Cerca nel blog

martedì 19 giugno 2012

SULLE ORME DI IDRUSA ALL’EX CONSERVATORIO S.ANNA DI LECCE


Mercoledì 20 giugno 2012 alle 18:00 presso l’Ex Conservatorio S.Anna di Lecce in Via G. Libertini nell’ambito della personale di Silvana Bissoli “Quello che gli ulivi ci dicono...”  è prevista la presentazione del volume “Sulle orme di Idrusa” di Wilma Vedruccio edito da Kurumuny.  Ci sarà un’azione di lettura con voce narrante di Wilma Vedruccio con l’accompagnamento alla fisarmonica di Rocco Nigro.

Protagonista del racconto di Wilma è Idrusa, personaggio di donna otrantina creata da Maria Corti e trasfigurata dalla storia nel mito. Quella raccontata da Wilma è quasi un’epopea e Idrusa ha la potenza di un’eroina della classicità: è senza età, non è soggetta alle categorie del tempo e dello spazio, incarna l’archetipo di donna proviene dal passato e si proietta indomita nel futuro.

Idrusa ci riporta alla mente il ricordo di donne eccezionali, dotate di una straordinaria e inquietante personalità che si esterna nei rapporti interpersonali o che emerge a livello della coscienza individuale. Idrusa ha la stessa forza di Didone innamorata, che per amore mette in discussione il suo ruolo di regina e sempre per amore decide di uccidersi sulla spada di quello che è stato il suo uomo pur di non rinunciare a nulla di se stessa. Ogni scelta di Idrusa sembra scaturire da un sentimento di inadeguatezza, dalla percezione del divario incolmabile tra lei e la realtà circostante: Idrusa si ribella alle convenzioni della sua intera comunità, stretta tra esigenze razionali e istanze emotive. Ma Idrusa non cede il suo cuore, non si rassegna, rivendica la sua anima e la sua intelligenza, resiste fino a incontrare l’amore e la passione sfrontata, che stravolge il cuore e imprime una svolta decisiva e irreversibile alla sua esistenza.

Al libro è allegato il CD con il racconto di Idrusa letto da Wilma, che ci porge la sua voce con il giusto pudore, senza pretese attoriali, ma lasciandosi trasportare, come è naturale per l’autrice, dal desiderio del racconto.

La musica di Rocco Nigro segue con grande sensibilità il disegno di Wilma, amplifica le emozioni, sa allontanarsi fino a farsi bordone, oppure sa far danzare a fianco della voce il proprio tema. Personaggi del libro sono anche Otranto, il profumo del mare, i colori di certe albe, gli odori delle erbe, il Salento dei tratturi e delle pietre parlanti, civette dagli “occhi dolci come lampade a petrolio”.

SIMULAZIONI ALL'ACAYA GOLF CLUB


Nella splendida cornice dell’Acaya Golf Club (Strada Comunale di Acaya Km 2) dal 20 giugno al 12 luglio 2012 ci sarà una prestigiosa mostra d’arte che vedrà coinvolti alcuni tra i più prestigiosi artisti contemporanei viventi salentini di fama nazionale e internazionale: Raffaele Capraro, Fabio De Donno, Sandro Greco, Corrado Lorenzo, Cosimo Marullo, Antonio Massari, Piero Paladini, Paola Scialpi. L’appuntamento che ha il titolo emblematico di “Simulazioni” nasce da un’idea della fotografa leccese Ornella Cucci, e aprirà al pubblico con un’inaugurazione prevista per il 20 giugno alle 19,30. Ciascun artista seguendo il proprio percorso di ricerca è intervenuto pittoricamente sulle foto della Cucci, trasformando un immagine fotografica in un ibrido foto-pittorico di grande impatto  emotivo ed evocativo. Ogni immagine foto-pittorica presentata offre un modello di esistenza altro, e consente al fruitore di osservare lo svolgersi dinamico di una serie di eventi che attingono alla quotidianità più pura, ovvero si parte da azioni e contesti che ciascuno può vivere giorno dopo giorno e che necessitano di un salto logico per comprenderne il simbolo, la bellezza e la forza della vita. Il progetto a cui hanno aderito Raffaele Capraro, Fabio De Donno, Sandro Greco, Corrado Lorenzo, Cosimo Marullo, Antonio Massari, Piero Paladini, Paola Scialpi  su invito di Ornella Cucci non è una trasposizione logico-matematica-procedurale di un "modello concettuale" della realtà ... anzi è un percorso d’emozione che inchioda il pubblico a riflettere attraverso le immagini su ciò che è veramente conta
                                            
INFO

DOUBLETREE BY HILTON ACAYA GOLF RESORT
Strada Comunale di Acaya Km 2
Cap: 73029
Città: ACAYA–FRAZ. DI VERNOLE
Prov.: LECCE
E - mail: info.acaya@hilton.com
 Tel.0832/861385 - fax:0832/861384


Sulla strada per Leobschütz di DANIELE SANTORO (La Vita Felice). Intervento di Alessandra Peluso



