“Incastonata nella Ripa di Porta
Ticinese, sul Naviglio Grande che Leonardo costruì a Milano e che oggi è meta
importante del turista che visita la città e della movida giovanile. E’ così
che scopriamo l’Osteria Al Pont de Ferr, il nome dal ponte accanto cui si trova
e quasi inosservata a chi passeggia distratto sulla Ripa. Varcando la sua
soglia troviamo un ambiente rustico, fatto di mattoni e intonaco ruvido, un
grande bancone in legno sovrastato da lunghe file di vini rossi, un carrello
dei formaggi in bellavista e tavolini un po’ sbilenchi apparecchiati su
tovagliette di carta. Sembra quasi che il tempo si sia fermato, si avverte che
quello è un luogo ricco di energia ed infatti da più di 110 anni esso è dedicato
alla ristorazione, semplice “tradizionale”. Da 25 anni l’Osteria Al Pont de
Ferr è guidata dalla mano esperta di Maida Mercuri, sommelier e ristoratrice da
una vita, che ha cambiato la destinazione da osteria bocconiana a osteria
moderna. Il cliente del Pont de Ferr è avvolto e coinvolto in un atmosfera
rilassata e rustica, calda e umana. L’accoglienza di Maida è generosa quasi
quanto i suoi vini, raccolti in più di 500 etichette tra le quali troneggiano i
migliori Champagne che la sommelier sceglie ed importa personalmente. Sulle
tovagliette di carta stampate in rosso, le pagine storiche dei giornali che li
hanno recensiti, un cestino del pane che emoziona, fatto di sei diversi tipi,
tutti creati entro le mura della sua cucina. E poi arriva la sorpresa, i piatti
che lo chef Matias Perdomo propone si fermano per un istante al piccolo pass di
legno, un ultima occhiata e poi via: destinazione il cuore dei clienti,
obbiettivo stupore e riflessione..”
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giovedì 1 marzo 2012
Il libro del giorno: Ufologia Occulta di Roberto La Paglia (Cerchio della Luna Edizioni)
Nell'era della comunicazione globale
istantanea - l'ufologia, anziché trarre
giovamento da un'informazione sempre più libera ed incontrollabile, ha
subito un grave danno. Perchè oggi chiunque, nel più assoluto anonimato e senza
avere un minimo di preparazione in materia, può impunemente riversare nel Web
le informazioni più assurde, i falsi video più spudorati, le storie più
inverosimili. Ed è stato così che, all'alba del terzo Millennio, di pari passo
con la progressiva apertura di molti archivi governativi e militari, anziché
assistere alla morte della «congiura del silenzio» UFO (il sistematico insabbiamento di dati
sino all'eliminazione fisica di chi sapeva o diceva troppo), abbiamo visto
nascere la «congiura del rumore», vale a dire l'inondazione della Rete con
materiale fasullo, al punto che oggi, persino per i ricercatori
più esperti, diventa difficoltoso districarsi nella ragnatela di bugie. In
quest'opera La Paglia
non cedendo alla seduzione degli scoop da Web
ricostruisce puntigliosamente
quello che fu il substrato bellico e militarista in cui si manifestò per le
prime volte in maniera palese il fenomeno UFO: il Ventennio fascista, la Seconda Guerra
Mondiale, il maccartismo della Guerra Fredda. Fu in quest'ultimo contesto di
spie, di caccia alle streghe e di
operazioni top secret USA che, nel Paese che ha il più alto numero di servizi
segreti, iniziarono a muoversi misteriosi «silencers» dai sistemi spicci e
violenti, i fantomatici Men in Black che oggi ispirano film e fumetti; e fu
quello il periodo in cui si segnalarono orripilanti mattanze di uomini e
animali, con modalità che di convenzionale avevano ben poco. E in barba a ciò,
l'Amministrazione americana (presto imitata da quella sovietica) e la scienza
ufficiale continuarono a negare, a non vedere, a non sapere.
O peggio, a dire di non sapere... Qui
interviene l'autore, documenti alla mano, svelando anche la storia
dell'ufologia occulta, vale a dire quel
rapporto, spesso ignorato, che lega gli UFO alle religioni, siano esse
«tradizionali» (come il Cristianesimo e le sue manifestazioni mariane) o
«pagane», come lo gnosticismo. Quindi scava a fondo nei segreti militari: dal
progetto HAARP alle scie chimiche, dai Governi Ombra alle basi sotterranee;
infine, passa al setaccio gli enigmi spaziali di questa e di altre terre, Marte
incluso: scoprirete così le molteplici tipologie aliene ed il modus operandi degli E.T.
stessi, attraverso rapimenti UFO, sparizioni di feti, ma anche fenomeni di
occultamento sottomarino e persino di «luci fantasma" e di «UFO di ghiaccio».
MACY’S INC.
“Macy's, Inc., with corporate offices in Cincinnati and New
York, is one of the nation's premier retailers, with
fiscal 2010 sales of $25 billion. The Macy's brand includes about 810 Macy's
department stores and furniture galleries in 45 states, the District
of Columbia, Guam and Puerto Rico,
as well as macys.com. The Bloomingdale's brand includes 41 department stores
and home stores in 12 states, bloomingdales.com, and (as of April 2, 2011) four
Bloomingdale's Outlet stores in three states. Bloomingdale's also operates in Dubai under a lease
agreement with Al Tayer Group LLC. Macy's, Inc.'s diverse workforce includes
approximately 166,000 employees. Prior to June 1, 2007, Macy's, Inc. was known
as Federated Department Stores, Inc. The company's shares are traded under the
symbol "M" on the New York Stock Exchange.”
FRANCESCO VERIO
“Francesco Verio: artista di
seconda generazione - Tra i giovani artisti, emersi in
questi ultimi anni, un posto di grande rilievo è stato raggiunto da Francesco
Verio il quale, con tenacia e perseveranza, ha saputo farsi notare ed
apprezzare da critici e dai collezionisti per la sua pittura fortemente espressiva
alla quale va aggiunta la sensibilità dell'artista che la presenta in maniera
originale e facilmente riconoscibile. Figlio di Alberto Chiancone, personalità
di grande spicco della pittura napoletana, ha preferito rinunciare nella sua
carriera artistica, al cognome del padre e a presentarsi come uno dei molti
giovani che si affacciano nel campo dell'arte, per essere valutato liberamente
senza i tanti pregiudizi che un tale cognome avrebbe potuto comportare sia
positivamente che negativamente e questo va ad onore del giovane Verio! Si è
formato all'Accademia di Belle Arti di Napoli sotto la guida di Armando De
Stefano, Enrico Caiati, Alfonso De Siena ma, prima ancora gli era stato maestro
il padre. Notevole quindi la sua preparazione, che influisce non solo sulle
opere che egli realizza, ma anche sul carattere dell’uomo. Nel 1978, a meno di venti anni,
partecipa alle prime collettive e rassegne d'arte e del 1985 sono le sue prime
mostre personali. Delle opere di Francesco Verio, si è spesso parlato di neo-espressionismo.
