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mercoledì 3 luglio 2013

RUTULI’ DI DARIO MUCI (LUPO EDITORE) LIVE IN CONTRADA ARAGONA (TUGLIE) DOMENICA 7 LUGLIO 2013

L’Arci Tuglie, in occasione della ricorrenza di Santa Maria Goretti, anticipa una delle tappe del Festival “Chè ca canta storie”, ospitando Dario Muci e l’anteprima del suo nuovo lavoro discografico “Rutulì – Barberìa e canti del Salento” edito da Lupo Editore. L’evento si svolgerà in contrada Aragona (all’ingresso di Tuglie venendo da San Simone) con la cornice di uno dei luoghi più antichi e suggestivi della città, la masseria Aragona e la chiesetta di San Girolamo, eretta nel 1696 e ormai in uno stato di totale abbandono. Prima del concerto di Dario Muci, alle ore 21:00, ci sarà un omaggio a Don Dante Garzia che, con una petizione pubblica, bloccò la lottizzazione dell’area che ne avrebbe cancellato per sempre il sito storico. Un’analisi storica e più approfondita verrà esposta da Raimondo Rodia e la serata sarà presentata dalla giornalista Federica Sabato. Alle domenica 7 luglio 2013 ore 22:00 si apriranno “le danze” con  il concerto di Dario Muci che presenterà il suo ultimo progetto discografico. RUTULI’ Barberìa e canti del Salento, è un omaggio agli Ucci (cantori di Cutrofiano) e al repertorio suonato nelle sale da barba del Salento.


Rutulì  - Barberìa e canti del Salento  (Lupo editore).  Rutulì rappresenta solo una piccolissima parte del complesso e variegato patrimonio popolare e contadino. Una forma di riproposta in cui gli arrangiamenti originali e i testi tradizionali convivono perfettamente e rendono lo spettacolo dal vivo un’esperienza nuova e coinvolgente lontana dallo stereotipo musicale estivo e spettacolarizzato. I canti riproposti fanno parte di quel repertorio della tradizione orale che attraversa l’Italia, arriva nel Salento, punta a sud, e che raccoglie soprattutto un cospicuo repertorio di canti narrativi che proviene prevalentemente dal nord Italia, tipico delle zone alpine. Oltre ai canti hanno una loro forte presenza gli strumenti a corda, come un fado portoghese o un classico napoletano. Così come fondamentali nel contesto di questo nuovo progetto musicale la chitarra e il mandolino, che sono strumenti principi della barberìa, ovvero la musica delle sale da barba, saloni. Dei veri e propri salotti dove si potevano anche ascoltare le novità della musica colta, oltre al repertorio classico di ballabili e serenate.
Hanno suonato alcuni dei musicisti più raffinati del Salento che hanno accompagnato le voci maschili che più rappresentano l’identità canora di questa terra: Antonio Calsolaro (arrangiamenti chitarra e mandolino), Massimiliano de Marco (chitarra, voce), Vito de Lorenzi (tamburi del Salento), Roberta Mazzotta (violino), Marco Bardoscia (contrabbasso), Rocco Nigro (fisarmonica), Andrea Doremi (tuba), Antonio Castrignanò (voce), Giancarlo Paglialunga (voce), Claudio “Cavallo” Giagnotti (voce), Cosimo Giagnotti (voce). Il disco è interamente dedicato a Uccio Aloisi, Uccio Bandello e Leonardo Vergaro

Dario Muci - Musicista di musica popolare e ricercatore di tradizioni orali, Dario Muci, ripropone la cultura musicale Salentina dal 1997, collaborando con i gruppi più rappresentativi della sua terra (Officina Zoè, Uccio Aloisi, Salentorkestra, ecc.). Discepolo del maestro Luigi Stifani di Nardò (barbiere violinista e massimo informatore sul “Tarantismo” in Puglia) continua a riproporre gli antichi canti acquisiti direttamente dagli anziani, dai testi etnomusicologici e dalla continua ricerca sul campo. Considerato una tra le voci giovani più interessanti del panorama tradizionale salentino, ha collaborato anche in progetti jazz, world ed elettronica cantando con: Paolo Fresu, Ernst Reijseger, Paolo Vinaccia, Raffaele Casarano, Tenores de Orosei, Marco Bardoscia, Giorgio Distante, Valerio Daniele, Justin Adams, Julde Camara, Paolo Rocca, Fiore Benigni, Andrea Stocchetti, Mirko Signorile.  Parallelamente alla riproposta è impegnato alla realizzazione di un secondo volume di materiale etnomusicologico, frutto di una lunga ricerca sul campo.

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La musica dei Negramaro pronta a conquistare il mondo – Parole e musica - Blog - Bari - Repubblica.it

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Madesimo Music Festival Festa a ritmo di musica - Il Giorno - Sondrio Valtellina

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martedì 2 luglio 2013

Ignazio Messina nuovo Segretario dell'Idv

Mogadiscio 20 anni dopo, incontro con il tenente colonnello Gianfranco P...

Zoo a due di Marino Magliani e Giacomi Sartori con prefazione di Beppe Sebaste (Perdisa Pop). Intervento Nunzio Festa



