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sabato 5 novembre 2011

YOOX GROUP

















“YOOX Group, il partner globale di Internet retail per i principali brand della moda e del design, si è affermato tra i leader di mercato con gli store multi-brand yoox.com e thecorner.com, ed i numerosi Online Store mono-brand tutti “Powered by YOOX Group”. Il Gruppo vanta centri tecno-logistici e uffici in Europa, Stati Uniti, Giappone, Cina e Hong Kong, e distribuisce in più di 100 Paesi nel mondo. YOOX Group è quotato in Borsa come YOOX.MI
yoox.com, fondato nel 2000, è lo store virtuale di moda e design multi-brand leader nel mondo. Grazie a consolidate relazioni dirette con designer, produttori e dealer autorizzati, yoox.com offre una selezione infinita di prodotti difficili da trovare: un’ampia scelta di capi d’abbigliamento e accessori di fine stagione dei più importanti designer al mondo, capsule collection esclusive, proposte di moda eco-friendly, un assortimento unico di oggetti di design, rari capi vintage e originali libri d’arte.
Nata nel 2008, thecorner.com è la boutique online che presenta una selezione di abbigliamento e accessori di ricerca per uomo e donna attraverso mini-store dedicati. L’elemento chiave di questo innovativo retail concept è il “corner”: mini-store e piattaforma creativa dedicati a ogni brand per presentare le ultime collezioni attraverso contenuti multimediali, permettendo ai visitatori di vivere a pieno il mondo dei designer e le loro ispirazioni. thecorner.com sceglie di proporre un numero limitato di brand che si distinguono per innovazione e artigianalità, molti dei quali al loro debutto online.
Dal 2006, YOOX Group progetta e gestisce gli Online Store mono-brand dei principali brand di moda che intendono offrire su Internet la stessa collezione disponibile attualmente nei negozi. Grazie al know-how acquisito e all’esperienza pluriennale, YOOX Group offre ai propri brand-partner una soluzione completa che include una piattaforma tecnologica e logistica globale, interface design altamente innovativo, customer care eccellente e attività di web marketing a livello internazionale. Gli Online Store “Powered by YOOX Group”:

marni.com, lanciato a settembre 2006 e ora attivo prevalentemente in Europa, negli Stati Uniti, Giappone e Cina;
emporioarmani.com, lanciato ad agosto 2007 e ora attivo prevalentemente in Europa, negli Stati Uniti, in Giappone e Cina;
diesel.com, lanciato a novembre 2007 e ora attivo prevalentemente in Europa, negli Stati Uniti e Giappone;
cpcompany.com, lanciato a febbraio 2008 e ora attivo prevalentemente negli Stati Uniti, nei principali mercati europei e in Giappone;
stoneisland.com, lanciato a marzo 2008 e ora attivo prevalentemente negli Stati Uniti, nei principali mercati europei e in Giappone;
valentino.com, lanciato ad aprile 2008 e ora attivo prevalentemente in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone;
misssixty.com, lanciato a settembre 2008 e ora attivo prevalentemente in Europa e negli Stati Uniti;
costumenational.com, lanciato a settembre 2008 e ora attivo prevalentemente in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone;
energie.it, lanciato ad ottobre 2008 e ora attivo prevalentemente in Europa e negli Stati Uniti;
emiliopucci.com, lanciato a novembre 2008 e ora attivo prevalentemente negli Stati Uniti, nei principali mercati europei e in Giappone;
moschino.com, lanciato a febbraio 2009 e ora attivo prevalentemente in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone;
bally.com, lanciato a febbraio 2009 e ora attivo prevalentemente in Europa, negli Stati Uniti e in Cina;
dandgstore.com, lanciato a giugno 2009 e ora attivo prevalentemente in Europa, negli Stati Uniti, in Giappone e in Cina;
dsquared2.com, lanciato a settembre 2009 e ora attivo prevalentemente in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone;
jilsander.com, lanciato a settembre 2009 e ora attivo prevalentemente in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone;
robertocavalli.com, lanciato a novembre 2009 e ora attivo prevalentemente in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone;
coccinelle.com, lanciato a febbraio 2010 e ora attivo prevalentemente in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone;
giuseppezanottidesign.com, lanciato a febbraio 2010 e ora attivo prevalentemente in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone;
napapijri.com, lanciato a marzo 2010 e ora attivo prevalentemente in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone;
albertaferretti.com, lanciato a marzo 2010 e ora attivo prevalentemente in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone;
zeishouse.com, lanciato a settembre 2010 e ora attivo prevalentemente in Europa;    maisonmartinmargiela.com, lanciato a ottobre 2010 e ora attivo prevalentemente in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone;
zegna.com, lanciato a dicembre 2010 e ora attivo prevalentemente in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone;
y-3store.com, lanciato a marzo 2011 e ora attivo prevalentemente in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone;
brunellocucinelli.com, lanciato a marzo 2011 e ora attivo prevalentemente in Europa, negli Stati Uniti e in Giappone;
bikkembergs.com, lanciato a giugno 2011 e ora attivo prevalentemente in Europa;
dolcegabbanastore.com, lanciato a lulio 2011 e ora attivo prevalentemente in Europa, negli Stati Uniti, in Giappone e in Cina;
moncler.com, lanciato a settembre 2011 e ora attivo prevalentemente in Europa e negli Stati Uniti;
armani.com, lanciato a ottobre 2011 e ora attivo prevalentemente in Europa, negli Stati Uniti, Giappone e in Cina.    



IL LIBRO DEL GIORNO: SCOPRI IL SEGRETO DELLA GUARIGIONE DI JOACHIM FAULSTICH (Macroedizioni)


Scopri il Segreto della
Guarigione - Libro


La medicina si trova a un punto di svolta? Metodi ancora ignorati fino a pochi anni fa, perché ritenuti non scientifici, vengono per la prima volta apprezzati, per il semplice fatto che sembrano funzionare. Cliniche universitarie collaborano con guaritori, studenti di medicina imparano l'arte di imporre le mani, oncologi sostengono i loro pazienti guidandoli in viaggi di coscienza verso antichissime immagini interiori, medici mandano in trance i loro pazienti per scoprire le cause delle malattie croniche nascoste nel profondo. Come si spiega tutto ciò? Joachim Faulstich dimostra che l'antico sapere e la scienza moderna non sono più in contraddizione fra loro. Le scoperte fatte negli ultimi anni dai neurobiologi e dai neurofisiologi confermano le tradizioni millenarie: corpo, mente e anima sono collegati fra loro in una grande rete. In questa rete si cela il segreto della guarigione di cui da sempre l'uomo è alla ricerca. Un entusiasmante viaggio di esplorazione. Dalle toccanti storie dei pazienti, dalle esperienze personali e dagli incontri con scienziati, medici, terapeuti e guaritori emerge un'incoraggiante trasformazione che solo fino a pochi anni fa sembrava inconcepibile.

