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lunedì 29 novembre 2010
Scarlett Thomas "Il nostro tragico universo" (Newton Compton editori)
domenica 28 novembre 2010
Il libro del giorno: Peter & Chris - I Dioscuri della notte (Gargoyle Books)
A Mantova di Raffaele Gorgoni
I
A Mantova! A Mantova
dove chi cerca trova
ispirazione sapida
rapida applicazione
nuvole di parole
e favole benevole
pronte a lenire l’ansia
che feroce si annunzia
già lungo l’autostrada
Mi fermo in motel
wurstel e decibel
indigestione acustica
che scortica il cervello
Al bar mi coglie un rovello
Nel bazar mi aggiro un po’ brillo
incupito tra libri e rasoi
Gli spermatozoi mi tornano in gola
Una frivola spesa di condom assai
A Mantova! A Mantova!
Non si sa mai.
II
Son qua, al Festival della Letteratura
Mi sento di me stesso una caricatura
Non leggo libri, neppure recensioni
Non leggo i bugiardini, solo i rotoloni
Regina scorro al cesso
in intestinal regresso
Mi da concentrazione
per un’operazione
non delegabile
Il bianco è più leggibile
della prosa più ardua
Lo scarico risciacqua
il mio passato prossimo
come un dannunzianesimo
appena digerito
l’abbacchio a scottadito
le fragole alla panna
Sbircio una minigonna
saggistica alquanto
disegna come un guanto
natiche letterarie
che ispirazioni aviarie
inducon prepotenti
Mantova! Che tormenti!
sabato 27 novembre 2010
Il libro del giorno: Per grazia ricevuta di Valeria Parrella (Minimum Fax)
Dicono i tuoi pettini di luce di Paolo Carlucci (EdiLet - Edilazio Letteraria)
venerdì 26 novembre 2010
Il libro del giorno: Blood Dreams di Kay Hooper (Leggere editore)
Orgogliosa Morte di Thomas Clayton Wolfe (Mattioli 1885)
giovedì 25 novembre 2010
Il libro del giorno: L'allegra apocalisse di Arto Paasilinna (Iperborea)
DI TANTO TEMPO ( QUESTI SONO I GIORNI) di Paolo Vincenti (Luca Pensa editore)
E’ stato appena pubblicato “DI TANTO TEMPO ( QUESTI SONO I GIORNI)”, il nuovo libro di Paolo Vincenti ( Luca pensa Editore, Lecce 2010). Dopo “L’orologio a cucù ( Good times)” e “Danze moderne ( I tempi cambiano)”, le sue precedenti prove creative, questo libro segna un passo avanti sulla strada della maturazione letteraria e umana dell’autore e va a completare una ideale trilogia, indicando al tempo stesso al lettore un possibile tracciato, uno spunto, una pur vaga indicazione di quelli che saranno, se ci saranno, i percorsi futuri della scrittura di Vincenti. I temi trattati nel libro sono tanti e vari che questo lavoro creativo rende poco agevole una sua esegesi critica , per quanto mirabili e ricchi di spunti appaiono lo scritto iniziale e quello finale che corredano il testo, rispettivamente a cura di Vito D’Armento, scrittore, poeta e docente universitario, e Stefano Delacroix, cantautore e scrittore. Un sapiente mix di prose e versi, una altalena di citazioni, rivisitazioni di alcuni capolavori della narrativa mondiale, immagini, ricordi e provocazioni, un ritorno insistito sul tema del tempo, citazione delle fonti di ispirazione in calce ad ogni scritto, rimandi extratestuali, entrate ed uscite dal senso, fughe in avanti, mistilinguismo, un velo di tristezza nelle sue dolceamare riflessioni sul mondo e sulla società, sono le caratteristiche del libro e dello stile di Vincenti . “ Una riflessione sul tempo e sui brutti tempi che viviamo, in compagnia di illustri maestri, da Virgilio e Sant’Agostino, da Kant e Heidegger a Rimbaud e Sandro Penna. Con un solo obiettivo: tornare ‘dentro l’uomo’ ” ( da “Il Quotidiano di Puglia”). A breve, il libro sarà presentato ufficialmente per tutti coloro che vorranno saperne di più in merito.
