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domenica 4 marzo 2012

LUISA BERGAMINI


“Luisa Bergamini, nata a Camposanto (Mo), diplomatasi presso l’Istituto Magistrale ha compiuto successivamente studi presso l’Accademia di Belle Arti di Bologna. Vive e lavora a Bologna, via Cracovia n. 25, Bologna, tel. 051.467380, con studio in via Rivani n. 14. In trent’anni di attività artistica il suo lavoro, rivolto alla fine degli anni 70 al nudo femminile, espresso nella forma più libera, si è orientato, nei primi anni 80, verso la ricerca sulla Pittura Informale. L’analisi del “ Contenitore” è sempre stato il denominatore comune della sua opera, essendo l’artista affascinata e coinvolta nel considerare questo oggetto come un crogiolo contenente il magma delle umane emozioni. Questo suo “ Informale “ veniva esposto nelle Gallerie “ L’Ariete” di Bologna nel 1984 e “ Studio Cavalieri “ di Bologna nel 1987 e, sempre nell’anno 1987, nel Pal. Comunale di Novellara, “ Sala delle Colonne “ di Nonantola e “ Palazzo Massari “ di Ferrara, con testi critici di F. Solmi, L. Cavallari, C. Cerritelli. Iniziava così, attraverso fuoriuscite di materiali indistinti e contorti, la presenza di questo contenitore, più o meno leggibile, che emanava rigurgiti di memorie, tensioni, lacerazioni del vissuto umano. Questo contenitore, dopo il 1987,si trasformava in una forma ovoidale, a simboleggiare il massimo dei contenitori che si possano reperire: generatore di vita l’uovo, infatti, poteva sviluppare una creatura che, nel suo DNA , si portava dietro tutta la storia propria e di chi l’aveva preceduta. A questo periodo ha fatto seguito un Informale Materico che risentiva certamente del fascino di Burri, perseguendo sempre l’intento della visitazione interiore : l’esplorazione avveniva ora nelle viscere umane, contemporaneamente alle viscere della terra. Colori terrosi, sanguigni, grigi di cementi, carte incollate e compresse, stratificazioni e lacerazioni, in perfetta fusione, ancora intesi come “ contenuti “. Con scritti di R.Forni e V.Dehò, le esposizioni di questo periodo avvenivano al “ Prato dei Miracoli “ Pisa;” Palazzo Datini “ Prato ; “ Palazzo SS. Salvatore di S. Giovanni in P.Con “ Letture d’ Architettura “ presentata da G.Bonomi per “ L’Idioma “ Di Ascoli Piceno nel 1994, e la mostra presso la “ Sala Fienile “ di Castel S.Pietro con testo di V.Cohen, la visitazione magmatica aveva assunto la connotazione di purezza e linearità offerta dalla ideazione del “ modello “ elemento prima di legno, poi candido e puro di carta, con impressi tagli sartoriali, a volte sfogliabile come un libro, a volte inserito in teche. L’idea del “ modello “ suggeriva l’alleggerimento dalla ferita di proporsi sempre nuovi nel quotidiano, ricorrendo perciò a schemi più rassicuranti (il modello, quindi )per adeguarsi a questi e non scontrarsi con una realtà impegnativa ed ingombrante. Sottratte alla profanazione, candide e intonse, inserite in queste scatole atte a proteggerle quasi dalla vista e dal tatto del fruitore, per spingerlo piuttosto ad entrare egli stesso nella teca, per coinvolgersi in un gioco di sacralizzazione, ecco allora la mostra “ Pelle d’opera” da Severiarte di Bologna nel 1995, con testi critici di M. Manara,N. Menetti, Pozzati, poi “ Carte in scatola “ a “ Verifica 8+1"di Mestre, con testo critico di R. Pasini. In questo momento nascono, con gli stessi tagli, i “ Libri d’Artista “ esposti e collocati in svariati Archivi e Mostre. In seguito le teche, divenute cassetti veri, allestiti con varie profondità di aperture alla parete, fotografati, poi scontornati in dimensione reale, vengono esposti come fotografie, ricreando l’effetto iniziale , con l’ombreggiatura realizzata sulla parete stessa di esposizione. Questi cassetti, aperti, socchiusi o chiusi, mantengono intatta la loro dose di memorie, contenitori di sogni e aspirazioni, celate o espresse ( chiusura o apertura ) Oggetto di osservazione critica da parte di E.Di Mauro, L.Cavallari, T.Trini queste opere sono state esposte negli ultimi anni da “ A.Battaglia” Milano, “ Archivi del 900 “ Milano, “ Museo Bargellini” Pieve di Cento, Galleria Comunale di Arte Contemporanea - Castel San Pietro Terme - (Bo) Nell’anno 2005 entra a far parte del Gruppo Artisti Iperspazialisti - Viaggiatori del Futuro.” (l’opera riprodotta è di Luisa Bergamini)




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