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mercoledì 21 giugno 2017
Corruzione di Don Winslow. Traduttore: A. Colitto (Einaudi)
Dopo Il potere del cane
e Il cartello un altro stupefacente affresco dell'America contemporanea. Uno
squarcio epico, impareggiabile su New York e le sue profonde lacerazioni. A New
York potevi aspettarti che finisse in galera chiunque. Il sindaco, il presidente
degli Stati Uniti, persino il papa. Chiunque ma non il poliziotto eroe Dennis
Malone. Lo sbirro che aveva messo in piedi la migliore unità dell'NYPD. Che
sapeva in quali armadi erano nascosti tutti gli scheletri. Perché molti li
aveva nascosti lui. Danny Malone voleva solo essere un bravo poliziotto. Era il
re della Manhattan North Special Force, detta Da Force. L'unità che
imperversava sulle strade di Harlem come un vento impetuoso spazzando via ogni
immondizia. Ma ora che Malone è finito in galera, quel vento non soffia piú.
Malone e i suoi erano i piú svegli, i piú abili, i piú veloci. Quelli che in
città tenevano a bada «la giungla» e a Natale regalavano, di tasca propria, un
tacchino ai poveri. Per diciotto anni Malone era stato in prima linea, per
strada, e aveva fatto tutto il necessario per proteggere una città che si nutre
di ambizione e corruzione, dove di pulito non c'è piú nessuno. Compreso Malone
stesso. Ad Harlem era diventato una specie di intoccabile, ma anche un
sorvegliato a vista. All'improvviso però «la sua città, la sua zolla, il suo
cuore» gli si sono rivoltati contro. E ora che è stato incastrato dai federali
non gli resta che decidere chi sia meglio tradire.
martedì 20 giugno 2017
Tesori negli abissi di Harry E. Rieseberg (Per Odoya dal 29 giugno 2017 in libreria)
Mentre le vele flosce e
i fiocchi si gonfiavano al vento, la goletta si lanciò sulle onde; parve che
scuotesse il capo, come il cavallo che sente il morso, poi cominciò a fendere
l’acqua e a puntare dritto sulle scogliere. […] Tracciavano una curva a falce
di luna sulla superficie del mare, perdendosi in lontananza; spostai il
binocolo da un’estremità all’altra, osservandoli con grande attenzione. Poi
Loesche abbassò lo strumento. «Eccoli, i tuoi Silver Shoals» disse.
Il tenente Harry E.
Rieseberg ha dedicato tutta la sua vita al recupero di tesori sui fondali
oceanici. Racconta le sue incredibili avventure in questo memoir, che raccoglie le imprese di cui fu
protagonista tra il 1930 e il 1970. L’affascinante "diario di bordo"
delle sue spedizioni ci porta sulle orme dei grandi ricercatori del passato,
come quel Sir William Phips che convinse re Carlo II e alcuni nobili inglesi a
investire nella missione di recupero del tesoro contenuto nelle stive di
un’intera flotta spagnola, naufragata a cavallo tra XVI e XVII secolo al largo
delle Bahamas. Le carte della spedizione secentesca di Phips funzionarono come
mappa del tesoro per la ricerca di quella che veniva chiamata “la flotta
dell’argento” perché si occupava di portare in madrepatria i proventi delle colonie
e delle loro ricchissime miniere. Fu solo per sfortuna che quel particolare
tesoro sfuggì a Rieseberg: una tempesta lo privò della possibilità di
ricuperare il contenuto di uno dei relitti che pur era riuscito a raggiungere e
gli costò fratture multiple a una gamba.
Infatti, il nostro non
si limitò a diventare lo Schliemann dei mari: i fondali oceanici sono molto più
insidiosi degli scavi archeologici. All’interno dapprima di un semplice
scafandro di gomma, che a stento lo riparò dall’attacco di una piovra in una
delle sue prime spedizioni, poi di un
moderno robot atto allo scopo – brevettato da Eugene J. Romano – il nostro coraggioso cacciatore di tesori si
trovò faccia a faccia con ogni sorta di creatura sottomarina e insidia tecnica.
