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giovedì 24 novembre 2011

DIEGOZILLA – il blog di Diego Cajelli
























“Chi sono Mi chiamo Diego Cajelli. Sono nato a Milano il 31 Luglio 1971. Il mio lavoro è scrivere. Lo faccio per la Sergio Bonelli editore, Edizioni BD, me stesso e altre case editrici.  Sono docente di scrittura creativa alla Scuola Del Fumetto di Milano.
Secondo Boris Battaglia: - Nasce a Milano nel 1971. Si dice che abbia visto un UFO nel 1978. Pare che si sia messo a scrivere, esordendo nel 1993. Da allora ha scritto parecchio, firmando storie per Bonelli, Astorina, BD, Eura, Disney, questo e quest’altro. Adesso sta scrivendo un romanzo. Si vanta di non aver mai vinto un premio* e di aver conosciuto Jimmy il Fenomeno.

*Aggiornamento:
Si vantava.
Ha vinto il Gran Guinigi come miglior sceneggiatore nel 2008.


Secondo AF Volume 3: - Milanese da sempre e per sempre, nel giro di pochi anni è passato dallo status di ribelle del fumetto italiano a quello di giovane, ma già venerato, autore mainstream. Della sua prima fase ricordiamo "Pulp Stories" e "Randall Mc Fly", nonchè i lavori per la Factory. Passato in casa Bonelli, ha scritto storie di Napoleone, Dampyr e Zagor. Trovando però il tempo per dedicarsi al poliziottesco: Milano Criminale.
Secondo AF Volume 4: - Cajelli è stato un enfant prodige del fumetto indipendente italiano, sceneggiando a metà degli anni '90 la miniserie Pulp Stories. In seguito, è passato alla scuderia della Sergio Bonelli, dove ha scritto storie per Napoleone, Dampyr e Zagor, oltre a soggetti per Diabolik e i progetti indipendenti Milano Criminale e Mambo Italiano.
Secondo Eleanore Rigby: - Diego Cajellix è uno dei Grigi di Zeta Reticuli, in missione sul nostro pianeta per il comicdome mondiale dalla lobby dei Detrattori delle Armi da Fuoco. Per risucire nell'impresa ha inventato la teoria della continuity estrema applicata, che entro il 2012 lo porterà a vincerà il Nobel per la Letteratura. È di bell'aspetto e modi gentili.

Secondo Fumo di China - Creativo. Quale aggettivo migliore per definire una persona che scrive racconti, fiabe per bambini, poesie per un libro di fotografie, articoli di parapsicologia e misteri, nonché analisi del fumetto, oltre a dedicarsi (e tanto) alla radio (Radio Popolare) e al cabaret (sui palchi e nei teatri di tutt’Italia, dal 1998 al 2003, anche con la banda di Zelig insieme ad Alessio Tagliento). Dal cassetto potrebbe estrarre pure un Premio della Critica vinto al premio Charlot, oltre ai testi scritti per altri comici. Ha persino fatto un film, Non è successo Niente di Agostino Porro, dove è l’unico protagonista e non parla mai. A questo lungo elenco aggiungete che è stato consulente di un’agenzia milanese. Creativo, ovviamente.
Quando poi aggiungiamo al curriculum l’attività fumettistica vera e propria, rischiamo di non avere spazio adeguato. Sì, perché Diego Cajelli, milanese, classe 1971 (31 luglio, per la precisione), ha lavorato e lavora per diverse case editrici italiane e insegna sceneggiatura presso la Scuola del Fumetto di Milano (dove era entrato come alunno nel 1990, docente Antonio Tettamanti). A 22 anni, con nessuna esperienza sulle spalle, gestisce una pubblicazione da edicola Virtual Heroes, e immediatamente dopo tre episodi di Demon Hunter. Scrive spesso di super eroi (Capitan Italia, Il Massacratore, Examen, Simbolo), dà vita a iniziative editoriali indipendenti come TrogloComics Ltd, la Factory con Roberto Recchioni, Luca Bertelè e altri amici (1998), la rivista Fresco. Scrive molti fumetti per testate non a fumetti come Touring Junior (le avventure di Lele, Sabry e dell’amico alieno Tobia), il Sole 24 ore e Le Ore (Godiman). Con il bravissimo Luca Rossi realizza (è il 1996 per le Edizioni Scuola del Fumetto) Pulp Stories, miniserie in 6 numeri, che affianca all’altra miniserie Randall McFly. Collabora con Selen e Magic Press, Alta Fedeltà, scrive il primo fumetto del servizio civile volontario in Italia (per i disegni di Alfio Buscaglia). Entra nel mitico Studiocomics perché Enea Riboldi era alla ricerca di un nuovo sceneggiatore per Tony e Clint, l'houseorgan dell'Alleanza Assicurazioni, Riboldi diventa il suo guru, e Carlo Ambrosini, dalla scrivania di fianco, dice: “ti terrò presente per una cosa...".
Per Sergio Bonelli Editore dal 1999 al 2002 si alterna con Carlo Ambrosini ai testi di Napoleone, scrive Legs, Dampyr e Zagor. Il rapporto con questi ultimi due personaggi – a detta dello stesso sceneggiatore –“ è più stabile, è una relazione ‘sentimentale’ che si sta consolidando”. Ha al suo attivo anche saggi, Scrivere fumetti (PuntoZero, 2001) e Making of Nick Raider, curato in coppia con Franco Busatta (edizioni if, 2005).
Sempre per la edizioni If ha firmato i redazionali della ristampa di Nick Raider, e il numero 2 della miniserie inedita.
Ha paragonato una storia ad una pesca. “Alcuni sono attratti dal suo gusto, dal suo colore, dalla sua sfericità, altri sminuzzano il nocciolo e guardano com’è fatto. Il segreto della pesca è nel suo nocciolo. Il segreto delle storie è nel loro nucleo principale, quello che pochi considerano, preferendo lo zucchero della polpa”.
Milano Criminale è la sua "serie", un poliziesco ambientato a Milano nel 1975, frutto dello sviscerato amore di Cajelli per i film polizieschi all'italiana degli anni '70 (di Massi, Di Leo, Caiano, Lenzi). “Mi piacciono i temi, le tecniche di ripresa, la violenza e le colonne sonore. Con Milano Criminale sto cercando di riportare quel tipo di iconografia nel fumetto, adattando e correggendo alcuni errori di forma e attualizzando le linee per i fumetti di oggi”. In origine Milano Criminale era uscito anni fa con un numero zero con la Factory, 16 pagine a colori, disegnate da Maurizio Rosenzweig e Marco Guerrieri; oggi è illustrato da Giuseppe Ferrario, per i tipi di Edizioni BD.
Si definisce uno “Scrittore Investigativo, uno che per scrivere si documenta andando a cercare informazioni e dettagli sul campo, sfruttando consulenti e basandosi su fatti reali. Se scrivo di qualcosa, è perché mi sono documentato notevolmente su quell'argomento, non basandomi su opere scritte da altri sullo stesso tema, ma approfondendo specificatamente il tema originario, se scrivo di Serial Killer studio i Serial Killer non riguardo Il Silenzio degli Innocenti”.

