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mercoledì 22 febbraio 2012

In libreria Il mio precipizio di Matteo Gubellini (La Gru)


I racconti di Matteo Gubellini sono sogni lucidi. Incontrare le sue parole è come viaggiare nei suoi quadri e osservarli dall'interno, muovendosi tra pennellate ipnotiche e ombre silenziose. Non si ha la sensazione di leggere una storia pensata, bensì di addentrarsi in un mondo le cui luci e le cui ombre sono generate dai colori di un artista che vuole aprirci le porte del suo sentire e ci presenta un mondo che può essere osservato solo con occhi nuovi, con occhi che sanno vedere oltre l'apparenza, oltre la banalità delle proprie certezze. I pensieri scritti prendono forma in una dimensione che unisce i ricordi al fantastico, al magico, al surreale e così ogni racconto ci attrarrà, quasi sussurrando, verso quella parte di noi che ancora non conosciamo o che abbiamo dimenticato.


Matteo Gubellini nasce a Bergamo nel 1972. Autore e illustratore ha pubblicato albi illustrati con diversi editori, tra cui ArteBambini, Bohem Press Italia, Oqo, Principi & Principi, Logos, Uovonero, Flies France, Anna Chanel, San Paolo, Morfem, Eli. Ama scrivere, e scrivere canzoni. All'attivo ha diversi cd. Tiene corsi d'illustrazione e letture animate in giro qua e là.


Ecco un estratto - Un monologo

Sei sempre un pochino affaticata, e calda in volto, quando entri nel bar e mi siedi di fronte, allora annovero il giorno fra quelli più importanti. Poi cominci a raccontarmi dei sogni che fai, e reclini il capo mentre parli, e inchiodi lo sguardo lontanamente, a stanare le linee, i colori che premurosa riporti in superficie. C’è un arco profondo che taglia le tue palpebre, e le ciglia sono tende, ed ecco dietro grandi iridi come biscotti alla nocciola nevicati di fondente, che profumano di vite immaginarie abilmente intrecciate a un passato che non c’è. Io vorrei conoscere il modo di guardarti vellicando la tua vanità, regalandoti un piacere morbido e frizzante, vorrei parlarti con un suono gentile e liquoroso, che t’invischi irrimediabilmente. In verità io stesso non so ascoltare. Ti guardo, ti guardo soltanto, mentre languidamente sdrucciolo nella girandola variopinta che frulla intorno al tuo fantasma, e tu resti sola nel bar, e discorri, e graziosamente gesticoli.. Anche se nascondo l’orologio sotto l’ampia manica del cappotto, so bene che fra non molto ci saluteremo, così, come fosse stato il primo incontro, quasi una cortesia dovuta, e il mio CIAO sarà uno strozzato suggello a tutte le cose non dette, e solo, mi metterò a passeggiare, un po’ curvo dalla piega che mi stai tracciando dentro, con la testa che si fa pesante, pesante, sul pianto in agguato. Altre volte non ti vedo, e capisco che sei rimasta tra la gente, mentre nel bar io non so proprio come accavallare le dita, e un’ombra scura mi si spalma in faccia, lentamente. Un’inquietudine ispida e caotica mi tira i nervi, li trascina, me li arrotola intorno, e qualsiasi avventore del locale potrà osservare un enorme gomitolo di nervi che vibrano davanti al caffè... forma sinistra e inavvicinabile. Un alone pian pianino si delinea, e si spiana tra i nervi, un poco li allenta, ché un’amarognola malinconia vi si possa insinuare, cupa, cupa, ma pacata finalmente, e monotona.. L’idea di te si fa arrogante, incorruttibile, così dimentico il tuo volto, e le immagini terrene, precise, inutilmente nitide, ti girano intorno. Senza poter compiere un balzo.

GLI ILLUMINATI parte 3



martedì 21 febbraio 2012

Affaritaliani.it lancia la sezione PugliaItalia, un ponte tra la Puglia e il resto del mondo

