Affermare che la musica di oggi rappresenta uno scadimento rispetto a
quella del passato, anche prossimo, è oramai quasi una ovvietà. Ma come è
stata possibile questa involuzione e, soprattutto, per quale motivo è
stata intrapresa questa strada? In "La Musica i e suoi nemici", Cresti
svela come dietro a questa banalizzazione e a questo abbassamento vi sia
la volontà da parte del Sistema di utilizzare la musica come medium
privilegiato per imporre in varia forma la propria ideologia. Svelare
questo trucco significa non solo ridare alla musica la sua giusta
centralità, ma anche riconoscere pienamente come opera la moderna
propaganda neoliberista. Un viaggio puntuale ed appassionato all’interno
della industria musicale odierna, rivelandone tutto il potenziale
nichilistico e tracciando contemporaneamente itinerari di ascolto
alternativi, per tornare a cogliere di nuovo quelle dimensioni politiche
e spirituali insite nel mondo del suono.
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