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giovedì 19 aprile 2012

Il Livello Undiciottavi rischia di chiudere!


“VOGLIONO IMPEDIRCI DI ENTRARE AL LIVELLO UNDICIOTTAVI, GESTORI COMPRESI!!! La nostra splendida avventura rischia di giungere al suo epilogo come fosse l'ultimo atto di una commedia tragicomica. ABBIAMO BISOGNO DI AIUTO! Abbiamo lavorato, in questi anni, prefiggendoci un unico scopo, dare forza alle nostre passioni regalando emozioni, superando gli ostacoli che immancabilmente investivano il nostro cammino. Siamo sempre noi 11/8 Records al Livello Undiciottavi. Quel tono armonico, quasi stonato, il disequilibrio dell'equilibrio armonico, che ha permesso al nostro piccolo e straordinario territorio di essere riferimento importante, anche a livello internazionale, della musica. Quelli che hanno permesso ai nostri giovani talenti di coltivare le loro passioni nella loro casa, la Casa della Musica. La Casa della Musica, fiore all'occhiello dei Laboratori Urbani finanziati dal programma regionale Bollenti Spiriti, sfiorisce perché non ha alcuna possibilità di accesso. Come fosse una casa costruita su di una nuvola. Sembra un paradosso, ma di fatto né gestori (11/8 Records, vincitore di bando pubblico per attività di valorizzazione del territorio), né fruitori, possono oggi varcare i cancelli della Casa della Musica di Trepuzzi (Le). L'immobile (ex mercato dei fiori), di proprietà della Provincia di Lecce, dato in affidamento all'Unione dei Comuni a Nord Salento e ristrutturato con i fondi del programma regionale Bollenti Spiriti, si trova sulla strada statale 7 ter, gestita dall'Anas. Il problema dell'accesso, di cui la struttura soffre sin dal 2009 (data di consegna dell'immobile per la gestione), è stato sempre superato, di volta in volta, attraverso permessi temporanei concessi grazie ad accordi privati fra 11/8 Records e i proprietari dei terreni retrostanti che hanno consentito di sfruttare un percorso di ingresso alternativo all'entrata principale sulla ss 7 Ter e grazie anche alla disponibilità delle istituzioni preposte alla sicurezza (Vigili Urbani, Carabinieri). Non siamo nemmeno in grado di comprendere quale sia il reale nodo della questione.  "Pericolosità della strada?1?!" Siamo i primi a favorire la sicurezza e lo abbiamo fatto a nostre spese. In questo tratto di strada, però, di attività e di attraversamenti come quelli verso la nostra casa, ce ne sono tanti altri che, per loro fortuna, continuano a svolgere la propria attività. Dalla sottoscrizione del contratto per la gestione, dopo regolare bando pubblico, con 11/8 Records (società di produzione discografica, eventi e management), abbiamo dovuto combattere battaglie estenuanti per ottenere permessi di accesso che pure erano previsti contrattualmente; conosciamo tutti gli uffici tecnici comunali, provinciali e quelli dell'Anas, rimbalzando dall'uno all'altro senza ottenere alcuna risposta. Un labirinto nel quale non abbiamo ancora trovato il bandolo di Arianna. Il risultato è che una delle più operose realtà gestite con successo da giovani imprenditori salentini, distintasi per le buone pratiche, è costretta a fermarsi a causa delle inadempienze degli Enti di riferimento o solo per lassismo di alcuni dipendenti… «A nulla», dichiara Cesare Dell'Anna, direttore artistico di 11/8 Records, «sono serviti i nostri sforzi per rendere la struttura perfettamente funzionante dopo la sua consegna, per farla diventare punto di riferimento sul territorio di attività artistiche di altissimo livello culturale. Non siamo noi a dirlo, ma la nutrita rassegna stampa a livello locale e nazionale che documenta il nostro lavoro. È assurdo, inconcepibile, per me e per il mio staff, essere costretti ad annullare la programmazione artistica per il raggiungimento della quale abbiamo investito mesi di lavoro. Un cartellone che coinvolge artisti internazionali e produzioni esterne. Il danno economico è elevatissimo, ma quello d'immagine è in quantificabile! Posso solo sottolineare con rammarico che a nulla sono valse le nulle trattative intercorse con gli enti titolati a dare risposte». Il nostro laboratorio è - e vuole continuare ad essere -  un esempio di come si possono ben investire le risorse pubbliche. Livello Undiciottavi non può essere la testimonianza di come si possono distruggere gli investimenti pubblici e le buone prassi. 11/8 Records ha raccolto la sfida che la Regione Puglia ha lanciato con Bollenti Spiriti, investendo tutte le energie a disposizione sia in termini economici che di risorse umane. Nonostante questo, per il Livello Undiciottavi, le potenzialità di lavorare 365 giorni all'anno e, dunque di portare a regime la struttura, sono state frenate dalle lentezze della macchina burocratica. Non vogliamo accettare che investimenti di tale portata si traducano in fallimento. La nostra casa non diventerà una cattedrale nel deserto per colpa di chi, con approssimazione, non permette di mettere a valore e a tutela un bene comune che ad oggi è costato circa 700.000,00 € (importo che ha riguardato la sola ristrutturazione e riconversione della struttura). In questo particolare momento di recessione, non è giustificabile dichiarare che un fallimento sia figlio della burocrazia o dell'approssimazione e non frutto della crisi. È facile e retorico dire che in generale, e per i giovani in particolare, non c'è lavoro. Non siamo dipendenti che, sicuri del loro stipendio a fine mese, possono dormire sonni tranquilli, senza riuscire a immaginare cosa significhi costruire con sacrificio un'ipotesi di futuro economico. Noi il lavoro ce lo siamo costruito, ma di fatto, ci stanno impedendo di continuare a produrre gli ottimi risultati che la nostra azienda ha raggiunto con tanta difficoltà e in così poco tempo. Da oggi 18 aprile 2012, ad oltranza, invitiamo tutti gli operatori della cultura, organizzatori, artisti, musicisti, giornalisti e tutti gli amici che credono nel nostro "fare cultura", ad aderire alla nostra PETIZIONE (www.firmiamo.it/livelloundiciottavi) e a tutte le iniziative volte a far sì che il Livello Undiciottavi non marcisca nell'indifferenza. Utilizzeremo tutti gli strumenti di tutela per il sacrosanto riconoscimento del nostro diritto.”

