Storia e immaginazione: sono i due strumenti che Sibaldi usa per
esplorare gli scopi e i misteri di uno dei simboli più famosi del mondo,
l'Albero della Vita. È l'origine della Qabbalah e dell'Angelologia
cristiana: contiene, da millenni, la mappa del "Regno dei cieli" di cui
narrano le Scritture. Ma quelli che la religione chiama "i cieli" sono
anche, spiega Sibaldi, livelli di evoluzione della nostra psiche, e non
basta contemplarli: occorre raggiungerli, sperimentarli. Antichi teologi
ne avevano parlato, con coraggio, spiegando che gli Angeli sono
immagini delle straordinarie trasformazioni interiori a cui conduce la
scoperta di questa crescita. In pratica, si può essere Angeli. Sibaldi
ricostruisce la genesi di questa idea, analizza le istruzioni cifrate
nell'Albero della Vita, traccia i percorsi celesti (vicini a quelli del
"Paradiso" di Dante) e ne mostra, passo dopo passo, l'importanza
psicologica. L'immaginazione diventa ben presto l'unica guida, in questo
cammino: la razionalità non basta, non bastano nemmeno le verità
religiose, secondo le quali la mente umana non è in grado di conoscere i
mondi divini e l'eternità. Ne eravamo capaci, invece, attorno al I
secolo d.C., quando qualcuno osò costruire l'Albero della Vita. E niente
impedisce di imparare di nuovo questa via.
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