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martedì 7 luglio 2009

Tutta un'altra vita di Lucia Giovannini (Sperling e Kupfer)

Viviamo in un’epoca in cui non solo le nostre certezze sono minate alla radice, pensare a un posto fisso vuol dire ragionare in termini di pura e semplice utopia, dove la precarietà lavorativa diventa una categoria onto-fenomenologica dell’essere per il dis-equilibrio in ambito famigliare e nel campo degli affetti, un’epoca insomma in cui cercare di farsi una tranquillità economica risparmiando “qualcosetta” al mese diventa impossibile, causando per di più un assottigliamento pauroso dei nostri orizzonti di vita che, nella migliore delle ipotesi, scivolano nella patologia del “carpe diem”, (tutt’altro che l’oraziano stimolo a quell’energia che permette di cogliere le occasioni che fanno la differenza nelle nostre vite), ovvero un passivo lasciarsi sedurre dall’essere “canne al vento”, proprio come il celebre filosofo francese Blaise Pascal definiva la condizione dell’uomo. Tanto si vive una volta sola! Una scusa bella e buona per rendere ogni cosa degna di essere consumata nel più breve tempo possibile, dall’amore, alle parole, sino a tutto ciò che contiene veramente senso e riempie valorialmente i nostri giorni. Se non avessimo consapevolezza del significato della parola crisi, sicuramente descriveremmo la nostra condizione attuale come apocalittica. Il grande cantautore italiano Franco Battiato, nel suo brano dal titolo “Un’altra vita”, scritto più di un decennio fa, profeticamente e lucidamente descriveva quello che accade oggi: “Certe notti per dormire mi metto a leggere, e invece avrei bisogno di attimi di silenzio. Certe volte anche con te, e sai che ti voglio bene, mi arrabbio inutilmente senza una vera ragione. Sulle strade al mattino il troppo traffico mi sfianca; mi innervosiscono i semafori e gli stop, e la sera ritorno con malesseri speciali. Non servono tranquillanti o terapie ci vuole un'altra vita. (…) Sulle strade la terza linea del metrò che avanza, e macchine parcheggiate in tripla fila, e la sera ritorno con la noia e la stanchezza. Non servono più eccitanti o ideologie ci vuole un'altra vita.” Il problema fondamentale in tutta questa gigantesca Torre di Babele che condiziona la nostra quotidianità, è che disperdiamo un’enorme quantità di energie, non riuscendo più a recuperare le nostre risorse interiori, dal momento che incrinandosi tutte le sicurezze al di fuori di noi, si incrinano le fondamenta di quello che abbiamo costruito nella nostra interiorità. Cosa fare? In aiuto ci viene Lucia Giovannini che per Sperling & Kupfer ha pubblicato il volume “Tutta un’altra vita”. L’autrice nel 1999 ha fondato l’associazione BlessYou! ed è cofondatrice e codirettrice della Libera Università di Crescita Evolutiva insieme al marito Nicola Riva. Ha un Doctorate in Psychology e Counselling, un Bachelor in Psycho-Anthropology ed è membro dell’American Psychological Association. È Master Trainer di Firewalking, Trainer di Programmazione Neuro-Linguistica e Neuro-Semantica (ISNS Usa), Spiritual, Transformational ed Executive