Secondo Fumetti di Carta - Diego Cajelli è stato allievo e poi docente di sceneggiatura alla Scuola del Fumetto di Milano, cabarettista allo Zelig, conduttore radiofonico per Radiopopolare (“Strane storie”), dove ha contribuito ad importare clandestinamente il cabaret con l’esperienza del “Gruppo Scaldasole”, nonché eterna promessa del porno nostrano. Tutto questo senza ovviamente tralasciare il fumetto, campo in cui ha esordito poco più che ventenne con “Virtual Heroes” e “Demon Hunter”, prima di uscire con “Pulp Stories” (per la sua Troglocomics). Ha pubblicato o collaborato con “Selen”, "Touring Junior”, “Il Sole 24 ore”, Puntozero (il saggio “Scrivere fumetti”), Magic Press e altri ancora. La consacrazione a “noto scrittore di fumetti” è arrivata con la chiamata di Sergio Bonelli Editore (per bocca di Carlo Ambrosini) che l’ha voluto ai testi di “Napoleone”; da lì in poi è storia recente, con “Legs”, “Dampyr” e “Zagor”, senza perdere di vista le piccole realtà indipendenti come l’Alta Fedeltà per cui torna alle origini con alcuni racconti e “Milano criminale”.

Secondo la recensione di Garrett su Giudizio Finale - Menzione d’onore va fatta anche alla guida di sopravvivenza anti-zombie scritta da Diè (alias Diego Cajelli), uno che, tenuto conto anche delle informazioni divulgate nei redazionali precedenti, sembra quasi faccia della lotta agli zombie una specie di ragione di vita (solo un geniaccio come lui poteva inventarsi una cosa del genere).”


La casa in pietra grigia di Jelena Banfichi Di Santo (Casa editrice Emil)






















La Casa in pietra grigia è il racconto su una terra vicina, ma poco nota nella sua essenzialità; la Croazia nella ex Jugoslavia.  Un misurato euritmico percorso nel claustrofobico microcosmo del Potere Socialista, resosi eticamente e moralmente discostante dalle promesse di Società dal Volto Umano.  Penetranti osservazioni metaforicamente rapportate tra cadenze di vita reale e molteplici dettagli di indimenticabili paesaggi, antiche città, sublimati colori, luci inaspettate, evocativi valori…, collocati tra il reale e il verosimile per rendere ariosa la narrazione posta su un asse più profonda l’accezione storica.  Eccezionale attitudine descrittiva e ottima capacità linguistica e sintattica.

Jelena Banfichi Di Santo è nata sull’isola dalmata Hvar; studi universitari di letteratura e lingue slave, per molti anni traduttrice e interprete internazionale, sposata a un noto urologo-chirurgo pugliese, vive a Bari.  In lingua italiana ha tradotto varie antologie di poeti slavi durante gli anni della sua conduzione del Centro Culturale Italo-Croato. Nel periodo del conflitto jugoslavo 1990-95 è stata insignita con la Targa per la Pace anno 1993 dalla Repubblica Italiana e attestati di merito dai governi di Zagabria e Sarajevo.  Segnaliamo la Trilogia dalmatica: Passato tra noi (Periodo dalle migrazioni dal Cinquecento alla Seconda Guerra Mondiale); La Casa in pietra grigia (Periodo dal 1940 al 1968); Isole o Dove tornare (Periodo dal 1975 al 2005) 

