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sabato 23 luglio 2011

CADENZE EVITATE - Versi in cinque movimenti. Poesie di Luca Soldati (LaRecherche.it). Prefazione di Irene Ferrari












Anime liberate, / corpi cristallini, / poi sul parquet / d’un tempo / immobile / nella sala d’ambra / danzare un bislacco / valzer in due quarti…

L’impianto di questa opera prima di Soldati appare evidente sin dal titolo derivato dal linguaggio musicale. Una Cadenza evitata è una formula armonico-melodica che prevede una modulazione tra due tonalità che crea una sonorità imprevedibile ed una forte sensazione di movimento alla ricerca di una risoluzione conclusiva. L’obiettivo perseguito ossessivamente dall’autore, pertanto, è quello di evitare risposte di senso; come si evince dall’ultimo distico della poesia Naufragi posta a chiosa della raccolta: «non un approdo sicuro / sono i miei versi, leviamo l’ancora!». Il finale aperto con cui il poeta lascia il lettore sta a sottolineare il rifiuto di qualsivoglia visione teleologica: la verità – soprattutto la “Verità ultima” – non esiste! Ognuno si riconoscerà nell’ «apolide» per il quale meta e partenza coincidono e i versi rappresentano i remi di cui far «ali» per intraprendere il «folle volo».

L’intera silloge è strutturata come una sinfonia scandita in cinque movimenti Vorspiel, Burleske, Intermezzo, Langsam Sehr Trotzig e Das trunkene Lied. […]. (Dalla prefazione di Irene Ferrari)

Luca Soldati. «Ipse cioè io: mi è difficile definirlo, giacché, nonostante l’età, continua a mutarsi nel tentativo di non prestarsi a classificazioni. È perfino capace di non riconoscersi in un ritratto o di rifiutare di identificarsi in qualsivoglia abbozzo di frase. Ci sono comunque i dati anagrafici, che accetta in quanto non li può smentire[1]». Dunque fu nato un due d’Agosto di trentasei anni fa. Inizia lo studio del violino all’età di sette anni sotto la guida del nonno paterno, successivamente frequenta le lezioni di diversi maestri tra i quali il vincitore del Premio Paganini dell’edizione 1980 N. Tudor. Dal 1989 al 1992 fa parte di un complesso cameristico, I Solisti della Sinfonica Apuana, dove ha la possibilità di suonare con noti concertisti tra i quali Cristiano Rossi. Abbandona gli studi regolari dello strumento alle soglie del compimento dell’ottavo anno. Dopo aver conseguito la maturità classica si iscrive alla Facoltà di Filosofia dell’Università degli Studi di Pisa. Collabora al mensile di politica cultura e ambiente Trentadue. Vive «dove ronca lo carrarese» che «ebbe tra ‘ bianchi marmi la spelonca / per sua dimora». Cadenze evitate è la sua opera prima.

[1] Cfr. Algior Lucifer Nota dell’autore in Algior Lucifer Perestroia, Milano 1994 Editrice Nuovi Autori

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venerdì 22 luglio 2011

Se dico radici dico storie di Gian Luca Favetto (Laterza) con Raffaele Gorgoni il 27 luglio a Santa Maria al Bagno












Per spiagge d’autore verrà presentato da Raffaele Gorgoni, il libro “Se dico radici dico storie” di Gian Luca Favetto (Laterza), mercoledì 27 luglio alle ore 21.00 presso Piazza Nardò, a Santa Maria al Bagno (Nardò, Italy)
Le vite sono fatte di storie più che di atomi e ciascuno ha le sue, ciascuno è le sue storie. Le diventa. Quando si dice radici, si dice storie. «Uno coltiva il suo giardino di cose memorie pensieri dubbi curiosità e se lo porta dietro, sempre dietro – anche il più metropolitano degli uomini –, dietro e dentro. Lo porta in viaggio con sé. È il suo zaino, la sua valigia. Lì custodisce le proprie radici. Ogni tanto le bagna. Ogni tanto le fa respirare. Fa loro vedere il mondo. Le adopera come polpastrelli. È con le radici che incontri il mondo, con ciò che le radici producono.»
Favetto racconta radici che si diramano nello spazio e nel tempo: nascono da un torrente, da un campo di calcio, da una pagina scritta, da uno schermo cinematografico. Partono dal Vietnam e ci portano in una valle piemontese, a Venezia, a Benares, a Madrid, in Giappone
Biografia dell’autore
Gian Luca Favetto ha pubblicato le poesie L'ultima meraviglia (Genesi 1990) e Il versante accogliente dell'ombra (Marcos y Marcos 1996), la raccolta di racconti Chiunque va a piedi è sospetto (Marcos y Marcos 1992), il romanzo Tommaso Torelli, inseguitore (Marcos y Marcos 1994), il saggio Hemingway (Paravia 1997), il racconto Di natura da definire (Stampa Alternativa 2000), A undici metri dalla fine (Mondadori 2002), Se vedi il futuro digli di non venire (Mondadori 2004) e Italia, provincia del Giro (Mondadori 2006). È drammaturgo e critico cinematografico. Scrive per "La Repubblica" e "Diario". Vive a Torino.
Biografia del giornalista
Raffaele Gorgoni, giornalista, è inviato speciale della Rai. Ha pubblicato Periferia Infinita - Storie d’altra Mafia e con Besa editrice Lo Scriba di Càsole, L’Oratorio della Peste, Communism Bed & Breakfast.

Giuseppe Scelsi il 24 luglio con il suo Il colore del melograno (Besa) all'Oasi Club












Giuseppe Scelsi per Spiagge d’autore all’Oasi Club, Parco di Villa Giulio, strada Santa Caterina n. 140 a Nardò, presenterà il suo libro “Il colore del melograno” (Besa editrice) il 24 luglio alle ore 21,30. Interviene il giornalista Tonio Tondo. A seguire degustazione di un prosecco offerto dall'Enoteca "Vinarium" di Nardo via A.Moro.

Quando il solido muro della ideologia va in frantumi, migliaia di albanesi si ritrovano in preda alla più grande disperazione. Il sistema si sgretola, le rigidità di un regime che si è chiuso per decenni su se stesso si piegano alla furia di uomini e donne, idee e sentimenti vengono travolti.