Andiamoci piano. Perché il pregiato libro che abbiamo sotto le mani va ‘descritto’ con meticolosità; almeno nella dose usata da chi l’ha fatto: dagli autori dei racconti che lo compongono, all’autore della prefazione ai professionisti tutti dell’editrice che l’ha portato in stampa. Intanto – appunto - la copertina, di “Zoo a due”, firmato da Marino Magliani e Giacomo Sartori. Perché è sviluppata su un disegno d’Andrea Pazienza. Dove due volatili in bianco e nero si coccolano appoggiati a un ramo. Evidentemente a simboleggiare l’amore. Ma potremmo (pure) allargarci indicando, quale emozione e sentimento, insomma un (po’) valore, persino l’amicizia. Mentre la prefazione dello scrittore Beppe Sebaste, competente e impeccabile come un riuscito saggio breve – a presentare la voglia di vivere del volume. E Sebaste, sia chiaro, indugia soprattutto su un elemento. Insomma ci tiene a spiegarci, precisare che il motivo del libro appartiene al catalogo delle forze storiche della letteratura. L’animale non è che uomo in sedicesimi. Oppure il contrario. O, detto in maniera più rozza, ogni vicissitudine che gli animali dimostrano di sopportare e portare a noi la conosciam bene in quanto fa parte delle nostre stesse vite. Non per niente, lo scrittore Beppe Sebaste parte citando scrittori che non sono “classici” per vezzo delle critica, ma sono considerati tali da chiunque apra un loro romanzo. Da Tolstoj a Kafka. L’antologia è formata da sedici racconti; quattordici brevi di Sartori e due più lunghi di Marino Magliani. Il libro è aperto da “Pipì”, di Giacomo Sartori, storia d’un cane che racconta il suo legame col padrone, un barbone che gli vuole tanto bene. Ma sono le due novelle di Magliani a fare da controcanto a tutti i personaggi, sempre del mondo animale, che passano nello scorrere della raccolta di voci. Dopo aver lasciato il canarino nella sua sicurissima gabbia, incontriamo, per fare solamente qualche esempio delle micro-storie di G. Sartori, una formica che un giorno esula dal compito di seguire tutte le indicazioni del collettivismo formichista. Per una volta si sposta dalla massa che esegue militarmente. Raccontandoci in prima persona che si prova nell’impresa. “Se fosse durata sarebbe stata la quinta estate sotto le palme. Ma il padrone teneva le bestie solo per un periodo e poi le abbandonava. E un giorno toccò anche a Cobre”, è l’incipit del primo dei racconti di Magliani. Quello del cane che tenta di tornare dal suo padrone, lungo la costa ligure madre dell’autore. Che troverà quello dell’altro cane, il figlio, in cammino nella risalita contraria. La penna è quella del Magliani in stato di grazia, che con “Quella notte a Dolcedo” aveva incantato. La scrittura di Giacomo Sartori deve invece fare i conti, giustamente, con la difficoltà di non cedere alla barzelletta: traguardo raggiunto grazie all’invenzione d’un orso polare freddoloso della stessa squadra dell’unicorno abitante d’un libro eccetera. Un libro, insomma, su paure, desideri e ambizioni tutte umane. Nel manifestarsi di sentimenti certamente animali.
      

Muddhriche di Mino De Santis (Ululati, Lupo editore) visto da Vittoria Coppola




Salento, voce e canto. Non solo parole, quelle di Mino De Santis. In lui sono racchiusi pezzi di cuore legato ad una terra rossa e carnosa. Il cantautore salentino è appena tornato con “Muddhriche”, album prodotto dalla giovane etichetta musicale Ululati, dopo Caminante (2012). Mino De Santis si fa ascoltare, con voce piena e puntuale quanto le sue idee, che si traducono in testi ricchi di significato, storia e senso di vita. In lui e grazie a lui, vive il Salento. Non quello che balla quando suona un tamburello, ma quello che danza al ritmo naturale della vita, che scorre attraverso gli anni, incontra preti, “pizzoche” e “sbergugnate”. Ed ha sempre tempo per l'amore, il cuore. Il corteggiamento. E c'è l'incanto della natura, degli ulivi pieni di nodi, dalle bellissime fronde. Ci sono i fichi e le mandorle. E nella bocca arriva il sapore della semplicità, quella sublime. Tanto di più viene nella mente, se si lascia aperta la porta del cuore e ci si lascia andare al canto. È un grande ritorno, quello di Mino De Santis. Il tempo danzerà assieme a lui e ci coinvolgerà uno per uno. Mino De Santis lo sa: siamo tutti - ma proprio tutti - sullo stesso palco. E briciola dopo briciola si assapora il pane, simbolo unico di dignità.

L'esordio nasce con l'e-book, la letteratura 2.0 di una casa editrice al femminile | DIRE.it

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Libri: tornano 'Le storie di Babar' di Jean De Brunhoff - Adnkronos Spettacolo

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lunedì 1 luglio 2013

Servizio Pubblico - SERVIZIO PUBBLICO PIU' - L'ETA' DELL'INNOCENZA 2 - P...

Nina Zilli e Fabrizio Bosso, un omaggio live alle grandi voci della musi...

Con ilGiornale.it il meglio della letteratura erotica Oggi gratis il primo ebook - IlGiornale.it

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Città di Venezia - RITORNA LIBRO CONTRO LIBRO 2013

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Pescara e Montesilvano, dall'8 luglio libri sotto l’ombrellone - PrimaDaNoi.it

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ll Libro Possibile, la letteratura sbarca in Puglia - Cultura - Tgcom24

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sabato 29 giugno 2013

“Vota Socrate” … per smascherare l'ignoranza e diffondere l'amore per la ricerca e il vero sapere. Il libro ethos/compatibile di Ada Fiore edito da Lupo



Nell’atrio del Castello di Corigliano d’Otranto il 30 giugno 2013 sarà presentato ore 20,30 il libro di Ada Fiore (Sindaco del Comune di Corigliano ) edito da Lupo editore dal titolo “Vota Socrate”. Interverranno insieme all’autrice il filosofo Mario Carparelli, il magistrato Roberto Tanisi, l’Avv. Gianluigi Pellegrino, l’assessore alla cultura Dott.ssa Dina Manti. Modera l’incontro il Dott. Rosario Tornesello (caposervizio cronaca del Nuovo Quotidiano di Puglia)

"Corigliano d’Otranto pensa di essere
il paese più filosofico d’Italia. Ergo, lo è."
John Hooper, The Guardian

"Scommettere sul pensiero
per superare la crisi"
Repubblica

Ecco quali sono i punti del programma al quale i lettori sono invitati ad aderire, liberamente, in occasione della prima nazionale di “Vota Socrate” di Ada Fiore, che si terrà il 30 giugno prossimo a Corigliano d'Otranto.
“Vota Socrate” nasce mettendo a frutto un'esperienza unica nel suo genere, su un territorio ad alta vocazione filosofica, “Vota Socrate” cerca di realizzare il sogno di costruire una nuova umanità, un'umanità che “Smaschera l'ignoranza e promuove l'amore per la ricerca e il sapere, si prende cura dei giovani, rispetta le leggi e onora la giustizia, ricava ricchezza dalle virtù, ricostruisce un mondo di veri valori”.
 Tutto questo è “Vota Socrate”, un libro che propone un pensiero innovativo, con radici salde che affondano nel pensiero antico, per aiutare nel popolo dei lettori la maturazione di una svolta 'ethos'-compatibile.

