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giovedì 19 maggio 2011
Colpiscimi di Olivia Corio (Alet)
mercoledì 18 maggio 2011
Jovanotti - Le Tasche Piene Di Sassi
fonte Youtube/Vevo
Music video by Jovanotti performing Le Tasche Piene Di Sassi. (C) 2011 Universal Music Italia Srl
Ritorno a Kurumuny di Piero Cannizzaro (Kurumuny edizioni)
Un film-documentario girato nel 2003, un viaggio nella tradizione sonora del Salento firmato da Piero Cannizzaro, cineasta e documentarista milanese, che con questo lavoro ha vinto il premio Ischia Film 2004 nella sezione documentari alla seconda edizione del concorso internazionale Foreign Film Festival «Per la forza documentaristica ed antropologica di una testimonianza di cultura popolare e di tradizione locale che supera i limiti del reportage, nella sincera evocazione di un mondo contadino e rurale tramandato con spirito di ricerca e con sincera affettività». Kurumuny è un piccolo scorcio di Salento in cui ogni Primo Maggio si rivive una festa popolare con canti, musiche, balli, poesie, in uno spirito glocal, dove passato e futuro proseguono con continuità un viaggio culturale ed esistenziale e il lavoro di Piero Cannizzaro si inscrive all’interno dell’intensa e stimolante stagione che sta vivendo ormai da diversi anni il Salento: una grande stagione di ricerca e riorganizzazione della propria memoria orale facilitata anche da un processo di globalizzazione che interessa l’universo delle popolazioni. All’interno delle pieghe di questo processo ogni singolo territorio ha riscoperto l’alterità e la diversità. Oggi siamo chiamati a discutere e a prendere posizione su temi che riguardano la cultura del territorio che diventa bene immateriale da salvare, forse da una nuova forma di ghettizzazione globale. Ritorno a Kurumuny contiene l’invito a recuperare l’attualità che non risiede tanto in una serie di topoi consolidati e stereotipi anacronistici quanto in un esercizio dell’immaginazione dei sensi, un modo di attraversare un territorio, una città, un paesaggio e di indovinarne il senso attraverso prospettive multiformi, suggerite da modi di percepire e raccontare il paesaggio diversi da quello abituale. Ritorno a Kurumuny coglie l’occasione della festa del Primo Maggio «per documentare un caso abbastanza insolito per i tempi che viviamo, di organizzazione di una festa nazionale, secondo i modi della cultura popolare. […] La continuità di una cultura tradizionale, al di là del tempo, perché capace di assimilare le istanze della modernità, senza per questo tradirsi, è il tema di questo documentario. […] Tra i ruderi ristrutturati di antiche abitazioni contadine, dove un’antica vegetazione si fa strada fra i muretti a secco, centinaia di persone hanno festeggiato il sogno di una comunità che vuole rimanere se stessa». (Rina Durante)
Piero Cannizzaro (il regista) - Il rinnovamento del documentario italiano, avvenuto negli ultimi anni, ha in Piero Cannizzaro uno dei suoi maggiori artefici, come testimonia la sua ampia filmografia, che si muove su molteplici latitudini, sempre alla ricerca di nuovi universi da esplorare. Isole, la musica, la guerra, le città sotterranee, la spiritualità e il monitoraggio dello sviluppo sociale sono i principali temi di cui Cannizzaro si è occupato per approdare infine alla dimensione ideale del glocale (direttore artistico a Capalbio della rassegna “Il Glocale nel Documentario 2005”) e della musica etnica, soprattutto nell'Italia del Sud.