Ovviamente ogni definizione o categorizzazione porta con sé i problemi e i
limiti di un'etichetta che cerca, in maniera predeterminata, di inquadrare il
pensiero di un artista. Ciò che può riferirsi ad "espressionismo" per
quanto riguarda il pensiero di Verio è la sua assoluta originalità e
spontaneità nell'interpretare la realtà: nella sua pittura, non vi è neppure un
velo di ottimismo; ma si può essere ottimisti quando si analizzano gli uomini,
le cose e i problemi di tutti i giorni? L'arte non è frutto della vita, ma la
vita stessa che viene fuori dai quadri e dai disegni; essa è la dura vita
dell'uomo contemporaneo. Verio che infatti ha attinto arti e tecniche da una
parte importante dell'accademia napoletana, ha imparato, più di altri, la
lezione dei predecessori: ha tralasciato tutte le strade, per un percorso dove
le figure non nascono incidentalmente, ma sono il risultato della sua azione
pittorica. Non parlano per lui i colori caldi né le figure ordinarie e banali,
né i soliti temi. Verio parla direttamente con la sua intelligenza e riesce a
comunicare, con estrema semplicità, alla gente, la sua arte, rappresentata dal
complesso sistema di impressioni della vita quotidiana e della incidenza che
esse hanno sulla memoria: ogni dipinto, un fatto; ogni fatto, un personaggio;
ogni personaggio, un mondo. La data di nascita lo fa considerare da molti
certamente un pittore giovane, anche se Verio espone oramai da ventidue anni.
Tuttavia, l'epoca che Verio ha vissuto come pittore coincide con uno
svuotamento dei temi nelle arti figurative e nelle arti in generale,
contemporaneo ad uno svuotamento totale dei valori umani nella realtà. L'individuo
è gettato nella solitudine, emarginato nei suoi rapporti sociali, insoddisfatto
del suo lavoro; triste e malinconico affonda. Le tele di Verio assorbono e
mostrano pienamente questa sensazione violenta nei confronti di una realtà che
vede l'uomo sempre più ripiegarsi in se stesso, vinto ma non prostrato,
sofferente ma non morto. Verio, munito di linearità culturale e intellettuale,
dotato di un grande talento di artista, riconquista alla pittura il quotidiano,
ma crea figure delicate e orribili giocando coi semplici gesti delle persone
per trasformarle in grotteschi simboli: il naturale diventa grottesco. La sua
città natale, Napoli, da sempre in bilico tra cartolina oleografica e degrado
sociale viene presa da Verio per giocarci. Reinterpreta ogni stereotipo, è ciò
gli riesce con estrema facilità grazie alle sue capacità, e Pulcinella risulta
cambiato, diverso, non più maschera, ma personaggio vivo con una propria vita
interiore. Nelle composizioni di più figure, gli oggetti, le abitudini, anche
quelle che si nascondono ai nostri sguardi distratti, prendono esistenza,
cominciano a pulsare. E la sua interpretazione della vita si sostituisce a
quella delle persone, oramai stanche di chiedere e di chiedersi!
Verio appartiene a quella
generazione di persone che, nate in ogni epoca, si avvicinano alla realtà con
ironia critica e mai abbandono. Per lui, ben si adatta ciò che Ventura, nella
"Storia della critica d'arte " afferma: " la creatività
appartiene all'uomo, senza distinzione di tempo e luogo, a qualsiasi uomo che
sente ed immagina. Eppure l'immaginazione non si esaurisce nella creatività, ma
partecipa aderendo o ribellandosi alla vita della propria epoca. Perciò, l'arte
trascende la storia e nello stesso tempo partecipa alla storia". Supportato
da tante valide capacità e da intelligenza non comune, il " giovane
pittore " è da considerarsi ormai grande e la sua parabola artistica,
lungi dal concludersi si pone svettante per il raggiungimento di ulteriori
ambiziosi traguardi che non tarderanno a venire.” Intervento di Roberto Valentini (l’opera riprodotta è di Francesco
Verio)
“Il respiro del buio”: la guerra annienta l’umanità e ci fa ritornare bestie. Intervento di Roberto Martalò
L’esperienza della guerra è
quanto di più aberrante e atroce l’umanità abbia mai potuto concepire e
sperimentare. Ciò che dovrebbe far riflettere è che da millenni l’uomo combatte
se stesso e, addirittura, il numero dei conflitti nel mondo è sempre maggiore.
Un’esperienza omicida, una sospensione delle qualità che differenziano gli
uomini dagli animali: questa è la guerra. Soprattutto, è un carico di odio
profondo e di bestialità che spesso si radicano nell’animo di chi è costretto a
vivere in situazioni belliche. Uccidere e odiare per salvarsi, non avremmo
potuto fare di peggio.
Nicolai Lilin racconta nel suo
terzo romanzo dal titolo “Il respiro del buio” il problema dei veterani,
tornare a casa e ricominciare una vita normale come se fosse possibile buttarsi
tutto alle spalle con facilità. Più specificamente, l’autore affronta il
problema del reinserimento nella controversa società russa, alle prese con
un’oligarchia potente e criminale e una polizia corrotta che si sostituisce
alla criminalità organizzata.
Di ritorno dal servizio militare
in Cecenia, Nicolai, il protagonista del libro, non riesce più a ricominciare a
vivere: soffre di disturbi post traumatici da stress, tipici dei veterani di
guerra, perde coscienza e si ritrova a comportarsi come se fosse ancora un
soldato. Congedatosi per sua scelta dall’esercito, si accorge di come lo Stato
abbandoni chi ha difeso la bandiera e, addirittura, neghi l’esperienza militare
di Nicolai.
Soprattutto, Nicolai odia. Il
prossimo, i parenti, gli amici, gli sconosciuti: è l’odio profondo che pervade
l’animo del giovane reduce e che lo tormenta. Un giorno, uscito con
l’inseparabile pistola, una voglia forte di uccidere un bambino con sua madre a
lui estranei rischia di diventare realtà. Questo episodio scuote il
protagonista che, attraverso un viaggio in Siberia alla ricerca delle proprie
radici, prova a ritrovare se stesso.
Se la via della guarigione
individuale è lunga, ancor più difficile sarà il reinserimento in società. Così
il giovane russo si troverà a vivere una realtà parallela alla vita di tutti i
giorni, dove gli scenari sono più simili a quelli della guerra. Un mondo
corrotto e violento che può redimersi solo con l’amore. Ma, a volte, per amore
bisogna anche saper dire addio.
Il protagonista del libro si
chiama come l’autore: questo dovrebbe indicarne un certo grado autobiografico
nel racconto. Ciò ha portato, come nei precedenti lavori di Lilin, a delle
polemiche sulla veridicità o meno di tali storie. Vere o verosimili poco
importa, ciò che conta è la capacità dello scrittore di rendere percepibile
l’orrore che un conflitto genera nell’animo di un uomo. E in questo, Lilin è
bravissimo.
Il respiro del buio di Nicolai
Lilin
Einaudi, 306 pag, 20€
PICCOLA PREISTORIA - Poesie di Leopoldo Attolico (LaRecherche.it)
“accade così di visitarsi / per
tutta la vita / come si fa con un luogo caro, / innamorati di un segno o di una
luce; / di ritrovarvi il silenzio delle parole / luminoso / una corazza a
ricoprire il sangue nelle vene; / e di nutrirlo / accontentandosi / grati a un
preludio che ci si porta via…”
Leopoldo Attolico vive ed opera a
Roma, ove è nato il 5 Marzo 1946. Dalla seconda metà degli anni ‘80 si occupa
principalmente di poesia performativa e delle sue modalità espressive foniche,
ironiche / autoironiche e antistress. I suoi titoli di poesia:
Piccolo spacciatore, Il Ventaglio
1987, raccolta antologica di versi giovanili premiata l’anno successivo con il
Mecenate da una giuria presieduta da Giorgio Bassani. Il parolaio, Campanotto
1994, con prefazione di Luigi Fontanella e una gouache di Ernesto Treccani.
