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lunedì 24 dicembre 2012

KURUMUNY A BALLATI! TE JERNU il 26 dicembre al Circolo Arci Freak Out di Parabita (LE)



Quest’anno Ballati te jernu, un evento a cura di Dilinò e Mascarimirì_Scola, ospiterà la presentazione delle ultime due produzioni di Kurumuny: le Salentine, le originali e uniche carte da gioco salentine, un intero mazzo disegnato a mano, ideato da B22 in collaborazione con Kurumuny che ha curato la produzione, e firmato dalla prestigiosa azienda “Modiano S.p.a.”, che ne conferma l’eccellenza qualitativa; e il booklet con CD audio allegato Il tempo del bambino e della stella Come cantavano gli italiani il Natale, che raccoglie alcuni dei canti più rappresentativi da Nord e Sud, dal Trentino al Salento, passando anche per Sicilia e Sardegna, raccontando i rituali e le tradizioni che da secoli accompagnano questa festività tra le più importanti da un punto di vista religioso ma anche laico e prima ancora pagano. L’appuntamento è previsto per il 26 dicembre 2012 alle 20,00 al Circolo Arci Freak Out di Parabita (LE)


PROGRAMMA SPECIFICO
Ore 20.00 APERITIVO/DISCUSSIONE: “Tamburello o Tamburreddhu?” Intervengono i costruttori Vito Giannone e Biagio Panico. Introduce: Claudio “Cavallo” Giagnotti (Mascarimirì). *Si discuterà sull'argomento “Tamburello o Tamburreddhu?” insieme ad un ricco aperitivo che il circolo Arci Frek Out preparerà per l'occasione. A seguire: - Presentazione "Le Salentine - carte da gioco" a cura di B22 e Kurumuny.
- Presentazione "Il tempo del Bambino e della Stella - libro con cd" Edizioni Kurumuny. Intervengono Luigi Chiriatti e Giovanni Chiriatti. A seguire intervento musicale con zampogna di Giulio Bianco.
Ore 22.30 – CONCERTO con Mascarimirì con GITANISTAN LIVE ..a seguire Festa finale “Pizzica in Dance Hall Party” con ospiti della tradizione Salentina.
Mascarimirì
Claudio “Cavallo” Giagnotti
Voce, Fiati etnici, Tamburreddhu, Tamburi a Cornice
Cosimo Giagnotti
Voce, Tamburreddhu, Chitarra Acustica
Vito Giannone
Voce, Mandolino Elettrico,Tres
Alessio Amato
Synth, Programmazioni

www.mascarimiri.com
www.myspace.com/mascarimiri
pagina facebook. Originalmascarimiri
info Dilinò : 0836/341153 – 3480442053
info:Arci FreKout info@arcifreakout.com tel: 349 0866131

INGRESSO SOTTOSCRIZIONE € 3 .

Per la presentazione de “le Salentine”
intervengono: Alessandro Sicuro e Francesco Cuna (B22)

Per la presentazione del volume,
Il tempo del bambino e della stella. Come cantavano gli italiani il Natale
di Giandomenico Curi
Intervengono Giovanni e Luigi Chiriatti
A seguire intervento musicale alla zampogna di Giulio Bianco
e la Strina eseguita dalla famiglia Giagnotti

LE SALENTINE

L'IDEA
Le salentine nascono dal desiderio di creare un mazzo di carte da gioco legato al territorio e alla sua storia pur mantenendo una giocabilità pari a quella delle carte regionali napoletane, a cui si ispirano e di cui conservano la peculiarità dell’aspetto cromatico. Il mazzo è composto da quattro semi che si richiamano alla tradizione e ne diventano sintesi simbolica: le brocche (per le coppe), i lecci (per i bastoni), le tarante (per i denari) e le zappe (per le spade). Le figure del nove e del dieci sono di nuovo impianto: al posto del cavallo e del re ci sono l’asino e il santo. Il retro di ogni carta è una sintesi grafica del soffitto della cattedrale di Otranto. Gli abiti delle figure dell’otto e del nove di tutti i semi sono ispirati alle illustrazioni dei costumi tradizionali salentini. Queste carte sono certamente uno strumento di gioco ma anche un biglietto da visita per i turisti perché la simbologia riprodotta offre cenni e riferimenti ai riti e miti, all’arte, ai costumi che poi trovano un ulteriore approfondimento sul sito dedicato: www.cartesalentine.it. Le salentine sono state disegnate interamente a mano, realizzate e prodotte in Salento da B22 e Kurumuny.

Per info
www.cartesalentine.it (online dal 21 dicembre)
Alessandro Sicuro 3289683018

IL TEMPO DEL BAMBINO E DELLA STELLA COME CANTAVANO GLI ITALIANI IL NATALE
Il Natale con il suo rituale è soprattutto una festa popolare, proprio a cominciare dai canti che raccontano le storie della nascita di Gesù. Molte testimonianze sono state affidate alla tradizione orale e popolare, altri documenti hanno trovato il conforto e la protezione del testo scritto, dell’armonizzazione di maestri appassionati, e poi fondamentale per la trasmissione di tutto questo patrimonio è stata la pratica esecutiva, il fatto cioè che molti canti continuano a essere riproposti di anno in anno, per cui oggi si continua a cantare Tu scendi dalle stelle, un testo composto e musicato da sant’Alfonso Maria de’ Liguori.
Il Cd audio allegato al libro contiene 20 tracce sonore: 15 brani sono riproposti da artisti come Nando Citarella, Ambrogio Sparagna, Elena Ledda e molti altri; 5 invece sono registrazioni d’archivio fatte durante la ricerca sul campo.


Brindisi degli angeli di Anila Hanxhari (La Vita Felice)



Di Anila Hanxhari mi ha sempre sorpreso, colpito positivamente, l’intensità dell’emozione dentro il verso, la forza espressiva che rende il suo testo un oggetto molto materico, felicemente carico e denso. [...]
La sorpresa di questo suo nuovo libro nasce in modo evidente dal coesistere della sua tipica e quasi inconfondibile energia espressiva con una tensione del tutto nuova verso una maggiore, netta necessità di comunicazione. Il testo, dunque, ne risulta insieme ancora ricco di energia ed emozione, eppure, a suo modo, più aperto, leggibile, immediato. [...]
Diverso è qui il progetto, diversa è la necessità che le tematiche stesse, la vitalità degli affetti, vengono a proporre. Anila entra con coraggio anche nel tema della lirica più in fondo abusato e difficile da trattare, quello dell’amore; ma riesce a farlo con solida concretezza e senza abbandoni o cedimenti, e dunque conferma, su modalità e registri rinnovati, l’autenticità della sua vena poetica. Insomma, questa ragazza albanese è una delle voci più attendibili e mature della nostra giovane poesia.

