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martedì 16 agosto 2011

Swaroski … wings of poetry!

Il libro del giorno: Veronica Franco, la cortigiana potessa di Valeria Palumbo (Edizioni Anordest)











Perché Veronica oggi? Non perché le cosiddette escort improvvisamente imperversano sulla scena pubblica. E nemmeno per correggere questo strabismo storico: anche all'epoca di Veronica Franco, nel tardo Cinquecento veneziano, le grandi cortigiane dominavano la ribalta politica e culturale. Ma perché la Franco è stata molto di più di una celebre e celebrata meretrice dei potenti. È stata una scrittrice e poetessa di primo piano, come ormai da tempo è riconosciuto. È stata anche, con il suo progetto di una Casa per le ex-prostitute, una pioniera del Mutuo soccorso. Ma soprattutto è stata una donna che, inserendosi a pieno titolo nella cosiddetta "Questione femminile" ha ribadito ciò che ancora oggi fa scandalo: il legame tra sesso e amore (e quindi le poetesse e scrittrici che parlano d'amore devono poter parlare anche di sesso), il diritto delle donne al piacere, il dovere degli uomini a non essere mai volgari, prepotenti e privi di rispetto, nemmeno nell'intimità e tanto meno con le amanti pagate o mantenute. Veronica Franco ha definito una volta per tutte, anche nella sua sfida con l'arrogante aristocratico veneziano Maffio Venier, una verità che sembra ancora oggi imporsi a fatica: si può vendere tutto. Ma non si può comprare la dignità altrui.

Il mio Carso, di Scipio Slataper con prefazione di Diego Zandel (Mursia). Intervento di Nunzio Festa












Slataper, intellettuale triestino più italiano di molti italiani nati a Roma, tanto che Scipio Slataper (e Stalataper, per esser chiari, in sloveno dovrebbe esser tradotto Pennadoro), morì in battaglia per l’Italia contro l’Austria nel 1915 all’età di ventisette anni; scrittore che dedicò la sua piccina vita alla lotta per affermare l’identità nazionale che prediligeva, scrisse “Il mio Carso” come una: “autobiografia lirica”: tanto che, insomma, specialmente la prima parte del breve romanzo in forma d’epistola alla sua terra: è fatta quasi di poesia, quanto meno di lirismo accentuato per specificare al punto. In sede di prefazione, comunque, Zandel spiega chiaramente per quale ragione il libro di Slataper merita rispetto pieno e in che maniera l’opera letteraria rappresenti, giustamente come puntualmente è ristampato – tipo adesso dalla attenta Mursia – , un punto cruciale delle letteratura italiana del Novecento. Le memorie di Scipio Slataper, infatti, sono il segno di un triestino che nato in un crogiuolo di popoli e lingue, e consapevole di questo, sceglie d’essere italiano a tutti gli effetti, una scrittura vivida e descrittiva, che tra l’altro fa perdonare errori geografici e storici significativi compiuti dall’autore. Quando lo scrittore dice “il mio carso”, lo fa sempre ed essenzialmente per benedire, ringraziare, omaggiare i suoi luoghi d’origine. “Il mio carso è duro e buono. Ogni suo filo d’erba ha spaccato la roccia per spuntare, ogni suo fiore ha bevuto l’arsura per aprirsi. Per questo il suo latte e sano e il suo miele odoroso”, leggendo questo Slataper, inoltre, ci tornano in mente certe parole che Rocco Scotellaro dava alla Basilicata. Con la differenza, per riprendere, che Scipio Slataper racconta un pezzo dell’irredentismo in primis triestino e consegna persino passaggi verbali al dialetto delle sue zone. Altro che terre straniere. E qui, per giunta, senza ovviamente rendere onori alla guerra, dobbiamo ricordare un vero patriota che senza secondi fini ama Garibaldi e i sogni di liberazione da una delle oppressioni della storia. Pubblicato per la prima volta a Firenze nella Libreria della “Voce”, d’altronde, nel ’12, Il mio Carso è in prima battuta considerato un capolavoro della letteratura triestina e dunque italiana. Un’opera che fa parte della storia della Letteratura.

lunedì 15 agosto 2011

Strongbow Gold – Hero

http://www.spotvisor.com - Advertising Intelligence

Company: Heineken Italia S.p.A.

Agenzia: Y&R Ireland

Adattamento per l'Italia: JWT

Location: Deserto del Karoo in Sudafrica

Casa di Produzione: Maxfilms Dublin e Atomik, Cape Town

Postproduzione: Buf, Paris e Windmilllane, Dublin

Musiche: Slate, Dublin

Colonna Sonora: John Walsh Music

Il libro del giorno: Prepariamoci di Luca Mercalli (Chiarelettere)












Mai tante crisi tutte insieme: clima, ambiente, energia, risorse naturali, cibo, rifiuti, economia. Eppure la minaccia della catastrofe non fa paura a nessuno. Come fare? Ci vuole una nuova intelligenza collettiva. Stop a dibattiti tra politici disinformati o in conflitto d'interessi. Se aspettiamo loro sarà troppo tardi, se ci arrangiamo da soli sarà troppo poco, ma se lavoriamo insieme possiamo davvero cambiare. L'autore racconta il suo percorso verso la resilienza, ovvero la capacità di affrontare serenamente un futuro più incerto, e indica il programma politico che voterebbe. Il cambiamento deve partire dalle nostre case (più coibentate), dalle nostre abitudini, più sane ed economiche (dal consumo d'acqua ai trasporti, dai rifiuti alle energie rinnovabili, dall'orto all'impegno civile). Oggi non possiamo più aspettarci soluzioni miracolistiche: meglio dunque tenere il cervello sempre acceso, le luci solo quando servono.