VOTA SOCRATE, Ada Fiore
E se un giorno Socrate si fermasse davanti ai cancelli del Paradiso per discorrere di vizi privati e pubbliche virtù con San Pietro? Ada Fiore, filosofa dell'era 2.0, immagina questo curioso e particolare siparietto, alle soglie del terzo millennio, che vede coinvolti due dei massimi protagonisti, involontari, della controversa querelle tra fede e ragione che anima il dibattito culturale e filosofico da millenni. Socrate, dopo la morte, ottiene il premio della vita eterna tra i meritevoli, ma un disguido gli impedisce di varcare la soglia dell'Empireo e deve attendere più di 2400 anni perché qualcuno si accorga di lui. E quel qualcuno, naturalmente, è proprio il custode delle chiavi, il santo a cui il Cristo ha affidato la custodia del Regno dei Cieli. Da quell'incontro casuale scaturisce un intenso e fitto dialogo sulla società dei nostri giorni, sui mali di cui essa si alimenta quotidianamente e sull'incapacità del genere umano di sfuggire al lento declino a cui sembra destinato. Con un'agile e fruibile prosa l'autrice prende per mano il lettore e lo avvicina all'affascinante mondo dell'arte del pensiero. La filosofia diventa così scienza alla portata di tutti, che si apre alla verifica della quotidianità e diventa strumento per la sua comprensione. Alternando alla narrazione estratti dei testi originali, Ada Fiore ci introduce nel mondo e nel pensiero di Socrate, filosofo tra i più significativi dell'Occidente e figura attualissima che si distingue per l'integrità morale della sua vita.
Il pensatore ateniese, più vivo che mai, sembra avere una risposta a ogni preoccupazione di San Pietro, comprese quelle inerenti le pericolose derive della politica nostrana. E se in mezzo a proclami elettorali e promesse di ogni sorta, i politici contemporanei appaiono privi di proposte convincenti, il "manifesto" di Socrate si caratterizza per la riscoperta di ideali a lungo sopiti, che mettono in comunione, per una volta, i credi più disparati.
Arriverà, forse, dalla filosofia il germoglio di speranza per un futuro roseo?
Ai posteri, anzi agli avi, l'ardua sentenza.

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Sergio Roic su Joyce e la letteratura del Novecento - Intervista di Francesco De Maria - Ticinolive

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L'investigatore più amato della letteratura? Sherlock Holmes batte Maigret e Montalbano . libreriamo.it - recensioni libri

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Al 'San Carlo' 700 libri per i pazienti - Basilicata - ANSA.it

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Margherita Hack: nella sua casa 24 mila libri

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venerdì 28 giugno 2013

MUDDHRICHE Di Mino De Santis (Ululati di Lupo Editore) ad Alezio domani 29 giugno 2013



La presentazione del nuovo album Muddhriche di Mino De Santis (Ululati, Lupo editore) è prevista domani 29 giugno 2013 alle 22,00 ad Alezio al Piazzale Santa Maria della Lizza. Introduce la scrittrice Vittoria Coppola.

Ogni qual volta si ascolta Mino De Santis, si hanno ben chiare le sue radici, la sua storia, le origini musicali e i suoi ascolti al juke box. La voce e l’ironia amara di De Andrè, ma anche l’impegno di Stefano Rosso o la compostezza di Paolo Conte. Ma per non abbandonarsi a facili semplificazioni, bisogna fermarsi un attimo e rimettere play.
Mino De Santis è a tutti gli effetti un fuoriclasse, unico nel suo genere perché ama ancora raccontare e lo fa come potrebbe fare un fotografo con le sue istantanee, un pittore impressionista nel fermare tutto su una tela o il saggio del paese nel riferire vizi e virtù della sua gente. Con dovizia e ironia.
Anche in questo terzo album “Muddhriche” prodotto dall’etichetta Ululati (Lupo Editore) si raccolgono piccoli momenti di vita quotidiana, come fossero proprio molliche minute ed essenziali, messe insieme per farne pane e nutrimento. Ci sono le “macchiette”, i personaggi del paese: “Lu prete” scaltro e smaliziato o la “La bizoca e la svergognata”, apparentemente diverse ma “le stesse e l’hanno sempre saputo”. C’è la bellezza e la malinconia degli “Anni” passati tra casa, chiesa e sogni di libertà ma anche il sud amaro dei “Pezzenti”(feat. Nandu Popu / Sud Sound System), quegli immigrati trattati come animali tra “patruni e capurali”, senza diritti o assistenza, pagati venti euro alla giornata me definiti lo stesso invasori. E tra mandolino e fisarmonica, si continua a raccontare di quei “Radical chic”, quelli bravi a dare definizioni, che hanno così poco da dire ma tanto da parlare. A poco a poco le “Muddhriche” compongono il quadro di un uomo che, come ben rappresentato dalla copertina del disco, dall’alto, osserva, riconosce, cerca di individuare quelle briciole, le piccole cose che continuano a dargli godimento. È un carnevale di personaggi e situazioni, dove si respira a pieni polmoni l’aria scanzonata di un bonaccio che ama quello che compone perché è il suo modo di continuare a credere al sogno di anarchia.

Mino De Santis

Il Salento trova nuove parole, quelle puntute, del graffio autoriale. Anarchiche quanto basta per tener desto l'animo e l'occhio allo sguardo: quello dritto, che mai s'inchina e fa riverenza. Mino De Santis è così, ama il ridere, il soffio e lo spiffero. (Mauro Marino)

Mino ha scritto una pagina di canzone popolare vera, del popolo del Salento che si libera dalla pur splendida prigionia del tamburello, dell'organetto e del violino e approda ad un linguaggio nuovo, fatto di dialetto e di italiano colto al volo, masticato, rimasticato e sputato fuori in una nuova forma di colostro, vero alimento con il quale crescere i piccoli. Musica accattivante, di uno che sa suonare la chitarra, la lascia nei suoi accordi semplici, quasi ondeggianti come un materassino gonfiabile sulla bonaccia (Pino De Luca)

Autoironico e impietoso … lo definirei un "verista" per come descrive la realtà sociale e soprattutto quella di tanta umanità. Ha il suo modo singolare di vedere la realtà e di declinarla in versi. E' un sognatore ingenuo e intellettualmente onesto. Insofferente a qualsiasi regola, non scenderebbe mai a compromessi, ha l'anima libera e resta anarchico anche quando non sarebbe il caso. Ha una singolare genialità, un'autentica vena artistica che differisce da qualsiasi accomodante musicalità "popolare" oggi cosi volgarmente e insopportabilmente stereotipata (Giuseppe De Santis)


Lavinia Dickinson Editore. Libri diversi per lettori diversi

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La scommessa di un caffè letterario a Taranto vecchia – Libri - Blog - Bari - Repubblica.it

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Libri: "La casa di vetro", come il web cambia la comunicazione d'impresa

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giovedì 27 giugno 2013

Massimo Donno presenta Amore e Marchette (Ululati, Lupo editore) a Corigliano D’Otranto



Venerdì 28 Giugno 2013 ore  21,00 presso "Le terrazze del Castello" di Corigliano d'Otranto (LE). Presentazione ufficiale del disco "Amore e Marchette", in quartetto con Morris Pellizzari (chitarra), Francesco Pellizzari (percussioni), Stefano Rielli (contrabbasso). Special guest: Gianluca Milanese (flauto traverso); Francesco Del Prete (violino); Andrea Doremi (susafono); Valerio Daniele (chitarra e fonico); Marcello Zappatore: (chitarra elettrica); Ovidio Venturoso (percussioni); Alessia Tondo (voce). L’evento è realizzato grazie al patrocinio del comune di Corigliano d'Otranto ed al sostegno di Bakè Torre dell'Orso, Illy caffè, Pasticceria Donno - Korianì.