VEGANBLOG.IT


















“Ci piace immaginare che gli amici di VeganBlog.it siano persone assolutamente comuni, ognuna con i propri difetti ed i propri pregi, ma tanta, tanta voglia di confrontarsi, sia per quanto riguarda la propria esperienza nella cucina etica e nonviolenta, ma anche nell’approccio della vita di tutti i giorni. Un Blog di ricette Vegan non è necessariamente dedicato a chi ha già fatto questa scelta, ma è anche e sopratutto una porta aperta a chi ha il desiderio di approfondire l’argomento o la semplice curiosità di conoscere il mondo di chi ha fatto una scelta basata innanzitutto sul rispetto della vita e sul rifiuto della violenza. Molti resteranno stupiti nel constatare come cucinare e mangiare Vegan non sia un’esperienza nè strana, nè necessariamente esotica… Ma sia invece un normalissimo modo di nutrirsi in maniera sana, gustosa ed equilibrata anche in totale rispetto di ciò che la nostra cultura mediterranea ci insegna attraverso lo straordinario panorama di ricette regionali che la nostra penisola può offrire in maniera assolutamente unica nell’intero panorama mondiale. Pasta e Fagioli, Risi, Timballi, Zuppe Toscane ben condite di olio a crudo, Minestre, Tartufi, Funghi in tutte le salse, Aromi mediterranei dal profumo insostituibile… Tutto questo è… Vegan. Godere e far godere con la propria cucina è la prima regola del cuoco Vegan… E Veganblog.it farà di tutto per dare gli strumenti ad ognuno per raggiungere questo risultato…
Veganblog.it è la naturale evoluzione di un percorso etico/culinario iniziato da Sauro Martella e Renata Balducci (entrambi grandi appassionati di cucina Toscana e Umbra) a metà del 1999 poi traformatosi nella nuova versione di www.promiseland.it attivata dal 1 Gennaio 2000. Da quella data, infatti, Sauro e Renata iniziano a pubblicare ricette rigorosamente Vegan corredate di fotografie (a quei tempi in Italia ancora nessuno pubblicava ricette esclusivamente Vegan ed anche l’utilizzo delle fotografie era una cosa decisamente unica). Quelle ricette, inizialmente presenti in una speciale sezione di www.promiseland.it dedicata appunto alla cucina Vegan, sono adesso consultabili direttamente su www.veganblog.it insieme alle ricette aggiunte da tanti, tantissimi altri appassionati di cucina etica e nonviolenta. Buona cucina.
Veganblog.it è un progetto etico parte del LIFE NETWORK composto anche dai siti Promiseland.it, VeganOK.com  e  Biodizionario.it”


GIGAOM


















“Founded in 2006, GigaOM has grown into the leading provider of online media, events and research for global technology innovators. The company is one of the most credible and insightful voices at the intersection of business and technology, with an online audience of more than 4 million monthly unique visitors; industry-leading events, including Structure, Mobilize, GigaOM RoadMap, Net:Work, and Structure:Data; and a pioneering market research service and digital community, GigaOM Pro, which provides expert analysis and research on emerging technology markets.”


venerdì 4 novembre 2011

LA PROFONDA VERITA’ DI GREGG BRADEN (MACROVIDEO)


La Profonda Verità -
3 DVD


Possiamo essere architetti del presente e del futuro, se scegliamo il potere nel nostro cuore. In questo momento storico, la nostra generazione sta vivendo le più grandi sfide che siano mai state affrontate in 5000 anni di storia umana. Le scelte dinanzi a noi sono straordinarie, ma dobbiamo scoprire chi siamo realmente, scoprire le verità del passato. Come possiamo fare determinate scelte se non conosciamo la verità sulle nostre esistenze, se non sappiamo chi siamo? Cosa sapevano i nostri antenati che noi abbiamo dimenticato? Tutte le tradizioni spirituali del passato ci hanno detto che saremmo arrivati in questa finestra temporale in questo momento della storia umana.
Per costruire un nuovo futuro abbiamo bisogno di recuperare queste informazioni dal passato per compiere le scelte necessarie per il nuovo mondo che sta emergendo proprio oggi. Possiamo abbracciare un futuro luminoso Grazie alle nostre scelte possiamo abbracciare la luce del più grande destino che gli esseri umani possano avere. Un grande seminario finalmente in dvd. Oltre sette ore di appassionanti teorie divulgate da Gregg Braden al pubblico italiano nel marzo del 2011 a Montichiari (BS). Si tratta di grandi anticipazioni del contenuto del suo nuovo libro, "Deep Truth", appena uscito negli Stati Uniti. Un'occasione unica per vivere quegli straordinari momenti, così carichi di energia e di verità. In questo appassionante seminario Gregg Braden ti farà conoscere La Profonda Verità racchiusa nel passato. Nell'antichità così misteriosa, che torna alla luce più vera attraverso le più recenti scoperte archeologiche, si nascondono i semi che germoglieranno nel futuro prossimo, semi che ci narrano di un futuro di pace, senza guerre, fame, tristezza e disperazione, un mondo privo di odio, il mondo che abbiamo sempre immaginato e che abbiamo già avuto, dobbiamo solo recuperarlo e farlo nostro. Possiamo realizzare assieme questo nuovo mondo, ora, ma solo se saremo in grado di sintonizzarci tutti alla stessa vibrazione, proprio la vibrazione emanata dai nostri cuori che ci consente di entrare in sintonia con il campo della Matrix Divina: l'AMORE. In questo stato noi siamo liberi di creare il mondo così come lo vogliamo, perché diventiamo tutti uno, ci fondiamo ad un livello superiore con tutti gli esseri umani, con il mondo e l’intero universo. Riusciremo a capire che siamo tutti una famiglia e a vivere insieme su questa terra nel rispetto e nell’amore di ogni singola creatura? Riusciranno gli indizi del passato ad aprirci gli occhi sul futuro?