Scapricciatielle, El Bagatt 1995, compendio di poesia performativa, con una
nota di Vito Riviello e due chine di Giacomo Porzano. Premio Franco Matacotta.
Calli amari, Edizioni di Negativo, Bologna / Roma 2000. Mix, Signum Edizioni
d’Arte 2001, con sette disegni di Ermes Meloni. Siamo alle solite, Fermenti
2001, con prefazione di Giorgio Patrizi e due chine di Giuseppe Pedota. I
colori dell’oro, Caramanica 2004, con una nota di Giuliano Manacorda. La
cicoria, Ogopogo Edizioni d’Arte 2004, con due chine di Cosimo Budetta. Mi
(s)consenta, Signum Edizioni d’Arte 2009, con sette opere di Ester Ciammetti.
La realtà sofferta del comico, Aìsara 2009, con prefazione di Giorgio Patrizi e
postfazione di Gio Ferri. Suoi testi ed interventi critico / teorici sono
apparsi in antologie, repertori, quotidiani e nelle principali riviste
letterarie italiane. Numerose le letture nei licei e nelle università italiane
e le presenze in readings e festival nazionali ed internazionali. Una scelta
dai suoi testi è stata pubblicata negli USA, presso Chelsea, New York, nel
2004, nella traduzione di Emanuel di Pasquale. È stato tra i redattori di
Poiesis e lo è attualmente di Capoverso.
Hanno scritto sul suo lavoro:
Giancarlo Sammito, Elio Andriuoli, Fabio Simonelli, Nicola Vacca, Roberto
Carifi, Rino Cerminara, Mario Bernardi, Daniele Giancane, Ester Margara, Davide
Rondoni, Giuliano Manacorda, Marcello Verdenelli, Angelo Mancini, Marina
Palmieri, Angelo Gaccione, Antonio Spagnuolo, Antonio Piromalli, Miro
Renzaglia, Valentina Galdi Romanini, Luigi Fontanella, Alberto Cappi, Giorgio
Linguaglossa, Gerardo Pedicini, Paolo Carlucci, Daniele Santoro, Roberto Corsi,
Domenico Alvino, Sandro Montalto, Achille Serrao, Roberto Pagan, Mariella De
Santis, Sebastiano Aglieco, Dante Maffia, Marco Giovenale, Giuseppe Tedeschi,
Gianfranco Lauretano, Cristina Annino, Domenico Cara, Anna Grazia D’Oria,
Luciano Nanni.
Andres Ubierna, Fundador & Presidente de Puerto Managers, Consultoría en Desarrollo Organizacional
Mi compromiso es ayudar las
personas que integran las organizaciones a trabajar mejor generando más
confianza y mayor felicidad, facilitando el acceso a la potencia inspiradora de
los líderes, el alto desempeño de los equipos y el bienestar de su gente.
Comencé este blog con la idea de compartir las últimas noticias sobre los
proyectos en los que estábamos haciendo nuestro aporte de valor. Con el tiempo
fui sumando otras áreas de interés sobre los desafíos del desarrollo
organizacional: Tendencias, Reflexiones, Soluciones, Inspiraciones, Encuestas…
Te invito a explorar estas páginas y a dejar tus comentarios. Y ahora, te
cuento algunas cosas sobre mi. Hace 20 años que participo en el diseño y
entrega de soluciones innovadoras y altamente efectivas a los desafíos
particulares de desarrollo organizacional que enfrentan nuestros clientes con
foco en los valores humanos. En esta área, trabajé durante varios años junto a
Fredy Kofman, como consultor asociado de Leading Learning Communities. Sumé mi
aporte a 450 proyectos con 17.000 ejecutivos de unas 120 empresas, en
Argentina, Chile, Perú, Colombia, Costa Rica, Panamá, México y Brasil, para
Procter&Gamble, Oracle, Pan American Energy, Bimbo, Citibank, Lilly,
Chandon, Coca-Cola, Microsoft, Reuters, American Express, HSBC, Quilmes, EDS,
YPF y Philips, entre otras.
Las áreas en las que me especializo son:
Coaching ejecutivo.
Liderazgo.
Self-management.
Desempeño de equipos.
Clima laboral.
Alineamiento estratégico.
Excelencia cultural.
Me recibí de ingeniero en el
ITBA, y realicé luego estudios de posgrado en una amplia gama de disciplinas
que integro en mi trabajo: Systems Dynamics en la Sloan School of
Management del MIT, filosofía y psicología, liderazgo, trabajo en equipo,
coaching organizacional y facilitación experta. Soy miembro de la American Society
for Traning and Development (ASTD), la Society for Human Resource Management (SHRM), la International
Facilitarors Society (IFS)
y de la
International Coach Federation (ICF), y mi trabajo respeta
los estándares word class fijados por estas dos organizaciones. Fui el mentor y
primer Director Académico del Master en Coaching Organizacional de la USAL y entre mis desarrollos
más recientes se encuentran:
MCIO (Modelo de Mejora de Clima
Interno Organizacional)
MCLE (Modelo de Medición de
Comportamientos de Liderazgo Efectivo)
PCL E-Learning (Programa de Coaching para
Managers modalidad Blend Learning)
Vivo con mi esposa Martina, mi
hija Camila y cinco perros, en Argentina, Pacheco, al norte del Gran Buenos Aires. Me interesan la
música (intento tocar la guitarra eléctrica), el cine, la filosofía y todo lo
vinculado a la plena actualización de la humanidad.
No dudes en tomar contacto conmigo …
Lea más en: http://andresubierna.com/author/#ixzz1nr0i5xb8
mercoledì 29 febbraio 2012
Fotografia feat editoria . Lupo editore incontra DamageGood
Lecce. Sabato 17, le sale dell’ex
conservatorio Sant’Anna ospitano “Fotografia feat editoria. Lupo editore
incontra DamageGood”, un corso teorico-pratico che indaga il rapporto tra
immagini e il mondo dell’editoria. La sfida? Realizzare una copertina per un
libro inedito dell’editore Lupo. Non di sole parole vive un libro. Nella
maggior parte dei casi, la grafica gioca un ruolo fondamentale nella “riuscita”
di un prodotto editoriale. Bruno Munari docet: alla stregua dello scrittore, il
grafico può considerarsi il co-autore di un’opera letteraria, perché è solo
grazie all’immagine di copertina che un libro, da spazio lirico, si trasforma
in un “oggetto comunicativo”. Di questo e molto altro si discute in Fotografia
feat editoria, un corso teorico-pratico che sabato 17 si inaugura presso le
sale dell’ex conservatorio Sant’Anna di Lecce. Ad animare il dibattito, la
fotografa concettuale Alessia Rollo e Cosimo Lupo, editore di Copertino, di
recente balzato agli onori della cronaca nazionale per aver conquistato il
podio più alto nel concorso “Billy. Il vizio di leggere” del Tg1, sbaragliando
la concorrenza con il romanzo “Gli occhi di mia figlia” di Vittoria Coppola. Nella
fattispecie, il workshop “Fotografia feat editoria” prevede una full immersion
di due giornate in cui, oltre ad approfondire l’argomento sotto vari punti di
vista, i partecipanti possono confrontarsi con un editore sul delicato problema
del diritto d’autore e sulle strategie di ricerca iconografica. Si svelano così
i trucchi del mestiere: i formati, gli accorgimenti tecnici da osservare per
una buona impaginazione. Fotografia feat editoria entra nel vivo a partire
dalle 17, quando Lupo sottoporrà all’attenzione degli allievi un capitolo
tratto da un’opera non ancora edita. La sfida? Creare un’immagine evocativa,
fedele al testo, che possa essere trasformarsi nella copertina del libro da
licenziare e distribuire nei circuiti nazionali, in centinaia e centinaia di
copie. Le lezioni si svolgono sabato 17 dalle 15.30 alle 19.30. Per informazioni sul programma, si consiglia
di consultare il sito dell’associazione culturale DamageGood.