Sulla strada per Leobschütz di Daniele Santoro, docente e critico letterario, si affronta adottando il linguaggio della poesia - “la casa dell’essere”  (M. HEIDEGGER) - un tema drammatico della storia: i campi di concentramento e l’olocausto nel periodo del nazismo.  Di  questi lunghi e tragici anni compresi tra le due guerre mondiali, nessun uomo deve e può dimenticare.  Come lo Zarathustra, Daniele Santoro ripercorre quelle tappe servendosi di documenti, fonti cercate con lavoro certosino e attento, animato da una volontà di potenza. Sembra infatti come se volesse ad ogni modo imporre la sua forza, animosità di pensiero su ogni lettore perchè ricordi il passato, ricordi parte della storia, nella quale a causa di menti folli sono state compiute azioni disumane, che nulla hanno a che fare con l’essere umano. Non si può dire che sia insolito scrivere in poesia la storia, come appare azzardato banalizzare il modo di fare poesia oggi.  Tuttavia molti hanno scritto e poetato sui campi di sterminio, come Salvatore Quasimodo, o Primo Levi che nei suoi libri narra la dura sopravvivenza di deportato ad Auschwitz nel 1944 e sopravvissuto avverte il bisogno di scrivere e lasciare una testimonianza nei versi in cui raccomanda e comanda nell’incipit di Se questo è un uomo: «Voi che siete sicuri nelle vostre tiepide case, voi che trovate tornando a sera il cibo caldo [...] scolpite nel cuore queste parole, ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, la malattia vi impedisca, i vostri nati torcano il viso da voi».  Analogamente Santoro intende riportare all’attenzione ogni lettore “se questa è una vita degna di essere vissuta”, una vita per la quale Camus si chiederebbe “se ne vale la pena di vivere”, una vita senza dignità che uomini, donne, bambini, anziani deportati, erano costretti a subire.  Leggiamo così nei versi: «voi non sapete un uomo che significhi / sfinito, sfilare nudo a passo militare / il piede congelato nel suo zoccolo di legno / malgrado la diarrea gli coli per le cosce /  ... / sfilare invece, addirittura correre / quando sarà il tuo turno, non dimenticare / di togliersi il berretto, non guardarlo in faccia». (p. 13). L’inequivocabile condizione di disagio e di realtà conduce il lettore alla riflessione che oggi, se pur con tante difficoltà, viviamo nel benessere e godiamo di molti benefici. Esiste nella società occidentale la possibilità di scelta e di decisione secondo volontà e ragione.  Pertanto, il sorriso e la felicità dovrebbe esternarsi in ognuno di noi solo perchè viviamo o per lo meno la maggior parte dell’umanità vive in condizioni privilegiate.      E ancora si legge: «dillo che sei un filosofo, un intellettuale / e che sai a menadito Platone, Plotino, Porfirio / e che hai insegnato ad Heidelberg, a Friburgo. / La tua chiara presenza al campo ci lusinga / un corno, Professore, un fico secco / delle tue irrefragabili elucubrazioni. / ... / più convincente qui dei tuoi filosofami è il nerbo / di bue che stringe l’SS nelle mani / e il logos fa tremare, il nous, il nomos / e manda la tua metafisica a riposo». (p.19). Nessuna parola avrebbe senso in questo momento, significato, come direbbe Wittgenstein “ci sono delle cose sulle quali è meglio tacere”. Inspiegabili questi versi, toccano il profondo, scuotono l’animo umano e rinsaviscono persino i sensi perchè mai niente di tutto questo sia rimosso e dimenticato.
«Là  dove c’è il recinto (il campo della morte - per intenderci) / pali per le fustigazioni non esistono / e nel piazzale non si fanno appelli / la ragione - diciamocelo è semplice: / la minima infrazione e sei fregato / sul posto ti fucilano, ti bruciano sulla / graticola - due volte non ci pensano, / mio caro». (p. 45). Appare lo stesso stile descrittivo, lineare, chiaro, di Salvatore Quasimodo che scrive:  «Da quell’inferno aperto da una scritta bianca: “Il lavoro vi renderà liberi” uscì continuo il fumo di migliaia di donne spinte fuori all’alba dai canili contro il muro del tiro a segno o soffocate urlando misericordia all’acqua con la bocca di scheletro sotto le doccie a gas».
  È paralizzante lo scenario che appare alla nostra vista, leggendo infatti questi versi si ha l’impressione di vedere, vivere tali scene orribilanti che non hanno nulla da condividere con la ragione. Qui peraltro è assurdo e inconcepibile identificare realtà e ragione, non si può ammettere il panlogismo hegeliano: qui non si scorge nulla che sia razionale, niente che sia frutto di una ragione.
   Così si leggono i bellissimi versi: «Calma / la sua preghiera a sera, viva fiamma / illuminava il cuore / e lo stringeva forte. / Peccato che durasse poco lo stupore / se dalla branda il tonfo della morte...». (p. 30). La morte, condizione condivisa anche dai bambini che «avevano i piedi congelati/ e sotto le percosse delle guardie / le mamme si inchinavano a staccarglieli da terra / ... / poi insieme entravano tenendosi per mano». ( p. 38).
   Daniele Santoro nell’ultima parte del libro intitolata “Principio e fine” continua la descrizione della misera quotidianità nei campi di sterminio a Leobschütz, una città polacca poco distante dal confine con la Repubblica Ceca, chiamata in questo modo dai tedeschi. Pertanto, nelle poesie conclusive si assapora la libertà, una “libertà ch’è sì cara” e si leggono dei versi commoventi: «straniero amico compagno di questa sciagura senza senso / è qui che si separano le nostre strade. Addio. [...] di Te che non conosco nome, nazionalità so quanto basta / so la parola dello sguardo milleniaria antica nella sofferenza / e so la breve intensa gioia, l’incanto che si prova se a rapirci, / se a liberarci dall’angoscia è una giusta una misura di stupore, / una bellezza che dia senso, amico, come quella sera/ che puntavamo al cielo gli occhi e ci sorprese / il pieno delle stelle immenso il firmamento» (p. 54).
   Colmi di pathos i versi: la gioia provata alla vista delle stelle, dopo tanta sofferenza. Questo vuole insegnarci Santoro ad apprezzare la natura, le cose semplici, pure, che gratificano l’animo, danno gioia e appaiono importanti quando e solo quando si è potuto assaporare il valore inestimabile della libertà.    

Dead Sara - Weatherman

Music video by Dead Sara performing Weatherman. (C) 2012 Pocket Kid Records

lunedì 18 giugno 2012

La Paura di Francesca Bertuzzi (Newton Compton)


Un capanno lontano dalla città e avvolto nel buio. Due ragazze legate a una sedia, una di fronte all’altra. Cos’hanno in comune? Apparentemente nulla. Solo una serata trascorsa a bere nello stesso bar di Torino. Eppure qualcuno le ha stordite, rapite e rinchiuse entrambe in un luogo che odora di morte. E con implacabile e spietato calcolo si accanisce contro una di loro, torturandola fino a ucciderla. Ma non Giuditta: l’ignoto carnefice ha deciso di risparmiarla e lasciarla andare. Pur sconvolta e sotto shock, in mente ha un solo obiettivo: allontanarsi dalla casa delle torture e mantenere una promessa. «Via Exilles 12. Emma. Promettilo. Emma»: le ultime parole della ragazza rapita insieme a lei. La sorpresa non tarderà ad arrivare: Emma è una bambina di soli cinque anni e la casa in cui vive rivela torbidi e inquietanti particolari sulla madre che non vedrà mai più. Un lavoro in un ambiguo locale, tanti soldi in contanti di dubbia provenienza, nessun legame. Ma cosa nascondeva nel suo passato? Chi può avere avuto una ragione per vendicarsi di lei? Giud inizia a cercare, scavare, indagare nella sua vita, senza che nulla emerga. Qual è il particolare che le sfugge e che potrebbe dare un senso a ciò che è accaduto? Forse è qualcosa di importante, qualcosa che la sua memoria ha voluto rimuovere…

Babylon's Banksters: The Alchemy of Deep Physics, High Finance and Ancient Religion by Joseph P. Farrell (Feral House)


“In this latest installment of his remarkable series of books of alternative science and history, Joseph P. Farrell outlines the consistent pattern and strategy of bankers in ancient and modern times, and their desire to suppress the public development of alternative physics and energy technologies, usurp the money creating and issuing power of the state, and substitute a facsimile of money-as-debt. Here, Farrell peels back the layers of deception to reveal the possible deep physics that the “banksters” have used to aid them in their financial policies. Feral House also published Farrell’s Philosopher’s Stone: Alchemy and the Secret Research for Exotic Matter.”