mercoledì 23 novembre 2011

Il libro del giorno: CASA DOLCE CASA . IL NUOVO NUMERO DI UNDUETRESTELLA
























È in distribuzione il numero autunno-inverno di UnduetreStella, la rivista-laboratorio pubblicata da Lupo Editore che periodicamente bandisce un concorso di scrittura e illustrazione per l'infanzia legato ad un topos letterario delle fiabe d'ogni tempo.
Il titolo di questa nuova uscita, che raccoglie i più bei racconti e le più belle immagini giunte in redazione, è Casa dolce Casa, luogo simbolo di tante fiabe antiche e moderne; che sia di paglia, di legno o di mattoni come quella dei tre piccoli porcellini o di marzapane come quella di Hansel e Gretel, la casa nel mondo delle fiabe è una materia carica di significati.
> Case piccole che ci stanno strette o tanto grandi da perdersi dentro, case brutte che sembrano stamberghe e case belle come castelli, case lontane dove voler tornare e case che dalle quali partire per cercar fortuna… sono tante quelle delle fiabe, tante quante le fiabe stesse perché non c’è una storia senza una casa, fatata o stregata che sia.
In questo numero, come sempre, sono presenti autori e illustratori provenienti da tutta Italia e non solo, la copertina è dell'illustratore argentino Gustavo Aimar, i racconti sono di Leonello Bertolucci, Salvatore Pussumato, Daniele Iannelli, Lea Barletti, Fabrizio Calì corredati dalle illustrazioni di Claudia Petrazzi, Chiara D'Amato, Umberto Mischi, Mara Cannone, Chiara Armellini; il focus - a cura di Susanna Sara Mandice - è dedicato alla poetessa e scrittrice Vivian Lamarque e all'illustratore Guglielmo Castelli, il grande poster centrale "Matilda e Filippo" è di Giada Ricci, le ultime due pagine, come di consueto, sono invece destinate alle recensioni di libri e spettacoli di teatro ed eventi per bambini.
Il prossimo concorso, aperto a scrittori e illustratori, con scadenza il 29 febbraio 2011 è La formula magica, il bando è disponibile sul sito della casa editrice: www.lupoeditore.com, per informazioni è possibile scrivere a redazione@unduetrestella.org.
UnduetreStella è una rivista-laboratorio che raccoglie e pubblica testi e illustrazioni su un tema ogni volta diverso creando preziose monografie ispirate ai tòpoi delle fiabe di tutti i tempi. UnduetreStella è uno spazio dove sperimentare nuove forme di comunicazione, dove osare inedite soluzioni narrative e visive muovendosi liberamente fra immagini e parole, grafica e design; un luogo d’incontro tra scrittori e illustratori che di volta danno vita alla rivista con opere inedite e originali.
UnduetreStella nasce dalla volontà di dare voce a tanti artisti contemporanei che si interessano di editoria per l’infanzia, con l’intento di creare un circuito di appassionati e addetti ai lavori capaci di fornire nuove chiavi di lettura per accedere alle storie di ieri e di oggi. “Sfogliando la rivista si scoprono colori, parole, personaggi, rime e filastrocche; la pesantezza della carta si sente tra le dita, densa, piena; ogni foglio è un’opera.” Il formato è gigante per offrire tutto lo spazio che la creatività e la libera espressione esigono, perché UnduetreStella è dedicato a chi non ha paura della pagina bianca.

THEN AGAIN By Diane Keaton (Random House)

























“Mom loved adages, quotes, slogans. There were always little reminders pasted on the kitchen wall. For example, the word THINK. I found THINK thumbtacked on a bulletin board in her darkroom. I saw it Scotch-taped on a pencil box she’d collaged. I even found a pamphlet titled THINK on her bedside table. Mom liked to THINK.
So begins Diane Keaton’s unforgettable memoir about her mother and herself. In it you will meet the woman known to tens of millions as Annie Hall, but you will also meet, and fall in love with, her mother, the loving, complicated, always-thinking Dorothy Hall. To write about herself, Diane realized she had to write about her mother, too, and how their bond came to define both their lives. In a remarkable act of creation, Diane not only reveals herself to us, she also lets us meet in intimate detail her mother. Over the course of her life, Dorothy kept eighty-five journals—literally thousands of pages—in which she wrote about her marriage, her children, and, most probingly, herself. Dorothy also recorded memorable stories about Diane’s grandparents. Diane has sorted through these pages to paint an unflinching portrait of her mother—a woman restless with intellectual and creative energy, struggling to find an outlet for her talents—as well as her entire family, recounting a story that spans four generations and nearly a hundred years. More than the autobiography of a legendary actress, Then Again is a book about a very American family with very American dreams. Diane will remind you of yourself, and her bonds with her family will remind you of your own relationships with those you love the most.”

TINO COSMA
















“L'azienda nasce nel 1946 dal fondatore Vittorio Cosma, come laboratorio artigianale di cravatte. Nel 1969, Tino Cosma lancia la sua prima innovativa collezione di cravatte ed avvia la trasformazione da laboratorio artigianale ad industria della moda. Il marchio Tino Cosma cresce di notorietà e si diffonde in tutto il mondo. Negli anni 80 il grande successo negli Stati Uniti permette l'apertura della boutique in Fifth Avenue a New York e negli anni 90 si diffondono i corners e i negozi nelle più importanti città. Le cravatte Tino Cosma, distribuite in tutto il mondo, sono simbolo di stile e qualità: prodotte ancora artigianalmente con sete preziose e disegni esclusivi, contribuiscono a diffondere il 'Made in Italy' nel mondo.”


GABRIELA’S in NEW YORK



















“Originally established in 1992, Gabriela's was the brainchild of famed restauranteur Artie Cutler and Gabriela Hernandez. After tasting Gabriela's cooking Artie knew that he wanted to have a restaurant that featured these kinds of authentic flavors and dishes in a time when tex-mex was king. Gabriela brought up her family from Mexico who developed the menu and recipes still in use today. It was an instant upper west side sensation. Gabriela and her family have since retired from the business leaving Artie's nephew to carry on the torch. With the expansion and move to our incredible new location at 93rd and Columbus, and the addition of Chef Fernando Aquino and General Manager Moises Galarza, the traditions of Artie and Gabriela continue as Gabriela's Restaurant and Tequila Bar provides the upper west side with fantastic place to celebrate and enjoy friends and family. Cross through our authentic Mexican Mission style door and enter an upper west side oasis while dinning on what has been called "Some of the best Mexican Food in NYC" (Epoch Times) and a "True Secret of NY!"(Palmer).”