Paolo Vincenti, giornalista e scrittore, vive a Ruffano (Lecce). Suoi testi sono presenti su svariate riviste salentine. Ha pubblicato: L’orologio a cucù (Good times), I poeti de L’uomo e il Mare (Tuglie 2007) -A volo d’arsapo ( Note bio-bibliografiche su Maurizio Nocera), Il Raggio Verde ( Lecce 2008) - Prove di scrittura, plaquette, Agave Edizioni ( Tuglie 2008) - Di Parabita e di Parabitani, Il Laboratorio (Parabita 2008) - Danze moderne ( I tempi cambiano), Agave Edizioni (Tuglie 2008) - Salve. Incontri, tempi e luoghi, Edizioni Dell’Iride (Tricase 2009). Oggi è anche Presidente della Pro Loco di Ruffano.
Ha scritto di lui Sergio Torsello: “Paolo Vincenti è un giovane autore salentino, uno dei più interessanti della generazione che ha appena oltrepassato i trenta. Capace come pochi di coltivare diversi registri stilistici: dal giornalismo alla storia locale, dalla poesia alla prosa. Un’attività multiforme, la sua, che si è riversata negli anni in una moltitudine di articoli - recensioni, profili di personaggi illustri del passato e anche viventi, qualche saggio, un volumetto di narrativa - a testimonianza della sua costante tendenza verso una modalità di scrittura sempre in bilico tra cronaca culturale, dettato poetico, sconfinamento nei territori dell’immaginario. […] colpisce il particolarissimo stile di scrittura dell’autore sempre oscillante tra elzerivo, reportage, cronaca, storia, invenzione creativa. E’ come se in questa affabulazione ossessiva, frammentata, animata da una passione divorante e febbricitante, l’autore non cerchi tanto l’affermazione di sé, quanto il tentativo di dare conto ( e voce) alle molteplici declinazioni espressive della cultura salentina, da quelle “minori” a quelle che hanno già conquistato le vette di una notorietà non effimera. Un cartografo dell’esistente e di memorie perdute, insomma, l’archivista di mille storie e di mille vicende. La scrittura come catalogazione infinita, strumento salvifico( per sé e per gli altri) , eterno presente che tutto richiama in vita e consegna al futuro. […] Ecco: Vincenti mi sembra uno degli epigoni di una nuova leva di studiosi, giornalisti, poeti, scrittori, operatori culturali, che nasce per filiazione diretta da quella “generazione stupenda” dei Verri, dei Toma, degli Errico, dei Nocera e di tanti altri che qui sarebbe troppo lungo elencare. Vincenti - un po’ Verri e un po’ Ennio Bonea, che recensiva tutto il possibile, dalle riviste patinate ai fogli di paese perché anch’essi significativi del dinamismo culturale di una provincia - ne è uno dei più promettenti eredi. Una personalità destinata senz’altro ad arricchire il complesso e multiforme panorama della produzione culturale salentina.”
mercoledì 24 novembre 2010
Il libro del giorno: Phantomas di Giuseppe Fiori (Manni editori)
Phantomas, il genio del male, il mago dei travestimenti e dei raggiri, il furfante più famoso di tutti i tempi, non era morto tanti anni fa? Oppure con frac, bastone e cilindro, è ancora in azione sullo sfondo di Roma? Un baule in un deposito bagagli serve a raccogliere l’eredità del famoso ladro mascherato. Ma quello da recuperare è un tesoro difficile e molto conteso. E poi, siamo proprio sicuri che si tratti di un tesoro? Il giovane erede, armato di i-Pad, dovrà risolvere il rebus a partire da pochi indizi: vecchi articoli di giornale, documenti bancari, una chiave. E dovrà vedersela con agenti segreti e un rapimento.
