy
Warhol, Emil Cioran, fino a un fulminante John Wayne.
Svetislav Basara, nato nel 1953 a Bajina Bašta in
Serbia occidentale, alla frontiera bosniaca, è uno dei più grandi scrittori
della letteratura serba. Autore di più di venti opere letterarie, romanzi,
saggi, ha ricevuto numerosi premi tra i quali il premio NIN per il migliore
romanzo breve pubblicato in Serbia nel 2006, Uspon i pad Parkinsonove bolesti
(Ascesa e caduta del morbo di Parkinson). Il suo romanzo Fama o biciklistima
(Quel che si dice dei Ciclisti Rosacroce) è stato proclamato nel 1988 dai
critici serbi uno dei dieci romanzi migliori degli anni Ottanta.
Visto di transito di Nikolaj Stoyanov (Besa editrice)
Un errore di prospettiva in un quadro d’autore, i capricci
di un palloncino nel cielo di Stoccolma, un campanaro sordo, una strada
inagibile, un cigno morto sulle acque dello Spree, uno specchio nostalgico dei
suoi vecchi proprietari, una misteriosa guida trovata in un’agenzia di turismo,
una visita a un castello sito in un borgo slovacco…
Un giro del mondo in cui l’occhio del viaggiatore rivela
l’insolito fino a quei luoghi ai quali il turismo di massa sembra aver tolto
qualsiasi mistero. Una costruzione a spirale in cui i racconti aumentano di
volume fino al cuore della chiocciola testuale per poi diminuire di nuovo fino
agli ultimi pezzi/frammenti di quel viaggio, metafora del cammino umano.
Nikolaj Stoyanov è nato nel 1948 a Karlovo (Bulgaria).
Fondatore nel 1989 di “Biblioteka 48”,
una delle prime case editrici private in Bulgaria, traduce in bulgaro autori
francesi come Patrick Modiano o Françoise Sagan. È autore di una decina di
libri (racconti, novelle, saggi e romanzi) tradotti in più lingue e di
moltissime sceneggiature per la televisione.
Anteprima: “Tramontana” di Giuseppe Calogiuri (Lupo Editore). In libreria dal novembre 2012
"Una inquietante sequenza di oscure morti e sparizioni
agita le acque di una tranquilla cittadina del sud coinvolgendo indistintamente
rampolli di buona famiglia, onesti professionisti e modesti lavoratori.
L’apparente gratuita casualità dei fatti mette in allerta il fiuto di Michelangelo
Romani, giornalista del Messaggero Quotidiano, e di Sandro Gennari, direttore
di TeleCittàUno, che decidono di investigare nonostante la servile prudenza dei
rispettivi editori quando l’indagine sembra infastidire le poltrone di
politicanti affaristi o turbare antiche coscienze. Affiancati dalla fedele
Carla, i due amici si mettono ostinatamente in cerca di polverosi “scheletri”
negli armadi più insospettabili, seguendo l’esile filo di una traccia che
appare sempre più sfuggente, in attesa del segnale anomalo rivelatore. Cosa sa
il vecchio colono Antimo? E chi è il cinico giustiziere?"
Un giallo tutto salentino in cui lo studio delle atmosfere
d’ambiente si sposa con la scrittura elegante e il gusto della suspense.
Info:
http://www.lupoeditore.it
0832949510
venerdì 7 settembre 2012
Hotel Ogliera
“L’Hotel Ogliera è situato a
Pomonte, nella zona Occidentale dell’Isola d’Elba, una località caratteristica
della Costa del Sole. Il paese sorge direttamente sul mare, nella vallata più
ampia dell’Isola dominata dal Monte Capanne. La zona è particolarmente tranquilla
e caratterizzata da scogliere e spiagge di ghiaia di vario tipo. La struttura
accoglie i suoi clienti in un ambiente ospitale e familiare curato e gestito
direttamente dai proprietari, Vincenzo e Annamaria e dai figli Giorgio e Laura.
L'Hotel dista circa 150
metri dal mare e dispone di 16 camere dotate di aria
condizionata, servizi privati, telefono diretto, riscaldamento, TV e
connessione internet. La struttura offre servizio bar e parcheggio auto privato
gratuito. A disposizione dei clienti ci sono, inoltre, ping pong, biciclette e
internet point.”