OGGI MANGIO DA … 76: Jane and Olivier Roellinger - Les Maisons de Bricourt
















“Quel que soit le temps, le paysage vous hante et vous absorbe. Vous sortez alors de la villa, parcourez la grève ou entrez dans le domaine d'Alain et Frédéric qui s'occupent du parc, du verger et du potager. Vous rencontrerez leurs longues silhouettes pliées, penchées, étirées pour tailler, déésherber, planter, tout ce qui me permettra de m'exprimer totalement dans ma cuisine.
Tous deux consacrent beaucoup de temps au potager celtique qui voit herbes et légumes enserrés dans de grandes feuilles d'ardoise dont on pense ici depuis des temps immémoriaux qu'elles favorisent la croissance et la santé des plants. Ensemble, ils recherchent inlassablement avec moi des graines biologiques, anciennes souvent, qui autorisent des saveurs exquises et rares. Sans oublier les ruches qui nous permettent de produire 100 kg de miel mariant toutes les fleurs du jardin, miel que vous dégustez au petit-déjeuner. Il y a David aussi, le boulanger qui cuit le pain au feu de bois, pour toutes les Maisons de Bricourt chaque matin, dans ce four que nous avions conçu avec Lionel Poilâne dans le jardin. L'équipage des Maisons de Bricourt veille sur vous tout au long de votre séjour. Chacun d'entre nous a à cœur de créer chaque jour cet joie de moments partagés dans une nature somptueuse et une vie qui se veut simple et de qualité.
Chaque saison est belle ici et nous réserve surprises et émerveillements dans notre quête d'une nature pure et respectée. Au détour d'un rang de groseilliers, vous rencontrerez aussi Claudia et Pâquerette, la douce ânesse, et les moutons d'Ouessant qui habitent notre jardin.

D155, route du Mont Saint Michel 35350 Saint-Méloir-des-Ondes
Latitude : 48.640984
Longitude : - 1.874944.”


MLB TRADE RUMORS

















“MLB Trade Rumors is a clearinghouse for relevant, legitimate baseball rumors.  The site focuses on the hot stove - trades and free agent signings.  Rumors come from established journalists, and always include a link to the source material.  All 30 teams are covered.  MLBTR is written and maintained by Tim Dierkes.  You can read about Tim here, contact him here, and follow him on Twitter here. MLBTR has new material 365 days a year, and attempts to post all rumors with analysis as soon as they are available.  The site was created as a hobby in November of 2005, and has grown virally.  MLB Trade Rumors now receives hundreds of thousands of pageviews per day.  The peak day - 2,001,128 pageviews -  was July 31st, 2009, baseball's Trade Deadline day.  MLBTR also has an RSS feed with over 57,000 subscribers, a Facebook page with over 40,000 fans, a Twitter feed with over 97,000 followers, and a forum with over 8,900 members.
MLB Trade Rumors has been praised by Peter Gammons, The Chicago Sun-Times, The Chicago Tribune, USA Today, The Boston Herald, and many other major publications.  In June of 2011, MLBTR was named one of TIME's 25 best blogs of the year.  MLB Trade Rumors is a favorite of baseball writers and fans of all ages.  MLBTR is even read by baseball players, such as Dustin Pedroia, Dan Haren, C.J. Wilson, Joel Hanrahan, David Aardsma, Scott Hairston, Mark Lowe, Freddy Sanchez, Jack Wilson, Chad Qualls, Billy Butler, Michael Cuddyer, Adam Jones, Justin Morneau, Jake Peavy, and Mike Stanton!  Dodgers manager Don Mattingly and Blue Jays GM Alex Anthopoulos are also regular readers.”