dalla prefazione di Maurizio Cucchi

domenica 23 dicembre 2012

Quando suonavo il jazz di Carmela Formicola (Florestano Edizioni)



Alla sua prima esperienza con il genere romanzo Carmela Formicola, con un’acuta sensibilità e il ritmo di un cronista, riesce raccontare la storia di Sebastiano Mariani, “Seb”, un ex jazzista finito a suonare il karaoke in un locale americaneggiante nella periferia barese. La sua vita si consuma nel caos disperato, nella variopinta fauna metropolitana, nelle canzoni improbabili cantate ogni sera da maldestri cantanti dell'ultima ora, e nel rimpianto della sua vita perduta, quando suonava il pianoforte nei migliori club d'Italia. Ma cosa lo ha strappato al jazz? I ricordi piovono giù a valanga, come le note di Bill Evans e Beethoven, che sono la vera colonna sonora della sua vita, dei suoi sogni infranti, anche per una improvvisa malattia. La malinconia e la voglia di rivincita di Seb conquistano il lettore, che partecipa ai suoi momenti d’insoddisfazione per la vita e al suo desiderio di riscatto. Un inaspettato ingaggio e un nuovo progetto di vita, ridanno speranza al jazzista che non vuole rassegnarsi al karaoke. Dopo una lunghissima notte di Capodanno passata a riannodare i fili del passato, con tutti gli imprevisti del destino in agguato, arriva il lieto fine, con una vena di amarezza.

sabato 22 dicembre 2012

Sotta ‘na chianta te chiapparu ovvero Mino De Santis a Teatro. Con le riflessioni di Salvatore Cosentino e con lo special guest Tonino Zurlo*
















Due appuntamenti speciali per Mino De Santis il 5 e il 6 gennaio 2013 al Teatro Paisiello di Lecce in Via Giuseppe Palmieri, 72 a partire dalle 20,30. “Sotta ‘na chianta te chiapparu” è l’occasione per percorrere le sonorità del suo ultimo lavoro “Caminante” edito da Lupo editore nella collana Ululati, ma anche  per presentare il suo nuovo singolo dal titolo appunto “Sotta ‘na chianta te chiapparu”. Ad aprire la serata le riflessioni del magistrato Salvatore Cosentino. Nelle note invece ecco un concerto di sensazioni ed emozioni con  Emanuele Coluccia, Pantaleo Colazzo, Simone Nazario, Eleonora Pascarelli, Mauro Semeraro, Pasquale Gianfreda. Lo special guest della serata sarà Tonino Zurlo.  L’appuntamento è promosso e organizzato da Lecce20, Libreria Liberrima, Città di Lecce, Ululati, Lupo editore, Teatro Paisiello Lecce

Prevendita presso la libreria  Liberrima (10 euro + 2 euro diritto di prevendita) - Corte Dei Cicala, 1  73100 Lecce, tel. 0832 242626 http://www.liberrima.it/

Prenotazione dei biglietti anche a booking@lupoeditore.it  o info@lupoeditore.com

Testimone di usi e tradizioni del meridione e del Salento, di storie di vita tra il triste ed il comico, senza perdere mai l’ironia e la musicalità tipica dei cantautori italiani come De Andrè o Stefano Rosso, è questo Mino De Santis. Il suo nuovo album “Caminante”, prodotto e messo in commercio dalla neonata etichetta musicale ULULATI della Lupo Editore, è un insieme di istantanee di personaggi, vizi e virtù di un’Italia e un Sud alla continua rincorsa di un’identità. Allora si parte, come sempre, verso il nord, con il treno delle venti, in cerca di fortuna, emigrando verso la Lombardia ricca di gran lavoratori ma povera di bellezza. Basta poco a rifarsi la valigia per ritornare “al paese” anche se nulla cambia pertanto “resta la sopravvivenza e la non appartenenza” e la voglia di essere “Sempre in viaggio”. Si ritorna, quindi, tra strade delle processioni, della falsa disperazione dei funerali, dell’arsura e de “La zoccula”, una escort che difende il suo lavoro e che, come la più famosa “Bocca di Rosa”, sconvolge la quiete del paesino mettendo alla berlina i falsi moralismi a favore della sua genuina passionalità. Un dipinto a mille tinte a suon di valzer, stornelli e fanfare. È senza dubbio un disco pieno di poesia, dove il dialetto viene facilmente tramutato in rime e versi senza mai scadere nell’ingenua poesia popolare. E allora pare di sentire un po’ di Gaber, De Andrè, Bressaine, quei cantanti-poeti che hanno influenzato la formazione musicale di Mino De Santis. La “Caminante” di Mino gira per i vicoli, per le strade, tra la gente ed è curiosità di scoprire senza più sentirsi legata a una cultura famigliare che mozza il suo sguardo. È sud: terra e bellezza.  

UFFICIO STAMPA – OVERECO AGENZIA



“Un’artista da seguire …  “ (Vincenzo Mollica, DoReCiakGulp! Rai 1)

"Il Salento trova nuove parole, quelle puntute, del graffio autoriale. Anarchiche quanto basta per tener desto l'animo e l'occhio allo sguardo: quello dritto, che mai s'inchina e fa riverenza. Mino De Santis è così, ama il ridere, il soffio e lo spiffero. (Mauro Marino)

Mino De Santis è un ascolto che il tempo e la pratica portano a metabolizzare. Non è la risata di turno ciò che arriva e resta. Ma un ondulato senso di profondità che scolpisce immagini nella memoria e libera l'ascolto dalla superficialità attorno (Erika Sorrenti e Francesco Aprile)

Mino ha scritto una pagina di canzone popolare vera, del popolo del Salento che si libera dalla pur splendida prigionia del tamburello, dell'organetto e del violino e approda ad un linguaggio nuovo, fatto di dialetto e di italiano colto al volo, masticato, rimasticato e sputato fuori in una nuova forma di colostro, vero alimento con il quale crescere i piccoli. Musica accattivante, di uno che sa suonare la chitarra, la lascia nei suoi accordi semplici, quasi ondeggianti come un materassino gonfiabile sulla bonaccia (Pino De Luca)

Autoironico e impietoso … lo definirei un "verista" per come descrive la realtà sociale e soprattutto quella di tanta umanità. Ha il suo modo singolare di vedere la realtà e di declinarla in versi. E' un sognatore ingenuo e intellettualmente onesto. Insofferente a qualsiasi regola, non scenderebbe mai a compromessi, ha l'anima libera e resta anarchico anche quando non sarebbe il caso. Ha una singolare genialità, un'autentica vena artistica che differisce da qualsiasi accomodante musicalità "popolare" oggi cosi volgarmente e insopportabilmente stereotipata (Giuseppe De Santis)