Il libro del giorno: Le cronache di Narnia di C.S. Lewis (Mondadori)
Viaggi fino alla fine del mondo, creature fantastiche, epiche battaglie tra il bene e il male: cosa avrebbe potuto aspettarsi di più un lettore? Scritto nel 1949 da C.S. Lewis, "Il leone, la strega e l'armadio" inaugurò la serie dei sette volumi che sarebbero divenuti celebri come "Le Cronache di Narnia". Un capolavoro che trascende il genere fantasy, ormai riconosciuto tra i classici della letteratura inglese del Novecento. C.S. Lewis lo scrisse con la dichiarata intenzione di rivolgersi ai bambini, ma non solo a loro. Era convinto, infatti, che "un libro non merita di essere letto a dieci anni se non merita di essere letto anche a cinquanta". Un'incredibile girandola di personaggi (fauni, ninfe, streghe, animali parlanti, eroici guerrieri), per il ritmo incalzante dell'avventura, ma anche per l'insolito spessore che tradisce l'immensa cultura di un autentico scrittore, noto medievalista dell'Università di Oxford, capace di attingere dalla vasta letteratura inglese quanto dalle allegorie dantesche. La presente edizione offre al pubblico italiano il testo integrale delle "Cronache di Narnia" in un unico volume, con una traduzione completamente aggiornata e con un breve saggio in appendice, inedito in Italia, in cui Lewis stesso spiega cosa significhi per lui "scrivere per i bambini".
Le cronache di Narnia - Il film
“Le cronache di Narnia: il leone, la strega e l'armadio” è un film diretto da Andrew Adamson. Il film è stato prodotto dalla Walden Media e distribuito dalla Walt Disney Pictures. Con Georgie Henley, Skandar Keynes, William Moseley Anna Popplewell, Liam Neeson, Tilda Swinton, James McAvoy, Ray Winstone, Dawn French., Kiran Shah, Patrick Kake, Jim Broadbent, Elizabeth Hawthorne, Rupert Everett, Judy McIntosh, James Cosmo, Phillip Steuer, Jim May, Rachael Henley, Noah Huntley, Mark Wells, Sophie Winkleman, Shane Rangi, Cameron Rhodes, Sim Evan-Jones, Michael Madsen
InferNapoli di Peppe Lanzetta (Garzanti)
martedì 17 maggio 2011
DOLCENERA - Il sole di domenica
Il video, girato a Barcellona, è firmato da Alex Orlowski e prodotto da Done.
Acquista "IL SOLE DI DOMENICA" su iTunes http://bit.ly/jOIm1Z
Facebook: http://www.facebook.com/dolcenera
fonte Youtube/Vevo
Dario E. M. Consoli, €uromedia (Libellula Edizioni)
Libellula Edizioni è felice di presentare questo saggio di Dario E. M. Consoli e Jean-Claude Abrahm Sigmund Lévi-Strauss, €uromedia – L’Unione Europea tra Comunicazione e Globalizzazione nell’Era digitale.
Prefazione:
Con la Globalizzazione, l’Europa può cogliere dalla sfida dei media nel nuovo millennio, un’opportunità incomparabile. Infatti, come ben illustrano gli Autori di questa importante opera, ricca di nozioni, indicazioni ed elementi di riflessione, la comunicazione, l’informazione ed il sapere costituiscono ormai la vera ricchezza culturale ed economica nell’esasperato globalismo massificante che tende a disunire ed uniformare i popoli. Così l’Europa ha un potenziale inespresso assolutamente esclusivo e solo attraverso un’adeguata governance – che in “€uromedia” indicano magistralmente i Professori Lévi-Strauss e Consoli –essa potrà con sicura valenza vincere questa sfida, per riuscire finalmente a realizzare il sogno degli Stati Uniti d’Europa. (Tratto dalla prefazione, Valery Giscard d’Estaing)
Gli autori:
Dario E. M. Consoli, nato nel 1961, laureato cum laude a Palermo, ove insegna Diritto pubblico e Diritto civile e svolge pratica forense sulle Comunicazioni, diviene redattore in testate culturali (1979), ghost-writer (1987), funzionario RAI (1996), membro Gruppo Tecnico RAI-Giubileo (1999), consulente giuridico Centro Televisivo Vaticano e Cappella Sistina (2001-2002) e giurista d’impresa (2002). Riceve da Berkley University il PhD.h.c. in Information & Communication Technology (2002), vince il Premio S. Albino T. (con “€uroglocal”) e cura la rubrica Tecnologia&Comunicazione de “L’Opinione” (2005). Frattanto insegna presso La Sapienza (Scienze delle Comunicazioni, 2001, e Sociologia, 2002), l’Università Agr. di Oriolo/Viterbo (2003) e l’Upter-Unida di Roma (Psicologia della Comunicazione, 2004). Per la sua competenza nelle Comunicazioni (materia cui dedica opere per Ariete, Edizioni Scientifiche Italiane, Giuffrè, Giulio Mondadori, 24, ecc.) il Senato accademico della Lumsa lo nomina Cultore in Teoria e tecniche dei media (2005), Economia dei Newmedia (2007) e Ist. Diritto per il Giornalismo (2006). È membro di UND, GhostwritersOD, UIAT, AIC, ICLW e del comitato scientifico del Premio Persefone (patrocinato dal Senato).
