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venerdì 27 aprile 2012

ANGELO BELLOBONO


 “Angelo Bellobono - “Effimero e temporaneo cerco tra gli altri protesi per continuare ad esistere”
Dal passato di sciatore professionista, allenatore e freerider riemergono nebbie, corpi e territori congelati e poi sciolti, velocità e instabilità; ritornano gli immensi spazi della Patagonia o delle Alpi in balia di nature estreme, che cambiano e modificano ogni certezza, ogni riferimento e abituano alla differenza, all’ironia e alla paura. Allo stesso modo gli anni dei centri sociali e delle fanzines, diventati poi gli uni centri benessere o club e le altre riviste glamour, rivelano i processi di assimilazione e istituzionalizzazione delle subculture e delle ideologie. Dopo le esperienze graffitiste e installative  dei primi anni 80/90 e la laurea in Scienze Motorie nel 1988, iniziano anni nomadi che lo portano a vivere prima in  Francia a contatto con artisti agli antipodi tra loro come Bertrand Lavier e Robert Combas, poi in California tra Liza Lou, Bill Viola, Bedia e Peter Halley. Nel 2000 rientra in Italia, a Roma, dove vive circa 6 mesi l’anno, il resto del tempo lo trascorre a New York. Fin dall’inizio della sua attività, Bellobono, ha sempre posto l’uomo e il territorio al centro della sua ricerca, che evidenzia il difficile rapporto di appartenenza e identità, intesa non solo in senso socio culturale, ma anche geo-biologico. I meccanismi in cui la biochimica si traduce in comportamenti ed emozioni è il filo conduttore dei suoi dipinti, dei video e delle azioni performative. Un senso di drammatica ironia pervade così dai sui ritratti, persi in un biancore accecante, o in uno scuro mare di petrolio, liquidi e solidi allo stesso tempo, concettualmente instabili e temporanei, appesi al loro chimico senso di precarietà biologica. Essi svelano il continuo sforzo compiuto nella ricerca di un’identità e di un luogo in cui collocarsi, un continuo congelamento e scongelamento di esistenze celate o negate e di un benessere ideale. Bellobono dà forma e fisionomia a un campionario di emozioni, trends e comportamenti che appartengono ad ogni essere umano e nei lavori più recenti, indagando gli sforzi migratori, le comunità e le controculture, questa  indagine è tornata a coniugare  ancora la pittura con la performance e il video. Così donne body builders che si allenano con ragazzi anoressici (Cardiofrequenze 1999), programmi di allenamento dei marines nei centri wellness alla moda (Body life program 2003), icebergs alla deriva come nazioni, protetti da eserciti di soldatini di civiltà diverse (Temporary civilization 2006), migranti che pedalano su bike da spinning illuminando con l’energia prodotta una scritta che richiama al benessere (Chist’è o’ paese d’ò sole, Fondazione Volume-Union 2008) o spostano casse di frutta per svelare il loro ritratto, ricontestualizzando l’identità in un nuovo territorio (from ecuador to rome, Wunderkammern 2009), postpunk in un ipotetico centro sociale che diventa ironicamente un elegante centro benessere praticano il pilates e lo yoga con le note di “god save the queen” che diventa un mantra new-age (Lowlife wellbeing center – Changing Role 2009, Lowereast life – Envoy Gallery NY 2009, Eastside – Biasa ArtSpace Bali 2010), africani alle prese con blocchi di ghiaccio, archivi di memoria ed identità che si sciolgono sulla pelle (Afrika(n)ice, 2010-2011), mediocrità dilagante e libertà negate partendo da John Stuart Mill (About freedom e Decimate mediocrity, 2010 e 2011). Tra le principali mostre collettive il Premio Lissone del 2002, Futuro Italiano al Parlamento Europeo, Arterritoty alla Centrale Museo Montemartini di Roma, TEC alle Scuderie Aldobrandini di Frascati. Nel 2005 vince il Premio Celeste per la pittura, partecipa alla mostra presso il Museo di Roma Pasolini e Roma. Nel 2007 è invitato a partecipare alla mostra itinerante On The Edge of Vision al Victoria Memorial Hall di Kolkata e nei Musei di Arte moderna di New Delhi, Mombay, Kolkata. Nel 2008 è invitato alla XV Quadriennale di Roma, presso il Palazzo delle Esposizioni di Roma e a Experimenta nella collezione del Ministero degli Esteri. Nel 2009 partecipa all’evento Gustovagando presso il Museo Macro Future di Roma e alla mostra I_D Intersecting identities nel Museo Halles de Saint Gery di Bruxelles. Nel 2009  è invitato alla Wunderkammern di Roma nella mostra Titled Untitled. Nel 2010  partecipa alla mostra Impresa Pittura presso il CIAC Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea di Genazzano. Nello stesso anno è invitato al Museo d’arte moderna del Cairo nella mostra Under the italian eyes. Hanno scritto di lui Nicola Davide Angerame, Lorenzo Canova, Manuela De Notariis, Micol Di Veroli, Alessandro Facente, Francesca Franco, Raffaele Gavarro, Pericle Guaglianone, Gianluca Marziani, Angel Moya Garcia, Sabrina Vedovotto, Alessio Verzenassi.” (l’opera qui proposta è di  Angelo Bellobono)



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