Anime liberate, / corpi cristallini, / poi sul parquet / d’un tempo / immobile / nella sala d’ambra / danzare un bislacco / valzer in due quarti…
L’impianto di questa opera prima di Soldati appare evidente sin dal titolo derivato dal linguaggio musicale. Una Cadenza evitata è una formula armonico-melodica che prevede una modulazione tra due tonalità che crea una sonorità imprevedibile ed una forte sensazione di movimento alla ricerca di una risoluzione conclusiva. L’obiettivo perseguito ossessivamente dall’autore, pertanto, è quello di evitare risposte di senso; come si evince dall’ultimo distico della poesia Naufragi posta a chiosa della raccolta: «non un approdo sicuro / sono i miei versi, leviamo l’ancora!». Il finale aperto con cui il poeta lascia il lettore sta a sottolineare il rifiuto di qualsivoglia visione teleologica: la verità – soprattutto la “Verità ultima” – non esiste! Ognuno si riconoscerà nell’ «apolide» per il quale meta e partenza coincidono e i versi rappresentano i remi di cui far «ali» per intraprendere il «folle volo».
L’intera silloge è strutturata come una sinfonia scandita in cinque movimenti Vorspiel, Burleske, Intermezzo, Langsam Sehr Trotzig e Das trunkene Lied. […]. (Dalla prefazione di Irene Ferrari)
Luca Soldati. «Ipse cioè io: mi è difficile definirlo, giacché, nonostante l’età, continua a mutarsi nel tentativo di non prestarsi a classificazioni. È perfino capace di non riconoscersi in un ritratto o di rifiutare di identificarsi in qualsivoglia abbozzo di frase. Ci sono comunque i dati anagrafici, che accetta in quanto non li può smentire[1]». Dunque fu nato un due d’Agosto di trentasei anni fa. Inizia lo studio del violino all’età di sette anni sotto la guida del nonno paterno, successivamente frequenta le lezioni di diversi maestri tra i quali il vincitore del Premio Paganini dell’edizione 1980 N. Tudor. Dal 1989 al 1992 fa parte di un complesso cameristico, I Solisti della Sinfonica Apuana, dove ha la possibilità di suonare con noti concertisti tra i quali Cristiano Rossi. Abbandona gli studi regolari dello strumento alle soglie del compimento dell’ottavo anno. Dopo aver conseguito la maturità classica si iscrive alla Facoltà di Filosofia dell’Università degli Studi di Pisa. Collabora al mensile di politica cultura e ambiente Trentadue. Vive «dove ronca lo carrarese» che «ebbe tra ‘ bianchi marmi la spelonca / per sua dimora». Cadenze evitate è la sua opera prima.
[1] Cfr. Algior Lucifer Nota dell’autore in Algior Lucifer Perestroia, Milano 1994 Editrice Nuovi Autori