Non credevo di trovarti su Facebook di Stefano Pietri (Aletti)











Il personaggio chiave del libro è un uomo di quarantanni che attraverso il più noto e potente social network del mondo ovvero facebook, si imbatte in una sua vecchia conoscenza (ora donna bella e seducente) Ylenia, che, all'epoca in cui erano bambini, era stato il suo primo amore. Le "chiede l'amicizia" ed inizia lo scambio di messaggi che porterà i due a incontrarsi di nuovo dopo tanti anni. Il racconto segue una serie di accattivanti sviluppi che si concretizzano in un rapporto che improvvisamente nasce davvero, ma che non è esente da altalenanti sensi di colpa e una buona dose di mistero. Il protagonista si trova a vivere in precario equilibrio tra la sua compagna, Luna, e Ylenia, la bellissima e misteriosa donna che però gli nasconde qualcosa. “Non credevo di trovarti su facebook" analizza in maniea brillante la trasformazione delle grammatiche e delle relazioni ai tempi di oggi

Stefano Pietri è nato e vive a Roma. Lavora in un'azienda di telecomunicazioni. Prima e dopo, scrive. Ha pubblicato il suo primo romanzo “Uozzamericanboys” nel 2007 con Edizioni Tracce.

“Non credevo di trovarti su facebook” è la storia di un quarantenne che attraverso il social network ritrova una giovane donna che, all'epoca in cui erano bambini, era stata la “sua prima fidanzatina”. Le “chiede l'amicizia” ed inizia lo scambio di messaggi che porterà i due a rivedersi dopo tanti anni. Il racconto si sviluppa sul rapporto che, quasi inaspettatamente, nasce davvero e si sviluppa in un'altalena di emozioni, sensi di colpa e mistero. Il recupero di un frammento importante del passato, ricollocato nel presente, porta il protagonista a vivere un'ambivalenza di azioni e sentimenti in bilico tra la sua personalità effettiva e quella che egli ritiene più utile mettere in campo per precedere le attese di lei. Un romanzo, quello di Stefano Pietri, che ha il marchio della modernità e che sa celare nell'impianto narrativo un'acuta riflessione sulla trasformazione ineluttabile non solo dei linguaggi ma dei comportamenti sociali indotti dalla diffusione sempre più ampia di specchi virtuali come facebook, fatti di ritocchi continui alla rappresentazione di sé stessi.

domenica 14 agosto 2011

Le amiche della sposa – il trailer

Il trailer italiano de Le Amiche della Sposa, dal 19 agosto 2011 al cinema.

Sito ufficiale: http://www.leamichedellasposa.it

Pagina Facebook: http://www.facebook.com/pages/Le-amiche-della-sposa/141168769276590

Twitter: http://twitter.com/#!/AmicheSposa

Annie (Kristen Wiig) è una semplice ragazza single del Midwest che, superati i trent'anni, ha ancora pochissime storie d'amore al suo attivo. La sua miglior amica, Lillian (la straordinaria comica del "Saturday Night Live" Maya Rudolph), sta per sposarsi e le chiede di essere la sua prima damigella. Annie non l'ha mai fatto prima, ma sta per scoprire che seguire la sua ricca e snobbissima amica in tutti gli eventi pre-matrimoniali non sarà proprio una passeggiata, soprattutto perché una delle migliori amiche di Lillian sembra essere intenzionata a rubarle il posto con ogni mezzo. Dal re dei produttori della nuova commedia americana Judd Apatow ("Molto Incinta", "40 Anni Vergine") arriva "Le Amiche della Sposa", una commedia sull'eterna lotta delle amiche della sposa per diventare la perfetta prima damigella.

Il libro del giorno: Il Codice Berlusconi di Davide Ferrari (Youcanprint)












Un uomo uscito dalle file socialiste accentrerà tutto il potere e dopo di lui in Italia si instaurerà la dittatura. Questa la sconcertante profezia lanciata negli anni settanta in un ambiente vicino al leader craxiano. Da chi? Perchè? Chi sapeva di Berlusconi? Indagare nei retroscena massonici che hanno dato vita al fenomeno Berlusconi ci porta a confrontarci con il mondo dell'esoterismo e a scoprire quanto la P2 e il Priorato di Sion fossero inanellati in un unico grande mistero storico che riemerge di recente proprio con lo scandalo della P4. Sull’onda di questi fatti reali l'autore propone un romanzo satirico nel quale Marco Travaglio diventa il Langdon di Dan Brown e la compagna Sophie Neveu assomiglia a una Virginia Sanjust. L’avvicendamento del romanzo però a ronta retroscena inenarrati e autentici della politica italiana e mondiale dove le trame massoniche custodiscono segreti millenari. Entrando e uscendo di soppiatto dalla cinta del Vaticano e inseguendo il più ampio pensiero orientale cui fanno riferimento le logge si tiene specifico riguardo alla nascita e alla fine della cosiddetta Seconda Repubblica.

Il labirinto di Sandro Montalto (Edizioni La Vita Felice)












Sandro Montalto è Direttore Editoriale delle Edizioni Joker e direttore delle riviste «La clessidra» (rivista di cultura letteraria) e «Cortocircuito» (semestrale di cultura ludica). È redattore e collaboratore di molte altre riviste letterarie; scrive inoltre in volumi collettanei e su alcuni giornali.

Fa parte della giuria di alcuni premi letterari, ed è giurato e direttore tecnico del premio internazionale di aforistica “Torino in sintesi”. Ha pubblicato diversi volumi. Poesia: Scribacchino, Joker, Novi Ligure 2000; Pause nel silenzio, Signum, Bollate 2006 (con illustrazioni di Nadia Boneccher Azzoni); Esequie del tempo, Manni, Lecce 2006; Lentinsetti Pulcinoelefante, Osnago 2011 (con illustrazione di Tania Lorandi). Saggistica: Compendio di eresia, Joker, Novi Ligure 2004; Beckett e Keaton: il comico e l’angoscia di esistere, Edizioni dell’Orso, Alessandria 2006 (con una nota di Paolo Bertinetti; in corso di stampa negli Stati Uniti); Forme concrete della poesia contemporanea e Tradizione e ricerca nella poesia contemporanea, Joker, Novi Ligure 2008. Aforismi: L’eclissi della chimera, Joker, Novi Ligure 2005. Narrativa; Crolli emotivi, Cento Autori, Villaricca 2010; Un grosso apostrofo, FUOCOfuochino, Viadana 2010. Teatro: Monologhi di coppia, Joker, Novi Ligure 2010 (con prefazione di Paolo Bosisio); Ubu furioso, Edizioni del “Collage de ‘Pataphysique”, Sovere 2011 (con illustrazioni di Marco Baj).