Contatti
DamageGood associazione culturale
cell.: 328/8638950
cell.: 340/6212127
www.damagegood.com
infodamagegood@gmail.com
fb: www.facebook.com/damagegood
Oggi mangio da … n. 168: Ristorante L’Osteria del Treno
“L'attenzione al rispetto della
tradizione, alla salvaguardia della tipicità dei prodotti e dei sapori, alla
selezione delle migliori materie prime, caratterizzano la nostra linea
enogastronomica, consentendoci di preparare menù per diverse situazioni. A mezzogiorno
servizio self-service con piatti serviti direttamente dalla cuoca. Menù alla
carta per la Sera. Carta
dei vini con più di 70 etichette.”
Il libro del giorno: Earthing - A Piedi Nudi di Clinton Ober, Stephen T. Sinatra, Martin Zucker (Macro edizioni)
Earthing è una cura miracolosa, antichissima,
semplicissima, e naturale. Il punto di vista di Earthing è che siamo sempre più
malati, stanchi e soffriamo di infiiammazioni croniche per un motivo ben
preciso: non siamo connessi alla Terra e soffriamo una carenza di elettroni a
causa di questo mancato collegamento. Possiamo ottenere una ricarica istantanea
semplicemente mettendo i piedi nudi a contatto con la Terra. Il pianeta Terra
è un organismo vivente che ci rifornisce naturalmente di energia quando
entriamo in contatto con esso. Abbiamo perso la consapevolezza delle nostre
radici "elettroniche" (nel senso degli elettroni). Le nostre scarpe,
con le suole isolanti impediscono al cirucuito elettrico di funzonare
correttamente, siamo disconnessi. Dormire direttamente sul suolo (con cuscini o
letti conduttivi) o camminare scalzi ci equilibra energicamente poiché gli
elettroni liberi della superficie terrestre ci pervadono e ci sintonizzano agli
stessi livelli di potenziale e carica energetica della Terra. Questo
riequilibrio può causare una leggera sensazione di bruciore e ci procura
numerosi benefici. Un testo insolito, stimolante, interessante, con brani di
narrazione diretta e parti saggistiche. I tre autori raccontano in prima
persona e spiegano dai diversi punti di vista legati alla loro professione ed
esperienza di vita come questi principi di disconnessione siano comprovati da
una serie di dati scientifici ed esperienziali.
U.S. Bank
“Ethics at U.S. Bank. A Message to U.S. Bank's
Customers and Shareholders - Thank you for your interest in U.S. Bank's Code of
Ethics and Business Conduct. We understand that our customers trust us with
their personal information and that our success is dependent upon retaining
that trust. That is why our Code of Ethics and Business Conduct has been in
place for many years and, although revised from time to time, continues to
serve as the cornerstone of our business. Our Code of Ethics and Business
Conduct is more than an expression of our commitment to integrity. It
represents the guiding values of our organization and helps to instill
ethically sound behavior and accountability among all U.S. Bank Employees. We
diligently educate employees about our standards and provide opportunities to
ask questions or report concerns. Every employee, including me, certifies
compliance with our standards annually. We hold one another accountable because
we understand that our reputation is fundamental to our success. To underscore
our commitment to ethics at U.S. Bank, we have appointed a Chief Ethics Officer
with responsibility for the oversight of all aspects of our Code of Ethics and
Business Conduct. We believe that you want to conduct business with an
organization that values honesty and integrity, not only because the law
requires it, but also because it is the right thing to do. At U.S. Bank, our
ethical standards have always been set higher than the law requires. We are
proud of our ethical heritage and I am personally committed to maintaining the
same high standards in the years to come. (Richard K. Davis - President and Chief Executive Officer)”
The Recommender
“The Recommender is a well-respected, UK-based
music blog that’s been going since March 2008. We focus on locating
cutting-edge music from around the world and bring our selections to your
desktop. The ethos of our blog is simple – To be an essential part of your
music discovery. We provide extensive, enjoyable, quality writing, about truly
exceptional new music. Our job is to wave cutting edge music under your nose
and to provide our opinions, mp3s, photos, videos and links to help our readers
decide if they love it too. We also run a showcase party in our local city of Brighton every year, at
the annual Great Escape Festival, promoting the new music that we critique.
It’s an essential part of our calendar year, as we deliver four or five awesome
bands. You can see the flyers, posters, videos and reports from these events on
our ‘Parties‘ section. Please comment, subscribe, message us, share the love –
do what ever you wish with it. Feel free to ask us if you need to know any
more. (MIKE BRADFORD)”.
Carmine Rezzuti
“Vive a Napoli, le sue prime
ricerche artistiche estetico-tecniche (giuochi fantastici) risalgono agli anni
'60. Alla fine di questi anni e agli inizi degli anni '70 Rezzuti partecipa a
diverse mostre nazionali con opere ambientali e di grandi dimensioni spesso
immaginate nel tessuto urbano delle città "Sonoro" alla galleria
Carolina di portici. - "Azione rituale carnivoro" al centro d'arte
Ellisse di Napoli. - "Triangoli e polvere di stelle" a Villa
Pignatelli Napoli. - V rassegna d'arte del mezzogiorno Palazzo Reale Napoli. -
1971 Incontro Sincron Rimini "un segno per le strade di Napoli e di Rimini
intervento a quattro mani con Mimmo Paladino. - "Ricognizione '71 Giovane
arte meridionale" Santa Maria Capua Vetere. - 1972 Operazione Vesuvio a
cura di Pierre Restany.- A metà degli anni settanta l'opera di Rezzuti diventa
oggetto di contemplazione, l'immagine fotografica è determinante nel suo
lavoro: "Tu sei Teresa" è un opera di grandi dimensioni che viene esposta
alla Quadriennale di Roma nel 1975. - "Amore mio" in "Napoli
Situazione '75" al Centro d'Arte Multiplo di Marigliano. - Nel gennaio
dello stesso anno il lavoro di Rezzuti suscita l'interesse e la curiosità del
prof. Giulio Carlo Argan il quale gli offre di andare a New York per uno stage
artistico di dodici mesi. - Verso la fine del 1975 insieme a Gerardo Pedicini
teorizza e fonda l'Asocial-Group.
