Tra il 2 e il 22 aprile
1951, racconta Jack Kerouac a Neal Cassady, "ho scritto un romanzo su una
striscia di carta lunga 120 piedi... infilata nella macchina da scrivere e
senza paragrafi ... fatta srotolare sul pavimento e sembra proprio una
strada". Con questo "rotolo" ha inizio la vicenda di On the
Road. Composto, secondo la leggenda, sotto l'effetto della benzedrina e con il
sottofondo del bebop, il romanzo - che narra i viaggi compiuti da Kerouac negli
Stati Uniti e in Messico tra il 1947 e il 1950 - vedrà la luce, in una versione
ampiamente rimaneggiata, solo nel 1957. Secondo alcuni critici, quello del
1951, è il vero testo di "On the Road": ben più lungo di quello
pubblicato nel 1957, contiene numerose scene che Kerouac deciderà poi di
tagliare e risulta più cupo, spigoloso e disinibito. La scrittura vi appare
intima, colloquiale, sfrenata e "vera", fatta di periodi che si
sovrappongono e si accavallano come onde, trascinando il lettore alla bruciante
scoperta di una strada che è la vita stessa. (Postfazione di Fernanda Pivano)
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