venerdì 26 marzo 2010

Claudio Comandini, Basso Impero (Sovera edizioni). Un estratto

CRONACHE DAL BASSO IMPERO (p. 35-36). Credi davvero che siamo in un’epoca peggiore delle altre, oppure che esista un progresso? Stavo interessandomi alla tarda antichità: alla vita quotidiana durante il basso impero. Ti sembra di sentire le grida di una folla perduta, concentrata in una piazza ricavata dal prosciugamento di una palude, dove la fogna passa a cielo aperto. Nell’ordinarietà del malaffare, la normalità del ladrocinio, in un’epoca di principi del foro bugiardi, di corti piene di puttane. Dove la popolazione è falciata dalle epidemie e dall’ordinaria violenza urbana, il fiume straborda, i rifiuti marciscono per strada, la speculazione edilizia riempie ogni vuoto. Incontrollata l’immigrazione di schiavi delle province, agricoltori senza più terra, che vendono e comprano mogli e figlie alla prostituzione nella suburra perché altro lavoro non c’è. E questi “extracomunitari” sono intrusi pericolosi per gli scaricatori del porto fluviale e i figli di buona famiglia, con cui condividono le stesse sbronze, le stesse chiacchiere, le stesse puttane. Insomma, ritrovo la storia dei nostri giorni. Come se già dai tempi di Roma vivessimo una lunga decadenza. Come se il basso impero non fosse mai finito.
GIOIA (p. 22). Gioia vuole bene a tutti, e gli sta bene così. Lei è così, rossa così, pienotta cosi. Il suo pomeriggio trascorre fra le immagini della tv i cosmetici e le telefonate. Lei adora Fiorello come una muta che attende da lui la voce, e tutte le canzono le ha imparate da lui. E’ amica di Ambra, certo, gli batte le mani quando si muove così ben telecomandata, ma non ha il suo stile, non fa la saccente con quella forzata disinvoltura che piace tanto ai frustrati. Questo lo sa. Ma non si cura di capire. Cambia ad ogni notiziario, poi figurati oggi che c’è sta manifestazione, cheppalle. La guarda un po’, ma poi si rompe, e canta le sigle pubblicitarie. E prega che i Take That non si scioglino mai, lei prega che i Take That non si sciogliano mai. Esce un giorno con me e un giorno con te, e dà a tutti quel che gli và. Lei adesso ha quindici anni, e non gliene importa un granché. Si sente grande, sa di essere piccola. Guarda la borgata fuori, non pensa che sia brutta. Fra un po’ esce con Mario, stasera forse farà pace con Lele, magari stasera andrà a ballare. Fuori la pioggia ha smesso, ma può ricominciare, ma non gli importa.

Nessun commento:

Posta un commento

I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno

I prodotti qui in vendita sono per chi cerca di più della realtà

Cerca nel blog

Rogue Sun. Cavaliere del sole (Vol. 3) di Ryan Parrott

PUBBLICITA' / ADVERTISING In seguito allo scontro con Hellbent, Dylan ha dovuto fare i conti con una tremenda consapevolezza: dopo l’acq...