Franco Arminio ha raccolto qui una parte della sua sterminata produzione
in versi. Ma non è un’antologia, è un’opera antica e nuova, raffinata e
popolare, un calibrato intreccio di passioni intime e passioni civili.
La prima sezione è un omaggio al paesaggio e ai paesi che Arminio
racconta da anni nei suoi libri in prosa. La seconda ci presenta una
serie di poesie amorose in cui spicca il suo acuto senso del corpo
femminile. Dopo i testi intensi dedicati agli affetti familiari, le
conclusioni sono affidate a una serie di riflessioni sulla poesia al
tempo della Rete. I versi di Arminio sono lavorati a oltranza, con
puntiglio e cura, con l’obiettivo di arrivare a una poesia semplice,
diretta, senza aloni e commerci col mistero. La sua scrittura è una
serena obiezione alle astrazioni e al gioco linguistico, una forma di
attenzione a quello che c’è fuori, a partire dal corpo dell’autore,
osservato come se fosse un corpo estraneo. L’azione cruciale è quella
del guardare: “Io sono la parte invisibile / del mio sguardo”. "
Nessun commento:
Posta un commento