Anche Filip Galimuna, sergente dell’esercito albanese con la passione per il pianoforte, perde tutto in un sol colpo: si ritrova a capo di una caserma vuota, i suoi uomini l’hanno abbandonato, preferendo il miraggio di una fuga verso l’Italia, e la sua donna, Iliria, lungi dal dargli quel conforto che egli cercava, si allontana da lui innamorandosi di un uomo i cui traffici di quei momenti hanno reso uomo di successo. In preda alla più cupa disperazione, Filip si fa coinvolgere in un traffico di armi, il cui ricavato però finisce nelle mani sbagliate e fa crollare le sue ultime illusioni e speranze. La vicenda volge a un epilogo drammatico, ma non inatteso. Quando Galimuna fugge con la moglie e il più piccolo dei suoi figli dall’Albania, a dargli ospitalità in Italia è un collega del suo maestro di musica, Arturo Mondelli, che intuisce la genialità artistica del sergente, lo incoraggia a proseguire negli studi di pianoforte e lo porta al successo nelle più importanti rassegne musicali internazionali. Ancora una volta, tuttavia, il richiamo dei vecchi miti riemerge prepotente quando il caso gli offre la possibilità di vendicare la morte del figlio più grande. Ma questa volta qualcosa è cambiato.

Giuseppe Scelsi è magistrato da quasi trent’anni. Il colore del Melograno è il suo primo romanzo, in cui ha voluto dare volto e parola di narrazione alle sovrastrutture del suo percorso professionale, ma con una dose di amarezza e rabbia senza pari.

Annika Sörenstam e il Rolex Datejust 36 MM

On youtube by LPGA Tour Videos

Annika Sörenstam (Stoccolma, 9 ottobre 1970) è una golfista svedese. Un mito nel senso vero della parola. Lascia il tennis a dodici anni e si dedica al golf, che diverrà tutto per lei. Si forma all'Università dell'Arizona, dove nel 1991 vince il titolo di miglior giocatrice Ncaa. Il Mondiale dilettanti se lo aggiudica nel 1992 . Il suo “sancta sanctorum” di trofei ricordiamo gli “All Star” dello Slam: Us Women's Open (1995, 1996), Kraft Nabisco Championship (2001, 2002, 2005), McDonald's Lpga Championship (2003) e Weetabix Women's British Open (2003). È considerata la miglior giocatrice e la più ricca giocatrice della storia del golf femminile. I suoi altri record del 2001 sono stati le 4 vittorie di fila nel tour Lpga e i 59 colpi in un solo giro. In tutto in carriera ha vinto un montepremi di 16,5 milioni di dollari e le manca un solo trofeo per raggiungere a 60 tornei vinti Patty Berg, la fondatrice del Lpga. Annika Sörenstam sa che il tempo è una cosa e preziosa, e il suo modo di dimostrarlo è portare al polso il suo Rolex Datejust 36 MM.

Qui il sito di Rolex


Il libro del giorno: Il disordine umano raccontato a mio nipote di Aicha Bouabaci (Kurumuny)












La vicenda narrata ne Il disordine umano raccontato a mio nipote si svolge nella Germania dell’immigrazione più recente, ma potrebbe essere uno qualsiasi dei paesi d’Europa, compresa l’Italia. È l’ordinaria storia di un “respingimento”, priva di particolari raccapriccianti come quelli a cui ci hanno abituato le cronache di Lampedusa, o della Libia, che descrivono corpi senza nome e senza storia alla deriva nel Mediterraneo. Ma dalle pieghe di una storia semplice Aicha Bouabaci, alternando la narrazione degli avvenimenti all’evocazione e alla fervida denuncia, con la sua prosa soffusa di lirismo estrae interrogativi e temi di riflessione stringenti anche per noi. Dalla sua posizione di migrante del tutto particolare è in grado di penetrare i sentimenti dei suoi conterranei magrebini migrati in Europa e condividerne umiliazioni e speranze.

Aicha Bouabaci è nata a Saida, in Algeria. Ha trascorso l’infanzia e la giovinezza tra la sua città natale, Oran e Algeri, dove ha completato la sua formazione scolastica e gli studi universitari laureandosi in Lettere e in Giurisprudenza. Ha esordito come autrice di poesie con la raccolta L’alba è nata sulle nostre labbra, pubblicato ad Algeri nel 1985. Nell’autunno del ’94 ha lasciato il suo paese e il suo lavoro per trasferirsi in Germania, a Francoforte sul Meno, dove vive per gran parte dell’anno. Qui ha ricevuto nel 2006 il prestigioso riconoscimento di Cavaliere dell’Ordine delle Arti e delle Lettere. Le sue raccolte di racconti, come Pelle d’esilio. Algeria la speranza a rovescio e Racconti dell’arcobaleno, sono state pubblicate insieme a varie raccolte di poesie e saggi in Algeria, in Germania e Spagna. Il disordine umano raccontato a mio nipote è il suo primo romanzo pubblicato in traduzione italiana.

Le avventure di Pinocchio di Carlo Collodi (Liber Liber su Ebookyou)













Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino è il titolo di un romanzo scritto da Carlo Collodi a Firenze nel 1881 e pubblicato nel 1883 dalla Libreria Editrice Felice Paggi con le illustrazioni di Enrico Mazzanti. Si tratta di un classico della cosiddetta letteratura per ragazzi e il romanzo ha come protagonista un notissimo personaggio di finzione, appunto Pinocchio, che l'autore chiama impropriamente burattino, pur essendo morfologicamente più simile a una marionetta (corpo di legno, presenza di articolazioni) al centro di celeberrime avventure. Il personaggio di Pinocchio - burattino umanizzato nella tendenza a nascondersi dietro facili menzogne e a cui cresce il naso in rapporto ad ogni bugia che dice - è stato fatto proprio con il tempo anche dal mondo del cinema e da quello dei fumetti. Nelle intenzioni di Carlo Collodi pare non vi fosse quella di creare un racconto per l'infanzia: nella prima versione, infatti, il burattino moriva impiccato a causa dei suoi innumerevoli errori. Solo nelle versioni successive, pubblicate a puntate su un quotidiano, la storia venne prolungata anche dopo la sequenza dell'impiccagione, giungendo al classico finale che oggi si conosce, con il burattino che assume le fattezze di un ragazzo in carne ed ossa.

