lunedì 8 marzo 2010

"Bianca come il latte, rossa come il sangue" di Alessandro D'Avenia (Mondadori)




















Leo ha sedici anni: vuole stare con gli amici, giocare a calcetto, e non si separa mai dal suo iPod. Di scuola neanche a parlarne, e i docenti non sono altro che dinosauri destinati all’estinzione. Leo viene a sapere che sta per arrivare un supplente di storia e filosofia, e quale occasione migliore, pensa il ragazzo, di fargli capire al prof. “nuovo di zecca”, che anche lui è uno di cui non ci si deve fidare più di tanto perché sta dall’altra parte della barricata, e merita dunque una certa attenzione con tanto di “cerbottanate” preparate ad hoc . Ma la storia è diversa: questo prof. carica di passione le sue lezioni, sollecita l’attenzione e la cura per il sapere e per i propri sogni. Tutto bello certo, ma col bianco che si fa, pensa Leo, che si fa con quel vuoto che sembra ingoiare tutto. Col rosso invece tutta un’altra faccenda: il colore dell'amore, della passione, del sangue; rosso come i capelli di Beatrice, il suo sogno. Un sogno però difficile da coccolare, da tenere tra le braccia, quando scoprirà che il bianco sta per divorare Beatrice, facendola ammalare, regalandole un male duro da inghiottire. Questo splendido libro racconta un anno della vita di un adolescente che oscilla tra ingenuità, voglia di speranza e disperazione, quel tipo di disperazione che un po’ tutti abbiamo problematicamente vissuto sulla nostra pelle. Già perché è facile identificarsi con Leo, sentirlo parte di se stessi, assaporare i suoi pensieri che ci proiettano in altri tempi, e in altri odori, colori e nostalgie. Alessandro D’Avenia ha tutte le carte in regola per diventare un grande scrittore, non certo perché è stato pubblicato da Mondadori. E’ riuscito a strutturare un’opera che si fa leggere volentieri, che arricchisce interiormente il lettore (direi quasi terapeutico) e soprattutto fa pensare in maniera positiva. “Bianca come il latte, rossa come il sangue” oltre ad essere un romanzo di formazione, è un testo scanzonato e brillante, intimo e tormentato allo stesso tempo, che può piacere anche agli adulti, che ne troveranno anzi sicuramente beneficio. Un libro insomma che non può lasciare indifferenti ed anche se pieno di parolacce amalgamate sapientemente con tanto di forza evocativa e immagini poetiche, si insinua nel cuore con delicatezza insegnando che se si vuole capire il perché di molte cose nella vita bisogna assumersi il rischio di tutto anche del dolore.

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