“Massimo Donno è un gatto che salta sui tetti della canzone d'autore italiana prendendosene la parte più nobile. Come un gatto ci fa le fusa, ci conquista per poi graffiarci quando meno ce lo aspettiamo. Come un prestigiatore muove le parole tra surrealismo e neorealismo. Ci concede una musica tra sogno e realtà. Il disco in ogni traccia è una capriola, una giostra un pugno e uno sberleffo un bacio e uno schiaffo. Cartina tornasole delle nostre vite imbarcate su fragili vascelli. Semantica del testo e sintassi musicale si armonizzano perfettamente nel suo creato di opposizioni binarie. Dalle quali scaturisce una bellisima opera, un'opera aperta. Un'opera che perdere è come fare peccato.” (Oliviero Malaspina)

Già disponibile su iTunes

MASSIMO DONNO … DI VITA, DI PALCO E DI NOTE  - Inizia lo studio della chitarra a tredici anni, a Corigliano d’Otranto, in Salento. Parte dal Blues, Funky, Rock, ma nel corso degli anni si fa forte l’avvicinamento al genere cantautoriale italiano e non. Grazie ai cantautori si fa grande la passione per i suoni acustici, sia del jazz che della musica etnica. Questa passione è ulteriormente accresciuta dalla terra in cui Massimo nasce. La prossimità di quella fascia di Sud, alle tante sfumature ed anime della musica mediterranea, rende ovvia la prossimità dei musicisti alla musica tipica di queste zone e alle varie contaminazioni che questa negli anni ha subito. Intorno al 2000 – 2001 Massimo, insieme a Luca Barrotta e ad altri amici – musicisti, da vita al suo primo progetto di folk d’autore: Allegra brigata Bodhran. In questo ensemble vengono elaborati suoni tradizionali del sud Italia, dei Balcani, i ritmi tradizionali ebraici del klezmer, uniti ai testi di cui Massimo è l’autore. Allegra Brigata viaggia spesso, da Milano a Teramo, da Roma a Pescara, a Parma, Prato, Cremona, Bologna, fino alla semifinale del “premio de Andrè”, a Messina, grazie a due brani scritti e musicati da Massimo. In questi live spesso la band ha avuto il piacere di ospitare musicisti di tutto rispetto nell’ambito della musica popolare, da Guido Sodo a Maurizio Deho. Con Allegra Brigata Bodhran realizza tre lavori: “Memorie” (2001), “In cerca d’autore” (2003), “Demo” (2006). Diversi brani di Massimo inoltre faranno parte negli anni di varie compilation di musica etnica e word music: ad esempio un brano composto a quattro mani con Gianluca Milanese (flauto traverso) confluisce nel 2005 nella compilation “Musichetnia 2”, prodotto dalla RedLand di Bari. In questi anni va inoltre avanti l’attività didattica di Massimo: si trasferisce a Bologna, dove vive dal 2003 e studia con chitarristi del calibro di Romano Trevisani (chitarrista di Vasco Rossi, Dalla, Nannini,ecc.), Guido Sodo, con cui affronta un approccio centrato sulla musica popolare del sud Italia, Maurizio Geri (Riccardo Tesi, Banditaliana,ecc.) con cui approfondisce lo studio della musica Manouche, un genere di confine tra il jazz, la musica zingara, il Walzer musette francese. Ha studiato scrittura creativa con lo scrittore e critico Michelangelo Zizzi e lettura espressiva/dizione con Paolo Magagna al teatro dell’ascolto nell’anno 2010/2011. Si laurea in Sociologia nel 2008, presso l’ Alma Mater Studiorum – Università degli studi di Bologna. Parallelamente Massimo sviluppa un’altra sensibilità, parallela a quella delle piazze e dei centri in cui si esibisce, e cioè la passione per gli ambienti intimi e raccolti in cui incontrare il pubblico da vicino: scrive per teatro diversi copioni, facendoli interagire con musiche inedite e composizioni cantautorali di De Andrè, Bertoli, Guccini, ecc. Negli anni che vanno dal 2005 ad oggi, realizza diversi spettacoli: “Ti saluto dai paesi di domani …”  sulla vita di Fabrizio de Andrè; “A ruota libera” sull’arte come espressione dei cosiddetti diversi, per natura e per cultura; “Le Otto ore” ispirato alle musiche tradizionali di lavoro e immigrazione di tutta Italia; “Incanti di Tango” orientato alla reinterpretazione di musica cantautorale in chiave tango/jazz; “One hand Jack”, tratto da un monologo di Stefano Benni, con musiche di Fred Buscaglione; “Ognuno ha l’inverno che merita” in cui alla sua prosa intreccia composizioni cantate e strumentali inedite. Inoltre realizza, scrivendo i monologhi e arrangiando i brani di Fabrizio De Andrè, presso il Teatro dell’Ascolto di Bologna, una trilogia di spettacoli: “… e tutto ciò lo chiamavo luna”, ispirato all’album “La Buona Novella”; “Dall’inizio alla fune”, ispirato all’Album “non al denaro, non all’amore, né al cielo”; “L’uomo che imparò a volare”, ispirato a “Storia di un impiegato”. Negli anni inoltre Massimo è spesso ospite di progetti altrui, in cui opera da turnista: dalle performance popolari con i più grandi cultori della musica tradizionale salentina e non (Emanuela Gabrieli, Gianluca Milanese, Marcello Zappatore, Ovidio Venturoso, ecc.) alle pièce teatrali di vari registi in cui Massimo canta e suona la chitarra ( “Navigammo su fragili vascelli” , “stasera è più forte il dolore”, “Compagno cittadino …” di Alberto Minafra). Nel 2007 ha suonato circondato dalle coreografie del Maestro Tony Candeloro, uno dei più grandi rappresentati della danza contemporanea nel mondo. Nel 2009 collabora con l’attore Simone Franco per la realizzazione di uno spettacolo sulla musica e la letteratura argentina. Esperienza forte è anche l’incontro con Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo Bertoli, incontro avvenuto nella casa del cantautore scomparso nel 2002. Nasce un’intensa amicizia e collaborazione tra i due: Alberto è spesso ospite negli spettacoli di Massimo e viceversa, dividendo il palco con artisti del calibro di Franco Mussida (Premiata Formeria Marconi), Luca Bonaffini, ecc. In uno di questi live conosce il compianto Andrea Parodi, con il quale avrebbe diviso il palco in un concerto troppo a ridosso della sua prematura scomparsa. La collaborazione porta Massimo ed Alberto, accompagnati sempre da Luca Barrotta  alla fisarmonica, ad esibirsi in festival e teatri, da Mantova a Firenze, fino alla provincia di Lecce. Nel 2010/2011 collabora con l’Osservatorio Astronomico di Bologna e l’Associazione per la Divulgazione delle Scienze Sofos, per la realizzazione dello spettacolo di osservazione astronomica/divulgazione scientifica dal titolo Racconti di cielo – Armonie tra mito e scienza. Porta attualmente in giro diverse performance live, dalla musica etnica, alla cantautoriale, allo swing, al tango, ecc. fino alle esperienze da solista accompagnato solo da chitarre e loop machine. Collabora come chitarrista con la cantante Afro – Brasiliana Nilza Costa e con il polistrumentista messicano Carlos la Bandera. Insieme al cantautore Gigi Marras, con cui collabora, guadagna la finale al premio Bindi 2011 e la finale al  Premio Musicultura 2012 (Ex Premio Città di Recanati), entrando nel cd ufficiale con i brani dei 16 finalisti. A giugno, con un suo brano “Amore e Marchette”, vince “Promo”, mini-concorso su Ciao Radio, radio Emiliana, ricevendo il maggior numero di voti. A luglio 2012 è stato finalista al Premio Bindi riscuotendo ottimi risultati di pubblico e critica. A settembre 2012 è stato finalista al Festival delle Arti di Bologna, contest organizzato da Andrea Mingardi. È stato finalista alla 14a edizione di Biella Festival Autori e Cantautori 2012, classificandosi tra i primi cinque. E' stato semifinalista al Tour Music Fest, il più grande festival europeo dedicato alla musica emergente, con la commissione artistica presieduta da Mogol. In Ottobre 2012 termina la registrazione del suo album solista in uscita nella primavera del 2013 per l’etichetta Ululati (Lupo Editore). Il Cd contiene numerose collaborazioni, da Maurizio Geri a Francesco del Prete, da Guido Sodo (Cantodiscanto) a Nilza Costa, Ovidio Venturoso e Giuseppe Spedicato (Bandadriatica), ecc.