L’ISOLA DEI CASSINTEGRATI





















“Il 24 febbraio 2010 un gruppo di cassintegrati Vinyls di Porto Torres occupava il carcere abbandonato dell’isola Asinara, nord Sardegna, per creare un reality di protesta alla chiusura degli stabilimenti. Non c’era nessuno, però, a riprendere quel reality. Il 25 febbraio Michele Azzu (laureato in comunicazione, musicista di professione residente a Londra) e Marco Nurra (giornalista praticante al quotidiano El Mundo, ex informatico al Grande Fratello spagnolo, residente a Madrid) decidono di aprire il gruppo facebook L’isola dei cassintegrati, per dare voce alla protesta dell’asinara. Col preciso scopo di dare forma a quel reality atipico, e di far arrivare la notizia alla ribalta dei media nazionali.
“L’isola dei cassintegrati. L’unico reality REALE, purtroppo, – dalle info del gruppo FB – dove nessuno è famoso, ma tutti sono senza lavoro. Trincerati in un’isola simbolo della più grande Sardegna ormai in crisi profonda, alloggiati in celle non peggiori delle sbarre che governo, regione ed Eni hanno messo loro davanti. Nessuno yacht, billionaire e soubrette su quest’isola, solo la cruda verità di una politica che non dà risposte, e di una società a controllo statale – ENI – che persegue i propri scopi aziendali passando sulle vite di migliaia di famiglie. E, non ultimi, un gruppo di operai coraggiosi che lotta per i propri diritti”. Gli iscritti superano i cinquemila e i due ragazzi hanno un’idea: il mail bombing. Ogni membro del gruppo facebook avrebbe dovuto inviare la stessa email a un elenco di indirizzi di posta elettronica, relativi ai maggiori quotidiani e tg nazionali, per far passare la notizia. Il risultato è immediato: in due settimane le email inviate sono più di duemila e gli iscritti al gruppo quarantamila. L’Espresso, La Repubblica, Il Corriere della Sera, Tg3, Rainews24 e Sky TG24 si accorgono del fenomeno in rete e parlano de L’isola dei cassintegrati.
Dal gruppo facebook nasce quindi il blog, per porsi direttamente come creatori di contenuti, anziché collezionarli dai media per riportarli su facebook. La strategia viene notata da Manuel De Carli, talentuoso disegnatore romano che propone le sue vignette satiriche per la causa, e da Fabio Borraccetti e Fabrizio Trapani di Porto Torres, geni dell’informatica che disegnano il sito.
Il blog viene notato ed apprezzato da Alessandro Gilioli, de L’Espresso, autore del famoso blog Piovono Rane. Il giornalista pubblicizza il blog l’isola dei cassintegrati sul proprio, e si presta a scrivere l’introduzione per l’apertura del sito novizio. Nasce così il fenomeno mediatico – e di culto – de L’isola dei cassintegrati, che in poche settimane raggiungerà tutti i media nazionali (giornali, radio, blog) per approdare poi in televisione su Tetris di Luca Telese a La7 in cinque puntate, e ben due puntate su Annozero di Michele Santoro. Mentre gli operai sono ospiti in tv e radio, tenendo testa a politici e giornalisti… la piattaforma comunicativa del blog e del gruppo facebook si espande. Cominciano le dirette video sul blog, col confessionale degli operai. Poi le dirette radio giornaliere su Radio Fujiko (Bologna), Radio Beckwith (Torino), e settimanali su Radio Popolare Roma e Radio Popolare Milano. Blog e gruppo facebook sono completamente integrati, a loro volta sincronizzati con un profilo twitter. Infine, Il Fatto Quotidiano contatta Marco e Michele per proporre loro una rubrica giornaliera sulle pagine del giornale, la rubrica de L’isola dei cassintegrati. Questo ancora non basta ai blogger, che contattando giornalisti e programmi televisivi riescono a convincere Le Iene a realizzare un servizio sulla protesta dell’Asinara, e tanti altri personaggi noti a partecipare al Blog . Il passo successivo è scrivere ai principali quotidiani e blog degli altri paesi europei. In questo modo la notizia passa prepotentemente all’agenda estera, in Francia, Spagna, Inghilterra, Germania, Austria, Ungheria, Canada, Svizzera, Australia, Messico. Perfino Internazionale riprende la notizia da un settimanale messicano. Ma una protesta operaia, per quanto innovativa ed estrema, non rimane sui media importanti a lungo, se non ci si inventa sempre qualcosa di nuovo. Nasce così l’evento facebook Stampalo, Appendilo e Fotografalo!, che permetterà di far entrare il logo de L’isola dei cassintegrati nelle case e negli uffici degli italiani. In centinaia ad invieranno la loro foto col simbolo dell’isola, da Parigi, Dublino, Sarajevo, Città del Messico, Barcellona, Ginevra. Il successo mediatico e la validità della piattaforma comunicativa de L’isola dei cassintegrati vengono riconosciuti dai media che parlano (servizio del Tg3) dell’impresa. Il gruppo facebook supera i 100.000 membri, il blog conta migliaia di contatti unici giornalieri. Sarà poi l’Università di Sassari a dare un riconoscimento accademico all’esperimento comunicativo, organizzando una giornata di conferenze sul tema, con  Luca Telese. Il posto di rilievo è per i due giovani blogger.  L’atto conclusivo dell’escalation mediatica de L’isola dei cassintegrati è la sconfitta de L’isola dei famosi agli ascolti. Cassintegrati battono famosi, titolano La Repubblica  e Il Fatto Quotidiano, e la stessa Simona Ventura, in diretta, manda un messaggio all’altra isola. Blog e gruppo facebook de L’isola dei cassintegrati sono stati un esperimento comunicativo di successo. Si è utilizzato facebook con modalità che nessuno aveva usato prima, una piattaforma comunicativa che comprende blog, facebook, twitter, stampa, radio e tv, in una maniera rivoluzionaria. C’è perfino chi dice che il fenomeno de L’isola dei cassintegrati abbia cambiato la storia della lotta operaia in Italia. Nel Marzo del 2011, un anno dopo l’apertura dei siti, il Blog entra nella Top20 dei blog di politica italiani. Riparte la rubrica dal blog sul Fatto Quotidiano e il progetto di inchiesta realizzato sul blog vince il Premio Eretici Digitali, sponsorizzato da Google,  nell’ambito del Festival Internazionale del Giornalismo di Perugia (Leggi i diari). Michele e Marco decidono dunque di aprire il sito agli altri casi di aziende in crisi (Leggi su La Nuova Sardegna), e di lavoratori in lotta d’Italia. Perché il successo del sito e gruppo facebook sono frutto della partecipazione di tantissimi. Il 24 Agosto esce in libreria per Bompiani il romanzo autobiografico dei due blogger, Asinara Revolution, la vera storia di com’è nata l’isola dei cassintegrati.”



Il museo dell'inferno di Derek Raymond e Confessioni di un cuoco eretico di David Madsen editi da Meridiano Zero e visti da Nunzio Festa






































Quest'anno sono stati nuovamente ristampati due libri imperdibili, ovvero “Il museo dell'inferno” di Derek Raymond (già ristampato l'ultima volta nel 2002) e “Confessioni di un cuoco eretico” di David Madsen (già stampato nel 2006). Ora, se di Raymond forse si sa addirittura troppo, insomma molto si dice è s'è detto sul formidabile romanziere della serie della Factory, meno forse si dice del professore inglese che si cela dietro lo pseudonimo David Madsnen e che dimostra puntualmente d'essere romanziere di grande valore. Ma torniamo momentaneamente al museo dell'inferno, testo scontroso e ovviamente apocalittico per l'intimità che Raymond inventò per pomparci dentro il pazzoide e assassino Ronald Jidney. Uno di quelli, aggiungiamo, che mette in disordine la carne spezzettata delle sue vittime per farla diventare ordine rispondente ai suoi deliri 'artistici'. E tenete in mente la parola Carne: perché qui sentiamo il legame col Madsen del cuoco eretico. Epperò per sentir meglio leggiamo e rileggiamo le copertine fresche fresche destinate alle ristampe in questione... “Dead man upright”, ultimo romanzo di Derek Raymond, raggiunge l'apice quando, e lo spiega mirabilmente Pezzotta, racconta i massimi deliri, senza freni, del serial killer. Tra esternazioni e interrogatori. Superando il genere. Dandoci la menta omicida dell'omicida. Jidney, tra l'altro, è l'artista-fallito. Comunque l'artista. Pittore, per l'esattezza. Mentre, appunto, nel romanzo di David Madsen Orlando Crispe, grazie al perverso e tirannico cuoco Egbert Swayne scopre d'essere cuoco-artista che sceglie la Carne come materia. Similmente, appunto, forse per la seconda volta a dir il vero, con l'R. Jidney di Raymond. Insomma Crispe addirittura a Roma apre il ristorante Il giardino dei piaceri. Locale 'in' che diviene alla fine luogo di sperimentazioni di Orlando Crispe e dei suoi aiutanti. Perché grazie ai suoi piatti a base di carne, Crispe riesce a sottomettere cardinali e intellettuali ai suoi desideri. Crispe usa la carne come pozione magica. La serve per farsi servire. Adesso, quindi, avrete visto il vero legame fra i due testi. La carne. Dove la carne pasto e il pasto carne trasformano vite umane. Di Raymond avevamo già fatto appuntare “Incubo di Strada” e “Stanze nascoste”, di Madsen “Amnesie di un viaggiatore involontario”. Che l'elenco continui.    