M° Cesare Dell'Anna – direzione artistica
Avv. Marinella Mazzotta – direzione produzione, booking, management – ufficio legale
Avv. Marco Marenaci  - direzione amministrativa
11/8 Records s.a.s.

mercoledì 18 aprile 2012

OLGA DANELONE


 “Olga Danelone è nata a Udine nel 1964, compie studi artistici e multimediali a Udine e ad Urbino. Inizia ad esporre nel 1986. Sue opere si trovano in collezioni pubbliche e private. Ha lo studio a S. Giovanni al Natisone - Udine (IT).” (l’opera qui proposta è di Olga Danelone)

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Marsh & McLennan Companies'


“Marsh & McLennan Companies' history dates back to 1871. Marsh, our risk and insurance services subsidiary, has a long and distinguished history as the world's leading insurance broker and risk management advisor. In 1923 we made our first major business extension – into reinsurance broking – with the acquisition of the newly formed Guy Carpenter & Company. In 1959 we expanded our presence in human resource consulting with the acquisition of Canadian benefits consultant William M. Mercer Limited. That company is known today as Mercer, and is a global leader for HR and related financial advice, products, and services. Marsh & McLennan Companies entered the business of investment management in 1970 through the acquisition of Putnam Investments. Founded in 1937, Putnam has grown into one of the largest mutual fund companies in the United States. In the 1980s, we began to expand into specialty consulting. Today, our subsidiary the Oliver Wyman Group delivers advisory services to clients via three operating units: management consulting through Oliver Wyman, corporate branding and identity consulting through Lippincott, and economic analysis and advice through NERA Economic Consulting. In 2004 we broadened our risk consulting services significantly with the acquisition of Kroll, which provides a broad range of investigative, intelligence, financial, security, and technology services. The following Marsh & McLennan Companies milestones provide an overview of significant developments in our history:”

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Dorchester Terrace by Ann Perry (Ballantine Books)


“Anne Perry's acclaimed Charlotte and Thomas Pitt novels have made London's exclusive world of wealth and power an addictive literary destination for readers everywhere. This new masterpiece, a haunting story of love and treason, invites us not only into the secret places of Britain's power but also into the innermost sanctums of the fin de siecle Austro-Hungarian Empire. Thomas Pitt, once a lowly policeman, is now the powerful head of Britain's Special Branch, and some people fear that he may have been promoted beyond his abilities. He, too, feels painful moments of self-doubt, especially as rumors reach him of a plot to blow up connections on the Dover-London rail line--on which Austrian duke Alois Habsburg is soon to travel to visit his royal English kin. Why would anyone destroy an entire train to kill one obscure Austrian royal, or are the rumors designed to distract Pitt from an even more devastating plot? He must resolve this riddle at once, before the damage is done. Meanwhile, in a London sickroom, an old Italian woman--at the end of a romantic career as a revolutionary spy--is terrified that as she sinks into dementia, she may divulge secrets that can kill. And a beautiful young Croatian woman, married to a British power broker, hoards her own mysteries. Apparently all roads lead to the Continent, and Pitt suspects that between them these two fascinating women could tell him things he desperately needs to know. But as the hours tick by, it seems that the only woman Pitt can count on is his clever wife, Charlotte. No one sustains mesmerizing suspense better than Anne Perry. In Pitt's trial by fire, his wrenching moral dilemma, and his electrifying moment of decision, the beloved bestselling author gives us a climax never to be forgotten.”

Oggi mangio da … n. 214: Ristorante La Vecchia Miniera



“Il ristorante La Vecchia Miniera sorge sui ruderi del lavatoio di un vecchio centro minerario, dove si lavorava il molibdeno, minerale che serviva per fare gli acciai duri. Dalle colline vicine, dove erano situate le miniere, arrivavano all'interno, con la teleferica, i carrelli carichi di minerale incastonato naturalmente nei sassi e si svuotavano nelle trimoggia. Qui, questi sassi venivano triturati, e il minerale liberato dalle scorie e lavato, veniva trasportato con i muli e con i carri alle fonderie della vicina Ferdinandea. Il ristorante La Vecchia Miniera, sito nel comune di Bivongi, è immerso nel verde riposante degli ulivi secolari, in un paesaggio popolato da cespugli di fichi d'india, vivacizzati dal giallo intenso dei fiori di ginestra in primavera.
L'ambiente del paese di Bivongi è giovane e sportivo, adatto agli appassionati di escursioni, agli amanti della storia e dell'arte.”.

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Il libro del giorno: Risvegliare la Macchina Biologica Umana di Salvatore Brizzi (Antipodi Edizioni)



Risvegliare la Macchina Biologica
Umana Buono


Come ha detto lo stesso autore in un'intervista: In verità non c'è molto da scrivere sul risveglio. Per fare il Lavoro pratico non servono incomprensibili testi di Esoterismo e Alchimia. Questi sono libri molto utili per altri versi, sui quali anch'io ho studiato, ma per sapere come fare a svegliarsi basterebbero tre pagine scritte bene... e tanta, tanta voglia di lavorare. "Al di là delle parole che vi sono scritte, in questo libro è impressa una Forza che lo rende un amuleto. Proprio il fatto che sia breve evita le dispersioni e lo "polarizza" in un'unica direzione - il risveglio - rendendolo un laser. Il mio consiglio è di acquistarlo come acquistereste un oggetto magico da tenere sempre con voi (è agevolmente contenibile in una borsetta o in una tasca). Un amuleto è un oggetto "caricato" che agisce sui piani sottili della persona che lo porta con sé. Toccarlo, guardarlo, leggerne alcune righe aprendolo "a caso" servirà a ricordarvi che state lavorando su voi stessi, che siete voi ad aver attratto la realtà che osservate in questo momento nella vostra vita, e che proprio voi potete cambiarla cambiando voi stessi. Lo scopo di questo piccolo libro è farvi tornare costantemente al Centro... che lo vogliate o meno!" (Salvatore Brizzi)

BAXINGER




Galactic Gale Baxinger (Ginga Reppū Bakushingā?) è  una serie animata andata  in onda dal 1982 al 1983 in Giappone. La serie era costituita da 39 episodi. Altri nomi sono liberamente tradotti "Baxingar", "Galactic Stormwind Baxinga", "Cosmo Rangers".