FANTASTICI QUATTRO 333 (Marvel – Panini Comics)


Albo-evento per celebrare Fantastic Four 600. Una cover wraparound metallica di Joe Quesada sancisce il ritorno al fantastico del “fumetto più bello del mondo”, la testata Marvel più longeva. Fondazione Futuro e Vendicatori uniti per combattere minacce aliene al di là di ogni immaginazione! Le forze Kree e le legioni della Zona Negativa di Annihilus sono pronte a distruggere la Terra! Poi, i retroscena della morte della Torcia Umana! Un numero “tutto FQ” by Hickman, Epting, Di Giandomenico, Doyle & Yu.


TEKKAMAN BLADE



Tekkaman (Uchu no Kishi Tekkaman) è un anime di stampo mecha risalente agli anni settanta. Alla serie originale si aggiunsero due serie Uchu no Kishi Tekkaman Blade e Uchu no Kishi Tekkaman Blade II. La casa di produzione Tatsunoko è la stessa di Hurricane Polimar, Kyashan e Gatchaman. Nel 2005 la casa editrice Dynit ha proposto in DVD l'intera serie rimasterizzata e restaurata, e con speciali contenuti extra del tutto inediti.

HOTEL SAN ROCCO


“Chi Siamo - Affacciato sulle sponde del magico Lago d’Orta, in un contesto naturale e delimitato dalle mura di un antico monastero, questo complesso conserva la propria identità grazie alle innovazioni che il Gruppo Giacomini, di cui fa parte, ha saputo attuare, coniugando l’austerità delle caratterischiche architettoniche con la funzionalità high-tech, il tutto a salvaguardia della natura e dell’ambiente, per cui nel 2010 ha ottenuto la certificazione ICIM come primo edificio alberghiero ecosostenibile. Nel 2002 il complesso si è arricchito della prestigiosa Villa Gippini, elegante edificio barocco annesso all’hotel.
Storia - Il canonico Angelo Fara riporta, nella sua opera "La Riviera di San Giulio, Orta e Gozzano" pubblicata a Novara nel 1861, che il nucleo centrale dell'attuale Hotel San Rocco era stato in un primo tempo abitazione a vita del sacerdote Giovanni Gemelli d'Orta, (canonico dell'Isola di San Giulio), il quale cedette in seguito il San Rocco ed alcuni suoi terreni, per la fondazione nel 1647 di un collegio dedicato a S. Orsola, tenuto dalle suore Orsoline. A sostegno di questa tesi, ancora oggi è possibile ammirare nella hall dell'hotel un dipinto ad olio, datato 28 ottobre 1605, raffigurante la prima badessa, Anna Theodora Silana, fondatrice del collegio. Soppresso e venduto nel 1813 con Napoleone imperante, il San Rocco ridiventò luogo di meditazione qualche anno dopo: l'edificio, infatti, dopo aver assunto una configurazione architettonica molto simile all'attuale, fu acquistato da Sua Eminenza Monsignor Giacomo Felice Gentile, allora vescovo, che ne fece una scuola femminile, sotto la direzione delle suore di Giuseppe. Fu per quasi 150 anni convento di clausura, fino agli anni '60, quando le suore Giuseppine a loro volta lo cedettero per farne l'attuale albergo..”


 

GLI OROLOGI DEL PAESE DI ZAULù di Carla Saracino (Lupo editore)


Nel paese di Zaulù gli orologi improvvisamente smettono di funzionare: è l'occasione per entrare in un mondo antico abitato da creature curiose che hanno il coraggio nel cuore, la sfida dell'impossibile nelle vene, la promessa della bellezza sugli occhi. Dieci fiabe per dieci avventure che passeggiano sulla corda dell'immaginazione: dal capriccioso Orologaio, un orologiaio al contrario che invece d'aggiustar orologi li distrugge, a Benblù, eroe per caso chiamato a salvare l'amore di una caraffa ballerina, passando per ombrellai, ginepri parlanti, mercanti, Re e Principesse, fabbricanti di Destini, fornai scalzi, fantasmi di vescovi e impavide ragazze. Sullo sfondo luoghi riposti nelle scatole degli incantesimi, sopravvissuti alle eccedenze della modernità, scenari di grandi sentimenti ma anche di minuscoli dettagli in grado di trasformare la morte in vita e la vita in un sogno perfetto. Un libro di cartone che può essere letto tanto dai bambini quanto dagli adulti e che invita a riflettere sulle responsabilità della parola e dei suoi poteri visionari.
Carla Saracino - Nasce nel 1980 a Maruggio (Taranto). Autrice in versi, ha pubblicato I milioni di luoghi (Lietocolle, 2007, Premio Saba Opera Prima). Sue poesie sono apparse su Nuovi Argomenti (Mondadori), Specchio di La Stampa, l’immaginazione (Manni), Tabula rasa (Besa) e su varie antologie, tra cui quella curata da Giuseppe Goffredo, Poeti Circus (poiesis). Ha partecipato a diverse rassegne e letture di poesia, in particolare a quelle del teatro Out Off e a quelle della Casa della Poesia di Milano. Nel febbraio 2009 è uscito il suo libro di fiabe “14 fiabe ai 4 venti” (Lupo editore). E’ stata finalista al Premio Cetonaverde Poesia. Insegna Lettere a Milano.