Il museo dell'inferno, di Derek Raymond, traduzione e postfazione di Alberto Pezzotta, Meridiano zero (Padova, 2011), pag. 221, euro 14.00; Confessioni di un cuoco eretico, di David Madsen, traduzione di Francesco Francis, Meridiano zero (Padova, 2011), pag. 216, euro 14.00.

martedì 22 novembre 2011

Alessandro Bastasi racconta il suo ultimo romanzo CITTA’ CONTRO (Eclissi edizioni)


























“Solo il rumore dei nostri passi, qualche parlottio isolato, gruppetti di tre, quattro uomini accucciati sui talloni tra una roulotte e una baracca. Al chiarore fioco che filtra da sotto una porta intravedo qualcosa che assomiglia a delle spranghe di ferro. Non tutti saranno ragionevoli come Khalid, penso.”


Massimo Rainer racconta il suo ultimo romanzo CHIAMAMI BUIO (Todaro edizioni)

“Prima regola dello sbirro che vuole arrivare alla pensione: fatti i cazzi tuoi.  Seconda regola: non ti distrarre e continua a farteli, ché stai andando bene.  Terza regola: se non hai seguito le prime due, la terza non ti serve più a una madonna perché sei già crepato da un pezzo.  È parola di Buio”

su CARMILLA


Il libro - Un campo di immigrati, gestito da un'organizzazione religiosa sospettata di favorire il reato di clandestinità, è oggetto delle mire di imprenditori senza scrupoli, di racket criminali e di torbidi interessi politici. La popolazione è inquieta. Ha paura di ciò che non capisce, di ciò che non sa, di ciò che è diverso: il colore della pelle, la lingua, le abitudini, le storie, la religione. In questo scenario si consuma un duplice delitto. L'intolleranza, a lungo repressa, esplode. I nuovi arrivati diventano una minaccia da allontanare subito, prima che sia troppo tardi. La città si divide, una conflittualità latente si insinua tra gli stessi immigrati. Persino tra la procura e la polizia giudiziaria cresce l’erba maligna della contrapposizione ideologica. Attorno ai due delitti si intrecciano rapporti umani e sentimenti, destini già scritti e scelte di vita, tanti misteri, piccole storie, come la vicenda drammatica di Modibo, l’africano del Mali col volto devastato dal fuoco.
Con il sostituto procuratore collabora Alberto Sartini, il protagonista del romanzo "La gabbia criminale", che nel campo dei migranti insegna la lingua italiana. Alberto, nato "alla fine della prima metà del secolo scorso", non riesce più a riconoscersi in una società nella quale i valori in cui ha sempre creduto non hanno più cittadinanza. Sarà proprio l’incontro con i nuovi "dannati della terra" a dargli la spinta necessaria per superare un difficile momento della sua vita.



Presenta Fabrizio Fulio Bragoni del blog  Nonsolonoir

Letture a cura di Luca Rinarelli
INGRESSO LIBERO FINO A ESAURIMENTO POSTIINFO: 011.3852921 – 347.5977883


BELGRAVIA LIBRERIE TORINO
VIA VICOFORTE 14/D
MARTEDI’ 29 NOVEMBRE ORE 18,30
GIALLO ITALIANO: SCRITTURE  E LETTURE

MAX ROHR - Looking Through the Trees A Distorted Diary 2010-2011






















Looking through the trees - A distorted diary 2010-2011 è un grande corpus d’opera, summa poetica e pittorica che potremmo paragonare a un visionario memoir. Realizzati nell’arco di un anno, i dipinti insistono su un pallido tonalismo e una linea ferma, decisa, che conferisce compattezza e solidità alle immagini. Esiste in esse un ferreo silenzio, una calma assoluta che proietta le figure e il paesaggio in atmosfere (e)statiche. Tutte le figure hanno zigomi dolci, rilassati, sereni; il loro sguardo è elusivo, fissano intensamente il vuoto, quasi presentissero o intravedessero qualcosa. Ma per loro “scrutare” vuol dire “frugare” dentro se stessi, come in uno scrigno. Uomini e donne, vecchi e bambini sono impassibili, statuari: sono come cedri del libano, come sequoie immortali su cui attecchiscono gli oggetti – alla maniera dei muschi sulle cortecce degli alberi, o degli insetti invischiarsi nell’ambra. I veri protagonisti di queste opere sembrano essere gli oggetti. Oggetti d’affezione, del desiderio, del ricordo, che non hanno nulla a che vedere con l’utilità: essi esprimono soltanto se stessi. Siano essi utensili di cucina o attrezzi da carpentieri, reperti o cimeli, tutti in egual modo costituiscono un arsenale iconografico che agisce sull’animo e sulla coscienza. Si tratta di forme più soprasensibili che sostanziali, quasi incorporee – fluttuano, brillano, vibrano – lasciando sospesi nel dubbio anche le figure. Non meno destabilizzante è l’incoerenza prospettica, quell’a[nta]gonismo dei piani in cui agiscono diversi livelli di gravità. Max Rohr rinuncia infatti a dipingere secondo l’intersezione della piramide visiva, rinnega la “scienza della visione” a favore di una prospettiva “scorretta e sproporzionata”, alla maniera dei pittori trecentisti. Ne nasce uno spazio contraddittorio, in cui il dentro si riversa nel fuori, il sopra nel sotto, il piccolo nel grande. Max Rohr non si limita ad autorappresentarsi ma a immedesimarsi nell’opera, adottando una forma includente che si pone al di là della cronaca e della cronologia. Grazie a un meccanismo di diversificazione e di alterazione della realtà, l’artista ci propone una cultura agronomica del ricordo (“ricordo disarticolato” di ciò che ha visto e ha vissuto). Le opere rispecchiano esattamente i suoi protagonisti: organismi affetti da semiofilia, ossia da una fuoriuscita di significati che finiscono per convertirsi in immagini e capaci di ramificarsi come cosa viva, vitale.