Nel 1976 è invitato con il gruppo
alla Biennale di Venezia. - Siamo in un periodo di riflessione con argomenti
fortemente sociali. - Negli anni successivi la sua ricerca, dai contenuti
concettuali, passa a quella che viene definita "un nuovo modo di fare
scultura" partecipa in questi anni insieme a Quintino Scolavino a numerose
esposizioni in Italia e all'estero. "Inghenutiria Neos-Mitos" alla
galleria Numerosette Napoli 1980. - "'O Terremoto a Napule" Castel
dell'Ovo Napoli 1981. - Nel 1981 è invitato a Legnano al Centro Cantoni da
Luciano Inga-Pin per la mostra "L'Oggetto Manifesto" ovvero la nuova
scultura italiana" una scultura dopo, un altro modo di fare
scultura". La mostra prende le mosse dal fenomeno della nuova pittura e in
particolar modo da un tipo di pratica che considerava l'opera d'arte legata
all'ambiente, magari con altri oggetti che fungevano da supporto, col tempo,
questi oggetti si rivelarono sempre più autonomi tanto da formare delle vere e
proprie sculture. In questo senso nasce un'altra area di indagine, forse ancora
più provocatoria, e in grado di aggiungere altri fenomeni e creativi e critici
al processo pittorico già in atto. - "Polmone Pulsante" Sette opere,
presentato da Palma Bucarelli, Roma. - Nel 1982 è invitato da Tommaso Trini
alla Biennale di Venezia "Aperto'82 Spazio" sempre nello stesso
periodo è invitato a tenere una personale a Brisbane in Australia, seguiranno
numerose mostre in Italia e in Europa. - " La Nuova Oggettualità"
All'Istituto Francese Grenoble 1986. - "Omaggio" a Pomigliano D'Arco
1987. - "Empiria Tellurica" galleria Artiaco Pozzuoli. - "Punto
Focale" presso la galleria Rizzardi Milano 1988. - "Paesaggio
Sismico" presentata dagli Incontri Internazionali d'arte di Roma a Villa
Letizia, è una rassegna curata dai critici Bruno Corà e Arcangelo Izzo
"Questa mostra è la felice esemplificazione della metafora che illustra i
rischi dell'esistenza umana e rimanda agli atteggiamenti non ulteriormente
motivabili che individui e culture assumono dinanzi al mondo. Gli elementi
aggettanti dal "quadro" di Rezzuti creano una nuova solidarietà con
le cose che circondano l'opera così che lo sguardo selettivo e partecipe dello
spettatore, attraverso la distanza spaziale e temporale è invitato a scoprire
la qualità del colore e la stesura della pittura senza la forzatura della
griglia prospettica o la finzione del falso movimento, determinato da punti di
fuga o da linee di forze" In "Ti penso giorno e notte" le
cornici di legno a zig-zag di acute merlature,trasgrediscono il perimetro della
tela e, anziché circoscrivere l'immagine, la aprono portando il dipinto ad una
virtuale espansione che la radialità delle punte modellate, assieme all'interna
libera linearità dei fil di ferro, già suggeriscono", "In Rezzuti,
fin dalle prime prove e poi in modi sempre più incisivi e sottili il quadro
diviene l'arena di un confronto vibrante di materiali e colore, di un conflitto
di forze e di energie che non si placano in contemplazioni rasserenate. Una
tensione che spinge il quadro sempre al limite di sé, in prossimità (e dentro)
i vortici del vivere e la precarietà dell'esistere. Una strategia messa a punto
con uno strenuo corpo-a-corpo con la materia pittorica e il flusso di materiali
eterogenei".
In "Napoli Scultura"
1988 al Palazzo Reale, Rezzuti presenta "Fuoco-Fuoco" un trittico in
cui un carro armato s'incunea in un legno nero allungato nello spazio mentre
intorno frammenti "mobili" colorati, che ricordano il "feu
d'artificie", disegnano lo scenario e il clima dell'alba. Nel passaggio
successivo il carro armato si impatta nella base di una materia magmatica di
colore rosso che induce alla tregua del tramonto, l'ultimo carro armato arresta
la sua corsa sull'asse blu della notte, trapuntata di stelle azzurre,
oscillanti però come i desideri ed i sogni, come gli enigmi dell'arte. - Nel
1991 partecipa alla mostra "A Sud dell'Arte" a cura di Achille Bonito
Oliva con due lavori ironici. - Nel 1993 Internationaler Kuntmarkt Art -
Cologne, "Kunst Messe" studio Koln Germany; "I passaggi
essenziali" Progetto Roma. Nel 1995 Rezzuti insieme ad altri artisti
napoletani ed al poeta Gabriele Frasca, da inizio ad una serie di mostre
"alternative" che si arricchiranno di ulteriori forti motivazioni. La
prima di queste mostre è "Orologio ad acqua" tenutasi alla Stazione
Anton Dhorn di Napoli, con la collaborazione dei poeti Baiano, Frizione ed
Ottonieri, seguirà nel 1996 "Sidereus Nuncius" una iniziativa
nell'ambito della settimana della cultura scientifica all'Osservatorio
Astronomico di Capodimonte ed ancora al Real Orto Botanico di Napoli "La Flors Enversa".
Nel 1997 Le stanze Poetiche installazione "castelli in aria" a Villa
Patrizi Napoli. Inizia così una nuova fase artistica con nuovi interlocutori e
nuovi luoghi sollecitando nuovi visitatori. Sempre nel 1997 "La Cena delle Ceneri",
scritto nella polvere, Quaresima del Lazzaretto, Ospedale della Pace Napoli;
"Orologio ad Arte" Quartetto asilo poetico in Rooms With no door al
S.T. Peter's english language centre Napoli; 1998 Comune di Marigliano
"Storia della Repubblica Napoletana del 1979" I valori della storia
le forme dell'Arte"; 1999 Orologio ad Acqua "L'uomo della folla"
San Gregorio Armeno Napoli, nello stesso anno "Viaggiatori senza
bagaglio" a cura di Achille Bonito Oliva, Museo Ferroviario di Pietrarsa
Portici; 2000 Ministero per i beni e le attività culturali Soprintendenza per i
beni ambientali e architettonici di Napoli e Provincia "Arte x Arte",
Cartolina per Napoli, Palazzo Reale Napoli; Ministero per i beni e le attività
culturali, Soprintendenza Archeologica di Napoli e Caserta, II settimana per la
cultura,"Emporium" Orologio ad Acqua Museo Archeologico Nazionale Napoli.
In questi anni seguono alcune manifestazioni artistiche come: Comune di Isernia
Assessorato alla Cultura e Sport mostra collettiva; Assessorato al centro
storico "Orizzonti" Palazzo dell'Università degli studi del Molise;
"Capodopera a Capodimonte" un millennio fa (atto terzo)
Framart-studio Napoli. Nel 2001 "Variazioni" Galleria Varart Firenze;
2002 "Nell'Arte del lavoro" sede Gevi Napoli; 2003 "Viaggiatori
Senza" Comune di Napoli Assessorato alla Cultura e con il patrocinio della
Regione Campania, Museo Civico Castelnuovo, sala della Loggia Napoli; Nel 2005
è tra i fondatori dell'Associazione Culturale INAC, Istituto Napoletano per
l'Arte Contemporanea. 2005 "struttura/oggetto" Belvedere di San
Leucio Caserta; "Bestiarium" personale Bottega d'arte di Maurizio
Siniscalco; Napoli 40° 51' N 014° 17' E, Mostra di Arte Contemporanea, 4
Artisti e una città. Antico Municipio San. Donato Val di Comino ( FR.);
"Im-possibili" Chiesa di Santa Maria Incoronata, Soprintendenza per i
Beni Architettonici ed il Paesaggio e per il Patrimonio Storico Artistico ed
Etnoantropologico di Napoli e Provincia.