 Una nuova sezione arricchisce da oggi il palinsesto di Affaritaliani.it. Il primo quotidiano online lancia PugliaItalia, cultura e politica, economia, turismo e società della regione oggi più trendy e cool d’Italia.
La sezione, aggiornata quotidianamente in tempo reale, si avvarrà di una piccola redazione locale e presenze diffuse in tutte le province e lungo gli ottocento chilometri di coste del tacco d’Italia, grande laboratorio di nuova politica e patria dell’economia green e dello sviluppo ecosostenibile, delle energie alternative e della nuova agricoltura, dell’agroalimentare e della dieta mediterranea. Fucina di nuovi artisti e musicisti e di inedite tendenze culturali, dalla taranta alle pellicole di qualità dell’Apulia Film Commission, dalla letteratura dei Carofiglio e dei Desiati, alla musica di Emma e di Dolcenera. Ma anche terra della Sacra Corona Unita e della crescente presenza sul territorio della criminalità organizzata e della diossina dell’Ilva, fenomeni verso i quali è forte l’azione di contrasto delle autorità e delle popolazioni locali.
«Come ha mostrato alla Bit di Milano, la Puglia in questo momento, con “Live your Puglia experience”, è più che mai pronta e decisa a lanciare nel mondo il suo brand e i prodotti della sua enogastronomia, le sue coste incontaminate e le sue campagne di ulivi dalla terra rossa, risparmiate dalla globalizzazione e dalla speculazione edilizia», spiega il direttore di Affaritaliani.it Angelo Maria Perrino. «Il nostro giornale, con la sua audience “televisiva” di 600 mila lettori, vuol rappresentare un ponte efficace tra la Puglia e il resto del mondo, una vetrina per gli operatori turistici di Bari e della sua incantevole murgia come di Lecce e delle spiagge caraibiche del Salento, del turismo religioso del Foggiano, delle vestigia storiche dei grandi porti della Magna Grecia e della via Appia di Brindisi e Taranto.»

Alla vigilia del rendez-vous estivo, momento in cui dal Gargano al Salento la regione si prepara ad accogliere, con le sue splendide coste e la sua cultura millenaria, un mix di tradizione e innovazione, più di 3 milioni di turisti, PugliaItalia esordisce con un’esclusiva videointervista al principale protagonista del miracolo Puglia, il governatore della regione Nichi Vendola, cui seguiranno gli interventi dell’assessore alle Risorse agricole Dario Stefàno, padre del boom del Primitivo e creatore del progetto “Puglia rurale”, nuova frontiera del turismo lento delle masserie e dei muretti a secco, e le testimonianze di pugliesi d’adozione come Giorgio Forattini (che rivela le sue poesie inedite dedicate alle ragazze pugliesi) e Roberto Vecchioni. Ma anche di big emigrati anni fa ma rimasti legati al loro territorio d’origine come l’attore Michele Placido e il designer di grido Fabio Novembre.

«Al Nord eravamo già presenti con una pagina cult come MilanoItalia, al centro si sta affermando RomaItalia», conclude Perrino. «Ora con PugliaItalia chiudiamo il cerchio sbarcando al Sud e completando la nostra offerta quotidiana di informazione croccante locale e globale».


Per contatti:
Affaritaliani.it   t. 02 29403377

Nell’ambito di “Gli Albanesi, 20 anni dopo” ci sarà “Ritorno al paese delle aquile” di Aldo Renato Terrusi (Besa editrice)


Aldo Renato Terrusi a Roma presenterà il suo libro “Ritorno al paese delle aquile” (Besa editrice, Nardò, Lecce)  il 23 febbraio alle ore 16,00 presso il Museo della civiltà romana di via Agnelli nell’ambito dell’incontro “Gli Albanesi, 20 anni dopo” con la partecipazione oltre dell’autore di Franco Pittau, Rando Devole, Darien Levani, Alessandro Leogrande, Keti Biçoku, Edmond Godo.
L’appuntamento è a cura di Bota Shqiptare. La presentazione avverrà all'interno della manifestazione per i 100 anni dell'indipendenza albanese.

Un percorso alla ricerca delle proprie origini e della propria storia. Ritorno al Paese delle Aquile racconta il viaggio di Aldo e dello zio Giacomo, che tornano in Albania dopo quarantaquattro anni.
Aldo era ancora un bambino quando il regime di Enver Hoxha rinchiuse il padre nel terribile carcere di Burrel, dove morì senza poter dare l’ultimo saluto al figlio e alla moglie. Il desiderio di Aldo di riportare in Italia i resti del padre si scontra con il passato doloroso della famiglia Terrusi e di una nazione che ancora oggi porta impressi i segni laceranti della dittatura. Attraverso i ricordi di una famiglia, si ripercorrono le drammatiche vicende della pagina di storia più cupa del Paese delle Aquile.

ALDO RENATO TERRUSI è nato a Valona, in Albania, nel 1945, da genitori italiani. Dopo gli studi tecnico-scientifici, ha lavorato in enti di ricerca, collabora in qualità di consulente con alcune società e scrive su riviste specializzate. Ha la passione per l’archeologia, l’astronomia e la fotografia. Si diletta inoltre con la pittura e pratica il tiro con l’arco a livello agonistico.

Oggi mangio da … n. 161: Ristorante cinese Lan Cheng


“Una volta era lo storico Lan Cheng, il ristorante cinese del corso. Oggi, il nuovo progetto denominato Lan Cheng, cura con attenzione le tradizioni gastronomiche della Cina del Sud in un accogliente design Lounge, vi immerge nell'internazionale cucina con una rinnovata immagine e alta qualità dei suoi piatti. Da Lan Cheng si possono assaggiare specialità tipiche dell'area del Canton in Cina, trattando gli ingredienti con estrema cura per mantenerli vicini allo stato originario, con un occhio di riguardo alla preparazione che rispetti la naturalezza dei prodotti. Il design caratterizzato da una vetrata che dialoga con l'esterno assorbendone la luce. Le boiseries in acciaio brunito dirigono lo sguardo di colui che entra nel ristorante lungo una fuga prospettica che termina nell'imponente statua del Buddha..”