Jean-Claude Abrahm Sigmund Lévi-Strauss, figlio del filosofo Jacob Hirsch e della pittrice Emma Braun e nipote del noto antropologo Claude, nasce a Parigi nel 1958. Dopo la laurea in Information et Communication financière, medias et médiatisation all’Université Paris-Sorbonne, consegue l’MBA presso il Centre d’Etudes Littéraires et Scientifiques Appliquées. Diviene poi docente universitario a Bruxelles (diritto economico comunitario), Algeri (Economia e diritto maghrebino), Vienna (psicologia giuridico-cognitiva) e Paris III-Sorbonne Nouvelle (Economia delle Comunicazioni), nonché preside della Facoltà di Ètudes européennes all’UFLA de Provence-Alpes-Côte d’Azur. Consulente di J.-P. Chevénement, M. Rochard e del Presidente F. Mitterand, conferenziere, editorialista e collaboratore di giornali e TV, ha scritto numerose pubblicazioni, tra cui spiccano “La crise culturàle et economique du monde francophone mediatisèe”, Gallimard, 1997, “La TV et l’homme”, con V.-C. Chapie, Hachette, 2001 e “L’Internet et l’Interactivité”, sous la direction de J.-M. Delèn, Hòllander, 2006.
Per acquistare il libro:
Dario E. M. Consoli, €uromedia, Libellula Edizioni
E’ possibile acquistare il volume scrivendo direttamente a info@libellulaedizioni.com o sul sito www.youcanprint.it
Green Lantern (Lanterna verde) – Il trailer. Dal 17 giugno 2011
Ryan Reynolds è Hal Jordan, un pilota collaudatore arrogante e pieno di sé; la sua vita cambierà radicalmente quando verrà scelto per entrare a far parte dei Green Lantern Corps, una fratellanza di guerrieri che ha giurato di mantenere l'ordine intergalattico. Unico essere umano della squadra, Jordan riceverà un anello in grado di conferirgli superpoteri, con il quale combatterà il nemico più potente di tutti, Parallax.
Il libro del giorno: Io sono leggenda di Richard Mateson (Fanucci)
Robert Neville torna a casa dopo una giornata di duro lavoro. Cucina, pulisce, ascolta un disco, si siede in poltrona e legge un libro. Eppure la sua non è una vita normale. Soprattutto dopo il tramonto. Perché Neville è l'ultimo uomo sulla Terra. L'ultimo umano sopravvissuto, in un mondo completamente popolato da vampiri. Nella solitudine che lo circonda, Robert esegue la sua missione, studia il fenomeno e le superstizioni che lo circondano, cerca nuove strade per lo sterminio delle creature delle tenebre. Durante la notte se ne sta rintanato nella sua roccaforte, assediato dai morti viventi avidi del suo sangue. Ma con il sorgere del sole è lui a dominare un gioco crudele e di meccanica ferocia, scandito dalle luci e dalle ombre di un tempo sempre uguale a sé stesso e che impone la ripetizione di un rituale sanguinario. In questo mondo Neville, con la sua unicità, si è già trasformato in leggenda.