Carlo Collodi, all'anagrafe Carlo Lorenzini (Firenze, 24 novembre 1826 – Firenze, 26 ottobre 1890), fu uno scrittore e giornalista italiano. È divenuto celebre come autore del romanzo Le avventure di Pinocchio. Storia di un burattino, più noto come Pinocchio.

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Barack Obush, di Giulietto Chiesa con Pino Cabras (Ponte alle Grazie). Intervento di Nunzio Festa












L’inchiesta di Chiesa realizzata con Cabras, non a caso entrambi di www.megachip.info e d’altri soggetti diventati attivi nella lotta realmente politica, fa luce su una serie di giganti mistificazioni, mastodontiche bugie, prepotenti falsità che il Potere, quello rappresentato da Obama in primis, consegna alle nostre vite normali. Però, innanzitutto, occorre rivedere il presente. Per sapere che i tre pilastri dell’Impero, spiegano Giuletto Chiesa e Cabras sono: Usa, Israele, Arabia Saudita. Perché queste forze sono unica forza. Corroborata, giorno per giorno, da fiumi d’armi e di petrolio. Quelle piccolezze che fanno la geopolitica. O quelle piccole cose, i mondi piccini e tutt’altro che paralleli, quanto in verità cuore della finanza mondiale, in virtù della cui tutela si decide d’inventare guerre e la necessità della guerra e che i diritti umani sono di stampo e marchio diverso da nazione a nazione. L’Arabia Saudita, ricordiamo, è fra i principali possessori di titoli di credito dell’America di Obama. Quindi il declino economico degli States passa anche da queste lande di regnanti ovviamente più che antidemocratici, soppressori delle libertà individuali e collettive del loro popolo e/o dei loro popoli. Innanzitutto, comunque, passando per l’Israele applauditissimo e sempre nel Congresso, dunque voglia o non voglia Barack Obama con le sue idee in ormai avvenuto stato di trasformazione radicale, il Vendicatore Obama ha progettato e scritto e realizzato insieme al suo team naturalmente agguerrito, la finta morte di Osama bin Laden. E Chiesa spiega, allo stesso tempo, come comunque non avrebbe avuto diritto d’ammazzare nessuno. L’autore dell’inchiesta lo fa, persino, servendosi – oltre che delle stesse smentite del Governo yankee – di pareri d’illustri rappresentanti e conoscitori del mondo. Certamente non comunisti. Il libro di Giulietto Chiesa smentisce le tante stronzate serviteci dal mainstream. Facendo capire come AlQa’ida sia altra cosa rispetto al soggetto da film di Bond presentatoci dall’Obama degno successore, anzi miglior successore per il punto di vista nordamericano, di Bush. Spenti, come si dice, i riflettori di tv e giornali passa-comunicati, le lampadine di Chiesa e Cabras rivedono le questioni trattate. L’opera mette in evidenza come gli Usa siano ‘l’Impero in declino’, anzi “un impero al declino, gravato dall’immenso debito, dallo svuotamento della democrazia e dalla feroce concorrenza internazionale, che tuttavia dovrà vender cara la pelle”. Al costo di bruciare il resto del mondo, pur di garantire il famoso stile di vita di cui sappiamo. Il fatto è che non solamente ai ciccioni degli Stati di Obush si dicono una serie spropositata di puttanate che in pochi smascherano. Il terrorismo e l’antiterrorismo del nuovo Vendicatore degli Usa, le sue guerre attuali e le prossime in progetto, checché ne dicano gli analisti e i passa-notiziacce assoldati sempre assoldati dal potere o certe volte platealmente ignoranti e superficiali, sono minaccia per tutte e tutti. Gli argomenti esposti nel volume sono davvero tanti. Troppi da sintetizzare. Ma senza dubbio capirete, molto facilmente, che massa di falso è garantita al mondo intero. Inoltre, nel testo è accennato a un possibile quadro futuro, rileggendo le potenzialità, anche, d’Europa e Cina.

giovedì 21 luglio 2011

Le Nike Air Max di Mario Balotelli

Nathan Retro and MNEK - Lunar Riddim * il brano integrale potete ascoltarlo qui: http://www.youtube.com/watch?v=NZuLQRmjYQ8. SpotInTv on Youtube. (marchi registrati citati sono di proprietà esclusiva dei rispettivi proprietari)

Il libro del giorno: Ritorno a Nightside di Simon R Green (Fanucci)












A Nightside sono sempre le tre del mattino e l’alba non arriva mai. Nightside è il cuore malato, segreto e magico di Londra, in cui divinità e mostri vengono a patti e si dedicano a piaceri che non potrebbero trovare da nessun’altra parte. I sogni diventano realtà a Nightside, specialmente quelli più intimi. Il mio nome è John Taylor, investigatore privato. Ho un dono che mi permette di trovare le cose e le persone. Non prometto giustizia, o vendetta, o quel che desideri. Ma per te troverò la verità, ogni stramaledetto frammento che la compone. Benvenuto a Nightside. Guardati le spalle, o qualcuno potrebbe rubartele. Siamo di nuovo immersi nello strano e inquietante mondo di Nightside. Questa volta John Taylor viene ingaggiato da un emissario del Vaticano per occuparsi di una missione ben remunerata: trovare l’Empio Graal, che a quanto pare è finito proprio a Nightside. Si tratta del calice da cui bevve Giuda Iscariota durante l’ultima cena; una coppa spregevole e dannata che dona potere supremo ma corrompe chiunque ne entri in possesso. La ricerca non si rivela affatto semplice. D’altronde, ci troviamo a Nightside, dove tutto è possibile e niente è come sembra. Taylor non è l’unico a voler ritrovare l’Empio Graal e a dargli la caccia vi sono esseri di ogni sorta, malvagi e spaventosi, demoni, angeli del paradiso e dell’inferno. John dovrà sfruttare tutta la sua abilità per sopravvivere, trovare l’oggetto della sua ricerca e salvare dalla distruzione totale Nightside. Con l’aiuto dell’amica Suzie la Tiratrice, di Eddie il Rasoio e addirittura di Merlino, l’investigatore si avventura in luoghi malfamati e misteriosi, come il quartier generale del Quarto Reich, il vecchio teatro dello Stige e il magazzino ricco di tesori del Collezionista. Intanto, all’orizzonte, si profila l’ipotetico futuro che attende quel luogo oscuro di Londra...

