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venerdì 3 agosto 2007
Noam Chomsky: Due ore di lucidità
giovedì 2 agosto 2007
Altro che vita precaria e amore eterno
lo stipendio di 815euro… il mio salario mensile quando mi viene accreditato. E dico, quando mi viene accreditato, perché la ditta per la quale lavoro paga ogni 2/3 mesi. Forse non ci rendiamo conto delle enormi difficoltà che posso avere io e mio marito per arrivare a fine mese. E so che siamo in tanti a vivere una situazione del genere…certi momenti mi guardo, e penso quando potrò avere un figlio… anche quello ora è un lusso.
Non si va al cinema, altrimenti la rata dell’ICI non la paghi… e dopo si sa come va a finire: non vai a mangiare fuori (non parlo dei super ristoranti, ma di un semplice pub… un panino e una bibita) altrimenti la bolletta della luce chi la paga??? Mi confesso … non compero un paio di pantaloni in un negozio come Benetton o Sasch non so più da quando… vado al mercato, anche per le scarpe. Non parliamo poi per l’acquisto degli alimenti quotidiani… si fa la caccia al tesoro sui depliant che arrivano nella buca della pubblicità… e così all’Eurospin per prendere quella cosa in offerta oppure vai al Carrefour per prendere qualcos’altro… Sono esausta di rincorrere un pezzo di carne in offerta e di inventarmi un pasto giornaliero che costi meno di 5euro. Non si può avere il desiderio di ospitare qualche amico perché anche quello è un costo non indifferente, bhè un ospite lo devi portare a visitare un posto caratteristico… non sempre puoi mangiare a casa… le specialità gliele devi fare apprezzare in luoghi tipici… e così tra un pasticciotto , un caffè al latte di mandorla e pezzetti di carne di cavallo alla salentina, in una sola giornata ti partono 200euro ( la benzina la devi mettere nella macchina… non è che resti in un posto solo per ammirare le sue bellezze!).
Ecco è così, uno rinuncia a vivere… perché non è possibile permettersi di acquistare niente di extra (avrei bisogno di comperare un paio di occhiali da vicino… per ora non è possibile… poi ci penserò più in là quando avremo meno spese). Devi pagare le bollette, il condominio e come sempre l’imprevisto… cose che non mancano mai. Da quando ci siamo sposati stiamo pagando una rata per dei lavori fatti per la facciata del condominio… e tra le tasse che aumentano… e si prevede un rincaro per fine settembre, gli stipendi che arrivano in ritardo, il conto corrente è sempre a un filo dall’essere in rosso. Per quanto ancora tutto questo vivere come una funambola? Sono/siamo davvero stanchi … spero di non avervi tediato, ma in qualche maniera volevo sforgarmi…
D.P.
(urlo_silvia by Fata Zucchina)
martedì 31 luglio 2007
Gian Carlo Fusco: Duri a Marsiglia
giovedì 26 luglio 2007
Contattismi di massa
lunedì 23 luglio 2007
Vedute sul mondo reale di Gurdjieff
sabato 21 luglio 2007
Alessandro Piperno. Con le peggiori intenzioni
Pro - Come ci illumina Antonio D'Orrico sul Corriere della Sera Magazine del 10/03/05, " Con le peggiori intenzioni stava per essere pubblicato dalla casa editrice Quiritta. La cosa sfumò. E' stato rifiutato, e questa è una primizia assoluta, da Adelphi (con lettera firmata dalla signora Marchi che scriveva all'incirca <
da www.musicaos.it
giovedì 19 luglio 2007
Le particelle elementari di Houellebecq
Michel Houellebecq, Le particelle elementari, Bompiani, pp.324
martedì 17 luglio 2007
Io Lupo di Vincenzo Gabriele Tamborra
mi guarda riposare,
nero lupo di nero fumo
non mi lascia fuggire.
Tra alberi grigi e foglie rovine,
mi sveglia con basso ringhiare.
Morde il mio piede contrario
lasciandolo porsi secondo per primo.
Rabbia e fatica,
paura e languore.