*Tonino Zurlo è nato a Ostuni nel gennaio del 1946. Si è sempre occupato di restauro e di antiquariato. A 25 anni inizia a suonare la chitarra, improvvisando i brani musicali secondo la sua filosofia: ‘non è importante il ritmo del metronomo, ma quello del cuore’. Tonino inventa canzoni per ‘un mondo diverso’. Qualche anno dopo, inizia a frequentare il Folk Studio di Roma e, nonostante il successo, sembra proprio non interessargli quello con la esse maiuscola. E’ stato ‘scoperto’ solo qualche anno fa e del tutto casualmente, da Giovanna Marini, con cui ha collaborato in diverse occasioni. Ha suonato nelle università di Urbino, Parma, Milano, Napoli, Padova, Bari e in altre ancora. Nel 2003 realizza il suo primo CD ‘Jata viende’, per lasciare una traccia nella memoria. E’ in lavorazione il suo secondo album .Dicono di lui Giovanna Marini e Moni Ovadia: sento il disco e mi rimangono in mente le parole: ... quando t'innamori tu senti nel cuore... noi veniamo spennati da vivi... chi ha la gobba ha qualcosa assai profonda... il mare è agitato e mi fa paura la morte... l'anima leggera non vuole più parlare... non vuole più fare i conti... se l'amore è forte il vecchio se ne va in malora... Madonna com'è questo Meridione!... e qui uno si ferma e riflette. Com'è questo Meridione? Ma nel disco non si parla di questo, si canta questo. E, come voce che va dal basso all'alto e viceversa, anche stridula a volte, in una continua preghiera "fatemi vivere ancora!", è il grido della gente del Sud, dove si può solo mettere tutto in termini di vita o di morte, perché è così, è essenziale, non c'è altro che conti. E questo colpisce tanto. Colpisce chi vive in mezzo a mille pensieri diversi, preso da mille giri a spirale che poi, se si va a guardare, non portano a niente. Mai ho sentito così forte come in questo magnifico grido armonizzato, accompagnato, suonato, ripulito, infilato in un CD, il senso della necessità - "canto sennò me moro" (si dice a Roma). Ho conosciuto Tonino tanti anni fa, forse più di trenta, e mi ha dato questa sensazione di necessarietà. Se vogliamo analizzare sul piano musicale le sue canzoni, sono note che incollano magnificamente sulle sillabe e insieme creano cellule sonore reiterate, che messe tutte in fila danno emozione. Si entra in un vortice di emozioni varie e se ne esce solo quando il disco è finito. Ma non Tonino, il suo bisogno di cantare va oltre un semplice CD. Ha bisogno della gente, ha bisogno di dirlo agli altri, di dipanare questo groviglio di sillabe e note che improvvisamente si distende in poesia. Grazie Tonino, e grazie ai musicisti che ti hanno accompagnato dandoci l'idea di quello che vuoi dire nel profondo, dandoci il senso che loro per primi ti hanno capito. Giovanna Marini.
La prima volta che ho ascoltato Tonino è stato più di un quarto di secolo fa. La sua voce e la sua chitarra uscivano da una cassetta registrata autarchicamente con mezzi rudimentali di allora e ciò che ha invaso le mie orecchie e la mia anima è stata un'intera identità della quale sono ospite in quanto straniero e alla quale appartengo in quanto italiano. Tonino nella sua scarna e sgangherata genialità riassume iperbolicamente l'energia del popolo del Sud. Dopo che l'hai ascoltato per una volta non te lo dimentichi più. Poi Tonino l'ho incontrato. Era come le sue canzoni, la compenetrazione fra il suo modo di essere, di parlare, di vivere, di cantare accompagnandosi con chitarra sono un unicum urgente e inscindibile. Sono trascorsi venticinque anni di alluvione della melma consumista, di degrado televisivo di ogni tessuto culturale, di riduzione dei valori tradizionali e popolari a strapaese da quiz e talk show dello scannatoio mediatico. Tonino non è entrato in nessuna moda, in nessun salotto, in nessuna maniera appetibile per il mercato neppure quello chic della sinistra, neppure in quella radicale. In questo lasso di tempo ho bestemmiato la mia rabbia perché un così grande e necessario talento non ha ricevuto l'ascolto e la dignità che gli spettava, invano. Bisogna rientrarci in qualche maniera, essere furbi, sapersi vendere, per "esistere" e questo vale anche per i migliori di noi. Tonino ha l'urgenza di una verità bassa e si sa questo tipo di verità non si vende. Ma Tonino viene dalle profondità del tempo e della terra, l'anima effimera dell'attualità non lo scalfisce, la sua arte proletaria e cafona non conosce il crepuscolo. Si è rifatto vivo dopo tutto questo tempo incidendo "Jata viende," un disco delle sue canzoni che nessuna moda può offuscare e nessuna ragionevolezza può soggiogare, come se nulla fosse accaduto, non per inconsapevolezza, ma per fedeltà a qualcosa che non puoi perdere senza perdere te stesso. Canta ora come allora, parla ora come allora. Tocca a noi, una volta tanto farci furbi e non perdere Tonino per nessuna ragione, tenerci a portata di mano la voce e i suoni di qualcuno che racconta di esseri umani e non di consumatori per ricordarci da dove veniamo per sapere dove vogliamo andare. A me tocca con queste parole pagare un debito che ho contratto venticinque anni fa e che contrarrò ogni volta che Tonino mi manderà i suoi canti. E' il debito che hai con chi ti insegna a capire il cammino dell'uomo. Moni Ovadia. (http://www.ostuni.tv/Artisti/Ostuni_Artisti_ToninoZurlo.htm)



Faccia al muro, di Cesare Battisti, traduzione di Paola De Luca (DeriveApprodi). Intervento di Nunzio Festa