Il libro del giorno: Anatomia della fame di Stefano Pini (La Vita Felice)


La poesia di Stefano Pini nasce scritta nella consapevolezza di un disincanto formale – della forma della vita e della scrittura. Non si scompone ma spesso trema, fragile, in quanto ha conosciuto la fatica dell’aver dovuto cercare le parole più giuste, quelle che rimarranno, insostituibili negli anni. Sono parole che descrivono la precarietà, lo spavento di esistere, piuttosto che la pienezza della vita; il resto saranno variazioni, altri versi e libri da far girare intorno al non sapere di sempre.

(dalla presentazione di S. Agli eco)

Le nostre piante medicinali di Francesco Perugini Billi (Junior edizioni)

Le Nostre Piante
Medicinali


Le Nostre Piante Medicinali riassume le conoscenze passate e moderne sull'uso medicinale di ottanta piante appartenenti alla flora italiana. Vengono prese in considerazione solo le specie che crescono spontanee, per dare al lettore l'occasione di ritrovarle nell'ambiente che lo circonda. Un semplice sguardo ad un prato incolto, una piacevole passeggiata nella natura sono sufficienti per rendersi conto che le piante medicinali sono in pratica ovunque. Sono le stesse che per millenni hanno aiutato l'uomo a sopravvivere e che ora sono spesso relegate a ruolo di erbacce. È la riscoperta della possibilità di riconoscere queste piante per puro godimento intellettuale o interiore, ma anche l'opportunità di ristabilire un contatto pratico e salutare con rimedi naturali a lungo negletti seppur efficaci. Fino a poco tempo fa le piante trattate erano raccolte soprattutto dalla gente che viveva in campagna e in montagna e utilizzate per molti disturbi per i quali oggi sembra irrinunciabile il ricorso al medico e alla medicina moderna. La stessa medicina ha impiegato con fiducia queste piante per secoli. Il libro è rivolto a tutti coloro che amano conoscere le proprietà curative delle piante medicinali, che si divertono a raccoglierle e a prepararle e che credono che il loro uso possa ancora contribuire al proprio benessere.

DUKE ENERGY


 “Duke Energy makes life better for millions of people everyday by providing electric and gas services in a sustainable way – affordable, reliable and clean. We are one of the largest electric power companies in the United States, supplying and delivering energy to approximately 4 million U.S. customers. We have approximately 35,000 megawatts of electric generating capacity in the Carolinas and the Midwest, and natural gas distribution services in Ohio and Kentucky. Our commercial and international businesses own and operate diverse power generation assets in North America and Latin America, including a portfolio of renewable energy assets. Headquartered in Charlotte, N.C., Duke Energy is a Fortune 500 company traded on the New York Stock Exchange under the symbol DUK.”


Cupboards Kitchen and Bath


“Cupboards is a family-owned and operated cabinetry showroom specializing in new construction and existing home kitchens and bathrooms. With countless years of experience, we offer a customized service usually expected at large, urban showrooms but with unique, small-town charm. We are proud to offer the top consumer-rated cabinet in America, KraftMaid. Along with KraftMaid as our flagship, we offer a full line of accessories and counter-top options. Let us help you have the kitchen and bathroom of your dreams!
Who's typing this stuff? Hi I'm Nick. Welcome to Cupboards small corner of the web! I spent most of my childhood constructing monster forts from the best materials in the world! Who knew the cardboard semi-custom cabinetry boxes that Dad brought home would be the beginnings of a long commitment to the kitchen and bath industry? Being a second generation cabinet guy has allowed me to develop my personal style at a young age and now I get the best job of all. Our customers realize the kitchens and bathrooms of their dreams, and we get to be there!”


TO END ALL WARS: A Story of Loyalty and Rebellion, 1914-1918 by Adam Hochschild. (Houghton Mifflin Harcourt)


“World War I was supposed to be the “war to end all wars.” Over four long years, nations around the globe were sucked into the tempest, and millions of men died on the battlefields. To this day, the war stands as one of history’s most senseless spasms of carnage, defying rational explanation.
To End All Wars focuses on the long-ignored moral drama of the war’s critics, alongside its generals and heroes. Many of these dissenters were thrown in jail for their opposition to the war, from a future Nobel Prize winner to an editor behind bars who distributed a clandestine newspaper on toilet paper. These critics were sometimes intimately connected to their enemy hawks: one of Britain’s most prominent women pacifist campaigners had a brother who was commander in chief on the Western Front. Two well-known sisters split so bitterly over the war that they ended up publishing newspapers that attacked each other. As Adam Hochschild brings the Great War to life as never before, he forces us to confront the big questions: Why did so many nations get so swept up in the violence? Why couldn’t cooler heads prevail? And can we ever avoid repeating history?”

