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mercoledì 1 febbraio 2017

“The Doors in direzione del prossimo whiskey bar” (iQdB Edizioni di Stefano Donno) di Giuseppe Calogiuri Al Rì - libri da bere a Corsano (Lecce)





Ecco Giuseppe Calogiuri e il suo “The Doors in direzione del prossimo whiskey bar” (iQdB Edizioni di Stefano Donno) che sarà  il 3 febbraio 2017 alle ore 18,30 presso Al Rì - libri da bere  in via della Libertà 106 a Corsano. Presentano l’autore Daniele Bleve e l’editore Stefano Donno.  iQdB Edizioni di Stefano Donno promuove l’evento in collaborazione con Arcadia Lecce e Carpe Diem

“Ci vuole coraggio. Sì, ci vuole molto coraggio nel chiedermi di scrivere una prefazione a un libro su di una band degli anni ’60. Perché, anche a voi che leggete, qual è il primo pensiero che vi viene in mente? Sicuramente uno di quegli insopportabili gruppi frikkettoni, hippie, pacifisti, lenti e insulsi sul modello di Mamas&Papas o Jefferson Airplane (ne sono certo). Per fortuna, anche in quegli anni terribili dal punto di vista musicale qualche luce affiorava nel buio. E, forse, una luce più di tutte, quella di The Doors! Ed è di questa luce che questo libro vi parla. Meglio, ve la racconta. E Giuseppe Calogiuri, conoscendo questa mia debolezza, ha saputo trovare lo strumento e il coraggio giusto. Ma, forse, è necessario andare per ordine… Il 4 gennaio 1967 The Doors pubblicano il loro primo album omonimo. Non siamo in un anno qualsiasi, quel 1967 segnerà la storia degli Stati Uniti, prima, e dell’intero mondo occidentale, poi. Già da qualche anno le forze armate di Washington combattono lontano da casa una guerra non ufficiale. Dall’inizio del suo mandato presidenziale, il “progressista” John F. Kennedy ha cominciato a prendere i ragazzi del suo paese per scaraventarli dall’altra parte del mondo. The Golden One (citando The Human League), figlio di una famiglia arricchitasi spropositatamente grazie al commercio illegale di alcol, ha precipitato gli Stati Uniti nel fango del Vietnam. Il suo successore, Lyndon B. Johnson, ha continuato il lavoro. Anzi, lo ha portato alle estreme conseguenze. Il 7 agosto 1964, il Congresso americano – approvando la H.J. Res. 1145 (conosciuta come la “Risoluzione del Tonchino”) – ha consegnato al Presidente un assegno in bianco per portare le truppe ovunque ritenesse necessario. È l’inizio della presidenza imperiale. E’ anche l’inizio, in pratica, della coscrizione obbligatoria per i giovani americani. Quella carne fresca serve. È indispensabile per combattere nelle paludi e nelle giungle del sud-est asiatico. Nel 1968, saranno ben 500.000 i soldati impiegati in Vietnam (con infiltrazioni anche in Cambogia e Laos per inseguire i charlie). In questo clima, le Università sono le istituzioni che, più di altre, risentono della guerra. I ragazzi che “vincono” alla perfida lotteria della coscrizione hanno solo tre scelte: 1) accettare l’arruolamento; 2) scappare, magari in Canada (come Jack Nicholson); oppure 3) scegliere la strada dell’obiezione di coscienza. La terza è una scelta difficile, ti mette fuori dalla società e, per questo, ci vuole un coraggio enorme. Un campione sportivo all’apice della carriera rifiuterà più volte l’arruolamento e il 20 giugno del 1967 sarà giudicato colpevole di tradimento. Quell’uomo era Muhammad Ali! Una nuova strada doveva essere trovata. E qui la musica sarà fondamentale come mezzo di