LA FIORIDA
“La mia dedizione e la passione
alla vita agricola ed al mondo zootecnico hanno dato vita ad un sogno chiamato
"Fiorida". La mia famiglia, la mia terra, la voglia di crescere sono
gli elementi dai quali nasce un sentimento che si esprime con un linguaggio
dove ogni cosa rappresenta tradizione, conoscenza, innovazione e passione e si
traduce in un "prodotto". I miei prodotti sono l'espressione di un
sentimento che nasce dalla passione per la terra, il rispetto delle tradizioni,
il sapere di una scienza che ogni giorno si rinnova...per dare il meglio. Io ed
il mio team di collaboratori siamo lieti di darti il benvenuto nel mondo
"Fiorida".
Il titolare Plinio Vanini - L'Azienda Agricola e Agriturismo La Fiorida, sorge in una
delle aree più suggestive dell'arco Alpino, in grado di regalare tranquillità e
relax a due passi da Milano: la Valtellina. Nella splendida cornice del
fondovalle, dove le Alpi Orobie si incontrano con le Alpi Retiche e ad un passo
dal Lago di Como, l'Azienda vanta una delle posizioni più belle della Bassa
Valtellina. Le strutture di sasso e legno dell'azienda Agricola La Fiorida, emergono in riva
al fiume Adda in un contesto di natura e colori in perfetta armonia con il
paesaggio locale. Raggiungibile in auto, dalla SS. 38 all'altezza di Rogolo, o
in bicicletta lungo l'affascinante percorso ciclabile che collega Colico a
Morbegno, l'Azienda rappresenta una piacevole tappa per chi è diretto verso le
note località dell'alta Valtellina, della Val Chiavenna e dell'Engadina, per
ammirare da vicino la vita degli animali ed assaporare i prodotti direttamente
nella natura.
Un pò di storia - La storia dell'Azienda Agricola "La Fiorida" è legata
alla passione per gli animali di Plinio Vanini, artefice di un progetto che in
Valtellina rappresenta una realtà unica nel suo genere. Grazie al rispetto per
il mondo della zootecnia e gli insegnamenti ricevuti dal nonno Elia Ciapponi e
l'amico Camillo Bottà, Plinio Vanini ha concretizzato il sogno di un piccolo
allevamento a Sacco, in Val Gerola, nel 1983. Successivamente, l'Azienda si è
spostata nel fondo valle, a Traona, con circa 40 capi. Da un piccolo
allevamento a Sacco, la scelta di crescere e di dar vita ad un progetto unico
nella realtà Valtellinese, ha portato alla nascita de "La Fiorida" a Mantello.
Nel corso degli anni - Nel 2000 la stalla: presenta al suo interno
una suddivisione degli spazi adatta a garantire vivibilità e benessere agli
animali. I servizi che offre e la struttura sono supportati dalla presenza di
un sistema di controllo e di gestione informatizzato, il cui obiettivo è quello
di seguire al meglio le 200 vacche di razza Bruna Alpina presenti nelle fasi di
alimentazione e crescita quotidiana. Il fienile: accoglie il fieno e il mais
prodotto direttamente dall'azienda: frutto della lavorazione di circa 60 ettari nel territorio
della Bassa Valtellina. La lavorazione dei campi consente dunque di assolvere
all'intero fabbisogno di fieno e mais che costituisce il principale alimento
degli animali.) La porcilaia e lo spazio capre: caratterizzata da una
suddivisione in aree per le scrofe, il verro e per i piccoli nati. Questi
ultimi hanno a disposizione dalla nascita una sala appositamente riscaldata, la
sala parto, dove restano accanto alla scrofa fino allo svezzamento. Oggi sono
presenti circa 250 maiali e 50 capre. Nel 2002 il primo Spaccio Vendita dei
prodotti caseari dell'azienda che accoglie i propri clienti in un clima di
tradizione tipica valtellinese. Nel 2003 il caseificio: che consente di seguire
in diretta i passaggi di lavorazione del latte. Un'ampia vetrata caratterizza
lo spazio di lavorazione, permettendo l'osservazione della trasformazione dei
prodotti caseari. Nel 2004 il macello: dove ha inizio la lavorazione dei salumi
e della carne. Nel novembre 2004 Apertura Nuovo Spaccio Vendita: costruzione in
sasso e legno in perfetto stile valtellinese dove è possibile acquistare
prodotti freschi e genuini realizzati direttamente in azienda e prodotti della
tradizione Valtellinesi. Per riscoprire un ambiente accogliente e familiare e
degustare i formaggi ed i latticini, lo spaccio vendita si presenta come il
luogo ideale per concedersi una pausa all'insegna del gusto e della tradizione.