In libreria SCIROCCHI BAROCCHI RACCONTI MERIDIANI DI AMORE E RANCORE di GIUSEPPE RESTA e con la prefazione di Livio Romano (KURUMUNY)



Bozzetti, istantanee, schizzi, novelle, documentari, registrazioni e cartoline non illustrate provenienti dal profondo sud-est della penisola. Un viaggio nel presente e nel recente passato, tra personaggi e interpreti del Salento di ieri e di oggi. I racconti, alternandosi tra commedia e tragedia, si sviluppano intorno a  quella pulitica intesa dai vecchi salentini come dignità civica, come rigore etico, presentabilità sociale. Un ritratto ironicamente impietoso, e senza infingimenti, su di una realtà sociologica sciroccata. Da un rapporto d’amore contrastato con questa terra, la riflessione su come eravamo e come siamo diventati, così da ripartire per migliorarci.
I racconti, molto diversi tra loro ma accomunati da un irrefrenabile spirito savonaroliano sono scritti in una lingua sincera, potente e sfrenata che è anche cifra stilistica che pervade l’intero volume. Resta mette in scena frammenti di realtà paesana, attuali e antichi, appunti di viaggio, notarelle nostalgiche sulla propria e altrui esistenza: costantemente animato dall’indignazione, animata da un forte sentimento etico-politico ma anche dal rimpianto per valori antichi che sembrano essere stati spazzati via dalla massificazione prima, dalla globalizzazione poi. In molti dei pezzi di questo collage, risuonano parole come “onore”, e si avverte, inconfondibile, una basilare scelta di campo che è quella di raccontare le storie degli uomini dal punto di vista della storia della lotta fra le classi. Ed è così che scorrono istantanee di vita giovanile degli anni Settanta, scritte con lingua mimetica e contaminatissima, e pagine di minuziosi ricordi d’infanzia in cui la personale madeleine dell’autore si incarna nella sessula, sorta di paletta per raccogliere i legumi da un sacco di juta. Gente che si arricchisce, gente che fallisce miseramente, donne virtuose e donne sfrontate, figli che crescono “con pane e senza pane” e monumenti zurighesi all’emigrante e resoconti di vita quotidiana che devono tutto alla propagazione orale e, per questo, via via più contraffatta. In un quadro d’insieme in cui la fiducia per il futuro è assai tenue: come scrive Resta, nel dialetto salentino non esiste il tempo futuro, ma siamo pieni zeppi di passati remoti, c’è ancora spazio per l’incanto dorato di un bagno purificatore in questo nostro mare amato non meno che deturpato di Così cambia la vita.

AMADOU ET MARIAM - La réalité

domenica 17 giugno 2012

Sands of Destruction

World Destruction latter named sands of Destruction by FUNimation you can find all the Episode's by FUNimation at http://www.youtube.com/show?p=z2cK-KZTOhI&feature=fvsp

PASTICCERIA ARIANNA


“Nel 1985 il maestro pasticcere Francesco Viazzi eredita dalla storica pasticceria Savoini l’antico sapere dolciario locale e da allora coltiva e custodisce la produzione tipica di Orta San Giulio delle Roselline D’orta e degli Amaretti del Sacro Monte.
Ma si tratta anche di una tradizione di famiglia, infatti i genitori dei fratelli Viazzi iniziano ad operare nell’ambito della ristorazione negli anni ’60 a Cavaglietto (NO) e ancora prima nonni gestivano la locale panetteria con annesso negozio. Successivamente i figli hanno frequentato la scuola alberghiera e/o con attività di apprendistato si sono inseriti indipendentemente nel mercato della ristorazione. Oggi Pier Giuseppe Viazzi è proprietario e Chef del Ristorante Arianna di Cavaglietto, Giovanni Viazzi gestisce la Club House presso il Golf club dei laghi a Travedona sul lago di Monate in provincia di Varese, mentre Francesco Viazzi svolge in proprio l’attività di pasticcere in Orta San Giulio.”


The Grid of the Gods: The Aftermath of the Cosmic War and the Physics of the Pyramid Peoples Joseph P. Farrell and Scott D. de Hart (Adventures Unlimited Press)


“THE ANCIENT POWER GRID REVEALED - Consider the possibility that there is an alchemical cosmology in very ancient stone monuments, and that this is connected to the Mayans, their myths, and the mysterious machined ruins of Pumu Punkhu. Consider the possibility that an ancient and hidden elite laid out an entire global construction grid, and then built it over millennia. Also consider that the "elite" behind this alchemical agenda disguised an advanced science within religious myths and concealed a highly sophisticated physics. Finally, consider that when the first hydrogen bombs were tested, they might have tapped into the unknown sources of energy from that grid ... with runaway results! Join popular Oxford-educated researcher Dr. Joseph P. Farrell and fellow Oxford-educated scholar Dr. Scott D. de Hart as they take you on an alarming and breath-taking ride through ancient sites, secret and advanced technologies, and explore the topological metaphors behind the physics of the "pyramid peoples." As always, with Farrell and contributing author de Hart, painstaking research leads to fresh and astonishing conclusions.
Topics include: Alchemical Cosmology and Quantum Mechanics in Stone; Paradoxes at Pumu Punku; Anomalies at the Temples of Angkor; Mesopotamian Pyramid Peoples; Grid Geopolitical Geomancy; The Ancient Prime Meridian: Giza; Divination, Animation, Healing, and Numerical Traditions; Transmitters, Temples, and Nazis; The Master Plan of a Hidden Elite.”

SPIDER-MAN DI JOHN ROMITA JR. 1 (Marvel – Panini Comics)


Pronti per un nuovo time warp? Questa volta facciamo un salto nel 1982 per riscoprire un celeberrimo ciclo di The Amazing Spider-Man di Roger Stern (Capitan America: Ricordi di guerra) e del mitico John Romita Junior. Niente può fermare il Fenomeno! Il nemico imbattibile! Colto sul fatto! Hyde scende in campo! Queste alcune delle gemme preziose raccolte nel volume.

SUPER ROBOT 28





Super Robot 28 (Tetsujin 28 Go) è un anime del 1980, remake di una serie prodotta nel 1963. La serie è incentrata sulle avventure di Shotaro Kaneda, che controlla un robot costruito dal suo defunto padre. Le storie sono tratte da un manga scritto e illustrato da Mitsuteru Yokoyama a partire dal 1956.