Preda e caccia,
fuga e predatore.
Un grido nel buio,
un salto nel letto,
la fronte sudata
Ed il mio risveglio.
Torvo e fecondo
la guardo riposare,
Jack folle di Jolly di cuori
non ti lascia scappare.
Stasera muori.
domenica 15 luglio 2007
Ferdinando Boero, Stefano Donno, Piergiorgio Odifreddi: ritorno al futuro!
Salendo sul palco in Piazza S. Benedetto a Polignano a Mare il 13 luglio 2007 alle 21,30, per il festival del Libro Possibile, con due T-Rex della cultura italiana come Ferdinando Boero autore per Besa di "Ecologia della Bellezza" e Piergiorgio Odifreddi autore di "Il Matematico Impertinenente" per Tea, e vedere una torma di gente (più di 300 persone) che seduta per oltre un'ora e mezza ha seguito attentamente le nostre divagazioni dalla linguistica, alla biologia, alla politica e chi più ne ha più ne metta, è stata un'esperienza alla S. Bonaventura da Bagnoreggio ... più che mistica... assoluta... da itinerarium mentis in deum ... per buona pace di Piergiorgio Odifreddi.
Special Tank to Rosella Santoro.
giovedì 12 luglio 2007
La Besa al Festival del Libro Possibile
Il 14 luglio invece a San Benedetto sempre nel centro storico di Polignano alle 22,30 Eugenio Imbriani e Piero Fumarola curatori del volume “Danze di corteggiamento” (Nell’universo mobile e fluido della cultura si attuano processi di istituzionalizzazione e codificazione delle forme; ciò non avviene una volta per tutte, e non necessariamente in modo univoco. Il libro vuole indagare su queste dinamiche, riflettendo sui fenomeni della cultura popolare e, in particolare, sulla danza, e sui modi in cui agiscono le politiche nella determinazione dei percorsi e delle scelte destinati ad assumere rilevanza in una panorama che contempla varie possibilità.) con Rosella Santoro presenteranno il volume edito da Besa. Seguiranno le danze della Compagnia di Scherma Salentina
martedì 10 luglio 2007
Simone Giorgino e il suo Asilo di Mendicità
Ora vi rendo le postille i documenti
Ora vi rendo il calamo e l’acquasantiera
lunedì 9 luglio 2007
Ancora una volta per non dimenticare... la precarietà
Hanno aderito al volume:Dario Quarta, Mauro Scarpa, Valentina, Antonio Sansonetti, Massimo, Chiara Greco, Luca Monetti, Dario Goffredo, Laura, Patrizio Paolinelli.
martedì 3 luglio 2007
Mozart di Atlantide: il romanzo di fantascienza di Simone M. Navarra
Mozart di Atlantide è il titolo del thriller fantascientifico scritto da Simone Maria Navarra.
Attraverso il sito Lulu.com chiunque lo desideri può richiedere la stampa di una singola copia del libro che gli verrà poi recapitata direttamente a casa (da qui appunto il termine Print on demand, stampa su richiesta). Grazie a questo sistema gli autori emergenti (questo il caso di Simone Maria Navarra) e anche i piccoli editori possono ridurre al minimo i costi di stampa e distribuzione così da pubblicare un libro a fronte di un investimento economico ridotto. Un metodo nuovo, insomma, per promuovere e diffondere nuovi autori in un settore difficile come quello dell'editoria.
Il romanzo Mozart di Atlantide ci racconta di un futuro ipotetico in cui le persone vivono all'interno di enormi città costruite nello spazio. Grazie alle tecnologie più moderne, inoltre, gli esseri umani possono essere memorizzati e duplicati come se si trattasse di semplici documenti digitali, ed eventualmente anche risvegliati (questo il termine usato nel libro) nel caso perdessero disgraziatamente la vita (magari in seguito a un omicidio, come accade al protagonista della storia). Partendo da queste premesse già di per sé originali, Navarra ne approfitta per descrivere un un futuro plausibile e per riflettere allo stesso tempo sugli interrogativi che l'uomo moderno si trova ad affrontare di fronte alle nuove possibilità offerte dalla scienza e dalla tecnologia.