Io sono leggenda - il film
Io sono leggenda (I Am Legend) film diretto da Francis Lawrence con Will Smith
Frontenotte di Stefano Lorefice (Transeuropa edizioni)
lunedì 16 maggio 2011
Machete - Il trailer
fonte Thebestoftrailers on Youtube
Un film di Robert Rodriguez, Ethan Maniquis. Con Danny Trejo, Robert De Niro, Jessica Alba, Steven Seagal, Michelle Rodriguez (Lucky Red)
Il ritratto di Dorian Gray di Oscar Wild (Newton Compton)
Il sogno di possedere un ritratto che invecchi al suo posto, assumendo i segni che il tempo dovrebbe tracciare sul suo volto angelico, diviene per Dorian Gray una paradossale, terribile realtà. Ma non saranno tanto le tracce del tempo che passa a fermarsi sul dipinto di quel bellissimo giovane, quanto le nefandezze di cui la sua anima si è macchiata. Un'anima giunta al culmine della dissolutezza, corrotta e degradata, trascinata nell'abisso della turpitudine e del vizio dal cinismo e dalla sfrenata avidità di piaceri di ogni sorta. Dalla sua sfida diabolica alla giovinezza eterna, Dorian uscirà sconfitto, schiavo di un ideale, assurdo desiderio di far coincidere l'arte con la vita. "Il ritratto di Dorian Gray" è considerato il romanzo simbolo del decadentismo e dell'estetismo.
Dorian Gray - Il film
Il trailer italiano in HD di "Dorian Gray", nuovo adattamento cinematografico del famoso romanzo di Oscar Wilde. Il film vede il volto di Ben Barnes nel ruolo del protagonista.
La recensione di Silenzio in Sala:
http://www.silenzio-in-sala.com/recensione-dorian-gray.html
Musica del trailer:
Immediate Music - Catch The Falling Sky
Tutti i diritti sono dei rispettivi proprietari.
All Rights Reserved
Il libro del giorno: L'ALBA DEGLI ZOMBIE. Voci dell'Apocalisse: il Cinema di George Romero (Gargoyles Book's)
domenica 15 maggio 2011
Duran Duran - All You Need Is Now
07DuranDuran on Youtube
"All You Need Is Now" by Duran Duran is the first single to be released from the record "All You Need Is Now." Video directed by Nick Egan.
For more information visit: http://www.duranduran.com/
Follow Duran Duran on Twitter: http://twitter.com/duranduran
Io Robot di Isaac Asimov (Mondadori)
Pubblicata per la prima volta nel 1950, questa celebre antologia raccoglie i più significativi racconti che il più prolifico e famoso scrittore di fantascienza di tutti i tempi ha dedicato ai robot. E proprio in questo libro che Asimov detta le tre Leggi della robotica, che regolano appunto il comportamento delle "macchine pensanti" e che da allora in poi sono alla base di tutta la letteratura del genere. Io, Robot (I, Robot) è un'antologia di racconti di fantascienza di Isaac Asimov, del 1950. Contiene 9 storie scritte in modo da essere ognuna indipendente dalle altre e hanno un tema che conduce all'interazione fra il genere umano, i robot e la morale, e combinati insieme ci danno un'ampia visione dell'opera di Asimov sulla robotica.