Giuseppe Fiori, narratore e saggista, vive a Roma. Ha pubblicato libri per ragazzi: La leggenda dell’Acanpesce (Le Monnier 2002), Celestino e Ribò (Manni 2003), Frittelle d’acqua (Manni 2006), I sogni di re straccione (Laterza 2006). È autore di gialli; tra gli ultimi: Chi ha rubato Pecos Bill? (Manni 2008) e La bella addormentata nel parco (Avagliano 2010). Insieme a Luigi Calcerano ha scritto, tra l’altro, Ladri e Guardie (Editori Riuniti 2007), Un delitto elementare (Sovera 2008) e Teoria e pratica del giallo (Edizioni Conoscenza 2009).
Pierre Souvestre e Marcel Allain sono i creatori di Fantomas. Il genio del male, un personaggio nato ai primi del Novecento, protagonista di 32 romanzi (e altri 10 scritti dal solo Allain dopo la scomparsa di Souvestre) e, negli anni Sessanta, di una serie di film per il cinema e la televisione.
Illustrazioni di Alberto Gennari
È nato e vive a Lecce. Illustratore e fumettista, ha realizzato albi della serie Gordon Link e pubblicazioni edite da Star Comics e Sergio Bonelli.
Ogni promessa di Andrea Bajani (Einaudi). Intervento di Elisabetta Liguori
martedì 23 novembre 2010
Il libro del giorno: Il meccanico Landru di Andrea Vitali (Garzanti)
Vado da Feltrinelli di Raffaele Gorgoni
Vado da Feltrinelli
a spaginar libelli
e tomi ponderosi
sfoglio i Promessi Sposi
Baricco e Carofiglio
mi viene uno sbadiglio
Leggiucchio un pamphlet
Vuole una biografia?
Meglio un autodafé!
Un’ampia confessione
dettata in depressione
a un compunto analista
di certo progressista.
Varco di Feltrinelli
Gli intellettual cancelli
per compulsare i saggi
di Agamben e Cacciari
le fiabe di Rodari
Sfoglio i philosophes
m’illudo che Apostrophe
sia in onda su Rai Uno
Di Ginzburg l’arcano
Sapere mi intriga
Poi sfoglio un collega
Ma che brutta piega
ha preso la letteratura!|
Conteggio di numeri primi
acronimi, ansimi, enzimi
long seller e best
e istant, editati in un lampo
Ho un crampo, un inciampo
mi rompo le balle
di storie fasulle
furbette, un po’ scaltre
una coltre di pagine inutili
Nautili, mitili a schiera
E l’uomo non era
E’ già primavera
Stagione propizia
Pigrizia e malizia
Di case editrici affamate
Di libri d’estate
Per sdraio e ombrelloni
Lettrici abbronzate
E/lettori coglioni
lunedì 22 novembre 2010
Il libro del giorno: LA MIA RAGAZZA QUASI PERFETTA di Luca Rota (SENSOINVERSO Edizioni)
D/battiti fra le righe (AcmeLab) seconda puntata con Enrico Capone della Capone editore
Per la seconda puntata di D/battiti fra le righe (AcmeLab) ho intervistato Enrico Capone della Capone editore. Il libro di questa puntata è "Nacquero contadini, morirono briganti" di Valentino Romano. Capone Editore è una casa editrice specializzata in storia del Salento, del Mezzogiorno d’Italia e Cartografia. Beppe Severgnini, nel suo “Italiani con la valigia” (Rizzolim 1999) , scriveva “Lorenzo Capone sostiene che Lecce e il Salento, se corteggiassero un turismo più sofisticato (arte, cultura, cucina), potrebbero attirare visitatori tutto l’anno, e diventare il giardino d’Europa.” Un catalogo di qualità nel quale vengono approfonditi i diversi aspetti della cultura del territorio salentino, dalla preistoria ai giorni nostri, grazie all’apporto di storici e personalità di rilievo appartenenti al mondo della cultura e dell’università. Libri fotografici, vere e proprie monografie attraverso le quali ripercorrere l’arte, la storia, l’architettura, i mestieri. Accanto a questi ci sono le guide, strumenti che consentono allo studioso, così come al turista, mettere a frutto il proprio ‘passaggio’, breve o lungo che sia, nel Salento. Capone Editore ha pubblicato una nutrita sezione di testi dedicati al tema del Brigantaggio e della Storia del Mezzogiorno, e si distingue per gli studi sulla Cartografia storica.