Quaestio de aqua et terra di Dante Alighieri (Liber Liber on Ebookyou)












La Quaestio de aqua et terra è un'opera latina di Dante Alighieri, redazione scritta dell'esposizione orale tenutasi a Verona il 20 gennaio 1320. Secondo la struttura canonica delle quaestiones medievali, il testo dantesco è la determinatio, ossia l'ultima fase scritta della quaestio, in cui il maestro espone le proprie prove a sostegno della tesi da lui precedentemente proposta, in forma soltanto orale, e discussa e avversata dal pubblico, di cui il maestro qui confuta le obiezioni. Il tema di questa quaestio è sulla "forma [...] aque [...] et terre": gli studiosi si interrogano sulle divergenze tra la concezione cosmologica riportata nella Quaestio e quella ritrovabile nei versi della Divina Commedia, problema inscritto in quello lungamente discusso dell'autenticità e paternità dello scritto, quest'ultimo risoltosi parzialmente a partire dalla pubblicazione della Quaestio, nel 1921, all'interno della fondamentale edizione Le opere di Dante, curata da Michele Barbi.

Dante nacque a Firenze nel 1265, si sa (con la lettura delle sue opere) che è nato sotto il segno dei gemelli. il suo vero nome di battesimo era Durante, egli apparteneva all'importante famiglia degli Alighieri a Firenze. La madre morì durante la sua fanciulla età. il padre, esattore, accordò con Manetto Donati, padre di Gemma Donati, il matrimonio dei propri figli. Da questo matrimonio nacquero i figli Jacopo, Pietro, Antonio e Giovanni, quest'ultimo però molti pensano non sia figlio suo. Le opere principali di Dante sono le "Rime", tra questi brani Dante scelse quelli che avrebbero fatto parte della "Vita Nova", quest'ultima racconta della vita spirituale e l'evoluzione poetica di Dante, e interpreta anche l'amore provato per Beatrice. Inoltre c'è il "Convivio", in cui emerge l'interessamento per la filosofia di Aristotele, e il "De Vulgari Eloquentia" che scrisse durante i primi anni del suo esilio. Importante è anche l'opera "De Monarchia". Il capolavoro del poeta come tutti sappiamo è La Divina Commedia, essa si divide in 3 libri: l'Inferno, il Purgatorio e il Paradiso.

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L'hotel a zero stelle. Inferni e paradisi di uno scrittore senza fissa dimora, di Tommaso Pincio, (Laterza). Intervento di Nunzio Festa












Da tempo, ormai, dobbiamo applaudire a ogni uscita delle collana di Laterza “Contromano”; infatti, per l'ennesima volta, e per il romanzo di Tommaso Pincio “L'hotel a zero stelle” possiamo e dobbiamo confermare che Contromano non prende una buca. "Ho immaginato il mio albergo ideale. Un hotel a zero stelle – inventa l'inafferrabile (lo diciamo in tono positivo, chiaramente) Pincio - i cui ospiti tipo dovrebbero essere i vagabondi dell'anima, coloro che ancora gironzolano alla ricerca di sé, senza troppa arte né parte. In questo albergo non poco scalcinato si può stare fin quando si desidera, perlomeno fintanto che non si è diventati ciò che si è”. E in questo luogo, che è tutto l'opposto d'un non-luogo: “Si può persino bussare alla stanze degli altri ospiti, i quali, essendo vagabondi dell'anima anch'essi, saranno più che felici di accogliervi e scandagliare in vostra compagnia il senso dell'esistere e tutte le questioni a questo senso legate, che sono poi la chiave per orientarsi nel mondo all'esterno, spesso assai meno inospitale del vostro albergo”. Se dunque inizialmente lo scrittore conduce il lettore, accuratamente, fuori strada, ovvero fa immaginare a chi legge che ci sarà una specie d'elenco, al quale dannatamente si troverà di fronte e lo sarà in maniera impotente, degli alberghi che l'autore ha avuto quale tana temporanea, con il seguito, sin dall'inizio dobbiamo però aggiungere, Pincio introduce l'elemento decisivo: si tratta del classico viaggio dell'anima: insomma Tommaso Pincio parla di quello che gli piace e degli scrittori e degli artisti più in generale che desidera re-incontrare. Fra Parise e Pasolini. Tra Kerouac e Burroughs. Ma con in mezzo, tra gli altri, Dick e Simenon. Per citare gli autori più interessanti. Se pur tutti, in qualche modo, sono interessanti. Ma grazie all'Hotel a zero stelle, quindi, il soggetto più soggetto del romanzo da pittore che era diventa pittore e scrittore. Mangiano e bevendo, dentro le stanze dell'albergo diffuso nella selva d'anime, le penne che mostrano la via. Senza tralasciare che la formazione del romanzo di formazione, usiamo 'sti termini sapendo di far tanto danno, si fortifica con musiche e gettoni che alimentano certa musica. Il romanzo che abbiamo sotto le dita, in pratica, si spoglia della narrazione per essere più della narrazione e decisamente più del saggio, genere al quale senza dubbio l'opera assomiglia parecchio. Qui allora si fa avanti l'infanzia di Pincio. E' stato detto, per il libro, che la letteratura deve dare conforto. Affermazione profondamente sbagliata. Perché, d'altronde, quest'opera di Tommaso Pincio dice che gli sconforti di molti scrittori e il materiale sconfortante della vita del Pianeta non possono che farci diventare sconfortati e alla ricerca di luoghi ideali utili a confortare il mondo al futuro.