Come già altri ebook di Simone Maria Navarra, Mozart di Atlantide è rilasciato sotto una licenza Creative Commons, ed è reperibile oltre che sul sito dell'autore anche attraverso le reti Peer to Peer o di file sharing normalmente utilizzate per la condivisione di documenti attraverso Internet.
Simone Maria Navarra gestisce inoltre un blog dedicato agli autori emergenti e attraverso il quale racconta la sua attività di scrittore all'indirizzo http://simonenavarra.blogspot.com
sabato 30 giugno 2007
Gianni Golfera nello spazio
In collaborazione con la Me.Re.As. (Memory Research Association), associazione senza fini di lucro sorta per fare luce sul funzionamento, mantenimento e sviluppo della memoria, Gianni Golfera sarà sottoposto per la prima volta in condizioni di gravità zero a test mnemonici per verificare l'efficacia delle tecniche mnemoniche in condizioni di particolare stress psico-fisico.
L'esperimento, che è stato denominato Zero-G Memory, ha l'intento di comprendere meglio se e quanto le tecniche di memoria, che da anni Golfera utilizza ed insegna, siano la soluzione anche per addestrare i piloti e gli astronauti ad affrontare situazioni di forte tensione, stress ed emergenze, che proprio secondo uno studio della NASA sono la principale causa degli incidenti aerei.
martedì 26 giugno 2007
Shooting Silvio
Si inizia con Shooting Silvio, ovvero come uccidere Silvio Berlusconi.
Due chicche del cinema italiano, due lungometraggi notevoli e interessanti, due circuiti di distribuzione alternativi a quelli gestiti dalle grandi major, in sintesi, alcuni ottimi motivi per sostenere il cinema indipendente di qualità.
“Shooting Silvio”, che sta girando la penisola grazie al sistema dell’autodistribuzione, annovera nel cast attori come Federico Rosati, Melanie Gerren, Sofia Vigliar, Alessandro Haber, e racconta la storia di Kurtz, un giovane scrittore, orfano, molto ricco, eccentrico e senza centri di gravità che si ispira al personaggio di Marlon Brando in Apocalypse Now, che dopo lunghe meditazioni decide di radunare nella sua villa tutti gli amici per proporre loro la stesura di un libro collettivo. Cento capitoli, scritti da altrettanti voci, per escogitare un modo che annienti lo strapotere di Silvio Berlusconi, reo di aver portato in Italia la decadenza dei costumi, il consumismo volgare delle pubblicità, simbolo di un paese ormai alla deriva. Dopo aver rimediato solo pacche sulle spalle e risatine, decide di persistere solitario nel suo progetto. Fino a portarlo a una drastica decisione: uccidere Silvio Berlusconi.
Alla proiezione capuana saranno presenti il regista Berardo Carbone e l'attore protagonista Federico Rosati, che, coordinati da Francesco Massarelli, responsabile area cinema dell’ass. Architempo, risponderanno alle domande del pubblico.
Il prossimo appuntamento con l’Estate Cinema a Palazzo Lanza è per giovedì 5 luglio, sempre alle 21, con “L'estate di mio fratello” di Pietro Reggiani, film premiato in numerosi festival internazionali, è che sarà a Palazzo Lanza di Capua in anteprima regionale. Il film, con gli attori Davide Veronese, Tommaso Ferro, Maria Paiato, Pietro Bontempo e Beatrice Panizzolo, ruota intorno alle paure e alle colpe che un problematico e fantasioso ragazzino deve affrontare dopo l'annuncio dell'arrivo di un fratellino. Alla proiezione interverranno il regista Pietro Reggiani e il responsabile per la Campania di Self Cinema Antonio Napoletano.