Graziella Gardini (Direzione Sea Marconi Envirotech Italia) consiglia: Sospiri rivoluzionari di Deborah Govoni (Youcanprint)


Le poesie di Deborah Govoni vivono della vena naturale di un lirismo istintivo e trasparente, di grande forza comunicativa, filtrato da elementi linguistici appropriati e maturi, capaci di creare un immediato rapporto col lettore, che non resta mai spettatore passivo degli eventi narrati. E' un vitalissimo pullulare d’immagini e metafore che nascono dalla raffinata volontà di esplorare la vita in tutti i suoi momenti, in una concreta aderenza al reale, spaziando dalla quotidianità minuta, intima e privata, a temi più universali, sempre con la medesima energia espressiva, mai fine a se stessa. La rivoluzione anelata dall'Autrice non conosce soluzioni di continuità, e coinvolge sentimenti ed emozioni private, quali l'amore, l'amicizia, i rapporti umani; così come il pubblico in senso stretto, il sociale, il politico, l'economico, con una purezza d’intenti e una pulizia di scopi tali da rendere ogni lirica un momento irripetibile, da sorseggiare lentamente, meditando ogni singola parola, traendone spunto per meditazioni e sensazioni personali. Tutto ciò rende quest'opera un viaggio intimo e segreto, da vivere con complicità e curiosità. Poesia in movimento, quindi, mai statica e vuota, ma pulsante di verità e vita. (Prefazione di Paolo Ursaia)

L'INATTUALITA' DI PRIMO LEVI. INTERVENTO DI VITTORIA COPPOLA


“La chiave a stella” (Einaudi) di Primo Levi  è un romanzo pubblicato nel 1978, che impreziosisce il filone della letteratura industriale in voga negli anni Sessanta. In ogni sua pagina lo scrittore mantiene la semplicità e la vivacità del registro colloquiale. Un libro composto da 14 capitoli, ognuno con un titolo che racconta una storia. Protagonista di gran parte dei quattordici racconti è Tino Faussone, un montatore specializzato nella costruzione di gru, ponteggi e tralicci, che racconta all'autore le avventure capitategli nel corso delle varie missioni di lavoro. Primo Levi e Faussone si incontrano alla mensa per stranieri di una fabbrica di vernici. Primo Levi dice di Tino: “ha una faccia seria, poco nobile e poco espressiva”. In tutti i racconti, la figura di Faussone emerge in maniera nitida e positiva: un uomo semplice, concreto e pieno di entusiasmo, fiero della propria professionalità, in grado di coordinare il proprio lavoro con quello degli altri e di assumersi ogni responsabilità nell'affrontare compiti difficili e pericolosi. Una peculiarità di Tino Faussone sta certamente nel suo essere distaccato dalla realtà politica e sociale italiana del suo tempo. Levi, in una intervista del 1978, spiega anche come questo possa essere un difetto del protagonista del suo racconto, ma un difetto spiegabile: Faussone viaggia, vede molti paesi, non si arrende alla realtà italiana del 1978. In effetti, l'amore per il lavoro, risulta risulta un valore fortemente contrastante con la contestazione del decennio '68-'78, proprio del concetto di “piacere del lavoro”.La chiave a stella è definito da Primo Levi un libro contro la “neo indifferenza” dei giovani del tempo. Una nuova indifferenza che scaturisce certamente da fattori sociali, politici, economici che “scavalcano” l'uomo. Levi spera, però, che una via d'uscita ci sia, e la propone con fermezza: il valore del lavoro. <> La chiave a stella raccoglie tra le sue pagine un reale scambio tra un narratore ed un ascoltatore, con parole schiette e dirette. Non a caso Primo Levi sceglie la parola viva, inquinata anche, a volte, dai vizi di forma, dai luoghi comuni, dai nuovi gerghi.  Attraverso lo scambio tra Faussone e l'autore, si realizza il contatto tra lo scrittore ed il suo pubblico. La chiave a stella è, come asserì un giornalista Rai appena l'opera fu pubblicata, “felicemente inattuale”.

NUVOLE … A COPERTINO!


Presso il Castello di Copertino nell’ambito della settimana della cultura (in tutta Italia dal 14 al 22 aprile) per il 20 aprile 2012 è previsto un grande evento culturale in memoria di Fabrizio De Andrè dal titolo Nuvole, realizzato da Lupo editore in collaborazione con Poiesis, Nubes, Acme Lab, Castello di Copertino. Con il patrocinio del Ministero per i Beni e le Attività Culturali. Interverranno Mino De Santis (chitarra e voce); Rachele Andrioli (voce); William Greco (Pianoforte) e la partecipazione di Marco Bardoscia (contrabbasso); Pierluigi Mele (poesia) che per l’occasione leggerà dei suoi componimenti inediti dedicati al grande cantautore italiano. La manifestazione voluta da Lupo editore ha un filo rosso con la musica per due aspetti principali: la casa editrice compie nel 2012 vent’anni di attività editoriale; secondo aspetto il nuovo progetto di Lupo editore che lancerà nei prossimi mesi una nuova etichetta discografica cha ha già in programma delle ghiotte sorprese.
Un omaggio al grande Fabrizio De Andrè è doveroso soprattutto in un momento della nostra storia così delicata fatto di profonde incertezze e disequilibri,  soprattutto perché si parla di un uomo che con grande coraggio morale e coerenza artistica  ha scelto di sottolineare i tratti degli emarginati, affrancandoli dal "ghetto" degli indesiderabili e dandogli grandissima dignità. Un omaggio dunque non solo al poeta De Andrè, ma all’uomo impegnato a denunciare “i punti caldi” del malcostume italiano senza peli sulla lingua. (nella foto Rachele Andrioli)