Questo è un uomo. Cesare Battisti, che nel romanzo "Faccia al muro", scritto in lingua francese e in Italia tradotto da Paola De Luca per le storiche e intransigenti DeriveApprodi, è Augusto - eteronimo utile alla (dissimulazione, sic) danza del reale -, dimostra di riuscire a rompere la sua identità di fuggitivo. Distrugge, Battisti, tutto il negativo della sua condizione 'storica': facendo un'opera letteraria che non ha pari. Questo è un uomo, intanto perché lo scrittore sempre meno italiano e più italiano possibile dà la prova concreta, in letteratura, di, a differenza della solita trita e ritrita e stucchevole perfino idea che i medium continuamente continuano a volerci propinare a dosi d'anestetico pubblicitario di stampo e, soprattutto, marca ideologica, di mettere la sua vicenda insieme e accanto quelle dei tanti reclusi e, quindi, perseguitati della Storia. Non solamente, aggiungiamo, i carcerati. In Faccia al muro, infatti, abbiamo la storia, che chiaramente si fa trama imperdibile, degli uomini che la terra d'esilio di Battisti tiene dietro le sbarre. Che però divengono un'unica cosa con il Paese. La disperazione della povertà, appunto dissimulata nuovamente, con il tifo calcistico e i favori al carnevale di carne e sesso carnale fumato con l'alcol è prostituzione giovanile insieme a soldatificazione dei giovanissimi che devono coccolare, per usarlo spesso, il potente fucile buono alla difesa dei territori del narcotraffico che farà alla fine 40.000 episodi di morte a giro di sole. Quando la luce del sole, in fondo, è contesa, esattamente a metà, fra i commercianti di droga pesante e i consumatori del divertimentificio, il più delle volte europei-occidentali dunque in vacanza di turismo comunque maschilista, e le anime sempre belle di persone che devono arrangiarsi alla stregua dei popoli più deboli della terra desolata. Questo è un uomo, ché sa dire con corpo e pensieri la parola "compassione". Al di là delle, a tratti tragicomiche, esperienze della storiella da libro/enciclopedia del nuovo mercato dell'omologazione culturale imperante. Lo scrittore come trama non ci dona che tutto il Brasile amato e odiato dai suoi compagni di cella, mentre osserva il passero a fare libertà fuori dalle prigioni e durante le passeggiate libere e perseguitate del periodo d'approdo nel nuovo Stato. Tanto passato denso di vicende che fanno una sola vicenda, quella dei condannati. Il racconto della durezza che vuol dire le visite da centro d'addestramento per carcerieri che devono sperimentare sulla pelle e nella mente dei reclusi come si lavora a "ispezionare". I racconti di vite che s'immergono una nell'altra, vedi quella dell'Aurea vista da lontano lontano, e quelle vicine della Sandra alla fine alcolizzata prossima a una giovanissima Janaina da scoprire. Situazioni da spia, in quanto la vita d'Augusto è trafitta dall'occhio di controllori che non lo mandano subito in prigione ma lo seguono ovunque e comunque. In tutti i modi. Col corpo d'una donna da amare. Tramite regali inattesi che celano l'inganno sotto la scorza del banale quotidiano. Il carattere della lingua di Battisti non fa perdere un respiro dell'intera narrazione. S'irradia nelle similitudini essenziali. E vediamo ogni punto che lo scrittore vuol renderci. Quadruppani ha parlato di "ricerca di verità": Faccia al muro è in sintesi la Verità d'una vita normale raccontata da un maestro dell'arte di narrare. Dove senti il sudore sulle tue mani che improvvisamente si fa presenza ascoltando il richiamo dell'agitazione descritta da Cesare Battisti durante i passaggi di nazione in aeroporto, sai che sei in un libro dei migliori in assoluto. Le remore che potreste avere nell'approccio al testo, saranno superate immediatamente nel conto interminabile visto dal diario febbrile d'esperienze che fanno un uomo. E questo è un uomo. Gli elementi del romanzo classico sono rispettati. Alla faccia dei puristi. Però in più abbiamo fortunatamente quel che piace davvero a noi. Troviamo infatti nel romanzo la forza condizionante della riflessione non assuefatta dall'incalzare degli episodi. Il narratore onnisciente trova il basso non superficiale dell'umanità al quale abbeverarsi. E poi nel tramestio del fuggir sempre e dovunque ci spiega punto per punto e/o passo dopo passo i sentimenti che si provano da perseguitato. Faccia al muro è da sbatter nelle librerie, sicuramente misere di capolavori, della gente che crede nella pena di morte. O ammira per esempio l'ergastolo; come pure vive soltanto nell'accanimento ossessivo contro Cesare Battisti. Cercate questo libro, capirete. 

venerdì 21 dicembre 2012

“James Bond 1962 – 2012″ di Marco Paracchini (Phasar Edizioni)



James Bond è un eroe moderno, un personaggio entrato a far parte della Storia. È costume, società, vita, rumors, azione, vendetta, sangue, rabbia, astuzia, sagacia, efficacia, merchandising e molto altro. 007 è l’emblema dell’evoluzione degli ultimi cinquant’anni, il simbolo di una giustizia che vive solo nella fiction, la personificazione dell’uomo duro e puro, l’allegoria di chi non deve mai chiedere permesso e la rappresentazione dei sogni (anche fornicanti) degli uomini. James Bond è la rinascita, il risveglio e la volontà di accedere in luoghi lontani, meravigliosi od oscuri, pregno di pragmatismo, ironia e savoir-faire. Questo testo vuole ricordarlo, riconoscerlo e analizzarlo. Questo non è un volume di figure e racconti, è un saggio che ne studia la sua evoluzione, è un libro che ne ripercorre gli eventi e ne svela (forse) di mai conosciuti. Un’opera ampia, generosa e sufficientemente ricca di spunti per riflettere, ma anche per carpire gli spunti narrativi, datati e contemporanei, che hanno costruito l’immagine di uno dei personaggi più seguiti della Storia del Cinema. All’interno del testo: L’universo di 007 (James Bond, al servizio di Sua Maestà – Un viaggio globale – I volti di 007). Analisi economica e sociale di un mito (Analisi fattoriale – La serialità entra nel mondo del cinema – Bond, il re del Product Placement – Il Fandom). Interazioni con altri personaggi del grande schermo (L’altro personaggio illustre di Sua Maestà – Union Flag versus Stars & Stripes: servizi segreti a confronto – Tutte le spie sfacciate del cinema). Cinquantesimo anniversario (Le Bond-Girls – 1962 /2012 cinquant’anni di film – Le azioni indimenticabili – Conclusioni).
Introduce Nicola Falcinella, giornalista e critico cinematografico.
Marco Paracchini è un regista free-lance, scrittore e docente accademico. Cosmopolita, ha avuto la fortuna di vivere in alcune tra le città più grandi del mondo come Tokyo, New York e Boston. Ora vive in Italia, sul confine tra Piemonte e Lombardia. Ha pubblicato “Comunicazione Cinematografica” (Phasar Edizioni, 2012), “i Rinnegati” (Kimerik 2012), “Animali, a chi?” (Aljon Editrice, 2012), Linea di confine (Edizioni Astragalo, 2011). Maggiori informazioni disponibili su http://www.marcoparacchini.eu
"James Bond 1962 – 2012" di Marco Paracchini (Phasar Edizioni)
"James Bond 1962 – 2012" di Marco Paracchini (Phasar Edizioni),
2012, €12, ebook 4,99€, ISBN: 978-88-6358-161-4, pp. 130
Info:
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La cantautrice Francesca Romana al Note di Vino a Ruffano