MAX ROHR
Looking Through the Trees
A Distorted Diary 2010-2011
A cura di Alberto Zanchetta
Inaugurazione sabato 26 novembre 2011 – ore 18
Fino al 8 gennaio 2012
Orari di apertura: dal venerdì alla domenica dalle 16 alle 19,30
Catalogo
Bonelli ArteContemporanea
Via Corrado 34 | 46100 Mantova | t. +39 0376 244769 | f. +39 0376 725747
info@bonelliarte.com | www.bonelliarte.com

IO SOTTRAGGO. La Triangolazione Cibo-Corpo-Peso. Performance by Giovanna Lacera


















4 Luglio 2005
“Lasciarsi morire di fame. Sottrarsi al mondo.
 Farlo con coscienza. Sceglierlo, ogni giorno, con vocazione.
Oggi: 475 Kilocalorie.”

Trasformare in arte la patologia.  Fare in modo che il corpo,  da anni ostaggio di rituali ossessivi, da anni contenitore di vuoti affettivi, di assenze e di mancanze, da anni vittima e carnefice di se stesso,  diventi racconto espressivo e creativo di una tra le più paradossali  malattie: il disturbo anoressico-bulimico. Mangiare niente come mangiare tutto. Svuotarsi come ingombrarsi. Mettere dentro il mondo intero, o il mondo intero rifiutare. Sbranare pulsionalmente l’amore che non si ha. O scegliere stoicamente la rinuncia.
Controllare il corpo per illudersi di controllare la vita intera. Operare calcoli minuziosi, e istituire una vera e propria aritmetica del desiderio. Sottrarsi chili per sottrarsi ai desideri. Scarnificarsi e rischiare la vita, pur di rendersi visibili. Fingersi inarrivabili, perché il contatto è già una ferita. Non ho bisogno di niente. Non ho bisogno di cibo. Non ho bisogno di te
IO SOTTRAGGO. LA TRIANGOLAZIONE CIBO-CORPO-PESO, proposta della Galleria Famiglia Margini di Milano, è un progetto ideato, scritto e agito da Giovanna Lacedra, curato da Grace Zanotto e Massimiliano Bisazza, con video-sonorizzazione a cura di Giuseppe Fiori.  Si tratta di una performance-confessional totalmente autobiografica, che nello spazio creativo-distruttivo-creativo-rigenerativo di 20 minuti, mette e rimette in scena l’ingranaggio perpetuante dei rituali ossessivi anoressico-bulimici.  IO SOTTRAGGO è atto performativo caustico, autentico, disperato, catartico, sensibilizzatore.  Un atto in cui è il corpo stesso a dire la verità.  Una verità figlia del gesto, una  verità figlia della parola, una  verità figlia del dolore, figlia di una creatività capace di sgorgare persino dall’ossessività di una patologia paradossale come quella anoressico-bulimica, dove non è l’appetito ad essere malato, ma una piaga dell’amore. Una incrinatura nell’amore.  Una fenditura tellurica nell’amore, che ha spalancato una ferita di vuoto buio e ingoiante. La ferita di quell’amore mancato, abusato, violato. E sottratto.  La ferita del disamore. La corrosione del contatto. L’incapacità della relazione.  Perché nei disturbi del comportamento alimentare non è l’appetito ad essere disturbato, ma l’anima, l’emotività, il vuoto affettivo, la relazione. Un disturbo del comportamento alimentare è un disturbo del “comportamento” , non della “alimentazione”, è una compulsione a sottrarre, sia che si digiuni sia che si divori il mondo. Ma alla fine è sempre il vuoto a dover prevalere. Quel vuoto ingombrante che nessun pane sarà mai in grado di colmare. IO SOTTRAGGO è tutto questo, in una performance di soli 20 minuti, corredata dai diari che l’artista stessa scrisse nei mesi più annichilenti: quelli di un’anoressia ha scalpellato il suo corpo, quasi fino alla morte.