martedì 17 aprile 2012

CLAUDIO COLAONE


 “LE VIE DELL’ARTE . Mi piacciono i colori di confine dove non si sa quando finisce il turchese e quando comincia il verde. Mi piacciono i colori del dubbio, dei viaggi e dei sogni. Mi piace il bianco perché non fa niente e il nero perché non esiste. Mi piace la luce e il buio, i serpenti e le lucertole, l’arancione e il celeste e tutto quello che non c’entra niente. Mi piace il vuoto più del pieno, togliere più che mettere e tacere più che parlare. E mi piacciono le vie dell’arte.
Arte come pane per gli occhi e vino per l’anima.
Arte grande come il mare, alta come i monti e tanta come le stelle.
Arte che unisce, che accontenta l’occhio e che gonfia l’uomo.
Arte che se non ci fosse sarebbe meglio.
Arte che nasconde, che assolve, arte come scusa.
Arte senza tempo e spazio.
Arte nichilista.
Arte che profuma, odore di colore.
Mi piace l’arte perché si può fare quello che si vuole. Si può fare quello che si vuole perché  i piedi non sono per terra e la testa non è sulle spalle.
Arte come chiave di lettura del mondo.
Arte come chiave per rinchiudere il mondo.
Arte che non c’entra niente.
Arte come anello mancante per arrivare sulle stelle.
Arte come anello mancante per andare all’inferno.
Arte per stare qui.
Mi piace l’aspetto zingaro dell’arte. C’è e non c’è, va e viene.
Arte come antidoto alla paura.
Arte che gioca con la morte e stuzzica la vita.
Arte maleducata.
Arte che non guarda in faccia nessuno.
Arte vuota, come la pensi è già svanita.
Arte che dà dignità ciò che l’ignoranza getta nel fango.
Arte come carnevale dove tutto vale.
Arte imprendibile, arte troppo lontana.
Arte che serve poca.
Arte sempre fatta.
Coraggio di farla.
Mi piacciono le vie dell’arte.  (Claudio Colaone)” (l’opera qui proposta è di Claudio Colaone)

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QUALCOMM


“In July 1985, seven industry veterans came together in the den of Dr. Irwin Jacobs’ San Diego home to discuss an idea. Those visionaries—Franklin Antonio, Adelia Coffman, Andrew Cohen, Klein Gilhousen, Irwin Jacobs, Andrew Viterbi and Harvey White—decided they wanted to build “Quality Communications” and outlined a plan that has evolved into one of the telecommunications industry’s greatest start-up success stories: Qualcomm Incorporated. Qualcomm started out providing contract research and development services, with limited product manufacturing, for the wireless telecommunications market. One of the team’s first goals was to develop a commercial product. This effort resulted in OmniTRACS®. Since its introduction in 1988, OmniTRACS has grown into the largest satellite-based commercial mobile system for the transportation industry today. Qualcomm has an extensive portfolio of United States and foreign patents, and we continue to pursue patent applications around the world. Our patent portfolio is the most widely and extensively licensed portfolio in the industry with over 195 licensees.  This early success led the company to take a daring departure from conventional wireless wisdom. In 1989, the Telecommunications Industry Association (TIA) endorsed a digital technology called Time Division Multiple Access (TDMA ). Just three months later, Qualcomm introduced Code Division Multiple Access (CDMA), a superior technology for wireless and data products that changed the global face of wireless communications forever. Today, Qualcomm plays a central role in the rapid adoption and growth of 3G and next-generation wireless around the world. Qualcomm has an extensive portfolio of United States and foreign patents, and we continue to pursue patent applications around the world. Our patent portfolio is the most widely and extensively licensed portfolio in the industry with over 195 licensees.
The Roots of CDMA are in...Hollywood!? Once described as the most beautiful woman in the world, actress Hedy Lamarr was one of Hollywood’s most glamorous silver screen goddesses of the 1930’s and 40’s. But Ms. Lamarr had another talent: she was brilliant. Working together with avante-garde music composer George Antheil, Lamarr came up with the notion that multiple frequencies could be used to send a single radio transmission – a concept that’s now known as frequency hopping. The concept would eventually provide the basis for the CDMA airlink, which Qualcomm first commercialized in 1995. Today, CDMA and its core principles provide the backbone for wireless communications, thanks to the creative vision of one extraordinary woman. “Films have a certain place in a certain time period, but technology is forever.” - Hedy Lamarr”

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Come Home by Lisa Scottoline (St. Martin's Press)


“Lisa Scottoline has delivered taut thrillers with a powerful emotional wallop in her "New York Times" bestsellers "Save Me", "Think Twice" and "Look Again." Now, with her new novel, "Come Home", she ratchets up the suspense with the riveting story of a mother who sacrifices her future for a child from her past. Jill Farrow is a typical suburban mom who has finally gotten her and her daughter's lives back on track after a divorce. She is about to remarry, her job as a pediatrician fulfills her -though it is stressful- and her daughter, Megan, is a happily over-scheduled thirteen-year-old juggling homework and the swim team. But Jill's life is turned upside down when her ex-stepdaughter, Abby, shows up on her doorstep late one night and delivers shocking news: Jill's ex-husband is dead. Abby insists that he was murdered and pleads with Jill to help find his killer. Jill reluctantly agrees to make a few inquiries and discovers that things don't add up. As she digs deeper, her actions threaten to rip apart her new family, destroy their hard-earned happiness, and even endanger her own life. Yet Jill can't turn her back on a child she loves and once called her own. "Come Home "reads with the breakneck pacing of a thriller while also exploring the definition of motherhood, asking the questions: Do you ever stop being a mother? Can you ever have an ex-child? What are the limits to love of family?”

