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venerdì 3 agosto 2007

Noam Chomsky: Due ore di lucidità

Veramente difficile poter iniziare un discorso su una delle figure intellettuali più interessanti al mondo: Noam Chomsky. Alcune delle letture che ho portato avanti da un pò di tempo a questa parte (Dal Vietnam all’Iraq, colloqui con Patricia Lombroso per i tipi di Manifesto Libri, Democrazie e Impero per DataNews, Democrazia e Istruzione per i tipi di Edup, America: il nuovo tiranno per Rizzoli, Lezioni di potere sempre per DataNews) mi hanno aperto a una serie di riflessioni sulla plausibilità di un governo mondiale unificato, che va al di là delle logiche di cronaca politica internazionale fatta dai media più o meno accreditati, più o meno istituzionali, più o meno oggettivi. Un “super ente governativo”, rappresentato dagli Stati Uniti d’America. L’unica realtà politica che nel corso della sua storia attraverso i suoi rappresentanti (da Kennedy, Nixon sino a Ronald Reagan e George W. Bush senior e junior) ha portato avanti una strategia di politica interna lesiva dei più elementari diritti umani (riduzione drastica delle spese sanitarie e previdenziali, tagli agli investimenti per la pubblica istruzione, pratiche ostruttive e violente nei confronti delle organizzazioni sindacali, e delle associazioni che si occupano della tutela delle minoranze etniche in favore di spropositati investimenti in favore delle industrie belliche) ed esterna, di violazione delle norme internazionali con la teorizzazione della guerra preventiva, ovviamente nei confronti di entità politico-territorial-militari non in grado di essere bellicamente offensive in maniera totale e altamente pericolosa (ad es. Afghanistan o Iraq). Con il placet delle più importanti fonti di informazione americana, o sarebbe meglio dire di “intelligence americana”(visto che i media americani sono strutturalmentee funzionalmente strutturati per il controllo mentale di massa) citando un esempio per tutti il Wall Street Journal , dove giornalisti funzionali alle logiche del potere economico delle grandi corporation militari e della propaganda, ripetono ciò che il potere vuole si diffonda alla società civile operando la distopia comunicativa di Lippman il quale sosteneva in soldoni che la gente deve starsene per conto suo e lasciare che i burattinai decidano delle loro sorti impunemente e senza ostacoli di sorta. In Due Ore di Lucidità, conversazioni con Denis Robert e Weronika Zarachowicz per Baldini e Castoldi, si legge a pag 116: “ (…) per l’industria della pubblicità e della propaganda commerciale nel suo insieme, il mondo ideale dovrebbe poggiare su due elementi: la televisione innanzitutto, ognuno davanti al televisore, senza rapporti con gli altri e nemmeno con i propri familiari, se possibile. Il secondo è un ideale verso il quale tendere: che la gente non costituisca più una minaccia per i ricchi e i privilegiati, perché non ci siano più crisi della democrazia,come intendono le elites (…)”. Ulteriore esempio eclatante fatto da Chomsky in quest’opera, sulla gigantesca macchina della propaganda americana, unico corpo sembiontico con i gangli bio-politici e militari del Pentagono e delle sue forze di controllo come la CIA e l’FBI, è stato il bombardamento della Libia nel 1986, il primo della storia fatto coincidere con l’ora di massima audience televisiva, proprio all’inizio del telegiornale nazionale delle tre grandi televisioni americane. Un libro, questo del quale ci stiamo occupando, che parla inoltre di come la globalizzazione sia nata da un progetto occulto che smantella l’ipotesi che il mercato operi secondo regole casuali, e che si attesti invece in maniera più marcata, su un delirio di onnipotenza turbo-capitalistica, per avvicinare i modelli economici del resto del mondo a quello americano.

6 commenti:

  1. Salve, ti ho linkato nel mio blog.
    Ho trovato il tuo di Blog, davvero molto interessante ed essenziale.

    un saluto,
    AngS.

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  2. gentile "angelo sonnambulo" anche il tuo blog mi è piaciuto ... l'ho linkato ... un saluto
    stefano

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  3. quello che stavo cercando, grazie

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  4. La ringrazio per intiresnuyu iformatsiyu

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