Io robot
La passione del calcio” di Franz Krauspenhaar: storia dell'Italia vista da un campo di calcio. Intervento di Roberto Martalò
Poeta, romanziere e blogger, Franz Krauspenhaar si dimostra scrittore prolifico e talentuoso con il suo ultimo libro dal titolo “La passione del calcio”. “Ultima rappresentazione sacra del nostro tempo”, come lo definiva Pasolini, o sport che “ha le sue ragioni misteriose che la ragione non conosce”, come scrisse il grande Osvaldo Soriano, il calcio, nel nostro paese, è lo specchio della nazione e coinvolge gran parte della popolazione. Krauspenhaar subisce il fascino di questo sport fin da bambino, da quando cresceva nella periferia di Milano e, influenzato dal compagno di banco e dallo zio, cominciava ad appassionarsi e a sentirsi parte di qualcosa di grande. Non si tratta semplicemente di uno scritto sul calcio, anzi è più un libro sulla passione, su quel fervore che, a un certo punto della vita, ti prende, anche forse irrazionalmente, e ti segue, accompagnandoti per anni finché, man mano, si affievolisce. Il calcio è una delle passioni più forti per diversi motivi: la calendarizzazione, ossia l'appuntamento fisso domenicale (anche se oramai si gioca quasi tutti i giorni) e quindi la ritualizzazione, l'aggregazione e la condivisione (in particolare in occasione di eventi come Mondiali o Europei che riguardano una nazione). Un romanzo autobiografico che non coincide con lo scorrere del film della vita dell'autore: il calcio è lo strumento che lo scrittore utilizza per far riemergere il ricordo e per raccontare lo sviluppo dell'Italia dalla fine degli anni '60 a oggi. Con precisione e nostalgia, l'autore, ad esempio, collega la fine degli anni '60 e l'inizio degli anni '70 al fantastico calcio totale degli olandesi; ancora, rammenta l'entrata di Berlusconi sulla scena sportiva italiana e la sensazione che tutto sarebbe cambiato, e tanto altro ancora. Un libro piacevolissimo, attraverso flash-back improvvisi che non seguono un ordine cronologico. Piuttosto, si tratta di un flusso di ricordi ed emozioni che l'autore riesce a raccontare con grandi capacità e un registro linguistico che sa essere alto o basso, secondo le specifiche esigenze letterarie. Così, Krauspenhaar crea un'atmosfera familiare e “calda”, dove il lettore si ritrova perché la passione del calcio, pur nella sua individualità, è universale e trasversale. “Che cosa è il calcio, al centro di se stesso? Un dribbling...Nel dribbling il calcio si liofilizza, si incentra. È un simbolo, un riassunto, una sinossi del calcio... È una sintesi della vita, per certi versi. Perché è un'azione individuale che si crea all'interno di gruppi contrapposti”. Un unico dubbio: siamo sicuri che la passione dell'autore sia venuta meno? A leggere cosa scrive dei Mondiali 2010 non sembrerebbe. Infine, un piccolo rimprovero: la squadra del cuore non si cambia..
La passione del calcio di Franz Krauspenhaar (Perdisa Editore)
sabato 14 maggio 2011
RED - Il trailer
Come agente della C.I.A., il talento innato per l'assassinio di Paul Moses l'ha portato in giro per il mondo, da un punto caldo all'altro, portando a termine gli ordini dei suoi superiori. Quando si è ritirato ha voluto mettere il suo sanguinoso passato alle spalle. Ma quando una nuova amministrazione si insidia alla Casa Bianca, i potenti decidono che Moses sa troppo, e lo costringono a ritornare nel gioco contro l'agenzia che l'ha addestrato. Con Bruce Willis, Mary-Louise Parker, Morgan Freeman, John Malkovich.
fonte Youtube/ Chandl3r45
Per gli anni a venire di Sebastiano Adernò (LietoColle)
Sebastiano Adornò ha la stoffa del lottatore, che per un poeta oggi deve essere la costante auto/formativa se vuole sopravvivere nell’odierno mercato dei libri. Questo poeta ha trovato la sua strada, il suo cammino per riportare il mondo delle Muse coi piedi per terra. Versi di una forza adrenalinica, che mi fanno definire quest’autore un “poeta da combattimento”.
Sebastiano Adernò è nato nel 1978. Laureato in Lettere Moderne a Milano, con un iter formativo in Storia e Critica delle Arti, e una tesi in Storia e Critica del Cinema, il suo percorso si snoda tra poesie, video, concorsi letterari, reading e pubblicazioni. Sue poesie sono apparse in antologie. I suoi interessi spaziano nel mondo dell’arte. Negli ultimi anni è stato impegnato nella diffusione del documentario U stissu Sangu che è stato proiettato a Bruxelles, New York e in un tour per il Messico. Nel 2010 ha vinto il “Premio Ossi di Seppia” e si è classificato terzo al Premio di poesia “Antonio Fogazzaro”. Nel 2011 è arrivato secondo all’International Poetry Slam di Trieste. Ha un canale su youtube dove poter vedere ed ascoltare le sue poesie.