Oggi mangio da … n. 213: Ristorante L’Accademia


“L’Accademia nasce nel 1995 come ristorante su prenotazione, per onorare un personaggio vissuto a Lazzaro negli anni settanta, pittore di corte di Re Baldovino del Belgio, Jim Jansen. E’ proprio a Lazzaro che Jim s'innamora dei colori forti dei paesaggi che richiamano le tecniche della scuola fiamminga e decide, essendo architetto, di farsi costruire una villetta immergendola nel verde con un ambiente semplice e raffinato, luogo dove sorgeva in precedenza L’Accademia. Dal gennaio del 2004, L’Accademia si trasferisce nell’antico “Palazzo della Castelluccia”. Perché proprio questo nome L’Accademia abbinato ad un Ristorante? Perché negli anni ’70, Jim Jansen apre la sua “Accademia di pittura” ma in un paese come Lazzaro, all’epoca povero culturalmente ed economicamente, la sua scuola ha poca fortuna ela difficoltà di poter trasmettere l’arte a qualcun altro, fa scattare in Jim Jansen una produzione esagerata di opere d’arte che coinvolgono a tal punto Filippo tanto da spingerlo in quel fantasioso mondo. Ma ahimè il nostro manager non riesce ad esprimere creatività sui quadri e involontariamente, preparando delle piccole cenette per gli amici, inserendo estro e fantasia, si scopre artista della cucina. Da qui l’idea del ristorante e la scelta del nome: Jansen faceva arte con i suoi quadri di pittura, Filippo con i suoi piatti. Il tempo ha completato “l’opera”: corsi di cucina con i più grandi maestri della ristorazione, spesso in giro alla ricerca del gusto e della creatività. Amo lavorare con le mani e l’immaginazione, i miei piatti non sono soltanto un connubio perfetto di gusti e di sapore, ma sono anche bellissimi dal punto di vista scenografico,…sono da “Accademia”. (Filippo Cogliandro)

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Il libro del giorno: La Cura è in Te di Guy Corneau (Piemme)



La Cura è in Te


Più o meno inconsciamente, tutti sappiamo che il desiderio di star bene si accompagna spesso a una più pronta guarigione e che un forte stress o un grande dolore possono indebolirci ed esporci a malattie e disturbi. Queste non sono coincidenze. Sono la dimostrazione che ognuno di noi ha dentro di sé la capacità di guarirsi, e di ammalarsi, come la medicina ormai riconosce. D'altra parte, se la bocca sorride a un pensiero bello e lo stomaco si contrae se pensiamo a qualcosa di brutto, e a una fantasia eccitante corrisponde una risposta fisica, perché le cellule del nostro corpo non dovrebbero guarire se noi ci visualizziamo sani? Guy Corneau lo scopre a sue spese nel modo più scioccante. Psicoanalista affermato e dalla vita intensa, Guy riceve un giorno una diagnosi di tumore allo stomaco a uno stadio avanzato. Decide allora di fermarsi e mettersi in ascolto. La malattia diventa per lui un invito a guardarsi dentro, a entrare in contatto con parti di sé trascurate e ad attivare le difese immunitarie e i meccanismi di autoguarigione sopiti. Associando metodi della moderna scienza medica a omeopatia, alimentazione sana, meditazione e psicoterapia, Guy riconquista un equilibrio che fa regredire la malattia e che fa dire ai medici: "Non sappiamo cosa ha fatto, ma ha funzionato". Ora vuole condividere la sua esperienza affinché tutti, sani o malati, possano trarre giovamento da ciò che lui ha scoperto.

BALDIOS




Baldios - Il guerriero dello spazio (Uchū Senshi Barudiosu), è un anime di robot, prodotto dalla Ashi Productions nel 1980. C’è stato persino un film "Baldios" di 117 minuti prodotto nel 1981 dalla Toei Animation. Nel 2000 la Yamato Video ha pubblicato i 34 episodi della serie su VHS.

Il Ricordo di Daniel di Marco Candida – Un estratto e qualche notizia


Ritorna al film - Qualcuno deve aver calunniato l’uomo che sostiene di essere Daniel, perché senza che abbia fatto niente, ha ricevuto un avviso di garanzia. Daniel si siede sulla poltroncina ecosostenibile in sala e legge incredulo la lettera dentro la busta. E’ una raccomandata R.R. – Daniel ha occhio per questi dettagli visto il numero di raccomandate a.r. che spedisce per lavoro. E’ della Procura della Repubblica di Alessandria. In fondo al foglio c’è anche il timbro. Nell’oggetto ci sono le parole: COMUNICAZIONE GIUDIZIARIA E INVITO A NOMINARE UN DIFENSORE. La lettera non sembra fasulla. C’è una serie di articoli di legge: 479, 480, 481, 482, 483, 484, 493 cp. Sotto la parola COMUNICA segue il testo dell’avviso. Daniel è indagato per i reati di falso materiale e falso ideologico e esercizio abusivo di professione. Rischia due anni di carcere.  Guarda la lettera senza parole. La pioggia sferza le imposte. I lampi illuminano le finestre come i flash di una radiografia. Sara scoppia a piangere. Daniel alza lo sguardo.
“Cosa... Cosa ca... Mi spieghi cosa cazzo vuo...”
“Non lo so... Non lo so...” dice Sara singhiozzando. E’ stanca per il viaggio. La pioggia non l’aiuta. Piange forte.
“Cosa significa? Cosa cazzo significa? Mi spieghi cos’è questa roba? Questa roba di mer...”
“Non lo so... Non lo so...” ripete Sara che sembra incapace di dire altro.
Daniel si alza in piedi. Un tuono fa vibrare un vetro della finestra dietro la televisione proprio davanti a lui. “Vuol dire che io non sono... Vuol dire che io ho avuto ragione fin dal principio!” tuona Daniel.
“Nah! Nah! Non cominciare! Non dire cosí! Non è cosí! Ti prego! Non dire cosí!” singhiozza Sara. Gli si avvicina piangendo. Per questo Sara piange, la faccia rossa. Sa che Daniel ora capirà tutto.
“Non distorcere tutto come sempre! Non distorcere tutto!” grida Sara avvicinandoglisi.
Daniel fa un passo indietro. “Non toccarmi! Non toccarmi!” si mette a gridare.
Il pennello sfedera briciole di depastico. Daniel poloncola colonne deligrando sedie. Sara sborbola. Urgula montando sceniche. Sbuffola. Spanchetola. Gurtunde pompostasi luburando fodorini.  
“Sei nel delirio totale, Daniel!” corbola la fidanza dell’uomo che sostiene di essere Enrico.
“Ti ho detto di darmi il corallo! Dove l’hai messo?! Dov’è?”
“Ma cosa? Cosa?” corbola ancora lei.
“Il corallo! Ho bisogno delle setole! Devo prendere il dinosauro e andare dalla donna che sostiene di essere mia madre!”
“Non capisco! Non capisco!”
“Tu dammi quelle cazze setole! Dammi quelle setole adesso!”
Daniel orbunge le setole microfoni quaderni giacche. Posponda barluccicando il corallo. Sara discula borobolondando: “Dove vai! Dove vai! Vuoi che ti succeda come l’altra volta? Vuoi fare un altro incidente?! Daniel, torna qui!”
Sara borcula foserosa spanticando devola. Rosso deloto curvula distino.
“Lasciami andare! Mollami! Barbala fresone!”
“Daniel, che cos’hai? – sderla la donna che sostiene di chiamarsi Sara – Parli strano, parli...”
La donna sderla. Sderla.
Daniel stoppasta xonomobo paracasta.
“Daniel, no! C’è troppa pioggia! Finirai per schiantarti un’altra volta!”
Sostenca derere. Daniel mensola camino freccia telecamera bottone costume da bagno.
Sara convunque borastulde. Sara borcula foserosa spanticando devola. Conda il ponteco gilulando sferico. “Pronto?! Pronto?! – corbola – Amanda, sei tu?”
“Si, Sara. Sono io. Oddio, che succede? La tua voce...”
“Daniel  sta tornando a Tortona. E’...”
“Come mai? Ha dimenticato qualcosa? Avete bisticciato?”
“Ha ricevuto un avviso di garanzia. Proprio adesso...”
“Che cosa?”
“Massí. Mi ha piantato qui. E’ come impazzito... Era totalmente fuori di sé. Io vedo se riesco a trovare un treno”
“No, per carità. Un avviso di garanzia? Ho capito bene o sto avendo le traveggole? Ma per cosa?”
“Lo sai per cosa, Amanda”
Amanda gorgola despendencando. Il buolo gastica coco.
“Tu stai lí, siamo intesi? Ce la vediamo io e Nerio”
“E’ pazzo. Farnetica. E’ totalmente paranoico”
“Stai lí. Non ti preoccupare” degrona la donna che sostiene di chiamarsi Amanda. (fine dell'estratto)