IL PASSO DELLA NOTTE DI ELIO RIA (LUPO EDITORE)


«La notte mesce il vino della poesia»: inebriante e carezzevole. Privilegiato luogo della poesia, essa si lascia interrogare dai poeti, apre con loro un colloquio, ne accoglie ansie e trasalimenti, accorda il suo al loro canto. L’intesa tra i poeti e la notte è profonda esaltante. Anche nello svelare gli inganni della vita e della società in cui siamo immersi.» (Luigi Scorrano)

Elio Ria è nato Tuglie (Lecce) nel 1958. Ha conseguito la maturità tecnica nel 1997. È iscritto alla facoltà di Filosofia dell'Università del Salento. Ha collaborato con la redazione del sito web "la Mente e il Cuore". Conduce la trasmissione radiofonica Tuttolibri su Radio Studio 104. Cura la rubrica di approfondimento letterario sul proprio sito (www.elioria.com) "La lente di Elio".
Ha pubblicato: La mia solitudine (2007), La maledizione del tempo (2008), Altri versi (2009), solosette (2011).

MARILYN





http://www.corriere.it/marilyn 

"Una meraviglia" - "Michelle Williams tocca la perfezione" - "Un Cast da Oscar" - *Candidato a 2 Premi Oscar* *Vincitore del Golden Globe per la migliore attrice protagonista - Michelle Williams* Dai produttori de "Il Discorso Del Re" e "The Artist", scopri la leggenda dal primo giugno al Cinema. Nel cast Michelle Williams, il candidato all'Oscar Kenneth Branagh, il Premio Oscar Judi Dench, Emma Watson, Eddie Redmayne e Dominic Cooper. All'inizio dell'estate del 1956 la star americana Marilyn Monroe metteva piede sul suolo inglese per la prima volta. In luna di miele con il marito, il famoso drammaturgo Arthur Miller, la Monroe era andata in Inghilterra per girare Il principe e la ballerina, il film che doveva interpretare al fianco di Sir Laurence Olivier, leggenda del teatro e del cinema inglese, e che del film era il regista e il protagonista. Quella stessa estate il ventitreenne Colin Clark era per la prima volta nella sua vita su un set cinematografico. Appena laureato ad Oxford, Clark, che aspirava a diventare un regista, aveva trovato un modesto impiego sul set de Il principe e la ballerina. Quarant'anni dopo Clark ha raccontato la sua esperienza di quei sei mesi di riprese in un'autobiografia in forma di diario dal titolo The prince, the showgirl and me. Ma nel resoconto di Clark manca una settimana. E' stato solo alcuni anni dopo che Clark ne ha rivelato il perché. Nel suo secondo libro, intitolato My Week with Marilyn, racconta infatti la vera storia della magica settimana che aveva trascorso da solo con la più grande star del mondo: Marilyn Monroe. A tratti comico, a tratti commovente, Marilyn è un ritratto intimo della celebre icona hollywoodiana e traccia la storia del breve ma intenso legame che la star stabilì con un ragazzo in grado di capirla meglio di chiunque altro.

In libreria dal 21 giugno 2012 L’ermellino di porpora di Pierre Borromée. Traduzione di Valentina Pasquali (Time Crime – Fanucci)


L’ermellino di porpora, opera prima, è stato coronato dal Prix du Quai des Orfèvres 2012. L’autore scrive sotto pseudonimo, ed è un avvocato di quarant’anni che vive e lavora nella provincia francese. La scrittura misurata e solida, l’accurato ritratto di una provincia che amplifica e inasprisce inimicizie e frustrazioni, la caustica ricostruzione dei rapporti di potere che oppongono autorità giudiziaria e forze dell’ordine e un intrigo che sfida il lettore ad ogni svolta investigativa candidano l’esordio di Pierre Borromée a divenire un classico del noir francese contemporaneo.

Villecomte, Borgogna. Il cadavere di una giovane donna, Juliette Robin, affonda tra le lenzuola insanguinate del proprio letto: il ventre è stato squarciato, decine di colpi di martello le sono stati inflitti sul viso. I sospetti cadono inizialmente sul marito, Pierre Robin, un avvocato piuttosto rinomato nella regione. C’è un elemento inspiegabile che aggrava la posizione dell’uomo: incredibilmente, dopo cinque anni di matrimonio, la vittima era ancora vergine. Polizia e tribunale sono costretti a collaborare, in un ginepraio di scontri e veleni, per tentare di scoprire il colpevole. Il procuratore incarica dell’inchiesta il commissario Baudry, un poliziotto all’antica, ruvido e scaltro, che inizia a indagare nella vita della coppia. Le piste, nel frattempo, si moltiplicano: sette anni prima è stato compiuto un altro terribile omicidio, il cadavere mutilato di una quindicenne è stato ritrovato nei pressi di un paese vicino. I due crimini portano forse la stessa firma, e l’assassino potrebbe colpire di nuovo…

Pierre Borromée è lo pseudonimo di un avvocato quarantenne che vive e lavora nella provincia francese.  L’ermellino di porpora, opera prima, è stato coronato dal prestigioso Prix du Quai des Orfèvres 2012, la cui giuria, presieduta da Christian Flaesch, direttore della polizia giudiziaria della prefettura di Parigi,  è composta da poliziotti, magistrati e giornalisti.  

«Mi hanno chiesto come abbia fatto a descrivere con tale esattezza e realismo l’ambiente giudiziario. Semplice : è un ambiente che conosco dall’interno. Quello che racconto è un mondo con il quale mi confronto e mi scontro ogni giorno.» Pierre Borromée.

Gotye - Somebody That I Used To Know (feat. Kimbra)







Film clip for the Gotye song Somebody That I Used To Know, featuring Kimbra from the album Making Mirrors. Buy Somebody That I Used To Know here: http://www.smarturl.it/gotyesomebody
Buy Making Mirrors here http://www.smarturl.it/gotye

sabato 16 giugno 2012

Saucers, Swastikas and Psyops: A History of A Breakaway Civilization: Hidden Aerospace Technologies and Psychological Operations by Joseph P. Farrell (Adventures Unlimited Press)


 “Oxford-educated historian Farrell continues his best-selling book series on suppressed technology, Nazi survival and the postwar psyops with his new book Saucers, Swastikas and Psyops. Farrell discusses SS Commando Otto Skorzeny; George Adamski; the alleged Hannebu and Vril craft of the Third Reich; The Strange Case of Dr. Hermann Oberth; Nazis in the US and their connections to "UFO contactees;” The Memes-an idea or behavior spread from person to person within a culture-are Implants; Adamski's ET Message: The Danger of Weaponized Gravity; and tons more. What do the following things have in common: George Adamski, Fascists, Nazi scientists, American engineers, the CIA, the Wall Street Morgan interests, I.G. Farben, ITT, SS Commando Otto Skorzeny, the post-war Nazi International, American Intelligence and the Mafia Drug Lords? Answer: they are all components of a "breakaway civilization” seeking to protect its control over advanced technologies and to project itself into outer space while waging a covert war here on earth with the same advanced technologies-and the rest of humanity be damned. Join internationally-known researcher Joseph P. Farrell in this next chapter in his expose of secret Nazi wartime and postwar research that he began in The SS Brotherhood of the Bell and Nazi International.”