qui
domenica 21 novembre 2010
Il libro del giorno: "La formazione culturale di Antonio Gramsci (1910-1918)” di Michele Marseglia edito da Aracne editrice
Dopo lo splendido volume edito da Pensa MultiMedia dal titolo “RIPENSARE GRAMSCI. Tra idealismo, pragmatismo e filosofia della prassi” a cura di Irina Di Vora e Umberto Margiotta dove si avvertiva per tutto il lavoro compiuto dai due autori, la necessità di ripensare Gramsci, per il ruolo baricentrico che i suoi “Quaderni del carcere” hanno avuto nell’ispirare molto del dibattito sia pedagogico che politico-educativo in Italia, dal 1947 ai giorni nostri, ecco su Gramsci un’altra splendida sorpresa editoriale che consiglio caldamente. Parliamo di “La formazione culturale di Antonio Gramsci (1910-1918)” per i tipi di Aracne editrice di Michele Marseglia con la prefazione di Abdon Alinovi che sostiene: “Il saggio di Michele Marseglia sulla formazione culturale di Antonio Gramsci è un lavoro di notevole pregio e va inscritto nella ripresa degli studi gramsciani. Esso offre con chiarezza i lineamenti della formazione culturale del giovane Gramsci. Viene alla luce nel momento giusto per contribuire a un elevamento dello spirito pubblico e della politica”.
Libellula edizioni prende il futuro in un battito d’ali … e va su Apple Store
Libellula Edizioni sbarca su Ipad con l’Enanched ebook di “Benedetto il Frutto” che nei suoi primi 3 giorni di vendita balza al 4° posto dei libri più venduti. IPad ha fatto il suo “ingresso in società” grazie a Steve Jobs, che lo ha presentato il 27 gennaio 2010 nell’ambito di una conferenza Apple allo Yerba Buena Center for the Arts Theater di San Francisco. Dopo qualche mese nasce iBooks un’applicazione distribuita da Apple e scaricabile gratuitamente dall’App Store, annunciata sempre nel dooms day del 27 gennaio 2010 in concomitanza con la presentazione dell’iPad. In tutto questo universo sotto il segno della “mela” l’industria culturale mondiale del libro non poteva stare a guardare ed Apple lo sapeva. Ecco quindi che per acquistare libri nasce l’iBookstore, dove tra l’altro gli utenti possono inserire i loro file, sia informato ePub che in formato PDF, sincronizzando i dati con iTunes. E allora in questo vero e proprio ‘festival’ di applicazioni golosissime e libri che scorrono nella virtualità più vellutata, ecco che il Salento non sta a guardare e Libellula Edizioni di Tricase, cavalca l’onda della nuova era tecnologica e approda su APP STORE, è la prima casa editrice salentina. Lo fa con “Benedetto il frutto” di Federica Ricchiuto, che appena pubblicato va subito al 4° posto della classifica dei libri più venduti su iPad, a sole tre lunghezze dal detentore ‘storico’ del primo posto in classifica, “Il Cacciatore di Aquiloni”. “Benedetto il frutto” è la storia di due donne, che vivono due mondi, due società storicamente, culturalmente, moralmente, socialmente ed economicamente differenti, dal dopoguerra in poi.
E dunque nel Salento nella terra del sole e del vento, Libellula edizioni raggiunge il futuro in un battito d’ali!
A questo link l’applicazione
http://ax.itunes.apple.com/it/app/benedetto-il-frutto/id401450031?mt=8
Libellula Edizioni
via Roma 73
73039 Tricase (Le)
Tel. 0833.772652
info@libellulaedizioni.com
sabato 20 novembre 2010
Il libro del giorno: Se son rose moriranno di Cristina Rava (Fratelli Frilli editori)
L'autore: Cristina Rava è mezza ligure come la dottoressa e mezza cuneese come il commissario. Dopo due raccolte di racconti fantastici, ha cominciato a scrivere per Fratelli Frilli Editori. L’esordio è stato un’intervista con un’anziana maestra intorno ai fatti della guerra e non solo, intitolato I giovedì di Agnese. Donne in guerra. Con il passaggio al poliziesco è nato il personaggio di Bartolomeo Rebaudengo. Commissario Rebaudengo: un’indagine al nero di seppia; Tre trifole per Rebaudengo; Cappon Magro per il commissario e Come i tulipani gialli sono i titoli che l’hanno fatta conoscere. Questo è il suo quinto romanzo, che non esprime un cambiamento di rotta quanto piuttosto il bisogno di allargare l’orizzonte e approfondire la psicologia dei personaggi.