Il ricordo di Daniel racconta la vicenda di un trentaduenne che risvegliatosi da un coma durato ventisei giorni si ritrova in uno stato di totale amnesia. I suoi cari s’incaricano di prendersi cura di lui e cercano di fargli ricordare chi era prima di cadere in stato d’incoscienza. Daniel era un avvocato, occupava un ruolo dirigenziale nell’Ufficio Legale di una delle ditte del ricco e potente padre ed era felicemente fidanzato con Sara. Però adesso c’è un problema. Daniel non solo non ricorda più nulla di tutto questo, ma piano piano la realtà alla quale i suoi genitori, la sua fidanzata, i suoi amici e le persone che gli stanno intorno cercano di riportarlo si sfalda e si fa nebbiosa, si sgretola, e agli occhi di Daniel si presentano solo dubbi. E’ vero che lui è stato un avvocato prima del trauma? E’ vero che le cose con Sara funzionavano? E’ vero che i suoi amici, Enrico, Stefano, Luca, sono i suoi veri amici? Daniel non è più lo stesso. Fa cose che prima non faceva. Soffre di un disturbo simile alle allucinazioni – nella sua mente immagini che vengono da chissà dove interferiscono con le cose che vede nella realtà. E’ confuso. Si sente seguito. Comincia a credere di essere stato il contrario dell’uomo modello che tutti gli raccontano. Di essere  stato invece un bamboccio. Un buono a nulla. Senza nessuna vita. Comincia a sospettare che i suoi genitori, ricchi, molto potenti e molto ambiziosi, mediante un piano pianificato nei minimi dettagli, ora che la sua mente è una tabula rasa, cerchino di recuperarlo come individuo, di farlo essere ciò che hanno sempre voluto che fosse, ma che in realtà non è stato mai.  In questo romanzo niente è quello che sembra, ogni dettaglio, ogni vicenda può significare anche il suo contrario – e in questa ambiguità il romanzo procede accompagnato dall’interrogativo sempre meno paranoico, sempre più inquietante: è stato davvero soltanto un incidente quello di Daniel? Oppure c’è qualcosa di più? Il romanzo rappresenta simbolicamente la condizione della generazione attuale cercando di rispondere a questo interrogativo: “E’ meglio avere una identità nel mondo, sapere chi si è e da dove si proviene oppure è meglio avere un futuro davanti a sé?”. Sembra proprio questo infatti il bivio che Daniel deve affrontare. Da un lato scoprire chi realmente è stato prima dell’incidente e dall’altro accettare l’identità che gli viene consegnata al suo risveglio in nome delle responsabilità che è chiamato ad assolvere, a una famiglia, a Sara, a un posto preciso nella società e insomma a un futuro.
Il romanzo è pubblicato a puntate su Vibrisse da Giulio Mozzi.
Grazie ai meccanismi narrativi che la storia ha consentito di elaborare sembra essere molto adatto a questa pubblicazione sulla rete e la risposta dei lettori si è manifestata con commenti, e-mail e segnalazioni sul Facebook e su Twitter e altri social network.

MARCO CANDIDA – “Ho esordito nel 2007 con un romanzo per Sironi Editore, poi ho pubblicato altri tre romanzi e curato un'antologia di racconti, sono stato incluso nel Dizionario affettivo della lingua italiana edita da Fandango a cura di Matteo B. Bianchi e Giorgio Vasta, attualmente scrivo per Fernandel e per Delcinema.it (Baldini&Castoldi), nel 2009 ho partecipato a una Writers Conference presso University of North Dakota negli Stati Uniti (alla quale nel tempo hanno partecipato nomi quali Allen Ginsberg, Raymond Carver, Lawarence Ferlinghetti, Richard Ford, Norman Mailer, Jay McInerney, Alain Robbe-Grillet, Salman Rushdie, Oliver Sacks) e ho avuto incontri presso Towson University e Loyola University a Baltimore nel Maryland cui ha fatto seguito la gradita pubblicazione di alcuni miei testi sul giornale studentesco Grub Street Journal. Ho pubblicato racconti per l'antologia Pronti per Einaudi e per antologie edite da Perrone, Cadmo, Il poligrafo e molte altre e per le riviste Nuova Prosa, Sagarana, Atelier, Atti Impuri, Static, Formafluens, Nazione Indiana, La poesia e lo spirito (di cui ho anche fatto parte) e negli Stati Uniti per The Literary Review, Words Without Borders, Metromorphoses, Gutfire!. Parte del mio secondo romanzo (trad. Elizabeth Harris) dal titolo Il diario dei sogni è stata inclusa nel Best European Fiction 2011 edita da Aleksandar Hemon per Dalkey Archive Press. Qui un articolo sul Corriere della Sera: http://marcocandida.altervista.org/blog/wp-content/uploads/2012/02/Corriere_Della_Sera2010-12-04_page59.pdf. Qui maggiori informazioni: http://lamaniaperlalfabeto.splinder.com/.