Nel 2006 è invitato da Achille
Bonito Oliva a progettare un'opera per la linea 6 della Metropolitana di Napoli
Stazione Augusto, intitolata il "Guardiano del Fuoco" : l'universo
artistico di Rezzuti si popola di animali feroci e di piccoli e simpatici
mostri che diventano il simbolo della paranoia; questi animali rappresentano e
incarnano gli aspetti aggressivi del genere umano. L'artista esplora i
territori dell'interiorità. Le sue fantasie scaturiscono da una realtà di un
mondo minaccioso, questo provoca un senso di paura, di oppressione, in cui
l'uomo prevarica sull'uomo quasi a preannunciarne la catastrofe.Tutto ciò viene
suggerito da una attenta ricognizione del dato umano che appunto ci fa
transitare in una realtà incongrua e precaria, come quella del nostro tempo.
Quindi un pessimismo della ragione stemperato però dall'ironia. Sempre nel 2006
"i cortili dell'arte" Comune di Villaricca Assessorato alla cultura
ARTEXARTE.
2007- 25 Marzo Non Solo Moda
Mediaset Achille Bonito Oliva coordinatore artistico Stazioni dell'Arte. 2007
Soprintendenza per i Beni Architettonici ed il Paesaggio e per il Patrimonio
Storico Artistico ed Etnoantropologico di Napoli e Provincia. - Provincia di
Napoli Assessorato Beni Culturali - Inaf-Osservatorio Astronomico di
Capodimonte - Incontri Internazionali d'Arte, Arte Contemporanea
all'Osservatorio Astronomico di Capodimonte "è caduta una stella"
(opera permanente).
Nel 2008 -'09 Il giallo di Napoli
nell'Europa dei cinque Continenti a cura di Jean Noel Schifanò e Maria
Savarese. "Il Tempo Liberato" lavoro a quattro mani
Mattey&Rezzuti - PAN presentazione della mostra Nel 2009 "Performing
the city" a cura di Heinz Schutz - Arte e Azione negli spazi cittadini
anni Sessanta e Settanta, PAN Palazzo delle Arti Napoli.
Nell'autunno del 2009 nell'ambito
della quinta giornata del Contemporaneo in Italia, negli spazi monumentali di
Castel Sant'Elmo, mostra-evento "A / TAGLIO" organizzata dalla
Soprintendenza speciale per il patrimonio storico-artistico etnoantropologico e
per il polo museale della città di Napoli, e con istituzioni pubbliche e
private.
Nel 2010 in occasione della
XVII Esposizione Nazionale d'Arte "Artisti per Epicentro- 2010", è
invitato alla realizzazione di due mattonelle da esporre in forma permanente al
Museo Epicentro, sito in Gala di Barcellona P.G. (Messina).
Luglio 2010 realizza per la città
di Diamante degli stendardi che verranno installati sul lungomare.” (l’opera riprodotta
è di Carmine Rezzuti)
Il Pane di ieri di Enzo Bianchi (Einaudi). Intervento di Adriana Maria Leaci
Circa tre anni fa, o qualcosa in
più, mi trovavo a guardare il programma CHE TEMPO CHE FA e Fazio invitò Enzo
Bianchi per parlare del suo libro IL PANE DI IERI (Einaudi Editore). Rimasi
così rapita del suo modo di parlare e di descrivere situazioni vissute di un
tempo che mi promisi di leggerlo appena fosse possibile. Avrei trovato anche nel libro quell’abilità
nel tradurre sentimenti e scandire bene ogni pensiero attraverso le parole.
Quando mi ritrovai a leggerlo mi sembrò di conoscere il frate da una vita.
Tutto ciò che considero semplice nella
mia vita prese un gusto eccezionale di verità condivisa, perché la pensavo come
lui, ed era riuscito a passarmi ogni sensazione. Se c’è una cosa che oggi non
si vede facilmente è una lettura che coinvolga tutti i sensi umani. Ho pensato
che è scritto con il cuore. E il fatto che sia un frate è soltanto una parentesi
di scelta personale che, probabilmente, non avrebbe influito, in nessun momento
della sua esistenza, su ciò che ha dentro. Da allora ho seguitato a comprare
tutte le sue opere, leggendo allo stesso modo, con trasporto ed entusiasmo,
deliziandomi in una conversazione silenziosa tra me e quel pacato signore che
si veste di tutte le righe dalle quali sono composte.
Qui vi riporto alcuni pezzi del
capitolo intitolato COME DIRE “TI VOGLIO BENE” che non servirebbe neanche
commentarlo: “Parliamo di cibo. Non se ne può fare a meno, soprattutto per noi
monferrini: il cibo è qualcosa per cui si ha cura, si deve “aver cura” perché è
proprio dal mangiare, dalla tavola che si ricevono lezioni e insegnamenti,
oltre che consolazioni. La tavola possiede o, meglio, possedeva un grande
magistero: oggi purtroppo per molti il cibo è diventato un carburante e la
tavola una mensola su cui posare ciò che si consuma. Si mangia qualsiasi cosa,
a qualsiasi ora, in qualsiasi modo, accanto e non “insieme” a chiunque e,
possibilmente, in fretta…
Invece per me la tavola è stata
sempre, e lo è tutt’ora, il luogo privilegiato per imparare, per ascoltare, per
umanizzarmi. Non è stato forse così fin dall’inizio della vicenda umana?”
E ancora: “Io amo cucinare, e lo
faccio in un grande silenzio perché cucinare significa pensare, essere
consapevoli, essere presenti e avere un senso forte della realtà e degli altri
per i quali si cucina. Cucinando si è obbligati a una unificazione di aspetti
molteplici: le leggi culinarie, le attese di chi mangerà, la conoscenza dei
prodotti, l’esperienza del fuoco, dell’acqua, del tempo… Operazione
straordinaria che rende intelligenti.”
A questo punto, chi mi conosce,
sa che ho esagerato nell’entusiasmo e nella gioia, ma sa anche che è così che
vivo tutti i giorni.
martedì 28 febbraio 2012
BRISTOL-MYERS SQUIBB
“Our Mission
- To discover, develop and deliver innovative medicines that help patients
prevail over serious diseases.
Our Commitment - To our patients and customers,
employees, global communities, shareholders, environment and other
stakeholders, we promise to act on our belief that the priceless ingredient of
every product is the integrity of its maker. We operate with effective governance
and high standards of ethical behavior. We seek transparency and dialogue with
our stakeholders to improve our understanding of their needs. We take our
commitment to economic, social and environmental sustainability seriously, and
extend this expectation to our partners and suppliers.