La musica la fa da padrona al Note di Vino nel cuore del Salento, a Ruffano (LE) in via Vittorio Veneto 55. Nuovo appuntamento di note il 22 dicembre 2012  a partire dalle 22,00 questa volta con Francesca Romana. Nuova tournée dunque per la cantautrice Francesca Romana che si è distinta in ambito nazionale per il suo illustre percorso artistico e per aver creato nuove forme di comunicazione all'interno della musica d’autore. Francesca segue un “filo rosso” che lega tutte le sue canzoni: la femminilità nei suoi aspetti più reconditi, ancestrali, discussi ed ambigui. Uno spettacolo di grande spessore artistico, in cui la musica e le parole della rockeuse dipingeranno i suoi “ritratti di signora”, personaggi femminili intriganti e inusuali a cui Francesca darà voce. Potrete incontrare una Biancaneve inedita che specchiandosi vede il suo alter ego, Eva, oppure una Maria Maddalena innamorata o ancora una piccola regina rinchiusa in una torre, accusata ingiustamente di pazzia, Giovanna la pazza, e poi Salomè, Francesca da Rimini. Questi brani sono volti a sostenere l’impegno sociale, da tempo intrapreso dall’autrice, nei confronti delle donne sfruttate o incomprese e delle loro storie spesso dimenticate. La canzone d’autore, come elemento di cultura e non solo come mero intrattenimento, bussa alle porte della nostra coscienza attraverso uno spettacolo musicale trascinante e incantato. L’artista si esibirà insieme alla sua storica band, con cui ha registrato anche il suo nuovo album “Lo Specchio” (Edel - 2011), distribuito nei migliori negozi di dischi, nelle librerie Feltrinelli e Fnac e su iTunes. Di volta in volta la cantautrice verrà affiancata da un attore di riconosciuta fama nazionale, sempre diverso, che sarà l’inedita voce narrante dello spettacolo.
Il progetto è già stato presentato in occasione della festa delle donne dall’Ufficio Pari Opportunità del Comune di Riccione, presso il Teatro del Mare; al Teatro Paisiello di Lecce, patrocinato dalla Commissione Pari Opportunità della Provincia e dall’Assessorato alla cultura del Comune di Lecce (http://www.youtube.com/watch?v=DZBHo8rhkwI); al Teatro Verdi di Cesena, in collaborazione con L’Ufficio Politiche delle Differenze della Provincia di Forlì-Cesena e il Centro Donna del Comune, ed ha sempre ricevuto un ottimo riscontro da parte del pubblico e delle stesse Amministrazioni e organizzazioni.

INFO E PRENOTAZIONE TAVOLI 3403386316/3409098835
Note di Vino – Nel cuore del Salento, a Ruffano (LE), dalla passione per l’enogastronomia e per la musica nasce l’enoteca wine bar «Note di Vino». Esperienza nella selezione e nella scelta delle bevande e dei cibi, il tutto accompagnato da una ricercatissima selezione musicale: jazz, blues, rock… dai concerti che settimanalmente vengono organizzati e dalle jam session dei musicisti/ clienti a cui viene messo a disposizione il palco con tutta la strumentazione (chitarra, batteria, pianoforte
Info
Su Facebook
cell. +39 340 33 86 316/ +39 340 90 98 835
via Vittorio Veneto, 55 - 73049 Ruffano (LE) - Italia

Tramontana di Giuseppe Calogiuri al Coffee and Cigarettes di Lecce



Una inquietante sequenza di oscure morti e sparizioni agita le acque di una tranquilla cittadina del sud coinvolgendo indistintamente rampolli di buona famiglia, onesti professionisti e modesti lavoratori. L’apparente gratuita casualità dei fatti mette in allerta il fiuto di Michelangelo Romani, giornalista del Messaggero Quotidiano, e di Sandro Gennari, direttore di TeleCittàUno, che decidono di investigare nonostante la servile prudenza dei rispettivi editori quando l’indagine sembra infastidire le poltrone di politicanti affaristi o turbare antiche coscienze.
Affiancati dalla fedele Carla, i due amici si mettono ostinatamente in cerca di polverosi “scheletri” negli armadi più insospettabili, seguendo l’esile filo di una traccia che appare sempre più sfuggente, in attesa del segnale anomalo rivelatore. Cosa sa il vecchio colono Antimo? E chi è il cinico giustiziere? Un giallo tutto salentino in cui lo studio delle atmosfere d’ambiente si sposa con la scrittura elegante e il gusto della suspense.. L’appuntamento è previsto per domenica 23 dicembre 2012 al Coffee and Cigarettes di Lecce in via Paladini. Interverrà il giornalista Pierpaolo Lala

Giuseppe Calogiuri è nato a Lecce e qui vive e lavora come avvocato specializzato in diritto d’autore e degli artisti. Già cronista e reporter per quotidiani e riviste locali, all’avvocatura associa l’attività di chitarrista blues e jazz. Scrittore sin dall’età giovanile, ha esordito nella narrativa nel 2005 (premio “Corto Testo”). Scrive su ogni pezzo di carta gli capiti tra le mani. Tramontana è il primo romanzo della serie con protagonista il giornalista Michelangelo Romani.

INFO

www.lupoeditore.it

Coffee and Cigarettes - via Paladini, 23 - 73100 - Lecce
tel. 0832.244877

Ufficio Stampa
Overeco Agenzia
www.overeco.it

"Epifanie baritonali" di Antonella Chionna edito da Lupo editore oggi alla Fondazione Paolo Grassi di Martina Franca



Il circolo culturale-cinematografico "Buster Keaton" è lieto di invitarvi alla presentazione del libro "Epifanie baritonali" di Antonella Chionna edito da Lupo editore che si terrà alla Fondazione Paolo Grassi a Martina Franca in via Metastasio 20. Introduce: Gianluca Fumarola, regista, giornalista presidente del circolo culturale-cinematografico "Buster Keaton". Ne parlano con l’autrice: Antonio Scialpi, assessore alla cultura comune di Martina Franca. M.Rosaria Chirulli, critico letterario, Cosimo Lupo, editore. E’ previsto il saluto del dott. Franco Punzi, presidente Fondazione Paolo Grassi e l’intervento della scrittrice Erika Leserri.

Performance musicale -
Cool Train: Antonella Chionna,cantante
Angelo Mastronardi, pianista
Antonello Losacco, bassista


Il tempo ci consegna all’eternità in punta di piedi, inutile negarlo. La gloria e il baratro non aspettano nessuno, non sono di questo mondo; rammentano al cuore affannato la prossima fermata prima dell’apocalisse. Tienilo a mente e ripetilo ad alta voce: ciò che desidero è qui, adesso.


Antonella CHIONNA -  Nasce a Taranto nel novembre del 1990. A dieci anni scrive la sua prima poesia. A tredici anni legge “Memorie dal sottosuolo” s’innamora della letteratura russa, per noia (nell’accezione elaborata da Moravia) comincia a leggere qualsiasi cosa le capiti sottomano. Appassionata di filosofia passa al setaccio i capisaldi della sua formazione letteraria dai presocratici ai poststrutturalisti. Musicista e compositrice, ha la possibilità di formarsi in Italia e all’estero, svolge attività concertistica con diverse formazioni senza limiti posti alla sperimentazione, svolge attività d’insegnamento e di produzione artistica. Epifanie baritonali è la sua prima raccolta di poesie.





giovedì 20 dicembre 2012

Gangnam Greenpeace style video - on board the Rainbow Warrior

 

How do you like our Gangnam Style? The crew made this in their spare time while searching for illegal fishing vessels. Facts from the video...