OSBORN IL DIAVOLO DIETRO LE SBARRE - MARVEL MEGA 78 (Marvel – Panini Comics)


Un volume completo dedicato a uno dei più famosi criminali dell’Universo Marvel: Norman Osborn! Imprigionato dopo gli eventi di Dark Reign, durante il quale prese il controllo della difesa degli USA scavalcando il Congresso, Osborn continua a tramare nel carcere di massima sicurezza Raft! Testi di Kelly Sue Deconnick (Rescue, Sif) e disegni di Emma Rios (Cloak & Dagger, Amazing Spider-Man). In più, una storia breve di Ellis & McKelvie sempre con protagonista Osborn!

Plawres Sanshiro

Plawres Sanshiro (Puraresu Sanshiro) è un manga giapponese scritto e disegnato da Jiro Gyu. E 'stato serializzato nella rivista di Akita Shoten Shukan Shonen Champion dal 6 agosto 1982 al 3 maggio 1985. Un adattamento anime è andato in onda nel 1983 in Giappone, Hong Kong, Medio Oriente, Grecia e Algeria.

Tenacious D - Rock Is Dead

Music video by Tenacious D performing Rock Is Dead. (C) 2012 Columbia Records, a Division of Sony Music Entertainment

TENUTA GORGHI TONDI


“Era stato sufficiente visitare questo spicchio di terra siciliana, agli inizi del secolo scorso, per capire che avrebbe dato frutti straordinari per vini d'eccellenza. a qui, la decisione del bisnonno di Annamaria e Clara Sala di acquistare circa centotrenta ettari a due passi da Mazara del Vallo, accarezzati dalla brezza del mare e immersi in una zona, dal 1999, protetta come Riserva Naturale del WWF. Essi facevano parte di un antico feudo, di oltre 1500 ettari, riserva di caccia dei Principi Saporito.
La cantina - Nel 2000 Annamaria e Clara Sala hanno deciso di costruire la cantina al centro dell'azienda agricola. É da queste mura, realizzate proprio come un antico baglio siciliano, che seguono passo dopo passo ogni fase delle lavorazioni. Alla base di tutto la passione per la terra: il contatto diretto e continuo con il frutto che permette di capire quando é il momento di cominciare la vendemmia. Insomma, oltre alla scelta del luogo e della struttura e l'utilizzo di tecnologie avanzate, ancora una volta il valore aggiunto é dato dalla scelta sapiente dei professionisti che sanno ascoltare la terra.”


E di libri Alexander McCall Smith, ne ha scritti parecchi!!! Intervento di Vito Antonio Conte