In copertina: Bolle Blu di Rosa Cerruto
IL CAMMINO DI ERACLITO - voglio essere il discepolo// aprirmi// ad un viaggio d’avambraccio// estensione dell’utensile// come avamposto della forgia//di martellare// e urgente rimuovere le spore// e per iniziazione, porgere le tempie// ferite// di eterna rimarginazione// dove crosta – sepolta viva// alienazione// clausura della vita madre// e sesso delle caverne// sono segni// di un sole spento dall’intestino// passi// verso la mortificazione del polline
Il libro del giorno: Blade Runner di Philip Dick (Fanucci)
Blade Runner diretto da Ridley Scott
fonte Youtube/illidesh
In una Los Angeles piovosa e sovrappopolata, il poliziotto Deckard (Harrison Ford), dell'unità Blade Runner, viene richiamato in servizio. La sua specialità è l'eliminazione di esemplari insubordinati di "replicanti", androidi destinati al lavoro nelle colonie spaziali. Quattro di loro, Roy Batty, Leon, Zora e Pris, hanno raggiunto la Terra per tentare di infiltrarsi nelle industrie che li fabbricano. I replicanti sono identici agli esseri umani, tranne che per la durata limitata della loro esistenza e per l'apparente incapacità di provare sentimenti. Proprio sulla registrazione delle reazioni emotive si basa il test Voigt - Kampff, con cui Deckard indentifica in Rachel (Sean Young), collaboratrice dell'industriale, una replicante sperimentale, inconsapevole della propria vera natura. Deckard si pone sulle tracce di replicanti da "ritirare", eliminando per prima la spogliarellista Zora (Joanna Cassidy). È però Rachel a salvarlo da Leon, mentre Pres (Daryl Hannah) si installa a casa di un ricercatore per convincerlo a portare lei e Batty (Rutger Hauer) dall'industriale. L'incontro non ha esito felice: i due replicanti apprendono che non c'è modo di prolungare la loro esistenza. Gli effetti speciali sono di Douglas Trumbull e la colonna sonora di Vangelis. (fonte Mymovies – dall’intervento di Andrea Carlo Cappi)
Cronache binarie di Maria Caterina Prezioso (Enzo Delfino editore)
"Io ho il cuore nero, me ne frego e sputo in faccia al mondo intero”. "Il tram si muove sulle rotaie. A Milano, di sicuro, corre sulle rotaie ma qua da noi, a Roma, non corre nulla, tanto meno un tram che nel migliore dei casi si muove sulle rotaie, stride e rallenta. Rimango incollato al finestrino, è una mattina piovosa di un settembre impazzito in un autunno anticipato, la fermata di via dei Reti è vicina, poi il tram imboccherà la curva che porta dritti dritti al Verano, il camposanto della città, il primo, il vero camposanto, gli altri sono venuti dopo e sono periferie aggiuntive di un tempo che ha diminuito le nascite ma centuplicato i morti. Noi siamo morti, voi siete morti, diceva Carmelo Bene, sbarrava gli occhi senza alcuna pietà per noi che stavamo ad ascoltarlo, perché vi parlo si domandava, parlo a gente che è morta, voi siete tutti morti e non lo sapete. Il tram percorre viale Regina Margherita, all’incrocio con via Nomentana scendo e prendo un altro mezzo che mi porta in centro, a ridosso delle mura vaticane. Potrei fare anche un altro tragitto, più veloce mi hanno garantito, ma ho una perniciosa attitudine alla ripetizione, tra le tante ripetizioni giornaliere non può mancare il caffè al bar, la sigaretta accesa d’inverno con il bavero alzato, il cenno al giornalaio e prendere il tram, il mio arrugginito, anchilosato tram delle ore 7.30, superaffollato, superlento, super, semplicemente super. Io ho