MASSIMO DONNO IN PUNTA DI … PENNA -  Coltiva la primordiale passione per la scrittura. Nell’ottobre 2009 risulta tra gli autori scelti per il concorso indetto dal centro studi Kairos di Lecce che entreranno a far parte di un testo – raccolta delle opere vicine al tema della resistenza dal titolo “Lenti spiriti”. Il titolo dell’opera di Massimo è “Sogni al risveglio”, racconto metropolitano sulle forme di quotidiana ed individuale resistenza. Nel marzo del 2010 guadagna un secondo posto, con il racconto “Victor”, al concorso letterario “Lettere Matte – Scrittori per Talitha”, entrando così di diritto nel volume che comprenderà tutte le composizioni dei finalisti. Ad aprile 2010, con tre racconti “Pensieri macchiati di rosso”, “Victor”, “l’uomo che imparò a volare”, giunge tra i finalisti, guadagnando il titolo di “Segnalato” nel concorso letterario “La vita in prosa”. A settembre 2010 pubblica per l’Agenzia di Comunicazione IKOS di Bari un racconto nella raccolta di racconti “Cento storie per cento disegni” edito da Di Marsico.

Info e contatti:


UFFICIO STAMPA OVERECOAGENZIA

Convegno dei critici letterari: "Il mediterraneo: alle origini della letteratura di viaggio" Eventi a Lecce

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Libri, vini e un ristorante Feltrinelli apre nella ex Edison - Corriere Fiorentino

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martedì 25 giugno 2013

Elio Coriano con Fur Ewig 3 (Lupo editore) a Montecitorio per il 76° Gramsci, Pensatore Unitario



  
Il poeta Elio Coriano con il suo ultimo lavoro dal titolo Fur Ewig 3 (Lupo editore) sarà a Roma a Montecitorio per il 76° Gramsci, Pensatore Unitario il 27 giugno 2013 alle ore 9,00.

Il libro - È stata sufficiente la lettura di alcuni versi, appena oltre l’incipit di questo poderoso poema – Für Ewig 3 – di Elio Coriano, perché tutt’intera divenisse coscienza viva la dimensione politico-letteraria di Antonio Gramsci. Personalmente non pensavo, e di ciò chiedo venia, che nel già tanto fertile pensiero del poeta di Martignano, ci fosse anche lo spazio per una visione così ampia e profonda del vissuto di una stagione politica quale fu quella della triste pagina della storia italiana macchiata dal fascismo. Pagina che il popolo italiano subì con conseguenze inenarrabili e che il poeta ha inscritto nella vicenda politica e umana di Antonio Gramsci, incarcerato da Mussolini affinché non pensasse e non agisse per un bel po’ di tempo. (Maurizio Nocera)

Elio Coriano - Nato a Martignano (Salento) nel 1955. Poeta ed operatore culturale, insegna italiano e storia presso l’Istituto Professionale “Egidio Lanoce” di Maglie. Con Conte Editore ha pubblicato “A tre deserti dall’ombra dell’ultimo sorriso” (Three deserts from the shadow of the last mechhanical smile – Premio Venezia Poesia 1996), nella collana Internet Poetry, fondata da Francesco Saverio Dodaro. Con le“Pianure del silenzio” tradotto in cinque lingue, ha inaugurato sempre per Conte Editore E 800 – European literature, collana diretta e ideata da Francesco Saverio Dodaro. Nel 2005 ha pubblicato per “I Quaderni del Bardo”, “Dolorosa Impotenza” e “Il Mestiere delle Parole”con dieci disegni di Maurizio Leo e la prefazione di Antonio Errico. Nel 2006 per Luca Pensa Editore, nella collana Alfaomega, ha pubblicato “Scitture Randagie”con la prefazione del filosofo cileno Sergio Vuskovic Rojo. Del 2007 è “H Letture Pubbliche (poesie 1996-2001)” Icaro editore. Nel 2004  fonda assieme a Stella Grande e Francesco Saverio Dodaro il gruppo di musica popolare Stella Grande e Anime Bianche di cui è curatore dei testi e direttore artistico. Inoltre, negli ultimi due anni, ha curato e messo in scena una sua orazione su Gramsci, chiamata FUR EWIG, accompagnato dal pianista Vito Aloisi.

