“L’esoterismo è parte integrante del patrimonio culturale delle società
occidentali. Essendo la letteratura espressione diretta della cultura di
un’epoca, ne deriva che questa e il pensiero esoterico debbano
necessariamente entrare in contatto in qualche momento del loro sviluppo
storico. Nel periodo a cavallo tra Ottocento e Novecento si ebbe in
Italia un intreccio particolarmente fecondo tra questi due rami
dell’albero della conoscenza umana, i cui frutti diedero nuova energia
al rinnovamento culturale in atto sulla penisola. Questo lavoro si
inserisce in quel filone di studi sull’esoterismo occidentale il cui
scopo è chiarire i rapporti esistenti tra l’occultismo e la letteratura
italiana, in questo caso specifico tra XIX e XX secolo. In questo
periodo, infatti, l’interesse per la dimensione occulta della realtà da
parte di autori e intellettuali (tra cui spiccano i nomi di Pirandello,
D’Annunzio, Pascoli, Capuana, Fogazzaro, Onofri ecc.) non fu solo una
moda passeggera o un fenomeno di importanza marginale, ma il segno
evidente di un interesse profondo e tale da influenzare in modo
significativo la loro produzione letteraria e la cultura del tempo.”
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