mercoledì 20 luglio 2011

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Venere ed Imene al tribunale della penitenza: manuale dei confessori di Jean-Baptiste Bouvier (Liber Liber on Ebookyou)












In questo libro, destinato esclusivamente ai preti e ai diaconi, noi abbiamo tentato di raccogliere ciò che sarebbe pericoloso ignorassero i sarcerdoti, esercenti il ministero della confessione, e ciò che non può essere spiegato negli atti pubblici dei seminarii, nè confidato indistintamente a giovani alunni senza peccare di indecenza." Così inizia questo "Manuale dei confessori" che "...si svolge intorno al VI comandamento del Decalogo e ai doveri matrimoniali, e contiene una quantità di questioni di pratica quotidiana che non di rado lasciano indecisi e inquieti i più dotti confessori, i quali non le han mai finora trovate esposte e discusse con ordine e lucidità [...] Perciò abbiamo stimato far cosa utile ai giovani preti e ai diaconi il trattare dei peccati contro la castità e dei mutui doveri degli sposi..." L'opera è la traduzione in italiano dell'originale latino fatta da Osvaldo Gnocchi Viani (1837-1917) eclettico mazziniano e garibaldino, nonchè attivo educatore socialista dalle pagine de la "Plebe", fondatore delle Camere del Lavoro, della Società Umanitaria di Milano e dell'Università Popolare.
Jean-Baptiste Bouvier nacque a St. Charles-la-Forêt nel 1783 da umile famiglia. Dopo essersi dedicato nel tempo libero allo studio dei classici, sotto la direzione del suo parroco, entrò nel seminario di Angers. Ordinato sacerdote nel 1808 venne nominato professore di teologia presso il collegio di Château Gonthier e poi trasferito al seminario di Le Mans dove insegnò filosofia e teologia morale. Diventò vescovo di Le Mans nel 1834.

Porca miseria ... storie da salumeria!











Venerdì 22 Luglio alle ore 21.30, presso la Piazzetta Mazzini a Copertino (LE), Lupo Editore in collaborazione con l’Associazione Culturale NUBES e la Salumeria Cosimo Negri, organizza “Porca Miseria. Storie da salumeria”, un’inedita formula che coniuga la lettura dal vivo e il racconto di storie per riflettere sul clima di austerità e di tagli alla cultura; Lupo Editore inviterà gli scrittori presenti a raccontare la propria storia operando, anziché un taglio alla propria creatività, un molto più consono taglio...di salame (rigorosamente con affettatrice ‘a manovella’ d’epoca), insieme a un recupero di una dimensione conviviale della cultura.

Tra gli scrittori invitati a raccontare le proprie storie ci saranno Raffaele Polo, Piero Rapanà, Mauro Marino, Loredana De Vitis (vincitrice di recente del premio Subway Letteratura 2011), Massimiliano Manieri, gli autori del gruppo “Contrabbando Poetico”, Giuseppe Cristaldi, Gianluca Conte, Stefano Donno, Luciano Pagano, Silvana Zaccaria, Simone Franco, Gianni Minerva, Antonio Tarsi, Marco Montanaro.

La serata a ingresso libero e con degustazione di vino gratuita si concluderà con una performance live in concerto acustico di Mino De Santis, che presenterà alcuni brani del suo disco d’esordio “Scarcagnizzu – vento dal basso”.

Info:

www.lupoeditore.com

Media Partner:

OVERECO

Anteprima: Tentazioni deliziose (Leggereditore) di Sherry Thomas












Lisa Kleypas dice dell’autrice: “Sherry Thomas è la migliore scrittrice del romance storico del momento. Travolgente, incantevole e appassionata, la sua scrittura è una vera rivelazione.”. E noi le crediamo … Dunque Sherry Thomas torna in libreria con un romanzo che parla di… “seduzione” e “gusto” in ogni senso! Chiunque lo desiderasse può condividere con l’editore le sue ricette più sfiziose e seducenti, partecipando all’estrazione di una copia del libro e di una degustazione gastronomic…perché l’appetito vien leggendo! (http://www.leggereditore.it/blog.php?id=107)

Famosa a Parigi per i suoi piatti indimenticabili, Verity Durant è altrettanto impopolare a Londra per la sua scandalosa vita privata. Ma questa è l’ultima delle sorprese che colpiscono il suo nuovo datore di lavoro quando la donna arriva a Farleigh Park, in seguito all’improvvisa morte del fratello. Per Stuart Somerset – astro nascente della politica londinese –, l’affascinante Verity non è altro che una donna come le altre, esattamente come il cibo è nient’altro che cibo, o almeno finché non prova uno dei suoi piatti. C’è stata solo un’occasione in cui ha provato una sensazione così forte e dirompente: la notte in cui ha incontrato una splendida sconosciuta che gli ha lasciato solo il ricordo di un’incredibile passione, per poi dissolversi nel nulla. Dieci anni sono passati da allora, e quando Stuart incontra Verity, capisce che c’è solo una cosa che potrà finalmente saziare il suo appetito. Ma cosa sarà a spingerlo? Si tratta solo di desiderio, di sete di vendetta, o anche del più delicato dei sentimenti? Il passato di Verity cela segreti che potrebbero separarli per sempre, e si insinua minaccioso, proprio mentre loro cercano di assaporare il frutto delizioso dell’amore.