aggregazione per tutti coloro i quali volevano fare qualcosa. Il 1967 regalerà alla costa occidentale degli Stati Uniti la Summer of Love e al Vecchio Continente la spinta alla rivolta studentesca, che in Europa inizierà nel maggio dell’anno dopo. La scintilla partita dall’Università di Berkeley, in California, diventerà fiamma viva in altri atenei, per trasformarsi in incendio a Parigi. Il Monterey Pop Festival del giugno 1967 sarà il pretesto che permetterà agli studenti di unirsi, confrontarsi e cogliere tutti i segnali che artisti come Jimi Hendrix o The Who sputavano dal palco. Segnali che, in un modo o in un altro, volevano dire rabbia. Beh, The Doors sono figli e, insieme, strumento di quella rabbia e di quella società americana che è confusa e terrorizzata dai suoi stessi leader. Una società che ha visto cadere i propri miti politici con l’assassinio di Kennedy, o quelli sportivi, con l’arresto di Ali, e che vede, continuamente, partire i propri ragazzi verso luoghi lontani e impronunziabili per tornare, poi, in casse avvolte dalla bandiera a stelle e strisce. Una generazione di giovani e adolescenti che si rifugia sempre più nelle droghe. Magari nuove droghe come l’LSD, che aprono nuove porte. E queste porte sono quelle già narrate da William Blake e che Jim Morrison, Ray Manzarek, Robby Krieger e John Densmore faranno proprie e attraverseranno con l’arroganza, l’incoscienza e la rabbia dell’età. Arroganza, incoscienza e rabbia che non si possono non condividere e abbracciare. Abbracciare anche da parte di chi, come me, è cresciuto con e nel punk, prima, e nella new wave, dopo. Un triade di valori e sentimenti che tutti insieme risiedono in quella prima prova discografica e che, qui, Giuseppe Calogiuri analizza e descrive con sapienza tecnica assolutamente invidiabile (almeno da parte di chi crede che conosciuti due accordi si possa e si debba formare una band!). Quello che avete tra le mani non è un ennesimo libretto sulla band di Los Angeles, no. Sono pagine che vi faranno fare un passo avanti sulla strada della conoscenza di un album fondamentale. Un disco con veri gioielli. E alcuni sono gioielli sfrenatamente gotici: come non citare la bellezza fulminante di The Crystal Ship. Pezzo che, per il chiaro riferimento a leggende celtiche, avrebbe sicuramente fatto innamorare i membri della Confraternita Pre-raffaellita di vittoriana memoria. Il dolore che trasuda freddo e umido da End of the Night o l’incestuoso sangue che sgorga da The End. Pezzo, quest’ultimo, che non può non ricordare In Cold Blood di Truman Capote e a causa del quale, soprattutto, sono certo, il Re Inchiostro Nick Cave avrebbe venduto l’anima per poter scrivere una murder ballad come quella. Insomma, ora basta, inutile aggiungere altro. Giuseppe Calogiuri vi ha invitato, vi ha aperto le porte e, come avrebbe cantato Ian Curtis: “This is the Way… step inside!” (Prefazione di Daniele De Luca)
Giuseppe Calogiuri (1978) è nato a Lecce e qui vive e lavora come avvocato specializzato in diritto d’autore e degli artisti. Alla professione affianca l’attività di chitarrista ed ha all’attivo un decennio di militanza nella prima tribute band salentina dei Doors, con la quale ha portato il sound della band di Los Angeles in giro per la Puglia. Giornalista e scrittore, tra i suoi lavori “Una buona giornata” (premio “Corto Testo”), “Tramontana” (Lupo Editore, 2012), “Cloro” (Lupo editore, 2016)