IO SOTTRAGGO.
La Triangolazione Cibo-Corpo-Peso. Performance by Giovanna Lacera

Per Step09 New Art Fair

26 Novembre 2011 ore 12.00.

Museo Nazionale della Scienza e della Tecnologia “Leonardo Da Vinci”
Sala delle Colonne - Piazza San Vittore, 21  - Milano.
Ingresso gratuito, previa registrazione sul sito www.step09.com

Info:
www. famigliamargini.com
famiglia margini@gmail.com

The Last Sultan: The Life and Times of Ahmet Ertegun by Robert Greenfield (Simon & Schuster)
























“The Last Sultan is the definitive biography of a man who changed popular culture throughout the world. As the founder and head of Atlantic Records, Ahmet Ertegun signed and/or recorded many of the greatest musical artists of all time, among them Ruth Brown; Big Joe Turner; Ray Charles; Bobby Darin; Sonny and Cher; Eric Clapton; Buffalo Springfield; Crosby, Stills, Nash & Young; Led Zeppelin; the Rolling Stones; Bette Midler; and Kid Rock. Working alongside his older brother, Nesuhi, one of the preeminent jazz producers of all time, and the legendary Jerry Wexler, who produced great soul artists like Wilson Pickett, Solomon Burke, and Aretha Franklin, Ertegun transformed Atlantic Records from a small independent record label into a hugely profitable multinational corporation. In successive generations, he also served as a mentor to record-business tyros like Phil Spector, David Geffen, and Lyor Cohen. Brilliant, cultured, and irreverent, Ertegun was as renowned for his incredible sense of personal style and nonstop A-list social life as his work in the studio. Born into great privilege as the son of a high-ranking Turkish diplomat during the last days of the Ottoman Empire, Ertegun spent his life bringing the black-roots music he loved to the world. A larger-than-life figure, always hip, Ertegun lived in the grand manner but was never happier than when he found himself in some down-and-out joint listening to music late at night. Blessed with impeccable taste and brilliant business acumen, he brought rock ’n’ roll into the mainstream while creating the music that became the sound track for the lives of multiple generations. With supporting characters like Steve Ross, Henry Kissinger, Mick Jagger, Keith Richards, Jann Wenner, and a host of others, The Last Sultan is the fascinating story of a man who always lived by his own rules."

SWATCH



















“It already fills whole libraries. And it is far from finished. Here is the on-going story: Swatch overcomes crisis and leads to the survival of the Swiss watch industry. In the mid-seventies, the Swiss watch industry was in the midst of its worst crisis ever. Technologically speaking, the Japanese competition had been outclassed in 1979 with the launch of the "Delirium," the world´s thinnest wristwatch with a limited number of components. But the event that marked the upturn in the industry´s fortunes was the founding of SMH, the Swiss Corporation for Microelectronics and Watchmaking Industries. And its answer to the crisis was Swatch-a slim plastic watch with only 51 components (instead of the usual 91 parts or more) that combined top quality with a highly affordable price. It first went on sale in 1983. Since this time, it has gone on to become the most successful wristwatch of all time, and The Swatch Group, the parent company, is the largest and most dynamic watch company in the world. For many years, new developments have been taking place alongside the standard Swatch watch in plastic-from Irony (the metal Swatch) to the Swatch SKIN Chrono (the world's thinnest chronograph) to Swatch Snowpass (a watch with a built-in access control function which can be used as a ski pass at many ski resorts throughout the world), and Swatch Beat (featuring the revolutionary Internet Time).
Outstanding technical capabilities and advances in the fields of science and technology were already proven by Swatch during its role as the Official Timekeeper in several Olympic Games and Ski and Snowboard World Cup competition”


PEANUT BUTTER and Co.




















“Our Mission - Someone once said that the next best thing to sliced bread is peanut butter. But for a growing number of our customers, Peanut Butter & Co. brand peanut butter on sliced bread is THE best thing period. We are always asked about our formula for success. We see it this way: as kids, we grow up eating peanut butter sandwiches. But many of us never really lose our taste for this sticky stuff. Most of the peanut butter on the supermarket shelves are formulated, packaged and marketed with kids in mind. But in reality, adults eat more peanut butter than kids every day. And while most adults grew up on mass market brands, as we get older, we are ready for something a bit more sophisticated. And that's where Peanut Butter & Co. comes in. We're the good-for-you, indulgent treat that appeals to adults as well as kids. Peanut Butter & Co.'s line of all-natural peanut butter contains no hydrogenated oils, no cholesterol, no trans-fats and, no high fructose corn syrup. Our flavors are gluten-free, vegan (except for The Bee's Knees which is vegetarian), and certified kosher. Lastly, but just as importantly, we only use USA-grown peanuts in our peanut butter. At Peanut Butter & Co., we continue to find ways to bring you healthful and delicious products. We've just introduced our new line of all-natural baking mixes as well as peanut butter packets that you can enjoy on the go. We've got lots more in store, so please keep us company on your journey to deliciousness!
About the Peanut Butter Guy - Lee Zalben is the founder and president of New York City's world famous Peanut Butter & Co., and the man behind "gourmet peanut butter." Lee grew up in Philadelphia eating a lot of peanut butter. And while an under-graduate student at Vassar College, he always won the fierce competitions he and his friends held for the wackiest but best-tasting peanut butter sandwich during late night study breaks. It was then where the idea of opening a peanut butter sandwich shop sprouted. After college, Lee worked in advertising and publishing but he never forgot his dream of opening a peanut butter sandwich shop. While walking in Greenwich Village one day, he spotted a vacant storefront near NY University. Quitting his job the next day, the 26-year old entrepreneur-to-be started developing a business plan for his dream shop. On December 21, 1998, the vacant storefront became the Peanut Butter & Co. Sandwich Shop, offering not just various kinds of peanut butter sandwiches like The Elvis and Pregnant Lady but also peanut butter in newfangled flavors like Dark Chocolate Dreams and Cinnamon Raisin Swirl. It was only a matter of time when people started clamoring to take the peanut butter home. Today, Peanut Butter & Co. is sold in ten delicious flavors in over 10,000 stores around the country and in Canada, the U.K., Japan, and Hong Kong. And the sandwich shop has turned into a pilgrimage site for many peanut butter lovers all over the world. Lee's dream to open a peanut butter sandwich shop did not just become a reality, but he also created the market for specialty peanut butter.”




I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno

I prodotti qui in vendita sono per chi cerca di più della realtà

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