ANTONIO BIASIUCCI


“Antonio Biasiucci nasce a Dragoni (Caserta) nel 1961. I suoi primi interessi vanno alla fotografia antropologica e al mondo contadino campano, al quale dedica numerose ricerche. Si trasferisce a Napoli nel 1980 dove comincia un lavoro sugli spazi delle periferie urbane. Nel 1984 inizia a collaborare con l'Osservatorio Vesuviano, svolgendo un ampio lavoro di documentazione sui vulcani attivi in Italia. Nel 1987 conosce Antonio Neiwiller, attore e regista di teatro: con lui nasce un rapporto di collaborazione che durerà fino al 1993, anno della sua scomparsa. Nel 1992 vince ad Arles il premio "European Kodak Panorama". Fin dagli inizi della sua attività, lavora a una ricerca che si radica nei temi della cultura del sud e dell'Italia e si trasforma, in anni recenti, in un viaggio dentro gli elementi primari dell'esistenza e della memoria personale.
Molte sue opere fanno parte della collezione permanente di musei e istituzioni tra cui: Centre Méditerranéen de la Photographie, Bibliothèque Nationale di Parigi, Departamento de documentaciòn de la cultura audiovisual di Puebla, in Messico, Centre de la Phothographie di Ginevra, Château d'Eau di Tolosa, Maison Européenne de la Photographie di Parigi, Fondazione Banca del Gottardo di Lugano, Musée de l'Elysée di Losanna, Galleria Civica di Modena, Fondazione Banco di Napoli, Fondazione Sandretto Re Rebaudengo per l'Arte Contemporanea di Guarene (Cn) e Galerie Freihausgasse di Villach, Austria, Calcografia di Stato, Roma, PAN-Palazzo delle Arti, Napoli, Collezione Banca Unicredit.
Ha ottenuto importanti riconoscimenti: gli ultimi per il volume Res: Lo stato delle cose, pubblicato nel 2004 sono il Kraszna-Krausz Photography Book Awards vinto a Londra nel marzo 2005 e il premio Bastianelli vinto a Roma nell’aprile 2005.” (l’opera qui riproposta è di Antonio Biasucci)


URSA


“Ursa International, divisione Isolamento del Gruppo Uralita produce e commercializza prodotti isolanti termo-acustici per l'edilizia. Con le sue due principali linee di prodotto URSA XPS, pannelli in polistirene estruso per l'isolamento termico, e URSA GLASSWOOL, pannelli e feltri in lana di vetro per l'isolamento termo-acustico, Ursa è al secondo posto in Europa nella produzione di materiali isolanti. Dispone di un'organizzazione capillare con una coperetura geografica ben equilibrata. Con 13 unità produttive e 2100 dipendenti Ursa International realizza un fatturato di oltre 540 milioni di euro.”


Quiet: The Power of Introverts in a World That Can't Stop Talking by Susan Cain (Crown). Intervento di Mariangela Notaro


Passionalmente argomentato, ricercato in un modo che inebria e colmo di storie memorabili di gente comune, “Quiet”  mette in vetrina la misura in cui gravemente sminuiamo gli introversi, e quanto di quel “Noi” di cui restiamo privi nel comportarci così. Prendendo in analisi un lettore durante il viaggio dal luogo natio di Dale Carnegie fino alla Harvard Business School, un seminario di Tony Robbins in una mega chiesa evangelica, Susan Cain disegna l’ascesa dell’ “Ideale di Estroversione” lungo il dodicesimo secolo ed  esplora i suoi effetti nel tempo. La scrittrice parla agli studenti asiatico- americani che si sentono alienati dall’atmosfera esuberante e beffeggiatrice  delle scuole Americane. Ella si interroga sui valori regnanti nella cultura Americana collettiva, dove la collaborazione forzata può battere persino il sentiero per l’innovazione e dove il potenziale degli introversi viene spesso guardato dall’alto verso il basso. E la scrittrice attinge dalle ricerche d’avanguardia in ambito psicologico e neuro scientifico per giungere a palesare le differenze sorprendenti tra il mondo degli estroversi e quello degli introversi.
Forse molto più stimolata nel dare degli esempi, la Cain ci presenta alcuni introversi di successo: da un brillante oratore al cospetto di un pubblico accalorato che però rifocilla la propria fame di solitudine dopo i discorsi, ad un imprenditore “divoratore” di record che sommessamente attinge dal potere delle domande. Infine, la Cain regala preziosi consigli su ogni cosa, da come condurre meglio la macchina delle differenze nelle relazioni tra introversi ed estroversi,  a come tonificare l’Io di un bambino introverso sino a renderlo consapevole di essere un “estroverso che fa finta di essere introverso”.
Questo libro straordinario possiede il potere di trasformare fermamente  il cieco sguardo con cui puntiamo  gli introversi  e alla stessa stregua quello pullulante di ombre con cui questi ultimi scrutano se stessi. “‘Ché a tener lo sguardo chiuso si uccidono bellezze…”

DA PERDISA POP … BE POP!