Lo spaccio vendita rappresenta il primo passo verso la filiera completa.
Infine dal 2006 ad oggi...la
nuova area agrituristica, con le quattro sale
ristoranti, le ventinove accoglienti camere, le tre sale convegni e la
nuova Beauty Spa.
La
Fiorida unica in
Europa - La Fiorida
si presenta come una realtà unica nel suo genere non solo in Italia, ma anche e
soprattutto in Europa. Attualmente La Fiorida viene visitata da numerosi operatori del
settore provenienti da tutto il mondo, in quanto questa Azienda rappresenta il
fiore all'occhiello di una filosofia che si basa principalmente su: la cura e
il benessere degli animali. Gli animali possono usufruire di ampi spazi e
questa libertà gli consente di vivere il più possibile allo stato naturale.
L'Azienda sorge su un'area complessiva di 90.000 mq, superficie che consente
agli animali di vivere in perfetta armonia con la natura e l'ambiente
circostante. La qualità dei prodotti, il benessere e la sana alimentazione
degli animali ci consente di ottenere un prodotto naturale e soprattutto di
grande qualità. L'indirizzo produttivo dell'Azienda è rivolto all'allevamento
di bovini, di razza Bruna Alpina, suini, caprini e cavalli secondo il metodo
improntato al principio del benessere animale, al rispetto dell'ambiente e
all'utilizzo di metodi di produzione di prodotti lattiero-caseari. Non meno
importante la lavorazione di salumi e carni fresche con le ricette della
tradizione di famiglia. Dall'allevamento delle vacche da latte vengono ricavati
i prodotti caseari della tradizione Valtellinese a denominazione di origine
protetta e, dai maiali i salumi di alta qualità. La trasformazione casearia, la
macellazione e la lavorazione delle carni avviene direttamente in Azienda. La
prima è osservabile direttamente dai visitatori grazie ad un ampio percorso a
vista sul caseificio.
I nostri Plus. La "filiera corta" - l progetto Fiorida è
nato con l'obiettivo di innovare la visione del "fare agricoltura",
in ambito zootecnicoattraverso lo sviluppo completo delle filiere del latte e
della carne. Tutto quanto prodotto in azienda viene rigorosamente trasformato e
proposto al consumatore come prodotto finale per l'acquisto o la degustazione
nello Spaccio vendita e nel gourmet dell'ecoagriturismo. Si può quindi parlare
di "prodotti a chilometro zero", i cui vantaggi si riassumono nel
prezzo e nel controllo che effettua il produttore sulla qualità e sulla
freschezza di quanto realizzato.
L'ecologia prima di tutto - L'Azienda si avvale di un impianto di
riscaldamento e raffreddamento autonomo alimentato a legna, una fonte
energetica rinnovabile di cui la
Valtellina è ricca. L'impianto consente un elevato risparmio
energetico rispetto ad altri combustibili ed il filtraggio delle ceneri fini
permette l'emissione di fumi puliti.
Il "Ben essere" - Il "Ben essere" dei nostri
ospiti parte dai prodotti agricoli presenti in azienda: il fieno, il latte, il
siero. Il fieno della Val Gerola infatti è ricco di timo e achillea ed è ideale
per i bagni decongestionanti delle vie respiratorie. Il latte delle nostre
bovine, ricco di grassi è ricercato per i trattamenti idratanti della pelle, ed
il siero che residua dalla lavorazione del caseificio è impiegato per i bagni
efficaci per trattamenti esfolianti della pelle.
I sapori di un tempo! - La possibilità di riscoprire i sapori di un
tempo con formaggi, salumi e specialità locali, ha permesso all'azienda di
affiancare all'attività produttiva, l'attività di vendita diretta e
degustazione dei propri prodotti, nel tipico "Calech" di legno e
nello spaccio vendita. Quest'ultimo, oltre all'esposizione dei prodotti, è
caratterizzato da una "Casera" di stagionatura dei formaggi a vista:
un particolare che rievoca la tradizione valtellinese negli alpeggi.
L'azienda è sempre visitabile al
pubblico grazie al supporto di informative sugli animali, sui loro spazi e
sulla trasformazione dei prodotti in ogni struttura.