Coach (ACMC Usa), Master Trainer di Breathwork, insegnante certificata del metodo Louise Hay ed esperta di tecniche di meditazione. Non che le credenziali nell’ambito editoriale servano a qualcosa, se il libro non funziona, NON FUNZIONA e basta! Ho giusto cercato di presentarla ai miei lettori al meglio, perché se lo merita. “Tutta un’altra vita”, ha già venduto 7500 copie nei primi otto mesi del 2008. Lucia Giovannini pagina dopo pagina aiuta il lettore a trovare la propria progettualità esistenziale, espone con grandissima chiarezza come realizzare i propri sogni superando tutte quelle paure inconsce che bloccano il cambiamento e che non ci permettono di assaporare ciò che può veramente renderci felici. Se lo si può definire un libro utile? Assolutamente sì, e aggiungo che forse, lo si dovrebbe portare con sé mentre sbrighiamo qualche faccenda che richiede parecchi minuti di attesa. Se la si può definire un’opera illuminante? Di certo farà prendere coscienza degli errori più grossolani e auto-sabotanti in cui incorriamo, con ausili teorici e pratici che vengono dalla PNL (Programmazione Neuro-Linguistica), della PNS (Programmazione Neuro Semantica), e dalle diverse tradizioni orientali, da quelle proprie di specifiche pratiche meditativo-trascendentali di chiara ispirazione induista, che da esperienze che l’autrice ha vissuto in prima persona in Cambogia e in altri luoghi del mondo, e che poi sono confluite nella fondazione, insieme al marito, di BlessYou! Un libro chiaro, rivolto a tutti coloro che desiderano migliorare la qualità della vita. Si parla di cambiamento, di tutti quegli atti a cui diamo vita e che ci chiudono nelle nostre zone di comfort, si parla di zone di potere, di come uscire da Matrix (come sostiene Michael Hall il modello olografico della vita che agiamo, puntellato dai nostri centri ermeneutici “pre-costituiti” utili per orientarci al suo interno), di come risvegliare il n/um, la nostra energia vitale in grado di farci realizzare cose che ad altri apparirebbero impossibili, come camminare sul fuoco su carboni ardenti alla temperatura di 400° gradi senza riportare ustioni di alcun tipo. Una scrittura, quella di Lucia Giovannini, che ci aiuta a recuperare l’importanza del Silenzio, e soprattutto che ci pone dinanzi ad un fatto incontrovertibile: il cambiamento non viene da nessun tipo di filosofia o guru … il cambiamento comincia da noi, con una presa di coscienza di piena responsabilità verso noi stessi e gli altri. Un libro non come gli altri, che deve essere letto, riletto, assimilato, annotato, approfondito, introiettato. Inoltre l’autrice, oltre a saper scrivere (non intendo solo come padronanza degli argomenti che tratta) e dunque detentrice di una dote oggi sempre più rara nel mondo delle lettere e della saggistica, pur non rinunciando alla semplicità espositiva, mantiene un rigore scientifico (basti guardare la ricca bibliografia a fine volume) che non fa altro che impreziosire e rendere esclusivo l’intero suo lavoro. Insomma questo libro è una nuova, immensa scoperta che farà sicuramente una grande differenza nella vostra vita!