Sherry Thomas ha esordito nel 2008 con Intime promesse, nominato miglior romanzo dell’anno dalla prestigiosa rivista Publishers Weekly. Emigrata dalla Cina negli Usa, alla fine degli anni Ottanta, ha imparato l’inglese leggendo romanzi rosa. I suoi romanzi sono stati pubblicati in Germania, Francia, Spagna, Giappone, Russia, Slovenia, Thailandia e Turchia. Con il suo romanzo d’esordio, Intime promesse, si è conquistata l'ammirazione del pubblico italiano.

martedì 19 luglio 2011

Peugeot 207 Sweet Years - Intervista a Melissa Satta e Luca Calvani

Intervista ai testimonial dello spot Peugeot 207 Sweet Years http://www.peugeot.it/

Il libro del giorno: Alkymia di Angie Sage, con traduzione di Gloria Pastorino e illustrazioni di Mark Zug (Salani)









Spesso in buona fede vengono commessi catastrofici errori. Silas Heap lo ha appena fatto: senza volerlo ha liberato dalla sua prigione il terribile spirito della Regina Etheldredda, spaventosa da viva quanto da morta. La perfida Regina non ha abbandonato il suo diabolico piano: conquistare la vita eterna, grazie a una pozione che può essere preparata solo tornando indietro nel Tempo e solo attraverso una profonda conoscenza dell’arte dell’Alkymia. E questo costringerà Septimus a viaggiare nel Tempo e a studiare l’Alkymia e la Medycina, e a cercare disperatamente di impedire che Etheldredda raggiunga il suo scopo... Un altro capitolo delle straordinarie avventure di Septimus Heap e della strampalata e fiabesca comunità di maghi a cui appartiene: un mondo in cui niente è come sembra e dove la vita quotidiana ha il fascino incantevole dei fuochi d’artificio, imprevedibili, colorati, inaspettati e... pericolosi.
"La Regina ha un naso lungo e appuntito e porta i capelli arrotolati ai lati della testa in due crocchie molto simili a paraorecchie. Aggrappato alla sua gonna c'è un Aie-Aie, un’orribile piccola creatura con il viso di ratto, artigli affilati e una lunga coda di serpente. I suoi occhietti rossi e tondi fissano Silas come se l’esserino volesse morderlo col suo unico dente lungo e aguzzo... Gringe rabbrividisce. 'Non mi piacerebbe proprio incontrarla in strada da solo in una notte buia.' Silas pensa che l’amico ha senz’altro ragione, perché neanche a lui piacerebbe incontrarla in una notte buia... e neppure alle sue preziose pedine. 'Dovrà andarsene' afferma. 'Non voglio che turbi la mia colonia di pedine prima ancora che si siano stabilite qui.' Ma ciò che Silas non sa è che la Regina se n’è già andata. Non appena lui ha Dissigillato la stanza, i fantasmi della Regina Etheldredda e della sua creatura sono usciti fuori dal ritratto, hanno aperto la porta, e coi nasi appuntiti rivolti altezzosamente verso l’alto, sono usciti... sfiorando Silas e Gringe. La Regina e il suo Aie-Aie non li hanno degnati di uno sguardo, perché avevano cose più importanti da fare... e finalmente sono liberi di farle."
Angie Sage è nata a Londra. Vive nel Somerset in una vecchissima casa con un tunnel sotterraneo. I primi quattro volumi della saga di Septimus Heap sono bestseller internazionali. Angie Sage è anche autrice della serie di Araminta Lividis.

Il ritorno di Casanova di Arthur Schnitzler (Liber Liber on Ebookyou)













Il ritorno di Casanova (Casanovas Heimfahrt) è un romanzo del 1918 dello scrittore e drammaturgo austriaco Arthur Schnitzler, ambientato nell'Italia del XVIII secolo, con protagonista Giacomo Casanova.

Arthur Schnitzler (Vienna, 15 maggio 1862 – Vienna, 21 ottobre 1931) è stato uno scrittore, drammaturgo e medico austriaco. È conosciuto soprattutto per aver messo a punto un artificio narrativo conosciuto come monologo interiore al quale fece spesso ricorso nelle sue opere per descrivere lo svolgersi dei pensieri dei suoi personaggi.

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Sindrome giapponese. La catastrofe nucleare da Chernobyl a Fukushima, Alessandro Tessari (cur.) edito da Mimesis Edizioni












Come si è inserito il nucleare in Italia? Non solo grazie alla sistematica disinformazione e alla manipolazione di dati tecnico-scientifici, ma anche grazie all’assoluta mancanza di un progetto e ad un risvolto clandestino e malavitoso. (Il primo capitolo è UNA FAVOLA NUCLEARE, cronistoria parlamentare della legge 10 gennaio 1983, n. 8.). La tragedia di Fukushima ci pone ancora una volta di fronte al devastante potere distruttivo delle tecnologie nucleari. Anche quando l’intento è pacifico, e nonostante le possibili misure di sicurezza, l’impatto di una centrale nucleare in avaria sul territorio e sulle popolazioni è tale da pregiudicare la vita stessa per migliaia di anni. Ovviamente, gli enormi interessi economici in gioco hanno avuto il potere di tacitare i rischi e di evidenziare risultati spesso solo ipotetici. Scienziati interessati, politici assoldati e divulgatori a pagamento, hanno a lungo fornito – anche in Italia – l’immagine illusoria di un’energia pulita, sicura e a basso costo, alternativa al petrolio e al carbone. Ora la realtà della catastrofe fornisce un’altra dimostrazione di come la tecnologia non sia “neutrale” e una fonte energetica creata come arma di distruzione di massa non possa magicamente riciclarsi per usi pacifici senza perdere la sua pericolosità intrinseca. Anche la proverbiale saggezza giapponese rivela un inquietante risvolto: l’atavico istinto di sottomissione ai poteri costituiti e un pericoloso fatalismo. Il mescolarsi proficuo di tradizione e innovazione trova i suoi limiti nella mancanza di senso critico e nel conformismo. Eppure proprio un disastro nucleare (Hiroshima e Nagasaki) aveva segnato la data di inizio del Giappone contemporaneo. Fukushima segna nuovamente un punto di svolta. Una nuova consapevolezza del volto osceno del potere, per quanto tardiva, offre una speranza nell’ora del pericolo estremo.

Interventi di: Alessandro Tessari, Hiroki Azuma, Kojin Karatani, Roberto Terrosi, Florian Coulmas, Marcello Ghilardi, Francesco Paparella.

Alessandro Tessari, docente universitario, già deputato e poi senatore della Repubblica, prima nel PCI, poi coi Radicali, ha fin dagli inizi combattuto la battaglia contro il nucleare. è stato uno tra i più importanti promotori del referendum che nel 1987, dopo la tragedia di Chernobyl, ha abrogato il nucleare in Italia.

lunedì 18 luglio 2011

TIM INTERNET PACK con Neri Marcorè e Bianca Balti

La nuova avventura di Cristoforo Colombo (Neri Marcorè) e Bianca Balti (la sua aiutante) che hanno finalmente toccato terra. Vivi il nuovo spot TIM! Cosa faranno adesso che si possono finalmente rilassare?