Ha curato molti volumi, tra i quali Umberto Eco: l’uomo che sapeva troppo (ETS, Pisa 2009), Fallire ancora, fallire meglio. Percorsi nell’opera di Samuel Beckett (Joker, Novi Ligure 2009) e Temperamento Sanguineti (libro + DVD; Joker, Novi Ligure 2011; con Tania Lorandi). Ha inoltre ideato alcuni libri-oggetto tra i quali l’Aforismario da gioco (Edizioni Joker, Novi Ligure 2010).

Attivo nel mondo della ‘Patafisica, è Reggente del “Collage de ‘Pataphysique”. Come musicista, è attivo in qualità di direttore e compositore. Ha pubblicato anche diversi scritti di argomento musicale e cinematografico su riviste specializzate. Svolge la professione di bibliotecario. Ha vinto diversi premi per la poesia, la saggistica e il teatro.

sabato 13 agosto 2011

Professione assassino – il trailer

Jason Statham e Donald Sutherland, due attori di culto del cinema d'azione, portano sullo schermo Professione Assassino - al cinema

Il libro del giorno: Cholstomer. Storia di un cavallo (Besa editrice)












Uscito per la prima volta nel 1886, questo breve romanzo di Tolstoj racconta la natura umana attraverso una metafora geniale. A parlare infatti è Chlostomer, un cavallo che nessuno vuole perché ha avuto la sfortuna di nascere con un mantello pezzato. Dalla tenera età e dai primi turbamenti amorosi fino alla vecchiaia, Chlostomer ci racconta con tenerezza la sua vita. Con le speranze e i sogni disattesi, le gioie e le sofferenze come inevitabile corollario, la vita del cavallo non si differenzia da quella vissuta da tanti esseri umani.

Ma, a differenza degli uomini, vittime della loro ossessione per il possesso, i cavalli affrontano l’esistenza con libertà, affrancandosi dalla schiavitù dell’ansia per il tempo che passa ineluttabile. Così, nonostante “la ragione stava sempre dalla parte di coloro che erano forti, giovani e felici, di coloro che avevano tutto davanti a sé...” Cholstomer vive la vecchiaia e la morte con nobile distacco e intelligente curiosità.

Lev Tolstoj (Jasnaja Poljana, 28 agosto 1828-Astapovo, 20 novembre 1910) è uno dei più grandi scrittori di tutti i tempi, autore di pietre miliari come Guerra e pace e Anna Karenina.

Segnali notturni di Riccardo Reim con postfazione di Andrea Di Consoli (Gaffi ). Intervento di Nunzio Festa



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Un autore teatrale di teatro. Nella narrativa. “Segnali notturni”, ultima raccolta di racconti di Riccardo Reim, autore per dire degli indimenticabili “Il tango delle fate” e “Lettere libertine”, che è capitato di vedere a spasso in fiera dell’editoria con l’altro geniale romano Antonio Veneziani e vorremmo pensare insieme a Renzo Paris, quindi immaginiamo ancor di più l’amicizia e l’affinità che si legge anche nelle righe che accogliamo sotto gli occhi, sono altre note sfilacciate di questa sfilacciata esistenza vitale. La scrittura mascherata di Reim, infatti, è multiforme ma allo stesso tempo unica e riflessiva sull’esistente. Persino quando entra sul palco una ‘terza voce’, finanche quando il narratore diventa realmente esterno per farsi interno, sentiamo le molle che fanno scattare un pensiero sì teatrale, in quanto manifesto della teatralità sottile e sottotono d’alcune vite descritte, però tutt’affatto zeppo d’una vivacità di toni che è oltre la narrazione in senso orale delle vicende. E, d’altronde, i buoni di spirito potrebbero dirci che: non poteva essere altrimenti: Ma non è così. Che Riccardo Reim, invece, è l’inventore d’un sapiente mondo alternativo dove l’originalità di scrittura è tenuta allegata alle sensazioni estreme che i personaggi e dunque i mondi narrativi evocano e fanno esplodere. Quando il delitto è segno della normalità, in un certo frangente di significati, per esempio, dove i racconti aggiornati dallo scrittore sono una miscellanea composta da tempi specifici e allineanti nello stesso tempo spazio-temporale altro, l’istinto è narrato mentre le citazioni, quando ci sono, c’evocano il retroterra, e mentre infine le paranoie e la vaghezza oggi moderne sono raccontate pelo per pelo. A marchi, in certe occasioni. Finemente nel più dei casi. In effetti, poi, Di Consoli in sede di postfazione parlerà di “un’umanità che si scopre, nottetempo, immorale e sdoppiata, infelice, marginale, nascosta, irraccontabile, buffa e tragica, in vena di confessioni, sia pure doppie, o senza fondo”. L’analisi è perfetta. Prendendo a modello il racconto eponimo, il mignotto che ci fa capire tante situazioni è proprio pronto a farsi ascoltare, ma non conoscendosi fino alla fine di se stesso. “Segnali notturni” è un’altra invenzione, una creazione letteraria dell’artista e intellettuale che confonde volutamente racconto immorale all’antica con un gotico praticamente post-moderno. Una pratica di bellezza oscena.

venerdì 12 agosto 2011

The Darkroom Project












The Darkroom Project è un’iniziativa dedicata alla stampa del negativo in camera oscura, che mira a condurre oltre la semplice visione della stampa fotografica. È un percorso che, attraverso le testimonianze di fotografi e stampatori, permetterà di conoscere il negativo delle fotografie esposte in mostra e scoprire quali siano state le scelte e le intuizioni dello stampatore in camera oscura. Una camera oscura sarà allestita nelle stanze del Convento di Muro Leccese e verrà data la possibilità ai visitatori di conoscere la magia del processo di stampa dai propri negativi, guidati dallo staff di Darkroom Project. Nel corso delle tre serate sarà portata in scena “La Camera Chiara” una performance fotografica di Piero Marsili Libelli, un vero e proprio viaggio nel buio che conduce nell’Afghanistan in guerra. The Darkroom Project è un’iniziativa unica nel suo genere, un’occasione di incontro e di confronto tra i professionisti, gli appassionati e gli amanti del mondo della camera oscura che, tra i miasmi dell’idrochinone e dell’iposolfito, ricercano la stampa “perfetta”. La Rassegna si svolgerà dal 13 al 15 agosto 2011, nella straordinaria cornice del Convento di Muro Leccese.