Per informazioni e prenotazioni è possibile rivolgersi alla Libreria Guida Capua, in corso Gran Priorato di Malta 25, tel/fax 0823.622924; oppure contattare il responsabile dell'area cinema dell'Associazione Architempo all'indirizzo mail frmassarelli@libero.it .
domenica 24 giugno 2007
Il (fanculopensiero) di Maksim Cristan
Per diverse volte, ma invano, ho tentato di tracciare un percorso critico, per poter parlare di un libro a me particolarmente caro: (fanculopensiero) di Maksim Cristan uscito per Feltrinelli nella serie bianca. Una difficoltà non strettamente legata a qualche particolare complessità del testo, quanto da un difetto personale di prospettiva nei confronti dell’autore, che ho frequentato, imparato a conoscere, e ad apprezzare. Con Maksim, ci siamo ritrovati nel dicembre
venerdì 22 giugno 2007
Il Legame di Fabio Omar El Ariny a Lecce
Il Legame è il romanzo d'esordio dello scrittore italo-egiziano Fabio Omar El Ariny e presenta una tesi a dir poco audace: l’esistenza di un legame tra l’attentato alle Torri Gemelle e l’incidente avvenuto appena tre settimane dopo all’aeroporto di Milano-Linate.
Il protagonista, Adel Kawdry, un imprenditore in carriera , accusato di essere un terrorista, viene perseguitato da una cellula deviata della Cia, ed è costretto a iniziare un folle viaggio con diverse tappe da Milano, Viterbo e Il Cairo, nel tentativo di salvare se stesso e la propria reputazione.
Consigliato a tutti gli amanti di thriller.
FABIO OMAR EL ARINY, trentadue anni. Nato a Milano e cresciuto in Egitto a cavallo tra due culture, ha sempre considerato la sua doppia «identità» come un valore da cui trarre ispirazione.
giovedì 21 giugno 2007
I milioni di luoghi di Carla Saracino
Sospesa nel tempo, lieve e in cerca di una vita che non assomiglia a questa nostra, della consuetudine, “incastro di un ritmo indisciplinato, sottile, lungo a capirsi”, “il cui punto di inizio e di fine è ordinato fuori”: questa è la poesia. Il dono dell’interrogazione che inventa suoni con le parole e apre, sfonda, il senso, ogni significazione, in un “oltre” generativo, sempre in-cinta.
mercoledì 20 giugno 2007
Mihai Mircea Butcovan a Treviso
lunedì 18 giugno 2007
Il demone nero di Isabella Santacroce
Abbiamo cercato di tratteggiare nello scorso numero della nostra rivista una piccola approssimazione di percorso critico circa lo stile, il linguaggio, la simbologia di una delle più discusse e discutibili scrittrici contemporanee italiane: Isabella Santacroce. A dire il vero impresa non del tutto facile, sia perchè il trend scritturale preso in considerazione è ancora troppo esiguo sia perchè appare arduo poter dare dei punti saldi di analisi ai lettori assidui o meno di quest'autrice, al fine di comprenderne l'estetica. E allora tutta quella produzione che va da Fluo a Destroye a Luminal, sino a Revolver e Dark Demonia, sarebbe oggetto o di critica superficiale o tutt'al più di effusioni psico-empatiche il cui contenuto non andrebbe oltre i giudizi di valore soggettivo. Sul numero 22 dell'agosto 2005 della celebre rivista Rolling Stones nella rubrica Review/ Cultura, leggiamo una simpatica dedica a Isabella Santacroce, a firma Kiara Zocchi: “ ( ...) Ma Isabella Santacroce, che ha un bellissimo nome, un bellissimo rossetto, una bellissima veletta, non ha ancora messo in atto - secondo il mio modestissimo ma estenuatissimo parere – la speranza che mi aveva innescato sin dalla sua prima editaparola. Manca d'ironia. Come si fa a essere così convinti? A parte ciò, le mando un grande bacio, prima che venga a calpestarmi, con takki a spillo Pulp.” Sarebbe stato più opportuno un riferimento colto alle Underscore Sister di 2005 D. C. della premiata ditta Babette Factory? Quando facciamo critica, o tentiamo di farla, proviamo innanzitutto