Nei dieci brani che lo compongono, l'album si presenta denso, stratificato, adornato di sonorità cupe, che riflettono sull'inesorabilità dello scorrere del tempo, su ponderazioni che trattano il tema della morte, di ricordi che richiamano versioni ormai passate di se stessi: di certo non può essere identificato come un inno alla gioia.
Beth affronta questa diversa condizione esistenziale mostrando un approccio maturo, severo quando necessario, dove l'ottimismo, la testardaggine della gioventù paiono sfumare verso prospettive di accettazione, molte volte conquistate con alacre e duraturo impegno.

Nessun commento:
Posta un commento