«Per uscire migliori da questa crisi, dobbiamo recuperare la
consapevolezza che come popolo abbiamo un destino comune. La pandemia ci
ricorda che nessuno può salvarsi da solo.» Nel momento più cupo
della pandemia, nel marzo 2020, Papa Francesco ha infranto per primo il
silenzio angoscioso delle città deserte raccogliendo le domande
inespresse della gente impaurita. Ha capito che le risposte di
scienziati, politici ed esperti sulle cause e i rimedi di quella prova
inattesa e durissima non potevano bastare e ha invitato tutti, fedeli e
non credenti, a guardare più lontano, ad aprire strade verso il futuro.
Le sue riflessioni, approfondite nel lungo periodo di isolamento, sono
raccolte in questo libro in cui, con parole dirette e potenti, ci invita
a non lasciare che questa prova risulti inutile.
Dopo una critica
tagliente dei sistemi e delle ideologie che hanno contribuito a produrre
la situazione attuale - dall'economia globalizzata, ossessionata dal
profitto, all'egoismo e all'indifferenza per il prossimo e l'ambiente -,
il Papa offre un piano al tempo stesso visionario e concreto per
costruire un mondo migliore per tutti, un progetto che parte dalle
periferie e dai poveri per cambiare la vita sul pianeta.
Con
un'autenticità senza precedenti, e la schiettezza delle espressioni
della sua lingua madre, Francesco confessa come, in momenti diversi, tre
esperienze molto dolorose lo abbiano cambiato profondamente,
migliorandolo. E intreccia il racconto di ciò che ha imparato
percorrendo le periferie di Buenos Aires a sorprendenti osservazioni
sulle proposte e gli interventi di vari pensatori, politici e attivisti.
Un libro coraggioso, che semina speranza e chiama a raccolta tutti
coloro che credono possibile un mondo più giusto e più sano.
Mai come in questo momento Francesco si rivela pastore, padre e guida non solo per i credenti ma per tutta l'umanità.
Traduzione di Giuseppe Romano
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