IL PROGRAMMA NELLO SPECIFICO

CENTRO GRAMSCI DI EDUCAZIONE
Patrocinio Gruppo SEL della Camera dei Deputati

76° Gramsci, Pensatore Unitario Contemporaneo

ROMA 27 GIUGNO ORE 9.00
Montecitorio (Palazzo Marini) - 27 Giugno 2013 ore 9, Sala della Mercede, via della Mercede 55


CENTRO GRAMSCI DI EDUCAZIONE
Patrocinio Gruppo SEL della Camera dei Deputati

76° Gramsci, Pensatore Unitario Contemporaneo

ROMA 27 GIUGNO ORE 9.00
Montecitorio (Palazzo Marini) - 27 Giugno 2013 ore 9, Sala della Mercede, via della Mercede 55

Presidenza:
On. Giorgio Airaudo
Sen. Giovanni Barozzino
Prof. ssa. Ada Donno
Coordinamento:
Prof. Vittorio Pesce Delfino
Dr. Andrea Cardillicchio
Prof. Antonio Gramsci (ricercatore)

Ore 9.00
Poesia dedicata a Gramsci, del poeta salentino ELIO CORIANO (Premio internazionale di poesia a Venezia e autore di "FUR EWIG 3" - Lupo Editore, poema dedicato a Antonio Gramsci)

Introduzione del Prof. Vittorio Pesce Delfino, Presidente del Centro Gramsci di Educazione

Saluti:
On. Laura Boldrini, Presidente della Camera dei Deputati
Dott. Gianni Pittella, Vicepresidente vicario del Parlamento europeo
Prof. Carlo Smuraglia, Presidente nazionale ANPI
Maurizio Landini, Segretario Nazionale FIOM
José Reinaldo Carvalho, Responsabile Portale Vermelho, Segreteria PCdoB (video-saluto)

Prof. Antonio Gramsci, Biologo e musicista di Mosca

Relazioni di:
Prof. Ruggero Giacomini    (I 'Quaderni dal carcere' e l'eredità politico-letteraria di Gramsci)
Dr. Alexander Hobel (Gramsci e la Costituente. Dall'Aventino alla Liberazione)
Dr. Domenico Losurdo (Gramsci, L'Unione Sovietica e la critica del populismo)
Prof. Raul Mordenti (Gramsci pensatore dell'autonomia ideale e politica del proletariato)
Dr. Domenico Moro (L'analisi gramsciana del Bilderberg e della Trilaterale come organizzazioni della classe borghese transnazionale)

Comunicazioni di:
Sen. Felice Casson - Sen. Luigi Marino - Prof. Massimiliano Piccolo - On. Antonio Placido - Prof. Vito Francesco Polcaro - Tatiana Bossi - Erman Dovis - Maurizio Nocera - Sabatino Prosperi - Danilo Sarra - Bruno Steri

Dibattito

Ore 18.00
Conclusioni. Prof. Ada Donno     (Presidenza Centro Gramsci di Educazione)

ROMA 27 GIUGNO ORE 9.00
Montecitorio (Palazzo Marini) - 27 Giugno 2013 ore 9, Sala della Mercede, via della Mercede 55

Info:

La Stampa - L’incontro con il drammaturgo africano Nobel per la Letteratura

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Libri: "L’Equivoco del Sud” di Carlo Borgomeo

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Libri, in anteprima la sfida dei (probabili) bestseller dell’autunno. Con tante sorprese... - Affaritaliani.it

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lunedì 24 giugno 2013

Viaggiatori di nuvole di Giuseppe Lupo (Marsilio). Intervento di Nunzio Festa




Zosimo Aleppo, nella Venezia degli inizi della tipografia dall'Oriente che qui aveva condotto la sua famiglia, si metterà - perché a farlo trovare nella (bella) trappola fu un più che occidentale -, a inseguire le nuvole; più nel merito, proprio la scrittura-memoria / memorie: le pergamene del giovane meridionale conosciuto con l'appellativo da soprannome “Pettirosso”. E quel che poco prima del 1499 aveva fatto il 'chierico', farà viaggiare l'Aleppo. Da Venezia alla Francia. Ma attraversando, in un capogiro di peregrinazioni, la Basilicata. Ché, e non caso visto che Giuseppe Lupo, il narratore che ha firmato questo romanzo, è originario proprio della Lucania che, tra le altre cose, ospitò nell'Atella raccontata un celeberrimo assedio. Quindi aiutato dalla stessa voce di Pettirosso, nel mezzo delle vicende, Lupo ci ripropone momenti storici fascinosi e luoghi normalmente dimenticati dall'umanità. Se prima, infatti, a parlare è Aleppo stesso. Poi intervegono appunto le memorie. E, a finire, la lunga chiusa d'una figlia del padre per eccellenza: Zosimo Aleppo. Indemeticabile il frangente che descrive l'interesse sentimentale d'un capitano di ventura, dunque omosessuale, nutrito verso quell'Aleppo che sa legger e scrivere. E che proprio grazie a queste doti, su tutte, in più occasioni sarà salvo. Ma le nuvole del chierico son profezie, rivelazioni o, appunto, memorie di qualche cosa da custodire gelosamente? Un po' Ongaro e un po' Nigro, Lupo porta il suo protagonista a contatto con figure dal nome Isabella d'Este, Gonzaga, Gilbert de Montpensier, Leonardo. Corona di storie individuali, personaggi felicemente abbozzati, nel romanzo a tratti epico e a passaggi evocativo. E Zosimo dentro questo quadro deve compiere la sua missione. Ricordando il suo fresco amore e, allo stesso tempo, la sua famiglia. Un'impresa parlata da un Giuseppe Lupo sostenuto da scrittura sapiente, attenta, ma insieme agile. Il quale Lupo, sicuramente, grazie a questo libro supera in bellezza e perfezione la sua stessa "Sposa di Palmira". Anzi il romanzo "Viaggiatori di nuvole" è decisamente superiore alla precedente opera del Lupo. Allora attendiamo i premi per l'autore. Eppure sappiamo che non saranno i riconoscimenti, la materia buona a farci ricordare almeno per anni delle galoppate di Zosimo e delle altre vite dateci dallo scrittore.

mercoledì 19 giugno 2013

The Lone Ranger -- Il Nuovo Trailer Ufficiale Italiano | HD

Massimo Donno apre con alcuni brani del suo nuovo lavoro Amore e Marchette (Ululati, Lupo editore) il concerto di Nada a Lecce