Poco più di venti minuti per scrivere un pezzo. Vediamo un po’. Amo dire di quel che intorno c’è. Di quel che mi sfiora. Di quel che mi tocca. Di quel che mi scava dentro. Di questo (ma anche d’altro) amo dire. E scrivere. Ché (soprattutto) questo sento. Ché (amo) questo ascolto. Ché poi è questo che sfioro, tocco e penetro. Stamane –tra l’altro- pensavo al Botswana, al suo miracolo, ai suoi animali, alla sua gente, ai suoi corsi d’acqua, al suo deserto, al suo essere senza mare... Ho viaggiato con gli occhi e con la mente in quella terra… E ho creduto d’esserci. Forse, in realtà, c’ero. Come liberare voce nel cielo. In quel suo infinito cielo bianco, traversato dal Tropico del Capricorno. Anche se il mio (tropico) appartiene a quello del Cancro. Henry Miller non c’entra niente. O, forse, sì. Soltanto un po’. Ché –gira e rigira- c’è sempre un libro sullo sfondo dei giorni. Ché –gira e rigira- c’è sempre un giorno sullo sfondo di ogni libro. Stavolta si tratta di un libro umido. No, ve l’ho già detto, Henry non c’entra. E neppure Anaïs. Anche se questione d’un umore è. Ché il libro di cui ho appena letto l’ultima pagina trasuda umori per duecentotrentacinque fogli inchiostrati di parole semplici. E il giallo, misto all’ocra all’arancio al rosso al verde che si stagliano sull’assente-presente azzurro, inizia sin dall’inconfondibile copertina -animata dal disegno etnico africano- da sembrare quasi un batik. Ossia altro. Come tutte le copertine dei libri di questo Autore. Sempre una nuova esplosione di colori presi in prestito da quello sconfinato Sud. E di libri Alexander McCall Smith, meglio identificato come Alexander (R.A.E.) “Sandy” MaCall Smith, ne ha pubblicati, sin’ora, una sessantina (compresi quelli per ragazzi e una manciata di testi accademici). Ché “Sandy” è scrittore, ma anche giurista (specializzato in diritto applicato alla medicina e alla bioetica). Ho già letto qualche suo libro. Piacevolmente. Di uno (“Scarpe azzurre e felicità”) ho già scritto su queste pagine poco meno di due anni fa. Quello che ho chiuso ora, invece, è “Le lacrime della giraffa”, dove il genere (“giallo”) è, tanto per sfuggire all’omologazione, soltanto un pretesto per raccontare altro. Quella Terra, madre di tutte le Terre e di chi le abita, dove nulla è scontato e già tesserne trame costituisce di per sé un mistero più grande di qualunque intrigo letterario inventato. Sicché il “giallo” perde consistenza nel quotidiano esistere e nei suoi ordinari problemi, ma –nel contempo- si rimane rapiti da quel primigenio mistero ch’è l’Africa. La narrazione scorre come solo una scrittura semplice -ma mai semplicistica- può e possiede il ritmo di chi sa far parlare ogni personaggio con la misuratezza o l’eccessività proprie del personaggio stesso, riuscendo a accordare le voci di ognuno nel canto corale della storia descritta, poiché ne conosce lo spartito musicale (“Sandy” è appassionato di musica, ha co-fondato la “Really Terrible Orchestra”, di Edimburgo, con la quale dà fiato al suo fagotto). Protagonista indiscussa del romanzo è, una volta ancora, la signora Precious Ramotswe, titolare e fondatrice della Ladies’ Detective Agency N. 1, ma intorno a lei “Sandy” fa muovere una ricca e variegata galleria di personaggi, nessuno dei quali passa inosservato. Tra i casi di cui la signora Ramotswe si occupa in questa vicenda, tutti un po’ banali (ma non per questo meno interessanti: ché l’originalità sta nella soluzione…), ce n’è uno principale: quello di un ragazzo americano scomparso in Botswana… Com’è mio solito e com’è ovvio (…), non aggiungerò altro sul punto, tranne che la soluzione del caso sarà nel luogo natìo dello scrittore, ossia a Bulawayo, nello Zimbabwe, dove la signora Ramotswe si reca col suo inseparabile furgoncino bianco (un pick-up) da Gaborone (nel confinante Botswana). In questo, come negli altri libri di “Sandy” che ho letto, la geografia è importante. Meglio: sono importanti i luoghi. L’ambientazione, intendo. E Alexander MaCall Smith i luoghi in cui si snoda la trama dei suoi romanzi la descrive accuratamente, ma senza alcun appesantimento della narrazione. Ciò ch’è ancor più decisivo per un “giallo”. Il lettore vede i personaggi dinamicamente nella storia, li vede agire sulla strada, come nell’ufficio o nel Kalahari… e viaggia insieme a loro. Toccandone i luoghi. Annusandone gli odori. Percependone i sapori… Questo libro, come gli altri libri di “Sandy” che ho letto, oltre tutto, è ricco d’informazioni e –soprattutto- dà modo di accostarsi a un’altra delle tante realtà africane, diversa da quelle paradisiache (costruite ad hoc) offerte delle agenzie turistiche e da quelle crude (e più oggettive) descritte da Kapuściński, sì che il caleidoscopio s’allarga e si può aggiungere un altro tassello alla personale conoscenza del “luogo dei luoghi”. Se muoverò le natiche sarà per toccarlo ancora. E respirarlo. E stare. I venti minuti sono passati da un pezzo, ormai. Ma ho fatto anche altro. Compresi altri incontri. Tra cui quello con un erotomane perduto. Che non so ancora se si ritroverà.  Se troverà quel che cerca. Ma quel che più mi ha soddisfatto è sapere che (come me) la signora Ramotswe “preparò i resoconti per l’imminente scadenza fiscale. Quell’anno non aveva fatto grandi guadagni, ma non ci aveva neanche perso, ed era stata bene, coinvolta in casi interessanti. Per lei questo contava molto di più che un bilancio decisamente in attivo. In realtà, pensava, il bilancio annuale dovrebbe includere la voce , accanto a spese, ricevute e tutto il resto. Nel suo rendiconto, quella cifra sarebbe stata rilevante, pensò”. Volete sapere perché? Leggetevi questo libro. Poi, fate i vostri stramaledetti conti. Forse, congiuntura del cazzo (che –a ben vedere- dura da decenni e ha sempre le stesse parole politichesi che non significano ormai niente…) a parte, stavolta troverete (anche) un sorriso… Ah, dimenticavo, se avete trentatré minuti e ventitré secondi di tempo, ascoltatevi “Don’t Ever Let Nobody Drag Your Spirit Down” (di Eric Bibb, Rory Block & Maria Muldaur). Perché? Non lo so. A volte, è inutile cercare la risposta a un interrogativo. Perché? Semplice: ci sono domande che non hanno risposte!

In libreria dal 21 giugno 2012 La casa sul fiume di Penny Hancock. Traduzione di Elena De Giorgi (Time Crime – Fanucci)


Esordio noir teso e denso, forte di una bellissima contestualizzazione in cui l’acqua, il fiume, le correnti sono così presenti da condividere con Sonia a Jez il ruolo di protagonista. La storia, narrata in prima persona da Sonia, la protagonista, fa sì che il lettore viva dall’interno i dissidi, le contraddizioni, i sogni, i ricordi di questa donna che, nella sua follia, è così disperatamente “normale”, così simile alla moltitudine di mogli e madri sospese tra la quotidianità di un’esistenza apparentemente senza scossoni e gli urti di una frustrazione sempre latente che qui, d’un tratto, diventa tanto urgente da cancellare ogni cosa, famiglia, affetti, equilibrio mentale. Di più: il contesto più ampio che ruota intorno alla protagonista è una camera d’echi di tutto quello che sostanzia, da sempre, il dolore “clandestino” delle donne: un dolore fatto di tutto e niente, di vite spese in riti sempre uguali, di incomunicabilità mai risolte affogate in piccole e grandi sbornie solitarie, di figli e mariti e amici sempre presenti e mai realmente conosciuti.