Tanti furono i recuperi riusciti, da un capo all’altro del mondo, tante le
leggende che si rivelarono inconsistenti, come quella del “Bottino di Lima”
nell’isola di Cocos. L’emozione di vedere per la prima volta un relitto e il
suo contenuto viene qui trasmessa con efficace entusiasmo: sembra di essere lì, con il coraggioso
palombaro, a due passi dal forziere che cambierà la nostra esistenza… Le foto,
come di consueto per i libri della collana Odoya Library, aiutano
l’immaginazione del lettore a contestualizzare queste grandi avventure, Tesori
negli abissi è corredato di mappe, foto
dei forzieri, volti dei protagonisti e perfino lo schema tecnico dello
scafandro articolato a doppia struttura sferica utilizzato per i recuperi. Gli
elementi per il grande racconto di mare ci sono tutti: storie di storici
naufragi, spedizioni millimetricamente organizzate, immersioni che portano
faccia a faccia con “mostri” marini e galvanizzanti momenti in cui il coraggio
viene ricompensato in metalli preziosi. Un saggio che da troppo tempo mancava
dalle librerie italiane.
Harry E. Rieseberg, dal
1930 al 1970, ha solcato i mari di tutto il mondo alla ricerca di tesori
sommersi, inseguendo leggende e resti di navi naufragate. Ha scritto decine di
libri e pubblicato migliaia di articoli sulle sue spedizioni subacquee
L' agenda ritrovata. Sette racconti per Paolo Borsellino. Curatore: M. Balzano, G. Biondillo (Feltrinelli)
Helena Janeczek, Carlo
Lucarelli, Vanni Santoni, Alessandro Leogrande, Diego De Silva, Gioacchino
Criaco ed Evelina Santangelo. Sette autori, ciascuno con la propria storia, la
propria sensibilità e la propria voce, riattualizzano con altrettanti racconti inediti,
scritti appositamente per L’agenda ritrovata, il nucleo dell’impegno di Paolo
Borsellino. “Il ritrovamento dell’agenda rossa metaforicamente è il recupero di
una forma di dignità, di un senso delle cose che finalmente si disvela, di una
consapevolezza che un altro mondo, un’altra vita sono più che mai possibili.”
“Uno scrittore che fa
il suo dovere,” sottolinea Marco Balzano nell’introduzione, “è prima di tutto
uno scrittore che scrive bene e che sa consegnare agli altri una storia.
Volevamo un libro vivo, completamente calato nell’oggi, senza ulteriori
mitizzazioni, senza altre ipocrite santificazioni, che sono servite soltanto a
collocare in un olimpo inaccessibile chi apparteneva alla collettività e solo
per questa si è sacrificato. La letteratura, invece, quando è letteratura,
compie sempre un’operazione di avvicinamento”. Un avvicinamento che è anche un
viaggio da Nord a Sud – Helena Janeczek (Lombardia), Carlo Lucarelli
(Emilia-Romagna), Vanni Santoni (Toscana), Alessandro Leogrande (Lazio), Diego
De Silva (Campania), Gioacchino Criaco (Calabria) ed Evelina Santangelo
(Sicilia) –, “un passaggio di testimone”, scrive Gianni Biondillo ricordando
com’è nato il libro, “per raccontare non tanto dov’eravamo alla morte dei due
magistrati, ma dove forse siamo stati in questi anni, tutti noi: chi silente,
chi indifferente, chi deluso, chi vigliacco, chi sempre e comunque,
ostinatamente contrario, in prima fila”. Un filo resistente lega gli uni agli
altri i racconti di questa antologia: un’agenda rossa. Si affaccia dalla pagina
declinata in diversi modi, una volta ha i fogli strappati, un’altra è gonfia di
biglietti di teatro, ma sempre intende ricordare quella appartenuta a Paolo
Borsellino – che conteneva appunti, nomi e forse rivelazioni sulla strage di
Capaci, scomparsa immediatamente dopo l’attentato mafioso del 19 luglio 1992 e
mai più riapparsa.