il cuore nero, me ne frego e sputo in faccia al mondo intero. I manifesti in fila indiana, uno dietro l’altro, sono ancora là, come muti annunci mortuari, quelli che si vedono ancora nei paesi, nel giorno di santa Rosalia, è venuta a mancare ai propri cari la zia Carmela vedova del fu zio Domenico. I manifesti affissi sono neri con la scritta bianca e dicono tutti la stessa cosa: io ho il cuore nero e me ne frego e sputo in faccia al mondo intero. C’è qualcosa di posticcio e inquietante, quel qualcosa che emana non è un odore ma un segnale lacerante che perfora i timpani, come quegli ultrasuoni che riescono a sentire solo i cani. I cani possono impazzire se quel sibilo viene usato costantemente e ripetutamente come una silenziosa sirena. È una croce, una croce capovolta, immagino celtica, non di certo la croce di un Cristo misericordioso che invece è sita in alto al centro dei manifesti funebri che ricordano quanto zia Carmela nel giorno di santa Rosalia manca tanto all’affetto dei suoi cari e dei suoi congiunti. Un mondo di prelati e faccendieri dell’anima mi accolgono, oltrepassate le mura vaticane. Un collega ha consigliato al figlio dell’altro collega di fare una bella visita oculistica, il figlio adolescente guarda interdetto, non capisce bene cosa si sta dicendo, ha capito che si sta parlando dei suoi occhi ma quello è un fattore solo marginale, in realtà della sua visita oculistica non frega molto a nessuno. Intanto il collega dice all’altro collega che è sempre meglio scegliere occhiali di una gradazione inferiore rispetto a quella prescritta. Questo perché a lungo andare l’occhio malandrino si abitua e s’impigrisce, in altre parole non fatica, non si sforza, ma in fondo poi è meglio non vederci perfettamente bene anche con le lenti, così se ti chiedono se hai visto qualcosa tu, chiunque tu sia, potrai sempre rispondere: «Cosa? Cosa c’è da vedere?». Sfumare i contorni e non mettere a fuoco l’immagine è una forma di salvezza. Mi trovo costretto a lavorare in questo luogo e devo ringraziare il cielo perché di questi tempi non ci sono tante occasioni per conservarti il posto di lavoro, come una conserva di pomodoro inacidita, e curarti l’anima con l’uso di occhiali male graduati, lenirti l’anima con la miopia corretta da lenti imperfette. Non sono più tanto giovane, ma nemmeno così anziano da non crederci più e lasciare andare quelle corde tese che mi hanno tenuto ancorato a invenzioni fasulle, a dettami più o meno sicuri entro i quali ho regolato l’orologio del mio tempo. Eppure c’è qualcosa che non torna, i conti non sempre tornano e anche quando fai la prova del nove può rimanerti un resto, un difetto, così alzi il tappeto e con la velocità di un goleador ce lo butti sotto, lo sotterri affinché nessuno lo veda."
Tre storie ambientate a Roma che si intrecciano e svelano nella trama delle generazioni. Successi e frustrazioni personali legati alle vicende politiche dell’Italia degli ultimi sessant'anni, affidati allo sguardo di tre generazioni diverse, dal Sessantotto ultrapolitico al miracolo degli anni Ottanta, per approdare alla confusione del Duemila. Sullo sfondo disastri e misteri irrisolti di un paese dolente, riflesso sui muri della città eterna che invoca, soffocante e magica, il passato ingombrante, l'esperienza, il presente., Ogni racconto è un urlo che ne aggancia un altro, fino all’azzardo ultimo del protagonista ventenne, perchè l'Italia non è, ormai, un paese per giovani.