BOING BOING - the site



















Mark Frauenfelder Editor - Mark is a writer and illustrator living in Los Angeles. He co-founded bOING bOING magazine and this blog, and was an editor at Wired from 1993-1998. For three years, he wrote a monthly column for Playboy called "Living Online," and was the co-editor of The Happy Mutant Handbook (Putnam-Berkley, 1995). He was also the design columnist for Mobile PC magazine and a contributing editor to TheFeature. He is a ukulele fanatic.
Cory Doctorow Editor - Cory is a science fiction author, activist, journalist and blogger, the author of Tor Teens/HarperCollins UK novels like FOR THE WIN and the bestselling LITTLE BROTHER. He was also the former European director of the Electronic Frontier Foundation and co-founded the UK Open Rights Group. Cory has written for Wired, The Guardian, Publishers Weekly, Make, Locus and others. Born in Toronto, Canada, he now lives in London.
David Pescovitz Editor - David is a research director with the Institute for the Future. He is also editor-at-large for MAKE. Pescovitz co-wrote the book Reality Check, based on his long-running forecasting column in Wired magazine where he remains a correspondent. He also has contributed to Scientific American, Popular Science, the New York Times, the Washington Post, New Scientist, and many other publications.
Xeni Jardin Editor - Xeni is an award winning writer and the Executive Producer and host of Webby-honored "Boing Boing Video," online and in-flight on Virgin America. She has contributed to such diverse venues as NPR, Wired, NYT, LAT, and Guardian. A frequently-sought tech expert in TV news, Xeni loves music, is a Zero-G junkie, and named a plane. She is multilingual.
Rob Beschizza Managing Editor - A former newspaper reporter, illustrator and developer, Rob was editor of Wired.com's Gadget Lab before landing at Boing Boing in 2008. Recent works include a musical momento mori, a computer game and a short story; recent mentions/interviews may be found at Fast Company, NPR, Bloomberg, Prosa, and Huffington Post.
Maggie Koerth-Baker Science Editor - Maggie's first book, Before the Lights Go Out: Conquering the Energy Crisis Before it Conquers Us, will be published in March 2012.
Jason Weisberger Publisher-at-large - Serial entrepreneur and venture-backed start-up exec, Jason has spent his career in technology, media and advertising.
Ken Snider is the director of operations at Federated Media.
Dean Putney Developer - Dean Putney is founding engineer of Buyer's Best Friend, and has worked for Institute for the Future, MAKEzine.com and Youth Radio. A graduate of Carnegie Mellon University's Information Systems department, he lives in San Francisco with his kitten, Nibbles.
Eric Mittleman Video Editor - Eric Mittleman has produced more than 1,000 hours of television programming in New York, London, Toronto, Moscow, and Cannes; and several feature films including the multiple award winning “Comic Book: The Movie,” starring Mark Hamill, Kevin Smith, Bruce Campbell, Sid Caesar and Jonathan Winters.
John Battelle Partner - John Battelle is the Executive Chariman at Federated Media and the Executive Producer and Program Chair of the Web 2 Summit.

Recent Correspondents - Glenn Fleishman, Bill Barol, Brandon Boyer, Lisa Katayama, Aman Ali,  Sean Bonner, Gareth Branwyn,  Susanna Breslin,  Jesse Brown,  John Brownlee,  Connie Choe , Mark Dery, Joshua Foer, Dan Gillmor, Arthur Goldwag, Saul Griffith, Jess Hemerly, John Hodgman, Mitch Horowitz, Andrea James, Joel Johnson, Mitch Horowitz, Steven Leckart, Richard Metzger, Margaret Robinson, Jim Rossignol, Rudy Rucker, Douglas Rushkoff, Clay Shirky, Shawn & Bruce, Robin Sloan, Paul Spinrad, Ned Sublette, Bassam Tariq, Dylan Thuras, Jacques Vallee, Stephen Worth

Wine Camp: The Cornerstone Chronicles. Three Decades of Fine Wine and Food Trying to Get Out: Opinions and Commentary about a life in wine by Craig Camp






















“I was born and raised in Harvard, Illinois, a land of Manhattans, Pabst beer and Friday-night fish fries — wine was unknown. However, during a college semester spent studying in Europe I discovered wine and fine food, and there was no going back. After graduating from Illinois State University, I worked as a photojournalist and food and wine writer for four years before my passion for food and wine overwhelmed my sense of reality and I entered the wine business In 1980, I joined Sam Leavitt as a partner in Direct Import Wine Company which grew to be recognized as offering the most elite portfolio of estate wines in the Chicago market. In the early 80’s we began importing the Italian selection of Neil and Maria Empson and the French wines of Rebecca Wasserman and Christopher Cannan. These people influenced me deeply and the many, many hours I spent with them in the vineyards shaped and developed my palate. I will be ever grateful to them for this extraordinary education. In 1996 our company was devoured by Paterno Imports (who later fed it to Southern Wine and Spirits), but I remained at Direct as president until 1999. In a fit of sanity, prompted by an outburst of ethics, I left the corporate world of the Terlato Wine Group to return to the area of the wine industry that fueled my passion for wines to begin with: small estates making distinctive wines with a personality reflecting the vision of the people that created them. Following a brief crash-and-burn as an importer, I spent several wonderful years in Italy, writing and doing a total immersion experience in Italian winemaking. This led to my creating VinoCibo.com to share these experiences and engage in an exchange of ideas with other like-minded “terroirists”. Now that I am back in the USA that project has been replaced by The Wine Camp Blog as I wanted my focus to go beyond the wines of Italy. During those years I was also a site manager and host of the Italian and Wine Forums on eGullet.org. After three years working with Oregon pinot noir and guiding the former Chateau Benoit into its new incarnation as Anne Amie Vineyards I have moved south and taken up residence in the heart of the American wine industry, the Napa Valley. Today I am general manager of Cornerstone Cellars where I have the privilege of working with some of America’s most dynamic winemakers: our winemaker Jeff Keene and our consulting enologist Peter Fanus. So my winemaking odyssey continues starting with nebbiolo, then pinot noir and now cabernet sauvignon. As always I do not comment on the wines of the region that I am working in so you’ll not find any commentary on Napa Valley wines here during my time in Napa, but that’s no problem as there is no shortage of wonderful wines to write about these days. Thanks for visiting The Wine Camp Blog.”