venerdì 17 aprile 2009

Contamination Corruption di Sergio L. Duma (Icaro edizioni)

Partiamo da alcune considerazioni piuttosto banali, ma necessarie. E’ indubitabile che stiamo assistendo ad una vera e propria scomparsa dei confini degli spazi economici e della cultura tecnologico-scientifica, come della cultura in generale. Il sapere, nel senso più ampio del termine e non solo quello scientifico delle società di oggi, è de-valorizzato e de-contestualizzato. Ovvero la costante orizzontalizzazione ( e a volte banalizzazione) dei messaggi culturali prendono vita e significanza solo se possono essere mercificati (Lyotard). Per essere ancora più meticolosi, avranno maggior senso i messaggi culturali più facilmente decodificabili ed utilizzabili. La nostra società, è la società come sostiene Z. Baumann, “dell’incertezza”. La velocità di cambiamento che ormai pervade l’economia di oggi, e non solo quella, ha prodotto una condizione di continua incertezza nell’uomo che conosce una nuova angoscia: il terrore costante di rimanere indietro. E questo è un metodo accettato e perseguito anche dal mercato dello spettacolo, dell’intrattenimento, dalle piccole e medie aziende pubblicitarie alle corporation del cinema, della radio, della televisione, del web, dell’editoria. Esse sanno che per creare dipendenza devono lavorare sulle intersecazioni dei messaggi, sulle loro ibridazioni, sulla creazione di nuove grammatiche accessibili a chiunque, stimolanti e soprattutto che creino assuefazione, proprio perché nascono all’interno del sistema mediatico, ogni giorno digerito a malapena dal singolo, sottoposto puntualmente ad un immenso pasto pantagruelico di immagini, slogan, spot, parole, odori, suoni a velocità supersonica. La ricaduta, per fare un po’ di psicologia da salotto che non fa mai male, è che tutti, indistintamente, corrono da soli come folli alla ricerca di qualcosa, non comprendendo di restare invece fermi, in quanto anche il raggiungimento dell’oggetto dei loro desideri non appaga la loro inarrestabile sete di possesso. La globalizzazione ha posto l’uomo in una nuova condizione di alienazione, e ha offerto l’illusione che la corsa inarrestabile al produci-consuma-crepa, potesse darsi come dimora definitiva dell’uomo. Ed ecco allora che dove la realtà che ci circonda appare sempre più caotica e inafferrabile, la spinta culturale proveniente da diversi sistemi di culture, sub culture, culture altre, tende ad emergere nella devastante azione virale della “Contamination Corruption” dove ci si orienta in un mondo che ha abbandonato qualsiasi volontà di definizione, perché non può darsi in nessun caso dei prodotti presentati (film, video clip, games, libri, musica, arte) alla massa generalista, perché nel momento in cui si cerca di restringere il campo di analisi l’universo mercantil-tecno-spettacolare presentato svanisce in chissà quale mondo parallelo. Il libro edito da Icaro Edizioni nella collana diretta da Angelo Semeraro, di Sergio L. Duma dal titolo per l’appunto “Contamination Corruption” ha l’ x-factor, proprio come hanno dimostrato qualche giorno fa i The Bastards Sons Of Dioniso con il loro inedito L’Amor carnale che ha nel suo codice genetico gran parte della storia del punk rock internazionale. Ora Duma secondo me fa un’operazione molto intelligente, innanzitutto sul piano della scrittura: attacca “il nemico” con le sue stesse armi. Stile graffiante, da navigato articolista di pop culture, acido, sintetico come una web scrittura da micro-blogging, ma che non rinuncia alla serietà dello scandaglio quasi accademico. Anche se l’autore ammette di non poterlo fare dalla quantità di giga informativi da presentare nel limite del prodotto editoriale. Secondo punto a favore di Duma è che scende in profondità con la sua torcia nelle viscere del nostro immaginario collettivo. O meglio del nostro inconscio collettivo iper-mediatico. E dunque il testo si costruisce in queste sezioni: Contaminati precursori, Sci-Fi corruption, Contaminati isolati, Avant Pop, Tv e Comics Files, Sex Virus, Cinema di confine, Music Corruption. L’opera diventa fruibile e gustabile da chiunque, completa sino all’inverosimile, una vera e propria wikipedia della nostra era. Nello specifico? Si va dalla teoria del cut up di William S. Burroughs e Thomas Pynchon, alla corrente letteraria Avant Pop creata e teorizzata da Larry Mccaffery e che in Italia Fanucci ha racchiuso nell’antologia Schegge d’America, da Marilyn Manson a Genesis P-Orridge degli Psychic Tv, da Aleister Crowley a Charles Manson, da X-Files di Chris Carter a Matrix dei fratelli Wachowski, dai Simpson e South Park ad Arkham Asylum per la Dc Comics, opera tra il gothic e noir dove viene presentato un Batman e un Joker psicotropici grazie all’arte immensa di Grant Morrison, per non parlare dell’universo Marvel con la generazione mutante degli X-Men, da Ciclope in poi. Un libro questo di Sergio L. Duma che non può definirsi solo una panoramica delle produzioni artistiche degli ultimi decenni che hanno avuto rilevanza per le giovani generazioni. No, non è solo quello. Come non può essere solo un’agile guida, o un viaggio in T.A.Z (zone temporaneamente autonome come direbbe Hakim Bey). E’ un viaggio in un’altra galassia, senza centro né principio, dove forse altri mondi con altre civiltà attendono di essere scoperte!

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