"Vedevo uomini di tutte le
razze sballottati nel vagone merci. Stavano in piedi, o sdraiati, buttati qui e
là, uno accanto all'altro, uno sopra l'altro. Sentivo l'odore acre e salato del
sudore che inzuppava i miei calzoni e la camicia cachi, e i vestiti da lavoro,
le tute, gli abiti sgualciti e sporchi degli altri. Avevo la bocca impastata da
una specie di polvere grigiastra, quella stessa che copriva il pavimento,
spessa un centimetro. Sembravamo una processione di cadaveri. Eravamo sfiniti
dal caldo di settembre... le ruote sferragliavano a sessanta miglia all'ora, e
tutto quello che riuscivo a sentire, in quel caos di voci imprecanti e
deliranti, era il rombo del motore." Dalle prime righe del libro.
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