Obama on the Couch: Inside the Mind of the President By Justin Frank (Free Press)





















“Obama’s transformation over the course of his brief but incredibly well-examined political career has left some supporters disillusioned and has further frustrated opponents. To explore this change in behavior, and Obama’s seeming inability to manage the response to his actions, Dr. Frank delves into his past, in particular, the President’s turbulent childhood, to paint a portrait of a mixed-race child who experienced identity issues early in life, further complicated by his father’s abandonment. As he addresses everything from Obama’s approach to health care reform, his handling of the Gulf Oil spill, to his Middle East strategies, Dr. Frank argues that the President’s decisions are motivated by inner forces - in particular, he focuses on Obama’s overwhelming need to establish consensus, which can occasionally undermine his personal—and his party’s—objectives. By examining the President’s memoirs, his speeches, and his demeanor in public, Dr. Frank identifies the basis for some of his confusing or self-defeating behavior. Most significantly, he looks at the President’s upbringing and explores the ways in which it has shaped him—and what this means for our nation and its future. Obama is a complex and mysterious figure who inspires many questions and great interest from Republicans, Democrats, and from the rabid 24-hour news cycle; this book provides what everyone’s been looking for: an intriguing and provocative assessment of the President’s strengths, weaknesses, and even what could be called his destructive tendencies, ultimately drawing connections that will enable readers to interpret recent history in revealing new ways. As Obama’s first term comes to a close, speculation about the future will only grow more intense; Obama on the Couch will give average citizens and pundits alike a way to help all of us anticipate what the President will do next—and what the future of our country might hold.”

 Dr. Justin Frank, a highly regarded national expert on psychoanalysis, is a clinical professor in the Department of Psychiatry at George Washington University Medical Center.  He is a sought-after teacher and lecturer on psycho-political life in America. His numerous publications and media appearances range from articles in popular magazines to the New York Times-bestselling book, Bush on the Couch (HarperCollins 2004). Dr. Frank lives in Washington, DC with his wife and their two Portuguese Water Dogs, neither of which is related to Bo Obama.  

GQ n. 53: CLAUDIA CEDRO … L’IMPERATRICE DI VICTORIA’S SECRET


Il libro del giorno: Mondo senza fine. Il diario spagnolo di Langston Hughes (Mattioli 1885). Un estratto come anteprima.






