L'attività didattico-formativa - E' rivolta alle scolaresche e ha
ottenuto il suo riconoscimento grazie all'accreditamento dell'Azienda al
circuito delle Fattorie Didattiche della Regione Lombardia. Tale qualifica
consente all'Azienda di ospitare bambini di tutte le età, per trasmettere le
informazioni relative all'attività agricola, alla vita animale, ai mestieri e
alle tecniche applicate per la produzione degli alimenti, educando nel contempo
al consumo ed al rispetto dell'ambiente. I percorsi elaborati non si limitano
ad una semplice visita conoscitiva: si propongono percorsi tematici con
laboratori attivi al fine di coinvolgere e stimolare le curiosità dei più
piccoli.
L'ospitalità - La
Fiorida offre ospitalità in 29 spaziosissime camere,
caratterizzate dai nomi dei fiori e degli uccelli. Standard, Junior Suites e
Family Junior sono arredate in un classico stile montano dove il legno di
larice e la pietra grigia si sposano creando un'atmosfera dal "sapore di
casa". Sono dotate di ogni comfort: riscaldamento per l'inverno, il
raffrescamento per l'estate, il minibar, la tv satellitare, servizio Sky,
telefono, asciugacapelli.
La ristorazione - Il Ristorante con le quattro sale dedicate alle
stagioni, Estate, Autunno, Inverno e Primavera offre una cucina dai caratteri
tradizionali valtellinesi con rivisitazioni creative. I nostri Chef sono sempre
disponibili ad elaborare delle proposte personalizzate. Il servizio in sala è
accurato e i nostri ospiti sono piacevolmente coccolati dalla cordialità dello
staff.
Wellness & Beauty - La nuova dimensione del benessere per il
corpo e la mente è una ricetta naturale...come gli ingredienti usati e gli
ambienti che vi ospitano. Un Percorso dei Sensi legato all'acqua: la piscina
interna riscaldata con vista sullo splendido giardino, la piscina
idromassaggio, la sauna, il vitarium, il bagno turco e le docce aromatiche ed
emozionali. I trattamenti proposti sono strettamente caratterizzati dalla
produzione aziendale: un idratante bagno nel latte oppure nel siero caldo
appena uscito dalla lavorazione del formaggio, o ancora, un antireaumatico
bagno nel fieno di Sacco.Vari sono invece i tipi di massaggi proposti:
ayurvedico, sportivo, tradizionale, rilassante e stone massage.
Area Business - Incontri di lavoro, seminari, corsi di formazione
e/o indoor team buildings. Tutto è possibile nelle tre sale congressi Legnone
(fino a 250 persone), Pizzo dei Galli (fino a 40 persone), La Colmen (fino a 10 persone).
Attrezzatura di base a disposizione e linea telefonica, internet adsl e
servizio fax. Videoconferenze e videoregistrazioni.
Il progetto: La
Fiorida - "Quando 7 anni fa ho cominciato a
collaborare con Plinio Vanini per il gruppo Autotorino, "La Fiorida" era poco più di una realtà
esclusivamente produttiva......tutto ciò che oggi si vede era un
"sogno" nella mente e nei desideri
di quello che allora era il mio
"committente" e che oggi è un amico. E' stato un percorso singolare,
lui ha cominciato a coinvolgermi nella vita e nei piccoli lavori della sua
azienda......per assorbire lo spirito e le esigenze di questo
progetto........Scopri chi ha realizzato questa meravigliosa struttura e lo
spirito che la anima...”
Mumford and Sons - Little Lion Man
Music video by Mumford & Sons performing Little Lion Man. (C) 2009 Mumford & Sons, under exclusive license to Dew Process/Universal Music
I SUSSURRI DELLA NOTTE di Jeaniene Frost (Collana Tif Extra – Fanucci). In libreria dal 27 settembre 2012
Ormai diventata un vampiro a tutti gli effetti, Cat deve
affrontare il problema della sua singolarità: lei non si nutre di sangue umano,
ma di quello dei vampiri stessi, di cui assorbe poteri e abilità che non è
ancora in grado di gestire. È per questo che Apollyon, il capo dei ghoul, non
ha desistito dal suo proposito: continua a predicare che la Mietitrice Rossa
è pericolosa perché ‘diversa’. Nel tentativo di sconfiggere Apollyon senza
trasformarlo in un martire, Cat, Bones e tutta la loro squadra dovranno
muoversi con molta cautela, capire da che parte sta, dopo la morte del suo
signore Gregor, Marie Laveau – la regina dei ghoul di New Orleans, detta anche
Majestic – scansare gli attacchi di un altro clan che vorrebbe eliminare una
volta per tutte la
Mietitrice Rossa, e fare affidamento su tutti gli amici che
possono trovare. A partire dal fantasma Fabian, sempre desideroso di dare una
mano, a Dave, che si offre d’intrufolarsi come spia in gruppo di ghoul
fanatici... fino ad arrivare a Denise, con le sue nuove abilità di mutaforma e
infine a Timmie, l’ex vicino di casa di Cat diventato un reporter freelance a
caccia di scoop sui vampiri.
