Il travaglio di un popolo, rimasto vivo e vitale attraverso un millennio di rinunce, che alla fine della vicenda si smorza quasi inavvertitamente; il brusco crollo delle ideologie fasciste e tanti altri motivi animano le pagine di questo racconto, che si snoda in un susseguirsi di scene rapide e improvvise, in uno stile apparentemente dimesso, ma sempre sorvegliato e classicamente sobrio.
Il sole e il sale sfugge ad ogni facile e superficiale classificazione: più che un romanzo è una lunga cronaca, con personaggi realmente esistiti. Ma supera i ristretti limiti della cronaca, per spaziare in orizzonti sempre più vasti, immergendo il lettore in un mondo che oggi sembra rifarsi a un'epoca mitica e remota.
"Ci siamo messi in cerca, desiderosi di trovare le tracce d'un romanzo capace di raccontare il Salento, in suggestioni crude di realismo, nel suo graffio quotidiano.
Ci siamo messi in cerca e con la memoria siamo andati indietro, tra i libri amati e abbiamo iniziato ad aver chiaro il bisogno.
Non volevamo un'astratta affabulazione o una fiction suggestionale.
Volevamo una cronaca capace di riportarci indietro, per capire, per costruire il quadro di un'epoca rimasta oscura a molti: il fascismo, la guerra, la fame e il bisogno di riscatto.
Un Salento vero, quello rimasto nei racconti ascoltati nell'infanzia..."
Mauro Marino
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