"85% of fish stocks are overexploited." - According to the United Nations Food and Agriculture Organization, over 85% of the assessed stocks are fully fished or overfished. http://act.gp/TvmuVL

"Indian Ocean fishing: 18% illegal." - http://act.gp/TvmHIA

"Consumer action can save the oceans." - Here's a success story from the UK http://act.gp/Tvn9q1 And one from the US http://act.gp/Tvnh98

"Stolen fish, stolen future." - Pirate fishermen steal an estimated 11 million to 26 million tonnes of fish from the ocean each year. http://act.gp/Tvnr08

"We need healthy, living oceans." - Half of the Earth's oxygen comes from the oceans. http://act.gp/TvmR2w And fish are a vital food source for 200 million people in Africa alone. http://act.gp/TvmHIA

"Where have all the tuna gone?" - Populations of tunas and their mackerel relatives have declined on average by 60% worldwide over the past half century. http://act.gp/TvnzwB

"Every hour 8,000 sharks are killed for their fins." - http://act.gp/TvnBVx



Making of the video and more about the work and crew... http://act.gp/SOcytO

This Gangnam Style spoof was filmed during our first ever fisheries expedition to the Indian Ocean. On this eight-week expedition, we collaborated with the governments of Mozambique and Maldives to monitor their Exclusive Economic Zones (EEZs) for pirate fishing, and had their enforcement officers on board with us.

We also conducted our own monitoring of key fishing areas and in total observed 37 tuna and shark fishing boats, we boarded 11 of them and documented 5 illegal fishing activities with 2 more cases still under investigations.

Luglio 1923 - Un mese di indagini di Daniele Milazzo (Schena)



È pugliese il libro-novità del 2013. Si chiama Luglio 1923 - Un mese di indagini ed è un piccolo capolavoro di eleganza ad opera di Daniele Milazzo. Un mese di indagini in bianco e nero, dal primo al trentuno luglio 1923, raccontate soltanto attraverso articoli di giornali d'epoca, rapporti di Regi Carabinieri, lettere anonime e non. Sembra incredibile, ma in Luglio 1923 questi documenti inventati appaiono al lettore come veri: intestazioni, caratteri di stampa, timbri e firme rendono ogni pagina unica e diversa dalle altre: l'impaginazione è eccezionale e la scelta di Schena Editore di pubblicarlo su carta paglierina trasmette al lettore la sensazione di trovarsi davanti a un dossier d'epoca, di sfogliare dei documenti anni '20 sul banco di un mercato dell'antiquariato.
Luglio 1923 è un romanzo divertente e leggero, con spunti di comicità esilaranti: l'indagine per un furto in una oreficeria-orologeria si trasforma nel rompicapo del paese, mettendo a nudo tradimenti, passioni politiche, ladruncoli e sorprese, tutte ambientate in un paesino immaginario, Castelnuovo, situato nella magica valle d'Itria dei trulli degli anni '20, alla vigilia della dittatura fascista. Un esperimento letterario, quello del giovane ma talentuoso autore Daniele Milazzo, che omaggia esplicitamente Andrea Camilleri, indiscusso maestro del giallo italiano, traendo ispirazione nello stile  documentale dell'opera da La scomparsa di Patò, romanzo dell'autore siciliano recentemente trasformatosi in un film di successo. Per i lettori abituati ai normali romanzi questo libro è uno shock: niente voci narranti, niente capitoli, ma solo documenti raccolti in un libro che si trasforma in dossier. Verbali, lettere anonime e manifesti si aggiungono a cartoline, mandati di perquisizione e missive che esprimono ognuna una voce: è come se ogni volta si presentasse davanti ai nostri occhi un ritratto  d'epoca, in cui il contadino, il carabiniere, il giornalista comunista o il militante fascista raccontano con le loro parole, con la loro grammatica incerta o fin troppo forbita la loro versione della storia, mettendo in luce aspetti diversi della trama. Leggere diventa quasi ascoltare: si passa dall'italiano incerto dell'agente scelto Vito Raguso che conclude un rapporto con «mi scuso per gli erori» al burocraticissimo e sempre ligio al dovere "brigadiere a piedi" Giovanni Losurdo, che scrive «bussava con forza al portone onde ottenerne l'apertura» o «recante seco un pacco impacchettato con carta del caffè Libia ad uso di pacco per contenere dolci e pasticcini», giri di parole che avrebbero divertito l'Italo Calvino dell'antilingua o il Cesare Garelli della burolingua quotidiana. Ma si passa anche dal linguaggio giornalistico del passato, con articoli di denuncia o di ossequio, dalla cronaca appassionata all'editoriale pungente, fino alle lettere private tra un prefetto e un questore preoccupati per la loro carriera. Ai margini della vicenda, come sfondo, la Storia con la S maiuscola, che involontariamente modifica gli atteggiamenti e le vicende dei personaggi, e che fa capolino dai ritagli di giornale: la legge Acerbo, l'annessione di Rodi, i decreti contro la libertà di stampa, fino ad arrivare - agli occhi del lettore attento - a scoprire negli effetti di un banale procedimento amministrativo il movente del furto.
Una indagine d'altri tempi, senza sesso, né violenza, che diverte e accultura allo stesso tempo: in conclusione, un tuffo nella Puglia degli anni '20.

Daniele Milazzo è nato nel 1984 a Martina Franca (TA), dove vive. Dopo la laurea in Scienze Internazionali e Diplomatiche presso l'Università di Bologna e un master in Relazioni istituzionali, Lobby e Comunicazione d'Impresa presso la Luiss, ha lavorato a Roma e presso l'Ambasciata Italiana in Montenegro. Attualmente lavora come giornalista occupandosi di politica, cronaca e cultura.