Non puoi pretendere che ogni mela sia perfetta. Dalla prefazione di William J. Harris – “Mondo senza fine, è l’ottavo libro e la sezione finale dell’autobiografia di Hughes I wonder as I Wander, le riflessioni dello scrittore sui progressisti anni trenta, sebbene il libro sia stato scritto e pubblicato nei più conservatori anni cinquanta. E senza dubbio è il mondo contrassegnato dalle varie sinistre quello in cui Hughes vaga in quegli anni, dalla Russia Sovietica alla Spagna dilaniata dalla guerra. In questo ultimo libro Hughes ci parla dei sei mesi passati in Spagna nel 1937, durante la Guerra civile. Ovviamente si trova sul fronte dei repubblicani, mentre questi sono impegnati nella lotta contro i fascisti. Era andato in Spagna come reporter per i quotidiani dei neri d’America. Dal momento che lui stesso era nero, e scriveva per la stampa nera, ciò che lo interessa è diverso da quello che può colpire l’attenzione di un bianco come Orwell o Hemingway. Ciò che a Hughes preme è la situazione dei neri in Guerra, e in Spagna, per poter superare lo stereotipo classico dell’uomo di colore. Molte di queste pagine ci parlano dei neri in quanto singoli individui. “Tutti i neri, di qualsiasi nazionalità, con cui parlavo, convenivano sul fatto che non ci fosse la minima traccia di un pregiudizio relativo al colore in Spagna.” Sebbene i pregiudizi razziali siano lasciati alle spalle, nella natia America, la questione del colore continua a emergere mentre scopre i neri al potere, e i neri integrati coi bianchi nelle Brigate Internazionali, dal momento che in America era arduo trovare neri al potere e non ci sarebbe stata integrazione razziale nelle forze armate fino al 1948 – cioè il punto di riferimento era ancora Jim Crow, l’America segregata. Un altro momento similmente interessante negli scritti autobiografici di Hughes è quando, nei libri che precedono questo sulla Guerra spagnola, si mostra maggiormente condiscendente nei confronti dell’esperimento sovietico rispetto all’amico, il famoso scrittore britannico Arthur Koestler. Dal momento che Hughes è un nero che viene dal profondo della società americana, non è così “velocemente disilluso riguardo all’esperimento sovietico.” Ricorda che il grande Fredrick Douglass, lo scrittore nero che nel diciannovesimo secolo aveva lottato contro la schiavitù, quando aveva letto sui giornali degli schiavisti che “gli abolizionisti erano tutti anarchici, contadini, diavoli e atei,” aveva continuato a pensare che “l’abolizione – di qualsiasi altra cosa potesse essere – non potesse dispiacere a uno schiavo.” Come Douglass, Hughes sente che l’Unione Sovietica, qualsiasi sia la macchia di cui si possa coprire, può significare qualcosa per chi è ai margini. Ma anche l’ottimista Hughes non sempre riesce a evitare di essere critico riguardo ai repubblicani, che hanno troppe disparità di opinioni fra loro per poter vincere la guerra. Ma il libro non parla solo della Guerra Civile – ci parla anche della formazione di uno scrittore di colore in quei tempi, un’impresa non facile, dal momento che la maggior parte del mondo letterario era a lui impedito a causa del colore della pelle. “Questa è la storia di un nero che vuole vivere con le proprie poesie e i propri racconti,” ha scritto Hughes. E proprio in queste pagine sulla Spagna, ribadisce il concetto. “Nella guerra civile in Spagna ero stato lì come scrittore, non come combattente. Ma questo è ciò che volevo essere, uno scrittore, che registrava quello che vedeva, e commentava, e traeva dalle proprie emozioni una propria personale interpretazione.” Siccome era uno scrittore, andava in cerca di altri scrittori, come il grande poeta nero cubano Nicolas Guillen, e poi tutti quelli conosciuti a Madrid nell’Alianza, vero e proprio ritrovo di scrittori e artisti. Hughes, viaggiatore del mondo, aveva una visione ben più ampia di quella della maggior parte degli scrittori americani dell’epoca, e – ironicamente – fu proprio a Madrid che conobbe il maggior numero di scrittori bianchi americani. “Non essendomi dato di frequentare l’Algonquin di New York, non ho mai incontrato molti scrittori famosi. Durante i mesi che passai in Spagna feci conoscenza di più scrittori americani bianchi che in qualsiasi altro periodo della mia vita.” Hughes scriveva in primo luogo per le masse nere, e su di loro, ubbidendo alla massima del grande poeta spagnolo Garcia Lorca, che aveva tradotto in inglese: “La poesia, la canzone, la pittura sono solo acqua attinta dal pozzo del popolo, e dovrebbe essere restituita alla gente in una coppa di bellezza in modo che possano berne e, nel bere, capire loro stessi.” Questa è una perfetta descrizione di gran parte dell’opera di Hughes: egli prende la voce popolare della propria gente e la trasforma in oro puro. Perciò è abbastanza ironica la scena in cui legge le proprie poesie ai soldati sul fronte e questi gli contestano la grammatica stentata dei personaggi dei suoi versi, insistendo sul fatto che la gente di colore presente nelle Brigate abbia una buona educazione. Ma questi neri ben educati non sono quelli che lui sta cercando di ritrarre e raggiungere con le proprie poesie. A questo punto il lettore bianco potrebbe chiedersi: “Se Hughes scrive principalmente di gente nera per la gente nera, perché dovrebbe interessarmi?” In primo luogo perché non conoscere l’opera di Hughes significherebbe perdersi un incredibile talento e un grande piacere. Inoltre, perché la storia non finisce qui. A Parigi, nel 1937, nelle pagine che chiudono il libro, l’autore riflette: “Nel frattempo, avevo allargato i miei interessi oltre Harlem e i neri d’America per includere tutti i popoli di colore del mondo, anzi, tutti i popoli del mondo, dato che avevo a che fare con loro come loro con me.”. Lo potete notare nel libro che state tenendo in mano: Hughes è interessato a ritratte chiunque incontri e lo interessi, senza fare differenze di colore di pelle o altro. Tuttavia, tutti sono visti attraverso lo sguardo un po’ divertito di un complesso uomo afro-americano. È uno dei doni che fa al lettore: lasciarci vedere il mondo dal punto di vista di questo individuo afro-americano. Uno sguardo pieno. Hughes è sincero, divertente anche. Attraverso i suoi occhi una nuova consapevolezza del mondo può essere aggiunta alla saggezza del lettore. Anche se continuerà a scrivere della gente povera di colore fino alla fine della propria vita, e questo rimarrà il suo principale interesse, non mancherà di scrivere di altri argomenti, dovunque lo porti la sua fantasia. Sul fronte, nel campo di battaglia di Brunete, vicino a Madrid, un altro fronte, Hughes chiede “Dove sono gli uccelli che continuo a sentire cantare” e la risposta è: “Non ci sono uccelli. Quello è il fischio delle pallottole del cecchino.” A Madrid, Hughes trova un nuovo modo di utilizzare dischi di swing, suonandoli per gli scrittori e gli artisti dell’Alianza, in modo da nascondere “il suono delle bombe di Franco che esplodevano fuori lungo le strade.” Questi dischi finiscono per rimpiazzare la più tranquilla musica classica, e lui lascia le registrazioni di Duke Ellington, Benny Goodman e Charlie Barnet agli amici di Madrid affinché “le suonino durante i bombardamenti”. Trova un punto di contatto fra guerra civile e lotta razziale quando intervista uno studente di colore della Howard University di Washington. “Gli studenti universitari di colore devono rendersi conto del legame che sussiste fra la situazione internazionale e i nostri problemi in patria… Franco demolisce ciò che la gente ha impiegato anni a costruire. Brucia libri, chiude scuole e soffoca l’educazione. In America i nostri studenti, neri e bianchi, devono sollevarsi contro tutte le forze che mirano a un ordine sociale fascista.” Il ragazzo ha ragione. Vede le implicazioni internazionali della guerra, che è una prova generale per la Seconda Guerra Mondiale. L’illustre biografo di Hughes, Arnold Rampersad, saputo di questa edizione italiana del libro, mi ha scritto: “Le pagine sulla Guerra civile spagnola sono pura classe.” È un grande piacere, dunque, per un poeta afro americano come me poterne parlare in occasione di questa traduzione. In queste pagine possiamo trovare un uomo capace di guardare dritto negli occhi il mondo, ma anche dotato di un incredibile senso dell’umorismo o meglio di un equilibrio che lo accompagna in tutte le situazioni. Hughes è uno degli scrittori con maggior buon senso che abbiamo. Anche se vede la tragedia, ciò non gli impedisce di godersi il divertimento. È l’insegnamento che Hughes ha appreso quando era bambino a Lawrence, in Kansas, città a cui anch’io sono legato, quando la nonna gli dava una mela ammaccata e marrone e lui si rifiutava di mangiarla. Allora la nonna gli diceva: “Che problema c’è, ragazzo? Non puoi pretendere che ogni mela sia perfetta. Solo perché ha una macchia, vuoi buttarla via? Leva la parte marcia e mangia quella mela. È buona lo stesso.” “Così è il mondo, osserva Hughes, se levi la parte marcia, è ancora una buona mela.” Anche se si può trovare questa affermazione ingenuamente ottimista, è rinfrescante trovare uno scrittore che non sia romanticamente disperato per tutto il tempo. (29 giugno, 2011 - Brooklyn, NY)

OGGI MANGIO DA … N. 57: WaldHotel Sonnora, Chef Helmut Thieltges, Dreis (D), di Fabio Fiorillo


















Restaurant - “Unser Restaurant „Sonnora“ ist das Herzstück unseres Hauses. Es hat internationalen Status und zählt mit Höchstbewertungen in allen Restaurantführer  zu den Top-Restaurants in Deutschland. Im Guide Michelin mit 3 Sternen sowie im Gault Millau mit 19,5 Punkten bewertet. Hier bekocht Sie Helmut Thieltges und sein Team auf kreative und anspruchsvolle Weise. Die aufmerksame Servicecrew  freut sich darauf Sie zu verwöhnen.”
Hotel – “Seit 1978 existiert unser Familienbetrieb und bietet Ihnen 20 Gästezimmer mit höchstem Wohnkomfort in unterschiedlichen Zimmerkategorien. Die einzigartige Lage umgeben von Wald und einem wunderschönen Park, lässt den Aufenthalt zu einem kleinen Urlaub werden. Zu jeder Jahreszeit verspricht das schöne Ambiente Entspannung und Erholung.


