Non solo Bruto e Cassio, cui la storia e la letteratura hanno dato fama durevole. Chi erano e che cosa volevano i «cesaricidi», quella comitiva di giovani senatori che nelle Idi di Marzo del 44 a.C. pugnalò a morte il potente Gaio Giulio Cesare? È la domanda da cui parte questo libro: esso racconta le storie di entusiastici giustizieri contro la tirannide e di «liberatori» perseguitati, infine colpiti a uno a uno dalla vendetta. L’assassinio politico più celebre dell’antichità, e il più gravido di conseguenze di portata storica, è il movente (e il pretesto) per una caccia senza tregua a tutti i colpevoli, veri e presunti; una lunga vendetta che è anche dura lotta politica fra i «vendicatori», al termine della quale uno solo resterà vincitore e padrone di Roma: il figlio adottivo di Cesare, che si chiamerà Augusto

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