venerdì 13 maggio 2011
Accogliere lo straniero e amare senza parole: “La cura” di Andrés Beltrami, una riflessione sulla solidarietà umana. Intervento di Roberto Martalò
Nel panorama delle novità letterarie italiane, Fandango propone il primo romanzo del giovane Andrés Beltrami dal titolo “La cura”. Una storia d'amore difficile tra due persone differenti per provenienza, storia e lingua, un amore fatto di gesti, comprensione e pochissime parole. La protagonista trascorre la vita a curare sia il padre, personaggio quasi ombra del romanzo, figura spettrale eppure imponente nella vita della figlia, sia i fiori della sua serra che le danno un lavoro ma non sono una sua passione. Intanto, passa le sue giornate in una casa isolata dal paese, con un cane e il mare a farle compagnia e una nave fantasma a regalarle il sogno di evadere lontano insieme al suo immaginario capitano. Il suo unico contatto con il resto del mondo è il dottore che periodicamente passa a controllare le condizioni del padre. Una notte dall'oscurità spunta uno straniero misteriosamente ferito che cerca aiuto. Lei si prenderà cura anche di lui e i due inizieranno a conoscersi, trovando un linguaggio comune. Piano piano, lui si aprirà e lei scoprirà la sua storia: l'emigrazione da un paese povero, l'esclusione, la violenza ma soprattutto il segreto che l'uomo porta con sé. Beltrami sceglie di non dare nomi a personaggi e luoghi per astrarre una situazione che potrebbe essere concreta ma singola e renderla universale, evitando di soffermarsi sulle differenze tangibili di due personaggi caratterizzati da un'identità. Il tema della solidarietà umana è centrale nel romanzo e si lega anche al tema della fuga che contrappone le due figure: lei con la voglia di fuggire via ma ostinata e rassegnata a restare; lui costretto a scappare via dal suo Paese ma con tanta nostalgia di casa. Beltrami riesce a costruire un'atmosfera capace di accogliere il lettore e sospenderlo in un contesto senza luogo e tempo precisi, anche se certi passaggi sembrano essere un po' deboli o eccessivi nell'oscillazione tra lirica e essenzialità. Lo scrittore ci offre dunque un interessante spunto di riflessione sul rapporto con l'altro, sulla cura come accoglienza, sull'amore e sulla fuga come ribellione al proprio destino.
La cura di Andrés Beltrami Fandango Editore, 198 pag, 16 €
La bella e la bestia di Ludovica Lumer e Semir Zeki (Laterza)
Beastly - il trailer
Per saperne di più sul film visitate: http://www.film.it/beastly
Il trailer italiano del film "Beastly" di Daniel Barnz.
Con Vanessa Hudgens, Alex Pettyfer, Mary-Kate Olsen, Neil Patrick Harris, Kenan Thompson, Peter Krause, Erik Knudsen, Dakota Johnson. Tratto da un romanzo ispirato direttamente dalla favola della Bella e la Bestia, il film vede come protagonista Kyle, un giovane di New York spavaldo e molto sicuro di se. A causa del suo comportamento da superbo subisce un incantesimo che lo deturpa e lo trasforma in una creatura immonda. Se entro due anni non troverà una donna che si innamorerà del suo cuore e non del suo corpo rimarrà in quello stato per tutta la vita.
Orgoglio e pregiudizio di Jane Austen (Dalai)
Becoming jane
Film di Julian Jarrold. Con James Cromwell, Julie Walters, Maggie Smith, James McAvoy, Anne Hathaway, Joe Anderson. Inghilterra, fine 1700. Jane, la più giovane delle figlie del reverendo Austen, è in età da marito e la sua famiglia vorrebbe darla in sposa al facoltoso signor Wisley, nipote della ricca Lady Gresham, ma la ragazza, dotata di uno spirito libero e indipendente, non accetta l'imposizione di un matrimonio di convenienza perché attende il vero amore. In occasione della visita di suo fratello Henry, Jane fa la conoscenza di Tom Lefroy, un giovane avvocato irlandese, e tra i due nasce un forte sentimento. Fonte Film.it
I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno
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Il Castello Errante Di Howl (Steelbook Blu-ray + DVD) - Il castello errante di Howl: Un capolavoro di Miyazaki tra fumetto e animazione
PUBBLICITA' / ADVERTISING "Il castello errante di Howl" è un'opera che ha affascinato il pubblico in due forme diverse ma...
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Di cosa siamo veramente responsabili? Qual è il margine di libertà delle nostre azioni, anche di quelle che crediamo dipenda...
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