Il libro del giorno: "I colori dei precipizi" di Camelliti Michelangelo – (LietoColle - Collana Aretusa, progetto I Giardini della Minerva n. 2 a cura










Camelliti ha composto un poemetto, articolato secondo le linee di un chiaro progetto, un progetto che si avvale anche di un singolare ap­poggio esterno cromatico, indicato nelle tre parti riferite ai pittori, alla pittura. Un poemetto che è anche il racconto di una vicenda, di un precipizio che innesca altri precipizi, vissuti o potenziali, reali o mentali, in un complesso intreccio di intenso smarrimento e di dolore dalle sfaccet­tature varie. Eppure, quello che più colpisce nel poemetto di Camelliti, è la fermezza della mano, la verità che vuole porgerci senza nessuna sottolineatura retorica, senza il minimo accenno di infingimento. Il suo procedere è infatti aspro e risentito, ma la sua voce si esprime senza eccessi, senza impennate, rifuggendo dall’enfasi in ogni dettaglio. Un procedere opportunamente prosastico, fitto di dolore e verità, ap­punto, che non si vogliono esibire, ma che si devono necessariamente esprimere, perché il cuore in cui risiedono ne trabocca. Il dolore e gli affetti più cari dominano il tracciato di questi precipizi. […] si muove sempre confortato da un pensiero diffuso d’amore, e in quel suo andare, pur sempre “a passi storti” nella libera composizione dei suoi versi, prosegue sostenuto da una viva forza mora­le, quella che gli consente di osservare con sguardo fermo la consistenza disgregata delle cose, nella convinzione che la ricerca di un senso sia pur sempre possibile, o che sia semplicemente necessaria. (dalla prefazione di Maurizio Cucchi)

Dalla sezione GRIGIO PICASSO

A mezzo tronco, incrociata a un ramo, // una ghirlandetta quasi secca. // Sulla corteccia del tronco erano incisi due nomi.// – Guarda, la nostra corona c’è sempre – // nel profilo deformato del corpo astragalico// lo vedi lo vedi, si disloca verso il basso, nella tumefazione // nel seno del tarso.// Una elegante tricromia minuziosa // i miei sandali ai piedi, // pesci miracolosi della dea, che muoiono // di un morbo ignoto.// Il più gigliato balbettamento d’amore // si è rotto il giorno dell’Angelo // tralci penduli sul precipizio a cogliere l’ombra.// La più bella architettura gettata // a passaggio di fiume // e l’angelo custode, lo vedo lo vedo, // distratto dalla primavera.

I mille di Giuseppe Garibaldi (Liber Liber on ebookyou)












L'opera "I MILLE", fu scritta da Giuseppe Garibaldi dieci-dodici anni dopo la sua famosa impresa, quindi all'incirca dal 1870 al 1872, come del resto si rileva dalle affermazioni stesse dell'Autore nel testo, dalle sincrone situazioni politiche internazionali, e da una lettera che Garibaldi inviò a Riboli il 20 febbraio 1872, nella quale gli dà notizia che il manoscritto è pronto per la stampa. Da Caprera Garibaldi vi aggiunse il 21 gennaio 1873 la prefazione "Alla Gioventà italiana". Rifiutato da vari editori per l'aspro contenuto, in certi casi fortemente irriverente (nei confronti della Francia, dei preti, dei mazziniani, di tutti e di tutto). L'opera, solo tramite una sofferta (con grande delusione di Garibaldi) sottoscrizione fu pubblicata (la prima ed unica volta fino al 1933) l'anno dopo, nel 1874 in pochi esemplari (4322), con i tipi di Camilla e Bertolero di Torino.

Giuseppe Garibaldi nasce a Nizza, nell'attuale Place de l'Ile de Beauté è stato un generale, patriota e condottiero italiano. Noto anche con l'appellativo di Eroe dei due mondi per le sue imprese militari compiute sia in Europa, sia in America meridionale, è la figura più rilevante del Risorgimento ed uno dei personaggi storici italiani più celebri nel mondo. È considerato, insieme a Giuseppe Mazzini, Vittorio Emanuele II e Camillo Benso, conte di Cavour, uno dei padri della Patria.

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Anticipazione: Azioni e Natura Umana. Un breve viaggio tra complessità e filosofia della vita di Leonardo Caffo (Fara Editore)












Di cosa siamo veramente responsabili? Qual è il margine di libertà delle nostre azioni, anche di quelle che crediamo dipendano esclusivamente dalla nostra volontà? Fino a che punto la società capitalistica globalizzata “svia” i caratteri fondamentali della nostra natura umana? Quanto c’è di innato e di culturale in questa “natura”? La violenza e la guerra sono naturali? Leonardo Caffo, analizzando una serie di situazioni ed esempi intriganti, e proponendo una proficua interazione fra approcci scientifici e filosofi ci diversi, risponde in modo avvincente a queste domande e a numerose altre questioni ad esse collegate, suggerendoci che, se affiniamo gli strumenti per avere consapevolezza delle (spesso subdole) limitazioni a cui siamo soggetti nelle nostre società così apparentemente libere e complesse, è possibile dare il nostro contributo per cambiare in meglio lo stato delle cose e recuperare gli aspetti più veri della nostra natura di animali umani.
Leonardo Caffo, nato a Catania nel 1988, attualmente vive a Milano. Ha pubblicato, tra l’altro, Soltanto per loro (2011, Aracne) ed in autunno uscirà il suo primo romanzo Finalmente è la fine del mondo (2011, Zona). Scrive o ha scritto di varie cose su «L’Ateo», «Lettera Internazionale», «Liberazione» e altrove. Ha fondato e diretto la «Rivista Italiana di Filosofi a Analitica Junior», divenuta, sotto la sua supervisione, la prima uffi ciale della prestigiosa Società Italiana di Filosofi a Analitica; ha partecipato al progetto InKoj dell’Università di Milano patrocinato dal CELE, Centro di studi Linguistici per l’Europa, ed è membro dell’Associazione Culturale Liberazioni collaborando alla realizzazione della rispettiva rivista accademica dedicata alla filosofia antispecista. Alcune sue ricerche sono apparse su Scienza & Filosofia, Dialettica & Filosofia, Neuroscienze-net, e altrove. Attivista per la liberazione animale, è socio attivo della onlus Oltre la Specie. Web: caffoleonardo.wordpress.com
Copertina di Laura Timpano, studio Kaleidon

domenica 17 luglio 2011

Dior Addict - Dior Makeup with Kate Moss

Discover Kate Moss and the official Dior Addict video. Be iconic with Kate Moss and Dior makeup. Discover the making of the Dior Addict film on www.dioraddict.com. Music by Duran Duran