LETTURE FACOLTATIVE di Wislawa Szymborska (Adelphi). Intervento di Emma Pretti


Ultimamente passo così tanto tempo su twitter che potrei quasi tentare un commento in centoquaranta caratteri o giù di lì. Suonerebbe più o meno in questo modo: Letture Facoltative  è il libro più interessante degli ultimi mesi. Perchè? Non ve lo dico, leggetelo … dal momento che ogni tentativo di descrizione  non farebbe altro che banalizzare e rimpicciolire quello che ritengo un modo grandioso e originale per approcciarsi alla realtà e alla vita.  Ma volendo aggiungere qualche parola in più, comincio col dire che non è una raccolta di poesie ( cosa che, scommetto, già vi fa tirare un sospiro di sollievo ); non è un romanzo, quindi niente storie di fantasia ma un’invidiabile concretezza dalla prima all’ultima pagina; non è un opera filosofica, perciò si presenta comprensibilissima; non è un saggio che ripropone al lettore sempre gli stessi due o tre concetti conditi con mille salse diverse, anzi la grande varietà degli argomenti e delle riflessioni si presenta come un potpourri molto gradevole, una ricetta anti-noia da prendere in considerazione. Per quanto riguarda la brevità dei capitoli  e la stringatezza delle trattazioni, mi affido alle parole di Nietzsche Contro i biasimatori della brevità  << Una cosa detta con brevità può essere il frutto e il raccolto di molte cose pensate a lungo...>> ( Umano troppo umano II ). Per quanto mi riguarda sono rimasta catturata dalla levità e dall’acume di certe riflessioni, prima fra tutte l’osservazione sull’umorismo e la serietà; mentre il giudizio artistico che ho condiviso in pieno è stato quello intorno alla figura di Ella Fitzgerald; senza incertezze tra i brani più spassosi segnalo le considerazioni sul bricolage e il dolce penare del Fai da te. In sostanza Wislawa  Szymborska partendo da quelle pubblicazioni che i recensori giudicano “ meno nobili” ma che in genere riscuotono vasto successo di pubblico ( saggi storici, di divulgazione scientifica, di bricolage, almanacchi ecc...), sorpassando nelle vendite i volumi più stimati, compone un libro che è un caleidoscopio di argomenti, riflessioni che si attengono all’argomento centrale o lo usano semplicemente come pretesto per abbandonarsi a fuggevoli associazioni di idee. Un opera eccentrica che prende vita da uno sguardo saggio e al contempo birichino, un umorismo garbato che procede sottobraccio a una serietà col frizzo.

La triste storia di Lega Nord. Lettera aperta del prof. Arrigo Colombo al Leader di Lega Nord Umberto Bossi, al Segr. Giancarlo Giorgetti, al Sen. Roberto Calderoli, al Dep. Roberto Maroni


Lega Nord si presenta come uno degl’incidenti che la povera Italia ha avuto nel primo secolo dalla sua riunificazione. Il fascismo anzitutto, poi proprio la Lega, poi tangentopoli, poi il berlusconismo di cui la Lega è stata fedele alleata; per non dimenticare le quattro mafie che sempre ci tormentano. La sua storia è triste perché anzitutto ha tentato di spezzare l’unità d’Italia, l’unità della nazione; quell’unità che la nazione aveva raggiunto con una lotta secolare, una serie di guerre, sacrifici enormi, cui la Lombardia ha partecipato con grande generosità e grande abnegazione (se solo si pensa alle cinque giornate di Milano). Storia triste perché fatta di egoismo: dove una regione più ricca pretende tenere per sé sola quella ricchezza che si è formata anche con il lavoro di tanti immigrati da altre regioni; pretende tenerla per sé sola anziché condividerla generosamente col resto d’Italia. Storia triste perché contrasta con la generosità propria dello spirito lombardo, che io ben conosco essendo lombardo io stesso. Storia che si fa oggi più triste, dopo le rivelazioni di questi giorni: la corruzione, l’abuso del denaro pubblico da parte di funzionari e leader della Lega, che ha sempre accusato la “Roma ladrona”, mentre si  è trovata “ladrona” lei stessa. Si spera che questa triste storia finisca al più presto, ora che è venuto meno il grande e meschino alleato Berlusconi; che gli elettori della Lega si accorgano dell’errore commesso; che la Lega scompaia e resti solo un triste ricordo.

Lecce, aprile 2012
Per il Movimento, il Responsabile  - Prof. Arrigo Colombo

Arrigo Colombo, Centro interdipartimentale di ricerca sull’utopia, Università di Lecce, Via Monte S.Michele 49, 73100 Lecce
E-mail arribo@libero.it/ Pag  web http://digilander.libero.it/ColomboUtopia