Jeaniene Frost vive in Florida con suo marito e il loro
cane. Di sé le piace dire che, nonostante non sia un vampiro, ha la pelle molto
chiara, adora vestirsi di nero e dormire di giorno. Nella serie The Night
Huntress, Fanucci Editore ha già pubblicato La cacciatrice della notte, La
regina della notte, L’urlo della notte e L’odore della notte; della serie The
Night Huntress World, Crepuscolo cremisi e Il bacio eterno dell’oscurità. I
romanzi di Jeaniene Frost sono stabilmente ai vertici della classifica del New
York Times.
Voyeur di Aleksandar Prokopiev (Besa editrice)
DAL VINCITORE DEL PREMIO BALKANIKA 2012 - Uno scrittore alle
prese con quello che sembra essere il romanzo della sua vita scrive racconti
erotici per sopravvivere. Un ingegnere macedone viene assoldato da una ditta
americana per partecipare ai lavori di ricostruzione del paese dopo la guerra. La
giovane Jana è l’inconsapevole oggetto del desiderio di un uomo ben più grande
di lei, che in passato è stato innamorato di Maria, sua madre. Nel romanzo di
Prokopiev, i vari personaggi si sovrappongono e si confondono, in una
narrazione tutta al presente in cui i piani temporali – la Skopje degli anni ’60 e il
periodo successivo al recente conflitto macedone – si intersecano creando
un’atmosfera di corrispondenza e sovrapposizione, un mondo onirico
dell’ossessione in cui tutto alla fine ha un suo significato.
Aleksandar Prokopiev (Skopje, 1953), scrittore e saggista,
ha pubblicato i seguenti libri di racconti: Il giovane maestro del gioco,
...Ovvero..., Navigare verso il Sud, Ars amatoria, 77 antiistruzioni per l’uso
personale, e i seguenti saggi: Ma, il Calimacco fu postmodernista, anche lui?,
I viaggi della fiaba, Il Babele postmoderno. I suoi racconti sono stati
tradotti in diverse lingue.
giovedì 6 settembre 2012
EDEN BORMIO
“Aperto a Febbraio del 2012, EDEN HOTEL è il risultato della
fusione di classe, ricercatezza e comfort. La sua filosofia di eleganza e
distinzione si estende ad ogni piccolo dettaglio. Eden hotel è casa e albergo
allo stesso tempo, e proprio per questo, è in grado di offrire un rapporto
personalizzato ed un servizio impeccabile come solo una piccola realtà è in
grado di garantire. La nuova struttura risponde a rigorosi criteri di qualità e
di eco-sostenibilità. Legno, vetro e pietra caratterizzano la struttura moderna
e lineare. Una sequenza di quattro
torrette eleganti, alte e strette internamente molto accoglienti, che sono ormai diventate un segno distintivo
della “Magnifica Terra”. Tutte le camere ampie ed eleganti sono rivestite in
legno naturale dalle linee essenziali. A
chi apre la porta di una delle camere di eden hotel, il profumo di larice dona
un’immediata sensazione di benessere e armonia.
A pochi passi dal centro di Bormio e dalle piste da sci Eden Hotel, con
le sue 27 suites, è il nuovo punto di
riferimento per chi cerca lusso, ricercatezza e accoglienza autentica in Alta
Valtellina.”
SOTTOVENTO LUXURY HOSPITALITY
“The
cutting edge building techniques found form and meaningin the traditional
materials used; stone, hard and eternal, wood, warm and scented, iron, elegant
and austere, deliberately left rough and unpolished to conserve their
character. Scrupulous attention was paid to the choice of decor and
furnishings, using clean, modern lines to guarantee comfort and functionality. Muted
colours and simple shapes, the highest quality materials, excellent service and
the latest technology elegantly satisfy a desire for luxury in an Alpine
environment.”