HOSS INTROPIA – INTROPIA OF DIANE BIRCH






















“A self-taught pianist, Diane spent half her life travelling the world with her devout parents before settling back in America in her mid-twenties to pen her debut album “Bible Belt”. The album received high acclaim across US audiences and now Diane is set to hit the UK with her second album and as the face of Hoss Intropia AW11. Her bohemian style and eclectic-cool reflect her unusual upbringing and musical inspiration. Diane shows us her Intropia through the new Autumn Winter 2011-2012 collection, which contrasts the ornamental and baroque with nature and is bursting with charming details.
DIANE BIRCH - "Singer-songwriter Diane Birch took half her lifetime, and traveled across the globe, to get to America, where she literally found her voice and made her remarkable debut, Bible Belt. Though only in her mid-twenties, Birch likes to think of herself as an “old soul,” and indeed there is a startling maturity in her singing and a veteran’s self-assurance in her writing. Hook-driven songs like “Fools” and “Valentino” offer more than just instant gratification: they’re like your new best friends – you’ll want to get together with them as frequently as possible. Birch mixes piano-playing virtuosity with easy-going soul, and she can strike an uplifting groove on even the most melancholy tune. Her work bears hints of Laura Nyro (when she was hanging out with LaBelle) and early 70’s Karen Carpenter (when she was ruling the charts), while effortlessly incorporating New Orleans second-line rhythms, gospel fervor, doo-wop harmonies, country-blues guitar and classic AM radio-style melodies. Bible Belt was recorded in New York City and New Orleans with a formidable team of Grammy-winning producers: S-Curve Records founder Steve Greenberg, soul legend Betty Wright and Mike Mangini. Among the players accompanying Birch are guitarist Lenny Kaye of The Patti Smith Group, bassists Adam Blackstone from The Roots, and George Porter of The Meters, acclaimed drummers Stanton Moore of Galactic and Cindy Blackman of Lenny Kravitz fame, saxophonist-about-town Lenny Pickett, and trombonist Tom “Bones” Malone, along with veteran singer Eugene Pitt, lead vocalist of fabled Brooklyn vocal group, the Jive Five. Birch was born in Michigan, but at a very young age she moved to Zimbabwe with her South African-born parents. Her dad was a conservative pastor who moved his family from continent to continent. So the young Birch migrated with her folks from Zimbabwe to South Africa to Australia, following her father’s mission. Throughout her journeys, Birch longed to be back in America, and finally got her wish when her family relocated to Portland, Oregon, when she was 10. Compared to the average American teenager, Birch was truly exotic, both in terms of where she had resided and in how she had lived – within the confines of a strict religious community that had little interaction with its secular neighbors. She had to be resilient and adaptable, which at times meant seeking refuge in a rich fantasy life, imagining herself as someone living in say, the eighteenth century, conjuring up imaginary friends/muses like Valentino, the subject of one of her songs, an Amadeus like-figure, somewhat more dashing in proportion than the real Mozart. Until she arrived in the States, she’d had scant exposure to the radio or television and little knowledge of popular culture; she’d only listened to classical music, opera and, of course, church hymns. Birch initially cycled through a serious Goth phase, perfect for an “old soul” trying to define itself. She embraced Goth both musically and sartorially, as musical inspiration and teenage rebellion - listening to the Sisters of Mercy, Joy Division, the Cure, even Christian Death; arriving at her father’s church in a floor-length black cape and waiting until the rest of the congregation was seated before swanning up the aisle. Her musical education didn’t stop there, though: she fell for songs from the twenties, jazz, the Beatles, psychedelic music, and Fleetwood Mac. Since she was seven, Birch had been studying piano via the learn-by-ear Suzuki Method and had cultivated the ability to replicate a melody upon hearing it. As she explains, “Ever since I was a kid, I have been incredibly fortunate in that I could hear something and then just play it.” When she was old enough to live on her own, Birch moved to L.A., with the notion of becoming a film composer: To make ends meet, she quickly learned a standards repertoire and pursued work as pianist-for-hire, eventually landing regular gigs at the Beverly Hills Hotel and L’Orangerie. Prince once saw her play and invited her out to jam with him and his band at his home – an invitation she duly accepted. Up until this point, Birch had always seen herself as a pianist and hadn’t tried to sing until a friend cajoled her into taking a class. In order to have something to perform there, Birch wrote an original song, which her new classmates immediately loved. So she wrote another for the next class, then another after that; thus she became a genuine singer-songwriter. Thanks to material she began to post on her MySpace page, Birch heard from a manager based in London and before long was able to relocate there, where she soon had both regular gigs and a major publishing deal. It wasn’t long before Birch was on the move again, however, this time to ink a record deal with Steve Greenberg’s S Curve Records in New York, where she currently resides. As for the album title, “The idea of Bible Belt has a layered kind of meaning for me,” explains Diane. “Because my dad was a preacher, the very religious upbringing I had made a huge impact on my life, in a very restraining and constricting way. I’m constantly talking about heaven, angels, and forgiveness. I’m hugely inspired by church hymns -- their chord structures, their colors. It was a form of constraint for me as a child but now I see that it has fueled my creative fire.” Over the course of Bible Belt’s thirteen songs Diane Birch has served up her own portrait of American music in all its breadth and majesty, touching down on Beale Street, Bourbon Street, Tin Pan Alley, Laurel Canyon, South Philly, Brooklyn street corners and many points in between. Hers is a tour-de-force debut album"
 




COME APRIRE IL TERZO OCCHIO DI HARALD WESSBECHER (Macroedizioni)