a tener bene a mente che l'eccessiva sinteticità o di contro, la dirompente energia promanante da un acume critico, potrebbero risultare con un'equa distribuzione di pro e di contro, infastidente su qualsiasi testata che si occupi di letteratura e poesia. Ma ... esiste un Ma! Ora potrebbe anche darsi che Isabella Santacroce rientri nel genere lettarario del Pulp, o che sia perfettamente percepita come una cannibale, o addirittura una creatura nata dall'universo del Trash, che possa essere Pop, Avant-Pop, o Meta-Pop, ma di certo occorre avere tanta pazienza da dedicare alla lettura, non solo dei suoi libri, alla metabolizzazione testuale ed eventualmente grafica, al contesto dell'edizione insomma, alla redazione di una recensione, per chi vuole fare questo mestiere, soprattutto come rispetto verso i lettori. Come mai quindi tanta parsimonia quando si parla di libri? Alcune risposte potrebbero arrivare da taluni studi sulla percezione e acquisizione dei linguaggi e delle nuove grammatiche di qualche anno fa, alcuni nati all'interno delle cattedre di linguistica del M.I.T e in Italia (più recentemente) notevoli spunti di riflessione ci vengono da Stefano Cristante e Giuseppe Granieri, dove si sosteneva che l'eccessiva sovra-produzione di immagini nate dai mezzi di comunicazione di massa, produce una sorta di analfabetizzazione di ritorno tra i fruitori delle stesse. Per farla breve non riusciamo a concentrarci su più di tre quattro pagine di fila di un libro. Cosa resterebbe da fare al critico se non ridurre all'osso, un suo intervento a proposito di questo o quell'altro autore? Lo spettro dell'essere brevi, concisi e d'effetto si trasforma in una sorta di imperativo categorico. Andiamo oltre ... Dark Demonia, si presenta innanzitutto come un catalogo d'arte: il volume sprovvisto della consueta numerazione a piè di pagina, si costituisce di impianto testuale e iconografico, quest'ultimo a cura di Talexi. Prima novità: Isabella Santacroce abbandona qualsiasi legame scritturale che la colleghi in qualche modo alla realtà (metropolitana, paranoica) e sfocia nel gotico perlomeno sul piano della resa simbolica delle sfumature e atmosfere. Seconda novità: una singolare capacità di costruzione sintagmatica che la porta a sperimentare le forme di una prosa poetica. “Quest'ala d'uccello sul fianco all'altezza dell'altra diversa e più umana m'affligge da sempre. Un arto sinistro consueto a partir dalla spalla la mano conclude. All'opposto mancante di tutto s'installa il piumaggio dell'ala maestosa il cui peso mi piega. Dimoro in un luogo in cui m'hanno rinchiusa nel giorno del parto. In un cubo serrato posto al centro dell'ottogonale castello dei mostri. Mi ha portato qui dentro nascosta in un cesto la levatrice dalle dita di metallo. E' stata lei a condurmi nel bosco. E' stata lei ad estrarmi dal ventre”. Quest'ultima opera della Santacroce è un canto, proprio come i canti della Divina Commedia di Dante, quello di un angelo partorito nell'ombra e condannato a vivere negli oscuri gironi di un inferno, tra le anime di maledetti da Dio e dall' uomo, per l'eternità costretti a osservare atrocità, le cui sofferenze nemmeno potrebbero immaginarsi. “Nella terza stanza il custode s'inclina sul cazzo del signore in stoffa. Glielo prende in bocca e succhia. Recide il membro ingordo e sbocca. Trionfalmente aperto da tiranti in gomma l'uomo dal cotone in faccia sborra. M'appendo ai ganci infilando. Vagina stuprata da un braccio. E' stato il custode a donarla a me stessa. L'ha staccata dal busto di quel povero matto. L'ha gettata qui dentro. L'ha strappata gridando. E' un membro reciso di pezza rigata e mi fotte. E mi fotto. E mi fotto. Mi manco rimani. Alla coppia incestuosa ha decapitato la testa. E' arrivato con una lama