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Giacomo Poretti: «Io orgoglioso di essere cresciuto in oratorio»

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Orso d'oro carriera a Milena Canonero - Cinema - ANSA.it

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Franco Trentalance lascia il porno ma non il sesso: "Farò il mental coach dell'eros" - IntelligoNews - quotidiano indipendente di informazione

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martedì 31 gennaio 2017

LAZZA - FUEGO (Prod. 333 Mob)

La Bella e la Bestia - Nuovo Trailer Italiano Ufficiale | HD

Bello FiGo - Pasta Con Tonno [METAL VERSION]

La mattina andavamo in Piazza Indipendenza. La nascita de la Repubblica: storia di un miracolo editoriale di Franco Recanatesi (Cairo Publishing)



«Il nostro obiettivo è superare nelle vendite il Corriere della Sera.» Quando, nell'autunno del 1975, Eugenio Scalfari annunciò che la sua nave pirata prossima al varo, battezzata la Repubblica, avrebbe battagliato con l'incrociatore di via Solferino che da un secolo solcava i mari indisturbato, fu accolto da risolini di scherno. E invece... Questa è la storia di un quotidiano che dopo appena undici anni - esempio unico al mondo - ha toccato il primato delle vendite nel proprio Paese. L'appassionante testa a testa fra i due grandi giornali - che da allora non si è mai arrestato - si svolge parallelamente a una delle fasi storiche più tumultuose e drammatiche conosciute dall'Italia, segnata da terrorismo, scandali epocali, furiose battaglie civili e politiche. Mentre la Repubblica compie quarantanni, un giornalista che nel quotidiano di piazza Indipendenza ha ricoperto ogni ruolo racconta quella straordinaria avventura. Partendo da lontano: il felice incontro fra i due protagonisti, Eugenio Scalfari e Carlo Caracciolo, la loro passione per la carta stampata, il tentativo di coinvolgere Montanelli, fino alla realizzazione del grande sogno cullato per oltre vent'anni. Dalla complicata gestazione alla volata verso il milione di copie. Il clima eccitato, teso e goliardico della redazione, ma anche i tormenti e i contrasti, gli amori e i tradimenti. Le minacce brigatista. Le vicende pubbliche e private dei suoi più celebri giornalisti: i litigi Pansa-Bocca, i capricci di Biagi, il pianto della Aspesi, gli scherzi di Guzzanti, le fughe di Forattini e Terzani. E quella volta che Scalfari, in lacrime, chiese aiuto a Beethoven...

Cannes. Pedro Almodovar da concorrente a presidente

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Keith Haring e la sua influenza artistica in mostra a Milano

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"L'Ora legale" di nuovo in testa al box office: seconda vittoria per il film di Ficarra e Picone - Giornale di Sicilia

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Natalie Portman: "Di Jackie non ho capito niente"

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Sanremo 2017, Carlo Conti si difende: ‘La beneficenza rimane privata’ – Tvzap

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lunedì 30 gennaio 2017

LIBUNI ESOTERICA

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Missy Elliott - I'm Better ft. Lamb [Official Video]

Ed Sheeran - Shape Of You [Lyric Video]

Dopo la laurea ad honorem, Ennio Morricone si siede al pianoforte e comm...

Beata Ignoranza - Trailer Ufficiale

Jackie, regina vanitosa e dalle molte facce - Cultura & Spettacoli - ANSA.it

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Sanremo 2017, Manuel Agnelli all'attacco: 'Carrozzone senza contenuti' [FOTO] | Nanopress

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Beppe Vessicchio da Fazio ironizza: "Con la De Filippi Sanremo è un po' un presepe" - IlGiornale.it

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Asghar Farhadi boicotterà gli Oscar: «Non parteciperò alla cerimonia nemmeno se Trump cambiasse idea» - Best Movie

Asghar Farhadi boicotterà gli Oscar: «Non parteciperò alla cerimonia nemmeno se Trump cambiasse idea» - Best Movie: Il regista iraniano commenta così il #MuslimBan del Presidente USA

Emma Stone e la protesta anti-Trump trionfano ai SAG Awards 2017 - Tgcom24

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Samuel senza i Subsonica a Sanremo: "Un album pop in cerca di leggerezza" - Musica - Spettacoli - Repubblica.it

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Il cuore del potere. Il «Corriere della Sera» nel racconto di un suo storico giornalista di Raffaele Fiengo (Chiarelettere)