Giovanni Brancaccio, Gerald Bruneau, Emiliano Caltaldo, Giovanni Canitano, Ottavio Celestino, Filippo Chia, Dario Coletti, Claudio Corrivetti, Giovanni Cozzi, Dario De Dominicis, Lucia Ferrario, Luigi Filetici, Andrea Fogli, Annibale Greco, Angela Lo Priore, Fabio Lovino, Carlo Marras, Piero Marsili Libelli, Marcello Mencarini, Andrea Pacioni, Lia Pasqualino, Mario Peliti, Ilenia Piccioni, Andrea Pizzi, Paolo Porto, Mirai Pulvirenti, Laura Salvinelli, Antonio Tiso, Luca Tommasini, Angelo Turetta, Luciano Viti, Francesco Zizola, Olivo Argenti FRPs, Patrizio Battaglia, Gianni Bertoldi, Massimo Bottarelli, Giulia Campos Venuti, Roberto Cavallini, Giovanna Chessa, Luciano Corvaglia, Giorgio Di Noto, Giulio Pampiglione, Fernando Pensosi, Lucia Perrotta, Fausto Podavini, Massimiliano Pugliese, Renata Romagnoli, Daniela Silvestri, Massimiliano Tempesta, Odino Vignali, Jamila Campagna, Paolo Cardinali, Gianmatteo Cirillo, Daniele Coricciati, Roberta Lotto, Blu Mambor, Stefano Passiglia, Antonio Pazienti, Matteo Rizzo, Simone Settimo, esporranno una selezione dei loro lavori, racconteranno attraverso video interviste e racconti scritti le loro storie di camera oscura e il loro rapporto con lo stampatore.

Tra i fotografi in mostra saranno presenti diversi vincitori del premio World Press Photo (Il più grande e prestigioso concorso di fotogiornalismo mondiale, l'equivalente del Premio Oscar per attori e registi).

Per tutta al durata dell'evento degustazione di vini locali e prodotti tipici.

Info:

www.darkroomproject.org

info@darkroomproject.org

RED … SOX APPEAL!

Red Sox Appeal from Opinion Leader on Vimeo.
Dall’esperienza decennale del marchio Rede, nasce Red: un nuovo brand di calze pensato per l’uomo di stile, che ama distinguersi in ogni occasione. Il Calzificio di Parabiago porta sul mercato un prodotto di grande eccellenza stilistica. Non più una semplice “calza accessorio”, ma un vero e proprio strumento di seduzione. Ogni collezione Red infatti è stata pensata per uomini audaci e creativi che vivono la moda come un divertimento: quei gentlemen moderni che amano esibire una propria indipendenza stilistica, lontana da clichè e stereotipi. Grafiche originali e divertenti, design innovativi e tecnologie uniche rendono ogni calza Red un vero e proprio capo di abbigliamento con cui sbizzarrirsi, giocare e persino… osare. Con Red, l’eleganza maschile ha un’arma in più!

Della storia d'Italia, v. 1-2 di Cesare Balbo (Liber Liber on Ebookyou)












Il presente ristretto è stato scritto ad uso dell'Enciclopedia popolare che si viene stampando in questa cittá. Gentilmente richiestone, or fa l'anno, da quegli editori, io accettai molto volentieri l'incarico, l'occasione di raccogliere in uno e compendiare i vari studi di storia d'Italia che io era venuto facendo dal 1824 in qua.

Cesare Balbo (Torino, 21 novembre 1789 – 3 giugno 1853) fu un politico e scrittore italiano, Presidente del Consiglio del Regno di Sardegna.

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Il libro di William D. Cohan "Denaro e potere” (Money and Power) ovvero come Goldman Sachs sia venuto a dominare il mondo!!!












Quando JP Morgan & Co. inaugurò la sede al numero 23 di Wall Street, nel 1913, non si preoccupò di mettere il suo nome sulla porta. La società riteneva che chi intratteneva rapporti d’affari con lei sicuramente avrebbe trovato il modo di “scovarla”. Stessa cosa per la Goldman Sachs E 'difficile mettere in discussione questa teoria. Goldman Sachs ha fatto enormi profitti negli ultimi decenni, e due dei suoi manager sono diventati segretari del Tesoro, un altro è diventato senatore degli Stati Uniti e poi governatore del New Jersey. Goldman Sachs ha resistito alla crisi finanziaria del 2008, e molto molto di più! Insomma una vera potenza finanziaria!!! In "Denaro e potere", William D. Cohan (‘Money and Power: How Goldman Sachs Came to Rule the World’ by William D. Cohan. Doubleday. 658 pp. $30.50), racconta la storia di Goldman Sachs dalle sue umili origini alla sua attuale potenza e gloria. La storia in breve: nel 1850 possedeva un negozio di abbigliamento a Philadelphia. Nel 1869 si trasferisce a New York, dove apre un ufficio in una cantina dove sulla porta c’è scritto: "Marcus Goldman, banchiere e Broker". Da questo momento in poi la strada per la costruzione di un impero finanziario è spianata (se pur con grandissime difficoltà, pericoli e trappole come da copione).
Cohan racconta questa storia anche se lo fa superficialmente. Molte sono le fonti secondarie come Stephen Birmingham e John Kenneth Galbraith … basti pensare che i primi capitoli di "Money and Power" sono pieni zeppi di frasi come "secondo Birmingham” etc, etc. Il libro nella sua quasi totalità accumula interessanti mini-biografie sui personaggi più importanti nella storia più recente dello studio Goldman Sachs, come Weinberg, Robert Rubin, Henry Paulson e Jon Corzine. Si tratta di un lavoro ben fatto e coinvolgente. L’impressione complessiva è che "Denaro e potere" sia stato confezionato prima dei suoi giusti tempi di cottura, pertanto la cosa che si può dire è che lascia un bel po’ di amaro in bocca!