La festa europea della musica a Lecce fa sentire la sua voce con Nada e Fausto Mesolella che, nell’ambito del Soundmakers Festival, presentano il progetto “Musica leggera da camera”, con l’accompagnamento dei video-artisti salentini Chiara Idrusa Scrimieri ed Hermes Mangialardo. Nel Teatro Romano di Lecce il live è tradotto in tempo reale in Lis e porta in scaletta brani intramontabili della cantante, già insieme a Mesolella, chitarrista degli Avion Travel, ai tempi del celebre Nada Trio. Dunque venerdì 21 giugno (ore 21.00 – ingresso 10 euro + dp), al Teatro Romano, in concomitanza con la Festa Europea della Musica, Nada e Fausto Mesolella presenteranno il progetto “Musica Leggera da Camera” in prima nazionale con l’accompagnamento dei video artist Chiara Idrusa Scrimieri e Hermes Mangialardo. Ci saranno brani indimenticati come “Ma che freddo fa”, “Come faceva freddo” (di Piero Ciampi), grandi successi come “Il cuore è uno zingaro”, “Amore disperato”, “Ti stringerò” e i classici della tradizione popolare come “Maremma” fino ad arrivare alle canzoni più recenti (“Guardami negli occhi”, “Luna in Piena”) in cui oltre ad essere interprete Nada è anche autrice dei brani. Ad aprire il concerto la giovane cantautrice pugliese Elena da Ora e il cantautore Massimo Donno, che proporrà per la prima volta i brani del disco d’esordio uscito in questi giorni  per “Ululati”, la sezione musicale di Lupo editore, accompagnato sul palco anche Morris Pellizzari (chitarre), Francesco Pellizzari (batteria e percussioni) e Stefania Fracasso (contrabbasso).


“Massimo Donno è un gatto che salta sui tetti della canzone d'autore italiana prendendosene la parte più nobile. Come un gatto ci fa le fusa, ci conquista per poi graffiarci quando meno ce lo aspettiamo. Come un prestigiatore muove le parole tra surrealismo e neorealismo. Ci concede una musica tra sogno e realtà. Il disco in ogni traccia è una capriola, una giostra un pugno e uno sberleffo un bacio e uno schiaffo. Cartina tornasole delle nostre vite imbarcate su fragili vascelli. Semantica del testo e sintassi musicale si armonizzano perfettamente nel suo creato di opposizioni binarie. Dalle quali scaturisce una bellisima opera, un'opera aperta. Un'opera che perdere è come fare peccato.” (Oliviero Malaspina)

Già disponibile su iTunes

MASSIMO DONNO … DI VITA, DI PALCO E DI NOTE  - Inizia lo studio della chitarra a tredici anni, a Corigliano d’Otranto, in Salento. Parte dal Blues, Funky, Rock, ma nel corso degli anni si fa forte l’avvicinamento al genere cantautoriale italiano e non. Grazie ai cantautori si fa grande la passione per i suoni acustici, sia del jazz che della musica etnica. Questa passione è ulteriormente accresciuta dalla terra in cui Massimo nasce. La prossimità di quella fascia di Sud, alle tante sfumature ed anime della musica mediterranea, rende ovvia la prossimità dei musicisti alla musica tipica di queste zone e alle varie contaminazioni che questa negli anni ha subito. Intorno al 2000 – 2001 Massimo, insieme a Luca Barrotta e ad altri amici – musicisti, da vita al suo primo progetto di folk d’autore: Allegra brigata Bodhran. In questo ensemble vengono elaborati suoni tradizionali del sud Italia, dei Balcani, i ritmi tradizionali ebraici del klezmer, uniti ai testi di cui Massimo è l’autore. Allegra Brigata viaggia spesso, da Milano a Teramo, da Roma a Pescara, a Parma, Prato, Cremona, Bologna, fino alla semifinale del “premio de Andrè”, a Messina, grazie a due brani scritti e musicati da Massimo. In questi live spesso la band ha avuto il piacere di ospitare musicisti di tutto rispetto nell’ambito della musica popolare, da Guido Sodo a Maurizio Deho. Con Allegra Brigata Bodhran realizza tre lavori: “Memorie” (2001), “In cerca d’autore” (2003), “Demo” (2006). Diversi brani di Massimo inoltre faranno parte negli anni di varie compilation di musica etnica e word music: ad esempio un brano composto a quattro mani con Gianluca Milanese (flauto traverso) confluisce nel 2005 nella compilation “Musichetnia 2”, prodotto dalla RedLand di Bari. In questi anni va inoltre avanti l’attività didattica di Massimo: si trasferisce a Bologna, dove vive dal 2003 e studia con chitarristi del calibro di Romano Trevisani (chitarrista di Vasco Rossi, Dalla, Nannini,ecc.), Guido Sodo, con cui affronta un approccio centrato sulla musica popolare del sud Italia, Maurizio Geri (Riccardo Tesi, Banditaliana,ecc.) con cui approfondisce lo studio della musica Manouche, un genere di confine tra il jazz, la musica zingara, il Walzer musette francese. Ha studiato scrittura creativa con lo scrittore e critico Michelangelo Zizzi e lettura espressiva/dizione con Paolo Magagna al teatro dell’ascolto nell’anno 2010/2011. Si laurea in Sociologia nel 2008, presso l’ Alma Mater Studiorum – Università degli studi di Bologna. Parallelamente Massimo sviluppa un’altra sensibilità, parallela a quella delle piazze e dei centri in cui si esibisce, e cioè la passione per gli ambienti intimi e raccolti in cui incontrare il pubblico da vicino: scrive per teatro diversi copioni, facendoli interagire con musiche inedite e composizioni cantautorali di De Andrè, Bertoli, Guccini, ecc. Negli anni che vanno dal 2005 ad oggi, realizza diversi spettacoli: “Ti saluto dai paesi di domani …”  sulla vita di Fabrizio de Andrè; “A ruota libera” sull’arte come espressione dei cosiddetti diversi, per natura e per cultura; “Le Otto ore” ispirato alle musiche tradizionali di lavoro e immigrazione di tutta Italia; “Incanti di Tango” orientato alla reinterpretazione di musica cantautorale in chiave tango/jazz; “One hand Jack”, tratto da un monologo di Stefano Benni, con musiche di Fred Buscaglione; “Ognuno ha l’inverno che merita” in cui alla sua prosa intreccia composizioni cantate e strumentali inedite. Inoltre realizza, scrivendo i monologhi e arrangiando i brani di Fabrizio De Andrè, presso il Teatro dell’Ascolto di Bologna, una trilogia di spettacoli: “… e tutto ciò lo chiamavo luna”, ispirato all’album “La Buona Novella”; “Dall’inizio alla fune”, ispirato all’Album “non al denaro, non all’amore, né al cielo”; “L’uomo che imparò a volare”, ispirato a “Storia di un impiegato”. Negli anni inoltre Massimo è spesso ospite di progetti altrui, in cui opera da turnista: dalle performance popolari con i più grandi cultori della musica tradizionale salentina e non (Emanuela Gabrieli, Gianluca Milanese, Marcello Zappatore, Ovidio Venturoso, ecc.) alle pièce teatrali di vari registi in cui Massimo canta e suona la chitarra ( “Navigammo su fragili vascelli” , “stasera è più forte il dolore”, “Compagno cittadino …” di Alberto Minafra). Nel 2007 ha suonato circondato dalle coreografie del Maestro Tony Candeloro, uno dei più grandi rappresentati della danza contemporanea nel mondo. Nel 2009 collabora con l’attore Simone Franco per la realizzazione di uno spettacolo sulla musica e la letteratura argentina. Esperienza forte è anche l’incontro con Alberto Bertoli, figlio di Pierangelo Bertoli, incontro avvenuto nella casa del cantautore scomparso nel 2002. Nasce un’intensa amicizia e collaborazione tra i due: Alberto è spesso ospite negli spettacoli di Massimo e viceversa, dividendo il palco con artisti del calibro di Franco Mussida (Premiata Formeria Marconi), Luca Bonaffini, ecc. In uno di questi live conosce il compianto Andrea Parodi, con il quale avrebbe diviso il palco in un concerto troppo a ridosso della sua prematura scomparsa. La collaborazione porta Massimo ed Alberto, accompagnati sempre da Luca Barrotta  alla fisarmonica, ad esibirsi in festival e teatri, da Mantova a Firenze, fino alla provincia di Lecce. Nel 2010/2011 collabora con l’Osservatorio Astronomico di Bologna e l’Associazione per la Divulgazione delle Scienze Sofos, per la realizzazione dello spettacolo di osservazione astronomica/divulgazione scientifica dal titolo Racconti di cielo – Armonie tra mito e scienza. Porta attualmente in giro diverse performance live, dalla musica etnica, alla cantautoriale, allo swing, al tango, ecc. fino alle esperienze da solista accompagnato solo da chitarre e loop machine. Collabora come chitarrista con la cantante Afro – Brasiliana Nilza Costa e con il polistrumentista messicano Carlos la Bandera. Insieme al cantautore Gigi Marras, con cui collabora, guadagna la finale al premio Bindi 2011 e la finale al  Premio Musicultura 2012 (Ex Premio Città di Recanati), entrando nel cd ufficiale con i brani dei 16 finalisti. A giugno, con un suo brano “Amore e Marchette”, vince “Promo”, mini-concorso su Ciao Radio, radio Emiliana, ricevendo il maggior numero di voti. A luglio 2012 è stato finalista al Premio Bindi riscuotendo ottimi risultati di pubblico e critica. A settembre 2012 è stato finalista al Festival delle Arti di Bologna, contest organizzato da Andrea Mingardi. È stato finalista alla 14a edizione di Biella Festival Autori e Cantautori 2012, classificandosi tra i primi cinque. E' stato semifinalista al Tour Music Fest, il più grande festival europeo dedicato alla musica emergente, con la commissione artistica presieduta da Mogol. In Ottobre 2012 termina la registrazione del suo album solista in uscita nella primavera del 2013 per l’etichetta Ululati (Lupo Editore). Il Cd contiene numerose collaborazioni, da Maurizio Geri a Francesco del Prete, da Guido Sodo (Cantodiscanto) a Nilza Costa, Ovidio Venturoso e Giuseppe Spedicato (Bandadriatica), ecc.