Una storia e una testimonianza. Di chi si è battuto per quarant’anni in difesa dell’indipendenza del giornale più famoso d’Italia, il giornale della borghesia illuminata, il giornale di Luigi Albertini e Luigi Einaudi, un giornale che veramente libero non è mai stato perché sempre al centro di appetiti economici e politici. Raffaele Fiengo, giornalista del “Corriere” dagli anni Sessanta, di formazione liberal, ci offre la sua versione dei fatti attraverso le lotte che ha condotto con tenacia sempre dalla parte dei giornalisti per affermare i principi di una stampa libera. Una lotta dura, dai tempi eroici della direzione di Piero Ottone alla strisciante occupazione della P2 sotto Franco Di Bella fino ai disegni egemonici di Craxi e poi le indebite pressioni dei governi Berlusconi. Oggi gli attori sono cambiati ma con le interferenze del marketing e della nuova pubblicità, e l’invasione dei social network, il mestiere del giornalista è ancora più contrastato, anche al “Corriere”, da sempre “istituzione di garanzia” in un’Italia esposta a continue onde emotive e a tensioni di ogni tipo. Se cade il “Corriere” cade la democrazia. E questo libro lo dimostra. Come scrive Alexander Stille nell’introduzione, “considerate le varie lotte avvenute per il controllo del ‘Corriere’, è un miracolo che da lì sia uscito tanto buon giornalismo, tanta informazione corretta, e ciò grazie agli sforzi di tanti giornalisti interessati soprattutto a fare bene il proprio lavoro”. (Introduzione di Alexander Stille)

venerdì 27 gennaio 2017

Catalogo iQdB Edizioni di Stefano Donno

Catalogo iQdB Edizioni di Stefano Donno

LIBUNI ESOTERICA

LIBUNI ESOTERICA

ARCADIA

ARCADIA

ZAYN, Taylor Swift - I Don’t Wanna Live Forever (Fifty Shades Darker)

10 libri da leggere secondo Barack Obama - Panorama

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Sanremo 2017: Ron partecipa al 67° Festival con il brano “L’ottava meraviglia” - Quotidiano online della provincia di Imperia

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La rocker Gianna Nannini ad Amici 16?

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Luigi Tenco, 50 anni fa la tragica fine del cantautore - Tgcom24

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E’ la Giornata della memoria. Ma con Trump l’abbiamo già perduta - Tiscali Notizie

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Gli animali nella storia della civiltà di Morus (per Odoya dal 2 febbraio in libreria)



L’uomo ha assoggettato il regno animale con gli stessi sistemi che usa con i suoi simili: lo sterminio e l’addomesticamento. L’uomo controlla oltre due miliardi di animali utili: come sia giunto a tale incontrastata dominazione costituisce un capitolo di storia trattato per la prima volta in questo volume. Dalla preistoria con le sue grandi migrazioni al Medioevo; dall’età delle grandi scoperte a quella moderna con le sue catalogazioni ed esperimenti; dalle teorie evoluzionistiche alla lotta alle epidemie, fino all’età della chimica con gli allevamenti intensivi e l’eugenetica. Morus racconta il mondo animale e il suo rapporto con l’uomo, partendo dalle primissime forme di vita nei mari, passando per i dinosauri e le prime bestie cacciate, fino agli immensi mattatoi di Chicago, parlandoci così della guerra più lunga che sia mai stata combattuta sulla terra. Sfruttati, venerati, sterminati, addomesticati, gli animali sono i protagonisti di una storia avventurosa quanto quella dell’uomo. Nondimeno, da sempre ne occupano l’immaginario all’interno di saghe, favole e leggende e delle prime pitture rupestri. Attraverso il racconto delle corride dei Visigoti, dell’invasione dell’Europa da parte di milioni di topi che passarono il Volga cacciati dal terremoto o dell’isola che i conigli trasformarono in un deserto, questo libro mette insieme una rassegna dei più importanti studi condotti su basi scientifiche – le teorie di Darwin e Mendel per citare le più note – e un’appassionante raccolta di curiosità, come l’ingresso dei gatti nei salotti dell’alta società o le polemiche sulle scimmie e sul darwinismo.
Morus ha la capacità di farci vedere il mondo dagli occhi dell’affascinante e misterioso regno animale.
Morus è uno degli pseudonimi (insieme a Campanella) di Richard Lewinsohn (1894- 1968), giornalista economico e scrittore tedesco. Negli anni Venti fu redattore politico del Vossischen Zeitung con sede a Berlino, città in cui diresse il dipartimento di Economia. Sotto il nazismo emigrò prima a Parigi – dove scrisse per Paris-Midi e L’intransigente – e poi in Brasile, dove fondò la rivista Cunjuntura Econômica e insegnò presso l’Università di Rio de Janeiro. Nel 1952 tornò in Europa e pubblicò numerosi saggi di successo, tra cui una Storia della sessualità e una Storia del cuore.