Perdisa Pop nel 2012 decide di puntare sul web, iniziando con la creazione di un blog letterario. Il blog si chiama be-pop ed è già on line (www.be-pop.it). Ospiterà articoli, narrativa e testi di approfondimento culturale, e ambisce a diventare un punto di riferimento qualificato nel panorama culturale italiano. Si comincia con tre racconti inediti di Gea Polonio, Silvia Tebaldi, e Domenico Trischitta. La nuova strategia è frutto di un processo spontaneo, per un editore da sempre interessato a proporre libri che possano davvero incontrare il gusto del pubblico a cui ci rivolgiamo, cioè lettori curiosi, attenti alle nuove tendenze e desiderosi di qualità. Nell'ambito di questa strategia rientra anche la decisione di ridurre la pubblicazione di novità nell'anno, ciascuna delle quali sarà un appuntamento irrinunciabile per i nostri lettori. La scelta nasce dalle ormai note difficoltà dell'editoria indipendente, costretta a fronteggiare un mercato sovraffollato ed eccessivamente caratterizzato dal libro più commerciabile, ma anche per meglio garantire a ogni singolo titolo la durata e la visibilità che merita.

Clicca qui per andare sul blog e leggere l'articolo di apertura di Antonio Paolacci, direttore editoriale di Perdisa Pop.

Gli Illuminati parte 2


lunedì 20 febbraio 2012

Oggi mangio da … n. 161: Ristorante La Scaletta


“La Scaletta torna agli antichi splendori grazie alla nuova gestione targata Fratelli Teruzzi. Manolo, Karol e Raul hanno realizzato il loro sogno di sempre: aprire un locale che non è soltanto un semplice ristorante, ma un vero punto di incontro per persone che amano l’arte, la musica e i sapori. La sala interna è decorata con opere di Marco Pessa (www.marcopessa.it)  e la buona cucina regna sovrana. Il giardino d’estate offre la possibilità di trascorrere piacevoli serate in un ambiente raccolto e raffinato. Il ristorante propone una cucina tradizionale con piatti tipici della tradizione italiana, sopratutto lombarda, e una carta dei vini sorprendente.”


Giuseppe Rossi


“Giuseppe Rossi è nato l’11 luglio 1939 a Casagiove (Caserta). Nel 1969 ha seguito un libero corso di nudo nell’Accademia di Belle Arti di Napoli. È presidente della Associazione Culturale "D’ARTE" - Casagiove. È laureato in Economia e Commercio nell’Università di Napoli. Alle sue opere associa la poesia che è la trasposizione letteraria delle sue realizzazioni pittoriche e delle sue sculture. Nella sua casa natale accoglie manifestazioni anche di altri artisti.” (l’opera qui riprodotta è di Giuseppe Rossi)


Il Medico di Se Stesso di Naboru Muramoto (Feltrinelli)


Il Medico di Se
Stesso Buono


Un manuale per conoscere e capire il nostro corpo, gli organi e le loro funzioni. Un’esposizione chiara, corredata di disegni e ricette, per raggiungere un perfetto equilibrio psico-fisico e mantenersi in buona salute. Muramoto, in base al principio che l’uomo nato libero dev’essere capace di guarirsi da solo, spiega come affrontare l’autodiagnosi e l’autotrattamento. I sintomi della malattia non vanno combattuti sopprimendoli o nascondendoli, vanno invece interpretati e compresi allo scopo di controllare e migliorare le reazioni di difesa del corpo. I singoli organi non vanno considerati separatamente né l’individuo va scisso dalla totalità dell’ambiente in cui vive, poiché nella medicina orientale quel che conta è la sintesi, non l’analisi. Di vitale importanza è poi l’alimentazione, intesa come reciproco scambio fra l’uomo e gli elementi vitali di cui si nutre, e la dieta è considerata l’unica vera “medicina” preventiva. Le cure sono fatte con metodi naturali (impiastri, decotti, tè ecc.), anziché farmacologici, e mirano al duraturo ristabilimento dell’equilibrio globale, non all’effimera “guarigione” del singolo organo. Curarsi da soli implica quindi una diversa visione del mondo, un concepirsi come organismi completi che devono essere in armonia con il proprio corpo, la propria mente e l’ambiente circostante.