To our patients and customers - We commit to
scientific excellence and investment in biopharmaceutical research and
development to provide innovative, high-quality medicines that address the
unmet medical needs of patients with serious diseases. We apply scientific
rigor to produce clinical and economic benefit through medicines that improve
patients’ lives. We strive to make information about our commercialized
medicines widely and readily available.
To our employees - We embrace a diverse
workforce and inclusive culture. The health, safety, professional development,
work-life balance and equitable, respectful treatment of our employees are
among our highest priorities.
To our global communities - We promote
conscientious citizenship that improves health and promotes sustainability in
our communities.
To our shareholders - We strive to produce sustained strong
performance and shareholder value.
To our environment - We encourage the
preservation of natural resources and strive to minimize the environmental
impact of our operations and products.”
Oggi mangio da … n. 167: Ristorante Osteria del Riccio
“Mario Lezzoli, ha studiato
presso l’Istituto Alberghiero “A. Vespucci” di Milano dove si è diplomato nel
1983 . Sempre nel 1983 ha
iniziato la sua esperienza presso il “Toulà” di Via Filodrammatici nel cuore di
Milano. Nel 1987 lasciato il Toulà è approdato al “Saint Andrews” in Via S.
Andrea dove è rimasto per due anni. Nel ‘90 è stato assunto come secondo Chef presso
la “Piazzetta dei Cigni” di Milano Due dove di lì a poco è diventato Chef di
cucina. Nel ‘93 ha aperto in qualità di Chef di cucina la “Taverna Visconti” in
Via Marziale a Milano da lì, alla fine del ‘94 ha avuto l’occasione di poter
lavorare due mesi da “Aimo e Nadia” in Via Montecuccoli a Milano. Grazie a
queste due esperienze ed a un pizzico di fortuna la grande decisione di
iniziare la sua avventura come ristoratore, una decisione maturata con Luciana
Bonavetti. Nel ‘96 nasce così l’Osteria Cascina Rossino a Ornago (Mi). Dopo
quattro anni passati in provincia gestendo quest’attività, la svolta
professionale e la decisione di crescere ulteriormente con un posto tutto loro.
L’8 di maggio del ‘99, viene
inaugurata con l’apertura l’Osteria del Riccio a Sesto San Giovanni (Mi). Dal
settembre ‘99 nel ristorante ha sede la condotta di Slow Food Arcigola di Sesto
San Giovanni, della quale Luciana ne è il fiduciario, inoltre a novembre dello
stesso anno Luciana è stata ammessa all’Associazione Nazionale “Le Donne del
Vino”. A settembre 2000 Mario è entrato a far parte degli Chefs Euro-Toques
Italia, Associazione di cui il presidente e fondatore è Gualtiero Marchesi. Ad
aprile 2001 l'Osteria
è stata selezionata per far parte del circuito delle "Osterye di
Esperya". A ottobre 2001 la prima citazione su la
"Guida ai Ristoranti d'Italia 2002" di Antonio Piccinardi. A marzo
2002, dopo aver sostenuto con successo il 3° esame A.I.S., sono diventati entrambi Sommelier Professionisti. A
ottobre 2002 la partecipazione a Siena al Concorso Nazionale di Bar Giornale de
"La Carta
delle Carte". A novembre 2002 le prime due recensioni su "Guida
Critica & Golosa di Lombardia" di P. Massobrio e M. Gatti e
"Pappa a Milano" di M.V. Visintin. A ottobre 2003 un'altro
riconoscimento è arrivato dalla "Guida dei Ristoranti dell'Espresso"
e dalla guida "Alberghi e
Ristoranti d'Italia Touring Club Italiano". A febbraio 2004 è apparsa una
bellissima recensione sulla rivista "Vini". A ottobre 2004 un nuovo riconoscimento è
arrivato dalla "Guida dei Ristoranti dell'Espresso" ci hanno
aumentato il punteggio rispetto allo scorso anno. A novembre 2004 un altro
riconoscimento ci è arrivato della "Guida Oro I Ristoranti di
Veronelli", inoltre siamo stati inseriti nella guida delle guide dei
ristoranti d'Italia "La gola in tasca". A maggio 2005 il nostro
locale è stato recensito su "Le guide di Vivimilano 2005" guida
inserto del Corriere della Sera. A ottobre 2005 un altro riconoscimento è
arrivato dalla guida gastronomica de "Il Mangelo". A febbraio 2006 il
locale ha ottenuto una bellissima recensione da il "Il Mangione" la
scheda della recensione la potrete trovare sul sito omonimo. A luglio 2006
siamo stati selezionati dall'Associazione Italiana Sommelier tra i ristoranti
che parteciperanno alla "Carta dei vini di Lombardia nella ristorazione di
qualità". A gennaio 2007 il nostro locale ha ottenuto un ottima recensione
sulla rivista "RistorArte". A luglio 2007 siamo stati segnalati da
"Club dei Buoni Posti". A luglio 2007 siamo stati segnalati da
"Cercaristoranti". Ad agosto 2007 siamo entrati a far parte dei
locali segnalati da "RistorArte Club". A settembre 2007 siamo stati
anche per quest'anno selezionati dall'Associazione Italiana Sommelier tra i
ristoranti che parteciperanno alla "Carta dei vini di Lombardia nella
ristorazione di qualità". A settembre 2007 è entrato a far parte del
nostro staff Manuel Lezzoli, fratello di Mario, giovane emergente Chef con un
valido curriculum alle spalle. A gennaio
2008 siamo stati scelti per entrare a far parte del circuito "Selecard e
Novacard". A febbraio 2008 siamo stati segnalati dal sito Civiltà del
Gusto nella sezione recensioni Lombardia Milano. A marzo 2008 Mario si assenta
dall'Osteria per motivi di salute e Manuel prende in mano le redini della
cucina dimostrandosi un degno sostituto del fratello. A luglio 2008 il locale
ha ottenuto una bellissima recensione da il "Il Mangione" la scheda
della recensione la potrete trovare sul sito omonimo. A settembre 2008 chiude,
per decisione della Sede Nazionale, la Condotta Slow Food di Sesto San Giovanni in
quanto troppo piccolina, ma il nostro lavoro in Osteria continuerà e le
iniziative non mancheranno!!!! A settembre 2008 il locale ha ottenuto una
bellissima recensione da il "Il Mangione" la scheda della recensione
la potrete trovare sul sito omonimo. A ottobre 2008 abbiamo ottenuto una
bellissima, quanto inaspettata, recensione sul sito "Appunti di gola"
di cui sotto riporto la pagina web: http://www.appuntidigola.it/2008/10/24/osteria-del-riccio-sesto-sgiovanni-mi-66/
A febbraio 2009 il locale e stato
citato su "Metro Week" nella sezione "Mangiare Proposte". A
maggio 2009 abbiamo partecipato alla manifestazione "Giallo Milano" .
A luglio 2009 altra citazione su "Il Mangione".
A settembre 2009 è arrivato in
cucina un nuovo Chef Gianluca Di Firmo che sostituirà Manuel Lezzoli. Ad aprile
2010 Paolo Vighi e Davide Finotti subentrano a tempo pieno nel ristorante,
sostituendo Luciana che ha deciso di dedicar maggior tempo allo studio
dell'enogastronomia raffrontandosi con i suoi colleghi ristoratori, accrescendo
così il suo bagaglio di conoscenza. Ad ottobre 2010 è arrivato in cucina
Salvino La Rocca
giovane Chef con un ricco bagaglio di esperienze di alta qualità (La Stua de Michilin, Htl
Ermitage di Cervinia, Htl Miravalle di Selva di Valgardena, La Perla di Corvara ecc. ecc.)