Il muggito di Sarajevo, di Lorenzo Mazzoni (Edizioni Spartaco). Intervento di Nunzio Festa

Amira, viandate con la sua "cigar box guitar", diciottenne creativa, nella missiva lascita per un suo addio, spiega di vedersi assediata, ma aggiungeremo assediata proprio come la Sarajevo che ama e vive, nel 1993 di scontri all'ultimo sangue fra serbi e bosniaci e dell'abbrutimento crescente del fondamentalismo religioso. Amira forma un trio con due degli altri strani e superbi personaggi inventati dalla penna del sempre visionario all'ennesima potenza Lorenzo Mazzoni. E in "Il muggito di Sarajevo", ancora, Amira deve contendere il terreno della bellezza del sogno e dei sogni, ancora, addirittura con una mucca veggente o con il suo stesso compagno Mozambik l'irlandese. Su Nazione Indiana, Azra Nuhefendić, autrice di "Le stelle che stanno giù" (Spartaco, 2011), giornalista bosniaca che ha seguito il subbuglio dei Balcani in quei momenti, per Il muggito scrive: "Nel 1993, sotto assedio, Sarajevo era considerata uno dei posti più pericolosi nel mondo. Eppure ho conosciuto molte persone che si ostinavano a voler tornare nella città. La signora Vinka, scappata da Sarajevo all’inizio della guerra, voleva ritornarci a ogni costo, con il figlioletto, perché le pareva che avrebbe potuto vivere meglio là che, da profuga, dai cugini in Vojvodina. Un certo americano di nome Terry, giocatore professionista di poker, non vedeva l’ora di rimettere piede a Sarajevo perché, mi diceva, durante l’assedio aveva giocato le partite migliori della sua vita. La scrittrice americana Susan Sontag tornava ripetutamente a Sarajevo, trovandovi all’epoca più vitalità che a New York. Di questa gente e di molti episodi mi sono ricordata leggendo il libro". Prima, certo, di ricordare, punto che condividiamo al mille per mille, che "i personaggi di Mazzoni sono creati dalla sua eccelsa immaginazione, le azioni sono talvolta illogiche, le circostanze e le storie sembrano improbabili, i destini e i personaggi troppo esagerati per essere veri. Ma come accade nella vita (e nella morte) la realtà spesso supera ogni immaginazione". Vedi gli sprazi dove si spiega, comunque, la 'logica' del contrabbando. Ma tornando ad Amira, aggiungeremo che d'esser trasformata in mussulmana e infilata almeno sotto lo chador lo rifiuta con la forza delle sue canzoni di protesta che vengono dalla realtà terremotata del popolo dell'adesso ex Jugoslavia. Fra droghe varie e svariate, violenza gratuita, giornalismo di guerra e quindi lotta per la sopravvivenza, un Mazzoni carico delle sue esperienze dei luoghi narrati, della studio di testi illuminanti sugli stessi ma soprattutto sulle vite in certi tempi e in certi momenti e in detti posti, della sua relazione imprescindibile con i materiali scritti d'altre penne, immergendosi personalmente in umorismo e cinismo che a volte si fondono, ci suona un altro pezzo di letteratura.

giovedì 26 gennaio 2017

Catalogo iQdB Edizioni di Stefano Donno

Catalogo iQdB Edizioni di Stefano Donno

LIBUNI ESOTERICA

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ARCADIA

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Ed Sheeran - Castle On The Hill [Official Video]

Marcello Jori, "La storia dipinta dell'arte"

Addio a Mary Tyler Moore: la "single" più amata della tv degli Anni 70 - Tgcom24

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10 musical da rivedere prima di La La Land - Wired

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"Isola dei famosi", Eva Grimaldi: "Voglio farmi conoscere e liberarmi del passato" - Tgcom24

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mercoledì 25 gennaio 2017

Catalogo iQdB Edizioni di Stefano Donno

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LIBUNI ESOTERICA

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ARCADIA

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"Scarcity-Waste", in mostra un pianeta malato di spreco...

DORAEMON IL FILM - Nobita e la nascita del Giappone | Nuova Clip 'Il giu...

Paolo Sorrentino e Clive Owen per il nuovo spot Campari

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