TYSON FOODS


“Tyson Foods, Inc. (NYSE: TSN), founded in 1935 with headquarters in Springdale, Arkansas, is one of the world's largest processors and marketers of chicken, beef and pork, as well as prepared foods. The company provides products and services to customers throughout the United States and more than 90 countries. Tyson employs 115,000 Team Members at more than 400 facilities and offices in the U.S. and around the world. More details about the company’s strategy, business segments, locations and history, are available in the latest Tyson Fact Book.”


GENTLEMAN’S GADGETS


“Gentleman's Gadgets is the first choice for American & German men, who search a daily dose of contemporary elegance. From state-of-the-art gear over bland accessories to the finest sartorial selections, hand-picked to inspire your genuine gentleman's lifestyle day-for-day.

Managing Editor: 
andreas@gentlemansgadgets.com follow me on
Editor: frank@gentlemansgadgets.com (actually unavailable)
Contributing Editors: Jonathan Cubes | Robert Peterson | John Blackstone
For Advertising Issues: advertising@gentlemansgadgets.com


TO A MOUNTAIN IN TIBET by Colin Thubron (Harper/HarperCollins)


“Colin Thubron's To a Mountain in Tibet is a memoir of discovery and loss, chronicling the author's journey to the holiest mountain on earth, the solitary peak of Kailas in modern-day Tibet. To Buddhists and Hindus, it is the mystic heart of the world and an ancient site of pilgrimage. It has never been climbed. Thubron undertakes this journey in the wake of his mother's death, using the pilgrimage as a lens to examine both his deeply felt loss and his lifelong need for solitude, which has shaped his career as a writer—one who travels to places far outside his own history and culture. A vivid and powerful travelogue through an evocative landscape, To a Mountain in Tibet provides a fascinating encounter with the mythic and spiritual traditions of a foreign culture—encapsulated in the wondrous insights of an intimate personal voyage…”

UPONOR


“Uponor è un gruppo finlandese quotato in borsa a Helsinki. Le nostre radici risalgono al 1918, quando la struttura, che allora si chiamava Aukusti Asko- Avonius, avvia una piccola distribuzione di materiale da carpenteria prettamente dedicata al mercato locale. Nel 1920 ha inizio l’attività produttiva, mentre nel 1965, dopo diverse esperienze industriali in altrettanti campi (mobili, edilizia, ecc.), si è il deciso ingresso nel mondo delle tubazioni in plastica, con la nascita di una produzione dedicata, a Nastola (Finlandia). Da allora il gruppo conosce una costante crescita, con il preciso intento di proseguire in un cammino al passo con i tempi e con le necessità dei mercati clienti che, sino al 1982, sono prevalentemente nordici. Varie operazioni strategiche (acquisizioni, fusioni, ecc.) e un’importante crescita fisiologica hanno condotto il gruppo al carattere internazionale che lo contraddistingue. Uponor oggi conta circa 3200 dipendenti in 30 paesi nei quali lavora a stretta collaborazione con i professionisti del settore dell'edilizia: progettisti, costruttori, installatori. Il nostro obbiettivo è di creare ambienti umani migliori.

Uponor Corporation è un titolo quotato al NASDAQ OMX Helsinki Ltd”


Michela Marzano autrice di Volevo essere una farfalla (Mondadori) libraia per un giorno


Venerdì 24 febbraio alla Feltrinelli Point di Lecce in via Cavallotti 7/a dalle ore 16,30 alle ore 17,30 una libraia d’eccezione incontrerà i lettori fornendo i suoi consigli di lettura… Per chi vuole conoscerla direttamente, avere consigli e suggerimenti, scambiare pareri “letterari”, la può trovare in giro per la libreria Feltrinelli Point di Lecce, in un incontro eccezionale e unico nel suo genere… Di chi stiamo parlando? Di Michela Marzano, autrice per Mondadori di Volevo essere una farfalla. Inoltre sarà a disposizione per firmare le copie del suo libro.

Michela Marzano è un'affermata filosofa e scrittrice, un'autorità negli ambienti della società culturale parigina. Dalla prima infanzia a Roma alla nomina a professore ordinario all'università di Parigi, passando per una laurea e un dottorato alla Normale di Pisa, la sua vita si è svolta all'insegna del "dovere". Un diktat, però, che l'ha portata negli anni a fare sempre di più, sempre meglio, cercando di controllare tutto. Una volontà ferrea, ma una costante violenza sul proprio corpo. "Lei è anoressica" le viene detto da una psichiatra quando ha poco più di vent'anni. "Quando finirà questa maledetta battaglia?" chiede lei anni dopo al suo analista. "Quando smetterà di volere a tutti i costi fare contente le persone a cui vuole bene" le risponde. E ha ragione, solo che è troppo presto. Non è ancora pronta a intraprendere quel percorso interiore che la porterà a fare la pace con se stessa. "L'anoressia non è come un raffreddore. Non passa così, da sola. Ma non è nemmeno una battaglia che si vince. L'anoressia è un sintomo. Che porta allo scoperto quello che fa male dentro. (...) Oggi ho quarant'anni e tutto va bene. Perché sto bene. Cioè... sto male, ma male come chiunque altro. Ed è anche attraverso la mia anoressia che ho imparato a vivere. Anche se le ferite non si rimarginano mai completamente. In questo libro racconto la mia storia. Pensavo che non ne avrei mai parlato, ma col passare degli anni parlarne è diventata una necessità." Michela Marzano