lucente colpendo più volte quei crani piccini gridando. Sono a terra abbracciati nel sangue come due amanti sorpresi. Li amo”. Un canto di disperazione dove il lutto non conosce fondo e la separazione non troverà giammai una rimarginazione. Ma l'orrore comincia quando l'occhio si ferma sulle immagini del volume. L'autore è Alessandro “Talexi” Taini, nato a Genova nel 1973, illustratore, grafico e appassionato di cinema. Non so sinceramente da che parte cominiciare. Da riferimenti letterari? Se dovessimo dare dei rimandi a degli autori che hanno scandagliato le dimensioni dell'orrore, dovremmo escludere H. P. Lovecraft, Edgar Allan Poe e includere Stephen King e Clive Burker. Se dovessimo paragonare l'opera di Talexi alla produzione di qualche regista contemporaneo del genere, sicuramente non sbaglieremmo nel citare George Romero e Peter Jackson. Naturalmente per facilitare le cose. Se siete però deboli di cuore, allora allontanate l'idea di acquistare questo volume. La strabiliante abilità di Talexi, nel dare vita a mutilazioni, decapitazioni, aberrazioni di ogni tipo, dal necro-erotismo alla devastazione masochistica della carne, rende talvolta il tutto insopportabile. Tanta dedizione alla carne da macello, non l'avevo mai vista. Non è questione di morale o di cattivo gusto, ma senza dubbio ci troviamo di fronte ad un salto di paradigma nella percezione del limite narrativo dell'orrore, quello ancestrale, che proviene da altre dimensioni. In tutto il libro è uno scorrere senza mezzi termini di abominii, creature a cui è negata la luce, non solo perchè osceni nel corpo, ma perchè non più in grado di portarsi sula strada della redenzione, perchè non la vogliono, perchè non l'hanno mai conosciuta. Creature che hanno vissuto osservando in catene solo l'ombra della realtà, forse una sorta di condanna alla follia, alla demenza che Altri hanno deciso per loro. Ed ecco in rassegna la Levatrice, il Custode, la signora Corrosa, i Bambini Immortali, l'Uomo di Stoffa, la Coppia Incestuosa. “Stanca di un buio accecante immagina adesso che fuori che fuori c'è il mare. T'alzi svestita per bene e camminando ti immergi. Adesso mi taglio la gola e l'ascolto. Adesso mi taglio la lingua e la sputo. Se solo arrivassi mi girerei un momento e di scatto. Se solo arrivassi ti colpirei all'improvviso sul cuore. Stronzo merdoso del cazzo nessuno lo sa ma io ti ho sognato. Strappavi quest'ala coi denti e mi liberavi. Fanculo la quiete”. Non è un caso forse che questi due artisti si siano trovati bene nel collaborare a questo progetto. Da parte mia, ormai l'ho preso quasi come un obbligo morale, continuerò a esortare gli assidui frequentatori di librerie ad acquistare le opere di Isabella Santacroce, perchè nel bene e nel male vale la pena di tenerle in biblioteca. Forse però in questa specifica occasione dovrò essere ancora più fermo nel consigliarvi Dark Demonia. Non oso dire se ne vale o non ne vale la pena. Posso solo dire, e non era un film splatter, che dopo averlo letto e osservato con attenzione , alcuni conati di vomito non sono riuscito a trattenerli. Compratelo. Magari a qualcuno verrà spontaneo cercare il vero senso della vita. (da www.musicaos.it)
venerdì 15 giugno 2007
Lovers