lunedì 16 aprile 2012

PIER TOFFOLETTI


“Pier Toffoletti nasce nel 1957 in provincia di Udine. La sua passione per la pittura è molto precoce. Nel 1976 consegue il diploma di “maestro in arte applicata nel ramo di grafica pubblicitaria e fotografia” presso il Liceo artistico di Udine. Nel 1979 apre uno studio pubblicitario operando come creativo in campagne pubblicitarie e come regista di spots televisivi e video clip. Collabora con emittenti televisive nazionali e locali realizzando diversi cortometraggi in cartoni animati e video clip. Fino al 1995 Toffoletti dipinge nei ritagli di tempo, alternando questa sua passione a quella della speleologia. Tra il ’92 ed il ’95, una serie di viaggi nel centro e sud America, segnano l’inizio di un importante cambiamento che lo porta ad impegnarsi a tempo pieno nella pittura. Ha partecipato al oltre duecento mostre fra personali e collettive. Nel 2011 una personale presso il Palazzo Molino Stucky a Venezia, nel 2009 alla Villa Farsetti di Santa Maria di Sala (VE). Nel 2008 mostra personale presso il Museo Correr di Venezia, sempre nel 2008 ha partecipato ad OPEN XI al Lido di Venezia e alla personale presso Palazzo Senato di Milano. Nel 2007 ha partecipato ad una collettiva di dieci artisti di fama, dal titolo “EPIFANIA DI UN ALBERO” presso il Palazzo Pretorio di Cittadella (Padova); ancora nel 2007 a Verona al Palazzo della Gran Guardia è stato invitato ad esporre, in rappresentanza italiana, ad una collettiva di artisti giapponesi. Nel 2004 ha esposto ad ART MIAMI e a diverse edizioni di ART EXPO New York. Nel 2005 altra personale presso la Galleria Comunale d’Arte Moderna e Contemporanea di Arezzo presentata dal Capo Dipartimento del Ministero Beni e Attività Culturali’, nello stesso anno è invitato ad esporre, come rappresentante dell’arte italiana, dall’Asahi Art Communication di Tokyo al Palazzo Scuola Grande San Giovanni Evangelista a Venezia. Nel 2004 espone presso il Consolato Generale d’Italia a Coral Gables (Florida) e nel 2002 è invitato, in rappresentanza italiana, a partecipare alla mostra di artisti giapponesi “La meraviglia dell’arte” presso il Palazzo Zenobio a Venezia. Nel 1999 espone presso l’Istituto Italiano di Cultura a Tokyo. Numerose le sue partecipazioni a mostre e fiere internazionali in Austria, Francia, Svizzera, Slovenia, Las Vegas, Miami, New York, Madrid, Belgio, Ucraina, Rep. Ceca, ecc.” (l’opera qui proposta è di Pier Toffoletti) 

QUI

SAIC


“Founded by J. Robert Beyster, Ph.D., and a small group of scientists in 1969, Science Applications International Corporation (SAIC), a FORTUNE 500® company, and its subsidiaries now have approximately 41,000 employees worldwide.
Innovative Applications of Technology and Expertise - We solve our customers' mission-critical problems with innovative applications of technology and expertise. In medical labs researching cancer cures, in the desert testing next-generation robotics, in the ocean deploying tsunami warning systems, SAIC people and technologies are there. In crime labs investigating new evidence, in Iraq helping protect and support our men and women in uniform, SAIC is there. We do all this with the constant and deliberate commitment to ethical performance and integrity that has marked SAIC since its founding.”

HERE

 

THE INNOCENT by DAVID BALDACCI (Grand Central Publishing)


“America has enemies - ruthless people that the police, the FBI, even the military can't stop. That's when the U.S. government calls on Will Robie, a stone cold hitman who never questions orders and always nails his target. But Will Robie may have just made the first--and last--mistake of his career...
THE INNOCENT - It begins with a hit gone wrong. Robie is dispatched to eliminate a target unusually close to home in Washington, D.C. But something about this mission doesn't seem right to Robie, and he does the unthinkable. He refuses to kill. Now, Robie becomes a target himself and must escape from his own people. Fleeing the scene, Robie crosses paths with a wayward teenage girl, a fourteen-year-old runaway from a foster home. But she isn't an ordinary runaway-her parents were murdered, and her own life is in danger. Against all of his professional habits, Robie rescues her and finds he can't walk away. He needs to help her. Even worse, the more Robie learns about the girl, the more he's convinced she is at the center of a vast cover-up, one that may explain her parents' deaths and stretch to unimaginable levels of power. Now, Robie may have to step out of the shadows in order to save this girl's life . . . and perhaps his own.”

Oggi mangio da … n. 212: Ristorante Locanda di mare


“Il ristorante "La locanda di mare" è un ristorante "marinaresco" ad Amantea, dove assaggiare la migliore cucina marinara. Il locale si trova sulla strada statale ma allo stesso tempo sul corso principale del paese ed a soli 100 metri dal mare: è il luogo ideale dove trascorrere in tranquillità un pranzo con la famiglia o dove trascorrere una pausa di lavoro, dove fermarsi per mangiare qualcosa al ritorno dal mare o semplicemente dove sostare mentre si sta viaggiando. E' un ristorante molto dinamico che si presta alle più svariate occasioni ed è, infatti, il luogo ideale dove trascorrere l'uscita domenicale così come festeggiare le occasioni importanti. Il pesce è sempre fresco e non rimarrete delusi dell'ottima cucina. Lo staff giovane e cordiale vi accoglierà in un ambiente caratteristico ma allo stesso tempo accogliente ed elegante. Non ne rimarrete delusi.”

QUI

Il libro del giorno: Le emozioni parlano di Rossella Panigatti (Tea)



Le Emozioni
Parlano


A distanza di quasi dieci anni dalla pubblicazione del suo best seller, I sintomi parlano, Rossella Panigatti riprende il tema della malattia e della guarigione spirituale, affrontandolo secondo un nuovo approccio, quello della comunicazione energetica. In le emozioni parlano il punto di osservazione si sposta dal sintomo fisico al disagio che lo crea: si individuano e analizzano le cause interiori di categorie di malattie come patologie della paura, del non ascolto, dell'iper-controllo, del disamore, dell'incapacità di esprimere e di ricevere, del vittimismo e della solitudine. E per ogni patologia rossella panigatti offre consigli energetici e strumenti concreti di consapevolezza per riequilibrarsi e tornare a essere pienamente se stessi. Una chiave di lettura energetica preziosa per ascoltare, interpretare correttamente e trasformare le nostre emozioni prima che queste diventino sintomi. O, se li abbiamo già manifestati, per riconoscerne le cause determinanti e, cambiando qualcosa nella nostra vita, liberarcene.

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