Questa edizione è la traduzione italiana autorizzata dalla Foundation
for Inner Peace. "Un corso in miracoli" è nato grazie all'improvvisa
decisione di due persone di unirsi con uno scopo comune. I loro nomi
erano Helen Schucman e William Thetford. Erano tutt'altro che
spirituali. La relazione tra di loro era difficile e spesso tesa, e la
loro preoccupazione era di essere riconosciuti e accettati personalmente
e professionalmente, oltre che sul loro status sociale. Helen descrisse
se stessa così: «Psicologa, educatrice, di idee tradizionaliste, atea,
lavoravo in un ambiente altamente accademico e prestigioso. E poi
accadde qualcosa che scatenò una serie di eventi che non avrei mai
potuto prevedere. […] La scrittura vera e propria fu preceduta da tre
mesi sorprendenti, durante questo periodo Bill mi suggerì di scrivere i
sogni altamente simbolici e le descrizioni delle strane immagini che mi
arrivavano. Sebbene mi fossi maggiormente abituata all'inaspettato in
quel periodo, fui nondimeno molto sorpresa quando scrissi: Questo è Un
corso in miracoli. Quello fu il modo in cui la Voce mi si presentò. Non
emetteva alcun suono, ma sembrava darmi una specie di rapida dettatura
interiore che scrivevo in un blocco per stenografia. La scrittura non
era mai automatica, […] rappresentava una impresa collaborativa tra Bill
e me, e molto del suo significato, ne sono sicura, si trova in questo».
Organizzata come un vero e proprio “programma di insegnamento”,
quest'opera ha lo scopo di insegnarci a modificare la nostra percezione
distorta, basata sulla separazione, sull'attacco e sulla colpa: un modo
di pensare che ci cattura e ci intrappola in un sogno. Nel libro viene
insegnato un metodo – definito perdono - per capovolgere radicalmente
questo sistema di pensiero errato e uscire dalla trappola dell'ego, allo
scopo di raggiungere un'autentica pace interiore e vivere in modo più
sereno le proprie relazioni. Il volume intende essere una guida
spirituale e un manuale di autoapprendimento per raggiungere una diversa
percezione di noi stessi e del mondo. Il testo è stato udito come una
sorta di “dettato interiore”, nel corso di un periodo di sette anni, ed è
focalizzato sulla “guarigione dei rapporti” in relazione all'esigenza
di mutare il nostro modo di pensare nei confronti di noi stessi e degli
altri.
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