Il cosiddetto "long covid" (o "covid lungo") rappresenta una problematica che sempre più persone sperimentano: si tratta di un insieme di sintomi che persistono a lungo dopo la guarigione dalla malattia da coronavirus, anche in assenza di sintomi acuti. Un nuovo studio— condotto su un campione di 4.182 persone infettate dal Sars-CoV-2 —rivela quelli che sono i sintomi più frequenti del long covid.
Secondo la ricerca, pubblicata su The Lancet, i sintomi più comuni riguardano il sistema nervoso, come la difficoltà a concentrarsi o a pensare con chiarezza (detta "brain fog"), la stanchezza persistente e la perdita di memoria. Tra gli altri sintomi del long covid troviamo perdita dell'olfatto e del gusto, difficoltà respiratorie, dolori muscolari, mal di testa e disturbi del sonno.
Non solo: il nuovo studio indica anche una serie di fattori che aumentano il rischio di insorgenza del long covid, tra cui l'età avanzata, l'obesità e la presenza di altri disturbi, come l'asma.
Il problema del long covid va affrontato con serietà, in quanto può impedire alle persone di tornare alla loro vita normale e di riprendere il lavoro o lo studio. Inoltre, alcuni casi di long covid possono essere particolarmente invalidanti, rendendo necessaria la riabilitazione specialistica.
Pertanto, è fondamentale che i medici— e anche la popolazione—prendano sul serio i sintomi del long covid e che si faccia di tutto per prevenirlo. Il modo migliore per farlo è continuare a rispettare le norme di prevenzione, come l'utilizzo dei dispositivi di protezione individuali e la distanza sociale. Solo così potremo porre fine definitivamente alla pandemia e ridurre il rischio di sviluppare i sintomi del long covid.
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