Per maggiori informazioni: www.schenaeditore.it

In copertina: I Carabinieri, china e acquerello di Vincenzo Milazzo



“Io adoro i misteri”, di Marco Castagna (Phasar Edizioni)



Anni ‘60. Questa volta se l’è proprio andata a cercare il maresciallo capo Badalucco Ricciero, comandante della caserma dei carabinieri di Brescello. Difatti, se a suo tempo avesse accettato il suggerimento dell’appuntato Ferlizzi, che consigliava di non partecipare a quel “famoso” corso di perfezionamento per sott’ufficiali, adesso loro due non sarebbero a Mantova a spremersi le meningi per cercare di risolvere quel difficile caso giudiziario, ma nella tranquillità di Brescello, dove è insolito che qualcuno commetta un illecito così grave da rendere necessario l’intervento dei carabinieri o quello della Bice, che purtroppo o per fortuna adora i misteri…
Marco Castagna è nato a La Spezia e vive con la propria famiglia a Viadana dove esercita la professione di medico di famiglia. Ha già pubblicato diversi racconti su antologie e riviste di letteratura, nonché il suo primo romanzo: "Oggi è martedì signorina Bellimbelli" (Phasar Edizioni, 2010).
"Io adoro i misteri", Marco Castagna, Phasar Edizioni – 2010, €10, pp. 112, ISBN: 978-88-6358-073-0
SCARICA L’ANTEPRIMA DEL LIBRO IN FORMATO PDF
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GoodMooning! di Stefano Saltarelli edito da Phasar Edizioni




GoodMooning! di Stefano Saldarelli è il libro ideale per chi abbia voglia di regalare un sorriso, oltre che regalarsi una buona lettura.
GoodMooning!” è un susseguirsi di scene stellari, o meglio lunari. Un libro allegro, divertente e ironico che narra una storia sconosciuta ed inedita: quella dell’ipotetica e segretissima missione spaziale che precedette la storica e ufficiale missione Apollo 11. Ventiquattro racconti brevi che formano, nell’insieme, un vero e proprio affresco di situazioni evocative, raccontate con maestria dall’autore e corredate ognuna da spassose immagini illustrate e geniali didascalie. Un libro “spaziale”, una favola contemporanea adatta a tutti i lettori.
Soprattutto “GoodMooning!” non potrà non far riflettere il lettore adulto che, dietro la veste ironica, avrà la possibilità di scorgere un’altra chiave di lettura del libro: la solitudine del protagonista, l’astronauta John Doe, costretto a fronteggiare una serie incredibile di difficoltà senza poter contare su alcun aiuto; il suo essere “anonimo”, a partire dal nome e dal fatto di indossare sempre il casco con visiera scura anche nelle occasioni più quotidiane e intime; il suo atteggiamento quasi rassegnato, distaccato, di fronte alle situazioni più folli che incontra, quasi una metafora della vita; fino alla frase “Houston... I have a problem!”, ripetuta volutamente come un mantra rassicurante.

Ebbene sì, John Doe ci insegna che occorre molta ironia e molto “fair-play” per affrontare la vita nel migliore dei modi. Ci vuole ironia per evitare di soffrire, ironia per non ferirsi né ferire.
L’ironia è un ingrediente indispensabile nella vita di ognuno di noi e Stefano Saldarelli dimostra di saperlo bene. Così come dimostra di possedere una particolare creatività, spesso legata a citazioni, rimandi cinematografici, situazioni della vita quotidiana, anche grazie all’interessante abbinamento del testo con gli esilaranti disegni di cui è autore. Il lettore di qualsiasi età o genere rimarrà catturato dalla lettura del libro GoodMooning! e pagina dopo pagina si ritroverà catapultato sulla luna a passeggiare insieme a John Doe, magari in compagnia del cane Strudel, per affrontare insieme a lui le situazioni più surreali e divertenti.  È un racconto sorprendente che, a partire da Natale, consigliamo di far brillare sui vostri scaffali.

GoodMooning!”- La missione spaziale che portò l’uomo sulla Luna nel luglio 1969 non fu la prima. Anche se di pochi mesi, fu preceduta da un’altra. Assolutamente top secret.
Poiché la posta in gioco era altissima e gli imprevisti inimmaginabili, fu deciso di inviare alcuni volontari sulla Luna per preparare lo sbarco ufficiale. Questo libro raccoglie i diari di missione del programma spaziale più segreto al mondo, oggi conosciuto grazie al contributo di alcuni testimoni chiave che hanno messo a rischio la loro vita per far luce sul caso di insabbiamento più importante della storia. Questa missione fu battezzata “GoodMooning!” ed oggi voi conoscerete la verità.

Stefano Saldarelli è nato a Firenze il 21 settembre 1969, in pieno programma spaziale Apollo. Da sempre è appassionato di fantascienza e missioni spaziali. Vive e lavora a Prato dove svolge l’attività di grafico freelance (www.achrom.it). Nell’inseguire i propri sogni, nel 2006 progetta e realizza l’allestimento dell’ambiente di lavoro nel quale svolge la propria attività, prendendo ispirazione dal design della serie televisiva “Spazio1999” (www.studio1999.it). Alla fine del 2009 studia e realizza il logo GoodMooning! e l’astronauta John Doe. All’inizio del 2012 il sogno GoodMooning! prende vita attraverso la realizzazione di alcuni disegni che vengono poi riprodotti su t-shirt e “mug”. Nascono parallelamente anche alcune brevi storie che cominciano ad essere raccolte in un blog (www.goodmooning.it). Queste storie si sviluppano e a dicembre 2012 diventano un libro, questo libro...

GoodMooning!” su Phasar Edizioni (http://www.phasar.net/catalogo/libro/goodmooning)

Sito di “GoodMooning!”, http://www.goodmooning.it

mercoledì 19 dicembre 2012

"Introduzione al quarto vangelo e alle tre lettere di Giovanni" di Fabio La Gioia (Phasar Edizioni)



Il primo argomento qui esaminato è quello relativo alla cosiddetta «questione giovannea», ovvero la tematica che concerne l’autore del quarto vangelo. Per un lettore al corrente del fatto che il quarto vangelo fu composto dopo gli altri tre (verso la fine del primo secolo), comprensibilmente potrebbe sorgere una domanda sul perché Giovanni abbia aspettato tanto, in una vecchiaia inoltrata, prima di scriverlo. Affrontando la questione giovannea l’autore cerca di chiarire gli eventuali dubbi e le domande del lettore. Accanto a questo primo argomento sono valutati più specificamente una datazione ed un luogo di composizione del quarto vangelo. Si analizza poi che tipo di relazione si può stabilire con i primi tre vangeli (i sinottici). Un ulteriore passo è quello della rilevazione dei temi più importanti del quarto vangelo, cominciando a gustare la sua ricchezza profonda, per la quale l’evangelista è stato raffigurato nelle vesti di un’aquila, simbolo di un volo altissimo e di una vista acutissima. L’individuazione di una struttura fornisce quindi delle chiavi di lettura e intelligibilità del quarto vangelo. Per quanto concerne le tre lettere di Giovanni l’autore si sofferma per lo più sugli stessi temi, cercando peraltro i fili che le legano al vangelo di Giovanni. Grazie alle questioni introduttive, più speditamente è avviato il commento di alcuni brani del vangelo e delle lettere, con degli spunti di attualizzazione per il nostro vissuto oggi

FABIO LA GIOIA, sacerdote della Diocesi di Gorizia, ha conseguito il dottorato in teologia biblica alla Gregoriana nel 2003 con la tesi: La glorificazione di Gesù Cristo ad opera dei discepoli. Ha pubblicato per l’AdP Comprendere il Nuovo Testamento (2007) e per Aracne Apocalisse. Rivelazione di Gesù Cristo alla sua Chiesa (2008). Dal 2005 insegna Sacra Scrittura nell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Trieste.