Bea vita! Crudo Nordest, di Romolo Bugaro (Laterza). Intervento di Nunzio Festa
venerdì 19 novembre 2010
Il libro del giorno: La finestra sul bosco di KAREN ROBARDS (Leggere editore)
Le querce non fanno limoni di Cosimo Calamini (Garzanti). Intervento di Roberto Martalò
giovedì 18 novembre 2010
Il libro del giorno: Una ragazza da Tiffany di Susan Vreeland (Neri Pozza)
Fame di realtà. Un manifesto, di David Shields, traduzione di Marco Rossari, prefazione di Stefano Salis (Fazi). Intervento di Nunzio Festa
mercoledì 17 novembre 2010
Il libro del giorno: Aforismi d'autunno di Valentino Zeichen (Fazi)
Valentino Zeichen è nato a Fiume ma vive a Roma. Dal 1974, anno della prima raccolta di poesie, ha pubblicato diversi libri fra cui Ricreazione (1979), Tana per tutti (1983), Museo interiore (1987), Gibilterra (1991), Metafisica tascabile (1997) e Neomarziale (2006). Un'antologia di tutte le poesie è apparsa negli Oscar Mondadori. Per la Fazi, nel 2000, ha pubblicato Ogni cosa a ogni cosa ha detto addio, raccolta completa di DVD.
Così si mantenevano in vita di Enrico Diciotti (LietoColle)
I. L'ABETE
poiché l'abete dopo tre o quattro// natali sembrava sofferente nel suo piccolo// vaso, decisero di trapiantarlo// al margine di un bosco, su un declivio erboso// forse avanzo di un campo abbandonato.// Divenne alto e robusto e respirava// lentamente al vento delle colline// e a mezzogiorno la sua ombra bagnava// un cerchio bruno scricchiolante di aghi.// E così cominciarono a lasciargli// offerte allo scopo di ingraziarselo:// qualche pezzo di pane, qualche ciotola// di latte//(Anche una grossa pietra che era lì accanto,// con i riflessi azzurri come il cielo,// pregavano ogni tanto.)// Era così// che si mantenevano in vita//
Enrico Diciotti è nato a Siena nel 1960. Vive nella campagna senese. Così si mantenevano in vita è la sua opera prima. In copertina: Celestografie, August Strindberg, 1894.