UNA PREGHIERA TRA DUE BICCHIERI DI GIN- Il jazz italiano si racconta di Nicola Gaeta (Caratteri Mobili)












Esiste una scena italiana del jazz? E, se sì, quali sarebbero i tratti della sua “riconoscibilità”? Attraverso le interviste inedite a trentatré protagonisti di una vicenda artistica e umana che si dipana dalla seconda guerra mondiale ai giorni nostri, il libro guida il lettore nei territori italiani del jazz e dei suoi immediati dintorni. Ma cos’è il jazz? «Una preghiera mormorata tra due bicchieri di gin», risponde Giorgio Gaslini, distillando dai ricordi personali una frase di Duke Ellington, che segna il passaggio del testimone tra uno dei padri fondatori e un veterano della scena nostrana. Organizzate in tre sezioni, che raccontano la nascita, la maturazione e le nuove prospettive del jazz in Italia, le interviste interrogano musicisti e produttori tra i più rappresentativi. Con introduzioni narrative, piccoli “a solo” sulle persone dei protagonisti, l’autore si ritaglia uno spazio interpretativo che miscela licenze letterarie al rigore della cronaca. Quasi un romanzo, quasi un’enciclopedia, quasi un’inchiesta, il libro è la testimonianza appassionata di una grande storia italiana ancora tutta da raccontare.
Interviste a: Franco Cerri, Giorgio Gaslini, Enrico Rava, Franco D’andrea, Giovanni Tommaso, Antonello Salis, Aldo Romano, Giovanni e Flavio Bonandrini, Enrico Pieranunzi, Paolo Fresu, Roberto Gatto, Nicola Stilo, Stefano Bollani, Stefano Di Battista, Danilo Rea, Roberto Ottaviano, Furio Di Castri, Emanuele Cisi, Sergio Veschi, Gianluca Petrella, Francesco Bearzatti, Fabrizio Bosso, Vito Di Modugno, Giovanni Falzone, Rosario Giuliani, Gaetano Partipilo, Fabio Morgera, Gianni Lenoci, Mirko Signorile, Daniele Di Bonaventura, Nicola Conte, Marco Valente.
NICOLA GAETA, medico, critico musicale, conduttore radiofonico, ha maturato una lunga esperienza di deejay nei club e nelle radio tra anni Settanta e Novanta. Collaboratore di testate quotidiane e specializzate, tra le quali il Corriere del Mezzogiorno e Jazz Magazine, è stato inviato presso i più importanti festival nazionali e internazionali, da Roccella Jonica , al Montreux Jazz Festival al North Sea Jazz Festival. Questo è il suo primo libro.
ENZO MANSUETO, poeta, saggista, critico letterario e musicale, insegnante, è stato autore di testi e voce solista della band postpunk The Skizo, le cui vicende ha narrato in Lumi di Punk (a cura di Marco Philopat, Agenzia X 2006). Ha collaborato con diverse testate. Tra le sue ultime pubblicazioni, il libro/cd di poesia fonografica Scassatadentro (Edizioni d’If 2010), con i contributi sonori di Davide Viterbo e Angelo Ruggiero.
FILIPPO BIANCHI è direttore da molti anni della rivista Musica Jazz. Si è occupato di musica in generale, e di jazz in particolare, in qualità di giornalista, di conduttore radiofonico, di produttore e direttore artistico. Nel 1987 ha fondato l'associazione Europe Jazz Network, prima rete telematica al mondo in ambito culturale

Il libro del giorno: Il richiamo della foresta di Jack London (Liber Liber on Ebookyou)












Il richiamo della foresta è uno dei più famosi romanzi dello scrittore statunitense Jack London. Il romanzo può essere considerato uno dei classici della letteratura per ragazzi. Il libro è ambientato inizialmente negli Stati Uniti, l'azione si sposta poi verso il Nord America, durante la "corsa all’oro", periodo che London aveva vissuto in prima persona, essendo stato egli stesso un cercatore d'oro.

Jack London, (San Francisco, 12 gennaio 1876 – 22 novembre 1916), è stato uno scrittore statunitense, noto per romanzi quali Martin Eden, Zanna bianca e Il richiamo della foresta. Nato a San Francisco (in California) nel 1876, figlio illegittimo (secondo Clarice Stasz e altri biografi) di un astrologo ambulante irlandese, William Henry Chaney, e di Flora Wellman figlia di un ricco inventore dell'Ohio. Dopo aver finito la scuola elementare nel 1889, frequentando compagnie poco raccomandabili, nel 1896 riuscì ad entrare all'Università della California, che lasciò nel 1897 a causa di problemi finanziari. Il 25 luglio di quell'anno partì per unirsi alla corsa all'oro del Klondike: è in quella regione che scriverà i suoi primi racconti di successo. Dopo il successo del suo romanzo più famoso, Il richiamo della foresta, si dedicò interamente alla scrittura, trattando i temi sociali che preferiva; anche se poco noto sotto questo aspetto al grande pubblico, tra gli appassionati di fantascienza i suoi racconti di questo genere sono spesso citati come dei classici e precursori di genere; in numerosi racconti ricorre il tema del 'giorno dopo', descrivendo un'umanità ritornata ai primordi o in procinto di farlo, anticipazioni della 'guerra batteriologica.

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