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domenica 28 aprile 2024

Dopo il parto: aspettative e realtà

Maternità - Aspettative e Realtà
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Il Parto Positivo
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Un neonato è un piccolo essere umano che ancora non sa di esserlo e che vive in perfetta simbiosi con la sua mamma: tutto quello che sperimenta è riconducibile a questa figura che conosce profondamente e di cui riconosce odore, battito del cuore, suono della voce. Tutto quello che sa è che sta bene tra le braccia della sua mamma e che, se avverte un disagio di qualsiasi tipo, lei sarà la soluzione. La donna impara presto, nell’immediato dopo parto, di rappresentare tutto ciò di cui il suo cucciolo necessita, di conseguenza si innesca in lei un grande e più che naturale senso di responsabilità nei confronti di quella piccola vita che dipende totalmente da lei. Quando il suo bambino piange, in lei si scatena un’immediata reazione fisica: sovente il suo seno inizia a perdere latte, ma soprattutto sente come se i suoi organi interni si accartocciassero, le manca il fiato e l’unica cosa che desidera è cercare di mettere fine a quel pianto che le provoca malessere e dispiacere. Nell’osservare queste reazioni non si può non tenere presente che quel piccolo esserino è stato all'interno del suo corpo per un tempo lungo e che è più che normale (e sano!) che ella senta sulla propria pelle e nelle proprie cellule questa profonda connessione con lui. A volte, questo tipo di dipendenza può portarla a pensare che nessun altro sia all’altezza o in grado di fare quello che fa lei e nel modo in cui lo lei fa, quindi rischia di arrivare a un sovraccarico di stanchezza, perché non riesce a cedere né a delegare nessuna delle attività legate ai bisogni del suo bambino. Fatte tutte queste premesse, diventano più comprensibili le motivazioni che portano tante neo mamme a non riuscire più a farsi una doccia: il primo pensiero è che proprio in quella manciata di minuti il loro bambino possa piangere o avere bisogno di qualcosa. E’ dunque evidente che all’improvviso cambia la percezione delle proprie priorità; la doccia è l’esempio più rappresentativo e lampante di questa fase di passaggio, poiché è una di quelle azioni quotidiane che diamo per scontate e che invece si fanno preziose come poche nel momento in cui non riusciamo ad attuarle. Questa è forse la trasformazione più profonda che avviene in una donna nel passaggio da fanciulla a madre: mettere in secondo piano le sue personali esigenze in nome di un amore più grande. E allora la doccia può aspettare, così come possono aspettare tutti quegli accorgimenti che prima facevano parte di una serie routinaria di cura di sé come la messa in piega, lo smalto, la crema sul corpo. Quello che tante donne non confessano è che quelle piccole e quotidiane routines sono indispensabili per continuare a sentirsi donna, oltre che madre, quindi, passata una primissima inevitabile fase di adattamento, è necessario trovare qualche piccola strategia per poter continuare ad occuparsi di se stesse oltre che del proprio bambino.

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