Greenwich, Londra. In un freddo pomeriggio di febbraio Sonia, 43 anni, apre la porta di casa (una vecchia, splendida magione che si affaccia sul Tamigi e che lei ama definire, da sempre, “the River House”) e lasciando entrare Jez, 15 anni, amico del figlio e  nipote di una sua cara amica. Il ragazzo viene per un motivo qualsiasi (vorrebbe vedere un raro disco di vinile del marito di Sonia, Greg, che al momento non è in casa), ha intenzione di restare in casa una mezzora o poco più.  Non ne uscirà più.  Con una progressione geometrica, un passo dopo l’altro, senza che ci sia nulla di prestabilito, Sonia inizia a far sì che il momento in cui il ragazzo lascerà the River House venga via via rimandato: inizialmente è una piccola sbornia innocente che si prendono insieme, poi diverrà una pratica quotidiana fatta di sonniferi sciolti nelle bevande, di una lunga reclusione nel garage (evidentemente, semi abbandonato) nel cortile antistante, di legacci che tengono Jez stretto alla spalliera del letto. Il ragazzo  non sa cosa pensare: Sonia nutre per lui un’attrazione fisica che è ha una forte componente materna; sostiene di volerlo proteggere, lo coccola, lo nutre con delizie sempre nuove, continua ad affermare che presto lo lascerà andare, che il tutto è una specie di gioco a termine. Il ragazzo non ha tuttavia alcuna voglia di partecipare: ma non ha scelta, Sonia ha fatto sparire il suo cellulare, lui non ha modo di contattare nessuno, quando il marito e il figlio della donna sono in casa si ritrova recluso nel freddo e nel buio del garage. Si ammala,  rischia di morire; poi, grazie alle amorevoli (ma ossessive, asfissianti) cure della protagonista, il suo stato di salute migliorerà.  Nel frattempo, le indagini sulla scomparsa del ragazza si serrano in cerchio intorno alla River House: ma sarà Helen, la zia di Jez, la sola a pagare per una verità che la donna non ha ancora messo a fuoco. Un giorno va a trovare Sonia e trova una t-shirt del ragazzo, realizza cosa sta accadendo, e paga con la vita. Sonia uccide Helen, e ne fa scomparire il corpo tra le gelide correnti del fiume (un fiume che conosce bene, che è stato il leitmotiv della sua infanzia lì, in quella casa che si affaccia sull’argine); ma le indagini continuano, il cerchio si fa ancora più serrato.
Il finale è sorprendente: tutto lascerebbe pensare che il ragazzo morirà o verrà liberato in tempo, tertium non datur: e invece Sonia lo lascerà andare (dopo averne preso un calco in gesso, così da serbarne, tangibilmente,  la memoria), e si consegnerà poi al suo destino, le accuse, l’arresto, la detenzione in un istituto psichiatrico. Penny Hancock, logopedista in una scuola elementare di Londra, vive a Cambridge con il marito e i tre figli. La casa sul fiume, suo romanzo d’esordio, verrà tradotto in dieci paesi; i diritti cinematografici e televisivi sono stati acquisiti dalla Festival Films.

«La sola cosa che conta, la sola cosa che vale la pena raccontare, è l’interiorità dei personaggi, cosa accade sotto la superficie. Scrivere è un’immersione nel profondo: niente di più e niente di meno.» (Penny Hancock)

11-12 Luglio 2012 – Asfalto Teatro presenta: LE BAGATELLE DI MISTER MACBETH. Da Shakespeare a Céline. Lecce, Teatro Paisiello


TEATRO PAISIELLO – Lecce 11 e 12 Luglio 2012 – ore 21.00. Regia: Aldo Autieri.  Aiuto regia: Davide Morgagni. Con: Aldo Augieri, Mariela Cafazzo, Andrea Cariglia, Toto’ Del Popolo, Davide Morgagni, Maria Chiara Provenzano, Manuela Tondo.  Scenografia: Daniele Sciolti e Antonio Cazzato.  Costumista: Fiamma Benvignati. Luci: Musiclub. Rumoristica: Andrea Cariglia. Tecnico del suono: Emanuele Autieri.  Trucco: Bianca Sitzia.
Note di regia: L’OPERAZIONE BAGATELLA, VERA E PROPRIA OPERAZIONE CHIRURGICA SUL CORPO CADAVERICO DEL TESTO SHAKESPEARIANO, NASCE DAL DESIDERIO DI VOLER MASSACRARE I FLUSSI MALEFICI E INCANTATORI CHE IMPRIGIONANO IL CORPO SCENICO – CHE LO CONDANNANO ALL’ESECUZIONE E ALLA RAPPRESENTAZIONE SOCIALE DEL SENSO E ALLA SUA VOLONTÀ DI CONSENSO
– CHE COS’È UN CORPO CADAVERICO??
– CHE COS’È UN CORPO ATTRAVERSATO DA UNA CRISI INFINITA??
– E ANCORA COSA C’È DI PIACEVOLE NELL’IMBOCCARE UN VICOLO CIECO??
LA TRASFUSIONE DI SANGUE CÉLINIANO NEL CORPO SHAKESPEARE, È TRASFUSIONE RITMICA, ELETTRICA, CHE SCUOTE E LIBERA L’ATTORIALITÀ DAL SONNAMBULISMO DISPOTICO DEL LINGUAGGIO E DAI SUOI MECCANISMI, DAI SUOI COMPLOTTI, CHE NE AMPLIFICA LE POTENZE PARANOICHE DEL FARNETICO, RENDENDO VISIBILI LE FORZE DEPRESSIVE CHE LO GOVERNANO.

INFO
cell. 338.24.33.222 – 329.97.41.727
asfaltoteatro@libero.it
Prevendite presso:
Museo del Teatro Romano, via degli Ammirati, tel. 0832/279196 (dal lun. al sab., dalle 9.30 alle 13.30)
Shulùq, via Palmieri 37/A, tel. 0832/242284 (tutti i giorni dalle 10.00 alle 13.30 e dalle 17.00 alle 22.00)
Costi biglietti:
Intero 12 €
Ridotto studenti 8 €
Loggione 8 €
(Si informano gli spettatori che il teatro è dotato di impianto di climatizzazione/aria condizionata)

venerdì 15 giugno 2012

UFOs in Wartime: What They Didn't Want You To Know by Mack Maloney (Berkley)


“Although often written off as myths, UFOs are found in Renaissance Art, on ancient coins, etched on cave walls-and even reported in the Bible. Even more surprising is when they are documented most: in times of war. These sightings are made by high ranking officials, soldiers, and newsreporters. Why do these sightings spike so drastically during wartime? Could it be mistaken aircraft? Or is someone-or something- looking in on us?”

IRON MAN & I VENDICATORI ACCADEMIA 51 (Marvel – Panini Comics)


FEAR ITSELF EPILOGO 3 Il Serpente e i Valorosi sono stati sconfitti, ma l’ondata di Paura ha lasciato profonde ferite e cumuli di macerie. Parigi, lapiù viva città del mondo, è un museo di statue immobili. È il momento di ricostruire: un lavoro per Tony Stark! Di Matt Fraction & Salvador Larroca. Tornano i Vendicatori di domani, ed è un nuovo inizio per Avengers: Academy di Gage & Chen.

Gyakuten! Ippatsuman

Gyakuten! Ippatsuman è una serie anime giapponese del 1982, composta da 58 episodi prodotta dalla Tatsunoko Productions

I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno

I prodotti qui in vendita sono per chi cerca di più della realtà

Cerca nel blog

Bruce Lee: 50 anni dalla scomparsa, l'eredità di un'icona globale (MERCHANDISING LICENCE SDCC 2022 Bruce Lee VHS Action Figure Standard)

 PUBBLICITA' / ADVERTISING Sono passati 50 anni da quando il mondo ha perso Bruce Lee, leggenda delle arti marziali, attore e filosofo. ...