giovedì 11 agosto 2011

LA NUOVA FERRARI FF 4X4 660cv motore 12v

On Youtube by NuoviMotori

Bruto II di Vittorio Alfieri (Liber Liber on Ebookyou)












Bruto II è una tragedia sulle idi di marzo scritta da Vittorio Alfieri e pubblicata nel 1789. È una delle ultime tragedie alfieriane ed ha origine dalle letture di Plutarco. Bruto Marco Giunio, pretore,fervido sostenitore delle libertà repubblicane, apparteneva alla setta degli Stoici e fu uno degli organizzatori della congiura contro Cesare, reo di non rinunciare al proprio potere assoluto a favore della repubblica di Roma. Cesare caduto a terra sotto i colpi dei congiurati vedendo anche Bruto con il pugnale insanguinato gli disse : « Figlio.... e tu pure?...Io moro... » Nel personaggio di Bruto pervade un conflitto interiore per la consapevolezza che Cesare fosse il padre e che gli avesse perdonato di aver combattuto contro Roma nella battaglia di Farsalo. « .. È spento di Roma il re; grazie agli Iddii sen renda...Ma ucciso ha Bruto il proprio padre;... ei mertada voi la morte... E viver volli io forse?.... » La scena si svolge dapprima al Tempio della Concordia, poi presso la Curia di Pompeo in Roma. Il cambiamento viene annunciato nel corso della tragedia, alla fine della prima scena del primo atto, quando Cesare invita i presenti a riunirsi all'alba seguente: « Al sol novello, lungi dal Foro, e senza armate scorte che voi difendan dalia plebe, o dunque, entro la Curia di Pompeo invito... »

Il conte Vittorio Amedeo Alfieri (Asti, 16 gennaio 1749 – Firenze, 8 ottobre 1803) è stato un drammaturgo, poeta e scrittore italiano.

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Il libro del giorno: Costa d'Argento e Capalbio. Con le Guide d'Autore i cantautori ci accompagnano nelle loro terre (Effequ)












Tornano con due titoli e una rinnovata veste grafica le Guide d'Autore effequ. Come da tradizione corredate di un prezioso corredo fotografico le Guide d'Autore offrono al lettore l'occasione di farsi accompagnare in una città o in un lembo di terra da un cantautore (e non solo…) che quella terra la conosce, perché ci è nato. Questa volta tocca a Francesco Quatraro raccontarci i segreti della Costa d'Argento e a Claudio Bellumori svelarci i saliscendi tra le mura di Capalbio. Le guide sono illustrate dalle foto di Andrea de Maria (Costa d'Argento) e Andrea Bastogi (Capalbio).

Dov’è la Costa d’Argento? E soprattutto: è davvero d’argento? No. Però è bellissima. Prendete un po’ di macchia mediterranea, bagnatela con acqua più o meno salata, amalgamate il tutto con un bel po’ di vento e infine buttatelo. Vi rimarrà indelebile nel ricordo il tratto di costa che va da Capalbio a Talamone, passando dall’Argentario e così via, senza fermarsi mai. Questa guida d’autore offre un percorso tra il riflessivo e l’appassionato, tra il serio e il faceto, per scoprire minuzie e grandezze della costa maremmana più suggestiva di sempre. Visti dall’alto e dal basso, tra segreti e consigli utili, spiagge e paesi raccontati dalle orecchie di un cantautore che da queste parti c’è nato e cresciuto e ci vive ancora, e se lo portano via, come dice lui stesso, urla. Perché in Costa d’Argento si finisce per capire che cos’è la saudade in salsa italiana, quanto è bella, nascosta e sfuggente. La guida è anche corredata da un particolarissimo viaggio sulla Costa d’Argento fatto per immagini da uno dei fotografi maremmani più conosciuti. Oltre che da utili informazioni di servizio (dove si mangia, dove si dorme, cosa c’è da vedere) in pratiche schede che si trovano nei contenuti speciali in fondo al libro.

Capalbio. Uno dei borghi toscani più famosi d’Italia, tanto piccolo quanto notevole per i gradi conquistati sul campo negli anni. Medaglie al valore simboliche, soprattutto frutto di una bellezza naturale, che ancora riesce a sedurre gli sguardi di tanti. Nel testo c’è la storia del paese e il suo sviluppo, dall’antichità, alla riforma agraria degli anni ’50, ai giorni nostri. E poi il mare, la caccia, le sagre, l’Oasi WWF, il Giardino dei Tarocchi e molto altro ancora. Nel mezzo alcune testimonianze dirette, strumento chiave per rendere più diretto il racconto. Storie della porta accanto, che confermano il fascino e lo splendore di questo splendido spicchio di Toscana. La guida è anche corredata da un viaggio per immagini molto personali e particolari, oltre che bellissime, compiuto da uno dei fotografi maremmani che più conosce questi posti. Inoltre ci sono anche utili informazioni di servizio (dove si mangia, dove si dorme, cosa c’è da vedere) in pratiche schede che si trovano nei contenuti speciali in fondo al libro.

Gli autori:

Come occupazione principale Francesco Quatraro fa il cantautore di ventotto anni. È nato a Orbetello, è andato via da Orbetello, è tornato a Orbetello. Con Effequ ha già pubblicato due racconti Cinica, nella raccolta Il sapore del fumo; e Riflessioni in La voce dei matti.

Claudio Bellumori è un capalbiese doc e svolge il suo lavoro di giornalista per il Tirreno tra la Maremma e Roma. Laureato in Scienze politiche, appena ne ha l'occasione butta via penna e taccuino per indossare la maglia della Torbiera, squadra di calcio amatoriale che milita nel campionato Uisp di Prima divisione.

La collana: Guide d'Autore sono eleganti guide tascabili, in cui i cantautori ci guidano attraverso le loro terre con sguardo trasognato e dissacrante.