Giù la maschera! al Cafè di Veglie


Prosegue la rassegna "Bookatini...in maschera", presso il Bar Cafè di Veglie (Via Italia Nuova, 24), con l'ultima giornata dedicata interamente al Carnevale.
Il Martedì Grasso di Bar Cafè, dopo gli appuntamenti con Franco Ungaro, e Paola Scialpi, sarà ancora dedicata al tema della maschera, questa volta con un punto di vista inedito dal titolo "Giù la maschera", dedicato all'intellettuale, all'artista, allo scrittore che intendono gettare la maschera e svelare se stessi e la propria produzione. Protagonisti della serata saranno gli scrittori e poeti. Gianluca Conte (con una sua performance dedicata alla figura dell'intellettuale), Elio Coriano, Francesco Pasca, Francesco Carrozzo, Stefano Donno, Luciano Pagano. Tutti i presenti sono invitati a partecipare a questo incontro mascherati, 'realmente' o 'virtualmente'. Dopo la performance verrà presentato un inedito aperitivo d'autore a cura di Antonio Caputo, maestro di fornelli, e la sera proseguirà con una festa in maschera.
Nume tutelare della serata Pantalone. Maschera veneziana della metà del '500, rappresentante il tipico mercante vecchio, avaro e lussurioso. Questa figura era già presente nelle commedie erudite rinascimentali, ma la sua vera origine risale al personaggio del Magnifico che recitava nelle piazze accanto al servo Zanni, performando scene di grande comicità, che conquistarono i primi palcoscenici della Commedia all'improvviso o dell'arte.

GLI ILLUMINATI 1


domenica 19 febbraio 2012

Oggi mangio da … n. 160: Ristorante La maniera di Carlo


“La maniera di Carlo è una sfida. Nasce dal’entusiasmo nel voler realizzare un sogno... senza compromessi. Significa credere, rischiare, sbagliare per migliorare continuamente. Significa il voler condividere un’esperienza, i cui ingredienti sono passione, voglia di sperimentare, conoscere e costruire. Vorremmo trasmettere quest’amore attraverso un insieme di buone maniere che soddisfino tutti i sensi, che rievochino ricordi e tradizioni assopite, che facciano guardare al futuro con ottimismo e vivere il presente in maniera entusiasta. La cucina italiana è una cucina di prodotti. Da questo assunto parte il nostro viaggio. Le materie prime rimangono le protagoniste indiscusse. La giovane mano talentuosa del nostro chef, Lorenzo Santi, e del suo staff, crea, abbina e valorizza quanto di meglio la nostra terra ci possa offrire. Una affascinante e continua ricerca di eccellenze ci porta a una selezione di piccoli produttori che, come noi, mettono la passione e amore per il proprio lavoro al primo posto. Materie prime povere e a volte dimenticate, insieme al nobile operato dell’uomo che da secoli le lavora secondo tradizioni, meritano di essere conosciute e tramandate.”