Come aprire il terzo
occhio Scarso


L'apertura del Terzo Occhio permette lo sviluppo del sesto senso, l'utilizzo dell'intuizione e la percezione di fenomeni extrasensoriali. Come Aprire il Terzo Occhio rende consapevoli dell'influsso che esercitano su di noi e sull'ambiente materiali, colori, suoni, forme e proporzioni, permettendoci di sfruttare queste conoscenze per ottenere il massimo dei benefici. Grazie alla semplice lettura di questo libro possiamo aumentare le nostre capacità, aprirci alle energie più profonde e ai loro effetti, risvegliare il nostro sapere sopito. Metodi moderni adeguati ai nostri tempi e alla nostra cultura, accompagnati da semplici esercizi pratici, ci permettono di riscoprire il carattere, i talenti e le possibilità di una persona dalle mani, dal nome che porta o anche da una semplice foto che può raccontare tanti particolari di una storia. Noi siamo molto di più che il nostro corpo, siamo molto di più che materia: siamo consapevolezza senza limiti. "Con Terzo Occhio nelle tradizioni esoteriche orientali si intende il centro energetico situato sopra la parte centrale fra i due occhi fisici, all’incirca fra le sopracciglia. Quando è aperto e sviluppato, abilita al sesto senso, all’intuizione o in generale alla percezione dei fenomeni extrasensoriali e sottili. Viene chiamato anche sesto chakra o Ajna. In questo libro desidero riallacciarmi in modo molto limitato alle dottrine esoteriche e occulte, e indicare invece, slegati da qualsiasi concezione religiosa o filosofica del mondo, dei metodi moderni, pratici e adeguati al nostro tempo e alla nostra cultura, tramite i quali ogni lettore motivato possa trovare il suo accesso personale alle facoltà della percezione extrasensoriale. L’esperienza mi ha insegnato che per sviluppare tali facoltà non servono complicate sovrastrutture filosofiche, ma solo una teoria un po’ orientata alla prassi e soprattutto una scrupolosa introduzione all’esercizio e all’utilizzo pratico della percezione extrasensoriale in via di sviluppo. Il Terzo Occhio simboleggia un tipo di percezione allargata che va ben oltre le possibilità dei nostri organi di senso e permette una visione più ampia della realtà".

UN TOCCO DI ZENZERO






















“Name: Sandra. Age: Ad una signora non si chiede, l’età, ma io ve la dico lo stesso 41 42 43 44, ahimè già compiuti!! Sono un toro ascendente gemelli e si vede!! Se mi metto in testa una cosa devo arrivare a conseguire l’obiettivo. Sono così da sempre, e so che a volte starmi vicino non é proprio semplice, quindi grazie a tutti voi che capite! Profession: Beh, se dovessi raccontarmi non basterebbero 24 h… in compagnia di Jack Bauer, ovvio!! Da qualche tempo c’è la cucina a domicilio, corsi di cucina, varie consulenze gastronomiche e altre cosine veryinteresting all’orizzonte! Senza dimenticare il mio primo secondo amore: il blog. Nato per caso, seguendo l’esempio di tanti prima di me, sono arrivata ad oggi ad aver trasformato la mia vita ( e non solo la mia!). Tante ricette, viaggi e fotografie. Una parte importante la ricoprono le fotografie, ma non é la parte primaria. Scatto per passione e non per professione, non avendo mai frequentato un corso di fotografia professionale.Non uso luci artificiali, ma solo la luce naturale che mi regala la mia amata finestra della sala. Utilizzo da un anno e mezzo una reflex digitale, la Nikon D70s con due obiettivi, che alterno a seconda delle foto da scattare. Prima di lei la piccola Fuji Film Fine Pix, digitale, con la quale mi sono avvicinata alla fotografia. E per terminare la parte ‘tecnica’ non utilizzo nemmeno programmi di foto ritocco: ciò che il mio occhio cattura, viene trasferito all’obiettivo e da li al blog.
Untoccodizenzero philosophy: Adoro cucinare, per i miei cari, per gli amici, per tutti. Trovo che cucinare per qualcuno sia un pò come donare una parte di noi, ogni volta. Un pezzetto di cuore, un pochino di amore, passione, perché senza quello a mio parere la cucina non esisterebbe. Anche nel preparare un panino ci vuole amore..Non vi dico cosa trovo in certi caffè in giro per il globo o anche solo in un bar del centro di Torino: mi assale una profonda tristezza! L’amore é in ogni cosa!
Project: In realtà, dopo anni di lavori vari ( ho anche fatto la tata a 3 bimbi) da dipendente, libera professionista etc etc, ora sto seguendo il mio istinto e il mio cuore, con tanta fatica e sacrifici. Come scriveva Susanna Tamaro qualche anno fa: va dove ti porta il cuore. Ed eccomi qui.
Fine ultimo? Vivere serena e felice, accompagnata dagli affetti più cari e da tanti amici+ molto buon cibo. Con me da cinque anni ormai, Roberto che è parte integrante della mia vita, il mio miglior amico e consigliere. E Tatina, gatta europea nera, di 9 10 11 12 anni.”




giovedì 3 novembre 2011

Tessere alla Feltrinelli Point ... Now!!!



















GIANLUCA MILANESE E NICOLA ANDRIOLI, presentano OGGI GIOVEDÌ 3 ORE 20:30 alla Feltrinelli Point di Lecce in via Cavalloti 7/a "Tessere" (Lizard CD). "Tessere" è il nuovo progetto discografico a cura del duo Nicola Andrioli (pianoforte) e Gianluca Milanese (flauto). Attivi sulla scena musicale nazionale ed internazionale da 20 anni, i due musicisti si ritrovano per dar vita ad uno spettacolo musicale incentrato sulle possibili sfumature timbriche dei loro strumenti. Tutte le composizioni originali sono frutto del percorso musicale che ha caratterizzato la strada dei due musicisti fino ad ora: dalla musica classica al jazz, dalla popolare alla sperimentazione più radicale. Il risultato è una vera e propria tavolozza di suoni che di volta in volta si compongono per creare paesaggi sempre nuovi. Tessere ha in realtà un doppio significato: tessere come tasselli di un mosaico variopinto e tessere come ordire una trama musicale basata sull’interplay e sulla ricerca timbrica.

ALESSIA ORLANDO CON UN SUO INTERVENTO SU “IL PRIMO GIORNO DI LAVORO (Facce da curriculum)” EDIZIONI NOUBS, Babele Collana di narrativa e poesia






