Capalbio, di Claudio Bellumori, Effequ, pp.128, euro 9

La Costa d’Argento, di Francesco Quatraro, Effequ, pp. euro 9

Un’estate “al fresco” con James Lowen, Philip Conkling, Richard Alley, Wallace Broecker, George Denton, Gary Comer e Edward J. Larson!












Quest’estate si sta presentando con temperature veramente bollenti e che stanno superando qualsiasi record. Almeno in America, e soprattutto dal punto di vista economico! Dunque per programmare dei viaggi almeno fino a fine agosto se non si ponderano bene le scelte si rischia di trovarsi davvero in brutte acque. Ad esempio qualcuno sa che nel Maine negli Stati Uniti ricco di boschi ombrosi e fresche acque, non è difficile imbattersi in condizioni meteorologiche estreme? Per coloro che desiderano trovare un posto davvero “cool”, ho pensato ad alcuni suggerimenti:
1. Antarctic Wildlife: A Visitor’s Guide, by James Lowen (Princeton/WildGuides, $22.95) questo libro nelle intenzioni dell’autore è una vera e propria guida indispensabile a identificare le miriadi di uccelli marini, foche, balene e, naturalmente, pinguini che vivono nella regione antartica. Un’opera corredata da foto a colori, tabelle e indici, suggerimenti su come scegliere una crociera ed individuare i luoghi migliori per osservare la fauna selvatica, oltre ad un attento esame delle minacce ambientali per i residenti autoctoni di quelle latitudini
2. The Fate of Greenland: Lessons from Abrupt Climate Change, by Philip Conkling, Richard Alley, Wallace Broecker and George Denton with photographs by Gary Comer (MIT, $29.95). Questo volume pone l'attenzione sulla Groenlandia, che è diventata un vero e proprio barometro dei cambiamenti climatici in tutto il mondo, grazie alla sua vasta coltre di ghiaccio che copre il 90 per cento della massa terrestre, ed è considerata la terra più grande al di fuori dell'Antartide. Fotografie mozzafiato accompagnano saggi dagli scienziati coinvolti in diverse spedizioni, mentre esaminano la storia della Groenlandia con i suoi relativi cambiamenti climatici improvvisi
3. An Empire of Ice: Scott, Shackleton, and the Heroic Age of Antarctic Science, by Edward J. Larson (Yale, $28). Un professore di storia e di diritto alla Pepperdine University a Malibu, in California, Edward J. Larson raccoglie in questo volume le cronache delle tre escursioni significative in Antartide fatte dagli inglesi negli anni precedenti la prima guerra mondiale. Un nome su tutti? Ernest Shackleton e la sua Nimrod Expedition (1907-1909). Questo libro chiarisce che la scoperta è stata veramente la forza trainante dietro ognuno di questi viaggi, soprattutto se si pensa che la Gran Bretagna ha sempre utilizzato la ricerca scientifica come pilastro delle sue ambizioni coloniali. Larson ha fatto una ricerca incredibile, e dunque non può che considerarsi un libro da leggere assolutamente

mercoledì 10 agosto 2011

THE FORCE by Volkswagen

The spot features a pint-sized Darth Vader who uses the Force when he discovers the all-new 2012 Passat in the driveway. It leverages humor and the unforgettable Star Wars™ score to create an emotional commercial. Find out why the all-new Passat is worth the wait at http://blogs.vw.com/2012-passat/#vwhsignup

Il libro del giorno: La rabdomante di Bradford Morrow (Elliot edizioni)












Volevo segnalarvi un libro appena uscito per Elliot: "La rabdomante" di Bradford Morrow. È un romanzo molto singolare, di un autore americano che è riuscito a sviluppare nuove contaminazioni nel genere mistery, tanto da creare un romanzo avvincente e allo stesso tempo molto colto per la lingua e lo stile. Impressionante la profondità dell'introspezione psicologica che rende questo romanzo un'affascinante indagine sul difficile rapporto tra l'uomo e quegli aspetti della natura che la scienza non è in grado di spiegare. Insomma un mistery ingegnoso che è anche una storia d’amore travolgente, carica di suspence, resa in una prosa davvero magica. Questo libro è da leggere con le dovute precauzioni, perché realizza l’alchimia perfetta tra suspense e sentimento in un’unica storia senza interruzioni che ti teneva in sospeso tra congetture e paura fino alla fine. Cassandra Brooks è una “strega dell’acqua”, ed ha ricevuto dal padre questa singolare proprietà. La prima volta era ancora una bambina, quando ha avuto la visione della morte del fratello maggiore. Da allora vive con il rimorso di non aver potuto fare niente per impedirla. Ora che è una donna adulta e madre single di due gemelli, riesce a sbarcare il lunario sia come insegnante part-time sia con gli incarichi come rabdomante che le arrivano dai vicini. Un giorno, mentre cammina in una foresta alla ricerca di acqua per un cliente, si imbatte nella visione scioccante di una ragazza impiccata ad un albero. Tornata sul luogo con la polizia, però, del corpo non c’è traccia, e questo contribuisce ad alimentare la diffidenza che l’accompagna da anni. Il mattino seguente, Cass e lo sceriffo, suo amico di vecchia data, si aggirano nuovamente per il bosco in cerca di indizi, quando all’improvviso tra gli alberi avanza una giovane in evidente stato di shock. Da quel momento strani fatti iniziano a verificarsi, tra visioni e oscuri presagi, stringendo Cass in un inquietante susseguirsi di pericoli, in una sfida mortale che affonda le radici nel suo lontano passato. In via di traduzione in dieci paesi, La rabdomante è un mystery originalissimo che indaga su enigmi del visibile e dell’invisibile, sui segreti del cuore e su quelli della natura, unendo sapientemente raffinati elementi letterari con la suspense, il gotico e il soprannaturale in un’opera indimenticabile che supera ogni confine di genere.
Bradford Morrow è nato a Baltimora nel 1951, dopo un decennio di vagabondaggi tra Honduras, Francia, Inghilterra e Italia si è stabilito a New York. Professore di letteratura, è autore di romanzi, saggi, poesie e libri per bambini e cofondatore della prestigiosa rivista letteraria «Conjunctions». Insieme a Patrick McGrath ha curato l’antologia New Gothic, dedicata alla letteratura gotica americana contemporanea. Ha ricevuto numerosi riconoscimenti per la sua opera in ambito letterario, tra cui la Guggenheim Fellowship, il PEN/Nora Magid Award for Editino, un Academy Award for Literature (1998), l’O. Henry Prize for short story per Lush (2003).