lunedì 19 giugno 2017
Gli imperatori romani del prof. Livio Zerbini. In libreria per Odoya dal 29 giugno 2017
La data di nascita
“ufficiale” dell’età imperiale è il 27 a.C. con Augusto, anche se questo nuovo
regime fu in realtà il risultato di un lungo processo; per quanto riguarda il
suo epilogo le opinioni degli storici divergono, sebbene si tenda a proporre l’anno
476 d.C., data della caduta dell’Impero romano d’Occidente con la deposizione
dell’imperatore Romolo Augustolo ad opera del capo barbaro Odoacre. Nel corso
di cinque secoli Roma ebbe più di cento imperatori, alcuni dei quali hanno
lasciato un’impronta indelebile nella storia, sia per i loro indubbi meriti –
come Augusto, Traiano e Costantino – sia per il loro sconsiderato modo di agire:
si pensi a Caligola e Nerone. Il libro ripercorre l’età imperiale attraverso le
figure di tutti gli imperatori romani, compresi quelli che regnarono alcuni
mesi o addirittura solamente pochi giorni e il cui nome è caduto nell’oblio
della storia. Un saggio ambizioso che ripercorre i cambiamenti sociali,
culturali e politici che investirono l’Italia e l’Europa. Le battaglie
pubbliche e private, le follie e gli splendori di uomini straordinari e fragili
despoti, che ressero le redini del più longevo impero della storia.
Livio Zerbini insegna
Storia romana all’Università di Ferrara ed è direttore del Laboratorio di studi
e ricerche sulla Antiche province Danubiane e del Black Sea International
Centre, con sede a Batumi (Georgia). Ha al proprio attivo numerose
pubblicazioni e oltre venti saggi, tra cui recentemente editi: Pompei (UTET
2012), I personaggi che hanno fatto grande Roma antica (Newton Compton 2013),
Roma. Un impero alle radici dell’Europa (FMR 2015) e Le guerre daciche (Il
Mulino 2015). Per Odoya ha già pubblicato Storia dell’esercito romano (2014),
Le grandi battaglie dell’esercito romano (2015) e, insieme a Emanuela
Marinelli, La Sindone. Storia e misteri (2017).
martedì 13 giugno 2017
lunedì 12 giugno 2017
Un adulterio di Edoardo Albinati (Rizzoli)
Cosa ci attrae in una
persona appena conosciuta? Perché quello che già abbiamo non ci basta? Che
succede all’amore quando va tenuto nascosto? «Quello che stava accadendo poteva
accadere solo a loro due insieme in quel momento: il dondolio della barca, il
cielo muto, il blu insensato, la paura che li univa, quel torpore sottile e
insistente sotto il quale l'eccitazione fisica era pronta a risvegliarsi di
nuovo, e poi di nuovo e poi di nuovo» Alcune storie richiedono anni per
compiersi, altre bruciano in un breve arco di tempo e in uno spazio che più è
ristretto più le rende intense. Mentendo ai loro coniugi e forse anche a se
stessi, i due protagonisti di questa storia rubano un fine settimana alla vita
ordinaria, per consumare una passione nata da poco. A fine estate, s’imbarcano
su un aliscafo che li porterà su un’isola dove il tempo è fermo e aspetta solo
che gli amanti tocchino terra per animarsi. È un gesto rischioso, il loro, una
febbre violenta, una prova da superare: ma la felicità sembra così vicina che
basta allungare una mano per toccarla. Di Erri e Clementina, in fuga da tutto e
al tempo stesso prigionieri dell’isola, Albinati non racconta la storia per
intero ma si limita a mostrarci alcune foto, scattate nei vari momenti della
loro avventura, da riguardare di nascosto e cancellare in fretta. È un racconto
vibrante, sensuale, semplice e crudelmente sincero, anche se costruito su bugie,
e le sue pagine esatte ed emozionanti si rivolgono a tutti noi: quelli a cui è
capitato di vivere una relazione clandestina, quelli che serenamente la
escludono o la rifuggo- no, quelli che in segreto la desiderano. Cosa ci attrae
in una persona appena conosciuta? Perché quello che già abbiamo non ci basta?
Che succede all’amore quando va tenuto nascosto?
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