martedì 16 novembre 2010
Il libro del giorno: Lepanto. La battaglia dei tre imperi di Alessandro Barbero (Laterza)
Il lamento dell'insonne di Elio Coriano (Lupo editore). Intervento di Giuseppe Cristaldi
Controlla le tue ebbrezze di conoscenza/ tutti i libri del mondo non ti insegneranno/ né a vivere né la vita/ sarai tu a storcere a spezzare/ a essere storto a essere spezzato/ e ricaverai succo aspro dalle vendemmie/ di silenzio/ e lo berrai fino all’ultima goccia/ e per il dolce dovrai schiacciarti sulle labbra/ api selvagge e non d’alveare
Il lamento dell’insonne è il sepolcro manomesso da un rapsodo vaticinante. Un lungo sepolcro nietzschiano. Solo dove sono i sepolcri sono le resurrezioni, purché il sollevatore del pietroso peso posto a suggello, una volta fuori dalla tomba faccia il verso al futuro, informe, moribondo. Una profezia empirica, l’insegnamento del morire come soluzione al risorgere. Coriano crede nel futuro, nella sua sublime morte «a cui è inutile domandare il perché, che se potesse rispondere mentirebbe». Crede nella celebrazione delle sue esequie, laddove a raccogliere il cordoglio, in fila con la mano tesa, a prestar pianto, vi sono i suoi termini più reiterati, aspro, fiato, menzogna, fianco, fatica, verità. E lo fa nell’incidente della poesia spigolosa e mai naufraga dell’ordire mieloso. Egli titilla le figure retoriche, a loro non domanda l’orgasmo, le titilla perché si accontentino di un onanismo disfattista ed in esso muoiano, senza ritorno alcuno, perché ad egli importa stabilire la tensione sopraffina dettata dalla simbologia lessicale, la stessa che il poeta attende al varco delle labbra. Tutti ammutoliti gli scritti dinnanzi all’incantesimo della loro pronuncia. Sembra quasi udirlo berciare Coriano: «ch’io debba dirvi di ciò che vi attende, ecco dove comincia il mio scandalo, ecco dove comincia la mia poesia». Lo scritto per divenire poesia deve divaricare le labbra alla pronuncia di sé. E Coriano lo sa, perché proprio in quelle meccaniche s’è infrattato ancora prima di sputare inchiostro, nella ricerca «della sete e non dell’acqua». Lì giace, sogghigna e si dilania, sogghigna e si scompone nel defluire del creato verso le ritualità del nulla. Il suo è un tip tap inverosimile di alici marce nello zucchero filato; lungo il confine, tra senso di appartenenza e non appartenenza al contesto, «tra l’irritazione di parole che vogliono essere scritte e l’abitare fuori dall’umanità». È nel sacrificio pleonastico dei suoi moniti che nasce la bellezza di ciò che ha plasmato. L’insonnia come lusso silente, futuro, per chi vorrà sgambettare la catastrofe diffusa attraverso un processo di consapevolezza che annienti quanto l’umano essere abbia costruito sino ad ora. L’insonnia urlante quale scorciatoia per la corsa alla condizione arcaica, primordiale. L’insonnia affinché si arrestino tutti quegli escamotage buoni solo ad evidenziare una «deriva che travestiamo da viaggio». Fosse per il libro, che contiene la presente ed il calco delle scritte parole – mi azzardo a farne le veci cartacee – si morirebbe incendiato al canto di sé, al canto che ne farà il concertatore stesso. Che ciò sia pagina e ancor più lettura, credetemi, è un equivoco dei dispositivi, una bestemmia proferita a mani giunte. Siano i vostri caos tutti reclini ed allineati al varco della cerimonia, sia il parto del lamento.
Elio Coriano è nato a Martignano (Salento) nel 1955. Poeta ed operatore culturale, insegna italiano e storia presso l’istituto professionale “Egidio Lanoce” di Maglie. Con Conte Editore ha pubblicato A tre deserti dall’ombra dell’ultimo sorriso (Three deserts from the shadow of the last mechhanical smile - Premio Venezia Poesia 1996), nella collana Internet Poetry, fondata da Francesco Saverio Dodaro. Con le Pianure del silenzio tradotto in cinque lingue, ha inaugurato sempre per Conte Editore E 800. European literature, collana diretta e ideata da Francesco Saverio Dodaro. Nel 2005 ha pubblicato per «I Quaderni del Bardo», Dolorosa Impotenza e Il Mestiere delle Parole con dieci disegni di Maurizio Leo e la prefazione di Antonio Errico. Nel 2006 per Luca Pensa Editore, nella collana Alfaomega, ha pubblicato Scitture Randagie con la prefazione del filosofo cileno Sergio Vuskovic Rojo. Del 2007 Ë H Letture Pubbliche (poesie 1996-2001) Icaro editore. Nel 2004 fonda assieme a Stella Grande e Francesco Saverio Dodaro il gruppo di musica popolare Stella Grande e Anime Bianche di cui è curatore dei testi e direttore artistico. Inoltre, negli ultimi due anni, ha curato e messo in scena una sua orazione su Gramsci, chiamata FUR EWIG, accompagnato dal pianista Vito Aloisi.
in copertina foto di Alec Von Bargen
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