Bruto 1 di Vittorio Alfieri (Liber Liber on Ebookyou)













Bruto I è una tragedia storica di Vittorio Alfieri portata a compimento fra il 1786 e il 1787. L'Alfieri la dedica a George Washington, il "liberator dell'America". Bruto Lucio Giunio sollevò il popolo alla tirannia di Re Tarquinio il Superbo e assisté all’esecuzione dei suoi due figli rei di tramare contro di lui a beneficio dei Tarquini. « ...alla mannaja da lor mertata or porgeriano il collo tanti e tanti altri; e n'anderiano esentiduo soli rei, perché nol pajon tanto? S'anco in fatti nol fossero, eran figli del consol: scritti eran di proprio pugno fra i congiurati: o morir tutti ei denno,o niuno. Assolver tutti, è un perder Roma; salvar due soli, iniquo fia, se il pare... »

Il conte Vittorio Amedeo Alfieri (Asti, 16 gennaio 1749 – Firenze, 8 ottobre 1803) è stato un drammaturgo, poeta e scrittore italiano.

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UGO MAZZOTTA: L’INTRIGANTE INCIPIT I suoi nuovi lavori in corso. Intervista a cura di Michela e Alessia Orlando












Ugo MAZZOTTA, ha ricevuto le domande per l’intervista e come una saetta ha spedito, via iPad, le risposte. Pertanto,la veste grafica è leggermente diversa dal solito. La lasciamo così come è: è giusto tutti sappiano quanto questo Autore sia ipertecnologico. Ci sentiamo davvero gratificate per il tempo che ci ha dedicato. È corretto evidenziare come le modalità che stiamo utilizzando per le interviste (spedire le domande e ricevere le risposte per e-mail), non consentano una modifica contestuale e non ci pare corretto correggere-modificare le domande senza che l’Autore lo sappia e magari possa prendere le misure della nuova versione. Pertanto le lasciamo come sono. Il lettore comprenderà, così, il nostro apparente scarso acume e ci scuserà. Segnaliamo gli ottimi consigli che emergono dal testo e speriamo siano utili a qualcun altro, oltre noi.

Evidenziamo la prima risposta: la foto che ha utilizzato come stimolo per l’incipit è quella che tutti potete vedere.

INTERVISTA

D. La prima domanda è un regalo: ecco, prendi questa foto; guarda l‘orologio, vedi che ore sono; osservala bene per due minuti. Poi basta. Chiudi gli occhi; rivedila. Riapri gli occhi e scrivi: l‘incipit per un libro che l‘immagine ti suggerisce. Siamo tutti in trepidante attesa…e promettici che lo userai, se ti è possibile farlo.

R. Sollevò la testa, nonostante ogni movimento gli provocasse una fitta alla nuca. Federica era lì, a due passi da lui, pochi gradini più in alto. Immobile, anche lei; appoggiata di traverso alla parete. Cominciò a ricordare, con difficoltà. Era caduto dalle scale, poi tutto si era spento, ma prima? Perché anche Federica sembrava priva di sensi? E perché gli sembrava così importante ricordare cosa stringeva ancora la ragazza nella mano destra, quella nascosta dietro il suo corpo accasciato sul gradino?

D. Tutto inizia con COMMISSARIATO DI POLIZIA “LA BELLA NAPOLI“?

R. Sì e no. È stato il mio primo romanzo pubblicato, e il primo che ho scritto pensando seriamente a mandarlo agli editori. Ma già intorno ai vent’anni avevo scritto un romanzo giallo à la Christie, a penna, su un quaderno. Ho sempre voluto scrivere.

D. Prima la tua mente diabolica, e forse omicidiaria, dove era? Come liberava la propria creatività?

R: Ovunque e in molti modi. Sono figlio di musicisti, ho provato a scrivere canzoni, a disegnare fumetti, fin da quando ero adolescente.

D. C‘è una tecnica speciale per giungere a una buona trama?

R: Immagino ce ne siano tante, forse quanti sono gli scrittori. La mia tecnica, se la si può definire tale, è di trovare uno spunto che mi piacerebbe leggere in un libro scritto da qualcun altro e andare avanti nel modo in cui mi piacerebbe vedere sviluppato quello spunto. Io leggo quello che scrivo mentre lo scrivo, ho sempre pensato al mio modo di lavorare come a una specie di lettura attiva.

D. Si può contaminare una trama noir con implicazioni comiche, senza rischiare di far calare la tensione? Potrebbe funzionare un personaggio che ammazza allegramente, con gioia sincera, senza alcuna apparente perversione, con piena consapevolezza e con presunta normalità?

R: La contaminazione tra comico e noir è una delle più frequentate e forse una delle poche che può funzionare bene, sempre a condizione di saperci fare. Nel noir moderno c’è spesso una venatura di cinismo che si presta all’annotazione umoristica. Però meglio ricordare che il lettore appassionato di narrativa di genere spesso è molto preciso a proposito di quello che secondo lui si adatta al genere in questione, e non ama essere tradito.

D. Avendo fatto l‘esperienza di stare chiuse in un ambiente angusto (siamo gemelle; l‘ambiente angusto: il grembo), sappiamo di che parliamo: credi che in un mondo troppo stretto (ci appare cosi, non tanto per il sovraffollamento, l‘attuale mondo, che si dice globalizzato, per via delle informazioni che ruotano vorticosamente e giungono ovunque, in un attimo) sia probabile che aumentino gli omicidi?

R: Per un puro calcolo delle probabilità credo di sì. Dubito che la natura umana sia cambiata sostanzialmente negli ultimi decenni e forse secoli, homo homini lupus non l’ha inventato uno scrittore noir, ma certo la vicinanza eccessiva e la coabitazione forzata può rendere più facile che scattino certe scintille.

