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domenica 15 luglio 2012

VILLA MATILDE


“Un sorso di Campania Felix - L’antica tradizione enologica e la particolarità del terroir campano dell’Ager Phalernus, sono stati riscoperti, da questa azienda a conduzione familiare, nata negli anni sessanta, che ha saputo coniugare:
- cultura e ambiente,
- tradizione e innovazione,
- territorio e persone.

Negli anni ‘70 l’avvocato Francesco Paolo Avallone, appassionato cultore di vini antichi, riuscì ad individuare dopo anni di ricerche, coadiuvato da un gruppo di ricercatori dell’Università di Agraria, le viti che un tempo davano vita al famoso Falerno, vino decantato sin dall’epoca romana e poi distrutto da un parassita devastante, la filossera, agli inizi del novecento. Circa tremila anni fa nasceva qui, in Campania, un vino severus, fortis, ardens, che ha attraversato i secoli, un vino, dice la leggenda, donato alla terra del Massico dal dio Bacco, che oggi racconta col suo rosso caldo e il suo sapore intenso il calore e i colori di una terra ricca di contrasti. Francesco Paolo Avallone ripiantò gli antichi vitigni del Falerno proprio nel territorio del Massico dove un tempo erano prosperati e fondò Villa Matilde, oggi affidata ai suoi due figli, Maria Ida e Salvatore.

La particolarità di quest’azienda vitivinicola solida e affermata è legata a tre fattori d’eccezione:
- il rispetto dell’ambiente
- l’importanza della qualità
- la sintesi efficace di tradizione e innovazione

Tradizione e innovazione - L’aver riportato in vita l’antico Falerno e la grande ricettività all’ambiente pongono i vini Villa Matilde nel solco di una robusta tradizione, la ricerca, le tecnologie all’avanguardia, come l’utilizzo del biologico avanzato, colorano la tradizione con un’innovazione intelligente e dinamica. Vigneti con una densità di impianto di cinquemila, settemila ceppi ad ettaro sono allevati con l’innovativa metodologia del Gouyot (a spalliera), tuttavia il pregio dell’uva che qui si produce non si traduce in costi proibitivi.

L’importanza della qualità - Villa Matilde punta sulla classe, non produce vini seriali, ma vini d’elite e interloquisce idealmente con intenditori del genere, tuttavia, pur mantenendo standard qualitativi elevatissimi è economicamente alla portata di tutti. L’azienda fa della cultura del vino oggetto di studio e di ricerca, ha già individuato e continua a individuare i vitigni che un tempo avevano dato vita ai vini più antichi di questa terra, come l’Aglianico, cioè l’antico Hellenico, il Piedirosso da cui nasce il Falerno rosso, l’uva Falanghina che dà vita al Falerno bianco, ma rivisita e modernizza il passato con strumenti pionieristici. La scelta di fondo è sempre qualitativa, non quantitativa.

Il rispetto dell’ambiente - l’innovazione qui non si limita alla tecnologie, è frutto di un pensiero creativo che fa del territorio la sua forza. A Villa Matilde non è l’uomo a trasformare e spesso violentare il territorio per dare vita a vini selezionati, qui è l’ambiente a suggerire e a scegliere il suo vino. Maria Ida e Salvatore Avallone non si stancano di esplorare la loro terra alla ricerca di nuovi stimoli, il territorio traccia la mappa degli odori e dei sapori, e loro si fanno interpreti raffinati di ciò che la Campania offre.”

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