IL PRIMO GIORNO DI LAVORO, EDIZIONI NOUBS. PREFAZIONE DI SUSANNA CAMUSSO E ASCANIO CELESTINI. Dalla prefazione a: IL PRIMO GIORNO DI LAVORO: (…) Ho conquistato il diritto di sentirmi uguale nel lavoro, restando differente. Felice il giorno in cui non dovrò conquistare niente di più, staranno meglio anche gli uomini. (Letto in Vieni via con me, la trasmissione televisiva, RAI 3, di Fazio e Saviano) - Susanna Camusso (Segretario generale CGIL).
E noi stiamo al centro della fabbrica. Ma la seconda cosa che mi dice Fausto è che sicuramente si sono sbagliati a prendermi a lavorare a me. Mi dice che da ottobre hanno licenziato già 300 operai. E che ne licenzieranno altri 3000 in cinque anni. Che a quelli come me che non c’ho figli e non c’ho famiglia, che a quelli come me che sono tutto sano… siamo i primi che ci licenziano. Figuriamoci se li vanno ad assumere quelli come me. Ascanio Celestini (Attore e drammaturgo; tratto dal racconto teatrale Fabbrica, Donzelli Editore, Roma, 2003, pp. 3-4), nonché dalla prefazione : “Che effetto ha fatto la disoccupazione nei giovani italiani? Quali drammi ha causato? Le contraddizioni economiche stanno lasciando emergere problematiche globali, ma cosa è successo nella mente di ognuno? Risponde una lei, la protagonista di DIREZIONI OPPOSTE, esilarante racconto firmato da Alessia Orlando, vincitore del concorso IL PRIMO GIORNO DI LAVORO, indetto dalla casa editrice NOUBS EDIZIONI. La narrazione affronta il tema sia esplicitamente che in filigrana, seguendo la tecnica teatrale che lascia emergere la trama non esposta, forse la più importante. Ella è una cilentana senza nome, una delle tante, che ha spedito la domanda per insegnare, ha lasciato che trascorressero gli anni, si è abbrutita e vive uno stato di confusione. Tutto ciò emerge anche dai ricordi. È subissata da vicende che le stanno accadendo e da altre ormai passate, ma cocenti, anche quando hanno risvolti comici per il substrato doloroso: la disoccupazione. L’accavallarsi dei ricordi e delle esperienze presenti si avvicendano nella mente e, pertanto, nel suo racconto. Non può correttamente seguire il fluire del tempo, non gode della necessaria tranquillità interiore, e così le capita di pensare al passato e al presente anche in un solo pensiero. Pensieri confusi, i suoi, e per questo drammatici anche per la inconsueta tecnica narrativa. In realtà ciò è normale accada nella mente di chi sta male: tutto si potrebbe fare, eccetto che intessere pensieri forbiti. Questa ipotesi lascerebbe emergere la falsità narrativa, la scarsa sincerità. La protagonista, anche se avverte il peso della disoccupazione, vuole reagire e lo fa anche lanciando maledizioni contro chi la precede nelle graduatorie e aggredisce pure chi ha una cattedra essendo di ruolo. Lo fa in dialetto: Puozzi ittà ‘u sang; - T’ puozzi scapezzà; - T’ pozza culpì ‘na saietta; - T’ pozza carè ‘na grasta n’ta capa; - T’pozza fa nu frungulo n’cul’ ca’ sadd’ ‘a taglià int’ ‘a ‘o spitale. Tuttavia, almeno a dire da quel che racconta utilizzando la forma verbale presente, la sua vita sta per cambiare decisamente, e in meglio: si accinge ad andare a occupare la cattedra di insegnamento della lingua Francese, per un anno, a Bologna. Purtroppo, ma forse è meglio così, non sa cosa sta per accaderle in maniera rocambolesca. Basteranno poche ore dopo essersi catapultata fuori dal treno, dove era salita mentre era già in corsa, per conoscere il suo destino.  L’incipit: Qualcuno già dorme profondamente. Riesco a prendere al volo il treno color Arlecchino, quando la velocità di partenza ancora lo consente, e lancio due occhiate in direzioni opposte. Incrociata l’occhiataccia del ferroviere proveniente da destra, torva e aggressiva, che quasi m’incenerisce, non trovo di meglio che atteggiare le labbra ad un sorriso ostentatamente falso. E invece il sorriso deve sembrare bello e schietto, se lui alza le mani in segno di resa. Guardinga, china sulle valigie, pericolosamente sfiorata a tergo dai bacini potenti di alcuni compatrioti sghignazzanti, da un paio di uomini colorati compiti e lenti nei movimenti, dal pancione di una donna incinta, da una valigione enorme di color bordeaux, tento di rendere più stabili le mie cose malamente accatastate.
Un lui, invece, che ha un nome, Ferdinando, è protagonista di un altro racconto vincitore, LUNGO LA LINEA TRATTEGGIATA, firmato da Piero Mariella, originario di Grottaglie, che si descrive come: ingegnere a Milano con la voglia di raccontare. È un pugno nello stomaco, violento e significativo, la desolazione della sala d’attesa di cui ci dice nell’incipit: Nella sala d’aspetto ci sono soltanto lui ed un finto ficus di un’altezza improbabile. Troppo basso per sembrare gradevole alla vista, troppo alto per poter essere considerato anche solo lontanamente vero. Se la pianta, in plastica e qualche altro materiale sconosciuto dalla strana colorazione coccodrillo iperteso, avesse una coscienza ai margini dell’umano, saprebbe che Ferdinando si sente finto, proprio come lei. Indossa malvolentieri una giacca gessata, quella del completo comprato in occasione del secondo matrimonio di suo padre, ed una paio di jeans attillati su delle comuni scarpe da passeggio. (…)
Ferdinando, che è passato per l’esperienza del call center, se ne stà lì, pronto a raccontare trenta minuti della sua vita, e: Si rigira tra le mani la cartellina nera con dentro il suo curriculum e aspetta. Nella mail era specificata estrema puntualità “causa giornata densa d’appuntamenti”, così il protagonista si chiede se il ficus vicino alla porta possa essere un suo possibile rivale nel colloquio che si appresta a sostenere, visto che le altre sedie sono occupate solo da quotidiani o depliant dell’azienda. (…)
Da questa situazione in poi è un succedersi di inglesismi, parole-tormentone, neologismi ormai adottati a piene mani in Italia. Si parte dal computer, si passa per: form aziendale, uploadato, taggato, upload are, curriculum, part-time, call center, internet, social network, addandoci, part-time, tutor … si giunge a un surreale sbocciolatore di crisantemi, attività che richiede  (…) una preparazione minima equivalente ad un grado almeno di laurea triennale! Si prosegue con faxerò, mailing
List, spamming, bombing fino a scoprire che Ferdinando si è occupato di sterco, meglio, di: Residuo biologico animale, come precisa a una bionda  Vanessa Tancredi che lo sta introducendo al lavoro e alle: Semplici regole sull’etica aziendale. Ciò che lo attende è: Dopo quattro colloqui forse ci siamo. Assunzione con il solito contratto temporaneo. La solita fatica per niente insomma …

Presentazione venerdì 18 novembre alle ore 18 a Pescara al Circolo Aternino



GQ n. 52: VANESSA INCONTRADA ... LA REGINA DI ZELIG!


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