Da Settembre 2011 è con noi
Claudio Castaldi giovane ma molto esperto Chef di cucina che con le sue
esperienze lavorative (Enoteca Angolo di Vino di Como,Hotel Metropolitan
Suisse,Ristorante La Maison
di Erba.....) ci farà continuare sulla
strada della qualità che abbiamo sempre seguito nel corso degli anni.
Gennaio 2012 Un nuovo inizio per
l'Osteria del Riccio .................. Luciana Bonavetti é tornata a gestire
il Suo locale con nuova carica e nuovi stimoli e uno staff preparato e
professionale, Claudio Castaldi é rimasto al fianco di Luciana coadiuvato da
Davide La Grotteria
che grazie alla sua preparazione è definito il factotum dell'Osteria.”
Per Kurumuny Edizioni esce Raccontiamo di Rosaria De Pascali
Alla fine si scrive sempre una
fiaba. Non si può scrivere nient’altro che una fiaba. Perché tutta la vita è come
una fiaba: si incontrano creature che sono buone o cattive, si attraversano
mari e montagne e boschi scuri, si vivono giorni belli e giorni brutti. Allora
si scrive una fiaba per capire la vita, per rintracciarne il senso più
profondo, per delineare la fisionomia delle esistenze che abbiamo dentro, che
ci sono intorno. Antonio Errico
Rosaria De Pascalis (Nicosia,
1964), vive da otto anni nel Salento e qui svolge la professione di docente
della scuola secondaria di secondo grado e si dedica con passione a scrivere
raccolte di fiabe e favole. Ha già pubblicato “Una settimana di racconti” (Ed.
Salentina, 2009), e un articolo, “Identità nazionale e valori della
Costituzione”, sulla rivista “Nuova Rassegna” (Noccioli Ed. Firenze).
“Storiarsi” Mauro Marino. Un libro, un evento! Intervento di Mauro Marino
Appuntamenti Il Dipartimento di
Dipendenze Patologiche della Asl di Lecce, mercoledì 29 febbraio, alle 17.00,
nella Sala del Teatrino della Biblioteca Provinciale N. Bernardini in Piazzetta
G. Carducci a Lecce presenta “Raccontarsi” un’esperienza dal Ser.T. di Lecce
con il Fondo Verri. Interverranno gli
scrittori Antonio Errico e Vito Antonio Conte
L'oggetto dell'incontro è un
libro “Storiarsi, racconti dal Ser.T. di Lecce”, è il titolo. Storiarsi
suona un po' come “farsi”, azione di
tossicomania. Questa volta no! C'è la scrittura a governare e le storie d'ognuno,
le storie hanno preso forma, andature narrative, “eroiche”, vissuti densi di
“senso”. Rinfranca raccontarsi, “esserci” in un tempo in cui la
sovraesposizione mass-mediale confonde i contorni d'ognuno. Il racconto di sé,
diventa terapia, cura all'inedia, al “no” che spesso induce quei comportamenti spersonalizzanti che
riconosciamo nelle “dipendenze patologiche” e, più in specifico, nelle
tossicodipendenze: meccanismi di auto annientamento – e di sottrazione del
soggetto dai contesti sociali e di relazione – che, nel tempo, “costruiscono” storie
di vita che rimangono “senza più parole”.
Scrive Maria Grazia Sanarica, del Dipartimento Dipendenze Patologiche della Asl di Lecce: “L'esperienza di “Raccontarsi” è stata realizzata presso il Ser.T. di Lecce, nell’ambito delle attività previste con il progetto “Comunità terapeutiche diurne”, finanziato dalla Regione Puglia con la quota regionale del Fondo Nazionale di lotta alla droga. Gli utenti del Ser.T., con la direzione degli operatori dell’Associazione Culturale “Fondo Verri” e la collaborazione degli operatori del Ser.T, hanno “raccontato” la propria storia con l’utilizzo della scrittura, della voce, del disegno, del corpo. Le emozioni, il dolore, i sentimenti, i tempi trascorsi e il tempo futuro, gli affetti, le distanze, le speranze, i pensieri, gli umori, gli amori, gli spazi vuoti, gli spazi riempiti, i silenzi, le parole dette, le parole rimaste in gola, tutto questo ed anche altro hanno dato vita ad un opera finale: questo libro! Storiarsi!” Così è stato, dagli incontri - che hanno visto nelle stanze del Ser.T. di Lecce molti amici attivarsi a “svezzare” storie, con gli operatori del servizio, Vito Antonio Conte, Ippolito Chiarello, Piero Rapanà, Santa Scioscio - è nato un libro per certi versi prezioso, unico nella sua densità. Accoglie una luce che dallo scuro volge al chiaro. Alla chiarezza della vita. Un frammento del racconto di Giuseppe: “Le storie si intrecciano l’una con l’altra. Guardo delle vecchie fotografie e ri-costruisco me stesso. Sento! Provo sintonie! La mia felicità si triplica quando sento di rendere felici gli altri, con un abbraccio o con un sorriso. I miei amici sono stati sempre i deboli. Riparto dal passato: dove c’è odio voglio riportare amore; dove c’è discordia, unione. Tutto sta cambiando, mi lascio andare oltre i confini di questa irrequietezza che sempre mi abita. Non mi basta, vorrei sentire il mio corpo vibrare di amore fino ad esplodere. Scelgo per me, con me, persone che danno un senso alla vita. Mi serve sentirlo! Loro non si limitano solo a guardare, spettatori passivi di ciò che li circonda. No, loro sono parte attiva in questa società disgregata, che vive di ferite. “Cantano” loro, lievi, sinceri... ridono... Sono sensibili le mie “orecchie”, lo sono sempre state, stanco di sentire cose inutili e cattiverie, ascolto solo “musica”, adesso, quella che la vita e gli incontri mi portano! Danzano gli alberi al fruscio del vento. Un uccello canta, porta melodie di casa in casa. Si accende una macchina, altre attraversano la strada. Verso quale direzione?. La strada asfaltata ha buche d’acqua. Albero, vento, l’acqua che scorre lentamente, il bicchiere è poggiato sul tavolo le sedie intorno, scottex... c’è un po’ di tutto sul mio tavolo. Scrivo, penso a cosa? Non so?”.
lunedì 27 febbraio 2012
Oggi mangio da … n. 167: Ristorante Trattoria Mirta
“Da Mirta troverete un menu ogni
volta rinnovato da piatti che seguono la stagionalità dei prodotti, dove il
rispetto per la tradizione italiana, la creatività e l'esperienza
caratterizzano una cucina attenta alla ricerca della materia prima e al
prodotto di primissima qualità. Il pane, la pasta e i dolci sono di quotidiana
produzione sia a cena che a pranzo, dove viene proposto un menu più semplice ma
comunque vario e accurato. La
Cantina è affidata alla professionalità della Scarpitti
Distribuzione snc per una carta dei vini che offre etichette di piccoli e
appassionati produttori scovati in ogni parte della penisola. Per scoprire
tutto il resto... Vi aspettiamo! Juan, Cristina e lo staff di Trattoria Mirta”
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