Qualche mese fa, gli assidui frequentatori del mensile patinato e macho-pop Max , hanno potuto fare la conoscenza semi-biblica della scrittrice Isabella Santacroce, apprezzandone di sicuro non solo la bellezza, ma l'eleganza e la decadenza di un portamento (chissà perchè viene spontaneo pensare a Patrizia Valduga) senza veli, da far accapponare la pelle. Ma l'interesse verso questa autrice sembra non estinguere mai il suo fuoco, tanto che sul numero dell'11 -24 ottobre 2005 del quindicinale Stilos, Gianni Bonina traccia con segno marcato in una splendida intervista, una mappa della produzione scritturale, dello stile, dei tratti distintivi della più discussa, ambigua, dolcissima, infernale, protagonista femminile nel variegato universo della letteratura contemporanea italiana. Prima cannibale, poi pulp, poi - a detta dello stesso Bonina - capostipite del genere nevroromanticismo, la Santacroce, nel maggio 2001, pubblica prima nella collana Strade Blu, poi nel maggio 2002 nella P.B. Mondadori, Lovers, (amanti). Affermare che si tratti di una scansione narrativa per paragrafi, sarebbe non esatto, dal momento che vuoi per l'imprinting formalmente vicino alla poesia, vuoi per un peculiare ritmo vicino alla prosa poetica ( una scelta che la Santacroce adotterà per il suo ultimo lavoro "Dark Demonia") riteniamo che l'esatta definizione dei 94 momenti in cui è divisa l'opera, sia di stanze. Vorremmo utilizzare, ci sembra più appropriato, il termine stanze non nell'accezione comune utilizzata nella metrica italiana di strofa come parte della canzone, ma come componimento autonomo. Non perchè esista in Lovers una schizofrenia congenita nello sviluppare l'intreccio, non perchè si tratti di singoli episodi autoconclusivi, ma perchè l'autonomia di ogni singola parte di quest'opera viene a trovarsi nelle condizioni di esprimere un dolore intenso, rinnovato e rinnovabile per ogni singolo momento, tanto da amplificarne la potenza simbolica pagina dopo pagina, episodio dopo episodio. Per fare un esempio: "Diventarono indivisibili vite. Dal niente al tutto con un battito d'ali. Nemmeno un istante da respirare lontane. Sincronizzando il pulsare del cuore "(pag.15). E troviamo senza dubbio, alquanto singolare, che dopo due scelte formali di questo tipo (sia per Lovers che per Dark Demonia), la Santacroce non abbia tentato di raccontarsi in poesia. Ovviamente che la poesia non entri nei modi espressivi della Santacroce, potrebbe risultare questione scontata, anche per sua stessa ammissione. Ma di certo se un giorno dovesse uscire una sua raccolta di versi, siamo certi che il risultato sarebbe più che positivo. In Lovers lo spazio della narrazione si divide tra Roma e Positano, in un arco di tempo di una sola stagione. Elena e Virginia, le protagoniste, amiche per la pelle, saranno vittime inconsapevoli di quello strano e caotico gioco che si chiama Amore, gioco in cui il ruolo delle parti, la categoria del Ruolo stesso che ciascuno di noi può inconsapevolmente trovarsi ad interpretare, gioco crudele, gioco delle lacrime il più delle volte, diviene un'incredibile partita a scacchi da Settimo Sigillo. Virginia si innamora del padre di Elena, la quale, tenuto a gran fatica il segreto, è a sua volta innamorata di Virginia. La storia, una delle tante da raccontare, magari come quelle che possono nascere nella più desolante provincia italiana, come in una qualsiasi capitale del mondo, si trova a essere costruita dalla Santacroce, al di là della scelta lessicale, del suo stile oramai inconfodibile, con un unico filo conduttore, il dolore, il dolore lancinante della scelta, del non sapere a chi affidare le proprie attenzioni, l'indecisione cronica nata dal turbinio adirezionale generato dai diversi detentori e gestori di potere relazionale (il padre di Elena ed Elena stessa), l'amarezza di sentirsi imbozzolata in storie di ordinaria follia quotidiana, asfittica nel 99% dei casi, dove anche un raggio di sole può tagliare come lama di un coltello, percependo sempre come appetito infinito la voglia di sentirsi amati, ed amare, e poi di nuovo voler fuggire via, da se stessi, da tutto, voler essere uomo e donna, o un ibrido, cambiare pelle come i serpenti sperando in un catartico perdono dei peccati: " Quando una nuova alba affilata le graffiò il viso si ricordò che il giorno prima aveva avuto