ANNA GIORDANO


“PER UNA PITTURA IN CONTINUA EVOLUZIONE - La pittura di Anna Giordano, nonché la sua versatilità nella ricerca dei più disparati linguaggi espressivi, la inserisce nell'alveo  dei  più  interessanti esponenti delle avanguardie nazionali. Il suo credo, la sua volontà nel manifestare gli aspetti iconografici ed iconologici di un'arte tutta tesa al femminile, la pone al centro del singolare dibattito relativo al raggiungimento estetico della bellezza non soltanto esteriore, ma, soprattutto, interiore. La formazione  di  Anna Giordano,  nativa  di  Santa  Maria  Capua  Vetere,  è napoletana. I suoi trascorsi sono caratterizzati da un lungo e faticoso percorso svolto presso la partenopea Accademia di Belle Arti , sotto la guida di un grande maestro quale Domenico Spinosa. Gli esordi in pittura della Giordano sono prevalentemente dedicati alla definizione di un linguaggio fortemente figurativo,  ma,  allo  stesso  tempo,  astratto.  Non  a  caso  la  sua passata produzione, ed in parte anche quella recente, è evidenziata molto da soluzioni cromatiche e compositive che spaziano, appunto, dal figurativo all'astrazione. Quindi non è difficile scorgere nel corpus di opere dell'artista lavori che, in maniera equilibrata e raffinata, esibiscono le sperimentazioni più ardite. La  pittura  di  Anna  Giordano  è, inoltre, il risultato di lunghe e mai banali riflessioni sull'universo femminile. Ciò che conta maggiormente nella sua arte è  il  concetto “d'essere  donna”.   I suoi dipinti, ma anche le sue non poche sculture, sono sempre caratterizzati da una forte introspezione psicologica. Ogni gesto, dalla pennellata alla stesura ultima del colore, è un continuo interrogarsi su se stessa e sul suo passato; i soggetti raffigurati sono spesso delle metafore utili alla comprensione della sua sensibilità e delle competenze raggiunte nell'ambito dell'indagine artistica. Dalle sue tele emergono gli amori, le speranze, gli impulsi erotici, le illusioni e, soprattutto, le disillusioni. Ogni impressione trasmessa è come se fosse il tassello di un puzzle in continua evoluzione. L'insieme delle molteplici emozioni sentite dalla Giordano, nonché il suo viver liberamente da artista “a tutto tondo”, sono il frutto di una educazione mentale e di una esperienza pratica che si pongono  al di là del suo mondo affettivo. Le sue iconografie  sono anche l'esito  di  una  doverosa  e  consapevole meditazione sulle varie sfaccettature della società contemporanea. In lei, inoltre, si sintetizzano gli sforzi di altre donne che l'hanno preceduta nel campo della pittura. Basti ricordare Artemisia Gentileschi, Angelica Kaüffman, Frida Kalo, tutte pittrici, appunto, che, grazie all'arte, hanno raccontato le molteplici problematiche purtroppo insite nell'appartenenza al gentil sesso. La recente produzione di Anna Giordano è ricca di processi investigativi, di notevole interesse, sulla forma e sul colore. L'esperienza maturata, in tanti anni di attività, l'ha  spinta  ad avvalersi di linguaggi espressivi sempre nuovi. La performance, la poesia e, prevalentemente, la musica sono, già da tempo, gli elementi caratterizzanti della sua pittura. Ogni rivelazione visiva e sensoriale è concepita in modo sapiente ed armonioso. L'artista, in particolare durante i vernissage delle sue mostre, ama circondarsi di amici o, come sostiene, di “bella  gente”; e questi, a loro volta, diventano i protagonisti dei suoi quadri o delle sue azioni. Il tempo per la Giordano sembra non trascorrere mai e, di conseguenza, la sua arte è  un  incessante “work  in  progress”. Forse non metterà mai un punto alla sua ricerca, in lei aleggerà, senza interruzione, quel senso di “non finito”, che, del resto, rende unica una qualsiasi sua opera. (Luigi Fusco)” (l’opera qui riprodotta è di Anna Giordano)

Il libro del giorno: FIGURINE (monologhi in versi). Poesie di Liliana Ugolini, LaRecherche.it


“Ti pieghi, batti gli occhi, hai pelle / di velluto e bocca aperta vibrata alle parole / seduto e in piedi stai, / volgi braccia / e mani che protendi come vero.”

Liliana Ugolini è nata a Firenze nel 1934, dove abita. Ha pubblicato diciassete libri di poesia in proprio e in collaborazioni: Il Punto, La baldanza scolorata, Flores, Bestiario, Fiapoebesie/vagazioni, Il corpo-Gli elementi, Celluloide, Una storia semplice, L’ultima madre e gli aquiloni, Marionette e miti, Pellegrinaggio con eco, Imperdonate, Spettacolo e Palcoscenico, A. Nera dalle Voyelles di Rimbaud, Mito e Contagio, Gioco d’ombre sul sipario, La pasta con l’anima.(ediz. Gazebo, Masso delle Fate, Polistampa, Stelle Cadenti, Campanotto, Esuvia, Morgana, Gierre Grafica. Quaderni di Pianeta Poesia.); tre in prosa La Pissera e Delle Marionette, dei Burattini e del Burattinaio (Rilettura fantastica del Teatrino)- Des Marionnettes-( Ripostes, Genesi, The Book Edition) e uno di teatro “Tuttoteatro” (Joker curato da Sandro Montalto). Da questi sono stati prodotti nove spettacoli andati ripetutamente in scena. Cura da 16 anni per “Pianeta Poesia” con Franco Manescalchi per il Comune di Firenze, la poesia performativa e la scrittura in scena. Per la poesia contemporanea ha curato con Franco Manescalchi l’antologia “Carteggio” ediz. Polistampa, Pianeta Poesia Documenti per il Comune di Firenze e Pianeta Poesia Documenti 2 Edizioni Polistampa. Collabora con l’Associazione Multimedia 91 all’Archivio Voce dei Poeti e fa parte del gruppo performativo “Cerimonie Crudeli”. Sul lavoro di scrittura e di teatro Sandro Gros-Pietro ha scritto un saggio antologico: “Liliana Ugolini Poesia teatro e raffigurazione del mondo”. Ediz Genesi. Partecipazioni a performances e mail art.


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