"Introduzione al quarto vangelo e alle tre lettere di Giovanni" di Fabio La Gioia (Phasar Edizioni)

"Introduzione al quarto vangelo e alle tre lettere di Giovanni", Fabio La Gioia – Phasar Edizioni, 2010, €15, pp. 258, ISBN: 978-88-63580-58-7

Scarica l’anteprima del libro in formato PDF


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Doomsday Book Official Trailer #1 - Kim Ji-woon, Yim Pil-sung Movie (2012)

 

 Doomsday Book Official Trailer #1 - Kim Ji-woon, Yim Pil-sung Movie (2012)
Subscribe to TRAILERS: http://bit.ly/sxaw

Two acclaimed Korean directors unfurl three unique stories of human self-destruction in the modern high-tech era. In a hope to restore the humane compassion in the insusceptible modern age, the film displays an alternative form of genuine humanity. And thus you are stepping into the world of future, where a series of unexpected stories awaits you. All these stories originate from the earth. From the very earth you live on.

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Le carte da gioco “LE SALENTINE” da ANGIULINO




 Nel cuore del barocco leccese, l’Osteria “da Angiulino”, nota per il cibo gustosissimo, per il buon vino e i valori della tradizione, ospiterà la presentazione delle originali e uniche carte da gioco salentine – un intero mazzo da gioco disegnato a mano, ideato da B22 in collaborazione con Kurumuny che ha curato la produzione, e firmato dalla prestigiosa azienda “Modiano S.p.a.”, che ne conferma l’eccellenza qualitativa. “Le Salentine” saranno presentate come è d’obbligo ad amici e non dell’Osteria da Angiulino da Gianluca Pasca (CRF=Centro Ricerca e Formazione), Francesco Cuna, Alessandro Sicuro (B22) e Giovanni Chiriatti (Kurumuny Edizioni).
Vi aspettiamo, dunque, venerdì 21 dicembre 2012 ore 19.30 all’Osteria “da Angiulino”, via Principe di Savoia 24, Lecce.



Quest’anno, a Natale, giochiamo con “le Salentine”…

«Fanno parte della tradizione familiare di tutte le case del Sud, si legano al periodo natalizio, alla scoperta di trucchi e memoria, ai nonni, ai bar della piazza, alla storia dei nostri luoghi. Sono le carte da gioco, il segreto ventaglio della scopa o della briscola» [Corrieresalentino.it].
Le salentine nascono dal desiderio di creare un mazzo di carte da gioco legato al territorio e alla sua storia, pur mantenendo una giocabilità pari a quella delle carte regionali napoletane, cui si ispirano e di cui conservano la peculiarità dell’aspetto cromatico. Il mazzo è composto da quattro semi che si richiamano alla tradizione e ne diventano sintesi simbolica.


Qualche anticipazione

Otranto. Il retro delle carte si ispira al soffitto della Cattedrale di Otranto. Il celebre soffitto a lacunari lignei, con dorature su fondo nero e bianco, è stato elaborato in un’accurata sintesi grafica. (fig. 1).

Lecce. Nella caratterizzazione dei semi, ce n’è uno dedicato e ispirato a Lecce, alla bellezza del barocco e alla sua storia. Il volto del tre di “bastoni” è un elemento decorativo presente sulla Basilica di Santa Croce, precisamente sul capitello della colonna destra rispetto al portone centrale. (fig. 2).

Cutrofiano. Gli abiti del cavaliere di “coppe” sono ispirati ai costumi tradizionali di Cutrofiano del periodo Borbonico. (fig. 3). In omaggio alla cultura contadina, la figura è in sella ad un asino, anziché un cavallo.

Per maggiori dettagli sulle scelte artistiche e la caratterizzazione, rimandiamo al pieghevole, presente all’interno di ogni astuccio. Sul retro del pieghevole, una foto d’archivio ritrae una scena di gioco in ambiente familiare.

Da venerdì 11 gennaio 2013, partirà il concorso fotografico che si concluderà con la pubblicazione sul pieghevole delle tre foto più belle (Il regolamento sarà pubblicato a breve sul nostro sito).

Per ulteriori approfondimenti e godere a pieno del processo creativo, si può visitare il sito dedicato, www.cartesalentine.it (online dal 21 dicembre 2012). A completamento del progetto, è in corso una ricerca sul gioco delle carte in relazione ad avvenimenti storici, tra fatti realmente documentati e racconti popolari.


Come prenotare il tuo mazzo - Le Salentine escono in edizione limitata. Prenota ora il tuo mazzo. Riceverai, via e-mail, un coupon con il quale potrai ritirare le carte durante l’evento di presentazione.

Chi non avesse dimestichezza con i sistemi di vendita on-line, può prenotare il proprio mazzo inviando un’e-mail con i propri dati (nome, cognome, indirizzo, recapito telefonico) all'indirizzo: ordini@kurumuny.it. Riceverà il coupon da presentare il 21 dicembre, durante la serata di presentazione ufficiale.


Per info

www.cartesalentine.it (online dal 21 dicembre)
Alessandro Sicuro, 3289683018


Per prenotare il tavolo e restare a cena

OSTERIA “DA ANGIULINO”, via Principe di Savoia 24, Lecce – Tel 0832 245146

Baguette di Silvia Venturini Fendi (Rizzoli)



Nel 1997 Silvia Venturini Fendi ha rilanciato la maison grazie alla Baguette, una piccola borsa dalle linee semplici e geometriche, da portare sotto il braccio come il famoso pane francese da cui trae il nome. In oltre mille modelli, ricamata, in pelle, in pelliccia, in coccodrillo, di perline e in tessuto, e in pezzi unici disegnati da famosi artisti e designer, la Baguette è diventata un'icona dello stile senza tempo, la borsa per cui le star, da Madonna a Julia Roberts passando per Naomi Campbell e Gwyneth Paltrow, fanno pazzie. "La Baguette è nata come archetipo", spiega nel libro Paola Antonelli, curatrice del MoMA di New York, "la sua forma semplice e riconoscibile è stata la base per centinaia di variazioni nei materiali e nelle interpretazioni". Questo libro, a cui hanno collaborato Banana Yoshimoto, Paola Antonelli, Pearl Lam, Quirino Conti, Sarah Jessica Parker, Sophie Fontanel, Dana Thomas e Achille Bonito Oliva, racconta, con l'ausilio di 250 foto a color una storia di maestria, alto artigianato, moda e design e celebra attraverso parole e immagini un accessorio che è diventato quasi un multiplo d'arte.

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