voglia di morire. Era durato un istante. Palpebre che si abbassano per ritornare alla luce. Frazioni di secondo più profonde di un taglio. Elena le aveva raccontato di un furioso litigio. Genitori arrivati alle mani. eppure Virginia della madre conosceva solo il sorriso. Credeva non sapesse far altro quella donna all'apparenza serena. Credeva realmente che il padre di cui parlava non fosse più suo. Lei ne piangeva. Diceva ci sarà un'altra vita. Diceva tu ci sarai. Devi rimanere. Magari vivremo insieme. Nella stessa casa. Elena troppo sincera. Insopportabile. Durò un istante. Una porta che sbatte e non si riapre. Stesso rumore. Desiderò morire" (pag. 50). Che la Santacroce abbia diversi lati oscuri, o meglio che viva nell'ombra come creatura blasfema e demoniaca (è questo che fa più cool una scrittrice del suo calibro?), sembra in qualche modo aver indotto a travisare l'intero meccanismo della sua produzione. Al di là delle definizioni, o del voler ad ogni costo controllare in maniera ospedalizzante anche le diverse modalità della narrativa o della poesia, basterebbe non lasciarsi ingannare dall'alone pop che ruota intorno a Lei. E se poi si scoprisse che anche lei soggiace al ruolo ambiguo dell'opera d'arte nell'era della riproducibilità tecnica? Potrebbe essere assolutamente inattendibile chi definisce questa autrice come una nichilista passiva che distrugge per distruggere, o che vuole rimanere negli annali dei profeti letterari dello shock per lo shock? E se il suo fosse un eterno sì alla vita? Leggete Lovers, e ne riparleremo!
da www.musicaos.it
domenica 10 giugno 2007
Carte Segrete
Tracciati di pelle e gola, e sudore, riempiono le pagine di quest’avventura editoriale perennemente in bilico tra il senso dell’oblio e la ricerca di un’identità corporea, sciolta e ricomposta incessantemente dalla parola, quasi in un’estasi orgasmica che brucia i ricordi, gli attimi, i non-detti, che solo il gesto orgasmico, per l’appunto, è in grado di realizzare, architettare. Carte Segrete, edito da Besa nella collana Lune Nuove, a cura di Alessandra Bianco, costruisce “more geometrico” un dialogo multi-sessuale che scavalca la dimensione del ruolo amplessico, nel senso prototipico dell’uomo penetrativo e della donna accuditrice/acclusiva, ma trans-avvalora un ulteriore spettro di interazione sessuale esponente una campionatura di binomie e polinomie dell’atto dermico-unitivo donna-donna, uomo-donna, alle quali si aggiungono sguardi e corpi Terzi, post-identificativi. L’Erotismo e la pornografia talvolta anche nel gesto meccanico- naturalmente non nel caso specifico di Carte Segrete - , narrativamente parlando, bilanciano la melancolia auto-distruttiva geneticamente insita nello struggersi ticchettante del m’ama non m’ama!!! Un’antologia quella creata e voluta dalla Bianco, che fa venire voglia di affermare perentoriamente la necessità di approfondire quelle che sono le nuove spinte della letteratura erotica contemporanea italiana. Acquistate questo libro, godetevelo e godete di tutta l’umoralità che trasuda da ogni rigo di quest’opera corale. Non troverete nulla che ha a che fare con quello che sino ad ora pensavate fosse letteratura erotica. E’ molto meglio e molto di più! Carte Segrete vi offre una seconda chance definitiva e assoluta: trasgredire o soccombere!
Le autrici: Agata; Ersilia Cacace ; Maddalena Capalbi ; Cavalla golosa ; Cristina Contilli ; Demily ; Marianna De Lellis ; Anais De Nerey; Eliselle; Euridice; FFLuna ; Gabidolores; M. Maddalena Iovene; Antonella Lattanzi ; Cristina Leti; Marina Pasqualini; Marina Priorini ; Rosewood; Tinta .
fonte iconografica da www.clisse.splinder.com
I prodotti qui in vendita sono reali, le nostre descrizioni sono un sogno
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