Migrazione, solidarietà e sviluppo nel Mediterraneo del terzo millennio di Giuseppe Marchionna. Con prefazione di Nichi Vendola (Besa editrice)
Riesaminare oggi quello che accadde venti anni fa a Brindisi
può offrire lo spunto per approfondire le ragioni della caduta dei regimi
autoritari dei Paesi del Nord Africa; per ragionare sulla spinta democratica e
innovatrice che sale dalle nuove generazioni arabe che non vogliono cadere
nella disperazione della prospettiva terroristica; per riflettere sulle
motivazioni e sulle modalità dei nuovi flussi migratori che attraversano il
Mediterraneo; per immaginare le risposte che non solo l’Europa e l’Italia, ma
soprattutto le regioni meridionali italiane, e la Puglia in particolare, sono
chiamate a fornire in termini di solidarietà e di sostegno allo sviluppo di
quei Paesi che ormai sono divenuti strategici anche per la definizione delle
nostre prospettive di crescita. In ogni caso, un fatto appare già chiaro e
incontrovertibile: riusciremo a superare questa nuova prova solo se sapremo
riannodare i fili dell’antica comunità mediterranea, in ciò riproponendo con
più forza e convinzione la più antica delle vocazioni di questo Paese, quella
di guardare al mare e ai mondi che si schiudono al di là del mare.
Giuseppe Marchionna (1953), esperto di politiche di
programmazione economica territoriale, è da tempo impegnato nella ricerca di un
rinnovato rapporto tra economia e cultura fondato sulla valorizzazione delle
risorse umane del territorio. Lungo questa linea sostiene la necessità di un
approccio mediterraneo alle questioni della crescita civile, culturale ed
economica della Puglia e, più in generale, del Mezzogiorno d’Italia. È stato
Sindaco di Brindisi dall’agosto del 1990 al dicembre del 1992, affrontando da
quella scomoda postazione l’emergenza dello sbarco di decine di migliaia di
profughi albanesi nel marzo del 1991.
mercoledì 5 settembre 2012
Hotel L’Ariana
“L’Ariana è un piccolo scoglio perso nel blu del mare di
Salina, percepibile a volte solo per una leggera increspatura del mare. Tra le
tante leggende che si raccontano su questo piccolo gioiello c’è quella del
pirata El Larian, sconfitto proprio dall’Ariana; una presenza silenziosa e
quasi invisibile. Di fronte allo scoglio dell’Ariana c’è una bellissima casa,
unica nel suo genere, che vi accoglierà con il calore e l’allegria della buona
ospitalità ed i deliziosi profumi dell’ottima cucina locale come solo la gente
di Salina sa fare. Questa casa, trasformata in albergo due generazioni fa, e
ancora gestita dalla stessa famiglia, vanta una posizione perfetta con il
terrazzo principale che accede direttamente al mare ed una vista splendida su
Lipari e Vulcano.
Ornato di curiose teste (Mamoni) che rappresentano sacerdoti
guerrieri e che proteggono da ogni male, l’hotel offre ai suoi ospiti non solo
un soggiorno rilassante e dal sapore antico, ma anche un pizzico di vera storia
eoliana.”
RESTAURANT LE BON
“En
Septembre 2008, BON a fait sa rentrée dans un splendide décor original et
contemporain orchestré par Philippe Starck. Les différents salons – autant
d’univers singuliers et intimistes – invitent au voyage et au dépaysement le
temps d’un déjeuner ou d’un dîner.
Vous
pourrez ainsi choisir selon vos envies d’être installé dans la Vinothèque, la Salle Cheminée ou
le Salon Bibliothèque – le Salon Boudoir étant pour sa part réservé pour les
évènements privés ou professionnels de 10 à 20 personnes. Pour les fumeurs, un
surprenant et confortable fumoir est à leur disposition tout en leur rappelant
que fumer n’est pas forcément recommandé pour la santé. La carte, quant à elle,
puise son inspiration aux confins de l’Asie du sud-est et décline des saveurs
subtiles et élégantes. A partir des beaux jours, vous pourrez apprécier le
calme et la douceur de notre jardin, exclusivement réservé pour les déjeuners
en semaine du lundi au vendredi.”
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I prodotti qui in vendita sono per chi cerca di più della realtà
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Shibatarian. Ediz. variant. Vol. 1 di Katsuya Iwamuro
PUBBLICITA' / ADVERTISING "Il mondo è pieno di idioti. Vorrei che tutte le persone del mondo si trasformassero in te, Shibata"...
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E’ accaduto già con un altro caso letterario: il “Necronomicon” di Howard P. Lovecraft. Il dibattito ancora oggi tutt’altro che conclu...
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Il movimento MODERATI 2.0 PER LE LIBERTA’ trae le sue origini dalla rete e si riallaccia al movimento politico internazionale pirata...