Quando Alfredo Destrè accetta di risollevare le sorti del più importante
teatro della città è un successo di critica e pubblico, che il vecchio
attore spera di coronare con il premio alla carriera atteso da una vita.
A metterne in dubbio il merito artistico e morale, sarà però un collega
della sua compagnia teatrale giovanile, Enrico Parodi, che da sempre ha
impersonato il fool shakespeariano. Dopo il buon successo di critica
del precedente romanzo “L’ora meridiana”, incentrato sull’accidia, Paola
Musa ritorna a indagare i peccati e i vizi della società moderna
costruendo una storia magistrale intorno alla superbia. In queste pagine
si riverberano così il senso del divenire anziani, lo scontro
generazionale, l’incomunicabilità, il predominio di una tecnologia
soffocante e alienante, la decadenza culturale, il sottile confine tra
ambizione e valore e, dunque, la confusione tra grandezza e superbia.
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