MASSIMO DONNO IN PUNTA DI … PENNA -  Coltiva la primordiale passione per la scrittura. Nell’ottobre 2009 risulta tra gli autori scelti per il concorso indetto dal centro studi Kairos di Lecce che entreranno a far parte di un testo – raccolta delle opere vicine al tema della resistenza dal titolo “Lenti spiriti”. Il titolo dell’opera di Massimo è “Sogni al risveglio”, racconto metropolitano sulle forme di quotidiana ed individuale resistenza. Nel marzo del 2010 guadagna un secondo posto, con il racconto “Victor”, al concorso letterario “Lettere Matte – Scrittori per Talitha”, entrando così di diritto nel volume che comprenderà tutte le composizioni dei finalisti. Ad aprile 2010, con tre racconti “Pensieri macchiati di rosso”, “Victor”, “l’uomo che imparò a volare”, giunge tra i finalisti, guadagnando il titolo di “Segnalato” nel concorso letterario “La vita in prosa”. A settembre 2010 pubblica per l’Agenzia di Comunicazione IKOS di Bari un racconto nella raccolta di racconti “Cento storie per cento disegni” edito da Di Marsico.

Info e contatti:


UFFICIO STAMPA OVERECOAGENZIA


martedì 18 giugno 2013

Luciano Violante presenta il suo libro “Politica e Menzogna” (Einaudi) alla Feltrinelli Point di Lecce il 20 giugno 2013



Sarà presentato presso la Feltrinelli Point di Lecce in via Cavallotti 7/a giovedì 20 giugno 2013 ore 19,30 il nuovo libro di Luciano Violante dal titolo “Politica e Menzogna” edito da Einaudi. Interverranno l’On. Biagio Marzo e il Prof. Nicola Grasso.

Esiste un nesso inscindibile tra verità e democrazia perché la menzogna inganna il cittadino sullo stato delle cose e quindi gli impedisce di esercitare efficacemente i suoi diritti politici. La verità sta alla democrazia come la menzogna sta alla sua assenza.

Un Paese pregiudica la propria rispettabilità non solo quando i politici mentono, ma anche quando i cittadini tollerano quelle menzogne. Non raramente i cittadini tollerano la menzogna del politico sperando nella sua tolleranza verso le proprie menzogne: è il caso, ad esempio, dell'evasione fiscale. La società diventa cosí complice della cattiva politica. Le rivolte rancorose sono la risposta sbagliata; promuovono un nuovo inizio solo apparente e aprono un varco attraverso il quale le cattive abitudini passano, con vesti diverse, da una fase all'altra della storia del Paese. I cittadini devono sconfiggere la menzogna e i suoi corollari, chiedendo la verità ai politici, anche e soprattutto ai propri, esigendo che siano controllati, chiedendo conto delle scelte adottate, togliendo decisamente la fiducia quando vengono meno agli impegni.

Luciano Violante, professore ordinario di diritto e procedura penale all'Università di Camerino e a lungo magistrato e parlamentare del Pci, del Pds e dei Ds, è stato presidente della Camera dei Deputati dal 1996 al 2001. Per Einaudi ha curato i volumi degli Annali della Storia d'Italia 12. La criminalità , a cui ha partecipato anche con il saggio Delinquere, perdonare, punire; 14. Legge Diritto Giustizia, in cui ha pubblicato il saggio I cittadini, la legge e il giudice; 17. Il parlamento, per cui ha scritto la premessa Il futuro dei parlamenti. Come autore, per Einaudi, ha pubblicato Non è la piovra. Dodici tesi sulle mafie, Un mondo asimmetrico, Magistrati (2009) e Politica e menzogna (2013).

Ufficio Stampa OverecoAgenzia

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