D. La fama. Abbiamo visto cosa è accaduto a Maradona, come a qualche scrittore di successo: finiscono per chiederti di tutto. Al primo: cosa ne pensasse della contraccezione, della droga (prima dei suoi guai noti), dell‘amore, dell‘affido familiare…. Agli altri: come risolvere il problema della disoccupazione? E quello della mozzarella blu e a pallini colorati? E quello delle energie sporche? E del prossimo viaggio su Giove che ci dice?…C‘è mai stata una domanda che ti ha fatta incaz…Chiediamo scusa, che ti ha indignato, fatto venire la voglia di fuggire, fatto pensare a questo-a darei un morso in testa?

R. Direi di no. Almeno fino a questo punto di questa intervista, non so cosa mi aspetta nelle prossime domande! Scherzi a parte, no. Anche perché essendo conosciuto più che altro in una cerchia di appassionati del genere, non certo al grande pubblico, mi vengono proposte interviste da giornalisti e blogger interessati e preparati.

D. Possiamo rifartela anche noi?

R. Come dicevo, potreste provare voi a creare il precedente…

D. C‘è tra i personaggi da te inventati uno che non è stato compreso? E qual è quello da te più amato? E quello che ammazzeresti se lo incontrassi in questo preciso momento?

R. Alla prima domanda non so davvero rispondere. E forse nemmeno alla seconda, almeno non con una risposta secca. Ovviamente sono molto affezionato al commissario Prisco, il mio personaggio seriale; ma ci sono diversi personaggi che ricordo con affetto, sia tra le vittime, penso alla donna uccisa in Commissariato di polizia La Bella Napoli, sia tra i colpevoli (penso a Indagine privata ma non dico altro per non rovinare la sorpresa a chi lo volesse leggere). E per finire probabilmente ammazzerei il vice questore Donatelli, un burocrate che affligge di tanto in tanto il povero Prisco.

D. Il personaggio letterario che più hai amato in assoluto (ovviamente non escludiamo a priori i tuoi).

R. Questa è la classica domanda a cui non smetteresti mai di rispondere, nel senso che cominci a fare un nome, poi te ne viene in mente un altro, poi pensi “ah già ma c’è anche il tale” etc. etc. Diciamo il commissario Maigret.

D. C‘è qualcosa di te che nessuno sa e vorresti divulgare?

R. Supponendo per assurdo che io fossi arrivato alla rispettabile età di cinquantaquattro anni riuscendo a conservare anche un minuscolo segreto su di me, non credo che verrei a parlarne qui!

D. Dai tuoi personaggi si potrebbe ricostruire la tua idea di umanità migliore, finalmente liberata e capace di intuire che cosa questo pianeta davvero sia (visto come è trattato, pare non lo sappia nessuno)?

R. Suppongo di sì, questo dovrebbe essere possibile per qualsiasi opera di qualsiasi scrittore. Basta che non chiediate a me di farlo.

D. Cosa dovrebbe fare un giovane scrittore per avere qualche possibilità di essere pubblicato e farsi leggere? E cosa non dovrebbe fare per evitare il contrario?

R. Scrivere per il piacere di farlo, parlando di qualcosa che si conosce davvero. Evitare di scrivere perché si vuole spiegare al resto del mondo il senso della vita o perché tutti devono sapere quanto è stata difficile la tua adolescenza; sono entrambi argomenti di cui non frega molto a nessuno.

D. La raccomandazione serve?

R. Per essere assunti da qualche parte sì, tanto. Per essere pubblicati no, a un editore pubblicare un libro costa parecchio e nessuno pubblicherebbe un libro sapendo che fa schifo ma perché gliel’ha chiesto il tale. Certo, essere presentato da qualcuno può far sì che il tuo manoscritto venga letto prima degli altri, ma più di questo non credo. Ovviamente si parla di editori che non chiedono soldi all’autore e che non ottengono finanziamenti pubblici per pubblicare.

D. È ancora valido il grido-consiglio di Eduardo: Fuit‘venn‘? Esagerò? Sbagliò?

R. Maledettamente e tristemente valido. Se potessi fuggirei anche io, e spero che lo facciano i miei figli.

D. Tutto finisce per ora, salvo errore, con LA STAGIONE DEI SUICIDI. C‘è già altro di pronto nel cassetto? E nel futuro?

R. Di pronto niente, di quasi pronto c’è un nuovo romanzo, a cui sto lavorando in questi giorni e che è arrivato oltre la metà. Tra l’altro il mio primo romanzo senza il commissario Prisco e il primo ambientato a Napoli. Poi ci sono tanti altri progetti, il prossimo romanzo con Prisco, una commedia noir in napoletano veramente cattiva, il lavoro con la tv che spero continui…

D. Per scriverlo hai dovuto documentarti? Hai dovuto rileggere le tesi di Durkheim sul suicidio e, magari, qualche statistica sui suicidi? È proprio vero che il suicidio non è mai un atto di libertà contro la società repressiva?

R. Dio mio, no! (cit.) Sono pigro, faccio una fatica boia a documentarmi (e meno male che esiste Internet), figuriamoci se dovessi leggere saggi prima di scrivere un romanzo!

D. Ci avviamo al termine. La Sibilla ti ha già comunicato che sarai protagonista di un giallo; sarai un serial killer che uccide con un bisturi di ossidiana. Che effetto ti fa? Potrebbe funzionare uno come te, con tutte le caratteristiche psicosomatiche, con i tuoi interessi, con il tuo corredo di esperienze e relazioni sociali, come personaggio anche televisivo o cinematografico?

R. Oddio, temo di no. Sono piuttosto schivo, tendenzialmente timido, abbastanza abitudinario, per niente avventuroso, generalmente taciturno. Come personaggio sarei una noia mortale.

D. Ultima domanda, ma è già chiara la tua promozione (annunciata da due Pinco Pallino, deve essere molto gratificante): Un regalo vero. Ecco la Lampada di Aladino. Sfrega pure…Sono realizzabili i tuoi desideri?

R. Certo che sì. Sempre a proposito del personaggio noioso, non mi diverte avere desideri irrealizzabili. Piuttosto, quanti ne ho a disposizione?

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