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giovedì 15 settembre 2016

L’ANTAGONISTA DI EDOARDO ZAMBELLI (LAURANA – in libreria dal 20 settembre 2016)



“Riguardai il suo viso e cercai di immaginarlo adesso, sfigurato dalla caduta. Una cosa che non meritava, qualunque cosa avesse potuto fare di sbagliato.  Non c’era perdono in quel viso. Lo cercavo, ma non c’era”.
Chi è l’antagonista? - Il volo di una mosca sul televisore spinge un trentenne a cambiare vita lasciandosi alle spalle un matrimonio naufragato, le aspirazioni di critico cinematografico frustrate dal mestiere di web content manager, il direttore che gli impone il taglio da dare ai pezzi per non scontentare gli inserzionisti e un romanzo da scrivere fermo solo all'immagine iniziale: Ero fermo a poco più di un’idea. Anzi, un’immagine. Una ragazza che cammina a piedi nudi sulla sabbia in una giornata di pioggia, alla fine dell’estate. Questo e poco altro. Solo il vago sentore di una storia possibile dietro la tela di quell'immagine. Un richiamo. Chi era? Da dove veniva? Cosa l’aveva portata lì? Pressapoco queste le domande attorno alle quali avevo intenzione di sviluppare la storia. In realtà, nella scena che avevo immaginato vi era anche altro. Un ulteriore dettaglio. Mentre lei camminava sola sulla battigia, un uomo la osservava dalla finestra di una casa sulla spiaggia. Il romanzo di Zambelli segue il viaggio del protagonista senza nome. Dal buen retiro di Torre dell'Orso sino alla bruma di Gonzaga, passando per il caos delle strade romane. Un viaggio che sferraglia di treno in treno, viaggiando di notte, in quella terra di nessuno che è il vagone inghiottito dalla campagna lombarda. Mentre il protagonista cerca di darsi una nuova quotidianità tra giornali, rassegne cinematografiche, classici da leggere e rileggere tra il fumo di troppe sigarette, ecco comparire il volto della sua prima fidanzata sulla foto di un giornale. Erika si è suicidata. Il suo volto sfigurato lo rimette su un altro treno, per ritrovare lei e se stesso. Il viaggio procede a strappi. Nel vapore degli anni verdi dell'università, quando il sogno segreto era un disco troppo caro. Cosa nasconde il parroco don Diego? Cosa ha da offrire la proprietaria dell'albergo che ha già un nome salvifico come Grazia? Un funerale senza nessuno a seguire la bara, solo due mazzi di fiori e un biglietto. Resta questo e una donna che continua a camminare sulla spiaggia. Un esordio “davvero speciale” quello di Zambelli che per Giulio Mozzi “ha tutte le caratteristiche per diventare un classico: perché lavora su zone profonde dell'immaginario, perché la sua lingua è perfettamente controllata, perché l'autore avanza nella narrazione con la sicurezza di chi ha un mondo in testa”.

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